Roma, 1 luglio 2015
Al Mibact
Sig. Capo di
Gabinetto
Prof. Giampaolo
D’Andrea
Sig. Segretario Generale
Arch. Pasqua Antonia Recchia
Sig. Direttore
Generale all’Organizzazione
Dr. Gregorio
Angelini
Oggetto: sospensione attività Commissione Tecnica sugli
organici.
Con riferimento all’oggetto le
scriventi OO.SS. comunicano la sospensione della propria partecipazione al
tavolo tecnico sugli organici, nelle more di un dovuto chiarimento,
necessario a seguito del permanere della condizione di caos
organizzativo che stanno vivendo in questa delicata fase di transizione tanti Uffici periferici, per la quale occorre
un’informazione e un confronto generale approfondito al fine di assicurare il rispetto dei criteri alla base
del percorso concordato. Naturalmente condizione della prosecuzione del lavoro
a tale tavolo sarà la trasmissione da parte dell’Amministrazione delle proposte
di organico di tutti gli istituti e uffici del MIBACT ancora non definite singolarmente.
Ciò stante le scriventi OO.SS.
ritengono sia indispensabile la convocazione del tavolo politico di verifica
del processo di riforma in itinere, anche alla luce del confronto in materia
richiesto al Ministro con nota del 26 scorso, senza la quale riteniamo non
sussistano le condizioni per un prosieguo costruttivo del confronto sui tavoli tecnici.
Nel rimanere in attesa di formale riscontro alla presente nota si
porgono distinti saluti
FP CGIL CISL
FP UIL PA
C. Meloni D. Volpato E. Feliciani
Alleghiamo la convocazione fatta pervenire da AID alle OO.SS. nazionali per il prossimo 8 luglio, e la lettera che AID
ha inteso trasmettere alle rappresentanze sindacali territoriali di
Messina in risposta alla nota unitaria trasmessa sullo stato delle relazioni sindacali tra le parti in arsenale.
FPCGIL DIFESA
F. Quinti
L’INPS con la circolare n. 129 del 26
giugno, commenta le direttive direttoriali del Ministero del
lavoro del 23 gennaio e del 28 maggio che hanno modificato il
decreto n. 1079 dell’8 agosto 2014.
Il bonus occupazionale, previsto nel Programma “Garanzia Giovani”
è riconoscibile per
1. Contratti di apprendistato professionalizzante o di mestiere
2. Proroghe di rapporti a tempo determinato
Venfono anche ammesse le agenzie di somministrazione che possono
godere della remunerazione per l’attività di
intermediazione ed accompagnamento al lavoro con il solo obbligo
di detrarre dal costo del lavoro addebitato all’utilizzatore
l’importo riconosciuto.
il Bonus occupazionale è altresì cumulabile (per intero o al 50%)
con altre forme di incentivo.
(30.6.2015) Già dall’autunno del 2009 la crisi greca e persino la crisi europea potevano essere risolte,
scongiurando l’enorme aumento della disoccupazione e la spirale
recessiva e deflattiva degli ultimi anni.
Quando nel 2010 venne previsto
il primo aiuto alla Grecia a causa del declassamento del debito sovrano
(allora solo al 130%), le preoccupazioni europee sull’onda speculativa
che aumentò lo spread dei paesi periferici e mise a dura prova la
finanza e l’economia degli Stati Membri spinsero la Troika (FMI, BCE e
Commissione europea) a imporre quelle severe misure di austerità che
resero impossibili gli obiettivi di riduzione del debito greco e che,
anzi, li allontanarono proprio in ragione della perdita di PIL,
occupazione e redditi che hanno ingenerato. Non a caso nel 2012 fu
necessario un secondo aiuto, ancora una volta condizionato ad aumenti
iniqui e generalizzati delle tasse e al prosciugamento del welfare e, in
generale, dello Stato greco.
Tutte le misure fiscali e le cosiddette riforme strutturali intraprese
in questi anni hanno continuato a impoverire il popolo ellenico e la
stessa finanza pubblica, portando il debito greco a livelli sempre più
insostenibili.
Il cambio politico avvenuto in Grecia con le ultime elezioni e il
confronto in sede europea e internazionale degli ultimi mesi, hanno
riaperto le trattative a cominciare dall’entità degli avanzi primari –
il vero cuneo delle politiche di rigore finanziario e di disastro
sociale – essendo il ridimensionamento dell’austerità greca una delle
condizioni per intraprendere una politica economica alternativa da parte
del governo ellenico.
Malgrado il notevole stato di avanzamento della trattativa nel dettaglio
sulle singole misure che compongono il potenziale piano di risanamento
greco, i rappresentanti dei “creditori” insistono a voler imporre misure
di forte matrice liberista, nonostante l’ormai evidente fallimento
delle politiche di austerità e mercantilistiche. In particolare, il
rifiuto greco con le istituzioni internazionali si fonda sostanzialmente
sull’entità e le modalità delle riforme richieste in ambito fiscale,
pensionistico, di privatizzazione e sulla contrattazione. I punti
principali del dissenso:
* Atene accetta di elevare l’IVA (al 23%) ma non vuole cedere sulla
progressività della misura, per evitare che l’aumento delle tasse su
acqua, energia, beni alimentari e turismo sia iniquo e recessivo.
* Atene insiste sulla tassa una tantum del 12% sui profitti delle
imprese superiori a mezzo milione di euro nel 2014, a cui si oppone
fortemente il FMI per la retroattività e la natura “non permanente”.
Nelle altre proposte del Governo greco erano previste anche un’imposta
sui grandi patrimoni e un piano di lotta all’evasione fiscale. C’è già,
invece, l’accordo sull’introduzione di una tassazione al 30% sul gioco
on line.
* Atene accetta di aumentare gradualmente l’età pensionabile (67 anni
oppure 62 per chi ha 40 anni di contributi), ma vuole stabilire
autonomamente i termini e i temi di attuazione.
* Atene conferma di lavorare per portare a termine i bandi lanciati dal
Governo Samaras per la privatizzazione dei porti di Salonicco e del
Pireo e dell’aeroporto di Atene, ma non accetta di “non modificare i
termini del bando”, né di “adottare misure irreversibili per la vendita
degli aeroporti regionali”, né di assicurare la privatizzazione
dell’ADMIE (compagnia che gestisce le infrastrutture dell’elettricità),
come vorrebbero i “creditori”. Tsipras ha sempre affermato di “non
svendere i gioielli nazionali”.
* Atene non accetta la clausola che chiede di non ripristinare il
sistema di contrattazione collettiva, uno dei punti centrali del
programma di Syriza. Anzi, nelle precedenti proposte avanzate dal
Governo greco si affermava la possibilità di sostenere la contrattazione
collettiva affinché le retribuzioni crescessero almeno quanto
l’inflazione e in linea con la produttività (come i recenti accordi
dell’IG Metall).
La CGIL condivide lo sforzo del Governo greco di proporre misure
economiche che, pur in assenza di una politica economica espansiva, si
caratterizzino per maggiore equità e giustizia sociale, oltre che
maggiore efficienza economica e finanziaria, come la lotta all’evasione e
l’introduzione di una imposizione patrimoniale progressiva, e lo
sostiene anche nella difesa della contrattazione collettiva e nel
rinnovamento delle relazioni industriali come leva per la crescita e l’occupazione.
La CGIL pensa che vada assolutamente evitata una pressione analoga a
quella che spinse il Governo Papandreou a evocare il referendum per
ratificare il primo piano di salvataggio e poi a cambiare idea in nome
di un malinteso senso di responsabilità nazionale, che portò solamente a
un aggravamento della situazione economica e sociale.
La CGIL è convinta che sia necessario chiedere ai governi dell’Unione,
alla Commissione e agli organismi finanziari internazionali di riaprire
la trattativa. Sono ampi i margini per definire misure condivise e
raggiungere gli obiettivi di consolidamento del debito sovrano greco con
nuova crescita, più occupazione e maggiore equità sociale.
Anche per questo, la CGIL crede sia opportuno che venga espressa con
chiarezza e decisione la posizione del Governo italiano sulla questione
greca. Non è corretto, né strategico, assumere – come apparso fino ad
ora – atteggiamenti opportunistici su una vicenda tanto drammatica
quanto rilevante per il destino dei popoli europei.
La CGIL sostiene che il nostro Paese debba assumere una posizione di
sostegno all’elaborazione di politiche economiche alternative
all’austerità, a partire proprio dalla riapertura al dialogo e al
confronto in sede europea sulle politiche economiche, monetarie e
finanziarie utili a risolvere la crisi greca e, in generale, la crisi
europea.
Le istituzioni sovranazionali devono ridare centralità alla politica e
alla democrazia, rilanciando il disegno di pace, il modello sociale e il
progetto di sviluppo dell’Europa.
La Cgil, per parte sua, chiederà ai sindacati europei di intraprendere
tutte le iniziative possibili a livello europeo per favorire il dialogo e
riavviare le trattative.
01.07.2015 –
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco
Antonio MUSOLINO
Al Vice Capo Dipartimento Vicario
Capo del CNVVF
Dott. Ing. Gioacchino
GIOMI
e, p.c. Al Direttore
Centrale per le Risorse Umane
Dott.ssa Marilisa
MAGNO
Al Responsabile dell’Ufficio III: Relazioni Sindacali
Dott. Darco PELLOS
Oggetto: Scelta sede concorso straordinario 334 Ispettori.
Egregi,
in
data 25 giugno u.s. è stata emanata la circolare relativa alla mobilità nel
Ruolo degli Ispettori e dei Sostituti Direttori, anche al fine di poter poi
rapidamente procedere con l’assegnazione dei 334 neo Ispettori vincitori di
concorso.
Ebbene, anche a fronte delle pressanti
sollecitazioni che stanno giungendo alla scrivente dalle proprie articolazioni
territoriali, ribadiamo la necessità inderogabile di conoscere le attuali
dotazioni degli Uffici Centrali e Periferici del Corpo per quanto riguarda il
Personale Direttivo, i Sostituti Direttori e gli Ispettori, la cui consistenza
complessiva, lo ribadiamo per l’ennesima volta, è l’elemento principale per
determinare la “ratio” con la quale verranno individuate le sedi di servizio da
destinare ai neo Ispettori.
In mancanza di tali dati è materialmente
impossibile comprendere, condividere e sostenere le scelte di codesta
Amministrazione, sia rispetto alla congruità della maggiorazione di posti che
saranno resi disponibili, sia rispetto alla loro collocazione territoriale.
Tutto ciò premesso, si richiede l’invio urgente
della necessaria documentazione, nonché la convocazione di un apposito incontro
nell’ambito del quale individuare congiuntamente criteri trasparenti ed equi,
tali da rispettare realmente, sia le esigenze di servizio, che le legittime
aspettative ed aspirazioni di tutti i colleghi potenzialmente interessati,
senza che ciò alimenti, come già sta avvenendo, dubbi, malintesi o polemiche.
Si resta in attesa di urgente riscontro.
Cordialmente.
Coordinatore
Nazionale
FP CGIL VVF
Adriano
FORGIONE
01.07.2015 – Bari – Comunicato stampa per l’apertura del tanto
atteso distaccamento stagionale VV.F. nel Comune di Grumo Appula.
AVVIATO IL LAVORO DELLE COMMISSIONI ORGANICI
E MOBILITÀ VOLONTARIA INFORMAZIONE SUI PAGAMENTI
DEL SALARIO ACCESSORIO
Anche in presenza dello stato di agitazione
nazionale restiamo impegnati sui tavoli di confronti tecnici sugli organici e
sulla mobilità volontaria che la scorsa settimana hanno avuto le prime
convocazioni. L’esito di questi incontri è stato solo finalizzato
all’individuazione del metodo di confronto e le materie dello stesso.
Ricordiamo che per il tavolo sugli organici, oltre alla discussione sulla
proposta di ripartizione degli stessi, abbiamo la definizione dei passaggi orizzontali
e la determinazione dei criteri di distribuzione delle carenze che si stanno
determinando nell’organico attualmente esistente. Al riguardo sottolineiamo
che il dato di distribuzione degli organici si riferisce al personale
effettivamente presente alla data del 31 dicembre u.s., che registrava 18.035
lavoratori. Dato del quale abbiamo chiesto l’aggiornamento visto che nel
frattempo si sono registrate circa 300 uscite dai ruoli MIBACT. Pertanto i
criteri di distribuzione delle carenze riguarderanno circa 1300 vacanze
complessive rispetto alla previsione teorica che ricordiamo essere di 19.050
lavoratori. Analogamente nella riunione della commissione sulla mobilità
volontaria si sono definiti i criteri propedeutici tramite i quali procedere,
in particolare nella definizione delle precedenze rispetto all’assegnazione dei
posti. Le Commissioni sono riconvocate il primo luglio per la mobilità
volontaria e il 2 luglio per gli organici, con una riunione specificatamente
dedicata alle regioni del Nord Italia e pertanto vi preghiamo di inviarci,
qualora non l’abbiate ancora fatto, le vostre osservazioni specifiche sui
criteri proposti di distribuzione degli organici negli Uffici siti nei vostri
territori.
Naturalmente vi terremo puntualmente informati
sull’evoluzione del confronto.
Sempre nei giorni scorsi ci è giunta una nota di
precisazione sullo stato dei pagamenti del salario accessorio, a firma dei
Direttori generali del Bilancio e dell’Organizzazione.
Nota che vi trasmettiamo per le opportune
valutazioni, ma che in sostanza ribadisce un dato che ci trova concordi, ovvero
che la responsabilità primaria dei ritardi nei pagamenti è nelle pesanti
procedure previste dalla legge in tema di registrazione ed efficacia degli
accordi integrativi alla quale aggiungiamo noi il ritardo endemico con il quale
gli organi di controllo procedono alle registrazione degli accordi ed alla
messa a disposizione delle risorse economiche necessarie per i pagamenti. A
questo si deve aggiungere peraltro il ritardo nella trasmissione dei dati da
parte degli Uffici periferici che ancora non hanno provveduto (mancavano la
settimana scorsa i dati relativi a circa 2000 lavoratori). Una somma di comportamenti irresponsabili che
determina da sola l’insorgenza di conflitti, anche se noi ribadiamo che non
concordiamo sulle solite preannunciate iniziative per le quali si utilizza il
diritto di assemblea come forma di lotta. Prendiamo atto che le Direzioni Generali comunicano che
comunque saranno in grado di corrispondere il salario accessorio entro
l’estate, ma non ci basta: ci pare necessario un intervento politico: siamo in
presenza di accordi perfezionati e non si capisce il motivo per il quale l’UCB
ha trattenuto questi accordi per quasi 2 mesi dalla data di sottoscrizione, in
assenza di rilievi formali sull’accordo stesso. Ci pare insomma che continui
questa sorta di interdizione continua verso le attività del Ministero e non
riusciamo a capire se dietro a questo vi sia solo superficialità e
sottovalutazione o peggio un atteggiamento pregiudiziale verso il MIBACT. In
ogni caso dal nostro punto di vista è una questione politica e bene farebbe il
Ministro a porla davanti ai suoi interlocutori di Economia e Funzione Pubblica.
Altrimenti lo faremo noi con gli strumenti della mobilitazione nazionale.
Il caso Abruzzo
Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una vibrata
protesta di un gruppo di lavoratori a seguito di una nostra nota unitaria che
denunciava l’emanazione di un provvedimento unilaterale, del tutto in contrasto
con la Circolare 93, a firma del Segretario Regionale dell’Abruzzo, che
disponeva motu proprio l’assegnazione del personale alla cosiddetta
Soprintendenza Unica di L’Aquila e dei Comuni dell’area del cratere. Le
polemiche susseguenti alla stessa nota
ci imputavano la scarsa conoscenza della situazione e di conseguenza la scarsa
tutela dei lavoratori coinvolti. Abbiamo spiegato ai lavoratori che quella
disposizione è di per sé illegittima, in quanto del tutto fuori dalle procedure
della Circolare 93 e pertanto, secondo quanto previsto dalla stessa Circolare,
nulle. Al di là di questo è del tutto evidente che la forzatura operata va in
senso del tutto contrario agli accordi raggiunti sul tavolo nazionale e propone
un precedente evidente che rischia di inficiare tutto il percorso che ci siamo
dati. A partire dallo stesso Abruzzo, dove, ad esempio, emerge già la criticità
relativa alla composizione dell’organico del Polo regionale, la cui sede è
individuata a Chieti. Se domani lo stesso Segretario Regionale facesse una
disposizione unilaterale con la quale trasferisce d’imperio il personale a
Chieti, magari convocando solo dopo i sindacati (tra il cappuccino ed il
cornetto, come ha fatto in questa occasione, malgrado la richiesta di incontro
gli fosse pervenuta già da un mese e mezzo), cosa succederebbe? Allo stesso
modo cosa impedirebbe ad altri Segretariati regionali di avviare un analogo
percorso in solitaria? Vogliamo dire che siamo in presenza di un complesso
processo di ripartizione degli organici attuali che, se governato fuori dai percorsi
concordati, rischia di produrre sfracelli sulle condizioni di vita e dei
lavoratori. Vogliamo solo aggiungere una
chiosa su un punto che sembra avere urtato la sensibilità dei nostri
interlocutori della controparte: abbiamo criticato il merito di quella
disposizione solo perchè ci piacerebbe capire come si intende procedere, nella
ripartizione di personale, tra la SBEAP e l’Unica, rispetto alla gestione dei
servizi comuni, come, ad esempio, la gestione degli Archivi relativi alla
tutela, o dei laboratori. Sono servizi comuni, si ripartiscono, oppure cosa? E
che risposta dà in questi termini la famigerata disposizione di servizio? Ecco,
il confronto servirebbe proprio a questo, a comprendere le scelte
riorganizzative e le loro ricadute in termini di efficacia dei servizi e sulle
condizioni dei lavoratori. E pertanto la discussione sulla ripartizione
dell’organico di quella regione va riportata nel suo alveo naturale, che è il
confronto che stiamo facendo nella Commissione Tecnica sulla base delle proposte
che la stessa Amministrazione ha avanzato con i suoi documenti tecnici. Se si
intende procedere in tal modo, bene, altrimenti basta dirlo, noi ci regoleremo
di conseguenza, visto che abbiamo già lo stato di agitazione in atto.
Novità sui comandati
In questi giorni il Capo di Gabinetto ci ha
inviato il testo della disposizione normativa, inserita nel DDL cosiddetto
“Buona Scuola” (?), che modifica le
previsioni della legge di stabilità, individuandone la decorrenza del rientro
in amministrazione di appartenenza per
l’anno scolastico 2016/2017 e consentendo nel contempo l’immissione del
personale comandato nelle Amministrazioni ove prestano comando. Il disegno di
legge è adesso alla Camera. In allegato vi inviamo l’informativa, segnalando
che alcuni Uffici Scolastici regionali stanno procedendo invece al rigetto
delle istanze di rinnovo comando.
Registriamo inoltre che al momento abbiamo
risposte solo su questa problematica e invece ci risultano ancora oscure le
intenzioni della nostra controparte politica circa quella degli scorrimenti tra
le aree e più in generale rispetto alla predisposizione di un piano
occupazionale che consenta di recuperare sia le attuali che le future carenze
negli organici. Nei prossimi giorni vedremo di concordare il prosieguo delle
iniziative di mobilitazione fino alla risoluzione di questa delicata vertenza.
30.06.2015 – Reggio Emilia – Stato di agitazione.
Cisl Medici. Fp Cgil Medici, Simet, Snami,Smi, Uil Fpl Medici
Enpam, serve trasparenza e democrazia a tutela dei medici
Le trascorse elezioni degli organi dell’Enpam hanno rappresentato una “foglia di fico” rispetto alla continuità con la quale da diversi anni viene gestito in modo autoreferenziale, e senza una reale partecipazione e condivisione dei medici.
Si è trattato infatti di elezioni che si sono svolte con una tempistica “immediata”, che non ha consentito a chi non ne era consapevole di potersi organizzare e di poter esporre le propri ragioni ai medici.
Infatti, circa il 90% dei camici banchi non è andato a votare.
Le minoranze non hanno neanche diritto di tribuna e di controllo.
Noi continueremo la nostra battaglia per la trasparenza e la democrazia a tutela dei medici.
Roma, 29 giugno 2015