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uniformi e bandiera – Circolare PCM – decreto n.1589/2014
 
 
 

Circolare 0013560 PCM del 24.6.2014

 
 
 

 

 

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Commissione grandi rischi … ora non rischia
 
 
 

 
Saltata la riunione degli esperti che dovrebbero ritrovarsi una volta l’anno per le emergenze –

 
 
 

 

 

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Documento di discussione sulla P.C.
 
 
 

Un clima nuovo…  

 
 
 

 

Avvio corso di formazione Capi Squadra 2012.

24.03.2015 – Abbiamo appreso che è stata data informazione ai Direttori Regionali di predisporre l’avvio del corso di formazione per i Capi Squadra con decorrenza 01.01.2012 per il giorno 30 marzo p.v..
 
Ci riserviamo di fornire ulteriori notizie in merito.

 

 

 

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Resoconto della riunione della polizia Provinciale del 17/3/2015

 

Il giorno 17/3/2015 si è tenuta, presso la FP CGIL nazionale, una partecipata riunione della Polizia Provinciale che ha avuto lo scopo di esaminare con gli addetti lo stato dell’arte ed individuare, tutti assieme, il percorso migliore per salvaguardarne i compiti e, con esse, anche il posto di lavoro ed i salari degli addetti.
La situazione, di oggettiva difficoltà anche a causa dei continui interventi governativi che spesso aggiungono confusione anziché chiarezza sul futuro delle Province e degli addetti in generale, è stata analizzata nei numerosi interventi che hanno avanzato varie proposte e idee, non sempre coincidenti.
Il sentimento comune emerso da tutti gli interventi, quello di salvaguardare le competenze della Polizia Provinciale ed i posti di lavoro, si è tradotto in varie proposte che hanno avuto un sicuro punto in comune: le funzioni della Polizia Provinciale non sono e non devono essere quelle della Polizia Municipale, per cui è da escludere l’eventuale incorporamento nella Municipale che avrebbe, fra le altre, anche la nota negativa di far scomparire servizi che oggi sono esclusivi della Provinciale, senza niente aggiungere, sul piano sostanziale, alle competenze e alla forza della Polizia Municipale. Nella discussione si è innestata anche una valutazione sulle numerose, e spesso contraddittorie, proposte di emendamento al DL 1577 di riforma della Pubblica Amministrazione sulla questione della riforma dei corpi di Polizia.
Sul piano delle proposte concrete sul percorso da intraprendere per il futuro, le differenze sono ampie e riuscire a ricondurle tutte ad una proposta unitaria della FP CGIL sarà il compito complesso che ci aspetta nelle prossime settimane.
Nella sostanza, le opinioni prevalenti sono state due: chi intravede nell’incorporazione nel Corpo Forestale dello Stato un elemento di tranquillità e di continuità professionale e chi pensa, al contrario, che solo salvaguardando la specificità della Polizia Provinciale nella Locale si possa garantire un futuro lavorativo e stipendiale ai quasi 3000 addetti.
La riunione si è conclusa con la definzione di due Obiettivi:
 innanzitutto, dobbiamo agire in tutti i livelli affinché vengano tutelati i lavoratori della polizia provinciale negli enti di appartenenza in attesa della conclusione del processo di riordino delle polizie: ciò si deve tradurre in azioni che riescano a tutelare il personale anche con la necessaria copertura economica che oggi sia la legge di stabilità che la circolare madia nino tengono in considerazione;
relativamente alla prospettiva del riordino della polizia previsto dal 1577, ci siamo impegnati a  costituire un gruppo di lavoro composto, oltre che dai funzionari nazionali, da un delegato per ogni regione (i nominativi saranno indicati dai rispettivi livelli) per produrre un documento che rappresenti il contributo della categoria alla posizione della Confederazione sui temi della riforma.
 
Infine, ne approfittato per informarvi che, nella giornata di ieri, la commissione affari costituzionali del senato ha approvato un emendamento (che pubblichiamo di seguito) del relatore del 1577, così come modificato in sede di commissione bilancio, che prevede l’esclusione del passaggio della polizia provinciale presso le polizie statali. sulla base di questo elemento di novità, stiamo chiedendo al governo un incontro urgente per comprendere come gestire questa specificità nel più ampio processo di riordino delle province.
 

         Federico Bozzanca                    Stefano Bianchi
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 “PAGLIARI, RELATORE
All’emendamento 7.501, al comma 1, lettera a), sostituire le parole da: «razionalizzazione e potenziamento» fino alla fine della lettera con le seguenti: «razionalizzazione e potenziamento dell’efficacia delle funzioni di polizia anche in funzione di una migliore cooperazione sul territorio al fine di evitare sovrapposizioni di competenze e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali; riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare e nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare conseguente alla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato, ed eventuale assorbimento del medesimo nelle altre Forze di polizia, ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente, del territorio e del mare, della sicurezza agroalimentare e la salvaguardia delle professionalità esistenti, delle specialità e dell’unitarietà; riordino dei corpi di polizia provinciale, in linea con la definizione dell’assetto delle funzioni di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56, escludendo in ogni caso la confluenza presso le forze di polizia.». “
 
 

 
 
 

 
 

PCM: Consulta Permanente Protezione Civile. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale Fp Cgil

Martedì 23 marzo 2010 si è riunita, a via Leopoldo Serra in Roma, la Consulta Permanente Protezione Civile della Fp CGIL.

La Consulta ha preso atto che la CGIL ha contribuito significativamente a sconfiggere nel Paese, l’idea e la realizzazione, della “Protezione Civile Servizi SPA”, ponendo le basi per rivendicare, a pieno titolo, un netto ricambio nei vertici della protezione civile poiché responsabili, come sembra, di quanto accaduto nella incredibile vicenda degli appalti alla Maddalena e per il cosiddetto progetto CASE in Abruzzo, così come emerge anche dalle indagini giudiziarie pubblicate dalla stampa.

La CGIL, in questa battaglia, anche se più volte aggredita – unitamente ad altre oo.ss., ha ottenuto un clamoroso successo per la tutela dei lavoratori e per la difesa della democrazia.

Risultato politico sindacale importante ma non sufficiente ad eliminare definitivamente i pericoli di commistione, abuso e scostamento istituzionale perpetrati dall’attuale vertice del Dipartimento della Protezione Civile (DPC), visto anche lo spregio che essi hanno ripetutamente manifestato nei confronti dei contratti collettivi di lavoro e delle politiche di tutela e sicurezza del lavoro, per non citare le disparità di trattamento nell’ambito della stessa prestazione di lavoro tra strutture operative pubbliche differenti, le violazioni di norme ordinarie e costituzionali in materia di nomine dirigenziali e di assunzioni clientelari a mezzo ordinanza di protezione civile.

Commistione, abuso e scostamento istituzionale generati da una precisa volontà politica che ha inserito, per legge, la gestione dei cosiddetti grandi eventi tra i compiti della Presidenza del Consiglio dei Ministri svolti attraverso uno dei suoi Dipartimenti, quello della Protezione Civile, così da poterne utilizzare i suoi poteri di deroga dall’ordinamento. Assimilare la gestione di un grande evento alla gestione dei disastri provocati dagli eventi calamitosi è la madre di un pensiero che nega l’esistenza stessa e l’importanza di un servizio pubblico di protezione civile, volendola asservire e piegare ad una logica di profitto. Come se la vita umana potesse essere un valore di mercato e motivo d’affare. Una logica aberrante, una cultura individualista che non ricerca e non fornisce prospettive.

Per questi motivi la Fp CGIL e quindi la Consulta non abbasserà la guardia.

La Consulta, infatti, si propone anche come punto di denuncia e di stimolo per costringere gli organi dello Stato, in primis il DPC, ad occuparsi immediatamente della messa in sicurezza dei territori a rischio sismico e idrogeologico. E’ inconcepibile che in otto anni a fronte di miliardi di euro spesi dal DPC nei grandi eventi nulla è stato fatto per risolvere almeno una delle 460 mila frane tutt’ora in atto nel Paese così come è scandaloso che nulla è stato fatto per il rischio sismico che interessa buona parte del nostro territorio.La preservazione e la tutela dei beni e della vita umana è in capo allo Stato e quando ciò non accade la responsabilità è sempre riconducibile a chi è chiamato ad adempiere a queste funzioni.

Al fine, dunque, di rilanciare nel Paese la cultura dell’autoprotezione, della gestione integrata del territorio, della solidarietà, della sussidiarietà, del servizio pubblico e della difesa dei lavoratori, la Consulta Fp CGIL ha deciso di dotarsi di diversi strumenti quali: analoghe strutture regionali e territoriali a cui afferiscono rappresentanti delle componenti che a vario titolo intervengono nelle attività di protezione civile intesa come Sistema Paese, un osservatorio permanente sulle ordinanze di protezione civile e le sue ricadute sui CCNL, un laboratorio politico-sindacale per contribuire a ridisegnare un nuovo modello di protezione civile quest’ultimo volto, in via esclusiva, alla prevenzione, pianificazione, formazione, preparazione alle emergenze e avvio della ricostruzione, che fonda il suo operato esaltando il ruolo del territorio e delle varie componenti tecniche nazionali, regionali e provinciali (ambiente, sanità, CRI, VVF, Volontariato eccetera).

Roma, 26 marzo 2010

 

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La protezione civile oltre le emergenze
 
 
 

Ogni nuovo Governo muove i primi passi attaccando il pubblico impiego, i sindacati e poi prepara la “riforma” della protezione civile…

 
 
 

 

 

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Volontariato
 
 
 

 Importante provvedimento che riguarda il Volontariato nella Protezione Civile

 
 
 

 

 

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Ritorna l'Agenzia di Protezione civile
 
 
 

 Rotazione del Capi Dipartimento e stipendi ridotti
 – ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE

 
 
 

 

 

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Sindacati di polizia pronti allo sciopero
 
 
 

I sindacati di polizia, Vigili del fuoco e Cocer pronti allo sciopero  –

 
 
 

 

 

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Facite ammuina
 
 
 

 Palazzo Chigi – pronta la rivoluzione degli uffici – Parola d’ordine: sobirietà –

 
 
 

 

"Istat: Occupati e disoccupati terzo trimestre 2014"

Pubblichiamo il bollettino (statistiche Flash) del 2 marzo in cui l’ISTAT elabora i dati del terzo trimestre 2014,
e quelli (provvisori) di gennaio 2015.
Alcuni dati più segnificativi:
Dopo la crescita del mese passato, a gennaio 2015 gli occupati sono 22 milioni 320 mila, pressoché gli stessi
a dicembre (+11 mila) ma in aumento dello 0,6% su base annua (+131 mila).
Il tasso di occupazione, pari al 55,8%, in leggerissimo aumento (0,1% punti percentuali in termini congiunturali
e di 0,3% a dodici mesi prima).
Il numero di disoccupati è pari a 3 milioni 221 mila, in leggero calo (0,6%) rispetto al mese precedente.
ma in aumento (dello 0,2%) su base annua. Si conferma la tendenza al contenporaneo aumento degli occupati e dei disoccupati.

Gli altri dati sono facilmente consultabili nel testo. Vi suggeriamo di prendere confidenza con gli stessi, dato che nei prossimi mesi torneremo spesso sulle statistiche ISTAT per verificare la correttezza dei dati che il Governo produrrà per “elogiare” le sue pessime riforme.

 

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