Sanità: Fp Cgil, su inappropriatezza ministero Salute studia misure da pura illusione


Comunicato Fp Cgil Medici

Per appropriatezza: medici di famiglia con massimale di 1000
assistiti e attività nei centri territoriali

Roma, 15 settembre 2015

“Minacciare i medici e pensare di affrontare
l’inappropriatezza con il controllo di 180 prestazioni, che dovrebbero
essere individuate in un prossimo decreto del Ministero della Salute, è
pura illusione”. Ad affermarlo è il responsabile nazionale Fp Cgil
Medici per la medicina convenzionata, Nicola Preiti, che aggiunge: “Alla
fine sul banco degli imputati finiranno soprattutto i medici di
medicina generale, se non si cambierà subito l’organizzazione del loro
lavoro con una nuova e coraggiosa Convenzione. Ma di questo non vi è
traccia. ”

Infatti, continua Preiti, “è al medico di famiglia
che fa capo sostanzialmente tutta la prescrizione farmaceutica e buona
parte della diagnostica  territoriale (spesso per induzione): quasi l’80
% delle prescrizioni di RM sono eseguite da medici di famiglia e
pediatri. E purtroppo il medico di famiglia è vulnerabile per più
ragioni alle  pressioni esercitate dal paziente. Oltre alle minacce di
denuncia, capita (semplicemente) che il paziente revochi il medico e lo
cambi se questo non prescrive quanto preteso. Magari un esame
consigliato dagli innumerevoli centri diagnostici convenzionati che
hanno un diverso e ‘legittimo’ punto di vista sull’appropriatezza. E la
revoca riduce direttamente il reddito del medico, visto che ancora è
legato al numero di scelte che ha in carico e non alle sue attività”.

Inoltre,
aggiunge Preiti, “il medico di famiglia ha poco tempo: un massimalista
con 1500 assistiti  (il 23% ne ha anche di più) ha aritmeticamente
1,6/min a paziente a settimana, e arriva anche a 90 accessi al giorno in
ambulatorio. E aggiungiamo che buona parte di questo tempo teorico
viene portato via dalle attività burocratiche sempre più gravose.  Già
con questi tempi visitare un paziente diventa una eccezione, mettersi a
discutere, impossibile. Tutto ciò – secondo Preiti – trascina
inesorabilmente il medico verso una maggior prescrizione e lo costringe
talvolta alla inappropriatezza.  L’esercizio della “scienza e coscienza”
richiede tempo e un terreno libero da condizionamenti  “

Per
questo, nell’ambito delle proposte per l’appropriatezza, Preiti osserva:
“Riteniamo utile: la riduzione del massimale di assistiti per medico a
1000 (senza penalizzazione economica per i medici, naturalmente). Questo
innanzitutto restituirebbe tempo al medico, per fare il medico con
innumerevoli effetti benefici per la sua professionalità e per il
sistema; il superamento del meccanismo di scelta/revoca. Per togliere
l’induzione ricattatoria all’inapropriatezza che il paziente può
esercitare sul medico. Legando quindi il reddito del medico alle sue
attività e non alle scelte che ha in carico; la realizzazione di centri
distrettuali aperti h24 (Case della salute, ecc), in grado di dare
risposte di salute ai cittadini più prossime e più rapide rispetto al
PS. Ciò decongestiona i PS ed evita che il cittadino entri nel circuito
ospedaliero se non è necessario. La via dell’appropriatezza – conclude
Preiti – passa per riforme strutturali sostenute da scelte politiche
coraggiose,  con lo sguardo rivolto al futuro, che non si fermano sulla
soglia dei privilegi di qualcuno”.

 

Conferimento incarichi dirigenziali.

15.09.2015 – Conferimento incarichi di reggenza.

 

 

Immigrazione: Fp Cgil aderisce alla marcia delle donne e degli uomini scalzi a Venezia


‘Accoglienza e gestione richieste asilo
siano al centro attenzione governo’

Roma, 5 settembre 2015

La Fp Cgil aderisce alla ‘Marcia delle Donne e degli
Uomini Scalzi’ che si terrà il prossimo 11 settembre a Venezia e
parteciperà, nella stessa giornata, alle iniziative analoghe che la Cgil
organizzerà in tutto il Paese per abbattere i nuovi muri contro chi
fugge. È quanto si legge in una nota della categoria del lavoro pubblico
della Cgil. “Quanto sta accadendo alle porte dell’Europa – spiega la Fp
Cgil -, con il drammatico esodo di migliaia di persone in fuga da
guerre e fame, ci pone di fronte alla necessità di porre in essere
interventi urgenti organizzativi e, nel contempo, di prospettiva che
rendano efficaci e strutturati i servizi all’immigrazione, nonché di
costruire iniziative politiche che possano portare alla revisione dei
trattati europei in materia di circolazione dei cittadini provenienti da
zone del mondo a rischio”.

Per la Funzione Pubblica della Cgil
“le drammatiche immagini di questi ultimi giorni ci impongono una
profonda riflessione sulle derive nazionaliste e razziste che si
affacciano di nuovo in Europa ma, nello stesso tempo, assistiamo a
slanci di generosità di cittadini europei che non ci stanno ad assistere
impotenti alla tragedia di bimbi morti sulle spiagge, cadaveri di
persone asfissiate, annegate, volti segnati dalla sofferenza che cercano
rifugio in Europa e si trovano di fronte ad egoismi nazionali indegni
della tradizione e della civiltà europee”.

Inoltre, prosegue la
nota della Fp Cgil, “per dare risposte adeguate e di civiltà è
necessario che l’accoglienza e la gestione delle richieste di asilo
siano al centro dell’attenzione del governo e vengano rafforzati i
servizi all’immigrazione in modo da permettere di riconsegnare una
dignità umana alle tante persone che chiedono solo di vivere una vita
degna”. Per questi motivi la Funzione Pubblica Cgil, “che rappresenta
anche le lavoratrici e i lavoratori pubblici impegnati nella gestione
dei servizi ai migranti e che da tempo si occupa delle politiche
relative all’intera filiera dell’immigrazione, aderisce alla Marcia
delle Donne e degli Uomini Scalzi, promossa da autorevoli personalità,
che si terrà il prossimo 11 settembre a Venezia e parteciperà, nella
stessa giornata, alle iniziative analoghe che la Cgil organizzerà in
tutto il Paese per abbattere i nuovi muri contro chi fugge”, conclude la
nota.

 
 

 

News

Lettera DG Bilancio su situazione pagamenti salario accessorio

Roma, 11 settembre 2015

In allegato la nota del Direttore Generale al Bilancio che comunica
lo stato dell’arte rispetto alla situazione dei pagamenti degli
arretrati del salario accessorio. Al riguardo preme segnalare quanto segue:Per
quanti riguarda i residui 2014 e i progetti locali finanziati con fondi
2013/2014, il cui decreto di riparto sarà emanato con ogni probabilità
il 15 settembre , gli stessi possomo essere pagati con il cedolino di
ottobre purché gli uffici periferici provvedano ad inviare in tempo
utile i dati relativi ai pagamenti. Al riguardo, considerato quanto
avvenuto lo scorso mese di agosto, vi invitiamo alla puntuale vigilanza.Per
quel che riguarda il Fua 2015 dipende dalla data di firma del Ministro
dell’Economia e poi dai tempi di registrazione della Corte del decreto
di assegnazione dei fondi, in genere brevi, per stabilire i tempi di
retribuzione che potrebbero avvenire con il cedolino di novembre.Rimane
tutta l’inaccettabilità di una situazione che vede le massime
responsabilità nelle lungaggini burocratiche e nella dilatazione
eccessiva dei tempi che i cosiddetti organi di controllo impiegano per
certificare gli accordi integrativi. Per tale motivo restiamo
in attesa di un provvedimento ad hoc che consenta il ripristino di
pagamenti mensili delle prestazioni certe svolte dai lavoratori.Per
quel che ci riguarda, infine, restano in piedi tutte le ragioni dello
stato di agitazione fino allo sblocco definitivo di questa vertenza.

FPCGIL NAZIONALE MIBACT
               Claudio Meloni

 
 
 

 

News

CORTE DEI CONTI: CONVENZIONE TRASPORTO PUBBLICO

  Roma, 14 settembre 2015
                 
 Al Segretario Generale                       
Cons. Dott. Fabio Viola

 Dirigente Generale
 Dott. Pasquale Le Noci

 Al Mobility Manager
 dott.ssa Lucrezia Di Giamberardino
 

 A tutto il
personale

                                                                                                                                                                             

                                              
 Oggetto:
Convenzioni Trasporto Pubblico Locale

Facendo
seguito a quanto pubblicato sulla Intranet dell’Istituto
relativamente alla
convenzione
Atac per abbonamenti annuali Metrebus Roma e Lazio, la F.P.
CGIL chiede all’Amministrazione di attivare, per il tramite
dei Dirigenti regionali, apposite convenzioni con le Aziende
di trasporto pubblico locale.
       
 Si richiede, altresì, attraverso il Mobility Manager, di
attivare una convenzione con TRENITALIA S.p.A. affinché
tutto il personale, anche quello assegnato alle sedi
regionali, ne possa beneficiare.
 

Fp Cgil
Corte dei conti
   Susanna Di Folco         

 
 
 

Regolamento XXVII corso per Primi Dirigenti.

14.09.2015 – Regolamento XXVII corso per Primi Dirigenti.

 

 

Fp Cgil, con accorpamento prefetture arretramento dello Stato.

11.09.2015 –   “Ieri è stato consegnato alle organizzazioni
sindacali lo schema di decreto di riorganizzazione del Ministero
dell’Interno con il quale viene a determinarsi, plasticamente, un
arretramento dello Stato dal territorio con l’accorpamento di 23
Prefetture e di conseguenza di Questure e Comandi dei Vigili del Fuoco.
Ancora una volta assistiamo a riorganizzazioni di organismi pubblici
fatte senza alcun piano organico che veda le amministrazioni agire con
un progetto”.
Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil,
Salvatore Chiaramonte.

Per il dirigente sindacale “Il Ministero
del Lavoro e delle Politiche sociali, il Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, il Ministero dei Beni culturali, il
Ministero dell’Economia e delle Finanze e altre amministrazioni ancora
hanno proceduto a una propria, autonoma ristrutturazione in
contraddizione perfino con quanto prevede la pessima riforma Madia che
costituisce gli uffici territoriali dello Stato nei quali tutte le
amministrazioni dovranno confluire”.

Per Chiaramonte “c’è la
netta impressione che questo Governo non stia governando alcun processo
di riordino, ognuno va per proprio conto con il risultato che a breve
tempo dovremo assistere a nuovi interventi per adeguare le strutture a
quanto stabilito dalla legge. In questo quadro confuso a rimetterci sono
i cittadini e i lavoratori. Siamo pronti a una forte  mobilitazione per
non lasciare soli cittadini e lavoratori”, conclude. 

 

 

Corso aspiranti Istruttori.

14.09.2015 – Corso aspiranti Istruttori.

 

 

 

News

 
Sanità integrativa Uneba, incontro del 11.09.15

Roma,
14.09.15

 

 Nel pomeriggio di venerdi scorso, 11
settembre, si è tenuto un incontro con Uneba, per discutere dell’avvio
dell’assistenza sanitaria integrativa, ai sensi dell’art. 76 del vigente CCNL,
e dell’accordo integrativo del 17.12.2014.

           
 In premessa, Uneba ha confermato
che, così come concordato il 17 dicembre 2014, laddove spettante secondo quanto
normato dal CCNL, l’Elemento retributivo mensile territoriale (ERMT)verrà
corrisposto a partire dalla busta paga relativa al mese di settembre, e che con
la busta paga di ottobre verranno corrisposti gli arretrati.

           
 Per quanto riguarda invece
l’assistenza sanitaria integrativa, Uneba si è presentata con l’offerta di un
solo ed unico operatore, che ha proposto un piano sanitario sulla scorta della
quantità economica messa a disposizione (i 5 euro mensili previsti dal
contratto), intendendo che quella dovesse essere accettata a priori, vista la
scadenza dei termini concordati per l’avvio dell’istituto.

           
 Unitariamente abbiamo sostenuto che
c’è bisogno di valutare congiuntamente fra un ventaglio di offerte, per
stabilire quale possa essere la migliore per i lavoratori, e, dopo una lunga
discussione, abbiamo concordato di differire il termine per l’attivazione
dell’assistenza sanitaria integrativa al 01.11.2015, in modo da poter
raccogliere e valutare ulteriori offerte, ed è stato fissato un successivo
incontro, per il 23 ottobre, finalizzato a cercare di trovare un accordo entro
questa data.

       
     In allegato il verbale di incontro
sottoscritto.

 

                                                                                   

                                                                                   p. FP CGIL

             
                                                                               Denise Amerini

          
                                                                              Resp. Naz.le SSAEP

 

 

 
 
 
 

Sanità: Fp Cgil, serve subito legge su responsabilità professionale


Sanità: Fp Cgil, serve subito legge su responsabilità professionale 

Roma, 8 settembre 2015 

“È urgente l’approvazione di una nuova normativa sul tema della responsabilità professionale in sanità”. A dirlo sono il  segretario nazionale della Fp Cgil, Cecilia Taranto, e il segretario  nazionale della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza, che così motivano: “Il cittadino deve avere giustizia quando il medico o l’operatore sanitario commettono errori che compromettono la salute. Chi lavora in scienza e coscienza deve poterlo fare in modo sereno, in particolare nel SSN per garantire il diritto alla salute. Questo costituisce l’asse portante del nostro ragionamento”.
Per i due dirigenti sindacali “occorre dunque, in primo luogo, disboscare la selva della speculazione sulla responsabilità professionale, in questi anni cresciuta in modo smisurato, e che ha portato alla inappropriatezza della medicina difensiva, generando uno spreco che va dai 10 ai 14 miliardi. Questo fenomeno sta falciando sempre di più la fiducia che deve intercorrere
fra chi chiede salute e chi è impegnato a tutelarla, e si è abbattuto come una scure sulla possibilità del medico e dell’operatore sanitario di intraprendere strade innovative. Il tutto a danno della salute dei cittadini. L’ossessione del procedimento penale e civile, in questo ordine, ha infatti generato conservazione e moltiplicato la prudenza, come testimoniano i ricorsi inappropriati alla diagnostica semplice e complessa.
Per Taranto e Cozza “a lungo andare l’atteggiamento di prudenza rischia anche di interferire con l’attitudine a imparare dagli errori di valutazione, che sono sempre possibili. Infatti in questo quadro potrebbe prevalere un comportamento omissivo teso a” nascondere ” gli errori per evitare l’avvio di procedure penali, che ricordiamo nel 98% dei casi risultano inutili, ma che producono comunque danni inestimabili sia dal punto di vista professionale che da quello psicologico. Non ci sembra che questo sia il modo migliore per ristabilire un principio di giustizia che va invece reso di semplice accesso”. Da questo punto di vista, proseguono, “occorre innanzi tutto, nel caso di medici che operano nelle strutture, pubbliche o private che siano, riallocare la responsabilità  del procedimento in capo a chi ha il potere di organizzare il lavoro. Ovvero alle stesse strutture sanitarie. Saranno poi queste ultime, e non il cittadino, a chiamare in causa, laddove si ravvisi un danno grave o una grave negligenza, il medico o l’operatore sanitario in questione, con precisi limiti economici di rivalsa. Ovvero il cittadino sarà rimborsato pienamente del danno se verrà riconosciuta la sua ragione. La causa di rivalsa appartiene ad altra sfera. Altrimenti si condanna il cittadino a seguire strade impervie e, talvolta, inestricabili. Ciò implica anche la necessità di definire massimali entro i quali i giudici, da un lato, e le aziende sanitarie dall’altro possono intervenire. Al momento infatti assistiamo ad una giungla che risulta costosa per tutta la collettività, priva di raziocinio, che il più delle volte sposta risorse verso studi legali e non verso i cittadini da risarcire”. Il procedimento, aggiungono Taranto e Cozza, “deve essere attivato se non lo si consideri temerario. Questo principio, che nel diritto del lavoro è ormai prassi consolidata (anzi dovremmo dire fin troppo abusata), deve essere esteso anche nel campo della responsabilità professionale in sanità. A ciò potrebbe contribuire l’istituzione di un ufficio pubblico di conciliazione, con la funzione di difensore civico in ambito sanitario, provvisto delle competenze necessarie, nel quale valutare l’apertura di procedimenti attivando immediatamente il risarcimento da parte della struttura. La sede penale si offrirebbe così solo ai casi effettivamente dovuti alla presunta grave negligenza, o di dolo, degli operatori che vanno sanzionati, anche per offrire tranquillità a tutto il sistema”. “Su questo terreno è urgente aprire un confronto con le associazioni che tutelano i diritti dei pazienti. E solo con loro. Ovvero devono uscire di scena le organizzazioni che hanno fatto dell’esercizio legale della tutela della salute un nuovo business. Per arrivare alla urgente approvazione di una nuova normativa sul tema dellaresponsabilità professionale in sanità. Non sappiamo se con la legge distabilità  come da impegno assunto dalla Ministra Lorenzin. In ogni caso partendo dal testo unificato recentemente adottato alla Camera che richiede ancora aggiustamenti. Si tratta in sostanza di voler instaurare un processo virtuoso che possa consentire la qualificazione della spesa con l’obiettivo di maggiori tutele per tutti, medici, operatori sanitari e cittadini. Stiamo parlando di una molteplicità di medici e operatori sanitari onesti, che fanno seriamente, con dedizione e professionalità, il loro mestiere. Che ogni giorno il sistema sta mettendo a dura prova ma che continueranno a battersi perché il diritto alla salute, e non solo il diritto al rimborso, sia effettivamente esigibile in tutto il paese”, concludono.

 

Nota distacco Ispettore IPM Caltanissetta

 

Emilia Romagna – Chiusura Prefetture e accorpamento Comandi VVF.

14.09.2015 – Emilia Romagna – Chiusura Prefetture e accorpamento Comandi VVF.

 

 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto