Pa: Sindacati, no a soppressione corpo forestale, al via stato agitazione ‘Non escluso sciopero, chiediamo riorganizzazione complessiva’
Roma, 5 giugno
“Sì alla legge sui reati ambientali, no alla soppressione del Corpo forestale dello Stato che dovrebbe farla rispettare”. È quanto affermano in una nota Fp Cgil Cfs (Salvatore Chiaramonte), Fns Cisl (Pompeo Mannone), Uil Pa Dirfor (Massimiliano Violante), Ugl (Danilo Scipio) e Snf (Andrea Laganà) in merito a quanto previsto dal disegno di legge di riforma della Pa, con particolare riferimento all’art. 7 del provvedimento, annunciando che “per la salvaguardia delle funzioni strategiche del Corpo forestale dichiariamo lo stato di agitazione del personale su tutto il territorio nazionale, senza escludere a priori la possibilità di ricorrere allo sciopero generale dei lavoratori del settore”.
“Pur condividendo – proseguono – l’intento del Governo finalizzato a superare le sovrapposizioni e duplicazioni funzionali tra i vari Corpi di Polizia e, in quest’ambito, riorganizzare il Corpo Forestale dello Stato (Cfs) attribuendogli esclusivamente i compiti di polizia ambientale ed agroalimentare, riteniamo che l’indicazione con la quale si prevede ‘l’eventuale accorpamento in un altro corpo di polizia’ non consenta di garantire al Paese le funzioni strategiche di contrasto ai crimini ambientali, agroalimentari e alle ecomafie”.
In realtà, aggiungono, “il progetto ‘riformatore’ annunciato dal Governo e dal ministro Madia si riduce di fatto ad un mero assorbimento del Cfs in altro corpo di Polizia che invece di migliorare il sistema complessivo di sicurezza del Paese lo depotenzia, senza ottenere alcun significativo risultato per la collettività, sia sotto l’aspetto funzionale che economico”. A tal riguardo, continuano, “basterebbe ascoltare il nostro parere: chiediamo da tempo di procedere ad una riorganizzazione complessiva della struttura del Cfs che consenta di espletare i compiti di polizia ambientale e agroalimentare, ottimizzando risorse umane e finanziarie fino ad oggi per lo più distratte dall’attuale dirigenza del Corpo per svolgere altri compiti ed attività assicurate anche da altre forze di polizia”.
“Tale condizione – precisano – testimonia anche l’assenza di proficue relazioni sindacali nell’Amministrazione del Cfs, la violazione delle regole contrattuali, iniziative unilaterali ed autoreferenziali poste in essere dal vertice del Corpo Forestale dello Stato non in linea con le stesse direttive del Governo, nonché la mancata vigilanza politica del Ministro del Mipaaf sul delicato settore, considerato che soprattutto in tale circostanza avrebbe potuto e dovuto esercitare con ben altra attenzione il ruolo di garanzia dell’Istituzione rappresentata”. Infine, concludono, “per l’insieme di tutte queste ragioni e la salvaguardia delle funzioni strategiche e di contrasto alla criminalità ambientale attualmente garantite dal Cfs al Paese, e anche sulla scorta del sostegno manifestato dai cittadini, oltre che dalle varie componenti dell’associazionismo ambientale e produttivo, stante l’attuale grave indefinizione del progetto governativo, dichiariamo lo stato di agitazione del personale su tutto il territorio nazionale, senza escludere a priori la possibilità di ricorrere allo sciopero generale dei lavoratori del settore”.
Pubblichiamo di seguito un’importante sentenza con la quale il TAR per l’Emilia Romagna annulla il bando di concorso pubblico del Comune di Piacenza che aveva posto un limite massimo di età per le assunzioni a tempo indeterminato di “educatori”, ottenuta a seguito dell’iniziativa della nostra Federazione territoriale.
Di seguito vi inviamo il testo della piattaforma rivendicativa unitaria per il CCNL Federculture; la piattaforma è il risultato della discussione che abbiamo sviluppato in FP CGIL fin dallo scorso dicembre e del successivo e necessario confronto che si è sviluppato con le OO. SS. confederali interessate a questo CCNL.
Abbiamo provveduto a suo tempo ad inviare la richiesta di convocazione alla parte datoriale, adesso stiamo provvedendo anche ad inviare il testo della piattaforma rivendicativa.
Nel frattempo vi invitiamo al confronto con i lavoratori interessati e, qualora lo riteneste necessario, vi comunichiamo che siamo disponibili ad intervenire per i chiarimenti del caso.
Roma, 25 giugno 2008
p. la segreteria Fp Cgil
(A. Crispi)
p. il Comparto AA.LL
(S. Bianchi)
09.06.2015 – Perugia – Servizio mensa sede Aeroportuale – Nota al Comandante.
09.06.2015 – Umbria – Ripasso CS 2012 – Nota al Direttore regionale.
COMUNICATO STAMPA FP–CGIL CISL–FP UIL–PA
Riordino dei servizi ispettivi, Cgil Cisl Uil: “Il confronto paga. Nuove importanti modifiche al decreto”
All’incontro di oggi con Poletti i sindacati ottengono l’impegno su diritto d’opzione, salario accessorio e turn-over
Roma, 3 giugno 2015
Diritto d’opzione per gli ispettori, salario accessorio e turn-over: nuove modifiche in arrivo per lo schema di decreto istitutivo dell’Agenzia unica per le ispezioni, ora rinominata Ispettorato nazionale. Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa incassano così l’impegno del ministro Giuliano Poletti a mettere nuovamente mano al disegno di riordino dei servizi ispettivi: “Dopo aver costretto il governo a una prima riscrittura del provvedimento e ad aprire il tavolo di confronto con i sindacati, la mobilitazione degli ispettori di Ministero del Lavoro, Inps e Inail ha segnato oggi un nuovo passo in avanti. Prova evidente che il confronto paga, nell’interesse dei lavoratori, ma soprattutto del funzionamento delle attività di controllo e di garanzia della legalità”, hanno commentato i segretari nazionali Salvatore Chiaramonte (Fp-Cgil), Paolo Bonomo (Cisl-Fp) e Sandro Colombi
(Uil-Pa) dopo l’incontro di oggi al Ministero.
“Si tratta di risultati che si aggiungono a quelli già messi al sicuro sul mantenimento delle sedi sul territorio, all’esclusione di esuberi e mobilità forzata e all’impegno sui livelli retributivi”, sottolineano i tre sindacalisti. “Le modifiche che abbiamo ottenuto riguardano tre punti nevralgici. In primo luogo il diritto di opzione che sarà garantito al personale ispettivo di Inps e Inail che potrà così decidere se passare alla nuova struttura o rimanere negli enti di provenienza”.
“Secondo punto”, proseguono, “l’impegno del ministro Poletti a inserire nel decreto una norma programmatica che destini una parte dei risparmi di spesa e delle risorse aggiuntive, alla omogeneizzazione del trattamento economico. Il percorso rimanderà alle convenzioni annuali che il nuovo ente stipulerà con il Ministero e fisserà obiettivi, risultati e ammontare delle risorse”. “Terzo risultato, l’eliminazione del limite dell’80% al turn-over: la sostituzione dei lavoratori che andranno in pensione avverrà secondo la normativa vigente e senza ulteriori limitazioni”, concludono i segretari di Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa che ora vigileranno “sul mantenimento degli impegni e sul coinvolgimento degli operatori nell’attuazione della riforma”.
Comunicato Stampa di Cecilia Taranto Segretario Nazionale Fp Cgil
e Massimo Cozza Segretario Nazionale Fp Cgil Medici
Roma, 5 giugno 2015
“Il taglio dei posti letto previsto dalla legge Balduzzi sta già producendo i suoi effetti negativi. In molti ospedali si rivedono le barelle nei corridoi, alcuni dipartimenti di emergenza fanno sostare i malati oltre il possibile, in spazi improbabili e non previsti, e dunque in condizioni inaccettabili per un paese civile. Il nuovo regolamento pubblicato in Gazzetta ufficiale rischia di eliminare in tre mesi, questo il tempo previsto per le regioni, oltre 10 mila posti letto”. Ad affermarlo sono il segretario nazionale della Fp Cgil, Cecilia Taranto, e il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza, in merito al testo del regolamento sugli standard ospedalieri approdato in Gazzetta. “Nel frattempo – proseguono i due dirigenti sindacali – la gran parte di quanto previsto per il rafforzamento dei presidi territoriali è rimasto, in diverse regioni, nei soli annunci del governo. Servono le risorse per potenziare il territorio, a partire dalle case della salute, per realizzare una vera alternativa ai bisogni, costituzionalmente riconosciuti, di salute dei cittadini”, concludono Taranto e Cozza.
08.06.2015 –
Si informa che nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana – IV Serie Speciale Concorsi ed Esami – del
9 giugno 2015 sarà pubblicato il
bando di concorso pubblico, per esami, a 10 posti nella qualifica di funzionario amministrativo-contabile vice direttore del ruolo dei funzionari amministrativo-contabili direttori del C.N.VV.F.
Tale pubblicazione sarà effettuata
anche sul sito internet del Dipartimento dei Vigili del Fuoco http://www.vigilfuoco.it.
08.06.2015 – Capi Squadra 2012 – Attività di studio – Nota del Capo del Corpo Nazionale VV.F..
Roma, 6 marzo 2014
Al Dott. Giovanni Leonardi
Direttore generale delle risorse umane e
delle professioni sanitarie del Ministero della Salute
Lungotevere Ripa, 1
00153 – Roma
Al Dott. Luca Coletto
Presidente Commissione sanità
della Conferenza Stato Regioni
Via Parigi, 11
00185 – Roma
Oggetto: problematiche giuridiche e occupazionali di massofisioterapisti, infermieri generici e operatori addetti all’assistenza (OTA).
Le scriventi Organizzazioni Sindacali si trovano a fronteggiare licenziamenti o demansionamenti di personale in possesso di qualifiche “ad esaurimento”, quali i massofisioterapisti, gli infermieri generici e gli operatori addetti all’assistenza (OTA), in quanto la loro presenza negli organici delle aziende ed enti privati, impedirebbe l’accreditamento, non concorrendo al raggiungimento degli standard di personale prescritti.
Questa anomalia, già oggetto di specifiche segnalazioni alle istituzioni in indirizzo, nonché di specifiche richieste di incontro, perdura da tempo e contribuisce ad aggravare notevolmente la situazione occupazionale nel comparto sanità e in quello socio sanitario.
Si ritiene che, stante la normativa tuttora vigente, tali lavoratori conservino il diritto ad essere mantenuti in servizio nell’esercizio delle mansioni proprie dei rispettivi profili senza che ciò possa costituire ostacolo per l’accreditamento o la remunerazione delle prestazioni effettuate.
Con la presente, pertanto, nel confermare la disponibilità ad uno specifico incontro, si richiede alle Signorie Vostre di emanare urgentemente uno specifico provvedimento diretto a tutti gli Enti e le Aziende del settore affinché queste spiacevoli situazioni non debbano più verificarsi, evitando di implementare immotivatamente i livelli di tensione e di contenzioso tra le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti.
In attesa di riscontri, si porgono distinti saluti.
FP CGILCecilia Taranto
|
CISL FPDaniela Volpato
|
UIL FPLGiovanni Torluccio
|
Il 6 Dicembre del 1971 veniva approvata la legge 1044, con la quale si istituivano gli asili nido pubblici. Oggi, a distanza di quaranta anni, i pesanti tagli agli enti locali mettono a rischio la sopravvivenza di questo servizio essenziale per la crescita dei bambini e delle bambine, utile alle famiglie e necessario per garantire un adeguato sostegno all’occupazione femminile. Per questo la Fp-Cgil sta effettuando in tutta Italia una giornata di sensibilizzazione tra operatori e genitori, attraverso volantinaggi e assemblee di informazione e denuncia sulla crisi del settore.
“La legge 1044 – afferma Federico Bozzanca, Segretario Nazionale dell’Fp-Cgil – per quanto possa apparire datata e inapplicata, ha un forte valore sociale. Come ci ricordano recenti ricerche internazionali, le primissime esperienze dei bambini gettano le basi per ogni forma di apprendimento ulteriore. Per questo la legge va difesa in una fase di pesante indebolimento delle autonomie locali, perché nel suo articolo 1 definisce l’asilo nido come ‘servizio sociale di interesse pubblico’, a questo servizio affida il compito non solo di assistere la famiglia nella crescita dei bambini, ma anche quello di agevolare la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro delle donne. Una missione che è giunta inalterata ai nostri giorni, viste le carenze del nostro sistema di welfare”.
“Rischiamo di sacrificare una tradizione di politiche locali di qualità in nome di una logica ragionieristica o peggio ancora a causa dell’indifferenza. La manovra licenziata dal Governo Monti – continua Bozzanca – prosegue sulla linea dei tagli agli enti locali del precedente esecutivo, con altri 3 miliardi di riduzione dei trasferimenti per i Comuni. Tagli a cui gli enti risponderanno con l’aumento della tassazione locale o con la riduzione dei servizi, nel caso degli asili con l’aumento delle rette o con le esternalizzazioni. Un servizio su cui la copertura pubblica è già molto bassa, rischia di fatto di sparire. Un dato che, a quaranta anni dall’approvazione della legge 1044, ci parla di un Paese che non sa tutelare i propri servizi essenziali”.
Roma, 6 dicembre 2011