IL GOVERNO VUOLE LA ROTTURA: PESSIMO ESITO
DELL’INCONTRO CON IL MINISTRO
Dal comunicato stampa che vi alleghiamo risulta
evidente l’esito, assai deludente, dell’incontro con il Ministro. Che è stato
pessimo nella forma e nella sostanza: il Ministro ha dimostrato, come del resto
il Governo di cui fa parte, di non voler e sapere cogliere le opportunità che
derivano dal confronto con le parti sociali, assumendosi una bella
responsabilità di rottura con le Organizzazioni sindacali che responsabilmente
hanno finora condotto il confronto ai vari livelli, anche in relazione ad una
riforma che non ci è mai piaciuta e che adesso sta presentando il conto con il
caos generalizzato nei servizi e negli Uffici.
Noi abbiamo posto 4 quesiti in croce al Ministro
e abbiamo avuto risposte parziali e anche condite con una certa arroganza.
Il primo quesito lo abbiamo posto sul ddl di
riforma della PA e la famigerata norma che prevede la confluenza di tutto
l’apparato periferico dello stato negli Uffici territoriali dello stato diretti
da Prefetti.
Su questo la risposta è stata che quella è una norma che assegna
solo funzioni di coordinamento e non prevede invasioni di campo sulle
competenze specifiche del Ministero. Allora perché la norma parla di confluenza
e non di funzioni di coordinamento, assegnando peraltro al Prefetto poteri
sostitutivi nei confronti dei dirigenti delle altre amministrazioni? E non
basta l’approvazione di un ordine del giorno che impegna il governo a
salvaguardare il patrimonio culturale, ne abbiamo già visti di questi ordini
del giorno e la fine che hanno fatto, come ad esempio quello che impegnava il
governo a trovare soluzioni per la riapertura delle carriere dei lavoratori.
Sappiamo che ancora occorre attendere l’emanazione dei decreti legislativi che,
ricordiamolo, sono provvedimenti non più votati dal Parlamento, che equivale a spingere le pecore a casa del lupo. Al
riguardo va denunciato questo tentativo di accentramento borbonico di funzioni
pubbliche e vi alleghiamo l’appello predisposto dall’associazione Bianchi
Bandinelli con preghiera di massima diffusione e condivisione.
Il secondo quesito riguarda il pagamento degli
arretrati sul FUA, su cui non abbiamo avuto nessuna risposta sugli impegni
assunti per garantire lo sblocco delle risorse. E riguarda un fatto ancora, se
possibile, più grave: ovvero l’intenzione del Governo, ormai accertata, di
operare dei tagli lineari sui FUA dei Ministeri tramite la legge di
assestamento di bilancio 2015. Insomma si predispone un taglio doloroso e
ulteriore ai salari dei lavoratori e l’unica risposta del Ministro è stata
imputarci la nostra rigidità sull’eventuale modifica dell’accordo nazionale che
consente l’apertura per 11 ore al giorni di tutti i siti statali. Mentre invece
ci ha paventato l’utilizzo di questo taglio per finanziare nuove assunzioni.
Insomma le nuove assunzioni dovrebbero essere pagate direttamente dai
lavoratori. Una vergogna inaccettabile che avrà le risposte che si merita: un
governo lontanissimo dai lavoratori che ancora oggi immagina soluzioni punitive
e mette a serio rischio i servizi in tutte le amministrazioni centrali e, nel
nostro caso, mette a serio rischio i programmi di valorizzazione del patrimonio
culturale.
Il terzo quesito riguarda la gestione della
riforma e il caos che ne è derivato. Anche in questo caso risposte vaghe, senza
nessun impegno diretto e nemmeno raccogliendo i segnali di disponibilità che
pure noi, con tutte le nostre perplessità, abbiamo sempre espresso sulla
necessità di governare un passaggio delicato che tanto sconcerto e confusione
sta determinando tra i lavoratori, anche per l’irresponsabilità gestionale che
ogni giorni di più stiamo verificando.
A questo punto non riteniamo che ci
siano più le condizioni per proseguire il confronto.
Il quarto quesito riguardava la programmazione
assunzionale, ovvero quanta disponibilità, sul budget assunzionale disponibile,
sarà spesa per l’assorbimento del
personale delle province e quali sono i programmi assunzionali a breve e medio
periodo, con riferimento al necessario sblocco delle graduatorie interne dei
passaggi d’area e all’altrettanto necessario avvio di assunzioni finalizzate al
ricambio generazionale. In questo caso la risposta è stata sconcertante: per
quanto riguarda il personale delle province saranno assorbite le figure
professionali dei beni culturali, in particolare i funzionari archivisti a
seguito del trasferimento degli archivi storici delle province al ministero e
altre figure specialistiche di cui il numero non è dato sapere.
Lo sconcerto ci
è venuto quando il Ministro ci ha accusato di non volere le assunzioni in Ales,
quasi fosse colpa nostra il blocco del turn over. Insomma il Ministro sta
santificando il modello Pompei con le assunzioni in ALES che diventerà sempre più
il serbatoio occupazionale di riserva per il Ministero, con buona pace dei
pubblici concorsi.
In conclusione riteniamo che il Ministro abbia
espresso una precisa volontà di conflitto con le Organizzazioni sindacali,
volontà alla quale certo non ci sottrarremo, a partire dalla grande
mobilitazione di domani e dalle altre iniziative che proseguiranno nei prossimi
giorni e che a questo punto ci vedranno impegnati fortemente contro la volontà
di punire i lavoratori del Ministero, di colpire ancora una volta il salario,
di affossare gli accordi di produttività che tanto stanno rendendo in termini
di fruizione del patrimonio da parte dei cittadini.
Quanto al Ministro oggi ha perso una grande
occasione democratica di confronto e ha dimostrato di essere in buona compagnia
con coloro che vogliono affossare i diritti dei lavoratori.
Roma, 23 luglio 2015
Claudio
Meloni
FP CGIL
Nazionale
Comunicato congiunto Cgil Nazionale – Fp Cgil Nazionale
Roma, 15 luglio 2015
“Nessuna vera riorganizzazione, il
passaggio del Corpo Forestale dello Stato alla Polizia o ai Carabinieri è
un’operazione spot che non riduce i costi”. Così
Gianna Fracassi, segretario confederale della Cgil, e
Salvatore Chiaramonte, segretario nazionale della Funzione
Pubblica Cgil, commentano il voto in corso alla Camera sull’emendamento
alla riforma della Pubblica Amministrazione che prevede l’assorbimento
del Corpo da parte di un’altra forza di polizia.
“Un’operazione di questo tipo – continuano i dirigenti sindacali –
porterebbe alla militarizzazione di un Corpo civile, con la conseguente
perdita dei diritti civili e sindacali del personale e la crescita delle
spese a dispetto degli impegni del governo” .
“Non saremmo quindi in presenza di una vera riorganizzazione delle
forze di Polizia, e soprattutto – concludono Fracassi e Chiaramonte – si
cancellerebbe un Corpo che, in un paese come l’Italia, è fondamentale
per la tutela del territorio e presidio di legalità”.
28.07.2015 – Fondo di rischio, di posizione e di risultato 2013 – Convocazione incontro.
23.07.2015 – Fondi incentivanti del personale direttivo e dirigente per l’anno 2013.
Di seguito il testo sottoscritto dalle OO.SS. relativo all’ipotesi di accordo sui criteri per la corresponsione ai dirigenti di seconda fascia dell’amministrazione degli archivi notarili della retribuzione di risultato per il biennio 2011-2012, facente carico ai fondi 2012-2013.
FPCGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco
23.07.2015 – Concorso pubblico, per esami, a 10 posti nella qualifica di vice direttore del ruolo dei direttivi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Pubblicazione elenco candidati ammessi alle prove scritte.
Roma, 19 giugno 2015
La Fp Cgil aderisce e partecipa alla manifestazione nazionale ‘Fermiamo la strage subito!’ in programma domani sabato 20 giugno a Roma in piazza del Colosseo a partire dalle ore 15. Una manifestazione, spiega la segretaria generale della Fp Cgil, Rossana Dettori, “promossa in occasione della giornata internazionale del rifugiato, per fermare la strage di migranti nel mar Mediterraneo e che, in queste ultime ore e giorni, si carica di significati legati ai temi dell’accoglienza e della solidarietà contro le intolleranze e le insensibilità che pericolosamente si incuneano e imperversano”.
Secondo Dettori “in un’Europa attraversata da venti di razzismo e xenofobia, dove si vagheggia la costruzione di nuove barriere, che pratica divisioni e si rinchiude nei suoi confini, pensando così di chiudere i suoi occhi, possiamo e dobbiamo impegnarci tutte e tutti per costruire un’Europa che sia davvero sociale e solidale. Un’Europa che riscopra le sue origini, il senso comune dello stare insieme, le pratiche ‘umane’ di accoglienza e aiuto nei confronti di chi fugge per fame, miseria e guerra. Per questi motivi aderiamo alla manifestazione di domani, perché vogliamo un’Europa che sia davvero un luogo ‘di pace, di convivenza, di democrazia, di benessere sociale ed economico’, ispirata e mossa da principi di solidarietà e accoglienza”, conclude.
23.07.2015 – Mobilità Vigili del Fuoco specialisti nautici – Pubblicazione graduatoria.
Tre grandi assemblee: 1 luglio a Milano
2 luglio a Roma e 3 luglio a Bari
Roma, 26 giugno 2015
Il percorso per il rinnovo dei contratti pubblici – anche e soprattutto alla luce della recente sentenza della Consulta sull’illegittimità del blocco della contrattazione – e della riorganizzazione della Pa entra nel vivo. La prossima settimana Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa promuovono tre grandi assemblee – tre grandi appuntamenti al nord al centro e al sud del Paese con le Rsu elette a marzo e le lavoratrici e i lavoratori pubblici – con al centro la discussione sulla piattaforma per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego messa a punto dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Un documento che si apre con un chiaro obiettivo: ‘Contratto Subito’.
Si parte mercoledì 1° luglio a Milano, l’appuntamento è al Teatro Carcano in corso di Porta Romana 63 dalle ore 10 alle 14. All’appuntamento parteciperanno lavoratrici e lavoratori provenienti dalla Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna.
Il giorno dopo, giovedì 2 luglio, l’attenzione si sposta sul centro Italia. A Roma al Teatro Brancaccio in via Merulana 244 a partire dalle ore 10, si raduneranno lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati provenienti dalla Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Sardegna e Sicilia.
Il percorso si chiude venerdì 3 luglio a Bari dove all’Hotel Excelsior in via Giulio Petroni 15 dalle 10 discuteranno della piattaforma le lavoratrici e i lavoratori delle regioni del Mezzogiorno: Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria.