Comunicato Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa
Cgil Cisl Uil: “L’innovazione si fa migliorando servizi e valorizzando le competenze. Serve una rete territoriali di uffici per il lavoro sicuro”
Roma, 20 marzo 2015
“Agenzia unica? No grazie. Vogliamo una riforma vera: una rete territoriale di uffici per il lavoro sicuro”, l’attivo unitario dei delegati Cgil Cisl e Uil lancia al governo la proposta alternativa. Quattro punti per riorganizzare le attività ispettive di Inail, Inps e Ministero del lavoro, semplificando e rafforzando i controlli e valorizzando le competenze dei 5.300 ispettori.
“Su legalità e sicurezza non si abbassa la guardia” hanno scandito i rappresentanti sindacali di Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa. “La vera innovazione si fa solo insieme ai lavoratori. E oggi abbiamo messo nero su bianco il progetto che consegneremo al governo”.
“Per assicurare in tutto il Paese una funzione efficace e capillare di presidio della legalità serve una rete diffusa. Cancellare la presenza del Ministero del Lavoro a livello territoriale e indebolire le funzioni di controllo di Inps e Inail è l’opposto di quello che va fatto. Le funzioni ispettive devono essere rafforzate, perché servono a garantire lavoro sicuro e contrasto a irregolarità, frodi e concorrenza sleale”.
“Allo stesso tempo bisogna semplificare le procedure e rafforzare il coordinamento, per evitare duplicazioni degli accertamenti e renderli più funzionali. Serve una vera interoperabilità delle banche dati e l’implementazione delle più avanzate metodologie di intelligence”.
“E poi bisogna investire sulle competenze. Rilanciare i servizi ispettivi significa anzitutto puntare sulla valorizzazione delle professionalità, ampliare il patrimonio di conoscenze e competenze di quanti quotidianamente operano per garantire legalità, tutela e sicurezza. Anche nella prospettiva di costruire un nuovo profilo ispettivo unico”.
“L’attuale radicamento territoriale dei servizi ispettivi deve essere salvaguardato e rilanciato attraverso uffici unici in ogni territorio. Per questo vogliamo una rete di uffici territoriali per il lavoro sicuro, che mettano insieme in un’unica sede di coordinamento le diverse professionalità incaricate delle funzioni ispettive”.
“La nostra mobilitazione proseguirà in tutti i territori – concludono Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa – per sostenere la nostra proposta al tavolo di confronto.”
Roma, 18 marzo 2015
Dr. Mauro Bonaretti
Segr. Generale
Palazzo Chigi
D’AVENA PAOLA
CONSIGLIERE P. C. M.
DIP. POLITICHE DI GESTIONE, PROM.
E SVIL. RISORSE UMANE E STRUMENTALI
Oggetto: Concorso e graduatorie
Questa O.S. è venuta a conoscenza che sulla G.U. concorsi del 13 marzo u.s., è stato pubblicato un bando di concorso per l’assunzione presso Pubbliche Amministrazioni per 120 posti complessivi ( progetto RIPAM ) cat. A F1 o Area III F1, tra le quali anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Quello che sorprende e lascia sconcertati è che nelle premesse del decreto è riportato “Considerata l’assenza, tra le vigenti graduatorie delle amministrazioni centrali interessate di idonei nei profili altamente specializzati quali quelli messi a concorso con il presente bando” .
E qui all’attento lettore non può sfuggire un dato non irrilevante, che in questa Amministrazione non si è ancora del tutto chiusa la “querelle” relativa al concorso più discusso e controverso degli ultimi anni a 26 posti dell’Area A F1, che ha prodotto e continua a produrre ricorsi in serie, ma che ha anche lasciato scontenti e insoddisfatti i più, e quegli idonei che probabilmente hanno i requisiti necessari, così come gli esterni del concorso pubblico.
La logica ed il buon senso avrebbe voluto che venissero scorse le graduatorie( a sanatoria, visto le gravi responsabilità dell’Amministrazione) e non bandito un altro concorso!
Potevano essere selezionati anche i comandati,perché no? alcuni plurilaureati, con specializzazioni e dottorati, sarebbe stato un notevole risparmio economico.
Inoltre il tutto è stato portato avanti senza uno straccio di consultazione, d’informazione alle OO.SS.
Pertanto la FP–CGIL chiede un incontro urgente che veda coinvolte tutte le OO.SS. per chiarire la decisione unilaterale che ha portato a questa scelta inopportuna e chiede, oltre allo scorrimento delle graduatorie, anche il ripristino di corrette relazioni sindacali.
p. FP–CGIL/PCM
Gianni Massimiani
La Commissione Affari Sociali della Camera ha approvato il testo della legge delega di riforma del terzo settore, che potete consultare in questa pagina.
Il provvedimento nelle prossime settimane sarà trasmesso alle altre Commissioni della Camera competenti (Giustizia, Affari Costituzionali, Finanza, Bilancio e Lavoro) che dovranno esprimere i loro pareri. Subito dopo la commissione affari sociali porterà a compimento la redazione del testo da portare alla votazione in Aula. Seguiremo l’iter del provvedimento.
23.03.2015 – Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 16 dicembre 2014 – Adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita
Dal 1° gennaio 2016 si applicano i nuovi requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici adeguati agli incrementi alla speranza di vita (D.M. 16.12.2014).
Fermo restando l’adeguamento alla speranza di vita già applicato dal 1° gennaio 2013, a decorrere dal 1° gennaio 2016, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici ivi richiamati sono ulteriormente incrementati di 4 mesi.
23.03.2015 – Convegno sul tema “Le nuove norme antincendio per le strutture sanitarie” – ISA – 25 marzo 2015.
23.03.2015 – Rieti – Distaccamento di Poggio Mirteto – Comunicato stampa.
18.03.2015 – In allegato il Comunicato Stampa del Coordinatore FP–CGIL VVF Rieti, Stefano CESI, con il quale si prennuncia, per il giorno 27 p.v., l’inaugurazione del Distaccamento VVF di Poggio Mirteto
23.03.2015 – Circolare per la scelta della sede per la successiva ammissione al corso di formazione professionale del concorso a Capo squadra del CNVVF, decorrenza 1.1.2012 e relativi allegati.
23.03.2015 – Capi Reparto – In allegato il Decreto con la graduatoria dei Capi Reparto 2012 e la circolare con la decorrenza della mobilità ordinaria.
Ieri presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione della presentazione del riassetto del Dipartimento della protezione civile, il nuovo Capo Dipartimento prefetto Franco Gabrielli, ha fatto delle affermazioni di principio circa il funzionamento del sistema di Protezione civile italiano che denotano una innegabile e auspicata inversione di rotta.
Riguardo i Grandi eventi in protezione civile, verso i quali la CGIL ha sempre nutrito profonda contrarietà, si plaude al sostanziale ridimensionamento da Ufficio a servizio alle dirette dipendenze del capo Dipartimento. Ma non basta ancora. I Grandi Eventi in qualsiasi modo incardinati dentro la protezione civile debbono essere definitivamente sradicati.
Sussidiarietà e non sostituzione come è, invece, avvenuto negli anni passati. Anche questa si saluta come positiva intenzione. Uguale apprezzamento la Fp CGIL formula rispetto alla importanza che si vuole dare alla formazione e diffusione della cultura di protezione civile sperando, una volta per tutte, che sia incentrata sull’autoprotezione, sul diritto/dovere e diventi materia di insegnamento in ogni scuola di ogni ordine e grado e non affidata a questa o a quella agenzia di servizio. La cultura non può essere esternalizzata. Giusto, quindi, prevederne la declinazione/implementazione con risorse interne al DPC e in leale collaborazione con tutte le strutture operative che compongono il sistema complesso di PC.
Roma 3 dicembre 2010
L’1 e 2 ottobre si è tenuto a Roma, presso la prestigiosa sede dei Vigili del Fuoco a Via del Commercio, il convegno “Il Volontariato di Protezione Civile tra il dlgs 81/08 e le norme sugli incendi di interfaccia“, organizzato dalla Consulta Nazionale Protezione Civile della Fp CGIL.
Si è preso atto che il Governo ancora una volta sta procedendo senza sentire nessuno all’applicazione dei decreti attuativi del d.lgs. 81/08.
Norma che come è noto riguarda la sicurezza sul posto di lavoro. Tale norma secondo le unilaterali intenzioni governative va estesa ipso facto anche al complesso mondo del Volontariato di protezione Civile, quello che garantisce l’intervento subito dopo un evento calamitoso minandone, da quanto si apprende, la libertà associativa sancita dalla Costituzione finendo per privare il Paese di un fondamentale dispositivo di salvaguardia collettiva. Inoltre il convegno ha fatto emergere la necessità di istituire, con provvedimento ordinario, un comitato operativo di pianificazione speditiva (COPS) composto anche dalle strutture operative di cui all’art.11 della legge 225/92, per farle intervenire a pieno titolo nel processo pianificatorio e dotare così il Paese di quei piani nazionali e locali di Protezione Civile ancora inesistenti perchè il Dipartimento di Protezione Civile, nonostante tutto ciò che è successo, continua ad occuparsi di Grandi Eventi.
Roma, 7 Ottobre 2010
Il Sottosegretario Bertolaso, ancora a capo della Protezione Civile italiana nonostante quanto è emerso da indagini giudiziarie e inchieste giornalistiche, utilizza la disgrazia della Love Parade di Duisburg per giustificare la “bontà” dei Grandi Eventi: specula sulle disgrazie per sminuire le sue responsabilità negli scandali della famosa cricca della Protezione Civile, svolti proprio all’ombra dei Grandi Eventi.
Entrando nello specifico della sua dichiarazione, vorremmo ricordare che in Italia, e a Roma in particolare, gli esperti di gestione dei Grandi Eventi sono sempre stati i vigili urbani, l’ufficio comunale di Protezione Civile e le migliaia di volontari da questi coordinati, gli stessi che hanno gestito i funerali di Papa Giovanni Paolo II. Su questo evento Bertolaso ha sempre messo il cappello appropriandosi impropriamente di meriti che non gli appartengono.
La Protezione Civile dovrebbe occuparsi di altro, di prevenzione, pianificazione e preparazione delle emergenze, ambiti abbandonati con la gestione Bertolaso, lasciando così pericolosamente scoperto gran parte del territorio nazionale caratterizzato dall’alta esposizione ai rischi naturali, primi fra tutti il rischio sismico e quello idrogeologico.
Questo atteggiamento ci sconcerta e ci allarma. É ormai evidente che il Capo Dipartimento non ha mai messo a fuoco quale sia la vera mission della protezione civile.
Prima lascerà l’incarico e meglio sarà per il Paese.
Roma, 26 Luglio 2010