15.10.2014 – In allegato la nota inviata dal Coordinatore FP–CGIL VVF Firenze al Comandante Provinciale ed al Direttore Regionale, nel merito dell’emergenza “EBOLA” e delle sue ricadute sul NBCR del CNVVF.
Nonostante l’interruzione delle relazioni sindacali di livello nazionale da parte di quattro OO.SS. su sei, ribadita con nota unitaria al Ministro ed al Capo del Corpo del 07/10/2014, premesso che nulla è cambiato rispetto ai motivi della nostra protesta formale (decisioni unilaterali e autoritarie, interpretazioni personalistiche delle norme e dei regolamenti, impegni non rispettati, ecc.), l’Amministrazione da qualche giorno a questa parte ha comunque iniziato a riconvocare le Organizzazioni Sindacali, ben sapendo che al tavolo di riunione si troveranno di fronte solo Ugl / Cfs ed Snf.
Ci appare quantomeno pretestuoso questo atteggiamento: evidentemente all’Amministrazione fa comodo prendere decisioni con “pochi intimi amici” anziché attendere l’insediamento del Vice Capo del Corpo (la cui assunzione di incarico sta trovando inspiegabili e sospettosi ritardi), responsabile dell’Ufficio Relazioni Sindacali ed auspicata figura di “garanzia” che permetterebbe la ripresa del dialogo in un’ottica di rispetto delle regole e dei ruoli.
Certo, merita riflettere sulle decisioni prese dalla nostra Amministrazione con due sole Sigle sindacali, soprattutto quando determinano provvedimenti pasticciati, come quello di bandire frettolosamente un appello straordinario per il ruolo ispettori, mischiando due concorsi diversi (per uno dei quali il previsto appello straordinario era già stato espletato, ma di cui si sono riproposte sedi e regioni non previste nel bando per i “400”) ed alimentando altra
confusione tra il personale.
Sulla materia concorsuale, si poteva almeno attendere il pronunciamento del Tar Lazio (previsto il 15/10) circa un’eventuale sospensiva del concorso interno per 199 posti da vice ispettore nonché la verifica dell’iter parlamentare di un emendamento teso ad abbreviare la durata del corso di formazione per la quota degli interni del concorso pubblico per 400 posti da vice ispettore, in modo da avere qualche certezza in più rispetto ai tempi di conclusione delle procedure concorsuali e di frequenza al corso. Circostanze, queste, che potrebbero determineranno non poche conseguenze per il personale concorrente e per la stessa Amministrazione.
In questo momento decisamente critico per il Corpo forestale dello Stato, anziché discutere del nuovo assetto delle stanze sindacali, avremmo invece preferito conoscere direttamente dalla stessa Amministrazione il piano strategico per affrontare le spinte governative orientate alla riorganizzazione dei Corpi di polizia, ovviamente con particolare riguardo al Corpo forestale dello Stato, magari perorando l’intervento del Ministro Mi.P.A.A.F.
Roma, 14 Ottobre 2014
Francesca Casalucci
Coordinatrice Nazionale FP CGIL CFS
Nelle pieghe del DPCM di riforma organizzativa spicca la questione del MNAO, un Museo che perde in un sol colpo sede e dirigente. Il Museo, unico nel suo genere, ha la sua sede attuale in una zona di Roma, nel Quartiere Esquilino, dove sono insediate numerose comunità orientali. Il Museo attualmente occupa una superficie di 4500 metri quadri in un Palazzo il cui fitto costa al Ministero 761.333 euro annui. In questo spazio sono allocate collezioni di grande rilevanza frutto anche di donazioni e nel Museo possono essere esposte 30.000 opere a rotazione. La presenza del Museo in quel territorio, con le sue grandi potenzialità espositive, pertanto può diventare una grande occasione di connessione culturale e incontro tra comunità diverse, una vera e propria opportunità di valorizzazione, in piena assonanza con le scelte governative. Ma il MNAO rischia di finire tra le vittime della spending review, sia per effetto del taglio ai dirigenti sia per la cosiddetta razionalizzazione dei costi provenienti dai fitti passivi.
Il nuovo DPCM non prevede infatti questo Museo tra quelli che manterranno il dirigente e, nel piano di riorganizzazione logistica, lo stesso sembrerebbe destinato al trasferimento all’EUR, da allocare in divisione di spazi con altri istituti. Siamo già intervenuti rispetto ai costi che l’Amministrazione deve sopportare per i fitti passivi degli Istituti ivi situati (più di 7 milioni e mezzo di euro l’anno complessivi), costi peraltro che vanno a beneficio di una società, la EUR S.p.a., controllata al 90% dal MEF e al 10% dal Comune di Roma, e ancora ci chiediamo se il problema della riorganizzazione degli spazi di Istituti così importanti per la vita dei cittadini siano solo un affare del MIBACT e non riguardi altri soggetti istituzionali, ad esempio nel reperimento e nella disponibilità di spazi demaniali nel Quartiere Esquilino stesso, che è indubbiamente il territorio più consono ove mantenere la presenza del Museo. Così come ci domandiamo se effettivamente il trasferimento di questo Museo produca un risparmio, considerati i costi elevati che l’Amministrazione sta sopportando per i fitti passivi versati a EUR S.p.a. ed i costi derivanti dai necessari lavori di ristrutturazione degli spazi, peraltro in previsione notevolmente ridotti rispetto l’attuale disponibilità, e dall’allestimento. Su questo, poiché sulla riorganizzazione logistica degli Uffici romani avremo un prossimo confronto in sede nazionale siamo curiosi di conoscere le valutazioni dell’Amministrazione considerato che il Segretario Generale arch. Recchia, nell’ultima riunione ha affermato che dimostrerà la convenienza di queste scelte.
Ma, al di là della questione economica, resta intatta tutta la questione riferita al progetto culturale: ci chiediamo quale può essere il senso del declassamento di questo Museo e quale coerenza può avere questo rispetto ad un progetto che incentra la propria scommessa organizzativa sulla valorizzazione del sistema museale. Il 26 ottobre i lavoratori del MNAO insieme alle Organizzazioni Sindacali, alle Associazioni dei cittadini del Quartiere Esquilino, saranno in piazza per protestare contro il trasferimento della sede: chiediamo ai vertici del Ministero una attenta riflessione sulle scelte che si vanno a compiere, evitando che una scelta imposta dalla spending review e la pur necessaria razionalizzazione di costi derivanti da fitti passivi si traducano in una mortificazione delle potenzialità di un’offerta culturale così particolare e importante. Il MIBACT sta pagando purtroppo ancora prezzi imponenti alla logica dei tagli lineari, il prossimo taglio al bilancio lo verificheremo con la legge di stabilità, ma questo non può e non deve comportare la rinuncia alle identità e le specificità culturali che ne hanno contrassegnato la storia.
Roma, 14 ottobre 2014
FP CGIL NAZIONALE MIBACT
Claudio Meloni
Roma, 14 Ottobre 2014
Al Direttore dell’Agenzia Industria Difesa
Dott. Gian Carlo Anselmino
Egregio Direttore,
in ragione delle preoccupazioni manifestate dalle lavoratrici e dai lavoratori di AID per il proprio futuro lavorativo, e della necessità di comprendere gli obiettivi strategici che l’agenzia intende raggiungere entro il termine fissato al 31 dicembre 2015, le scriventi organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente.
Si resta in attesa di cortese riscontro.
Con viva cordialità
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Paolo Bonomo Sandro Colombi
IL TEMPO DEGLI APPROFONDIMENTI E’ SCADUTO ORA SERVONO RISPOSTE E SOLUZIONI
In data odierna si è svolto il programmato incontro con il Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Domenico Rossi, sullo schema di decreto ministeriale di rideterminazione territoriale delle tabelle organiche del personale civile nonché sulla soppressione del Centro di Formazione della Difesa (CEFODIFE).
Prima di entrare nel merito degli argomenti posti all’ordine del giorno, abbiamo rappresentato al Sottosegretario con fermezza e determinazione che per quanto ci riguarda i tempi di approfondimento da parte dell’Amministrazione sulle seguenti problematiche sono scaduti, in particolare occorrono risposte e soluzioni in merito a:
Distinzione delle funzioni di competenza del personale civile da quelle proprie del personale militare.
Gestione dei soprannumeri residui tramite i pensionamenti con le norme pre legge Fornero.
Perfezionamento della tabella di equiparazione
Piano di reinternalizzazione dei servizi
Permessi di servizio.
Dopo un confronto cordiale nei toni ma estremamente franco nei contenuti, il Sottosegretario si è impegnato a fornire risposte esaustive sui punti 2, 3, 4, 5 in occasione della prossima riunione che si terrà entro un mese, nonché ad aprire, entro venti giorni, uno specifico tavolo tecnico propedeutico alla definizione del regolamento del tema di cui al punto 1.
Per ciò che concerne lo schema di decreto sulle dotazioni organiche, abbiamo ribadito il nostro dissenso nonostante le aperture , giudicate insufficienti, emerse nelle due riunioni del tavolo tecnico e la precisazione odierna che la distribuzione su base regionale contenuta nel decreto avrà carattere transitorio e non costituirà vincolo per successive rimodulazioni.
A tal proposito abbiamo invitato l’Amministrazione ad operare una ulteriore riflessione rispetto alle richieste sindacali.
Per quanto riguarda il Centro di Formazione, ci è stato comunicato che è allo studio un’ipotesi tendente a far gestire la formazione del personale civile appartenente alla 1^ e 2^ Area Funzionale da un ufficio e/o struttura della Difesa, mentre la SNA (Scuola Nazionale dell’ Amministrazione) curerebbe quella relativa al personale della 3^ Area Funzionale.
Si è trattato di un incontro interlocutorio ma che ci ha permesso di chiarire che in assenza di soluzioni, in tempi certi alle problematiche rappresentate, la ripresa della mobilitazione sarà inevitabile.
Vi terremo tempestivamente informati degli sviluppi.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Paolo Bonomo Sandro Colombi