“Pubblichiamo il testo dei documenti presentati dalla CGIL Nazionale in sede di audizione alla Commissione Lavoro del Senato sui primi due decreti attuativi della Legge 183 del 10 dicembre 2014 (“Delega Lavoro”). Nei prosimi giorni saranno a disposizione ulteriori schede illustrative dei contenuti presenti nei decreti.”
Nota unitaria alle Ministre Lorenzin e Madia volta ad aprire immediatamente dei tavoli per la questione Croce Rossa, alla luce della proroga di un anno stabilita dal decreto milleproroghe.
LAVORATORI DELLA CRI IN
PRESIDIO AL SENATO IL 4 DICEMBRE
dal 2015 a rischio oltre 1000 posti di lavoro alla CRI
La privatizzazione della Croce Rossa sta producendo, come da tempo da noi paventato, un peggioramento dei servizi alla cittadinanza e dal prossimo gennaio 2015 un rischio di riduzione degli attuali livelli occupazionali.
La incapacità istituzionale a gestire correttamente il processo di privatizzazione, l’insufficienza dello strumento legislativo, il dl 178, e il gioco dello scarica barile tra ministero vigilante (Salute) e quello della Funzione Pubblica hanno fatto sì che i passaggi da mettere in campo per salvaguardare i posti di lavoro ed il livello salariale fossero attivati con ritardo inaccettabile, con la conseguenza di non produrre l’effetto auspicato. Abbiamo chiesto alla Ministra Madia, che ha promesso che nessuno perderà il suo posto di lavoro, di avviare un tavolo politico che faccia da cabina di regia alla delicata fase di privatizzazione in maniera da salvaguardare i posti di lavoro e favorire le mobilità verso altre amministrazioni.
Ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta né convocazione.
Chiediamo dunque al Governo ed al Parlamento di varare norme adeguate alla gestione della delicata vertenza.
Per questo i lavoratori della CROCE ROSSA ITALIANA saranno in piazza del Pantheon il prossimo 4 dicembre alle ore 10.00 per chiedere a gran voce l’impegno del Governo e del Parlamento a risolvere la questione.
NON UN POSTO IN MENO: dalle promesse ai fatti.
Roma, 2 dicembre 2014
FP CGIL CISL FP UIL PA FIALP CISAL
27.01.2015 – Informativa relativa alla conferma di incarichi dirigenziali.
27.01.2015 – In allegato il Decreto della Funzione Pubblica relativo alla ripartizione dei distacchi sindacali per il triennio 2013 – 2015.
27.01.2015 – Corso di formazione per Capi Reparto decorrenza 1.1.2012 – Decreto.
27.01.2015 – Capi Reparto 2012 – Decreto esami finali.
27.01.2015 – Palermo – Dichiarazione stato di agitazione.
Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale ed Fp-Cgil Medici
Roma, 14 gennaio 2015
“Il Governo e la Ministra della Salute Beatrice Lorenzin intervengano con chiarezza nel dibattito sull’EllaOne, la cosiddetta “pillola dei 5 giorni”, per fugare ogni dubbio. Sarebbe insopportabile se di fronte al via libera delle istituzioni europee il nostro Paese, invece di rispettare le regole, facesse vincere ancora una volta una visione oscurantista”. Così Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil, e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici, intervengono in merito alle polemiche suscitate dalla decisione della Commissione Ue, giunta in seguito a un pronunciamento dell’Ema, l’agenzia del farmaco europea, che prevede la possibilità per le donne di acquistare la pillola contraccettiva senza prescrizione medica.
“Chi paragona un farmaco contraccettivo, che agisce entro 5 giorni da un rapporto non protetto, all’aborto, che è già regolamentato da una legge, opera una mistificazione che nulla ha a che vedere con la scienza medica. È un approccio oscurantista che rifiutiamo e al quale ci opporremo. È strumentale – aggiungono i sindacalisti – l’allarmismo su eventuali danni alla salute, visto che il farmaco ha superato i controlli dell’Ema, qualificata agenzia europea a questo preposta”.
“Il Governo dimostri di tutelare i diritti delle donne e di saper rispettare le regole. In questo caso, come per quel che riguarda l’obiezione di coscienza e le difficoltà che troppo spesso comporta per chi vuole interrompere la gravidanza, lo Stato non può conformarsi a precetti che ne minerebbero la laicità. Le priorità devono essere il diritto alla salute dei cittadini e la tutela della libertà di scelta. Principi costituzionali inviolabili – concludono Taranto e Cozza – non opinioni di singoli o di rispettabilissime associazioni”.