Dott. Giovanni Melillo Capo di Gabinetto
Dott. Santi Consolo Capo Dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria
Dott. Francesco Cascini Capo Dipartimento
per la Giustizia Minorile e di Comunità
Lo scorso 30 luglio le scriventi organizzazioni sindacali, con una articolata nota, il cui contenuto siribadisce integralmente (all.1), hanno stigmatizzato la circolare emanata dall’amministrazionepenitenziaria il 20 luglio u.s. con la quale si invitavano i dirigenti delle articolazioni centrali eperiferiche ad effettuare nei confronti del personale del comparto ministeri la decurtazionedell’assegno dell’indennità di servizio penitenziario, in applicazione dell’art. 71 D.L.25/6/2008 n. 12convertito in L.n.133 del 6/8/2008, dell’orientamento applicativo dell’ARAN e dei rilievi formulatisulla questione dal MEF.Nonostante avessimo richiesto uno specifico intervento sulla materia e, quindi, un riscontro alla notasopraindicata, ad oggi dobbiamo constatare, purtroppo, un nulla di fatto se non l’avvio delladecurtazione della indennità penitenziaria, in alcuni casi anche retroattiva.Tutto ciò è fortemente penalizzante e mortificante per il personale del Comparto Ministeri che ancorauna volta, in un contesto già difficile e complesso quale quello penitenziario, fatica a vederriconosciuto anche economicamente il proprio apporto professionale che invece è conferito agli altrioperatori con i quali, nel medesimo contesto lavorativo, quotidianamente interagisce tendendo acomuni obiettivi istituzionali.CGIL CISL e UIL, nel ribadire il riscontro e riservandosi l’adozione di ulteriori iniziative, chiedono che codesta amministrazione ponga in essere ogni utile azione al fine di ripristinare l’originario trattamento delle assenze per malattia, così come disciplinato nella circolare della direzione generale del personale del 13 giugno 2011 (all 2), e che da subito siano date precise ulteriori disposizioni atte ad evitare che la decurtazione dell’assegno citato abbia una retroattività non giustificata.
Roma, 29 settembre 2015
FP CGIL CISL FP UIL PA
Lina Lamonica Eugenio Marra Domenico Amoroso
Gianfranco Macigno
COMUNICATO INCONTRO 22 SETTEMBRE 2015
La scorsa settimana si è svolto un incontro tra l’Amministrazione del Ministero Infrastrutture eTrasporti e le OO.SS per la sottoscrizione definitiva del FUA 2013.Finalmente si è concluso positivamente l’iter di approvazione senza ulteriori modifiche rispettoall’ipotesi di accordo sottoscritto il 21 maggio 2015.In coda a questo primo punto all’ordine del giorno abbiamo nuovamente rinnovato l’invitoall’Amministrazione per una sollecita convocazione per discutere del Regolamento ex articolo 92(incentivo alla progettazione).La dott.ssa Genga a nome dell’Amministrazione, pur ammettendo un certo ritardo rispetto a questopassaggio, ha comunicato di essere in grado di portare al tavolo questa problematica nelle primesettimane del mese di ottobre p.v.Nel nostro intervento abbiamo preso atto della comunicazione che, finalmente, permetterà disuperare l’attuale, prolungato stato di incertezza che sta determinando comportamenti difformi enon omogenei fra i vari Provveditorati. Inoltre abbiamo ribadito, con decisione, che ci aspettiamouna convocazione che abbia prioritariamente questo argomento all’ordine del giorno in modo dapoter sviluppare ed analizzare, data la delicatezza e complessità della materia, tutte le problematicheconnesse al Nuovo Regolamento da emanare con tempi sufficientemente ampi per una approfonditadiscussione.Addirittura, per quanto ci riguarda, abbiamo suggerito l’apertura di un tavolo tecnico che permettadi affrontare tutte le criticità che si dovessero evidenziare in modo da portare al tavolo negoziale undocumento già ampiamente approfondito e strutturato e auspicabilmente condiviso.Al secondo punto c’è stata la discussione relativa ai turni e reperibilità per l’anno 2015 e 2016 per laDG del Personale.Discussione un po’ complicata visto la contemporanea presenza al tavolo delle OO.SS. nazionali edella RSU delle Sedi Centrali che, come è noto, intervengono su piani diversi relativamente aipropri ambiti di competenza.Su questo punto vi è stata un’articolata discussione nella quale si è evidenziato come alcuneaspettative dei lavoratori non sono state soddisfatte a causa del tetto massimo fissato, per questiistituti, in 100 mila euro così come previsto in sede di FUA.Per questo motivo l’Amministrazione ha provato, qualora ci fosse stata la condivisione delleOO.SS, a modificare l’accordo stralcio del 2013 nella parte relativa alla quantificazione del tettomassimo utilizzabile per turni e reperibilità. Secondo calcoli dell’Amministrazione, per soddisfaretutte le necessità, il tetto dovrebbe essere portato a 190/195 mila euro, di fatto raddoppiamento lacifra attualmente prevista.Come FP CGIL abbiamo ricordato i motivi che furono alla base della scelta fatta allora nel fissarein 100 mila euro il tetto massimo da erogare e ci siamo dichiarati contrari alla modifica nel corsodella riunione, non solo perché l’argomento non era previsto all’o.d.g, ma in quanto ciò potrebbeavvenire solo in presenza di ulteriori informazioni che quantifichino analiticamente le eventualimaggiori cifre da erogare, la possibilità di rinvenire maggiori risorse nonché le conseguenze sulfondo per la produttività per tutto il resto del personale non coinvolto in turni e reperibilità, inparticolar modo tutte le strutture territoriali in cui non è possibile accedere a tali istituti contrattualie che vedrebbero diminuire le somme per il FUA 2013 in caso di aumento del tetto già previsto.Alla fine l’Amministrazione ha convenuto sulla necessità di riconvocare, probabilmente nei primigiorni di ottobre, le OO.SS nazionali e la RSU delle Sedi Centrali generale per definire, dopo inecessari approfondimenti, l’argomento in questione.
Si fa riserva di ulteriori comunicazioni.
Roma, 25 settembre 2015
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL MIT
Roberto Morelli
Certezze per il personale e un vero piano di rilancio
oggi presidio a Roma
Roma, 29 settembre 2015
“Quanto sta avvenendo in Formez, il Centro
servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle P.A.,
è semplicemente sconcertante. A quasi un anno dall’atto con cui
l’Assemblea dei Soci ha dato mandato al Commissario di predisporre un
piano di rilancio, non è stato mosso un dito. E cosa ancor più grave,
con una decisione incomprensibile anche alla luce di quanto già
approvato dalla stessa Assemblea, si è deciso di chiudere la sede di
Napoli e trasferire a Roma tutto il suo personale”. A denunciarlo,
proclamando lo stato di agitazione, sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e
Fialp Cisal, che hanno organizzato per questa mattina un
presidio-assemblea, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, presso la sede
romana dell’Ente in via Marx 15.
“Stiamo parlando di un Istituto
che rappresenta da sempre un punto di riferimento nelle attività di
formazione e riqualificazione del personale pubblico e
nell’implementazione di modelli gestionali innovativi” spiegano i
sindacati. “Ad oggi sono oltre 120 i progetti che risultano in essere
nell’ambito dei programmi operativi nazionali PON GAS, PON GAT, PON
SICUREZZA, PON COMPETENZE PER LO SVILUPPO e dei POR FSE e FESR delle
regioni. Soprattutto, per quanto riguarda le convenzioni sottoscritte
nel periodo 2011-2018, nella quasi totalità, i destinatari sono Regioni
ed Enti del Mezzogiorno. Qual è allora il senso di un intervento di pura
ragioneria che, invece di rafforzarla, rischia di cancellare la
presenza del Formez proprio su quei territori dove è più attivo e dove
più si avverte il bisogno di concrete politiche di sviluppo ed
innovazione?”.
“Quanto al futuro professionale delle lavoratrici e
dei lavoratori interessati e alle difficoltà che dovrebbero affrontare
quotidianamente se fossero chiamati a prestare servizio presso la sede
di Roma – aggiungono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Fialp Cisal – siamo
nella completa mancanza di certezze. Anche perché il Commissario del
Formez continua a disertare il tavolo del confronto, come avvenuto anche
in occasione dell’ultimo incontro. Per questo non abbiamo altra scelta
che far salire di tono la mobilitazione”.
“Una mobilitazione che
si rivolge anche alla politica – concludono – perché ci sconcerta la
totale indifferenza con cui lascia siano assunte decisioni che
potrebbero compromettere il futuro stesso del Formez, laddove invece
dovrebbe tenere in gran conto il supporto che questo Ente può assicurare
alle amministrazioni pubbliche nell’implementazione dei recenti
interventi di riforma”.
25.09.2015 – Supporto psicosociale al personale VF coinvolto in eventi critici – Ricognizione personale VF per livello 2B.
Agenzia del Demanio
VERSO LA RIORGANIZZAZIONE:
CHIEDIAMO PERCORSI PROFESSIONALI CREDIBILI,
TRASPARENTI ED ESIGIBILI!
Si è tenuto nel pomeriggio del 24 settembre l’incontro con l’Amministrazione per proseguire un confronto e uno scambio di riflessioni rispetto alla riorganizzazione dell’Agenzia con particolare attenzione alle sue prospettive in termini di ricaduta sul personale.In apertura, il Direttore Risorse dott. Ronza ha comunicato alle OO.SS. che il MEF ha espresso parere favorevole all’operato dell’Agenzia, riconfermando l’impostazione prevista di funzione di gestione strategica, oltre che del patrimonio dello Stato Centrale, del patrimonio pubblico in senso lato (anche in sinergia con Cassa Depositi e Prestiti e Invimit) e condividendo l’operazione di decentramento delle attività operative verso il territorio.Tale impostazione è contenuta anche all’interno del nuovo Regolamento di Amministrazione e Contabilità, pubblicato sulla G.U. del 22 settembre, il quale, sul piano strettamente gestionale, crea le condizioni per una maggiore rapidità e flessibilità dell’assetto organizzativo che trova ulteriore consolidamento anche nella delibera del Comitato di Gestione e nelle due Determine direttoriali siglate ieri pomeriggio in cui vengono individuate le Strutture, le competenze e i poteri delle funzioni di vertice della Direzione Centrale e delle Direzioni Regionali. La Direzione Centrale se da un lato acquisisce un maggior peso in materia di indirizzo, innovazione e controllo, dall’altro lato perde alcune funzioni operative che va sui territori. Tutte le cariche dirigenziali previste dalle determine in via transitoria scadranno il 31 dicembre 2015 per consentire il passaggio completo alla nuova struttura dell’Agenzia dal 1° gennaio 2016. Da tale data, per i dirigenti, potrà avvenire una sostituzione, una nuova collocazione o una conferma.Il dott. Ronza ha proseguito riaffermando che questo percorso, che recepisce l’indirizzo politico-governativo, è consolidato e avrà un impatto irreversibile nelle scelte organizzative di medio periodo, essendo connesso anche ad un più generale obiettivo di semplificazione operativa e razionalizzazione del ruolo del centro.Esaurito questo argomento, sono state affrontate la tematiche concernenti le procedure selettive di responsabilità e la mobilità territoriale dovuta agli esuberi riorganizzativi di personale.La prima manovra riorganizzativa è stata la pubblicazione dei bandi di selezione per la copertura delle posizioni per Vice Direttore.L’Amministrazione ha informato le OO.SS. che restano esclusi dalla modalità di selezione tramite job posting la Direzione Regionale Lazio ( la carica è già esistente), la Direzione Regionale Abruzzo – Molise ( in cui oltre al Direttore sono presenti 3 Dirigenti a causa di precedenti operazioni di riorganizzazione) e la Direzione Regionale Trentino Alto Adige (con la peculiarità del bilinguismo).Nei prossimi giorni verranno pubblicati i bandi di selezione per “Responsabile di Sviluppo Servizi” e “Servizi Tecnici” (circa una trentina di posizioni complessive).L’Agenzia pertanto, a seguito delle nuove competenze trasferite alle sedi territoriali e della pubblicazione dei bandi di selezione per Responsabili, procederà ad avviare, in prima battuta, il trasferimento del personale dal centro mediante mobilità volontaria. Conseguentemente, se necessario, si avvieranno le procedure d’ufficio.All’interno dello scambio di opinioni sul tema, relative alle prospettive per il personale in esubero, abbiamo ribadito la disponibilità a concordare soluzioni condivise che possano quanto più scongiurare il disagio per i lavoratori, tese ad evitare azioni traumatiche.E’ opinione più volte espressa negli ultimi mesi da questa Organizzazione che le soluzioni che il Tavolo dovrà individuare dovranno tendere a limitare i disagi derivanti dalla mobilità conseguente a esuberi, senza però mortificare le professionalità a livello di Direzione Regionale e senza sminuire le legittime aspettative di carriera orizzontale e/o verticale dei colleghi a causa delle nette differenze di trattamento che ne deriveranno.In tal senso chiediamo che la manovra riorganizzativa preveda come tappa indispensabile e fondamentale un’approfondita revisione degli inquadramenti professionali esistenti, a partire dai dipendenti che negli anni non hanno mai percepito avanzamenti di livello o extra, dal personale addensato nei livelli più bassi o che permane da più tempo nel medesimo inquadramento.Inoltre, chiediamo che il trasferimento delle competenze dal Centro ai Territori diventi l’occasione per un riesame delle domande di mobilità volontaria presentate dai colleghi in forza presso le Direzioni regionali.Per la Fp Cgil, le premesse per un positivo accordo risiedono nell’acquisizione di certezze di percorsi professionali credibili, trasparenti ed esigibili, attraverso l’individuazione di regole valide per tutti e con apprezzabili livelli di inquadramento finale.
Roma, 28 settembre 2015
p. la Delegazione Trattante Nazionale FP CGIL Agenzia del Demanio
Gamberini – Scarpati – Antonino
CGIL FP NazionaleCoordinatore Nazionale Agenzie Fiscali
Luciano Boldorini
29.09.2015 – Catania – Manutenzione sedi di servizio.
Come richiesto dalle scriventi Organizzazioni Sindacali con nota del 24
settembre, è stato convocato venerdì scorso uno specifico tavolo di confronto
con l’Amministrazione al fine di avviare un primo esame degli effetti che il
messaggio Hermes n. 5915/2015, in tema di opzione per l’inquadramento del
personale ispettivo nel profilo amministrativo ex D.Lgs. n.149/2015, avrà sul
piano organizzativo e funzionale per il personale dell’Istituto e per le
prospettive future della Vigilanza in Inps.
I nodi da affrontare sono molteplici e l’interlocuzione avviata con
l’Amministrazione ha consentito di sciogliere i primi dubbi iniziati a
serpeggiare tra gli ispettori.
OPZIONE PROFILO
AMMINISTRATIVO
Il personale del profilo ispettivo avrà la facoltà entro il 24 ottobre 2015
di optare per l’inquadramento nel profilo amministrativo senza che vi siano,
allo stato, preclusioni di ordine numerico in quanto, essendo la dotazione
organica dell’Istituto costruita per Aree e non per profili, gli ispettori
insistono già oggi nell’Area C che quindi li include: in sostanza il passaggio
al profilo amministrativo non necessita di una corrispondente vacanza di
organico.
Dopo il 24 ottobre, quando gli ispettori che avranno deciso di proseguire
l’attività di vigilanza saranno inseriti in uno specifico ruolo ad esaurimento
sempre all’interno dell’Inps, un eventuale cambio di profilo, per il quale
continuano ad applicarsi gli accordi sottoscritti in passato nel nostro
Istituto, sarà subordinato in primo luogo alla disponibilità numerica dei posti
nella dotazione di personale dell’Area C.
Sulla collocazione territoriale degli ispettori che opteranno per il
profilo amministrativo, l’Amministrazione ha dato la propria disponibilità,
compatibilmente con le esigenze organizzative dell’Istituto, a recepire le
richieste di mobilità dei colleghi, mentre in merito alla loro collocazione
funzionale si fa strada l’idea di destinare anche gli ex ispettori ad
un’attività di tutoraggio aziendale, già prevista nelle circolari Inps ma mai
disciplinata, nel quadro della funzione di accertamento e verifica
amministrativa.
Avevamo chiesto di ritirare il messaggio e attendere la pubblicazione dei
decreti applicativi per poter dare ai colleghi ulteriori informazioni che
consentisse loro una scelta più oculata.
L’Amministrazione su questo punto non si è dichiarata disponibile mentre ha
aperto a una gestione meno rigida delle domande di opzioni paventando la
possibilità di richiedere una successiva conferma (alla fine dei trenta
giorni) a chi ora opta per il profilo
amministrativo.
TRATTAMENTO ACCESSORIO
Contrariamente a quanto riportato in un comunicato sindacale del 25
settembre nel quale si mette in dubbio l’erogazione dell’incentivo per i
colleghi che proseguiranno l’attività ispettiva, l’Amministrazione ha
sottolineato che gli ispettori
continueranno ad essere inseriti, sia pure in un ruolo ad esaurimento, nell’organico dell’Inps con la
conseguente evidenza di uno specifico fondo nel Contratto Collettivo
Integrativo di Ente sul quale graverà il loro trattamento accessorio.
Quindi incentivi selezioni e tutto quanto grava sul fondo continuerà ad
essere garantito.
FUNZIONI DI POLIZIA
GIUDIZIARIA
In ordine all’assunzione da parte degli ispettori delle funzioni di
ufficiali di polizia giudiziaria, l’Amministrazione ha annunciato la prossima
pubblicazione di una nota, concordata con il Ministero del Lavoro, con la quale
si precisa che tale veste sarà assunta
dal personale ispettivo Inps solo dopo il rilascio da parte del neonato Ispettorato nazionale del lavoro dei relativi identificativi.
Al termine della riunione abbiamo
chiesto e ottenuto di rendere permanente il Tavolo di confronto Amministrazione – Organizzazioni Sindacali in
modo tale da affrontare, immediatamente, tutte le problematiche che dovessero insorgere
in sede di applicazione del decreto legislativo n.149/2015 e dei successivi
provvedimenti attuativi.
Roma, 28 settembre 2015
FP
CGIL/INPS
Oreste
CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Paolo
SCILINGUO
UIL
PA/INPS
Sergio
CERVO
Roma, 25
settembre
“L’assemblea unitaria di questa mattina
‘Salviamo la Forestale per il paese’,
promossa da Fp Cgil, Fns Cisl e Uil Pa, ha confermato, se
mai ce ne fosse stato bisogno, un secco no del personale
del Corpo forestale dello Stato alla soppressione del
corpo e alla militarizzazione forzata, che si
realizzerebbe attraverso il passaggio ope legis nei
Carabinieri”.
Così il segretario nazionale della Cgil,
Gianna Fracassi.
“E’
gravissimo che su una partita così delicata – aggiunge la
dirigente sindacale – non si apra alcun confronto con le
rappresentanze dei lavoratori, mentre nel frattempo si
procede alla scrittura del decreto attuativo, di cui da
giorni circolano varie bozze. Non è con la cancellazione
del Corpo forestale che si mette in atto una vera riforma
delle forze di sicurezza in questo paese, e con il tratto
della solita operazione mediatica non si affrontano i nodi
concreti a partire dalle sovrapposizioni e duplicazioni di
ruoli e di competenze”.
“Inoltre
– sottolinea Fracassi – l’ipotesi di assorbimento della
Forestale nei Carabinieri ha forti criticità anche sul
versante costituzionale: la carriera militare, infatti, è
scelta e non si può obbligare chi questa scelta non ha
fatto”.
“La Cgil –
conclude la segretaria confederale – sostiene le
iniziative che le categorie unitariamente stanno
programmando e chiede che si apra subito il confronto con
il governo. In caso contrario la nostra organizzazione
metterà in campo tutte le iniziative di mobilitazione
necessarie, senza escludere lo sciopero. Non è
accettabile, infatti, che si cancelli un presidio
fondamentale della tutela del territorio e che si mettano
in discussione diritti civili ed associativi del personale
in un silenzio assordante e senza alcun confronto”.
25.09.2015 – 36° Corso per aspiranti Istruttori Professionali.