Comunicato stampa Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil Pa
“Presenteremo una proposta forte per l’innovazione della Pa: dopo il sondaggio Renzi pensi alle cose serie”
Roma, 16 maggio 2014
Le categorie del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil lanciano l’iniziativa sull’innovazione dei servizi pubblici e preparano una risposta forte al Governo Renzi: il 23 maggio si terranno assemblee in tutti i posti di lavoro pubblici d’Italia. “Dai lavoratori arriverà la vera proposta su come cambiare la Pa, per tutelare e innovare lo stato sociale e difendere la qualità della vita quotidiana dei cittadini”. Con una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, lanciano la sfida all’esecutivo.
“Dopo il sondaggio tra i lavoratori pubblici, Renzi cominci a pensare alle cose serie. Un pin del cittadino non basta a spiegare quali servizi pubblici, quale sanità, quale previdenza, quale sicurezza, quale welfare locale serva al paese. E non basta nemmeno a dire quale sia l’investimento straordinario sulla Pa e sui lavoratori di cui parla il premier”.
“Noi presenteremo la nostra proposta. Non una lista della spesa, ma un progetto organico che tracci l’idea della Pa del domani, soluzioni concrete per rispondere ai bisogni delle persone, delle imprese e di chi ci lavora” rimarcano Dettori, Faverin, Attili e Torluccio. “Sarà tutto on line in un portale interattivo. L’innovazione si fa con le idee che vengono da chi lavora ogni giorno al servizio delle comunità, non con sondaggi pre-elettorali”.
Intanto, i segretari di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa, incalzano il premier: “Invitiamo tutti i lavoratori pubblici a rispondere via e-mail a rivoluzione@governo.it scrivendo “RENZI RINNOVA IL MIO CONTRATTO”. E’ su un rinnovo atteso ormai da 5 anni e sul rilancio della contrattazione integrativa che si misureranno le vere intenzioni del governo: se sarà l’ennesima propaganda elettorale o un progetto vero per una Pa delle competenze al servizio dello sviluppo del Paese”.
Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale
“Basta aggressioni. In 4 anni scesi da 3.600 a poco più di 2.900 unità. Troppo poche”
Roma, 16 maggio 2014
“Non basta essere oggetto di continui tagli, aver subito il blocco del turn-over anche nel settore del controllo di legalità, contrario a ogni buonsenso. Adesso dobbiamo sopportare, in assenza di alcun tipo solidarietà, le aggressioni di chi è stretto nella morsa della crisi economica e vede ogni forma di controllo come una vessazione. Il caso di Casalnuovo di Napoli è solo l’ultimo di una lunga serie”. La Fp-Cgil, che lunedì 19 maggio terrà un’assemblea pubblica davanti alla sede del Ministero del Lavoro di via Flavia a Roma, denuncia anche “l’aggressione mediatica nei riguardi degli ispettori e di tutti i lavoratori del Ministero del Lavoro”.
“Il nostro settore è strategico in un Paese che vive di illegalità diffusa sui luoghi di lavoro – continua la nota della Fp-Cgil Nazionale – perché dovrebbe garantire la presenza dello Stato, la legalità, il contrasto al lavoro nero. Al contrario di quanto imporrebbe la logica, il Ministero del Lavoro è passato in soli 4 anni dalle 3.678 unità addette alle funzioni ispettive del 2009 (ispettori del lavoro, accertatori, ispettori tecnici e relativi coordinatori) alle odierne 2.939, un buon numero delle quali distolte dall’attività ispettiva a causa delle carenze di organico. Un arretramento che produce mancate entrate e non risparmi, costi sociali ed economici”.
“Le lavoratrici e i lavoratori del Ministero del Lavoro lunedì porranno al Governo Renzi e al Ministro Poletti una domanda chiara: vuole lo Stato garantire chi garantisce diritti sui luoghi di lavoro? O davvero – conclude la nota – questo è un paese che ha scelto di tollerare l’illegalità?”.
Comunicato stampa Fp-Cgil Medici e Stpa, Cisl Medici, Cisl-Fp, Uil-Fpl Medici ed Stpa
Roma, 10 aprile 2014
A fronte delle notizie circolate in questi giorni, che preannunciano ulteriori tagli alle retribuzioni dei medici e dei dirigenti del servizio sanitario nazionale, riteniamo inaccettabile che ancora una volta sia colpita la sanità pubblica. La misura contro i paperoni di Stato, il famoso tetto agli stipendi dei manager, non può colpire nuovamente i medici e i dirigenti della sanità pubblica, che non percepiscono le somme da capogiro contro cui si è schierato il Governo Renzi. Ma tra le pieghe di questa retorica si nasconde un’altra batosta per i medici, una riduzione dello stipendio già congelato dal 2009.
Tagliare la retribuzione dei medici e dei dirigenti del sistema sanitario nazionale, con il contratto fermo da cinque anni, mentre gli organici si riducono a causa del blocco del turn over e, come rilevato dalle istituzioni comunitarie, i turni si fanno sempre più massacranti, significa colpire in primo luogo la sanità pubblica.
Per queste ragioni proclamiamo lo stato di agitazione dei medici e dei dirigenti dell’Ssn, anticipando sin d’ora di essere pronti ad una forte mobilitazione generale nel caso in cui le notizie che sono circolate abbiano fondamento.
Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-pa
“E’ fondamentale che il governo trovi le risorse per i contratti del pubblico impiego. Quale statista chiede aiuto ai lavoratori per rivedere la spesa e poi dimentica il giusto diritto a un rinnovo?”. Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, con una nota congiunta chiedono al Governo Renzi un chiarimento immediato.
“I Def hanno sempre colpevolmente omesso la programmazione delle risorse per le retribuzioni del pubblico impiego. Il punto è che quelle risorse vanno trovate”, prosegue la nota. “Le lavoratrici e i lavoratori delle pubbliche amministrazioni hanno già subito una lunga pausa, perso una parte consistente del loro potere d’acquisto, e adesso il famoso differenziale tra pubblico e privato non può essere più utilizzato come un’arma. Un ulteriore blocco sarebbe inaccettabile e la nostra risposta non si farebbe attendere”.
“Rinnoviamo il nostro appello al Governo affinché affronti la riforma della pubblica amministrazione e il riordino dei servizi ai cittadini, a partire dalla valorizzazione del lavoro pubblico. Pretendere che gli stessi lavoratori a cui si chiede uno sforzo di modernizzazione ed efficientamento, producano risultati mentre si impoveriscono e continuano a veder negate aspettative basilari come un rinnovo di contratti è un’inutile ingiustizia alla quale in caso di conferme – concludono i quattro sindacalisti – ci opporremo con tutti i mezzi a nostra disposizione”.
Roma, 10 aprile 2014
Prot.n CM/CS 64/2014
Roma,16 maggio 2014
Al Capo DAP
Pres. G. Tamburino
Ai Vice Capo DAP
Dott. L. Pagano
Cons. F. Cascini
Al Provveditore A.P.
Regione Marche
D.ssa I. Runsteni
A N C O N A
e, p. conoscenza
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini
All’Ufficio per le relazioni Sindacali
D.ssa P. Conte
Oggetto: C.M. Macerata Feltria (PS) – Richiesta di incontro
Nella snervante e vana attesa di un vostro riscontro alla nostra nota cs-cm 59 del 23 aprile 2014 riguardante la richiesta di incontro a seguito del decreto di soppressione della Casa Mandamentale di Macerata Feltria (PS), siamo venuti a conoscenza che detta struttura penitenziaria non sarà più soppressa e che, anzi, è in via di definizione un progetto finalizzato ad una sua riconversione atta ad ospitare detenuti semiliberi o in lavoro all’esterno.
Tale intento politico ci rassicura per la continuità del mandato istituzionale del sistema penitenziario che in tal caso non verrebbe meno e ci consente di ribadire la urgente necessità di un incontro finalizzato alla determinazione delle piante organiche del personale del comparto ministeri e di quello afferente al comparto sicurezza necessarie alla struttura penitenziaria in questione.
In attesa di un vostro riscontro che confermi o meno l’ informazione evidenziata, ribadiamo la necessità e l’opportunità dell’apertura di un tavolo di confronto con le OO.SS. finalizzato a definire come anzidetto la sorte del personale tutt’ora in servizio presso l’istituto trattandosi, la mobilità piuttosto che la determinazione dell’organico, di materie oggetto di confronto tra le parti, quel confronto dialettico che ad oggi non ci risulta cassato ma piuttosto eluso dalla discutibile prassi che sta caratterizzando negativamente le relazioni sindacali del DAP.
Il segretario Regionale Fp Cgil Marche I Coordinatori Nazionali
f.to Alberto Beltrani DAP C.M.- f.to Lina Lamonica
Polizia Penitenziaria – f.to Massimiliano Prestini
Ci sono giornate migliori, momenti in cui ami quello che fai e sei certoche non potresti fare un altro lavoro.
Ci sono altre giornate incui se potessi tornare indietro…
In ogni caso resisti econtinui, ogni giorno, a svolgere la tua professione in un paese cheper te ha scelto queste regole del gioco.
Parte la seconda indagine sulle condizioni di lavoro e di vita de iprofessionisti italiani, compresi medici e veterinari.
Dopo la prima ricerca (2011) l’Associazione B. Trentin, la Consulta del Lavoro Professionale e la Filcams, a distanza di 3 anni, promuovono una seconda indagine: la crisi e gli interventi legislativi hanno inciso sulla vita deiprofessionisti? Quali sono i loro bisogni e come pensano si possamigliorare la loro condizione professionale e di vita? In Italia, iprofessionisti sono una parte essenziale del mondo del lavoro, tra diloro ci sono 3.369.000 lavoratrici e lavoratori con partita ivaindividuale e senza dipendenti di loro ci si occupa poco. Spessoignorati dalla politica, come negli ultimi provvedimenti del GovernoRenzi, sono ancora troppo poco inclusi nella contrattazione enell’attività di tutela del sindacato.“Vita da professionisti” è una ricerca rivolta ai professionisti NON dipendenti, di qualsiasi settore, che operano con qualsiasi forma contrattuale a termine, discontinua o precaria.Il questionario è rigorosamente anonimo e i dati saranno analizzati in maniera aggregata.
I risultati saranno diffusi nell’autunno del2014, per favorire una discussione pubblica e aperta sulle condizionidi lavoro dei professionisti e sugli interventi necessari per migliorarle.
La ricerca è promossa in collaborazione con le principali Associazioni Professionali sia ordinistiche che nonorganizzate in ordini e dalle categorie Cgil:
Colap, Confassociazioni, Agenquadri, AltaPartecipazione, Dip. Politiche Giovanili Cgil, FISAC, SLC, FLC, FPCgil.e le oltre 60 Associazioni presenti nella Consulta del LavoroProfessionale.
Del Comitato di pilotaggio della ricerca fanno parte:
Prof. Patrizio Di Nicola (La Sapienza), Emiliano Mandrone (Isfol) Daniele di Nunzio(Ass. Trentin), Francesca Mandato (Resp. Formazione Filcams), DavideImola (Resp. Professioni Cgil), Emiliana Alessandrucci (PresidenteColap), Angelo Deiana (Presidente Confassociazioni), Andrea Brunetti(Resp. Dip. Politiche Giovanili CGIL), Paolo Terranova (Presidente Agenquadri), Danilo Lelli (Filcams, Studi Professionali), EmanuelaBizi (Segretaria Naz. SLC), Gianluca Mezzadri (Resp naz. ProfessioniFP), Claudia Pratelli (FLC nazionale), Elena Aiazzi (Sergretaria Naz FISAC e presidente APAC), Marilisa Monaco (SLC nazionale).
Tutte le informazioni e il questionario sonodisponibili sul sito della ricerca: clicca sul banner !
Comunicato Stampa di Rossana Dettori,
Segretaria Generale Fp Cgil
Confronto e merito sono sempre di aiuto
“La positiva conclusione della vicenda del Colosseo è l’ennesima conferma che confronto e merito sono punti ineludibili per chi vuole risolvere i problemi, non alimentarli”, questo il primo commento di Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp Cgil, sull’accordo, sottoscritto poche ore fa, che permette l’apertura dell’anfiteatro Flavio in occasione della notte dei musei.
“Dopo una intera giornata dedicata ad attaccare lavoratrici e lavoratori, tacciati ingiustamente di essere la causa di questo “scandalo”, l’accordo, tornando al merito, ristabilisce punti di verità e chiarezza. Il primo è che era oggettivamente impossibile rispondere ad un evento dalle caratteristiche del tutto straordinarie con il normale modello organizzativo: il Colosseo aprirà al pubblico, ma con accortezze e limitazioni compatibili con la capacità ricettiva della struttura. La seconda è che non è mai stata in discussione la disponibilità delle lavoratrici e dei lavoratori per fare in modo che il Colosseo aprisse anche in occasione della notte dei musei. Anzi, la loro sollecitazione rispondeva proprio al bisogno di proteggere il sito e la loro sicurezza dai rischi che potevano scaturire da una apertura incontrollata degli ingressi: l’accordo di oggi è la plastica conferma di quanto hanno a cuore il loro lavoro” prosegue la sindacalista.
“Evitato il rischio di chiusura, però,” conclude la sindacalista, “i problemi denunciati restano intonsi: un sito archeologico che, grazie alla miope politica dei disinvestimenti, continua a versare in una situazione di enorme difficoltà, una dotazione organica del tutto inadeguata e un approccio ai temi del lavoro nei beni culturali così distante dai bisogni concreti del sistema sono e restano alcuni dei principali punti di crisi. Chissà se tutto quel che è accaduto aiuterà il Ministro e il Governo a comprendere che un vero cambio di rotta è possibile solo se ripartono gli investimenti e se finalmente si ritorna ad avvertire lavoratrici e lavoratori come risorse da valorizzare, non come i nemici del popolo?“.
Roma, 15 Maggio 2014