FUA 2013: LA FP CGIL NON FIRMA PER PIU' DI 1.000.000 (di euro) DI RAGIONI

               

Venerdì 16/5 u.s. si è tenuta la trattativa tra Organizzazioni Sindacali è Amministrazione sul Fondo Unico di Amministrazione (FUA) 2013: la FP CGIL non ha firmato.
Oltre alle motivazioni che oramai da anni ci hanno convinto a non firmare gli accordi FUA ce ne sono alcune che vogliamo evidenziare.
Uno degli aspetti che hanno fatto valutare negativamente, nel merito – sempre e solo nel merito – questo accordo è la sua retroattività che di fatto ostacolerà ancor di più la contrattazione territoriale.
Inoltre la questione che poniamo di nuovo è: quanti e quali uffici hanno adottato i piani operativi e i piani individuali di lavoro nel corso del 2013? Quante e quali “verifiche” sono state fatte su questo sistema?  La risposta è che rimane, di fatto, tutto retroattivo e discrezionale.
Ma il motivo più grave, per la FP CGIL, è che nella parte variabile della costituzione del Fondo manca di più 1 milione di euro, rispetto allo scorso anno, sottratti dal Ministero dell’Economia e Finanze (MEF).
Durante l’incontro l’Amministrazione ha affermato di aver chiesto spiegazioni al MEF ma non ha avuto risposte.
Per questa Organizzazione Sindacale ciò non è accettabile, in quanto la costituzione del Fondo è oggetto di puntuale informazione analitica, come è sempre avvenuto negli anni precedenti.
Per questa Organizzazione Sindacale questo “taglio” di più di 1 milione di euro senza alcuna motivazione non è ammissibile, è, comunque, motivo più che sufficiente per non firmare l’accordo.
 
Sul punto chiediamo con forza all’Amministrazione il recupero della somma ingiustificatamente sottratta al fondo.
 
Infine la FP CGIL ha chiesto l’apertura immediata di un tavolo di confronto su tutte le problematiche inerenti all’attività ispettiva e, in più, l’urgente calendarizzazione di incontri per avere pronto un nuovo accordo per le progressioni economiche, quando finirà il “blocco” previsto dalla legislazione.
 
Roma, 21 maggio 2014                                                               
              

                                                          Il Coordinatore nazionale FP CGIL   

                                                                 Giuseppe Palumbo

 

 

Min. Lavoro e delle Politiche Sociali – FP CGILCISL FPUIL PA – Incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Rinvio incontro

11.06.2014 – Rinvio incontro

 

 

12° Campionato Italiano VV.F. Triathlon.Chiusi (SI) 13 luglio 2014.

11.06.2014 – 12° Campionato Italiano VV.F. Triathlon.Chiusi (SI) 13 luglio 2014.

 

 

La Rassegna Penitenziaria n. 17 – GIUGNO 2014.

Inquadramenti ex appartenenti al Corpo ai sensi degli artt. 75 e 76 del d.lgs 443-92.

News sul corso di fomazione per vice ispettori.

La posizione della CGIL sul negoziato TTIP

Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti

Con il documento allegato, la CGIL prende posizione sul negoziato in corso tra Unione Europea e Stati Uniti d’America sul cosiddetto TTIP – Transatlantic Trade and Investment Partnership (Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti) che, nell’intenzione della Commissione Europea e dell’Amministrazione Obama, dovrebbe definire un’area di libero scambio transatlantica e forgiare le “nuove” regole del commercio internazionale.

Giunto al suo quinto round negoziale, il TTIP ha sollevato forti critiche dei sindacati, sia sul piano della mancanza di democrazia e trasparenza, sia per i suoi contenuti che mirano a modificare, “armonizzandole” tra i due continenti, le leggi e le normative ambientali, sociali, del lavoro, sulla salute e sicurezza,e in ogni altro ambito.

Di fronte alla posizione contraria di alcuni governi (ma non di quello italiano), la Commissione Europea ha aperto una pubblica consultazione sull’inserimento o meno, nell’eventuale trattato, di un meccanismo di risoluzione delle controversie investitori-stato (ISDS).

Il documento della CGIL conferma la posizione contraria che sta maturando nel sindacato europeo contro un simile meccanismo – che nega lo spazio di decisione politica alle istituzioni democratiche nazionali – e, più in generale, definisce le condizioni dei lavoratori e del sindacato perché i negoziati commerciali possano avere impatti positivi sul lavoro e lo sviluppo sostenibile.

La CES discuterà nei prossimi giorni la posizione del sindacato europeo ed è già avviata una stretta collaborazione con il sindacato statunitense AFL-CIO.

 
 

Sicurezza/Polizia penitenziaria – CC Forlì: Non si risolve il problema delle Agenti del reparto femminile – Comunicato stampa

 

 DOMANI 1O GIUGNO PROTESTA  A BOLOGNA

 

 Le varie note di sensibilizzazione inviate nei mesi scorsi ai vertici  regionali e nazionali dell’Amministrazione Penitenziaria non sono bastate a veder risolto il problema della vigilanza nel reparto femminile della Casa Circondariale di Forlì.
Per questi motivi il sindacato Funzione Pubblica Cgil di Forlì ha organizzato un presidio di protesta domani martedì 10 giugno, dalle ore 10 alle 12, davanti alla sede del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Bologna (viale Vicini, 20) affinchè siano ascoltate le voci delle lavoratrici e dei lavoratori dell’istituto di reclusione forlivese.
L’iniziativa di protesta di domani sarà contestuale a quella delle agenti di polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Modena, considerato che la stessa situazione si sta registrando nel presidio emiliano.
“La grave carenza di personale addetto alla vigilanza del reparto femminile – spiega Daniela Avantaggiato Fp/Cgil – è ormai “una malattia cronica” a cui l’Amministrazione continua a non porre rimedio.
Le agenti sono sottoposte a turni snervanti visto che per assicurare la vigilanza si stanno anche disattendendo le norme regolamentari perviste dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Oggi alla C.C. di Forlì sono in servizio 18 agenti a fronte di 24 previste ( di cui solo 7 operano in sezione detentiva h. 24) ,che devono vigilare su un numero di 25 detenute.
“Il settore femminile della Casa Circondariale forlivese – continua la sindacalista della Fp/Cgil – è particolarmente delicato poichè la popolazione detenuta è alquanto diversificata e l’attività delle agenti non è solo limitata alla pura vigilanza, ma consente anche di garantire alle stesse tutte quelle necessarie attività di reinserimento sociale”.
Sulla carenza di organico, la FP/Cgil ha richiesto anche un incontro al Prefetto di Forlì considerato l’interessamento che lo stesso ha sempre manifestato per la garanzia della sicurezza in città.

                                            La Segretaria Polizia Penitenziaria 
                                                     Daniela Avantaggiato


 

Richiesta riavvio contrattazione salario accessorio anno 2012

Enti Locali: legge Delrio passo avanti rispetto a ddl, ma c'è tanto da fare

 
Comunicato stampa Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl

 

Roma, 3 aprile 2014

“Nonostante le criticità ancora presenti nel testo, riteniamo che la Legge Delrio approvata oggi alla Camera costituisca un avanzamento rispetto allo schema del Ddl emanato dal  Consiglio dei Ministri. Un miglioramento dovuto in parte dal recepimento di alcuni dei contenuti del Protocollo d’Intesa sugli enti locali, per la tutela del personale e dei servizi ai cittadini, e in parte al lavoro di alcuni parlamentari. Occorre però completare insieme al riassetto territoriale degli enti anche la rete dei servizi pubblici ridisegnandoli in ambito di area vasta”. Con una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, commentano l’approvazione del cosiddetto Ddl Delrio, avvenuta oggi alla Camera.

“Occorre attivare subito il confronto tra Istituzioni e organizzazioni sindacali – continua la nota congiunta – per garantire che le tutele previste siano correttamente interpretate e applicate e che non siano vanificate da fantomatici e preoccupanti piani di esuberi come quello presentato dal Commissario Cottarelli. Un governo reale di questi processi è funzionale alla difesa dei servizi pubblici e al loro miglioramento”.

“Resta purtroppo aperta la partita dei precari, come permangono le difficoltà generali dovute ai pesantissimi tagli che hanno messo in ginocchio le nostre autonomi locali. È evidente l’assenza di un progetto organico di riforma, una visione sul futuro assetto dei servizi pubblici locali. Su questo terreno, a partire dai processi di verifica previsti dal protocollo e dalla partecipazione attiva dei lavoratori alla riorganizzazione dei servizi – concludono Dettori, Faverin e Torluccio –  andrà giocata la partita della riforma sostanziale delle pubbliche amministrazioni”.
 

 

 
 
Croce Rossa organizza conferenze sulla povertà, i lavoratori rischiano lavoro e salario

 
COMUNICATO STAMPA FPCGIL CISLFP UILPA FIALP-CISAL

Il Ministro Lorenzin e il Governo facciano finalmente la loro parte


Roma, 6 giugno 2014
Si concluderà oggi la 9° Conferenza Regionale Europea di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: 53 società a confronto su “l’impatto umanitario della crisi economica in Europa e il ruolo della Croce Rossa nella risposta”,  migranti, nuove povertà, disoccupazione, giovani e over 50.

Un’iniziativa encomiabile che stona con la gestione del percorso di privatizzazione avviato in Croce Rossa Italiana senza alcun confronto costruttivo con i lavoratori e le loro organizzazioni e che rischia di concretizzarsi in una perdita di 4000 posti di lavoro, di cui la metà composta da precari decennali, e in una decurtazione delle retribuzioni  del 30%.

All’amara ironia suscitata da un’iniziativa sulle nuove povertà promossa da un ente pubblico la cui riforma pasticciata impoverisce i propri lavoratori, si aggiunge la consapevolezza, come abbiamo detto in passato, di trovarsi di  fronte a un caso “Electrolux” nei servizi pubblici.

Dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin attendiamo ancora una risposta esaustiva, dopo aver momentaneamente sospeso la proclamazione dello sciopero dei lavoratori della Cri proprio per tentare di trovare una soluzione con tutti e fra tutti i soggetti coinvolti.

Evidentemente, visto il tardare di questa risposta, siamo i soli ad essere preoccupati per la tenuta dei servizi ai cittadini e per la salvaguardia dei livelli retributivi e occupazionali. La nostra risposta, al contrario, non tarderà ad arrivare.
 
 

 

 
 
 
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