Si è svolta oggi la prevista riunione per la sottoscrizione del Fua 2013/14/15.
Le scriventi OO.SS., pur rilevando che non tutte le loro richieste sono state accolte, hanno sottoscritto l’accordo con nota a verbale, che si allega, per far in modo che i lavoratori possano al più presto percepire il sacrosanto salario accessorio maturato a tutt’oggi. Sottolineano comunque l’importanza che sia stata evidenziata in premessa la necessità di aprire al più presto un tavolo per discutere di criteri omogenei di distribuzione delle risorse per tutti i dipartimenti.
All’inizio della riunione, alla presenza del Ministro Orlando, mentre contemporaneamente i lavoratori protestavano in Piazza Cairoli per la vertenza Riqualificazione, le scriventi OO.SS. hanno ribadito, come già fatto con nota ufficiale durante la scorsa riunione, la necessità che si faccia chiarezza sulla questione Riqualificazione.
Sino ad oggi, ad un anno dalla presentazione della Riforma della Giustizia e del punto 12), non ci sono state risposte concrete ma solo promesse non mantenute. Inoltre nel DL 27 giugno 2015, n. 83 non risulta alcuna misura a favore del personale e della riorganizzazione degli uffici. A queste richieste il Ministro oggi non ha dato alcun riscontro pertanto riteniamo che
la mobilitazione debba continuare con modalità da definirsi. Vi terremo informati sugli sviluppi.
Roma, 8 luglio 2015
FPCGIL CISL FP UILPA
Grieco Marra Amoroso
08.07.2015 – In allegato gli schemi di decreto predisposti dalla Direzione Centrale per l’Emergenza relativi all’organizzazione della componente aerea del Corpo Nazionale VV.F..
08.07.2015 – In allegato le determinazioni del Consiglio di Amministrazione tenuto nella mattinata odierna. Di seguito anche i numeri delle promozioni a ruolo aperto.
Il voto referendario del 5 luglio in Grecia, con la vittoria del NO, ha visto un pronunciamento netto del popolo greco sugli impegni richiesti dalle istituzioni europee per il proseguimento del piano di aiuti finanziari. E’ una chiara richiesta di discontinuità e di cambiamento delle politiche di austerità, di rigore, di sacrifici e di tagli, attualmente unico registro delle politiche UE, ed insieme un atto di democrazia che merita rispetto e va considerato con attenzione.
Dopo diversi anni di misure della troika, le conseguenze sono disastrose: le condizioni di vita e di lavoro in Grecia sono peggiorate, le disuguaglianze e la povertà aumentate, cresce il debito e non vi è ripresa economica.
Il voto greco, boccia quelle politiche, conferma la scelta dei greci di essere parte della Unione Europea e dell’euro; reclama in modo esplicito la necessità di cambiare l’asse delle politiche economiche europee.
La Cgil – che già prima del referendum ha sostenuto la necessità di tenere aperta la trattativa e l’appoggio agli sforzi del governo greco per trovare soluzioni condivise e improntate ad equità e giustizia sociale – riconferma tale giudizio ed esprime il proprio apprezzamento per il coraggio e la determinazione mostrati dai cittadini greci in un momento così delicato e difficile della propria storia.
Siamo di fronte alla più grave crisi politica dell’Europa del dopo guerra. Il rischio non è l’uscita di uno o più paesi, ma la dissoluzione dell’Unione Europea. Emerge in tutta la sua durezza l’assenza di una UE politica e sociale, unica strada per definire nuovamente la promessa degli Stati Uniti d’Europa.
La discussione sul debito pubblico in Europa deve cambiare direzione di marcia, passando dalla considerazione del debito solo come problema contabile e come anomalia nello schema neoliberista alla gestione del debito stesso come opportunità. La condivisione su scala europea di una parte del debito dei singoli Stati, insieme alla creazione di un fondo europeo per lo sviluppo e gli investimenti finanziato con l’emissione di titoli europei e con i proventi di una tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze e sulla rendita improduttiva, così come della tassa sulle transazioni finanziarie e di altri strumenti analoghi, possono costituire la base su cui impiantare nuove politiche economiche in grado di riaprire prospettive di sviluppo e di crescita per l’insieme dell’Unione europea.
Per tali ragioni, la Cgil considera necessaria la convocazione di una Conferenza sul debito europeo, nella quale delineare l’adozione di tali misure e di tutte le iniziative utile nella direzione indicata.
Allo stesso tempo, e questo sarà il nostro impegno al Congresso Ces, va rilanciata la leva della contrattazione collettiva e del dialogo sociale strumenti decisivi per un’equa redistribuzione della ricchezza, per la diffusione degli standard e delle migliori pratiche nelle diverse aree dell’UE, per un’efficace lotta al dumping sociale.
Per la Cgil la Confederazione europea dei sindacati deve intraprendere tutte le iniziative volte a costruire nel movimento dei lavoratori un clima di solidarietà e di cooperazione verso i lavoratori e i cittadini della Grecia, per determinare, anche con le adeguate iniziative di mobilitazione su scala europea, le condizioni per il rilancio del progetto europeo.
Il popolo greco ha votato no alle proposte dell’ Eurogruppo. L’Eurogruppo chiedeva maggiori misure di austerità come condizione per una ulteriore assistenza finanziaria. Il governo greco non era d’accordo ed è ora sostenuto da una chiara maggioranza dei cittadini e dei lavoratori greci.
Il Segretario generale dell’EPSU Jan Willem Goudriaan ha dichiarato: “L’Eurogruppo ha bisogno di tornare al tavolo dei negoziati. La Grecia ha bisogno della riduzione del debito e i greci hanno bisogno di una prospettiva di crescita.”
Il popolo greco non ha votato per lasciare l’Euro. Sarebbe un tragico errore dei capi di governo dell’Eurogruppo voler spingere il paese fuori dalla moneta comune. Il desiderio democratico della grande maggioranza dei cittadini greci di porre termine alle politiche di austerità è stato espresso due volte: dapprima votando un nuovo governo in gennaio e ora con il risultato del referendum.
07.07.2015 – E’ in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana – 4ª Serie Speciale Concorsi ed Esami – del 7 luglio
2015, la conferma del diario della prova preselettiva del concorso pubblico, per
esami, a 10 posti nella qualifica di vice direttore del ruolo dei direttivi del
Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
del 5 giugno scorso.
07.07.2015 – Con riferimento alla nota della FP CGIL VVF del 11 giugno u.s. si pubblica, in allegato, la risposta dell’Amministrazione relativa alla ricognizione per gli aspiranti Istruttori ginnici esperti.
Ai familiari tutti e alla figlia Corinna le condoglianze ed un
profondo sentimento di vicinanza da parte di tutta la Federazione
dei lavoratori pubblici della Cgil.
Presso l’Ospedale di Ravenna e Fino
alle ore 11.30 di domani è allestita la camera ardente.
14.07.2015 – Convocazione incontro di concertazione per circolare Servizio Sommozzatori – Analisi circolari SAF e CRA (Contrasto Rischio Acquatico).
Una tenda è fuori l’ospedale Maltepe, noll’omonimo quartiere di Istanbul. Ci sono 98 persone, i loro familiari, i leader sindacali, tanti che portano solidarietà. 98 persone che sono state licenziate perchè hanno deciso di iscriversi al sindacato.
L’ospedale della Università privata Maltepe di Istanbul ha licenziato cioè 98 lavoratrici e lavoratori, colpevoli solo di essersi iscritti al sindacato della sanità Dev Sağlık-İş della Confederazione DISK, il sindacato di sinistra in Turchia. I lavoratori hanno aderito al sindacato per cercare di migliorare le proprie condizioni di lavoro in ospedale. Hanno chiesto salari più alti, (un aumento promesso da diversi anni) ed orari di lavoro più brevi. Molti dei lavoratori licenziati lavoravano in ospedale da più di 10 anni ed erano riconosciuti come tra i migliori. Ci sono lavoratori disabili e coppie, lasciando così intere famiglie senza reddito.L’ospedale sta tentando di rimpiazzare i lavoratori licenziati con nuovo personale, attraverso l’outsourcing e il subappalto.
Queste lavoratrici e questi lavoratori (infermieri, amministrativi ma anche addetti alle pulizie) raccontano di un salario circa 900 lire al mese (330 euro) ed erano costrette a fare il doppio lavoro. Per questo motivo il bisogno di un sindacato è divenuto una necessità.
Il rettore dell’Università e è arrivato a promettere 200 lire di aumento a coloro che avessero rinunciato alla loro affiliazione sindacale, ma po ha preferito licenziare tutte e tutti coloro che si erano iscritti al sindacato.
Il licenziamento discriminatorio è vietato anche dalla legislazione europea e la mancata implementazione è una delle cause del blocco dei negoziati di adesione della Turchia alla UE.
L’EPSU (la Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblic) ha inviato una lettera di sostegno del segretario generale Jan Willem Goudriaan ed due lettere di protesta al Cancelliere e al Presidente dell’ospedala Maltepe (12 gennaio 2015)
LabourStart, il sito delle campagne del movimento sindacale internazionale. ha lanciato una petizione online che invitiamo a firmare per sostenere la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità dell’ospedale di Istanbul e per chiedere la loro immediata riassunzione.
La 12° commissione Igiene e Sanità
del Senato ha concluso l’indagine conoscitiva, avviata nel 2013, sulla
sostenibilità del SSN, con particolare riguardo alla garanzia dei principi di
universalità, solidarietà ed equità.
Si tratta di un documento, approvato
all’unanimità, di analisi politica ed
economica della realtà sanitaria del Paese, nel quale trova autorevole
conferma quanto da tempo la nostra Categoria e la Confederazione sostengono.
Il nostro SSN è stato oggetto di
numerosi interventi di contenimento ed “efficientamento” della spesa, ma non è
riuscito a porre la giusta attenzione all’esigenza di rinnovamento che i nuovi
bisogni di salute dei cittadini e le trasformazioni della medicina richiedono.
Soprattutto gli ultimi anni di
continua rincorsa al rispetto dei vincoli di finanza pubblica e dei budget
hanno messo in crisi il sistema che è entrato in una fase di profonda
sofferenza e di crisi strutturale.
Mentre la commissione d’indagine
scrive, “di lento logoramento che non può
continuare ad essere ignorato e sottovalutato”, si procede imperterriti
nella deleteria politica dei tagli.
E’, infatti, di qualche giorno
l’accordo della Conferenza Stato regioni che prevede tagli per 2,352 miliardi
di euro del fondo sanitario a decorrere dal 2015 e valido anche per il 2016,
tagli che riducono ulteriormente e drammaticamente le risorse per garantire
beni e servizi ai cittadini.
Vi alleghiamo un’ampia sintesi della
relazione finale della commissione e una sintesi dell’accordo in Conferenza
Stato Regioni.
La
coordinatrice nazionale FPCGIL
Sanità
e SSAEP
Francesca De Rugeriis
Al Segretario Generale dell’Avvocatura dello Stato
Avv. Ruggero Di Martino
– SEDE
Oggetto: Piano della performance della struttura
amministrativa dell’Avvocatura dello Stato 2015/2017.
Abbiamo ricevuto il documento di cui
all’oggetto, trasmesso a tutte le OO.SS. con nota 03/07 u.s. prot. 311718, a
titolo di informazione preventiva.
Stiamo esaminando detto Piano, al fine
di formulare nostre osservazioni ed eventuali proposte, magari anche
correlandole agli esiti della valutazione comunicata in questi stessi giorni
rispetto alla performance dell’anno 2014.
Chiediamo pertanto all’Amministrazione
in indirizzo di accordarci un congruo termine, per elaborare un nostro
intervento, prima di recepire con proprio decreto, in via definitiva, il Piano
di cui all’oggetto.
Roma,
07/07/2015.
Per
Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta
Grieco