13.02.2015 – Puglia – Saluto al Direttore Regionale.
Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale
Sit-in e flash mob nei principali Pronto Soccorso, “senza investimenti la sanità muore”
Roma, 22 gennaio 2015
Domani venerdì 23 gennaio, dalle 10:00 alle 12:30, gli operatori sanitari, medici e infermieri, manifesteranno assieme alla Fp-Cgil nei principali pronto soccorso del Paese (tra gli altri Roma Osp. San Camillo; Bari – Policlinico; Bologna – Osp. Maggiore; Firenze – Osp. Careggi; Milano, Osp. San Carlo; Torino – Osp. Mauriziano; Napoli – Osp.
Cardarelli).
L’iniziativa “#ProntoSoccorsoKo” punta a mettere in luce le criticità del sistema, colpito da tagli alle risorse pesantissimi (31 miliardi di euro tra il 2011 e il 2015, a cui si aggiungeranno gli altri 4 previsti dalla Legge di Stabilità del Governo Renzi, che ricadranno sui bilanci regionali) e da un riduzione di personale senza precedenti (-23.500 operatori, di cui 5.000 medici, solo tra il 2009 e il 2013) colmata da un’esplosione del precariato (32mila gli operatori con contratti di lavoro “flessibili” a cui si aggiungono oltre 20mila tra collaboratori e consulenti, secondo gli ultimi dati della Ragioneria Generale dello Stato).
Un colpo mortale per il nostro servizio sanitario nazionale che, mentre vedeva indebolirsi la propria rete ospedaliera (posti letto passati in 12 anni da 4,7 ogni mille abitanti a 3,4, contro una media Ocse del 4,8), non ha riorganizzato l’offerta di servizi. A questo si aggiunge un forte invecchiamento del personale a causa del blocco del turn over, che ha impedito il ricambio generazionale. Nel caso dei medici, non viene riconosciuto nemmeno il diritto a un orario minimo settimanale di 48 ore con riposi diurni di 11, mancanza che ha visto l’Italia deferita alla Corte europea di Giustizia.
“Il personale è allo stremo e i cittadini si rivolgo ai pronto soccorso perché non sanno dove curarsi. Viaggiamo oltre i 24 milioni di accessi all’anno. Va costruita una rete territoriale alternativa – afferma Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil – attiva h24 e 7 giorni su 7. L’Italia ha una popolazione tra le più anziane del pianeta. In tutto sono 18milioni i cittadini con patologie croniche e di questi 2,3 milioni sono non autosufficiente. Pensiamo davvero di fare cassa sulla salute con questi numeri? Serve una vera spending review che reinvesta in servizi, ad esempio colpendo le sacche di spreco dovute alla medicina difensiva. Quasi 10 miliardi di euro in spese mediche inappropriate. C’è poi tutto il capitolo degli appalti, un vero e proprio buco nero. Le soluzioni ci sono. Serve la volontà politica e un bagno di realismo”.
Venerdì 23 iniziative in tutta Italia in difesa dei servizi meno 23.500 operatori in 4 anni, di cui 5.000 medici; spesa e posti letto sotto media Ocse
Roma, 19 gennaio 2015
“La sanità è al collasso e i cittadini, privi di un’efficace rete territoriale alternativa, sono costretti a recarsi nei Pronto Soccorso di ospedali senza più i posti letto sufficienti. La riduzione dei fondi e del personale ricade così direttamente su di loro, privati di un diritto, e sugli operatori, costretti a turni massacranti per mantenere i servizi”. Con una campagna informativa e una mobilitazione che si terrà venerdì 23 gennaio sul caos nei Pronto Soccorso, la Fp-Cgil Nazionale lancia ai cittadini una domanda provocatoria: “Sicuri di volervi far curare da medici e infermieri stressati?”.
Per spiegare “#ProntoSoccorsoKo” la Fp-Cgil mette in fila i numeri della crisi del sistema:
– persi 23.500 operatori sanitari, di cui 5mila medici, dal 2009 al 2013
– 32mila gli operatori sanitari con contratti precari su un totale di 670mila
– 31 i miliardi di tagli tra il 2009 e il 2015, a cui si aggiungono i 4 previsti dall’ultima legge di stabilità che, ricadendo sulle regioni, colpiranno inevitabilmente il Servizio Sanitario Nazionale
– persi 1,3 posti letto ogni mille abitanti in 12 anni, passati da 4,7 a 3,4 a fronte una media Ocse al 4,8; sotto la media anche la spesa sanitaria complessiva, che in Italia è poco superiore al 9% del pil
– l’Italia è stata deferita alla Corte Europea di Giustizia per l’assenza di una normativa sull’orario di lavoro per i medici, che dovrebbe prevedere un massimo di 48 ore settimanali e riposi giornalieri di 11 ore
Dati che permettono di capire le ragioni del caos che caratterizza il lavoro nei Pronto Soccorso. Mentre si riduce la capacità del sistema ospedaliero di rispondere ai sempre maggiori bisogni di cura dei cittadini, questi ultimi si rivolgono più frequentemente ai soli presidi h24 accessibili, ma non idonei. “Solo un lavoro dignitoso può garantire servizi efficienti. Il Governo Renzi e la Ministra Madia capiscano che siamo al collasso e facciano un passo avanti: servono risorse per il funzionamento dei servizi e per rinnovare il contratto. Non bastano i complimenti durante le emergenze, perché parliamo di lavoratori costretti a orari che mettono a rischio la qualità delle cure. Gli operatori hanno pagato troppo e – afferma Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil – adesso pagano anche i cittadini”.
12.02.2015 – 14° Campionato Italiano VV.F. di Mezza Maratona – Milano 29-3-2015.
03.03.2015 – Convocazione – Regolamento personale volontario.
COMUNICATO
Si è svolta il 10 febbraio una importante riunione del tavolo nazionale, con all’odg diversi argomenti importanti, tra cui la questione dei passaggi di area e quella dei passaggi orizzontali, inserite nella discussione dietro esplicita nostra richiesta.
Vista la presenza del comitato”funzionari ombra”, le OO.SS. hanno chiesto unitariamente di modificare l’ordine del giorno ed iniziare la discussione sull’iter di conversione in legge del D.L. “milleproroghe”.
Il Capo Gabinetto Prof. D’Andrea, che, dietro sollecito delle parti sindacali, è intervenuto al tavolo, ha illustrato le proposte finalizzate ad ottenere lo scorrimento delle graduatorie per i passaggi d’area comunicandoci che un emendamento in sede governativa non aveva ottenuto il necessario consenso e che l’emendamento parlamentare dell’On. Di Lello era stato dichiarato inammissibile dalle Commissioni competenti.
Il Capo Gabinetto ci ha prospettato poi alcune ipotesi a suo giudizio percorribili:
1) ripresentare l’emendamento del On. Di Lello direttamente in aula;
2) impegno dell’Amministrazione a presentare una norma che consenta lo scorrimento delle graduatorie dei passaggi d’area in un contesto normativo legato ai Beni Culturali o alla riforma della P.A.
Una risposta francamente deludente, nulla di concreto a fronte delle grandi aspettative che questa riunione aveva destato. Noi continuiamo a ritenere che sul problema ci deve essere un impegno diretto del Ministro, ancora non l’abbiamo visto. Altrimenti non si spiegherebbe il fatto che queste soluzioni siano state adottate per altre Amministrazioni se non con la solita, endemica, debolezza istituzionale di questo Ministero. Per cui valuteremo il prosieguo della vertenza con ulteriori iniziative di supporto a quelle che autonomamente hanno messo in piedi i lavoratori interessati.
Analoga delusione la registriamo per le risposte ricevute sui passaggi orizzontali e che smentiscono gli impegni proposti dal Segretario Generale Recchia nella riunione precedente. Accertata l’esistenza di 545 istanze, l’Amministrazione ci ha comunicato che intende procedere solo dopo la determinazione dei fabbisogni organici per profilo professionale. E non è solo questione di ulteriori dilatazioni dei tempi a fronte di situazioni acclarate da anni, ma anche segno di superficialità rispetto al modo con cui si andranno a determinare gli organici professionali. Su quali basi, visto che l’amministrazione non è tuttora in grado di conoscere quello che effettivamente fa il personale? Per quello che ci risulta la dimensione degli scostamenti di mansioni è ben più consistente di quella derivante dalle istanze presenti, per questo riteniamo che la cosa più semplice da fare è procedere immediatamente alla valutazione delle istanze presenti ed al riconoscimento del passaggio a chi ha maturato i requisiti, e poi aprire i termini di nuove istanze prima di procedere all’approvazione dei fabbisogni professionali. Altrimenti si perpetuerá la solita situazione di non conoscenza del lavoro effettivo che il personale svolge.
E’ stato firmato l’accordo concernete i criteri di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti di seconda fascia A.F. 2013 ed è stata richiesta un’informativa sul ritardo delle loro nomine. La risposta è che tutto dipende da ritardo della registrazione da parte della Corte dei Conti delle nomine dei dirigenti di prima fascia e che ogni pressione è inutile visto che la Corte delibera nei tempi previsti (30 giorni).
E’ stato siglato l’accordo sui progetti locali con l’amministrazione che ha accolto tutte le nostre richieste, cassando l’ennesimo tentativo di introdurre sotto mentite spoglie le pagelline brunettiane. Congiuntamente con CISL e UIL, abbiamo allegato una nota a verbale inerente una proposta finalizzata ad attivare nuove progressioni economiche rese possibili dallo sblocco delle retribuzioni individuali previsto dalla legge di stabilità 2015.
Sul punto abbiamo registrato curiose dichiarazioni del collega della FILP, che avrebbe voluto impiegare queste risorse dei progetti locali su nuove progressioni economiche. E per questo non ha firmato l’accordo. Ma queste risorse, faticosamente recuperate grazie alla nostra perseveranza, non potevano essere impiegate per le future progressioni economiche per il semplice motivo che non erano fondi del Fua 2015. Ma, in campagna elettorale, tutto fa brodo. Anche a costo di uscire con autentiche castronerie.
Ci è stata infine fornita un’informativa sulle 2000 unità del servizio civile, di cui 1000, a carico del MIBACT, riguarderanno giovani laureati e saranno suddivise in 50 per ogni regione. Le restanti unità riguarderanno giovani non laureati e saranno a carico del Ministero del Lavoro. Un ritorno alla grande degli obiettori, anch’essi pronti per coprire i vuoti in organico unitamente a volontari, stagisti, etc. A quando i lavoratori?
roma, 12 febbraio 2015
FP CGIL NAZIONALE MIBACT
Claudio Meloni
Milano – Roma – Reggio Calabria
UN LAVORO GIUSTO PER UNA GIUSTIZIA CHE FUNZIONI
12.02.2015 – In allegato il Decreto del Capo Dipartimento di delega delle atribuzioni di competenza al Capo del Corpo.
11.02.2015 – In allegato la nota relativa all’oggetto.
11.02.2015 – In data odierna si è tenuta la prevista riunione per discutere dei regolamenti recanti la modalità di svolgimento dei concorsi interni per la promozione alla qualifica di “sostituto direttore amministrativo-contabile” (art. 103, D.Lgs. 217/05) ed alla qualifica di “funzionario tecnico-informatico direttore vicedirigente”(art. 129 D.Lgs. 217/05).
In premessa l’Amministrazione ha comunicato che le bozze in parola presentano errori sostanziali che dovranno essere necessariamente corretti: l’art. 3 del regolamento relativo ai sostituti direttori, non è coerente con l’art.103 del D.Lgs. 217 che prevede un concorso interno per esami e titoli (quindi, per esempio, anche i titoli di studio), mentre l’art. 3 del regolamento relativo ai funzionari tecnico-informatici, seppur coerente con l’art.129 del D.Lgs. 217, che prevede concorso interno per titoli di servizio ed esami, non lo è rispetto alle modalità abitualmente adottate nei concorsi interni, compresi quelli per il personale operativo, laddove i concorsi interni, storicamente, prevedono esclusivamente esami e titoli non solo di servizio.
Una situazione ingarbugliata sulla quale la stessa Contro Parte pubblica non ci è sembrato avere un parere univoco e concorde.
Ovviamente, il problema ben più significativo derivante dal fatto che per i prossimi anni non ci sarà alcun collaboratore amministrativo, né alcun funzionario direttore tecnico-informatico da promuovere, poiché, grazie alle carriere “fulminanti” previste dal D.Lgs. 217/05, il ruolo dei primi è vuoto e tale resterà, quello dei secondi, esclusi giusto i primi 5, prevede tempi biblici per far maturare ai pochi “fortunati” il requisito previsto, non sembra proprio essere stato considerato.
Quasi tutte le OO.SS. presenti hanno sottolineato che tali procedure sono intempestive poiché c’è l’impegno politico a revisionare tutto l’impianto ordinamentale del Corpo, ovvero, vista l’imminenza di tale revisione hanno chiesto di aspettare la stessa prima di procedere con lo svolgimento dei concorsi in parola.
La FP–CGIL VVF, in particolare, ha anche ribadito per l’ennesima volta la totale inefficacia del D.Lgs. 217 e della L. 252 ed ha sollecitato l’apertura di una discussione che dovrà portare cambiamenti profondi e strutturali a tutto il sistema ordinamentale del CNVVF, a partire dal fatto innegabile che, volendo rimanere nel merito della riunione di oggi, la qualifica di vice dirigente, amministrativo o informatico che sia, ha senso solo se contestualmente viene istituita anche l’area della dirigenza amministrativa, specularmente a quanto già previsto nel settore tecnico-operativo.
In conclusione, essendo stata avviata la procedura di concertazione, prima di formulare qualsiasi ulteriore osservazione nel merito dei concorsi, rimaniamo in attesa di capire quali intendimenti vorrà perseguire l’Amministrazione.
Come sempre terremo puntualmente informati su ogni eventuale sviluppo.
Adriano Forgione – Danilo Zuliani
Il 23 gennaio, mentre si svolgevano le nostre manifestazioni di protesta #ProntoSoccorsoKO, la Conferenza Stato Regioni ha dato l’OK al DPCM per i precari del Servizio sanitario Nazionale.
E’ con soddisfazione che molti giornali e la stessa Ministra Lorenzin hanno dato la notizia, argomentandola come un primo grande risultato per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del SSN.
Non possiamo esprimere la stessa soddisfazione della Ministra che, con questo DPCM, non ha fatto altro che ribadire quanto già contenuto nel decreto legge 101/2013 per i lavoratori a tempo determinato della pubblica amministrazione. (Unica novità è che l’espletamento delle procedure concorsuali deve essere concluso entro il 31 dic 2018)
Ci sono voluti quasi due anni per un DPCM che non aggiunge ciò che abbiamo sempre chiesto: la stabilizzazione di tutti gli operatori precari, tempi determinati e atipici, che da anni contribuiscono a garantire i servizi sociali e sanitari.
Proprio la specificità del SSN aveva richiesto un DPCM ad hoc ed un’attenzione particolare alle migliaia di precari che svolgono una funzione essenziale e straordinaria. E’ sotto gli occhi di tutti quello che in questi giorni sta accadendo nei pronto soccorsi dei maggiori ospedali italiani.
Nel DPCM vengono riproposti tutti i vincoli finanziari e normativi che non tengono conto della necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza per i quali continuiamo a ritenere indispensabili tutti gli operatori attualmente impiegati nel SSN.
Continuiamo a pensare che questa non sia la soluzione, la nostra battaglia continuerà al fianco di tutti i lavoratori e le lavoratrici che con grande professionalità e responsabilità garantiscono cure, assistenza e servizi ai cittadini.
Il rinnovo del CCNL e la stabilità del lavoro sono gli unici strumenti per garantire la qualità del lavoro e la qualità dei servizi.
Chiediamo a tutte le strutture di monitorare la proroga dei contratti in essere e l’avvio della fase concorsuale per la stabilizzazione di tutti coloro che hanno i requisiti previsti dal DPCM e, nel contempo, di segnalarci tutte le situazioni di criticità per i lavoratori che non possono partecipare alle procedure.
In allegato il testo in nostro possesso in attesa della pubblicazione ufficiale.
La Segretaria Nazionale
Cecilia Taranto