Da parte delle strutture sindacali territoriali:
Attivazione della procedura per l’elezione della RSU e del RLSSA, comunicazione scritta all’azienda e affissione nelle bacheche aziendali
Costituzione della Commissione Elettorale unica e sua formale comunicazione all’azienda
Da parte della Direzione Aziendale
Termine ultimo per la presentazione delle liste elettorali alla Commisione elettorale da parte di tutte le OO.SS. aventi titolo.
Termine ultimo per la composizione della Commisione elettorale e sua formale comunicazione all’Azienda
ore 24 del 23/11/2013 termine ultimo
Continua il confronto con i cittadini in vista della manifestazione nazionale dei lavoratori dei servizi pubblici dell’8 novembre.
4 Referendum per CAMBIARE LA POLITICA ECONOMICA EUROPEA
4 Referendum per CAMBIARE VERSO ALL’EUROPA
4 Referendum per DIRE LA NOSTRA SULL’EUROPA
4 Referendum per FERMARE L’AUSTERITA’
4 Referendum per SALVARE I SERVIZI PUBBLICI
Le politiche di austerità messe in campo in Europa come soluzione alla crisi hanno prodotto solo tagli indiscriminati allo stato sociale, assenza di investimenti pubblici e privati, aumento della disoccupazione. In molti casi la troika (FMI, BCE e Commissione) ha esautorato governi e parlamenti nazionali per imporre queste politiche.
In Europa la spesa pubblica, i servizi pubblici, le lavoratrici e i lavoratori pubblici – soprattutto di Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Cipro e Italia – hanno subito il più grave attacco degli ultimi 50 anni. Un attacco che è arrivato direttamente al cuore dei cittadini europei.
Queste politiche sono fallite. Il risultato è un quadro economico e sociale insostenibile, che apre rischi futuri ancora più insostenibili.
L’ideologia che viene proposta è folle, la spesa pubblica diventa solo una spesa passiva, mentre invece corrisponde agli stipendi degli insegnanti, del personale sanitario, dei vigili del fuoco, di chi si occupa dei giovani e degli anziani. Se si tagliano, come chiede il fiscal compact, 50 miliardi in nome dell’avanzo primario, il risultato è un collasso dei servizi ai cittadini, un salasso dell’economia reale. Con la conseguenza di abbattere la domanda, aumentare la disoccupazione e la deflazione.
Il rispetto del Fiscal Compact – il Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance dell’unione economica e monetaria, sottoscritto nel 2012 – costringerà il Governo italiano a praticare ulteriori drastiche politiche di austerità, per i prossimi due decenni. Si tratta di impegni che tecnicamente non possono essere rispettati, a meno di volere trascinare il Paese in una prolungata recessione dagli effetti sociali devastanti. Se li rispetteremo vorrà dire rinunciare ai servizi sanitari così come li conosciamo oggi, vorrà dire assistere al degrado dei nostri comuni, vorrà dire addio ai contratti pubblici.
Insomma, il Fiscal Compact disegna un sentiero impercorribile. È indispensabile che l’Italia e l’Europa abbandonino al più presto questo percorso.
Per questo sosteniamo ed aderiamo ai referendum contro il Fiscal Compact (http://www.referendumstopausterita.it/) che potranno invertire la rotta. I referendum possono essere una delle iniziative politiche più significative del prossimo futuro. Sebbene i problemi che investono l’Europa e in particolare l’eurozona siano più profondi e complessi di quelli immediatamente risolvibili con l’eventuale vittoria referendaria, il significato politico di un tale evento, in Italia e in Europa, sarebbe dirompente e rimetterebbe in discussione i dogmi dell’austerità.
I referendum servono a questo, si muovono entro i limiti costituzionali e quindi non possono abrogare trattati internazionali né cancellare il principio di pareggio del bilancio introdotto in Costituzione. Serviranno però ad annullare quel folle sovrappiù di rigore che abbiamo inserito nella legge 243 del 2012
Con questi referendum si intendono abrogare alcune disposizioni che prescrivono modalità attuative del principio di equilibrio dei bilanci che non sono previste dalla Costituzione, né imposte dalla normativa europea. Si tratta di disposizioni che danno luogo ad un’applicazione “ottusa” del principio di equilibrio dei bilanci. Le disposizioni che sono oggetto dei quattro quesiti, infatti, impongono o consentono decisioni pubbliche inutilmente vessatorie e pericolosamente restrittive per l’economia, il lavoro, lo sviluppo del Paese.
Anche il sindacato europeo dei servizi pubblici la pensa come noi. Il segretario generale di EPSU Jan Willem Goudriaan ha dichiarato: “EPSU considera questi referendum un passo importante per far cambiare percorso alle politiche europee e alla difesa dei servizi pubblici, in Italia e in Europa.”
Con questi referendum chiediamo che la parola torni ai cittadini, proprio sulle politiche economiche che sono così decisive per la vita di ciascuno di noi. Chiediamo il giudizio diretto di un popolo sulle politiche di austerità. Ci hanno provato i greci ma il loro governo fu fatto cadere. Proviamoci noi.
Rossana Dettori Segretaria Generale F.P.CGIL
Adduce Giulia Segr. Gen.le Matera
Agliozzo Gaetano Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Catania
Balestrieri Marina Segr. Gen.le Reg.le Emilia Romagna
Cavanna Corrado Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Genova
Chiloiro Sergio Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Venezia
Cois Antonio Segr. Gen.le Reg.le Sardegna
Cremonesi Natale Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Milano
Crispi Antonio Segr. Gen.le Reg.le Campania
D’Alberto Biagio Segr. Gen.le Reg.le Puglia
Di Cola Natale Segr. Gen.le Reg.le Lazio
Esposito Gianni Segr. Gen.le Reg.le Piemonte
Ferletti Mafalda Segr. Gen.le Reg.le Friuli Venezia Giulia
Ficco Domenico Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Bari
Furini Vladimiro Segr. Gen.le Reg.le Liguria
Giordano Daniele Segr. Gen.le Reg.le Veneto
Iorno Alfredo Segr. Gen.le Reg.le Calabria
Lacava Cosimo Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Torino
Laurino Roberta Segr. Gen.le Potenza
Lazzaro Antonio Segr. Gen.le Reg.le Toscana
Macheda Carmela Segr. Gen.le Reg.le Valle D’Aosta
Masera Cristina Segr. Gen.le Reg.le Alto Adige
Massimo Salvatore Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Napoli
Mastrogiuseppe Gian Paolo Segr. Gen.le Reg.le Trentino
Oliverio Florindo Segr. Gen.le Reg.le Lombardia
Palazzotto Michele Segr. Gen.le Reg.le Sicilia
Pastorino Susanna Segr. Gen.le Reg.le Molise
Pertoldi Alessandro Segr. Gen.le Reg.le Marche
Pintus Giorgio Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Cagliari
Ranieri Carmine Segr. Gen.le Reg.le Abruzzo
Romeo Filippo Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Palermo
Scarpelli Vanda Segr. Gen.le Reg.le Umbria
Tanini Fulvio Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Firenze
Vannini Michele Segr. Gen.le Ar. Metropolitana Bologna
Roma, 28 ottobre 2014
Manifesteranno domattina 29 ottobre a Piazza Montecitorio, Roma, a partire dalle ore 10:00, per chiedere lavoro dignitoso e stabilità a due settimane dall’ultimo sit-in, partecipatissimo e durato un’intera giornata. Pretendono di essere ascoltati dal Ministro Andrea Orlando. Sono tirocinanti, cassaintegrati, lavoratori in mobilità, disoccupati e inoccupati, i cosiddetti “precari” che dal 2010 a oggi hanno usufruito dei tirocini formativi negli uffici giudiziari.
I tirocini, iniziati nel Lazio, sono poi stati replicati in poco tempo in tutta Italia, per tamponare la gravissime carenze d’organico, circa 9000 unità, con punte di scopertura del 30% in alcuni grandi uffici. Sono 2.924, senza diritti, senza contratto, e dopo 4 anni di tirocinio in un’amministrazione dello Stato, oggi si vedono garantite appena 230 ore di lavoro a semestre, 460 in un anno, per una retribuzione di 4.600 euro annui. Sempre ammesso che i fondi della seconda tranche vengano sbloccati. Un’intollerabile ingiustizia.
Domani torneranno a chiedere un impegno del Ministro della Giustizia, a chiedere un contratto, formazione e lavoro dignitoso.
Di seguito, in allegato, il comunicato predisposto con CISL e UIL sull’incontro del 22 ottobre con la Delegazione di parte pubblica.
Si è trattato di una prima interlocuzione che dovrebbe portare alla definizione degli organici regionali (su cui l’Amministrazione ha confermato i criteri individuati a seguito del confronto con le OO.SS. di alcuni mesi fa) e di quelli dipartimentali per l’A.C., organici necessari per aprire il tavolo sulla mobilità.
Vi ricordo, poi, che giovedì 30 avremo l’ incontro col Capo di Gabinetto sui DM di organizzazione delle Direzioni Regionali in cui affronteremo la questione dei molteplici accorpamenti di uffici (e conseguente soppressione di posti dirigenziali) sul territorio, proposti da numerosi Direttori Regionali.
Come FP CGIL porteremo al tavolo la nostra contrarietà a tale soluzione e le nostre proposte da tempo espresse in merito.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Roma, 28 ottobre 2014
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni
Roma 28.10.2014
Al Capo Dipartimento Protezione Civile
Dott. Franco Gabrielli
Oggetto: risposta organizzazione del DPC.
Egregio Capo Dipartimento,
La ringraziamo per la pronta risposta alla lettera di questa Organizzazione sindacale.
Nel merito, apprendiamo con soddisfazione che la “diagnosi” proposta riguardo al Dipartimento della Protezione Civile coincida con quella dell’Amministrazione. Probabilmente le divergenze riguardano maggiormente le terapie, ma soprattutto la scelta dei medici.
Siamo lieti di sapere che colleghi e dirigenti hanno fornito importanti suggerimenti e contributi all’organizzazione del Dipartimento. Siamo certi che tali contributi saranno condivisi con tutto il personale, in uno spirito di confronto trasparente
su qualcosa che coinvolge tutti.
Il punto di partenza, per quanto ci riguarda, è la tutela del servizio pubblico e della dignità e professionalità di coloro che in questo Servizio lavorano; in particolare:
– dissentiamo rispetto a qualunque “smembramento” delle funzioni centrali di protezione civile, anche attuate in forma non palese, come nel caso delle famose strutture di missione;
– l’organigramma del Dipartimento della protezione civile deve avere come fondamento le leggi che regolano la materia e le necessità dei cittadini rispetto al servizio erogato; ci auguriamo che sia finito il tempo degli organigramma fatti “ad personam”, per soddisfare le esigenze di questo o quel dirigente, o aspirante tale;
– deve esistere una certezza dell’organizzazione interna; l’organizzazione di un dipartimento come quello della protezione civile deve essere flessibile, ma non può essere contraddittoria o opaca;
– tutti i dipendenti devono avere pari accesso alle informazioni che riguardano le opportunità professionali, dalla formazione agli incarichi;
– le funzioni del personale DPC rispetto alle convenzioni con Enti esterni, siano essi i centri di competenza o i partner tecnologici, devono essere chiare, evitando esternalizzazioni o inversioni di ruolo.
In ogni caso, nel ribadire che ogni discussione sulla protezione civile deve vedere il massimo coinvolgimento di quello che viene impropriamente definito un “sistema”, confermiamo l’intenzione di tenere un incontro sul futuro del servizio della protezione civile in un Paese che sta cambiando profondamente, anche dal punto di vista climatico.
27.10.2014 – In allegato la nota della FP–CGIL VVF Modena affinchè si rivedano le direttive del Comando, in materia di formazione ex L. 626, poichè le stesse stanno determinando un forte ridimensionamento delle prestazioni del Personale VVF, malgrado le numerose richieste dell’utenza.
27.10.2014 – In allegato il D.M. del 27.10.2014, graduatoria finale del concorso a 314 posti di Capo reparto del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco – posti disponibili al 31.12.2010 – decorrenza 1.1.2011.
27.10.2014 – Con nota del 24 u.s. le OO.SS. sono state convocate per discutere della direttiva sulla riduzione dei centri di spesa del CNVVF.
Le materie da trattare in tale discussione secondo l’Amministrazione afferiscono alla procedura di Consultazione, mentre per quanto riguarda la FP–CGIL VVF è necessario attivare la procedura di concertazione, come da richiesta allegata.
27.10.2014 – In allegato la proclamazione dello stato di agitazione, da parte di CGIL CISL UIL CONFSAL CONAPO VVF, a fronte di ripetuti comportamenti antisindacali del Comandante Provinciale di Caserta.