ANSA – CAGLIARI 19 GIUGNO 2014 – Dura presa di posizione del Coordinamento Sardegna della Fp-Cgil Polizia Penitenziaria a seguito delle dichiarazioni del segretario nazionale del sindacato Sappe, Donato Capece, che, durante la visita dell’altro ieri al nuovo carcere di Uta, si è dichiarato favorevole alla chiusura degli istituti penitenziari di Iglesias, Macomer e Lanusei.
“Non si può risparmiare sulla pelle del personale dove è necessario potenziare e migliorare i servizi – è detto in comunicato della Fp Cgil Polizia Penitenziaria -, in quei territori fra i più poveri della nazione italiana, dove è indispensabile la presenza continua dello Stato. Il parere favorevole del segretario nazionale Capece sulla chiusura dei tre Istituti ci lascia delusi ed amareggiati perché tra le altre cose andrà a sottrarre ulteriori risorse economiche alle zone della Sardegna in cui i livelli di disoccupazione hanno raggiunto livelli drammatici”.
Nel ricordare a Capece che questa sua dichiarazione determinerà forti disagi al personale di Polizia Penitenziaria e potrebbe causare una forte perdita di numerosi posti di lavoro per i dipendenti delle ditte che rappresentano l’indotto intorno al sistema carcerario. Pertanto respingiamo nel modo più assoluto una possibile dismissione di queste strutture”. (ANSA)
Nel pomeriggio di ieri si è svolto il programmato incontro con il Sottosegretario di Stato alla Difesa, On.le Domenico Rossi.
A seguito di un sereno ma franco dibattito le parti hanno convenuto sull’opportunità e sull’urgenza di avviare, prima della pausa feriale, una serie di tavoli di livello politico e/o tecnico sulle seguenti materie:
1) definizione delle dotazioni organiche;
2) distinzione delle funzioni e delle competenze tra il personale civile e la componente militare, in attuazione del decreto legislativo applicativo della legge delega sulla revisione dello strumento militare nazionale;
3) gestione dei soprannumeri con i prepensionamenti ante legge Fornero;
4) mobilità volontaria interna ed esterna;
5) formazione.
Inoltre, è stata rappresentata l’urgenza di acquisire dettagliate notizie presso il Dipartimento della Funzione Pubblica sulla tabella di equiparazione, in ordine al perfezionamento del relativo decreto, nonché convocare una specifica riunione sulla situazione in atto nell’Agenzia Industriale Difesa.
Il Sottosegretario ha condiviso l’esigenza di definire un calendario di attività sulle citate materie, riservandosi di comunicare le relative date, e nella circostanza ha proposto di fissare la prima riunione sugli effetti dei provvedimenti approvati nel Consiglio dei Ministri nella seduta del 13 giugno scorso in tema di riforma della Pubblica Amministrazione, per le ricadute che gli stessi avranno per l’Amministrazione Difesa.
Per ciò che concerne la dotazione organica, l’Amministrazione ha consegnato lo schema di decreto, che alleghiamo, sui contenuti del quale ci siamo impegnati a presentare le nostre osservazioni di merito entro venerdì della prossima settimana.
Vi terremo informati degli sviluppi.
Roma, 25 giugno 2014
FP CGIL CISL FP UIL PA
Noemi Manca Paolo Bonomo Sandro Colombi
Tutte le Componenti Sindacali della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Catania, facendo seguito al comunicato stampa del 29.05.2014 con il quale veniva rappresentato lo stato di forte disagio dei dipendenti, fanno presente che tale situazione perdura e che le legittime istanze delle Segreterie Provinciali e Regionali delle Organizzazioni Sindacali sono state disattese dalla Direzione Regionale delle Entrate di Palermo.
I lavoratori, pertanto, continuano ad attuare la loro forma di protesta consistente in assemblee di 15 minuti ( dalle ore 10,15 alle ore 10,30 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì) al fine di arrecare il minor danno possibile all’utenza e nel contempo di dare visibilità ai problemi che da anni colpiscono la categoria sopraffatta da carichi di lavoro intollerabili a causa di insufficienza di personale e mancanza di strumenti e mezzi adeguati.
Pertanto, visto il perdurare di tale situazione di stallo e considerato che lo stato di agitazione coinvolge anche alcune Direzioni Provinciali della Sicilia, si è valutata l’opportunità di chiedere l’intervento delle Segreterie Nazionali delle OO.SS. al fine di ottenere l’attenzione del nuovo Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate sulle problematiche che investono i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate della Regione Sicilia.
Si è svolta ieri la prevista riunione al ministero dello Sviluppo Economico per la consultazione in merito al decreto di riorganizzazione del ministero e ai criteri di conferimento degli incarichi dirigenziali, per la parte pubblica era presente il Capo di Gabinetto.
Il nostro intervento si è concentrato su tre aspetti: 1) la disciplina degli incarichi ad interim che deve essere meglio specificata come evento straordinario e temporaneo e non come ordinaria gestione dei posti di funzione; 2) l’equità della distribuzione degli incarichi dirigenziali fra i vari settori in cui è composto il ministero, anche con riferimento a funzioni che la riforma del lavoro pubblico ha di fatto svuotato; 3) la valorizzazione dell’attività delle strutture territoriali.
Proprio la questione degli ispettorati territoriali è stata di fatto quella centrale dell’intera riunione, il Capo di gabinetto si è dilungato su quanto si sia battuto affinchè il taglio non fosse lineare e gli ispettorati fossero il più possibile salvaguardati, noi abbiamo sostenuto che bisogna fare uno sforzo in più e che ogni decisione debba essere ben motivata. In particolare, proprio per il particolare ruolo delle attività territoriali abbiamo ribadito la nostra contrarietà al fatto che alcuni ispettorati siano unificati con uffici amministrativi e quindi con la doppia sede: il caso della Sardegna, della Toscana e della Puglia, non siamo convinti del fatto che l’ ispettorato Abruzzo-Molise sia stato accorpato con quello del Lazio. Abbiamo sostenuto che le ragioni tecnico organizzative vengono sacrificate sull’altare della scienza ragionieristica, per questo le soluzioni prospettate non possono essere condivise. Le posizioni assunte nella riunione hanno comunque prodotto un risultato positivo del quale diamo volentieri atto alla sensibilità della nostra controparte: entro le ore 13 del 26 giugno dovranno pervenire all’amministrazione eventuali proposte di modifica dell’impianto o emendative del testo, siete quindi invitati a farci pervenire le vostre osservazioni che provvederemo ad inoltrare.
In ogni caso la vicenda degli ispettorati, del loro funzionamento concreto, della loro valorizzazione non si fermerà, qualunque sia l’esito, al decreto di riorganizzazione; dal nostro punto di vista dovrà essere oggetto di una vertenza specifica che ne sappia cogliere tutti gli aspetti sia relativamente al servizio che deve essere reso, sia alla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici.
Roma, 25 giugno 2014
Per FPCGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
25.06.2014 – C.A.I.B. 2014 Richiesta contrattazione ore straordinario
25.06.2014 – Ulteriore modifica Commissione disciplina
Circolare Ministero della Giustizia – Penitenziari
Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria
Prot. n. CS 75/2014
Roma, 23 giugno 2014
Al sig. Presidente della Commissione di garanzia ex art. 29 D.P.R. 164/2002
Dr. Luigi Pagano
Al Direttore dell’Ufficio per le
Relazioni Sindacali
Dr.ssa Pierina Conte
R o m a
Oggetto: Art. 3, comma 18, A.Q.N. – Ricorso alla Commissione Centrale Paritetica di cui all’art. 29 del D.P.R. 164/02.-
PREMESSO
– che in data 23.05.2014 la commissione arbitrale regionale del Veneto-Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, attivata ex art. 3, comma 14, dell’A.Q.N. vigente, presso il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Padova, ha deliberato per il respingimento del ricorso presentato dalla FP CGIL per la mancata attribuzione al personale addetto alla portineria della casa di reclusione di Padova dell’incentivo previsto al punto f) dell’accordo sottoscritto in sede decentrata sul FESI 2013;
CONSIDERATO
che l’accordo decentrato sul FESI 2013, sottoscritto presso il PRAP di Padova, prevede nella sezione “compiti che comportano rischi” , al punto f), allegato 3, l’attribuzione di un incentivo per il personale addetto alla gestione del bollettario;
VISTO
– che con nota prot. n. 20090 del 30/05/2014 il provveditore ha specificato che, in merito alla corretta interpretazione della dicitura utilizzata per individuare la fattispecie di cui alla sezione “compiti che comportano rischi”, lettera f), lo stesso deve essere riservato alle unità che hanno in custodia valori o denaro per l’intero turno di servizio e che rispondono personalmente di eventuali ammanchi;
che il Regio Decreto n. 1089/1920 prevede che il denaro depositato per i detenuti è ricevuto dall’addetto alla portineria che ne rilascia quietanza da apposito bollettario;
RILEVATO
che presso la casa di reclusione di Padova il bollettario viene depositato e custodito in una cassaforte presso la portineria ed il personale addetto alla stessa portineria risponde di eventuali ammanchi;
CONSIDERATO
che il Direttore della casa di reclusione di Padova ha deciso di attribuire l’incentivo previsto alla lettera f) al personale addetto al rilascio colloqui e non a quello addetto alla portineria e, successivamente, con nota prot. n. 13138 del 12.06.2014, ha comunicato alla FP CGIL che non intende provvedere ad alcuna modifica, in quanto l’istanza presentata dalla scrivente O.S. per attribuire l’incentivo in questione al personale addetto alla portineria è stata respinta dalla Commissione Arbitrale Regionale;
CHIEDE
che la controversia sia definita mediante l’esame della Commissione Centrale di garanzia di cui all’art. 29 del D.P.R. 164/02.
Ciò posto, la Commissione Centrale paritetica,
VOGLIA
per quanto eccepito e per i fatti di cui sopra, esaminare la questione predisponendo parere vincolante.
Nella fattispecie:
rettificare quanto deliberato dalla Commissione Arbitrale Regionale presso il PRAP di Padova in data 23.05.2014, prevedendo l’attribuzione dell’incentivo previsto alla lettera f) dell’accordo decentrato sul FESI 2013 al personale addetto alla portineria che presta servizio presso la casa di reclusione di Padova.
Si allega:
circolare prot. 11659/SRS del 28.03.2014 emanata dal PRAP per il Veneto-Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, avente ad oggetto le indicazioni operative sul FESI 2013-contrattazione decentrata;
verbale della seduta e delibera della Commissione Arbitrale Regionale del 23 maggio 2014 ;
nota prot. n. 20090 del 30 maggio 2014 del PRAP per il Veneto-Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige;
nota prot. n. 13138 del 12 giugno 2014 della Direzione della Casa di Reclusione di Padova.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Polizia Penitenziaria
Massimiliano Prestini
03 giugno 2014
In data odierna si è tenuta la prevista riunione con il Direttore Generale e CGIL–CISL –UIL sull’ipotesi di FUA 2014.
Le OO.SS. Nazionali avendo ricevuto le informazioni richieste relativamente al consuntivo 2013, rendono noto a tutti i lavoratori di aver dato la loro disponibilità alla sigla del FUA 2014, con le integrazioni relative ai Capi Pontone e alla ripartizione della somma di cui beneficiavano i dipendenti del NBC di Civitavecchia (senza alcun incremento di spesa, ma solo suddividendo lo stesso importo per tutti i lavoratori dell’Ente senza distinzione di profili professionali).
Si informa che quando le somme risparmiate saranno definitivamente certe, andranno tutte ad incremento del FUS.
Non appena avremo la sigla definitiva dell’Ipotesi d’accordo sarà nostra cura inviarla ai lavoratori della Difesa.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Noemi Manca Paolo Bonomo Sandro Colombi
Abbiamo assistito ieri all’ennesimo attacco del Ministro alle rappresentanze sindacali, attacco che ha preso spunto da una iniziativa che non esitiamo a definire sbagliata e scellerata, quale è stata quella di indire una serie di assemblee continuative per protestare contro alcune situazioni oggettivamente inammissibili. Lo ripetiamo: le giuste ragioni dei lavoratori non bastano a giustificare forme di agitazione che utilizzano in modo improprio diritti fondamentali, quali quello di assemblea. Pertanto accogliamo con sollievo e favore la decisione delle altre OO.SS. di interrompere l’agitazione e di riaprire il confronto con il Soprintendente Osanna, al quale diamo atto di agire con senso di responsabilità e moderazione.
Confronto al quale noi cercheremo di dare una risposta costruttiva e tendente ad affrontare alcune problematiche delicate e cercare di risolverle nei limiti delle possibilità.
Per tornare alle dichiarazioni del Ministro, non possiamo che ricordare a tutti che i beni culturali sono già identificati come servizi pubblici essenziali ed anche in caso di assemblea valgono le regole che concernono la regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici. Pertanto non si comprende cosa si voglia introdurre di diverso da una regolamentanzione che già contempera ampiamente il diritto costituzionale sindacale e le esigenze dei cittadini. La materia è, come potete immaginare, di estrema delicatezza e intacca una normativa generale e non una regolamentazione specifica.
Non vorremmo, però, che questa improvvida iniziativa di altre OO.SS. sia un’altra volta, come nel caso del Colosseo, utilizzata per nascondere abilmente la polvere sotto il tappeto e deviare l’attenzione dell’opinione pubblica dal vero problema di Pompei, ovvero il fallimento in serie di tutte le iniziative che dovevano condurre alla realizzazione nei tempi previsti del cosiddetto Grande Progetto. Allo stato molto difficilmente si riuscirà a rispettare il termine del 2015 e si sta già pensando di chiedere una deroga all’Europa: una probabile pessima figura sul piano planetario, dalla quale certamente non ci si salva con un Ufficio Stampa assai efficiente. Se si pensa alla miriade di provvedimenti normativi che hanno attraversato il declino di questo incredibile sito ed al fatto che alla fine si è tornati, con il D.L. 83 ad una gestione di fatto commissariata del progetto con deroghe macroscopiche al Codice degli appalti, allora si comprende quali sono i veri problemi.
Ma oggi va di moda attaccare i lavoratori ed i loro rappresentanti ed in questo non possiamo non notare la virulenza degli attacchi ai lavoratori della vigilanza, quasi da farci pensare che si alimenti un vero e proprio pregiudizio sociale nei loro confronti. Salvo poi lamentarsi, alla prima occasione della carenza di personale. Andrebbe fatta operazione di verità: questi lavoratori, come anche tutti gli altri, sono ridotti ai minimi termini per la copertura dei servizi. Quindi casomai dovremmo pensare a serie politiche occupazionali, magari senza distogliere questi lavoratori, come è avvenuto sempre, dai loro compiti per affidarne altri, profittando del loro livello di scolarizzazione, in genere alto soprattutto nelle ultime tornate di assunzioni. Politiche occupazionali e di identificazione dei corretti fabbisogni professionali, non le pezze a colori degli stages o dei rapporti precari strutturali agli under 29.
L’altro aspetto che si tende ad ignorare, è che tutta la politica di valorizzazione si regge su accordi di produttività, veri e propri accordi sindacali che sono serviti e servono a garantire l’offerta dei servizi ai cittadini. Persino il programma di valorizzazione, che il Ministro ha trionfalmente annunciato, è figlio di un accordo con il sindacato. Anche se, ribadiamo, il progetto di prolungamento orario ci è sembrato e ci sembra sbagliato, in quanto aumenta l’offerta in siti che non ne hanno bisogno ed ampiamente oltre il limite delle loro possibilità organizzative.
Al Ministro, infine, ricordiamo che è in atto un confronto serrato che finora ha portato dei risultati, grazie al senso di responsabilità che da parte nostra non è mai venuto meno, anche in presenza di dichiarazioni non condivisibili.
Responsabilità che certo non verrà meno, a maggior ragione quando si pensa di attivare conflitti esiziali in modo strumentale: noi certo abbiamo a cuore la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Roma, 24 giugno 2014
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBACT