MAPPATURA RSU: LA CERTEZZA DELLA RAPPRESENTANZA
Abbiamo sottoscritto ieri il protocollo di intesa sulla mappatura delle nuove RSU. Un passaggio delicato che avviene nel pieno delle riorganizzazione del ministero e, come tale, ha avuto una discussione certamente non facile. La scelta era di mantenere la vecchia mappatura, considerato che ancora l’iter della riorganizzazione non si è concluso, o puntare sulla nuova organizzazione. La nostra scelta è stata sin dall’inizio questa seconda opzione, per il semplice motivo che mantenere la vecchia mappatura con l’ottanta per cento delle strutture modificate della riforma avrebbe prodotto effetti esiziali sulla capacità di rappresentanza dei luoghi di lavoro in una fase delicata e difficile di riorganizzazione. Questa posizione non ha avuto l’unanimità del tavolo ed in particolare ha prodotto una differenza di posizioni con la CISL, che ha ritenuto di non sottoscrivere il protocollo.
Noi non riteniamo che questo possa essere motivo di divisione, ma una semplice diversità di vedute e di punti di vista. Per questo rispettiamo ogni valutazione legittima, ma non abbiamo condiviso una scelta che a nostro avviso avrebbe portato all’ingovernabilità totale delle relazioni sindacali sul territorio, mettendo in discussione la possibilità di mantenere livelli accettabili e riconosciuti in una Amministrazione che dal primo gennaio assumerà la fisionomia delineata dal nuovo DPCM.
Nei prossimi giorni incomincerà il confronto sugli organici. Un passaggio importante e delicato che dovrà in tempi ristretti mettere i nuovi uffici in grado di funzionare. In particolare compito del tavolo nazionale sarà il confronto sulla definizione degli organici di profilo e su base regionale. In tale ambito dovranno essere chiarite tutte le questioni pendenti sulla riorganizzazione, a partire dalla composizione dei nuovi Poli Regionali Museali e dei Musei dotati di autonomia. Dovranno in particolare essere definiti i siti di competenza dei primi e gli eventuali accorpamenti di altri musei ai secondi, nonché gli ambiti di competenza delle Soprintendenze Archeologia con particolare riferimento ai siti espositivi che stanno all’interno di aree archeologiche che il DPCM mantiene all’interno delle stesse Soprintendenze. Va inoltre chiarito che gli accorpamenti su base territoriale del sistema delle Soprintendenze devono mantenere le sezioni staccate e che non va abbandonato il territorio. Va costruito un sistema di opzione volontaria dei lavoratori in riferimento alla composizione degli organici di sede e formalizzata la titolarità del tavolo regionale sull’applicazione dei criteri di composizione degli organici di sede. Va conclusa la fase dell’assestamento degli organici tramite la definizione dei passaggio orizzontali. Come potete notare non mancano gli impegni e non mancheremo di informarvi puntualmente sugli sviluppi.
Roma, 3 dicembre 2014
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBAC
Ieri c’è stato un ulteriore incontro col Capo di Gabinetto sui D.M. di riorganizzazione delle Direzioni Generali Regionali.
Nonostante tutte le OO.SS. abbiano espresso contrarietà rispetto alla soppressione degli uffici dirigenziali di seconda fascia a livello territoriale, l’Amministrazione ha deciso di mantenerne comunque 8:
Abruzzo
Chieti – Pescara
Piemonte
Alessandria – Asti
Veneto
Padova – Rovigo
Emilia Romagna
Parma – Piacenza
Forlì Cesena – Rimini
Toscana
Prato – Pistoia
Lucca – Massa Carrara
Sicilia
Enna – Caltanissetta
I decreti conterranno però esplicitamente il mantenimento di tutte le sedi accorpate.
Confermiamo la nostra contrarietà che esprimeremo anche al Ministro nell’incontro di oggi pomeriggio, anche perché non ci sono stati spiegati i motivi che hanno portato a questa decisione che riguarda solo alcuni uffici di alcune regioni.
In allegato il comunicato unitario predisposto con CISL e UIL
Roma, 3 dicembre 2014
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni
Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri, su proposta del Guardasigilli Andrea Orlando. La poltrona di capo del Dap era vacante dalla scorsa primavera, quando era scaduto l’incarico di Giovanni Tamburino.
Comunicato stampa congiunto Fp-Cgil ed Flc-Cgil
Roma, 18 novembre 2014
“Rispondiamo all’appello lanciato da Francesco Scrima, coordinatore di Cisl Lavoro Pubblico, come abbiamo sempre fatto: nessuna preclusione a continuare un percorso unitario che abbiamo contribuito in maniera determinante a costruire. L’8 novembre è stato un risultato importante di quella unità. Speriamo di proseguire nel rispetto reciproco. Ma aspettiamo di capire come si concluderà la discussione tra i segretari generali delle nostre confederazioni, che a quanto sappiamo domani si confronteranno a margine del congresso della Uil proprio su questo tema”. Così Rossana Dettori e Domenico Pantaleo, rispettivamente segretari generali di Fp-Cgil ed Flc-Cgil, replicano alle dichiarazioni di Francesco Scrima, coordinatore di Cisl Lavoro pubblico, in merito alla necessità di stabilire una data comune per lo sciopero dei dipendenti pubblici.
“Chiarite le posizioni tra le nostre confederazioni, ci incontreremo. Non torniamo indietro – concludono Dettori e Pantaleo – su quello che riteniamo un valore ancor prima che una contingenza: l’unità sindacale”.
Roma, 2 dicembre 2014
Al Capo dipartimento della O.G.
Presidente Mario Barbuto
Al Direttore Generale del Personale
Dr.ssa Emilia Fargnoli
A causa di interpretazioni restrittive e sbagliate da tempo si continuano a mortificare i diritti dei lavoratori della giustizia.
L’amministrazione della giustizia è stata infatti, come tradizione insegna, una delle prime a interpretare restrittivamente circolari da noi contestate come quella emessa dalla Funzione Pubblica sulla questione permessi per visite mediche.
Ad oggi risulta un diniego relativo in un ufficio giudiziario a considerare una giornata di preospedalizzazione precedente ad un intervento come effettivo ricovero, così come dovrebbe essere, ovvero assimilata a un Day Hospital, costringendo la lavoratrice interessata a tramutarla, e in un certo senso obbligandola a dichiarare un falso, in “malattia ordinaria”.
Questo in base a un parere, sbagliato, emanato dalla Direzione Generale del personale in risposta ad un quesito fatto dalla procura di Oristano lo scorso luglio.
E’ evidente che la preospedalizzazione oramai utilizzata da tutto il servizio sanitario nazionale per risparmiare inutili giorni di ricovero è parte integrante del processo di ospedalizzazione che porta all’intervento chirurgico e non può essere considerato diversamente dal Day Hospital. Tanto più che considerarlo equiparato alla malattia ordinaria di fatto è una contraddizione in termini in quanto il lavoratore si reca alla struttura ed è la stessa a garantire la sua assistenza mentre la malattia ordinaria è certificata dal medico curante e soggetta alle fasce di presenza per il controllo.
Insomma, l’ennesima interpretazione sbagliata, restrittiva, superficiale e punitiva nei confronti dei lavoratori che caratterizza l’operato della Direzione Generale oramai da troppo tempo.
Vi chiediamo di intervenire immediatamente e di rettificare tale interpretazione e restiamo in attesa di un sollecito riscontro.
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Roma, 3 dicembre 2014
Al Capo Dipartimento dell’OG
Presidente Mario Barbuto
Oggetto: Riforma del processo civile; legge 162/14
La Legge n. 162 del 2014 in relazione al processo esecutivo ha apportato modifiche procedimentali alle attività di esecuzioni che troveranno attuazione già dal prossimo 11 dicembre 2014.
Le innovazioni apportate al processo di esecuzione rappresentano certamente un elemento essenziale per la riduzione dei tempi di giustizia e per la tutela dei creditori e del mercato e dunque si ritiene opportuno attivare al più presto una adeguata organizzazione degli uffici NEP per favorire il buon esito della riforma consentendo la messa a regime delle nuove attività che riguardano gli ufficiali giudiziari e funzionari UNEP.
La confusione creata dalle più diverse interpretazioni del C.I. in alcuni uffici, potrebbe portare ad escludere illegittimamente parte del personale da alcune funzioni, ingenerando ulteriori iniquità e perdita di salario. Come è noto è aperto un tavolo nazionale sulla “riqualificazione”, che per quanto riguarda le scriventi, mira alla ricomposizione dei profili professionali. E’ dunque urgente accelerare le procedure del tavolo e, nelle more, favorire l’emanazione di una circolare dell’Amministrazione volta ad impedire qualsiasi forma di limitazione all’espletamento delle attività che riguardano gli ufficiali giudiziari e i funzionari, onde evitare inutili ulteriori contenziosi.
Si resta in attesa di un sollecito riscontro.
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Roma, 2 dicembre 2014
Allo Stato Maggiore Marina 1° Reparto
3° Ufficio Personale Civile
R o m a
Alla Segreteria regionale Fp
G e n o v a
Alla Segreteria Territoriale Fp
La Spezia
Ai delegati ed iscritti Fp Cgil
Ministero Difesa
Oggetto: problematiche Marinanord La Spezia.-
Con riferimento alle risultanze delle riunioni assembleari tenute dalla scrivente O.S. con i dipendenti impiegati nella struttura di Marinanord anche nello scorso mese di ottobre, si reputa indispensabile segnalare a codesta amministrazione centrale talune rilevanti questioni che continuano a permanere del tutto irrisolte recando forte disagio nei lavoratori coinvolti.
In particolare, a giudizio della Fp Cgil, occorrerà che codesta amministrazione corregga quanto prima le procedure attuate nel recente passato, e si organizzi per risolvere in via definitiva l’annoso problema afferente la sostituzione delle inadeguate divise attualmente in dotazione al predetto personale, come pure la mancata fornitura delle medesime a taluni altri operatori del settore.
Si tratta di un tema sempre molto sentito dai lavoratori, sul quale ormai da un decennio la Fp Cgil e le Rsu si sono caratterizzate per i ripetuti interventi rimasti privi di esito, senza che nel frattempo sia stata mai concepita una valida soluzione al riguardo da codesta amministrazione
Stando a quanto ci risulta, l’ultimo oneroso acquisto di abbigliamento compiuto da codesta amministrazione risale all’anno 2012, ed è stato fatto basandosi essenzialmente su un vecchio regio decreto, ma in aperta violazione del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, noto anche come “Testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, entrato in vigore il 15 maggio 2008, e dalle relative disposizioni correttive, ovvero dal Decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106 e da successivi ulteriori decreti. Norme che, tra molto altro, prevedono che la fornitura degli indumenti da lavoro sia preceduta da un documento di “valutazione del rischio professionale” che, nella fattispecie, pare non sia mai stato redatto da codesta amministrazione, considerato che allo stato attuale se ne disconosce perfino l’esistenza.
Alcune ricerche di mercato effettuate nel recente passato dalla locale RSU, in seguito rappresentate anche all’amministrazione competente, suggerirebbero di valutare attentamente la possibilità di acquistare materiale che – ferma restando la precipua esigenza di vedere infine stilato quel documento di valutazione del rischio poc’anzi menzionato, che in ogni caso si sollecita anche in questa sede per rispetto delle norme vigenti e per le ricadute che il medesimo produce direttamente sulla qualità del lavoro dei dipendenti – risponderebbe pienamente alle necessità funzionali del caso, garantendo anche quel notevole risparmio economico che, soprattutto in questo particolare momento di più generale crisi economica sofferta dal nostro Paese, immaginiamo debba essere perseguito anche da codesta amministrazione.
V’è poi la questione che riguarda l’avvio delle prassi stabilite per la nomina ad agente di P.S. del personale A.S.V. da impiegare localmente ed esclusivamente su base volontaria. Pratiche agevolate per il personale del Ministero della Difesa, perché in sostanza si tratterebbe solo di richiedere l’utilizzo della procedura semplificata alla locale Prefettura per l’attribuzione della qualifica de quo che, invero, consentirebbe anche un notevole risparmio di risorse economiche, poiché le spese inerenti il mantenimento della qualifica sarebbero a carico del Ministero degli Interni, con anche una maggiore valorizzazione della professionalità del personale di guardiania.
In ultimo, non certo per importanza, intendiamo rappresentare a codesta amministrazione quanto non sia più tollerabile per questa O.S. il disagio che continua ad essere imposto ai dipendenti della struttura in argomento – che già mediamente guadagnano non più di 1.300 euro al mese – per l’utilizzo dei buoni pasto attribuiti quasi sempre con notevole ritardo. Ai quali di fatto viene fatto obbligo di consumarli nei pochi esercizi commerciali convenzionati per l’acquisto di generi alimentari a prezzi quasi sempre superiori a quelli praticati da tanti altri. Un doppio, inaccettabile danno a carico dei lavoratori sul quale la Fp Cgil chiede a codesta amministrazione di adoperarsi con la massima sollecitudine per tentare almeno di rimuovere le cause che allo stato impediscono ai dipendenti e alle loro famiglie di spenderli in un più ampio ventaglio di esercizi commerciali convenzionati.
Sui temi poc’anzi trattati si invita codesta amministrazione a disporre con cortese sollecitudine l’avvio dei provvedimenti ritenuti necessari a consentire la pronta risoluzione delle problematiche esposte, dimostrando con i fatti quel senso di responsabilità istituzionale che viene spesso richiamato nei confronti dei dipendenti nell’ambito delle discussioni intrattenute al tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali del personale.
Si resta in attesa di cortese riscontro.
Con viva cordialità
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Ministero Difesa
Francesco Quinti
Il 1 dicembre ci ha lasciato Enrique Fossoul, Segretario generale della Federación de Servicios a la Ciudadanía (FSC) di CCOO, in Spagna.
Enrique era un compagno, un amico, un fratello della CGIL e della Funzione Pubblica. Un compagno che è sempre stato al nostro fianco, in ogni ogni parte del difficile percorso che in questi anni ci ha condotto a lottare, a volte da soli, contro l’austerità e i suoi terribili effetti, per tutti le lavoratrici ed i lavoratori, italiani e spagnoli. Un compagno che, assieme ai compagni di UGT, ha rafforzato politicamente e non solo, i legami tra noi e la Spagna, nella difesa comune dei servizi pubblici.
Enrique è stato un uomo coraggioso nella dura lotta ad una malattia che lo assediava da tempo ma anche coraggioso nel non lasciare solo il suo sindacato, nel preoccuparsi delle donne e degli uomini che rappresentava prima ancora della sua salute. Il suo ultimo atto, pochissimi giorni fa, è stato proprio quello di scegliere, con la sua presenza, il nuovo segretario generale, il compagno Javier Jiménez.
In questi casi le parole non bastano mai, non bastano mai per la famiglia, gli amici e le persone care, a cui esprimiamo il nostro dolore.
Noi possiamo solo dire che tutto quello che è stato costruito da Enrique vivrà nel legame tra le compagne e compagni della CGIL e di Comisiones Obreras, delle nostre due Federazioni. Hasta siempre Enrique!
Roma, 2 dicembre 2014