Tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto della Sanità Pubblica, l’esito del confronto nel comunicato unitario.

Il 5, 6 e 7 aprile prossimi si voterà per rinnovare le Rsu in tutto il pubblico impiego. Una grande prova di democrazia che permetterà a tutte le lavoratrici e i lavoratori pubblici di scegliere liberamente la propria rappresentanza sul posto di lavoro. Sostieni con il voto le battaglie della Cgil, della Fp Cgil, per i diritti, per la solidarietà, per la democrazia nei posti di lavoro. Difendi il valore dei servizi pubblici dando forza alle rivendicazioni di Fp Cgil.

È il momento di scelte chiare. Scegli Fp Cgil. Vota le candidate e i candidati della Fp Cgil.

Se vuoi saperne di più visita il sito www.elezionirsu.it 

A Roma al Centro Frentani e online dalle 15, tra gli interventi: Azzola, Sinopoli, Sorrentino e Landini

‘People have the power’. È il titolo dell’iniziativa promossa da Fp Cgil e Flc Cgil in programma giovedì 3 marzo a Roma presso il Centro Congressi Frentani in via dei Frentani 4 a partire dalle ore 15 e in diretta sui canali social delle due categorie.

Un’iniziativa promossa in vista delle elezioni per il rinnovo delle Rsu nei settori pubblici e della conoscenza del 5-6-7 aprile per dare voce alle candidate e ai candidati. All’iniziativa, presieduta da Michele Azzola, segretario generale della Cgil Roma e Lazio, interverranno Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, e Serena Sorrentino, segretario generale della Fp Cgil. L’appuntamento sarà concluso da Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.

La nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil sulla questione Ucraina

CGIL CISL UIL condannano l’aggressione militare Russa e richiedono uno stop immediato delle ostilità: il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili.
Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo ed ai lavoratori dell’Ucraina!
Necessario attivare urgentemente tutti i canali della politica e della diplomazia, in sede europea ed in sede ONU.
“Si fermi la guerra in Ucraina e parta un vero processo di Pace”.
Mai come oggi è evidente che la pace ed il ripudio delle guerre debbono essere la priorità dell’agenda politica italiana, europea e mondiale.
L’Unione Europea agisca ispirata dai suoi principi costitutivi a difesa di pace e democrazia.
CGIL CISL UIL aderiscono all’appello della Rete italiana Pace e Disarmo e promuovono con le altre organizzazioni la manifestazione a Roma, a Piazza Santi Apostoli, sabato 26 febbraio alle ore 11:00 ed invitano tutti a partecipare.

Per la Salute dei cittadini in difesa del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico, unico e universale

“I dirigenti medici e sanitari sostengono i colleghi della Medicina generale nella mobilitazione perché la lotta per la salute è la lotta per la salute di tutti, cittadini e professionisti, fuori dalle logiche corporative e divisive che oggi condizionano il mondo sindacale di categoria”. Lo annuncia l’esecutivo nazionale della Fp Cgil medici e dirigenti Ssn.

“L’attuale organizzazione dell’assistenza territoriale – continua – ha mostrato, specie durante la pandemia, tutte le sue lacune nel garantire le tutele sanitarie ai cittadini e quelle professionali anche ai medici di medicina generale, che hanno lavorato a mani nude e in solitudine, emarginati da un sistema che non riconosce, nel contratto, neanche il diritto al risarcimento per le famiglie dei tanti medici morti sul lavoro. La salute delle persone va protetta e promossa sul territorio dai medici di medicina generale che insieme agli altri operatori sanitari, rappresentano il primo punto di riferimento”.

Il Paese, prosegue, “ha bisogno di una vera riforma che stabilisca senza fraintendimenti che la gestione dei servizi sociosanitari nel territorio deve essere pubblica e integrata, ogni distinzione tra ospedale e territorio è antistorica, antieconomica e dannosa per i cittadini proprio perché ne ostacola le relazioni di cura. Quindi riteniamo che non possa andare sprecata l’occasione, unica, di  una svolta coraggiosa e innovativa per la medicina del territorio che, a beneficio di tutti i servizi, non può prescindere dalla progressiva incorporazione nel ruolo della dirigenza dei medici di medicina generale e dalla loro formazione nelle scuole di specializzazione universitarie”.

“È inoltre urgente – precisa – uscire dall’ambiguità e chiarire che le proposte contenute nel documento sull’assistenza territoriale in discussione al Ministero della salute non rispondono alle esigenze riformatrici, ma al contrario rappresentano la riproposizione del modello esistente all’interno di case di comunità, che rischiano di rimanere spazi vuoti e disabitati da persone ed idee nuove. Come abbiamo evidenziato con il documento della Fp Cgil ‘Per un New Deal della Salute’ è necessario partire da standard costruiti intorno alla salute della persona per  un’organizzazione innovativa dell’assistenza territoriale”.

“Noi siamo e saremo al fianco dei medici di medicina generale per poter testimoniare insieme ai colleghi che ‘La Salute che vogliamo’ non è quella delle corporazioni,  non è quella del profitto del privato, non è quella della regionalizzazione, non è quella delle disuguaglianze. Nel progetto ‘La Salute che vogliamo’ proponiamo un Servizio sanitario nazionale pubblico in cui la governance del sistema sia garantita dall’integrazione dei servizi e dall’omogeneizzazione dei rapporti di lavoro per superare l’attuale sistema frammentato in monadi professionali  isolate dal contesto”, conclude la Fp Cgil medici e dirigenti Ssn.

Nuovo appuntamento con la trattativa per il rinnovo del contratto della Sanità Pubblica oggi con l’Aran. Il resoconto della riunione nel comunicato unitario.

Firmato l’accordo per il rinnovo del contratto del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco 2019-2021. Dopo una lunga trattativa, caratterizzata da non poche difficoltà legate ai vicoli normativi imposti, oggi a palazzo Vidoni ministri e sindacati hanno sottoscritto l’accordo del nuovo contratto di lavoro dei Vigili del Fuoco. A darne notizia sono la Fp Cgil Vvf, la Fns Cisl e la Confsal Vvf, specificando che: “Il contratto, oltre a introdurre miglioramenti sul piano normativo, sociale e sindacale, prevede sul piano economico aumenti contrattuali molto significativi per le lavoratrici e i lavoratori del Corpo. A questi, ricordiamo, andranno aggiunte le ulteriori risorse impegnate per le voci accessorie e quelle, pari a 11 milioni di euro, già destinate nel contratto di primo livello”.

Delegazione pubblica

Nel merito, osservano Mauro Giulianella della Fp Cgil Vvf, Massimo Vespia della Fns Cisl e Franco Giancarlo della Confsal Vvf: “Quello che abbiamo raggiunto è un risultato importante, storico nel suo complesso, possibile solo grazie all’impegno dei nostri quadri sindacali e delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo. Sono loro ad aver creduto alla nostra coerente e unitaria azione sindacale per il riconoscimento professionale ed economico dei Vigili del fuoco. Un risultato frutto di un costante impegno del sindacato nel rivendicare adeguati riconoscimenti economici e in grado di valorizzare l’alta professionalità dimostrata sia dalla componente operativa sia da quella amministrativa: un connubio unico di autonomia tecnico gestionale”.

 

Oliverio e Giulianella

Il contratto, inoltre, proseguono i tre dirigenti sindacali, “migliora l’impianto normativo introducendo istituti nuovi e rilancia, irrobustendolo, il sistema delle relazioni sindacali, fortificando quello sociale relativo alle tutele del personale. Importanti gli impegni assunti dal Governo sull’introduzione della previdenza complementare, dell’assicurazione Inail e l’istituzione dell’Osservatorio Bilaterale. Questo contratto è una risposta straordinaria e significativa per una categoria che da tempo meritava questa attenzione e che è stata possibile anche grazie all’attività messa in campo dai ministri Brunetta, Lamorgese e Franco e dai vertici istituzionali dei dipartimenti della Funzione Pubblica e dei Vigili del Fuoco”, concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo.

 

 

Fitto calendario di iniziative da lunedì poi astensione dal lavoro il 4 marzo

“Prosegue la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dopo la proclamazione dello sciopero per il prossimo 4 marzo, con un calendario di assemblee quotidiane nei posti di lavoro a partire dal 21 febbraio, a seguito dell’ultima beffa a danno del personale rappresentata dalla clamorosa estromissione dalla bozza di Dpcm che prevede l’armonizzazione delle indennità di amministrazione per tutti i dipendenti dei Ministeri”. A farlo sapere è la Fp Cgil Nazionale.

Sul tema indennità di amministrazione, peraltro, prosegue il sindacato, “abbiamo insistito e ottenuto che nel Ccnl delle Funzioni Centrali ci fosse l’impegno a predisporre una tabella ricognitiva delle varie indennità di amministrazione, in quanto il nostro obiettivo è sempre stato quello di allineare tutte le indennità di amministrazione del comparto, assorbendole nella retribuzione tabellare. Al momento, questo intento si è potuto realizzare solo parzialmente per le tante differenze esistenti nel comparto e per le resistenze di chi, non preoccupandosi di lasciare indietro alcuni lavoratori, si nasconde dietro le specificità”.

Il nodo di fondo, spiega la Funzione Pubblica Cgil, “resta la mancanza di valorizzazione, anche attraverso investimenti adeguati, nei confronti di Inl che, in teoria, dovrebbe fungere da soggetto di coordinamento delle ispezioni in materia di lavoro nel Paese. Da anni, come Fp Cgil, chiediamo coerenza tra i continui appelli per la lotta al lavoro sommerso e al contrasto alle morti sul lavoro, da un lato, e la necessità di incrementare l’organico e gli stanziamenti in favore di Inl, dall’altro. Se si intende davvero combattere il lavoro nero e le morti sul lavoro, occorre non fermarsi agli annunci”.

In questo senso, continua, “il recente ampliamento di competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, non accompagnato da assunzioni e risorse economiche, ha prodotto esasperazione nel personale, per l’ulteriore aumento del carico di lavoro e di responsabilità. In questo contesto, appare ancora più paradossale l’esclusione di Inl dalla bozza di Dpcm. Per tutte queste ragioni, chiediamo sia di prevedere l’adeguamento dell’indennità di Amministrazione per i lavoratori dell’Inl sia di investire risorse, smettendo di fare operazioni di mera facciata. Nel frattempo, in mancanza di risposte adeguate e concrete, la mobilitazione va avanti”, conclude la Fp Cgil.

“La triste vicenda del mancato riconoscimento degli indennizzi alle famiglie dei medici deceduti in servizio a causa della pandemia mette in evidenza drammaticamente la mancanza dei diritti e delle tutele dei medici che lavorano in convenzione o senza contratto per il Ssn”. Lo dichiara Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil Medici, in merito alla bocciatura da parte del Senato di un emendamento al decreto Ristori che avrebbe riconosciuto un indennizzo di 100 mila euro alle famiglie dei 369 medici morti per Covid.

“È vergognoso – prosegue – che il Senato non abbia voluto aiutare le famiglie di quei medici che hanno affrontato la pandemia per salvare la vita alle persone, senza tutele e senza sostegni da parte dello stato. Abbiamo chiesto ai pensionati medici di tornare in servizio perché mancava personale e ora li ripaghiamo negando un ‘ristoro’ economico alle loro famiglie”.

“I medici di medicina generale – continua – hanno affrontato la pandemia isolati dal sistema, spesso a mani nude, senza mezzi, senza organizzazione e senza tutele e ora non hanno nemmeno diritto al risarcimento da infortunio perché il loro rapporto di lavoro in convenzione non lo prevede, al contrario dei colleghi dipendenti dei servizi. È necessario superare i rapporti di lavoro libero professionali convenzionati che non danno tutele e frammentano l’offerta di salute ai cittadini. Oggi è necessario riconoscere i ristori indegnamente negati ai medici, ma per il futuro bisogna superare l’ipocrisia di mettere toppe solo in emergenza: il sistema va cambiato ad iniziare dai rapporti di lavoro e dall’organizzazione dei servizi”, conclude Filippi.

L’intervento del segretario generale della Funzione Pubblica Cgil, insieme a quello di nostre 4 delegate: Elena, Gabriella, Barbara ed Emma. Il racconto del contributo della categoria alla tre giorni di Assemblea Organizzativa della CGIL ‘Il lavoro crea il futuro’.

Per contare dobbiamo agire la nostra forza che è la nostra rappresentanza. Per questo abbiamo bisogno non di vincere ma di stravincere le Rsu non solo come strumento di difesa della democrazia nei luoghi di lavoro ma anche come segnale che non arretriamo e non rinunciamo all’esercizio delle libertà sindacali. Non solo perché garantite dalla Costituzione e dalla legge ma perché la diffusione della democrazia nei luoghi di lavoro può rigenerare anche la rappresentanza politica del lavoro”. Parole di Serena Sorrentino, segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil, nel corso del suo intervento all’Assemblea organizzativa nazionale della Cgil ‘Il lavoro crea il futuro.

Il video dell’intervento di Serena Sorrentino

Se siamo qui è grazie alle lavoratrici e ai lavoratori dei servizi pubblici essenziali, pubblici e privati, – ha voluto ricordare Sorrentino – in particolare quelli del servizio sanitario, dell’assistenza, quei 3970 lavoratori morti, sacrificandosi, mettendo al centro del loro agire la salute collettiva. Il lavoro si è preso cura delle persone e noi ci siamo presi cura di loro. Nelle ore più drammatiche ci siamo stati, ed è anche per questo che la nostra federazione, la Cgil, cresce. Abbiamo esercitato la rappresentanza, non sacrificando la prossimità, provando a generare inclusione, tenendo insieme i professionisti e i lavoratori degli appalti”.

 Lo sguardo adesso, richiamando il titolo dell’assemblea, è volto al 2030 con un obiettivo importante: “Contrastare le diseguaglianze attraverso un nuovo stato sociale, salute pubblica universale, infanzia, istruzione, giustizia, fisco, politiche sociali, tutto all’insegna dell’equità e della giustizia sociale”. Da qui il ruolo della categoria: “Ci percepiamo come sindacato di comunità, e per questo interpretiamo la lotta alle esternalizzazioni e alla precarietà, come misure di contrasto al dumping contrattuale e alla svalorizzazione sociale del lavoro, ma anche come la ricostruzione di una cultura politica del diritto del lavoro che mette la dignità oltre che il salario al centro. Come Fp pensiamo che si debba riflettere insieme su come lo spazio pubblico diventa generatore di inclusione e promozione sociale”. Su questo punto il richiamo ad una mobilitazione forte e trasversale contro il più grande processo di privatizzazione della salute che si sta preannunciando.


La sintesi degli interventi delle nostre delegate all’Assemblea

Elena Monticelli

Elena Monticelli, delegata della Fp Cgil all’Inps Foggia e candidata Rsu: “Il ruolo del delegato sindacale oggi non è semplice, richiede tante competenze, dal supporto ai colleghi per il disagio causato dagli anni di pandemia alle competenze sindacali e di comparto per chiedere gli scatti salariali e il rinnovo dei contratti a cui abbiamo diritto, tenendo sempre insieme la tutela di tutti i lavoratori, stabili e precari, nuovi e più anziani, consapevoli che in questa unione sta la nostra forza“.

 

Gabriella Petteruti

Gabriella Petteruti, Delegata Fp Cgil e Rls dell’Azienda Usl Toscana SudEst: “A partire dalla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è possibile avanzare istanze partecipative dei lavoratori non soltanto per ampliare gli spazi di confronto bilaterale, ma anche con l’intento di determinare dinamiche reali di co-decisione che riguardino gli assetti organizzativi del lavoro, la governance delle aziende. Credo che sia necessario ampliare l’istituzione dell’RLS di Sito, in Toscana è in sperimentazione l’RLS di Sito Ospedaliero, ed è un’intuizione della nostra segreteria regionale, è necessario investire attenzione e risorse sulla contrattazione di filiera ovunque convivano realtà diverse che fanno riferimento a contratti diversi, ma che operano nell’ambito del medesimo insediamento”.

Barbara Piccoli

Barbara Piccoli, rappresentante Rsu per la Fp Cgil all’Ausl di Piacenza: “Nel caos generato dalla pandemia la Cgil si è schierata con i lavoratori e grazie al lavoro fatto insieme tra Rsu, funzionari territoriali della sanità, così come di tutto il settore pubblico, le confederazioni territoriali e la Cgil regionale si è portato avanti un lavoro di squadra che ha prodotto risultati: come il riconoscimento economico di chi ha lavorato in prima linea nel pieno della pandemia e soprattutto il piano per la stabilizzazione dei lavoratori precari, ancora non del tutto ultimato, impiegato a tempo determinato o con contratti atipici che è stato, e lo è tutt’ora, molto utile per fronteggiare la pandemia“.

Emma Bonatto

Emma Bonatto, candidata alle Rsu per la Fp Cgil all’Asl Città di Torino: “Oggi sono una dipendente a tempo indeterminato di un ente pubblico ma non dimentico da dove arrivo, quindi mi sono candidata alle elezioni per gli Rsu 2022 in Fp Cgil dove porterò oltre che i nostri valori la nostra idea la nostra passione di donne e uomini della Cgil, porterò anche quella che per me è una battaglia sacrosanta, la collaborazione fra categorie, e la contrattazione inclusiva”. Ma soprattutto “parteciperemo alle elezioni Rsu, eserciteremo a fondo questa grande conquista, questo splendido diritto per renderlo sempre più vivo e forte, e lo faremo anche in nome e per rappresentare chi questo diritto non lo conosce neanche, chi non solo non può votare, ma neanche può pensare di farsi rappresentare, chi è solo, e aspetta da noi di poter avere la possibilità di contare“.

No alla discriminazione dei lavoratori civili
Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa chiedono la riassegnazione nel Fondo risorse decentrate dei dipendenti civili della Difesa dei 21 milioni di euro sottratti ai lavoratori a causa della  mancata proroga del provvedimento autorizzativo nella legge di bilancio. “Sono infondati – rilevano le organizzazioni sindacali – i rilievi appresi che considerano le risorse incoerenti con la perequazione tra dipendenti pubblici. Tutte le amministrazioni pubbliche, infatti, dispongono di un Fondo incentivante che, nella Difesa, è destinato a garantire la continuità di attività, in particolare tecniche e di supporto alla Forza Armata, nonché le progressioni economiche interne”.

“Il Ministero della Difesa – proseguono – a causa delle esiguità delle risorse disponibili non ha mai potuto garantire le medesime progressioni economiche degli altri dipendenti pubblici (sono assenti le fasce apicali) che hanno stipendi medi di gran lunga più elevati. Il  rifinanziamento dei 21 milioni da destinatare al FRD della Difesa non altererebbe,  dunque, le regole del gioco e non costituirebbe una condizione di vantaggio o l’introduzione di una nuova indennità, come paventato dagli organi di controllo. Al contrario, consentirebbe la continuità di prestazioni essenziali e di avvicinare le fasce stipendiali economiche medie della Difesa a quelle delle altre pubbliche amministrazioni, in coerenza con la ricercata e condivisa perequazione.

Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa sostengono “con forza gli emendamenti al Decreto Milleproroghe della Commissione Difesa della Camera, dei gruppi parlamentari e delle forze politiche che richiedono la riassegnazione dei 21 milioni di euro sottratti ai dipendenti dopo 5 anni di attribuzione”. Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa precisano “che le risorse in argomento provengono dai risparmi della legge 244/12 e dai sacrifici che sono stati richiesti, negli anni, al personale civile, destinate per legge ad incentivarne la produttività. Mai più ultimi”, concludono.

“Sarebbe ancora al vaglio degli organi di controllo la bozza di Dpcm per il riparto delle risorse rese disponibili dalle leggi di Bilancio per gli anni 2020 e 2021 al fine di perequare le indennità di amministrazione dei lavoratori ministeriali attualmente molto differenti. La bozza di decreto contiene delle tabelle con gli importi di incremento distinte per amministrazione e balza agli occhi la mancanza di alcune di queste che hanno tali indennità in quanto le stesse sono da sempre – l’indennità fu istituita nel Ccnl ministeri 1994/1997 – corrisposte a tutti i lavoratori inquadrati nel comparto. Questo è il caso dei lavoratori della giustizia amministrativa (Consiglio di stato, Tar, Avvocatura dello stato, Corte dei conti) e dell’Ispettorato nazionale de Lavoro, ovvero la nuova denominazione dei servizi ispettivi del Ministero del Lavoro dal 2017”. È quanto si legge in una nota della Fp Cgil Nazionale.

“Abbiamo chiesto da tempo – aggiunge il sindacato – al ministro Orlando e al direttore generale dell’Inl Giordano di far presente al Mef che nel riparto i lavoratori dell’Ispettorato del lavoro devono rientrare come é sempre stato ogni volta che si è trattato dell’indennità del Ministero del Lavoro. I lavoratori hanno bisogno di risposte chiare e risolutive soprattutto oggi che le attività ispettive sono sotto i riflettori dell’opinione pubblica perché siano rafforzate per fare fronte ai drammatici dati sulle morti sul lavoro. Non riconoscere loro gli adeguamenti stipendiali corrisposti ai colleghi rimasti nel Ministero del Lavoro sarebbe uno schiaffo alla loro dignità e professionalità, proprio nel momento in cui anche dal presidente della Repubblica é venuto un monito a rafforzare e valorizzare il loro operato. Al ministro Orlando e al direttore Giordano ribadiamo che per noi non esiste alternativa al definitivo allineamento delle indennità di amministrazione tra tutte le amministrazioni dell’ex comparto dei ministeri”, conclude la Fp Cgil.

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