Pubblichiamo il testo del decreto legislativo, approvato nel Consiglio dei Ministri dello scorso 20 febbraio, recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti.
Il testo è identico a quello inviato, oltre un mese fa, alle Commissioni di Camera e Senato, dei cui pareri – già presenti su questo sito – il Governo non ha tenuto alcun conto.
Per la piena efficacia di quanto scritto, resta solo da attendere la Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Una normale (?) giornata all’INPS
“Maria ha fatto tardi stamattina, la nipotina non ne voleva sapere d’essere lasciata al nido, piove e come sempre quando piove i pochi parcheggi vicini alla sede si riempiono subito.
Parcheggia a pagamento, altri 5 euro di tassa per lavorare e di corsa si avvia verso l’ufficio, attenta a non inciampare nei ponteggi che, da anni, fanno parte integrante della facciata della sede.
Timbra e dopo lo slalom tra armadietti, archivi stipati nei corridoi ed aver evitato il pattume, che oramai , da quando hanno ridotto le spese per le pulizie, fa parte dell’arredo, riesce a conquistare la sua scrivania.
Si siede e nell’attesa che il pc si metta in moto, ripassa i graffiti sul muro della sua stanza: anni e anni di vecchi poster, calendari e impronte di colleghi ormai in pensione stanno lì a ricordarle che è una vita che la sua stanza non viene ridipinta.
Francesco, dopo tanto penare, è riuscito ad ottener il toner per la sua stampante. Francesco è uno dei pochi a non dover utilizzare stampanti condivise e aspettava l’arrivo del toner come manna dal cielo. Peccato che appena inserisce la cartuccia una nuvola nera si diffonde per la stanza.
Elisabetta, che siede di fronte a Francesco, smette ti tagliare i fogli di carta in formato A3 per poterli utilizzare nella stampante , si alza sbuffando e va aprire la finestra nonostante la temperatura polare che c’è nella stanza, ma la nube tossica in qualche modo va fatta uscire.
Bruno intanto è disperato, si è accorto solo adesso che è finita la carta igienica!
Anna è esausta, la fila al suo sportello sta diventando chilometrica e non riesce a fare aprire un’altra postazione, il pc è rotto ormai da due settimane e di sostituirlo o aggiustarlo non se ne parla.
Il caldo è insopportabile ma la maniglia è rotta e se si apre la finestra poi non è più possibile richiuderla e forse non è il caso, visto che il sistema di aria condizionata fa le bizze e funziona solo quando gli pare.
La sede è una “quattro stagioni”, ci sono piani in cui si congela e altri in cui si soffoca.
Ivan, la guardia giurata, osserva malinconico la vita che scorre all’interno della sede INPS, sono ormai anni che siede dietro il bancone all’ingresso , ha visto epoche in cui i cittadini entravano preoccupati e uscivano sorridenti e rassicurati, ora vede gente che entra incazzata e esce imbufalita e spesso e volentieri è dovuto intervenire in difesa del personale, un personale che da l’idea di essere in trincea piuttosto che ad uno sportello, tra procedure che non funzionano, cantieri aperti e mai chiusi, soldi spesi non si sa come e perché e sorrisi spenti che hanno lasciato spazio a rabbia e livore.”
Quella descritta potrebbe essere una normale giornata di vita lavorativa all’Istituto.
Molti sono i problemi che stiamo affrontando : i passaggi, l’omogeneizzazione, risorse da destinare alla contrattazione integrativa, il sistema di misurazione della produttività ecc. ecc., argomenti sui quali abbiamo portato l’amministrazione al confronto con la sottoscrizione degli accordi di programma.
Ma ci sono altri aspetti per noi non meno importanti: la qualità della vita sul posto di lavoro e la trasparenza nella gestione delle risorse.
Come FP CGIL continueremo a pretendere dall’INPS la garanzia della salubrità dei luoghi di lavoro e la sicurezza dei lavoratori, nonché pretenderemo la massima trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche al fine di verificare la correttezza e la legittimità delle procedure.
Per fare questo il ruolo delle RSU per noi è fondamentale.
Ci batteremo affinché le RSU vengano informate di come e del perché ogni singolo euro viene speso all’interno delle sedi.
Così facendo avremo più carta per le stampanti e migliori pulizie piuttosto che docce idromassaggio in qualche ufficio dirigenziale o sistemi di riconoscimento biometrici per accedere alle stanze di qualche direttore regionale.
Le risorse devono essere destinate al miglioramento dei servizi, al miglioramento della qualità della vita nei luoghi di lavoro e alla crescita professionale di tutto il personale.
Basta con le spese per esternalizzazioni, missioni inutili, affidamento all’esterno di incarichi, cantieri aperti e mai chiusi.
Roma 19/2/2015
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
p.s. in allegato le due ultime lettere inviate al direttore generale contro iniziative “spendi e spandi”
CARE COMPAGNE E CARI COMPAGNI PROVO A DARE UN PAIO DI NOTIZIE SULL’INCENTIVO DI NOVEMBRE ANCHE ALLA LUCE DI ALCUNE COMUNICAZIONI UGL DI QUESTI GIORNI.
A Novembre l’importo è di circa 1500 euro MEDI LORDI.
La cifra è di circa 1000 euro inferiore al 2013.
La motivazioni:
E’ in fase di discussione il CCNI 2014 nelle cui previsioni è presente il nuovo tep nelle misure pre definite, in via approssimativa, dall’accordo di programma.
L’Amministrazione non ha erogato quanto l’anno precedente poiché nel caso riuscissimo a portare a regime il nuovo tep, e quindi una maggiore mensilizzazione delle quote di salario accessorio, occorre avere le risorse per pagarlo , con annessi arretrati, a far data dalla decorrenza stabilita dal ccni.
Vi ricordo, inoltre, che a novembre 2013 ai colleghi gestione pubblica sono stati erogati 900 euro a titolo di anticipazione che da quella data viene percepita mensilmente anche da loro.
Anche con l’incentivo di novembre verrà effettuato il recupero (nella stessa misura di agosto) incentivo 2012 per i colleghi ex Inpdap.
Non dimentichiamo, infine, che per effetto del blocco del contratto e per gli attuali vincoli normativi il fondo di ente dimusce ogni anno.
Ricordiamolo alle lavoratrici e ai lavoratori SEMPRE e soprattutto ora che sciopereremo anche per il rinnovo del contratto.
Ultima informazione di servizio: non fatevi alterare l’animo (eufemismo) da ciò che scrive Peppetti.
L’ugl non siede al tavolo di trattativa poiché non rappresentativa e quello che scrive lo deduce in maniera errata dai comunicati degli altri o lo immagina in maniera altrettanto errata.
Resto a disposizione per altri chiarimenti
Roma 19/11/2014
Il Coordiantore Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha pubblicato la circolare n. 2/2015 relativa alla Soppressione del trattenimento in servizio e modifica della disciplina della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro
L’intervento legislativo è volto a favorire il ricambio e il ringiovanimento del personale nelle pubbliche amministrazioni. Con l’entrata in vigore delle recenti modifiche il sistema prevede la risoluzione del rapporto di lavoro: obbligatoria, per coloro che hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia ovvero il diritto alla pensione anticipata, avendo raggiunto l’età limite ordinamentale; rimessa alla determinazione dell’amministrazione, per coloro che hanno maturato il diritto alla pensione anticipata secondo i requisiti della legge Fornero, aggiornati con l’adeguamento alla speranza di vita, e senza penalizzazione della pensione.
Il decreto-legge n. 90 del 2014 ha fatto salvi i trattenimenti in servizio in essere sino alla data del 31 ottobre 2014 o a data antecedente se prevista nel provvedimento: essendo già scaduto questo termine, i trattenimenti non possono proseguire. A tal fine, si considerano in essere i trattenimenti già disposti ed efficaci. I trattenimenti già accordati ma non ancora efficaci al 25 giugno 2014 (data di entrata in vigore del decreto-legge) si intendono revocati per legge.
Per salvaguardare la funzionalità degli uffici giudiziari e la continuità didattica, la data limite per l’efficacia dei trattenimenti in servizio, seppure ancora non disposti, per i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari è il 31 dicembre 2015, data oltre la quale coloro che ne stiano fruendo devono essere collocati a riposo. Per tali categorie di personale, pertanto, è ancora possibile disporre il trattenimento, che non potrà eccedere il prossimo dicembre.
In alcune ipotesi l’amministrazione è tenuta a proseguire il rapporto di lavoro con il dipendente e tale prosecuzione non costituisce un trattenimento vietato dalla legge.
Ciò si verifica, innanzitutto, quando il dipendente non matura alcun diritto a pensione al compimento dell’età limite ordinamentale o al compimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia. In tali casi, come chiarito dalla giurisprudenza costituzionale (Corte costituzionale, sentenze n. 33 del 2013 e n. 282 del 1991), l’amministrazione deve proseguire il rapporto di lavoro con il dipendente oltre il raggiungimento del limite per permettergli di maturare i requisiti minimi previsti per l’accesso a pensione non oltre il raggiungimento dei 70 anni di età (limite al quale si applica l’adeguamento alla speranza di vita).
Per valutare la sussistenza del requisito contributivo minimo per il diritto a pensione e, quindi, la possibilità della risoluzione del rapporto di lavoro, dovranno essere considerati il rapporto di lavoro in essere con l’amministrazione e gli eventuali precedenti rapporti di lavoro, a cui corrispondano contributi versati presso le diverse gestioni previdenziali. Infatti, se il totale dei 20 anni, previsto dall’articolo 24, comma 7, del citato decreto-legge n. 201 del 2011, è raggiunto attraverso la somma di anzianità contributive relative a diverse gestioni previdenziali, il dipendente potrà accedere all’istituto gratuito della totalizzazione, di cui al decreto legislativo 2 febbraio 2006, n. 42, o a quello del cumulo contributivo, di cui all’articolo 1, commi 238-248, della legge 24 dicembre 2012.
Per coloro che abbiano il primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996, peraltro, il collocamento potrà essere disposto solo se l’importo della pensione non risulterà inferiore all’importo soglia di 1,5 volte l’assegno sociale annualmente rivalutato (ai sensi dell’articolo 24, comma 7, del citato decreto legge n. 201 del 2011).
Se, invece, anche considerando tutti i periodi contributivi, il dipendente non raggiungerà il minimo di anzianità per la pensione di vecchiaia prevista l’amministrazione dovrà valutare se autorizzare la prosecuzione del rapporto di lavoro fino al compimento dei 70 anni di età (oltre all’adeguamento alla speranza di vita)
Finalmente un provvedimento giusto grazie alle pressioni della Fp Cgil.
Nel 2012 non firmammo convintamente l’accordo sulla mobilità perché non garantiva i lavoratori perdenti posto e non dava alcuna sicurezza di poter scegliere una sede adeguata alle proprie necessità. In particolare tra le questioni da noi sollevate c’era quella dei disabili per i quali non erano disponibili sedi abbastanza vicine.
Nello specifico abbiamo combattuto per la mobilità in uscita dei centralinisti non vedenti, circa 5 casi in tutta Italia, affinché potessero uscire dalla giustizia ed andare a lavorare in enti limitrofi invece di essere trasferiti a chilometri di distanza.
Finalmente ieri il Presidente Barbuto ha firmato il nulla osta per fare uscire questi lavoratori ed essere trasferiti verso enti più vicini alla loro abitazione.
Una piccola vittoria della Fp Cgil ma una grande vittoria per la disabilità e una conferma che l’accordo sulla mobilità del 2012 era un pessimo accordo che non andava sottoscritto.
Roma, 23 febbraio 2015
FP–CGIL
Amina D’Orazio
Giuditta Rossi
23.02.2015 – L’Agenzia delle Entrate ha emanato la circolare n. 2/E del 13 febbraio 2015 con la quale rende noto le modalità di calcolo dell’imposta sostitutiva sui rendimenti finanziari dei fondi pensione.
Si ricorda che la legge di stabilità 2014 aveva elevato l’aliquota sui rendimenti finanziari dall’11 all’11.50% mentre la successiva legge di stabilità per il 2015 ha ulteriormente elevato l’aliquota al 20% sempre a decorrere dal 2014, violando lo Statuto del Contribuente che proibisce l’irretroattività delle imposizioni fiscali.
La circolare in questione:
indica le modalità di calcolo e di individuazione della base imponibile;
precisa che sui titoli di Stato, Bot e CCT ed equiparati continua ad applicarsi la aliquota ridotta del 12.50%;
precisa che sui riscatti già effettuati entro il 31.12.2014 l’aliquota di calcolo rimane quella dell’11.50%.
Comunicato Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa
“Provvedimento patacca, Governo torni sui suoi passi o non ci fermeremo. Il 20 febbraio presidio nazionale”
Roma, 18 febbraio 2015
“Assemblee e volantinaggi in tutta Italia e un presidio nazionale il prossimo 20 febbraio davanti al Ministero del Lavoro”, Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa lanciano l’offensiva contro l’ipotesi di decreto sull’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro avanzata dal Governo. “Un provvedimento patacca che rischia di paralizzare tutto: nessuna semplificazione, nessuna garanzia sulle attività ispettive e di vigilanza, nessuna tutela per posti di lavoro e retribuzioni. E soprattutto nessuna certezza sui controlli che servono a garantire sicurezza sul lavoro, salute e tutela ambientale” denunciano i sindacati.
“Dobbiamo fermare questo sciagurato disegno”, tuonano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil. “Se i piani del governo dovessero andare in porto, il danno sarebbe gravissimo, i lavoratori allo sbando, il Paese più debole e meno garantito”.
“Abbiamo chiesto e proposto in tutte le sedi un vero piano di riorganizzazione, che snellisse le procedure e rendesse più efficaci i controlli, valorizzando le professionalità di lavoratori ad altissima qualificazione”, proseguono le tre sigle. “E lo ribadiremo anche domani all’incontro con il ministro Giuliano Poletti. Diciamo no all’ipotesi di un decreto che smantella il Ministero del Lavoro e blocca di fatto il funzionamento dei servizi ispettivi di Inps e Inail”.
“La mobilitazione continuerà in tutta Italia e in tutti i posti di lavoro”, rimarcano Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa che hanno già programmato iniziative di sensibilizzazione e protesta, a partire dal presidio nazionale del 20 febbraio davanti al Ministero del lavoro (via Flavia, 6 – ore 11-13) e dai volantinaggi in tutto il territorio nazionale. “Cittadini e lavoratori devono sapere cosa si nasconde dietro gli annunci e gli spot del governo. Dal Ministro del Lavoro pretendiamo risposte concrete. O non ci fermeremo”.
Comunicato di Salvatore Chiaramonte
Segretario Nazionale FP CGIL
Roma, 20 febbraio 2015
È giunta solo in queste ore quella dimostrazione minima di saggezza che avevamo chiesto al Ministro Poletti nell’incontro di ieri, con il rinvio ad altro Consiglio dei Ministri dell’approvazione del decreto legislativo di istituzione dell’Agenzia dei servizi ispettivi, secondo la delega prevista dal cosiddetto jobs act.
Attendiamo adesso l’immediata convocazione di un tavolo di confronto per verificare se il decreto stesso, nella formulazione predisposta dagli uffici del Ministero del Lavoro e circolato in queste ore, sia davvero modificabile, dopo le nostre precise osservazioni e in seguito alle articolate e importanti richieste di modifica avanzate anche dalle Amministrazioni interessate dal decreto stesso.
L’assetto territoriale dell’Agenzia, collegato all’inaccettabile decisione di chiudere tutti le DTL e DIL, l’assenza di ogni riferimento al ruolo di Inps e Inail e del necessario e stringente coordinamento fra le Amministrazioni, l’insufficiente trasparenza del piano dei costi, la previsione di un esubero di 1.800 circa lavoratori del Ministero del Lavoro e, infine, la certezza del taglio alle retribuzioni dei lavoratori dell’Agenzia (accompagnato al silenzio sui necessari piani di formazione e di aggiornamento) sono solo alcune delle questioni poste dalla FP CGIL all’incontro di ieri e che chiediamo siano sul tavolo del confronto con il Ministro e con la Direzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’assenza di tale confronto, a dispetto delle assicurazioni di Poletti più volte esternate sulla garanzia di un dialogo concreto prima dell’emanazione del provvedimento, imporranno un salto di qualità della mobilitazione in corso delle lavoratrici e dei lavoratori di INPS INAIL e Ministero.