31.03.2017 – Pubblichiamo la circolare del Corso a Capo Squadra decorrenza 01.01.2015
31.03.2017 – Pubblichiamo la circolare relativa al corso a CR 01.01.2015. Le operazioni di scelta della sede si effettueranno il 6 aprile 2017, a partire dalle ore
9.00, collegando “on-line” questa Direzione Centrale alle altre Direzioni Centrali, alle
Direzioni Regionali ed ai Comandi provinciali e agli Uffici.
27.05.2016 – Assemblea nazionale del 24 maggio 2016.
Nella giornata del 24 maggio 2016 si è svolta, presso il Centro Congressi Frentani a Roma, l’Assemblea nazionale della FP CGIL Vigili del Fuoco.
All’assemblea hanno partecipato delegazioni provenienti da tutto il territorio, nonché, in rappresentanza dell’Amministrazione, il Sottosegretario di Stato On. Gianpiero Bocci, il Capo del Corpo Nazionale VV.F. Ing. Gioacchino Giomi, ed altri Dirigenti del Corpo nazionale.
Nella discussione sono stati affrontati i temi riguardanti la revisione dei Decreti Legislativi 217/05 e 139/06, la predisposizione di una piattaforma contrattuale in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro, una nuova visione relativa alla salute e sicurezza degli operatori Vigili del Fuoco ed un progetto per il reinsediamento della FP CGIL VVF sul territorio.
Nei loro interventi, sia il Segretario nazionale delle FP CGIL Salvatore Chiaramonte che la Segretaria Nazionale Confederale Gianna Fracassi, hanno sottolineato l’importanza che riveste la nostra richiesta di una ripresa della contrattazione ed un ritorno ad un sistema di completa contrattualizzazione del rapporto di lavoro come unica prospettiva per il rilancio del Corpo Nazionale.
In allegato trovate tutta la documentazione relativa ai lavori dell’Assemblea.
30.03.2017 – Pubblichiamo la relazione dell’incontro tenuto presso il Dipartimento il 27 marzo u.s. sulla circolare 8 del 2015 (servizio Sommozzatori) allegando il documento di analisi statistica prodotto dall’Amministrazione così come richiesto nel novembre 2016.
INCONTRO CON IL MINISTRO INTERNO
Quest’oggi si è tenuto il
programmato incontro con il Ministro dell’Interno, come da precedente richiesta
avanzata da FP Cgil, Cisl FP e Uil PA in data 8 marzo 2017.
In apertura di riunione il Capo Dipartimento ha fornito le
seguenti comunicazioni:
– è
stata richiesta l’autorizzazione al Dipartimento della Funzione Pubblica per
l’assunzione di 35 funzionari economico finanziari e per la stabilizzazione, da
realizzare nel corso del 2017, di ulteriori 44 unità di lavoratori a tempo
determinato;
– sono
stati recuperati 800.000 euro a valere sul Fondo unico di amministrazione per
gli anni 2015 e 2016;
– a
breve sarà liquidato il compenso per il lavoro straordinario dei mesi di
dicembre 2016 e gennaio e febbraio 2017;
– è
stato approvato un emendamento in Senato che proroga ulteriormente al
31.12.2018 la riorganizzazione (con i relativi tagli) degli uffici centrali e
periferici del Ministero dell’Interno.
Successivamente abbiamo avuto
modo di consegnare ed illustrare il documento allegato contenente le proposte
del sindacato confederale, nel quale abbiamo tracciato le criticità più
rilevanti che interessano il personale dell’Amministrazione civile, che
necessitano di risposte adeguate e non più rinviabili nel tempo.
In sede di replica il
Ministro, nel ringraziare la componente civile dell’Amministrazione per
l’attività e l’impegno prestato, che al pari delle altre componenti concorre al
raggiungimento dei fini istituzionali del Ministro, ha definito le nostre
proposte condivisibili. Al riguardo, ha dato mandato al Sottosegretario Bocci,
al Capo di Gabinetto Morcone ed al Capo Dipartimento Varratta di elaborare un
progetto organico, partendo dalla piattaforma sindacale, che sarà presentato in
un nuovo incontro alla presenza del Ministro, che si terrà tra un mese e mezzo.
Lo stesso verrà reso operativo
attraverso interventi sia di carattere amministrativo, sia se necessario con
specifiche norme di legge che verranno presentate a ridosso della proposta
della prossima legge di stabilità.
Un metodo di lavoro concreto e
pragmatico che ha riscontrato il nostro favore, per la cui realizzazione non
faremo mancare il nostro contributo costruttivo e propositivo e sul rispetto
del quale vigileremo con la dovuta attenzione.
Roma, 30 marzo 2017
FP CGIL
Fabrizio Spinetti |
CISL FP
Paolo Bonomo |
UIL PA
Vincenzo Candalino |
MINISTERO INTERNO
LE PROPOSTE DEL
SINDACATO CONFEDERALE
Salario
Accessorio
Attualmente il fondo di produttività del personale
dell’amministrazione civile dell’Interno è tra i più bassi nel panorama delle
amministrazioni statali del comparto funzioni centrali, con la conseguente
difficoltà a proseguire il percorso di riconoscimento professionale attraverso
le progressioni economiche all’interno delle aree funzionali.
Ad oggi la media pro-capite mensile lorda si
attesta intorno ai 70-75 euro.
Il 6 aprile 2016 con la nota allegata richiedemmo
al Ministro pro-tempore alcune iniziative per modificare tale situazione. Nel
corso di un successivo incontro il Ministro garantì che avrebbe presentato un
emendamento al disegno di legge di modifica del C.d.S. destinando al fondo di
amministrazione una percentuale del 5% dei maggiori introiti ottenuti
attraverso un aumento dell’efficienza e della produttività. Tale provvedimento
si è arenato in Parlamento e pertanto Le chiediamo di esaminare la possibilità
di riproporlo, attualizzandolo con alcune correzioni, in un nuovo provvedimento
normativo.
Riteniamo che sia l’unico modo per motivare un
personale invecchiato, i cui stipendi sono fermi da 7 anni e il cui
limitatissimo fondo di produttività non consente neanche ipotesi di
progressioni economiche e/o professionali.
Poliziotti
impiegati negli uffici
L’art. 1 comma 474 legge 28 dicembre 2015 n°208
(legge di stabilità 2016) imponeva di effettuare entro il 31 marzo 2016 la
ricognizione del personale di P.S. impiegato nelle attività amministrative
negli uffici di polizia. Non si è a conoscenza degli esiti di tale
monitoraggio, pur confermando che la scelta a monte di effettuarlo su un numero
limitatissimo di uffici darà un quadro falsato della realtà non consentendo di
operare le scelte conseguenti in materia di reclutamento di nuovo personale
civile.
A ciò deve aggiungersi che i recenti provvedimenti
adottati dal Governo in materia di riordino della carriere del personale del
comparto difesa e sicurezza, con stanziamento di ingenti risorse finanziarie,
ripropongono con forza il tema dei rapporti funzionali negli uffici di pubblica
sicurezza tra funzionari civili impegnati in attività amministrative e neo
direttivi e dirigenti della P.S., in aggiunta peraltro all’allargamento della
forbice retributiva.
Le chiediamo una chiara presa di posizione sulla
volontà di confermare la validità dell’impianto delineato dall’art. 36 della
Legge 121/81 separando le funzioni operative da quelle burocratiche, a titolo
esemplificativo in occasione dell’istituzione degli UTL provinciali questa
operazione è stata realizzata con equilibrio ed evitando la creazione di
criticità e sovrapposizioni.
Lavoratori
a tempo determinato
Dopo la prima stabilizzazione operata nel 2014 di
99 lavoratori a tempo determinato, su 650 (ridottisi ormai a 620), negli anni
2015 e 2016 tale processo di stabilizzazione si è interrotto. Soltanto in data
1° marzo 2017 è ripreso il percorso con la stabilizzazione di ulteriori 50
unità.
Con l’attuale normativa e soprattutto con le norme
penalizzanti in materia di raggiungimento dell’età pensionabile la
stabilizzazione di tutti i lavoratori a tempo determinato si concluderà in un
arco di tempo molto lungo. Crediamo che sia ben consapevole della demotivazione
di tali lavoratori e dell’assoluta iniquità di tale procedura. Le chiediamo
pertanto di impegnarsi, in occasione dei provvedimenti annunciati dal Ministro della Funzione
Pubblica per eliminare il precariato nel Pubblico impiego di far considerare,
dalla compagine governativa, una priorità la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato del
Ministero dell’Interno .
Immigrazione
Nella medesima ottica abbiamo apprezzato l’ipotesi
di assunzione di 250 funzionari presso le Commissione Nazionale e Commissioni
Territoriali.
E’ il modo giusto ed efficiente di approcciare al
fenomeno immigrazione che ormai siamo tutti consapevoli non è più congiunturale
ma strutturale. Finora l’Amministrazione, suo malgrado, ha affrontato il
problema ricorrendo all’aggregazione temporanea di personale non volontario
distogliendolo da altri uffici. I risultati ottenuti da simile armata
brancaleone sono più che ovvi.
Piano
straordinario assunzionale
La delicatezza e l’importanza delle mission del Ministero, come già evidenziato
nella nota del 6.4.2016 al precedente Ministro sono peculiari e
quantitativamente aumentate. A titolo esemplificativo il D.Legisl. del
15.1.2016 n. 8 depenalizzando numerosi reati ha trasferito un gravosissimo
carico di lavoro dal Ministero di Giustizia al Ministero dell’Interno non
prevedendo il benché minimo aumento delle risorse umane per affrontare
l’aumento di questi nuovi compiti.
Infatti in questi anni a fronte dell’accrescersi
delle funzioni, degli impegni richiesti al Ministero dell’Interno i Governi,
per comprensibili motivi di natura puramente economica, hanno tagliato le
piante organiche in maniera lineare e con le medesime percentuali di altre
amministrazioni che non hanno visto accrescere i cariche di lavoro.
Nel medio periodo tale situazione sarà
insostenibile e inciderà necessariamente sulla funzionalità delle attività del
nostro Dicastero principalmente negli uffici periferici. Non vorremmo che dalla
rinviata discussione sulla chiusura di alcune Prefetture, si arrivasse alla
paralisi dell’intera organizzazione periferica per carenza di risorse umane. La
gestione del fenomeno migratorio, i nuovi compiti assegnati in materia di
depenalizzazione e soprattutto l’impossibilità di sostituire il personale
operativo della polizia di stato, costretto a svolgere compiti meramente
burocratici impedendogli di poter adempiere a quanto gli viene richiesto dai
cittadini, la tutela della propria sicurezza
attraverso il controllo concreto del territorio, necessitano di iniziative radicali.
Le proponiamo pertanto una decisa azione
legislativa che ripristini le piante organiche originarie riempiendole, con il
giusto equilibrio, attraverso il ricorso sia alla mobilità fra amministrazioni,
che ha bassissimi costi economici, sia attraverso un programma di reclutamento
dei giovani che concilii il ringiovanimento del personale con la speranza per i
nostri ragazzi di uno stabile impiego.
Roma, 30 marzo 2017
FP CGIL
Fabrizio Spinetti |
CISL FP
Paolo Bonomo |
UIL PA
Vincenzo Candalino |
30.03.2017 – Comunichiamo che è prevista una ricognizione indirizzata al personale interessato a partecipare alla parata organizzata per la Festa della Repubblica del 2 giugno p.v. con le modalità previste nella nota inviataci dall’Amministrazione che puntualmente alleghiamo.
Progressioni economiche 2017 – firmato l’accordo
Si è tenuta il 29 marzo la prevista riunione concernente l’accordo sulle
progressioni economiche e indennità ex art. 32 del CCNL. L’Amministrazione ha
presentato una proposta che ha tenuto
conto delle osservazioni che le OO.SS avevano avanzato nelle precedenti
riunioni sulle previste indennità ,
mantenendo inalterata la parte
riguardante le progressioni economiche,che aveva gia visto la nostra
condivisione, modificando la ridistribuzione dei posti per fasce
economiche. Abbiamo sottoscritto l’accordo riguardante il passaggi di fascia economica per 2.400 lavoratori che porta a complessivi 8.790 i
lavoratori che alla fine del biennio 2016/17 avranno ottenuto un aumento
salariale in busta paga. Un risultato
che riteniamo soddisfacente considerate le condizioni normative vigenti e il blocco
salariale imposto dal d.l 78/2010 che hanno indebolito
il potere d’acquisto dei lavoratori. L’accordo è in perfetta continuità
con il precedente del 2016, tanto che è stata accolta la richiesta della CGIL di
considerare la formazione e il
relativo punteggio ottenuto nella precedente prova utili
ai fini del punteggio complessivo per l’attuale progressione economica. Deciderà
il lavoratore se sottoporsi ad una nuova prova qualora
ritenesse basso il punteggio ottenuto nel 2016. I requisiti per partecipare
alla procedura saranno gli stessi di quelli del 2016, ossia due anni di
anzianità nella fascia di appartenenza, anzianità di servizio , titoli di
studio e formazione.
Abbiamo ritenuto di non modificarli proprio per evidenziare la continuità tra le due procedure.
L’accordo prevede anche alcune clausole programmatiche (relative ad
accordi che verranno stipulati sul conto
FUA 2018 e l’istituzione di specifiche
indennità ai sensi dell’art 32 del CCNl) che hanno alimentato qualche ragionevole perplessità, tanto che ci hanno
portato a chiedere di analizzare con più attenzione tutta la materia, pur avendo evitato di bloccare l’accordo per le progressioni
economiche, nostro vero obiettivo
durante tutta la trattativa. Nei fatti la sottoscrizione dell’accordo è stata una
scelta obbligata che abbiamo effettuato in maniera convinta, in quanto siamo certi di poter rivedere gli aspetti più critici della
parte riguardante le indennità nel momento in cui si contratterà il FUA 2018,
probabilmente in presenza di un nuovo CCNL che dovrà liberare la contrattazione dai blocchi previsti dalla cosiddetta riforma
Brunetta.
Le indennità previste
dall’accordo che potranno essere attivate dal 1
gennaio 2018 sono :
–
Responsabile del
servizio prevenzione e protezione ( RSPP).
–
Addetto al
servizio di prevenzione e protezione (
ASPP).
–
Addetto
all’emergenza ( antincendio e primo soccorso) .
–
Servizio
automobilistico.
Per quanto attiene le
Posizioni Organizzative, l’importo per finanziarle è stato ridotto rispetto
alla prima stesura e saranno distribuite per il 55% presso gli uffici
periferici e per il 45% presso gli uffici centrali.
Un’ attenzione
particolare è stata posta sulla necessità
di incentivare
con adeguato importo i funzionari incaricati
di svolgere funzioni di Direttore di Segreteria
di Commissione Tributaria non dirigenziale in una sede diversa da quella di
appartenenza, visto l’obbligo di rotazione prevista dalla normativa vigente.
E’ stata inoltre
introdotta la possibilità di istituire in sede di contrattazione
decentrata un’indennità per chi svolge i
servizi all’utenza , così come da noi espressamente richiesto nella riunione
precedente.
Consideriamo l’accordo sottoscritto complessivamente positivo anche se la nostra soddisfazione
è offuscata dalla scelta di quelle
organizzazioni sindacali di non firmare un accordo che stabilizza circa 5 milioni di
euro nella busta paga dei lavoratori, preferendo
anteporre solo gli aspetti critici
che riteniamo in parte
superabili: scelta che consideriamo ancora più incomprensibile di quella del 2016
Auspichiamo che nei prossimi negoziati si riuscirà a ricomporre l’unità sindacale,
che riteniamo essere uno strumento fondamentale per la tutela dei diritti e degli interessi
dei lavoratori.
Alla fine della riunione
l’Amministrazione ha comunicato che è prossima la convocazione per la corresponsione
del contributo unificato 2013/14.
È previsto per il 12
aprile l’incontro con le OO.SS e la RSU per affrontare la questione
dell”orario di lavoro.
E’ imminente l’emanazione
del c. 165/2015 (cartolarizzazione).
Roma, 30 marzo 2017
FP
CGIL Nazionale
Luciano Boldorini
CGIL Funzione
Pubblica, Fisascat Cisl, UILTucs, UIL FPL ringraziano tutti i lavoratori e le
lavoratrici per la straordinaria riuscita dello sciopero del 27 marzo dei lavoratori delle strutture Anaste: una
giornata di astensione proclamata per
respingere le proposte inaccettabili avanzate al tavolo di trattativa per il
rinnovo del contratto nazionale, applicato a circa 20 mila addetti. Anaste
chiede infatti l’aumento dell’orario di lavoro da 38 a 40 ore settimanali, la
riduzione, fino all’azzeramento, dei permessi retribuiti; l’azzeramento del
pagamento dei primi tre giorni di malattia, l’aumento medio lordo di 19 euro
dopo 8 anni di mancato rinnovo del contratto, l’unico del settore per il quale
manca anche il triennio 2010-2012.
Proposte ben
lontane dalle richieste avanzate con la piattaforma unitaria: un aumento
economico di 110 euro, l’adeguamento del sistema di classificazione,
l’estensione delle tutele, a partire da malattia, maternità, formazione, il
rafforzamento delle relazioni sindacali, al fine di valorizzare le professioni
e dare il giusto riconoscimento al lavoro di tutti gli operatori.
Ancora una
volta i lavoratori e le lavoratrici del settore hanno mostrato, scendendo in
piazza per la difesa dei loro diritti, che in un paese civile non è sostenibile
che la tutela e l’assistenza delle persone fragili, anziane, sia gestita da
associazioni che non si curano delle condizioni materiali del lavoro
all’interno delle proprie strutture, che
vogliono fare profitto risparmiando sui salari dei lavoratori e riducendone i
diritti.
Si sono tenute
decine di presidi in tutte le regioni interessate dalla presenza di strutture
Anaste, con una adesione allo sciopero che è andata oltre il 70%, con punte
dell’80% in Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna; in molte strutture l’adesione è stata totale:
100%. Molto bene anche l’andamento dello sciopero in regioni come le Marche e
la Puglia. Il tutto nonostante l’ostruzionismo di molte strutture che in
diversi casi si sono rifiutate di fare anche l’accordo sui servizi minimi
essenziali, come prevede la legge.
Dopo questa
straordinaria giornata di sciopero la mobilitazione continua, con l’obiettivo
di riaprire subito le trattative per il rinnovo di un contratto importante in
un settore delicato come quello dell’assistenza agli anziani, in cui la qualità
del lavoro e la professionalità dei lavoratori sono il primo presidio per la
qualità del servizio e la tutela dei diritti degli utenti.
Già nel corso
dei presidi, in diverse regioni, si sono tenuti incontri tra i sindacati e gli
assessorati regionali, per richiamare le Istituzioni a vigilare sulla qualità
dei servizi offerti ai propri cittadini e sulle condizioni degli operatori vi
lavorano.
Il
coinvolgimento delle Istituzioni, a tutti i livelli, proseguirà nei prossimi
giorni, affinché la vertenza si sblocchi: in caso contrario chiederemo alle
Istituzioni di intervenire perché associazioni che non garantiscono i diritti
dei lavoratori, fanno profitti abbassando il costo del lavoro e peggiorando le
condizioni materiali del lavoro, non siano più soggetti che partecipano a
fornire un servizio pubblico così delicato,
rivolto ad una parte importante della cittadinanza, in un momento della
vita in cui maggiore è la necessità di attenzione e protezione.
FP CGIL
Taranto |
Fisascat Cisl
Guarini |
UILTucs
Veronese |
UIL FPL
Perna |
30.03.2017 – Pubblichiamo il verbale di conciliazione e la dichiarazione a verbale redatta dal Coordinatore Regionale di Fp Cgil VVF dell’Umbria relativo alla procedura di raffreddamento a seguito dello stato di agitazione sul servizio mensa (circolare della DCRLS 1/2017).
La conclusione, come accaduto nelle altre Regioni coinvolte nella vertenza, ci ha visti senza un accordo di conciliazione.
Le risorse economiche del Fondo
attualmente sono affidate alla Società Unipol Sgr (Gestione Finanziaria) a
seguito di gara pubblica; l’ammontare
delle risorse gestite è di 48.512.079 €
ed i titoli in portafoglio sono così suddivisi:
35.516.309
titoli emessi da Stati o Organismi Internazionali;
10.017.754
titoli di debito quotati;
1.364.479
quote di OICR (Organismi di Investimento Collettivo di Risparmio).
I depositi bancari che si trovano presso
la banca depositaria ammontano ad € 1.271.963
Il rendimento della gestione
finanziaria nel 2016 è stato dell’1.98% battendo il TFR che si è rivalutato a
norma di legge solo dell’1.5% poiché
l’inflazione nel 2016 è stata pari allo 0 (zero)
Le adesioni ad oggi sono circa 40.000.
Le regioni con più iscritti sono:
Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte.
Con meno iscritti: Sicilia, Sardegna,
Calabria, Basilicata.
La distribuzione di iscritti per sesso
vede le donne al 62%, gli uomini al 38%, mentre l’età media degli iscritti al Fondo
è di 50 anni.
Il trend degli iscritti attualmente mantiene
un ritmo positivo.
Si è svolta a Bruxelles, in data 16 marzo 2017, la 48ma riunione del comitato permanente dell’EPSU per le Autonomie locali.
Tra i primi punti affrontati c’è stato quello relativo all’impatto della digitalizzazione sui servizi e sui lavoratori delle autonomie locali. A tale riguardo è stata prospettata la possibilità dell’elaborazione di un ordine del giorno per contribuire all’elaborazione della posizione dell’EPSU su questo specifico tema. E’ stata inoltre prospettata la possibilità di una ricerca sull’impatto della digitalizzazione in alcuni paesi europei (tra cui l’Italia) nei settori dei servizi per l’impiego e dell’igiene e ambiente. Si è registrata la disponibilità del sindacato tedesco Ver.di a sponsorizzare la ricerca e un seminario dedicato. I risultati della ricerca potranno essere illustrati per la fine dell’anno.Il tema della digitalizzazione è stato poi oggetto di uno specifico approfondimento attraverso il contributo di Éric Peres, vicepresidente della Commission nationale de l’informatique et des libertés, e esponente del sindacato Force Ouvrière (FO) che ha illustrato i possibile impatto della digitalizzazione nei servizi pubblici e il quadro normativo francese con riferimento al “diritto di disconnessione”.
In merito al tema delle clausole sociali negli appalti è stato segnalato un seminario di approfondimento sul nuovo quadro normativo europeo che si terrà il 4 maggio 2017 a Bruxelles. In quella circostanza abbiamo illustrato la situazione Italia con particolare riferimento al quesito referendario promosso dalla Cgil sulla responsabilità solidale negli appalti.
Sul tema della rimunicipalizzazione dei servizi è intervenuta la ricercatrice Satoko Kishimoto che ha illustra una ricerca commissionata dalla ong TNI in merito ai casi di rimunicipalizzazione che si sono registrati in diverse nazioni a livello globale, con particolare riferimento ai servizi idrici, di trasporto pubblico, energia e ai servizi educativi. La ricerca ha registrato 821 casi di rimunicipalizzazione o di attivazione di nuovi servizi in forma pubblica, distribuiti tra 30 paesi. Il dibattito successivo a fatto però emergere come i processi di rimunicipalizzazione incontrino ostacoli legali o materiali nella misura in cui posso implicare riduzione dei livelli salariali e occupazioni, ma soprattutto (es. rimunicipalizzazione dei servizi idrici parigini) si incontrano con la perdita del know-how e delle professionalità necessarie cui nel mentre sono andati incontro i servizi precedentemente privatizzati.
In merito al tema del ruolo delle autonomie locali nel quadro delle politiche europee è stato presentato per conto dell’associazione Eurocities (associazione internazionale che riunisce le città europee con più di 250.000 residenti) il progetto Urban Agenda ossia una proposta di partenariato attivo che attraverso la condivisione delle esperienze permetta alle città aderenti un’azione di lobby nei confronti dell’ Unione Europea su tematiche condivise (inclusione immigranti, povertà urbana, inquinamento, appalti, ecc.)
Sui temi della parità di genere è stato anticipato che il 5 maggio si riunirà un gruppo di lavoro per l’aggiornamento delle linee guida congiunte EPSU-CEMR. Il 7 e 8 aprile EPSU dovrebbe adottare una risoluzione sulla parità di genere che prelude a una conferenza su questo tema da tenere nel maggio 2018. E’ stato presentato inoltre il progetto del sindacato inglese Unison che attraverso il Womens Budget Group elabora dati per lo studio dell’impatto economico, in termini di genere, delle politiche pubbliche e della crisi.
Riguardo al Congresso del Public Service International (PSI) che si terrà in autunno la proposta emersa è quella di elaborare degli emendamenti al documento del PSI e di provare a condividerli con sindacati di altre regioni (Asia, America, ecc.)
Alessandro Purificato