Consulta Nazionale di Protezione Civile: Testo stenografico della seduta del 22.03.2017 alla Camera sul DL terremoto – Commento

Diffondiamo
il testo stenografico della seduta di ieri alla Camera sul DL terremoto, in particolare quello che riguarda l’istituzione di un nuovo dipartimento in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che si chiamerà, forse, Casa Italia (DCI). Ovviamente aspettiamo di leggere il testo per esprimere un giudizio definitivo.

Tuttavia la lettura dello stenografico ci consente già di riprendere qualche intervento in Aula che ha inteso sottolineare quanto noi continuiamo
a pensare e a sostenere e cioè: la complessa materia della messa in sicurezza, adeguamento e manutenzione del territorio rappresenta la vera, unica e indispensabile grande opera pubblica di cui il Paese ha  davvero urgente bisogno. La CGIL, non a caso, ha proposto questi temi come elementi cardine nel suo Piano di Lavoro, lanciato alla Conferenza di programma del 25 e 26 gennaio del 2013, al Palalottomatica di Roma. Un piano e un patto di legislatura, per una nuova politica industriale, sociale e ambientale, fondata su una diversa politica fiscale. Non più solo il rigore, ma
un forte rilancio della riqualificazione e della crescita del sistema produttivo.

Un altro modo di vivere, da cittadino consapevole, il proprio territorio e una decisa politica di responsabilizzazione delle pubbliche amministrazioni ad ogni livello. Una vera riconversione civica verso una nuova cultura della res publica.

Il tema, come si vede, meriterebbe un ampio dibattito parlamentare e politico, in un tempo certo, visto lo stato in cui versa il territorio, e non un frettoloso emendamento suggerito da una logica politica d’imperio e della dominanza bocciata al referendum del 4 dicembre, da un comportamento e assetto schizofrenico (il 7 marzo è stata votata la delega per la riforma della PC che sovraintende ai temi di prevenzione dei rischi) e da una buona dose, quantomeno, di improvvisazione e finta ignoranza.

L’emendamento presentato dal governo all’ultimo momento, scritto in quel modo, con quel contenuto che abbiamo avuto modo di leggere, è un occasione mancata e mette in cattiva luce il neo dipartimento ancor prima della sua nascita, connaturandolo come un’ennesima “struttura a
latere”  che confliggerà con numerosi ministeri  e finirà per interferire con l’erogazione del servizio di protezione civile reso attraverso le attività di previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell’emergenza.

E a proposito della prevenzione. La finta approssimazione con cui si è affrontato fin qui il vasto tema della prevenzione in Italia è figlia della cosiddetta shock economy, che nella sua declinazione aveva sedotto finanche il dipartimento della protezione civile.
Tant’è che si era ideata una protezione civile spa, avversata e sconfitta con il contributo fondamentale della CGIL. Ora auspichiamo (e vigileremo su questo) che i decreti attuativi della legge 30 del 16 marzo 2017, sapranno delimitare e indicare i campi, le attribuzioni, le funzioni e le attività di ogni attore chiamato a concorrere sui delicati temi della prevenzione, a cominciare dal dipartimento della protezione civile.

Il clima sembrerebbe favorevole. Infatti pare che nelle intenzioni (o chiacchiere?) ci sia una inversione di tendenza nell’affermare, finalmente, una cultura del rischio (e quindi della previsione e prevenzione) e una presa di distanza dalla cultura dell’emergenza e quindi dalla shock economy, che, è giusto rammentare, ha caratterizzato dal 2001 le politiche di protezione civile a tutti i livelli. Un inversione di tendenza che però non è ad oggi
riscontrabile nella prassi politica-amministrativa, nei linguaggi e nelle procedure. L’istituzione del DCI, fatta in questo modo, infatti, scritta come si rinviene nell’emendamento del governo che abbiamo pubblicato ieri 22 marzo, sembra più una logora conferma del passato che una nuova politica di prevenzione.

Un occasione mancata!
23.03.2017

Giustizia – Unitario banca dati 800 posti assistenti

Dott.ssa
Barbara Fabbrini

Direttore
Generale del personale e della formazione

In
merito al concorso pubblico, per titoli ed esami, a 800 posti a tempo
indeterminato per il profilo

professionale
di assistente giudiziario, le scriventi organizzazioni sindacali, visto l’approssimarsi

della
pubblicazione delle date di svolgimento delle prove preselettive, chiedono che
codesta

amministrazione
metta a disposizione dei concorrenti la banca dati dei quiz sia delle
menzionate

prove
preselettive sia delle prove di esame, in ossequio alla prassi affermatasi in
tutte le altre

pubbliche
amministrazioni in virtù della quale nei concorsi pubblici i candidati vengono
messi in

condizione
di conoscere in via preventiva le domande e le risposte su cui saranno
valutati.

Confidando
in un positivo riscontro, e con riserva di ulteriori iniziative, si porgono
distinti saluti.

     FP
CGIL                    CISL
FP                        UIL
PA 
Amina D’Orazio       Eugenio Marra     Domenico Amoroso

Progetto TUNEDEUPAE: Benessere, sicurezza e salute sul lavoro nelle amministrazioni dei governi centrali

Berlino

Conferenza conclusiva, Berlino, 13- 14 Marzo 2017

Si è svolta a Berlino, articolata in due giornate di studio e dibattito, (dal 13 al 14 marzo 2017) la conferenza finale, che ha fatto seguito ai seminari tematici di Vilnius e Madrid, sul benessere e la salute nei luoghi di lavoro nelle amministrazioni centrali.

Durante la prima giornata nella mattinata, dopo i saluti di rito, si è passati all’illustrazione del quadro normativo di riferimento in Europa e degli obiettivi del progetto; dopo questa fase illustrativa, con gli interventi di Simon Loréal (EUPAE Francia) e di Cristina -Alexandra Eftimie, funzionario responsabile dell’elaborazione  delle politiche della Commissione, si è passati alla presentazione della versione definitiva dello studio sul quadro normativo di riferimento da parte di Lionel Fulton, ricercatore del progetto. Dopo la discussione seguita a questi primi interventi si è passati alla presentazione della guida step by step, sempre a cura di Lionel Fulton, e del video introduttivo. Entrambi gli strumenti, elaborati sulla base di quanto emerso nei due seminari di Vilnius e Madrid, sono importantissimi per guidare le parti sociali su queste problematiche nella Amministrazioni Centrali; sono altresì uno strumento utile per la diffusione della problematica nei posti di lavoro. Inoltre, le informazioni emerse, anche a livello statistico, relative ai rischi a cui possono essere esposti i lavoratori, possono effettivamente diventare uno strumento utile per l’opinione pubblica sempre impegnata a svalutare l’importanza del lavoro pubblico; non sono infatti  adeguatamente considerati i rischi a cui sono esposti i lavoratori proprio per l’importanza del servizio che offrono, servizio che molto spesso impatta direttamente sulla vita delle persone.Come TUNED Italia, in esito alla presentazione, abbiamo chiesto, ove possibile, di considerare nella guida anche il fattore precariato e i suoi riflessi sul benessere e la sicurezza, nonché, nella parte relativa alla videosorveglianza come mezzo di prevenzione, abbiamo messo in evidenza le possibili conseguenze negative sulla privacy dei lavoratori.Abbiamo comunque espresso grande apprezzamento per il lavoro fatto sia con il video, strumento certamente più immediato di diffusione, sia con la guida, preziosa per le parti sociali nella prevenzione e nel trattamento dei rischi per la ricerca del benessere organizzativo.

 
Berlino2

Nel pomeriggio si sono svolti tre seminari tematici, ai quali abbiamo partecipato come Tuned Italia;
– il primo 1) In che modo i risultati del progetto possono aiutare le amministrazioni dei governi centrali ad affrontare i rischi psicosociali: migliore utilizzo delle nuove tecnologie per i dipendenti ed i servizi dei governi centrali. In questo primo seminario, tenendo conto delle nuove tecnologie e strumentazioni, si è parlato dell’importanza delle modernizzazione come strumento per superare i rischi psicosociali e migliorare il benessere organizzativo. Si sono analizzati pro e contro e si è parlato di come affrontare lo smart working, anche partendo da una breve presentazione fatta dal Governo italiano,  per migliorare processi di mobilità o di trasferimento delle Amministrazioni. Si sono affrontati anche i rischi connessi al progressivo isolamento del lavoratore, ad esempio per la sua rappresentanza sindacale, e la perdita del valore fondamentale per il servizio che è l’organizzaizone in team. Si è concluso infine che affrontando il problema ed i cambiamenti nell’ambito di un dialogo sociale avanzato si possono superare i rischi e trarre vantaggi.  Si è inoltre discusso di come rendere pubblico il progetto e farlo diffondere a livello di dirigenza e dei lavoratori.  Da questo seminario è scaturita la richiesta di redigere un documento congiunto, che raccolga i principi fondamentali contenuti nella Guida, da firmare nell’ambito del comitato per il Dialogo sociale nelle Amministrazioni centrali, cosicché il contenuto della guida diventi una dichiarazione politica  congiunta sulle questioni affrontate.Il secondo seminario 2): Migliore valutazione del rischio e assegnazione della catena di responsabilità nell’amministrazione dei governi centrali.Nel corso del seminario si sono affrontati i temi che riguardano le varie modalità con cui le singole Amministrazioni Centrali intervengono nell’ambito della valutazione dei rischi psicosociali, la loro influenza nel contesto lavorativo e la catena delle responsabilità individuata nel rispondere a tali criticitàSono state indicate varie esperienze avviate dai diversi Paesi con alcuni tratti comuni quali l’esigenza di politiche nazionali, l’approccio non gerarchico dei vari problemi e la centralità del ruolo della Dirigenza. E’ emersa anche la necessità di un maggior intervento sui luoghi di lavoro incentrato su elementi di segretezza e di presenza durante l’orario di lavoro.Sono stati indicati anche alcuni strumenti di intervento quali la costituzione di team di esperti a supporto dei lavoratori colpiti da stress psicosociale, la presenza di comitati, alcuni dei quali paritetici, che contribuiscono ad individuare anche attraverso indagini effettuate attraverso la somministrazione di questionari eventuali fattori di rischio.Le politiche di contrasto rispetto a fenomeni di stress passano attraverso un capillare percorso formativo e di integrazione con l’organizzazione del lavoro, con la necessità di creare un clima che tenda a favorire la cultura della soluzione dei problemi psicosociali  unitamente ad un dialogo sociale che sia valorizzato da un costante apporto comunicativo. Inoltre e soprattutto non può essere un processo deciso solo dall’alto ma deve contenere in sé il coinvolgimento, in maniera paritetica, di tutti i soggetti interessati.
Il terzo seminario 3): Migliore prevenzione e azione contro la violenza esterna sul luogo di lavoro. Nell’ambito di questo seminario, si è discusso di come poter realizzare concretamente, nei luoghi di lavoro, le azioni a tutela dei lavoratori che sono state oggetto del progetto, evidenziando la necessità di far considerare, in termini di comunicazione, le misure da attuare come strumenti di tutela e non meri adempimenti burocratici.  Come Tuned Italia abbiamo evidenziato un primo risultato pratico: all’interno dell’Inps è stata avviata una campagna sindacale per la sicurezza, finalizzata a chiedere all’Amministrazione l’inserimento del rischio aggressioni nei documenti di valutazione, per poi procedere all’attuazione di misure concrete nei posti di lavoro.

La mattina del secondo giorno si è aperta con due interessanti relazioni una della Amministrazione Tedesca e l’altra di Tuned Repubblica Ceca, relative alle esperienze di quei paesi  su come meglio affrontare i rischi psicosociali.   Dopo le relazioni sui workshop del giorno precedente si è aperto il dibattito ed è stata accolta sia da Eupae sia da Tuned la richiesta di redigere un documento politico di sintesi, da firmare in seno al Comitato per il Dialogo Sociale, che contenga i principi di cui alla guida con la finalità che questo documento politico, che manifesta la volontà congiunta di affrontare la problematica nell’ambito del dialogo sociale, insieme allo strumento prezioso della guida e del video, porti poi in sede nazionale alla firma di Accordi su queste tematiche.Oltre a ciò si deciderà congiuntamente a livello nazionale su come diffondere video e guida oltre che nei posti di lavoro anche all’opinione pubblica in modo da valorizzare l’importanza del lavoro svolto dalle Amministrazioni Centrali.La Conferenza si è infine conclusa con apprezzamenti da parte di tutti sugli importanti  risultati del progetto e sulla perfetta organizzazione.

Matteo Ariano
Nicoletta Grieco
Antonio Leandro
Roberto Morelli

 

Progetto TUNEDEUPAE: Secondo Seminario Violenza esterna nelle pubbliche amministrazioni centrali

EPSU Madrid

Madrid 24-25 Novembre 2016

Si è svolto a Madrid, articolato in due giornate di studio e dibattito, il secondo seminario sulla violenza ad opera di terzi nella Amministrazioni centrali, che fa seguito al primo seminario che si era tenuto a Vilnius. 
Durante la prima giornata nella mattinata, vi è stata prima la relazione del prof. Yves Grasset della associazione  “Violence Travail Environment”, che ha evidenziato la differenza fra violenza e conflitto, nonché il dovere delle istituzioni di proteggere i propri dipendenti dalla violenza, e poi l’intervento di Jesús Alvarez Hidalgo, della Commissione Europea, sull’attuazione  del quadro normativo dell’UE e dell’Accordo delle parti sociali sulle molestie e la violenza sui luoghi di lavoro, il quale ha posto l’attenzione sulla valutazione dei rischi e sulla successiva procedura da attuare.
Subito dopo si è aperto il dibattito sul ruolo della parti sociali, con un intervento di José María López di TUNED Spagna e della Dr.ssa Roberta Fabrizi, della Direzione generale per l’attività ispettiva, EUPAE Italia.Dalle relazioni è emerso come dall’avvento della crisi sia peggiorata la violenza verso i lavoratori pubblici che rappresentano lo Stato, e sono il primo interfaccia che il cittadino ha con l’autorità. L’attacco è a ciò che un lavoratore rappresenta e non per come è oppure per come lavora. Tale violenza non è solo fisica, ma spesso consiste anche in minacce, insulti, intimidazioni, vendette e ricatti. Tutto questo causa nella vittima un calo dell’autostima e un senso di sfiducia verso gli altri che, a volte, può portare a gesti estremi come il suicidio. Per questo i datori di lavoro devono assumersi l’onere del rischio psico-sociale che la violenza comporta e intervenire prima che la situazione arrivi al limite della sostenibilità. Nel primo intervento sono state sollevate molte problematiche relative alla Spagna ed alla mancanza di attuazione di norme esistenti e di progetti in grado di contrastare il problema. Sulla questione violenza delle carceri siamo intervenuti come TUNED Italia ravvisando molte similitudini con le problematiche sollevate dal compagno spagnolo, mettendo dunque in evidenza come l’austerity ed i tagli imposti alle Amministrazioni centrali abbiano avuto come conseguenza una certa indifferenza verso il problema e mancati investimenti sulla prevenzione. In un contesto in cui, malgrado la diminuzione della popolazione detenuta, le aggressioni verso gli operatori aumentano e si registra un incremento continuo dei casi di burn out.La Dr.ssa Fabrizi ha illustrato invece il progetto, scaturito appunto da un linciaggio mediatico di cui sono stati oggetto gli ispettori del lavoro italiani, che partendo dal Lazio verrà esteso a tutta Italia e si pone come obiettivo di rendere consapevoli i lavoratori della gestione di alcune emozioni negative. Rispetto a questo, come TUNED Italia abbiamo evidenziato la necessità di ulteriori misure quali una corretta e adeguata valutazione dei rischi cui gli ispettori del lavoro sono soggetti, da cui far discendere specifiche misure, nonché una campagna informativa sul ruolo degli ispettori.
Subito dopo Lionel Fulton, ricercatore del Regni Unito ha illustrato i risultati della ricerca relativa al progetto elaborando dati provenienti da Stati dell’Unione, dove si evidenzia come il settore pubblico sia maggiormente esposto al rischio violenza rispetto al privato e con un maggior numero di casi riscontrati nelle donne rispetto al genere maschile. Dopo aver elencato i numeri relativi agli episodi di violenza, sono stati proposti alcuni possibili rimedi relativi ai posti di lavoro (maggiore illuminazione, possibile introduzione di video sorveglianza, uscite di emergenza) o al personale (maggiore informazione e formazione).
Nel pomeriggio si sono svolti due seminari paralleli; il primo, a cui abbiamo partecipato come TUNED Italia, verteva su come pervenire gli atti di violenza sul luogo di lavoro nelle amministrazioni Pubbliche centrali. All’inizio del seminario gli esperti di Elidea  Psicologi Associati hanno illustrato come si è svolto il progetto degli ispettori del lavoro in Italia, dove si è teso a rendere consapevolezza ai lavoratori e a insegnar loro una corretta gestione della rabbia  e della aggressività da parte di terzi. Il progetto ha suscitato molto interesse e sviluppato un vivace dibattito sull’utilità di  estendere progetti simili a tutte le altre Amministrazioni finalizzandoli e rendendoli intimamente legati alle professionalità specifiche. Si è discusso anche su quali altre misure debbano essere parallelamente intraprese per prevenire la violenza, come l’edilizia e la sicurezza o l’adeguamento degli organici per rendere un servizio maggiormente efficiente, dopo la lunga crisi che ha impoverito gli organici delle Amministrazioni centrali. Su questo abbiamo dato un contributo importante come TUNED Italia, con l’esempio di alcuni casi specifici e proponendo misure ulteriori per la prevenzione, come ad esempio l’implementazione del dialogo sociale per trovare misure condivise.Si è parlato inoltre della importanza della dinamica del gruppo, con un esempio interessante riguardante i vigili del Fuoco, e dell’importanza che i lavoratori non affrontino alcune situazioni in solitudine ma con il sostegno reciproco dei colleghi o del gruppo.
Il secondo seminario  riguardava invece “Quali misure adottare dopo una  violenza sul lavoro'” con la presentazione di una esperienza introduttiva, da parte del segretariato TUNED, Nadja Salson, sulle linee guida delle parti sociali multisettoriali sulla violenza di terze parti e le molestie sul lavoro nel governo locale, l’istruzione, l’ospedale, il commercio e la sicurezza privata”. Si è discusso di come applicare le linee guida anche alle amministrazioni centrali e dell’importanza del dialogo sociale per affrontare ex post episodi di violenza.Il giorno successivo, dopo un breve report sui seminari del giorno precedente arricchiti dal dibattito, si è passati alla lunga e dettagliata relazione, definita alquanto teorica dai compagni di TUNED Spagna, di Angelo Lara Ruiz dell’Istituto nazionale spagnolo per la salute sul lavoro.
Alla fine del seminario TUNED ed EUPAE, sulla base delle discussioni e dei seminari, nonché degli interventi dei relatori hanno tirato le fila della due giorni raccogliendo una lista di di proposte e raccomandazioni per le linee guida da stilare integrandole e rapportandole anche con quanto emerso e discusso nel primo seminario a Vilnius su impatto delle nuove tecnologie e nuovi comportamenti, spesso violenti attraverso i servizi “social”.Il confronto e l’analisi costruttiva dei problemi, i progetti virtuosi  e le molteplici proposte suindicate hanno arricchito il progetto che si concluderà il prossimo marzo a Berlino.
Tutti i documenti sono tutti reperibili alla pagina del sito EPSU. 
(Matteo Ariano, Nicoletta Grieco, Roberto Morelli, Massimiliano Prestini, per la FP CGIL, TUNED Italia)

 
 

 

Comunicato unitario riunione dipartimento fp

In
data odierna si è svolto il previsto incontro presso il Dipartimento della
Funzione Pubblica sulla terza fase del processo di mobilità dei lavoratori
dell’Esacri.

  In Premessa la Dr.ssa Barilà ha illustrato lo
stato dell’arte: vi sono ulteriori 66 unità di personale amministrativo per le
quali si sta cercando una adeguata ricollocazione per le quali è necessario
tenere in conto le aspirazioni e la professionalità; dopo di queste si passerà
alla fase conclusiva di preparazione per ricollocare coloro i quali
accompagneranno l’Ente fino al 31.12.2017, data della definitiva liquidazione.

Sulla
questione della salvaguardia del trattamento economico per il personale in
mobilità ci ha comunicato che è presente specifica previsione normativa nel cd
Decreto Migranti, che chiarisce la questione dell’assegno ad personam
sia per il personale ex militare sia per il personale civile in transito.

  FPCGILCISL FP e UILPA nel loro intervento
hanno espresso apprezzamento per la soluzione che i dicasteri interessati hanno
prodotto , sollecitando una nota esplicativa a tutte le amministrazioni
interessate, e hanno evidenziato la necessità di porre particolare attenzione
alla questione delle figure sanitarie (professionisti, medici ed educatori),
soprattutto nel Lazio, da ricollocare nel SSR o, per le figure degli educatori
presso DAP o DGMC.

 Abbiamo chiesto di porre particolare
attenzione, in questa ultima fase, alle richieste di tutti i lavoratori ed alla
loro professionalità, per evitare di disperdere competenze preziose, come
invece avvenuto nella prima fase.

In
considerazione della presenza di alcune regioni abbiamo inoltre chiesto di fare
il punto sui trasferimenti degli autisti soccorritori verso il SSR.

Il
rappresentante dell’Ufficio del Commissario Straordinario alla Sanità della
regione Lazio ha dato disponibilità, dopo lo sblocco delle assunzioni che
dovrebbe avvenire entro la fine del mese, a prendere in considerazione il
transito delle figure professionali sanitarie ed ha chiesto di fargli pervenire
l’elenco delle professionalità coinvolte da ricollocare.

E’
intervenuta la Lombardia che ha illustrato lo stato della trattativa regionale
spiegando che, in via temporanea, ha superato le problematiche di inquadramento
degli autisti soccorritori lasciandoli 
nel fuori ruolo con il contratto di provenienza.

L’Emilia
Romagna ha concluso la procedura mentre le Marche hanno manifestato perplessità
relative all’inquadramento; la Provincia autonoma di Bolzano sta invece
adottando le procedure per 165 persone con l’avvalimento da far partire entro
fine mese e la mobilità entro il prossimo Luglio.

La
Dr.ssa Paccapelo dell’Esacri ha poi riferito che Veneto e Sardegna hanno
concluso mentre si registrano difficoltà con Puglia e Piemonte; la cabina di
regia ha offerto supporto alle situazioni di difficoltà.

Da
parte nostra come FPCGILCISL FP e UILPA abbiamo sottolineato la  necessaria autonomia delle trattative
territoriali.

Sulla
questione delle criticità registratesi in prima fase il Dipartimento ha preso
l’impegno, alla presenza delle regioni e chiedendo la loro collaborazione, di
riesaminare situazioni relative a professionalità ricollocate in ambiti
completamente diversi a procedura di mobilità conclusa.

Il
Dipartimento ha inoltre fatto riferimento al personale in convenzione presso il
Ministero della salute dicendo che per la mobilità definitiva dello stesso, in
ragione delle problematiche relative all’inquadramento, serve una norma  a sostegno e che l’intenzione è di arrivare a
mobilità definitiva verso Salute e/o Aifa entro la fine di dicembre. Si stanno
valutando inoltre per i professionisti anche eventuali trasferimenti versi Enti
di ricerca.

  Si è inoltre parlato del fatto che alcuni
passaggi effettuati in seconda fase verso le Amministrazioni Centrali hanno
fatto registrare inquadramenti difformi a seconda delle Amministrazioni. Su
questo punto, su richiesta di CGILCISL e UIL, il Dipartimento si è offerto di
chiarire alcune problematiche e di voler contribuire con il proprio sostegno
affinché gli inquadramenti siano omogenei e rispettosi del contenuto
professionale.

Saremo
convocati a giugno per fare nuovamente il punto della situazione.

Vi
terremo informati sugli sviluppi.

 

 

Roma,
24 marzo 2017

 

 

FPCGIL                             CISL FP                                    UILPA

Grieco                              Petriccioli                                 Romano

Comunicato su riunione 23 marzo 2017


Roma 24 Marzo 2017

Ieri abbiamo avuto una riunione lunga e piena di tensione, i temi erano tanti e tante sono le aspettative dei lavoratori.
Andiamo per ordine, elencando i tempi della discussione:
Continua a leggere scaricando il pdf allegato

Concorso interno indetto con PDG 3.4.2008 per la nomina ad ispettore

Nota ministeriale n. 0102693 del 24.3.2017 di cui all’oggetto

On. Duranti Arsenale Marina Militare Taranto -Risposta Question Time Duranti su transito ex militari in ruoli civili

ARSENALE M.M. TARANTO TRANSITO EX MILITARI IN RUOLI CIVILI DAL MINISTERO DELLA DIFESA
RISPOSTE CHE NON RIDUCONO LE PREOCCUPAZIONI   

Presso l’Arsenale della
Marina Militare di Taranto, ormai da oltre 3 anni, si sta consolidando una
prassi che presenta diverse criticità.

Si registrano infatti
oltre 100 militari che sono transitati ai ruoli civili della Difesa.

 

Nello specifico i
componenti delle Forze Armate sono riformati per motivi di salute e quindi
assegnati ai profili tecnici dell’Arsenale, per poi alcuni di loro – dati i
motivi di salute alla base del transito -essere destinati a ricoprire profili
amministrativi.

 

Si tratta di un fenomeno
che necessita di elementi di chiarezza per le ricadute sul futuro dello Stabilimento,
ma non solo. Per questo ho interrogato, in sede di “Question Time” in
Commissione, il Ministro della Difesa.

 

Risulta innanzitutto
particolare la circostanza che vede un certo numero di militari – peraltro
molti nati negli anni ’80, quindi giovani – portatori di patologie che ne
impediscono la congruità con il profilo militare.

Oltremodo,
sempre a causa di queste patologie, alcuni di loro una volta transitati come
tecnici vengono riassegnati in impieghi amministrativi. E’
d’uopo ricordare a tal proposito come i profili tecnici siano i più
utilizzati e necessari nelle lavorazioni dell’Arsenale, nonché quelli carenti
fino a poco tempo fa a differenza di quelli amministrativi.

Con l’istituto del
transito, quindi, si è venuta a creare una situazione per cui la carenza di
profili tecnici sembra essere stata coperta ma in realtà così non è.

 

Giova ricordare che nel
2016 il Comune di Taranto aveva accettato di dirottare una parte delle risorse
destinate al suo sviluppo verso l’Arsenale stesso, nella convinzione che
potesse svilupparsi un rapporto sinergico che vedesse innanzitutto la
riapertura all’esterno della scuola di mestieri “Allievi Operai”; che
vedesse assunzioni di personale tecnico per incrementare 
l’internalizzazione di attività manutentive e che realizzasse il progetto di
“acciaio a km 0”  dalla rottamazione delle UUNN  in disarmo all’Ilva
di Taranto, per offrire opportunità lavorative anche all’indotto jonico.

Ad oggi quegli accordi,
seppure informali, risultano completamente disattesi.

 

L’ingresso degli ex
militari fa abbassare l’età media,  ma fa aumentare i costi della spesa
per il personale e, comunque, non risponde alle effettive esigenze lavorative
dell’Arsenale MM di Taranto per difficoltà ad impiegare una parte di loro in modo
utile e conforme al profilo assegnato a causa delle problematiche di salute.

 

La risposta che ho
ottenuto in sede di “Question Time”  è insoddisfacente e non riduce le
preoccupazioni alla base del mio intervento.

 

Dal
Ministero, infatti, non hanno solo fotografato l’esistente – a sottendere
di come sia “fisiologico” il processo in atto – ma hanno confermato la
preoccupazione affermando che “la componente civile della Difesa sta
ricevendo alimentazione dal personale delle FFAA giudicato non idoneo al
servizio militare (…)” e hanno ribadito che non sono previsti strumenti
normativi per rispondere al mancato turn over degli scorsi anni. Sulla Scuola
Allievi Operai, infine, un generico “stiamo svolgendo approfondimenti
(…)”. 

È’
invece necessario, a mio giudizio, che il Governo, attraverso il ministero
della Difesa e quello della Funzione Pubblica, individui immediate e diverse
soluzioni  che sappiano dare una prospettiva futura reale
all’Arsenale di Taranto e ai dipendenti civili.

Al
tempo stesso è per me doveroso comprendere se siano garantite le tutele della
salute dei giovani militari che, come detto, debbono lasciare il servizio dopo
pochi anni per sopravvenute patologie.”

On.
Donatella Duranti

 

 

Lettera al Ministro sull'applicazione tutele sociali personale Uffici USMAF – SASN

Il 13 marzo u.s.. le scriventi OO.SS. hanno incontrato la S.V.,
instaurando un franco quanto cordiale confronto sulle situazione del nostro
Ministero .

Nel corso della discussione
sono state rappresentate diverse problematiche sulla risoluzione delle quali
apprezziamo gli impegni presi, ma attendiamo di avere un nuovo momento di
confronto per addivenire ad un miglioramento reale delle condizioni delle lavoratrici
e dei lavoratori del ministero della salute.

Tuttavia, un primo concreto
intervento appare improcrastinabile su una condizione che la S.V. stessa non ha
esitato a definire ignobile nel corso del predetto incontro.

Si tratta della applicazione delle
tutele sociali, riguardanti la maternità e la genitorialità, ed altri istituti
giuridici al personale sanitario non medico a convenzione in servizio presso
gli Uffici USMAF – SASN del nostro Ministero.

A tale riguardo abbiamo già
avuto un serrato confronto con la competente Direzione Generale della
Prevenzione sanitaria che si è concluso con un parere dell’Ufficio Legislativo
che lascia molte ambiguità interpretative ad una fattispecie invece molto
chiara: chi lavora per la P.A. deve avere gli stessi diritti dei lavoratori
dipendenti dell’Amministrazione.

E’ stato un principio applicato
da sempre al personale sanitario non medico a convenzione ex SASN, che soltanto
recentemente è stato malamente disconosciuto.

Chiediamo, pertanto, un
autorevole intervento della S.V. per dare chiare indicazioni agli Uffici
preposti che riportino una normale condizione di godimento dei più elementari
diritti delle persone.

COORDINAMENTO NAZIONALE FP CGIL
     MINISTERO DELLA SALUTE                      

Relazione incontro del 22 – rivisitazione Decreti legislativi 217/05 e 139/06, costituzione e distribuzione del fondo per l'operatività del soccorso pubblico

 
 

24.03.2017 – A seguito dello stato di agitazione nazionale proclamato dalla Fp Cgil VVF il 07 febbraio u.s., che ci ha visti unici contrari alla prefettizzazione del vertice e alla proposta di modifica dei decreti 217 e 139 avanzata dall’Amministrazione, il Corpo Nazionale ha ottenuto lo stanziamento economico di 50 Ml di euro per il 2017 e 50 di euro per il 2018.m successivamente annunciato nella riunione dell’8 febbraio dal Ministro Minniti.
Tale provvedimento, è frutto dell’iniziativa sindacale della Cgil e rimane come nostro principale obiettivo quello della riscrittura dei decreti legislativi organizzativo e ordinamentale del Corpo al fine di riparare ai danni procurati in questo decennio dalla pseudo riforma del 2004 che ricordiamo fu fatta a costo zero e che, nulla ha portato nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori.
Sempre nel merito delle risorse abbiamo ribadito la necessità di dar seguito a quanto dichiarato dal Ministro sulla vicenda assunzionale  e cioè l’emanazione degli atti formali attraverso i quali possano iniziare i procedimenti relativi all’effettuazione delle visite mediche e la successiva calendarizzazione dei corsi di formazione professionali attingendo dalla graduatoria degli 814

 

 

Comunicato unitario riunione Stato Maggire Marina

Dopo l’incontro del 9 u.s. con il Capo di SMM, che abbiamo
giudicato positivo e confortante anche perché ha di fatto riavviato le
relazioni sindacali con MM che avevano presentato di recente non poche
criticità,  si è tenuto oggi il primo
incontro tecnico, da noi espressamente richiesto e calendarizzato in tempi rapidi,
 che è stato presieduto dal Capo del 1°
Reparto e ha  visto la partecipazione del
Capo del C.R.A. .

Oggetto di esame e di confronto, la rivisitazione
dell’organizzazione deputata alla gestione amministrativa delle risorse della
F.A. di cui al foglio d’ordine n. 51 del 21.12.2016, a suo tempo emanato senza
alcuna informazione preventiva e alcun confronto con le Parti sociali né
nazionale né locale, che ha generato parecchia preoccupazione in tutti gli E.D.R.
oggetto di declassamento e che in alcune realtà (Brindisi in particolare, ma
anche la Maddalena e Taranto) aveva innescato contenziosi  e iniziative varie.

In apertura di riunione, la F.A. ha rappresentato come la
rivisitazione dell’organizzazione amministrativa sia stata indotta dalle novità
introdotte dal  D. Lgs. 18.04.2016, n. 50
recante il nuovo codice dei contratti pubblici, che prevede in particolare  (artt. 37 e 38) che l’espletamento di attività
negoziali superiori a 40mila € (beni e servizi) e a 150mila (affidamento
lavori) potrà essere effettuato solo da stazioni appaltanti qualificate e in
possesso di particolari requisiti certificati da ANAC, e verrà contestualmente accompagnata  dalla soppressione delle “contabilità
speciali” e conseguente passaggio, a partire dal 1.1.2018, alla “contabilità ordinaria”  (DPCM in itinere).  Ha ricordato altresì come il predetto
riassetto, che decorrerà dal 1prile p.v. tranne che per Brindisi dove decorrerà
dal 1 luglio p.v., si iscriva nel processo di riduzione delle FF.AA. che impone
l’accorpamento di funzioni similari, ed ha assicurato che il riassetto non
produrrà effetti sul personale civile, che sarà tutto riconfermato nelle
attuali sedi e posizioni. In ordine a  MARISTANAV BRINDISI, ha confermato in ogni
caso l’intendimento di MM di potenziare la base brindisina  destinata a diventare il polo anfibio di
riferimento della F.A., anche attraverso la creazione entro il 2018 di un’unica
stazione appaltante, per cui il declassamento attuale avrebbe connotazione solo
provvisoria.  

E’ seguito il consueto giro di tavolo, che ha visto le nostre
delegazioni  rappresentare quanto segue.

 1.    Nel prendere  atto delle novità normative in materia di
gestione amministrativa, peraltro allo stato non ancora perfettamente definite
(DPCM in itinere),  abbiamo segnalato come
l’operazione in atto interessi parecchi Enti che subiscono un declassamento di  attività, e induca pertanto molta
preoccupazione. Anche per questo, è necessario a nostro avviso colmare
rapidamente il deficit informativo registrato a livello locale, e pertanto
abbiamo chiesto e  ottenuto che vangano
rapidamente avviati tavoli locali per l’esame e il confronto con OO.SS./RSU
sulle ricadute dell’operazione nelle diverse sedi, in particolare per quanto
attiene i nuovi organici,  l’impiego, le
funzioni e le attribuzioni dei civili negli EDR riassettati.
 2.    Abbiamo poi richiesto e concordato
con il Capo del 1° Reparto che, a conclusione di questo percorso locale di
informazione, di esame e di confronto, ci si ritrovi nuovamente sul tavolo
nazionale per un punto di situazione sulla sperimentazione in atto e sul nuovo
quadro, allo stato ancora non ben chiaro e definito,  in ordine alla nuova organizzazione e alle ricadute
effettive sull’impiego dei lavoratori civili.

 3.    In merito alla
situazione che sin da subito è apparsa la più critica (e anche la meno
comprensibile), quella riguardante il declassamento di MARISTANAV BRINDISI,  abbiamo preso atto delle rassicurazioni di SMM,
che però non ci inducono al momento ad abbassare minimamente la guardia, attesa
la non ancora risolta contraddizione tra il riconfermato intendimento di MM di
potenziare la base brindisina,  che
peraltro ha registrato in questi ultimi anni importanti investimenti finanziari
della F.A. diventando polo attrattivo del naviglio minore, e la scelta di
declassamento a Reparto e di sottoposizione a Taranto. Abbiamo pertanto
unitariamente richiesto un ripensamento al riguardo, e attendiamo anche gli
esiti del confronto locale attraverso il quale saranno più chiari il progetto e
gli intendimenti veri della F.A.

Roma 23 marzo 2017      

             FP CGIL                         UIL PA                      FLP DIFESA

F.to Francesco Quinti    F.to
Sandro Colombi    F.to Giancarlo Pittelli

24.03.2017 – Il tavolo tecnico istituito per la trattazione degli argomenti inerenti la Formazione Didattica ha concluso la discussione sulle circolari USAR e CINOFILI. Oro si passa a quella DOS. Pubblichiamo la relazione dell’incontro


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