19.05.2014 – Riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti: applicazione art. D.L.66 del 24 aprile 2014.
A partire dall’emissione del cedolino del mese di maggio 2014 è data attuazione alle disposizioni relative al riconoscimento del credito IRPEF. Ciascun dipendente potrà verificarne l´avvenuta applicazione nella sezione “Altri assegni” del cedolino mensile, alla voce “Credito art.1 D.L.66/2014”.
Inoltre, ciascun beneficiario riceverà la comunicazione dell´avvenuta erogazione nell´area riservata del portale NoiPA, nella sezione “Le mie notifiche”.
In allegato il messaggio n. 53/2014 del 9 maggio u.s. con il quale la Direzione Centrale dei Sistemi Informativi e dell´Innovazione del Ministero dell´Economia e delle Finanze ha comunicato l’avvenuta erogazione.
19.05.2014 – Forlì: Presidio acquatico sul litorale della Provincia di Forlì-Cesena
Si è appena chiusa la vicenda del Colosseo, che ha visto una campagna di aggressione mediatica ai lavoratori, colpevoli di non voler aderire all’apertura straordinaria del 17 maggio. Campagna che si è via via sgonfiata rispetto al modo con il quale era stata intrapresa e che poi ha trovato pace nella mediazione che ha consentito l’apertura serale, a numero chiuso e contingentato, quasi esattamente allo stesso modo con cui sono programmate le serate in cosiddetto conto terzi (vedi “la luna al Colosseo”). Conto terzi preso a pretesto anch’esso per attaccare indecorosamente i lavoratori.
Insomma avevano pienamente ragione i lavoratori e tutti coloro che avevano sostenuto che aprire tout court il Colosseo di sera, in questi tipo di eventi generali, sarebbe stato estremamente pericoloso per gli addetti, i cittadini e il monumento stesso.
Ai lavoratori rinnoviamo pertanto tutta la nostra solidarietà ed il ringraziamento per aver responsabilmente garantito l’apertura di sabato.
Resta da comprendere il perché della scelta del Ministro, il quale non ha esistato ad additare colpevoli mentre invece sarebbe bastato acquisire il parere del responsabile della sicurezza del sito, capire come mai, per espressa volontà dei vari Soprintendenti, a partire da Adriano La Regina, il Colosseo non ha mai aperto la notte dei musei, senza alcun conseguente scandalo europeo.
Noi in verità qualche impressione ce la siamo fatta e questa va dai semplici cattivi consigli ad un piano preordinato per costringere il sindacato ad abbassare pretese, ed in qualche modo farlo garante delle politiche che il Ministero attua, indipendentemente dalla sua condivisione.
Ma, poiché non ci piace la dietrologia, verificheremo presto le reali intenzioni della parte politica, a partire dalla riunione di domani incentrata sulle relazioni sindacali e sul modo per farle funzionare.
Resta, al Ministro Franceschini, il fossato scavato con i lavoratori, tutti, non solo gli addetti alla vigilanza, che hanno giustamente percepito in quelle esternazioni una lesione della propria dignità. Nella speranza che quanto accaduto gli sia di utile riflessione per il futuro
A seguito dell’accordo i sindacati territoriali che hanno firmato l’accordo di mediazione sul Colosseo hanno unitariamente chiesto un incontro a livello politico per chiedere semplicemente di porre fine a quaesta situazione di crisi dovuta a gravi carenza negli organici addetti a questi siti. L’incontro vi è stato ed abbiamo partecipato anche noi come nazionali. In quella sede è stato chiesto semplicemente all’amministrazione di attivare iniziative urgenti finalizzate ad integrare il personale ed abbiamo chiesto una risposta entro domani. L’Amministrazione, per bocca del Capo di Gabinetto, si è impegnata, vedremo se terrà fede agli impegni e in caso contrario valuteremo, insieme ai nostri territoriali, le giuste risposte da dare.
A seguito dell’accordo e dell’incontro siamo stati fatti oggetti di accuse ed insulti da parte di colleghi dei sindacati che non hanno voluto aderire alla mediazione. In particolare la FILP si è ancora una volta distinta in questa attività, a conferma del fatto che ormai la tendenza allo sfascio ha letteralmente preso la mano al suo responsabile nazionale. Già in passato avevamo riscontrato questo tentativo di fare del Colosseo campo di battaglia su cui costruire il potere di interdizione verso l’amministrazione. Con lo scopo, nemmeno tanto nascosto, di provocare la sostituzione della Soprintendente Barbera, evidentemente poco gradita allo stesso. Analogo atteggiamento riscontriamo spesso in altri siti, come Pompei, e noi, lo diciamo con nettezza, siamo contrari a questi comportamenti che sono perdenti, autolesionisti e spesso legati ad una visione corporativa. Con il risultato di esporre i lavoratori indebolendo la loro capacità contrattuale.
Aggiungiamo che, se fosse stato per questi colleghi il FUA oggi non sarebbe firmato, i lavoratori non avrebbero nemmeno la speranza del pagamento a giugno-luglio e non avremmo incamerato tre milioni di euro da un capitolo extra fua, per finanziare il restante programma di aperture straordinarie salvaguardano in tal modo l’importo del FUA, pesantemente decurtato dai cosiddetti organi di controllo.
Lo diciamo con serietà ai lavoratori: dove porterebbe un comportamento di questi se fosse assunto da tutta la parte sindacale? E, nel caso specifico, non firmare un accordo che recepiva per intero le legittime proteste dei lavoratori, in particolare salvaguardando le condizioni di sicurezza, quale esposizione ulteriore al pubblico ludibrio avrebbe comportato per gli stessi?
Non facciamo queste affermazioni per attizzare polemiche e non risponderemo ai presumibili attacchi che ci proverranno. Solo per la necessaria chiarezza, noi i problemi li abbiamo semplicemente con le nostre controparti, ciascuno di noi risponde poi ai lavoratori, che hanno per fortuna ancora la possibilità democratica di valutare l’operato dei propri rappresentanti.
Avremo in questo periodo delicato un confronto assai importante sui temi centrali che riguardano la riorganizzazione, il lavoro e le libertà sindacali. Non lasceremo certo che questo si consumi burocraticamente e non permetteremo a nessuno di questi scapigliati pararivoluzionari la sua riduzione ad una mera e velleitaria strumentalizzazione.
Nascita del Coordinamento Nazionale per gli Archvi e per le Biblioteche
Con l’occasione vogliamo segnalarvi la nascita del “Coordinamento Nazionale per gli Archivi e le Biblioteche”, un coordinamento che nasce dalla volontà di incontro tra cittadini e associazioni sui temi che caratterizzano il declino di questi fondamentali settori. Noi abbiamo aderito nella convinzione che sia necessario scambio e confronto tra gli operatori interni al servizio, quelli cosiddetti esterni (ovvero il mondo delle collaborazioni professionali che gira intorno alle Biblioteche ed agli Archivi) ed i cittadini, riuniti in Associazioni di utenti, spesso mortificati rispetto alle potenzialità di fruizione dell’immenso patrimonio archivistico e librario che possediamo.
Il Coordinamento ha aperto una pagina su Facebook, facolmente rintracciabile cercando, appunto, la denominazione sopra evidenziata. Vi invitiamo naturalmente a sostenere questo tentativo, che potrà essere di grande aiuto ad affrontare seriamente la crisi di questi settori.
Cari saluti.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBAC
19.05.2014 – Emilia Romagna: Colonne mobili
19.05.2014 – Schemi di graduatoria per la successiva ammissione al corso di formazione professionale relativi ai concorsi a Capo reparto e Capo squadra del CNVVF, decorrenza 1.1.2012.
19.05.2014 – Informativa schema decreto banda musicale
Si è svolto il 15 maggio a Roma presso la SISAC il secondo incontro tra parte pubblica ed OO.SS. per il rinnovo delle convenzioni di Medicina Generale, Specialistica Ambulatoriale e Pediatria. La FP CGIL Mediciera presente con il responsabile nazionale per la medicina convenzionata Nicola Preiti, e con il rappresentante nazionale della FP CGIL Medici in FESPA, per la specialistica ambulatoriale,Giosuè Di Maro. La seduta si è svolta in plenaria con tutte le OO.SS. In questa fase, che riguarda temi di ordine generale, con la SISAC si era già concordato lo svolgimento degli incontri comuni per le tre aree contrattuali. Erano presenti quindi tutte le OO.SS. rappresentative. All’ordine del giorno c’erano:
1)Regolamento di accesso delle OOSS al tavolo negoziale
2)Esamerichiesta di tavoli di trattativa separati
3)Diritti Sindacali
Perquanto concerne il 1° punto, la SISAC ha chiesto di prorogare lavalidità del regolamento sottoscritto nel 2007 con le OOSS che era nato per esigenze organizzative del tavolo. Il regolamento prevede la presenza di 2 rappresentanti per le OOSS con una rappresentanza inferiore al 10%, la presenza di 3 rappresentanti per le OOSS con una rappresentanza inferiore tra il 10% ed il 30%, la presenza di 4 rappresentanti per le OOSS con una rappresentanza inferiore tra il 30% ed il 50%, la presenza di 5 rappresentanti per le OOSS con una rappresentanza superiore al 50%. La FPCGIL Medici con Intesa sindacale e la maggior parte delle OOSS hacontestato il regolamento richiedendo una maggiore flessibilità perquanto concerne la presenza numerica dei rappresentanti sindacali per non comprimere i diritti delle minoranze. LaFIMMG invece ha dichiarato di subordinare la decisione rispetto a tale punto solo dopo aver acquisito la decisione della SISAC in merito alla richiesta avanzata dal sindacato di avere tavoli separati rispetto alla trattativa della Medicina Generale. Quindi l’argomento si è chiuso con un nulla di fatto.
Perquanto concerne il 2° punto, la SISAC ha interpretato la richiesta di tavoli separati come esigenza di definire un percorso più costruttivo e trasparente per fare emergere le proposte di ognuno finalizzate alla riorganizzazione delle cure primarie e dell’assistenza territoriale. Senza però ritenere possibile strutturare una trattativa su tavoli separati fino alla firma, che di fatto sarebbe controproducente e complicherebbe tempi e modalità di svolgimento del rinnovo. In questa ottica ha fatto una proposta di mediazione: confronti separat icon le OO.SS. che ne fanno richiesta, per consentire ad ognuno di illustrare senza interferenze le proprie proposte, ma senza conclusioni o documenti finali e rinvio della trattativa vera e propria al tavolo comune. La FIMMG e lo SNAMI hanno riaffermato la volontà di avere tavoli separati d itrattativa, ma hanno di fatto accettato il percorso riservandos iulteriori decisioni. La FPCGIL Medici, con le altre OO.SS., ha invece accolto positivamente la proposta SISAC e ribadito la contrarietà a tavoli negoziali separati. La SISAC, con gli incontri esplorativi separati con le OOSS, si è riproposta di comprendere innanzitutto se esistono le condizioni per iniziare la trattativa negoziale così come definito dal Comitato di Settore con l’Atto di indirizzo: vale a dire un rinnovo ad isorisorse (costo zero) che riorganizzi il territorio sulla scorta della controversa normativa vigente (Legge Balduzzi), che definisca solo una cornice di riferimento lasciando alle singole Regioni la organizzazione dei servizi e dei compiti specifici dei medici. Questo in una situazione in evoluzione con il contestuale lavoro delle Regioni e del Governo sul Patto della Salute dove potrebbero emergere scelte anche diverse rispetto all’Atto di Indirizzo.
La FPCGIL MEDICI ha affermato di comprendere le difficoltà della SISAC nel dover trattare in un contesto diverso rispetto alla legge di due anni fa. Ha invitato la SISAC e le altre OO.SS a considerare lemutate condizioni politiche ed economiche: il peso di un bloccocontrattuale che dura ormai da 5 anni, la riforma del Titolo V ed i lpatto della salute in fieri, l’impegno del Ministro e delle Regioni di tagliare fino a 10 mld di sprechi in sanità, la necessità di una radicale riforma del territorio per una sanità efficace e sostenibile. La FP CGIL Medici ha pertanto ribadito le proprie proposte (vedi) e soprattutto la assoluta contrarietà ad un rinnovo a costo zero. Il contesto descritto, le realtà regionali totalmente differenziate anche nell’assistenza territoriale e l’assenza di una impostazione unitaria nazionale di riforma dell’assistenza territoriale obbliga ad una svolta, con decisioni coraggiose ed incisive. E’necessario riaprire allora il confronto con il Ministro e le Region iper chiarire il disegno politico di intervento sulla assistenza territoriale e le cure primarie. Rendere coerenti le scelte delPatto, l’Atto d’indirizzo e gli investimenti necessari per realizzare il cambiamento a favore dei cittadini. Se s itagliano gli sprechi le risorse ci sono, e bisogna allocarle in parte anche per la riforma del territorio. In questa ottica non si può prescindere – ha ricordato la FP CGIL Medici -dalla organizzazione distrettuale dei servizi e dalla assistenza h24per sette giorni a settimana, se si vuole fare qualcosa di realmente utile ai cittadini. LA FPCGIL Medici ha tutte le carte in regola per rivendicare una vera riforma del territorio. A partire da una proposta completa, consolidata e condivisa da tutta la CGIL. E senza dimenticare la battaglia politica condotta finora: le contraddizioni e le velleità del Decreto Balduzzi le ha denunciate la FP CGIL Medici e la CGIL in buona solitudine, mentre altri davano credito e di fatto favorivano la sua approvazione. E infatti quella “rivoluzione”dell’assistenza primaria che imperversava a caratteri cubitali sui principali quotidiani italiani per ora non si è vista.
La SISAC ha dichiarato che nei prossimi giorni porterà a conoscenza delle OOSS un calendario di incontri con le diverse sigle. La FPCGIL Medici parteciperà all’incontro specifico con la forza delle proprie idee e proposte.
Roma, 16 maggio 2014
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Comunicato Stampa Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl
Cgil Cisl Uil: “Serve una soluzione vera. Bene tornare all’Aran se riparte la contrattazione”
Roma, 13 maggio 2014
“Serve una soluzione vera per i lavoratori degli enti locali. Bene tornare all’Aran se riparte la contrattazione. La circolare interministeriale sul salario accessorio non basta a risolvere una situazione potenzialmente esplosiva. Non siamo di fronte a un problema verificatosi solo al Comune di Roma. É un caso nazionale a cui va posto rimedio in modo strutturale, come chiediamo da tempo”. Con una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio, rispettivamente segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, richiamano il Governo affinché “non si attenda la prossima emergenza e si riattivi subito la contrattazione”.
“Il cortocircuito generato dal blocco della contrattazione, dalle norme sbagliate del d.lgs. 150/09, da interpretazioni unilaterali dell’Aran e dalle ispezioni del Mef – aggiungono i tre sindacalisti – non riguarda solo i magri salari dei dipendenti comunali ma la tenuta dei servizi ai cittadini. Se saltano i contratti integrativi, saltano anche i servizi finanziati attraverso la contrattazione di secondo livello. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il suo Sottosegretario Graziano Delrio, da ex sindaci, sanno bene di cosa parliamo”.
“In Toscana come in Veneto e in Emilia Romagna, a Roma come a Parma e Salerno, si susseguono casi analoghi che – concludono Dettori, Faverin e Torluccio – richiedono una regia nazionale e il rilancio della contrattazione”.