Di seguito la
proclamazione dello sciopero nazionale Anaste per il 27 marzo prossimo, già
inviata alla Commissione Nazionale di garanzia ed alla Associazione datoriale
il 10 marzo u.s., affinché la possiate usare, laddove necessario, anche per
tutte quelle realtà che applicano il CCNL Anaste senza aderire all’
associazione, e per procedere alla definizione dei contingenti minimi per i
servizi essenziali.
Non sfugge certo
l’importanza della riuscita dello sciopero, visto che Anaste è l’unica
associazione che non ha rinnovato neanche il triennio 2010-2012, e che la
vertenza è sicuramente osservata dalle altre associazioni datoriali del
comparto.
Lo sciopero e la
mobilitazione sono occasioni per riaffermare i contenuti delle piattaforme
presentate a tutte le controparti del comparto, nella prospettiva del contratto
di settore, che deve vedere un avanzamento delle condizioni normative ed
economiche e la valorizzazione delle professionalità di tutti i lavoratori e le
lavoratrici impegnati in servizi di fondamentale importanza per la tenuta del
welfare nel nostro territorio.
Roma, 15 marzo 2017
Denise Amerini Francesca De Rugeriis
Responsabile FP CGIL SSAEP Capo
Area FPCGIL Sanità e SSAEP
Sig. Direttore Generale,
a seguito della riunione nella quale
ci è stato comunicato l’avvio delle procedure di mobilità volontaria
finalizzato al soddisfacimento delle
istanze presentate dai lavoratori, nel corso del quale codesta
Amministrazione ha illustrato le
modalità di attuazione dei trasferimenti in questione, ed in
conseguenza della nota annunciata a
firma del Direttore Generale in indirizzo, nella quale si specifica
che, a parere della stessa
Direzione, si può procedere al trasferimento del personale sulla base di
una valutazione relativa agli
ingressi in mobilità, presso gli Uffici interessati, del personale proveniente
da enti soppressi, ci risulta che
diversi Direttori Generali Regionali abbiano opposto il proprio veto
all’attuazione dei trasferimenti.
Una situazione, in parte,
prevedibile, poiché la procedura prevedeva appunto il vincolo del parere
positivo da parte degli stessi
Direttori Generali.
Al riguardo, si chiede un sollecito
intervento da parte della Direzione Generale, finalizzato allo sblocco
immediato dei trasferimenti, anche
in considerazione dei prossimi ingressi relativi al piano
assunzionale definito nella riunione
con il Capo di Gabinetto del Ministero.
Con l’occasione segnaliamo inoltre
che appare ineludibile una regolamentazione della materia tramite
un accordo nazionale che preveda
tempistiche certe e criteri che uniformino le procedure di mobilità
volontaria interna del personale.
Nel restare in attesa di sollecito
riscontro alla presente nota, inviata ai sensi della vigente normativa
contrattuale, si porgono distinti
saluti.
FP CGIL CISL FP UILPA
Claudio
Meloni Maurizio Petriccioli Mimma Ripani
23.03.2017 – Vigili del Fuoco, eroi senza mezzi nell’eterna emergenza – “Dalle istituzioni solo promesse”.
“Roma, così vicina ad Amatrice, sarebbe stata in grado di mettere in campo molto più personale che però si è trovato a doversi spostare senza automezzi, in prima fase il personale è stato inviato con un pullman”. Così sono partiti da Roma i primi pompieri per le zone terremotate, solo 18 di loro erano dotati di mezzi, tutti gli altri si sono mossi a piedi, con dietro solo gli strumenti che potevano portare in spalla.
Questa è la situazione dei Vigili del Fuoco dopo la spending review del 2011, un taglio del 50% delle unità operative, vale a dire le squadre sempre pronte per le emergenze, ha fatto si che a Roma delle 9 unità del 2011 ne siano rimaste 5, di cui solo 2 partono in caso di terremoto.
Come se non bastasse, i mezzi di colonna mobile sono vecchi e spesso in manutenzione, gli ultimi acquisti di mezzi da utilizzare nelle emergenze risalgono infatti alla fine degli anni ’80.
Mezzi vecchi di 30 anni che devono essere in grado di percorrere anche centinaia di chilometri, considerato che l’allerta è nazionale.
“Renzi ci aveva promesso 100 milioni per i mezzi quando è successo il terremoto – ci spiega Danilo Zuliani, coordinatore nazionale della Fp CGIL Vigili del Fuoco – all’opinione pubblica possono sembrare molti, ma se si pensa che un mezzo speciale costa un milione di euro, abbiamo 100 comandi provinciali, 100 milioni vuol dire un mezzo per ogni comando che è praticamente una goccia nel mare”.
Se poi pensiamo che dei 100 milioni promessi ne sono partiti 50, si capisce che la situazione è critica.
Molto problematica è anche la condizione dei dispositivi di sicurezza che dovrebbero tutelare la salute dei pompieri e che spesso mancano.
Non sono previste procedure di decontaminazione degli indumenti, se non in caso di contatto con sostanze nucleari batteriologiche, chimiche o radiologiche.
Questo però vuol dire che per contatto con diossina o l’amianto: “i materiali contaminati al rientro da un intervento continuano ad essere indossati”.
Insomma ai pompieri regaliamo medaglie, ma continuiamo a tagliare i fondi da destinare a mezzi, personale, sicurezza e formazione.
DOCUMENTO SU SCHEMA DI DECRETO AG.392
Le scriventi OO. SS. in merito allo
schema di decreto AG 392 attuativo dell’art.8 comma
2 della legge 124/2015 all’esame delle
Commissioni ritengono di dover evidenziare alcune
rilevanti criticità che potrebbero
incidere negativamente sulla qualità del servizio pubblico e sulle
condizioni di tutti i lavoratori
coinvolti nel processo di riorganizzazione.
La scelta dichiarata nella relazione
tecnica dal Governo per la realizzazione delle finalità
di semplificazione e risparmio
perseguite dalla riforma (documento unico) IN APPARENZA
SEMBREREBBE OPTARE per l’introduzione
di una modalità procedimentale di archiviazione
fondata sulla cooperazione delle due
amministrazioni mantenendo in capo ad esse (ACI e MIT)
competenze e titolarità di funzioni.
In realtà dallo schema di decreto
emerge un sostanziale accentramento in un unico
soggetto della gestione della procedura
di rilascio del futuro documento unico. Inoltre viene
depotenziata la funzione di tutela
giuridica del cittadino oggi svolta e garantita dal PRA gestito
da ACI.
Va sottolineato che un sistema di
interoperabilità in realtà già esiste (Sportello telematico
automobilista di cui alla L.358/2000) e
consente con un unico canale di accesso per il cittadino il
contestuale rilascio del certificato di
proprietà e della carta di circolazione garantendo la piena
tutela sia per i dati di carattere
giuridico patrimoniale da un lato sia per quelli tecnici dall’altro. A
rigore ,con l’introduzione da parte
dell’ACI del CdP digitale, già oggi il cittadino ha la percezione
di perfezionare l’intera procedura col
rilascio di un solo documento cartaceo ossia il libretto di
circolazione; quindi da lato dell’utenza
questo completo stravolgimento procedurale che si
vorrebbe introdurre con la riforma
genererebbe, a fronte di dirompenti mutamenti organizzativi,
una assai ridotta (se non assente)
percezione di innovazione. Si consideri poi che i livelli di
servizio pubblico come oggi garantiti
dall’ACI, sia menate procedure web sia mediante i propri
uffici provinciali, subirebbero un
drastico taglio.
Sotto il profili tecnico, è bene
ribadire che l’attuale possibile disallineamento dei dati non
è dovuto alla esistenza di due archivi
e due database che hanno natura e funzione distinta, ma
alla circostanza che tale
interoperabilità non è prevista per la totalità delle vicende che incidono
sulla vita degli autoveicoli;
auspicabile, e di immediata attuazione, sarebbe allora estendere la
interoperabilità a tutte le formalità e
procedure.
L’eventuale ampliamento della
interoperabilità prevista ed un effettivo allineamento
costante dei dati consentirebbe il
superamento dei limiti attuali mantenendo le funzioni e le
peculiarità dei due archivi, in
particolare la tutela giuridico patrimoniale assicurata dal pubblico
registro automobilistico (si veda Corte
Cost. sentenza n 42 /97).
La soluzione
prospettata dal decreto presenta invece le seguenti criticità :
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NOTA INTERNA SULLA RIUNIONE DEL 21 MARZO 2017
Il
percorso che abbiamo avviato come FP CGIL, nei confronti della Delegazione
trattante
di Parte Pubblica, ci vede fortemente impegnati nella ricerca di una nuova e
più
proficua modalità nelle relazioni sindacali e che sia in netta discontinuità
con il
passato.
In questa direzione si sono orientati i nostri interventi, sin dalle prime
riunioni
che si sono tenute, come in quest’ultima del 21 marzo, evidenziando un
divario
fra quanto ci era stato garantito, in merito a un nuovo modello di relazioni
sindacali
che coinvolgessero al massimo i rappresentanti sindacali, e quanto sta
accadendo,
ossia una produzione continua di atti unilaterali senza discussione con le
OO.SS.
Riteniamo
che, prima ancora di discutere dei contenuti sia necessario cambiare il
metodo.
Abbiamo
ribadito che l’esigenza di un continuo confronto, rispetto al quale è stato
assicurato
sarà predisposto un apposito calendario con incontri settimanali, dovrà
partire
dalla discussione sul progetto che questa Amministrazione ha per il futuro
dell’INPS:
a partire dai modelli di servizio ed organizzativo, ancora, a tutt’oggi, non
del
tutto svelati.
Sui temi specifici trattati:
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Nei giorni scorsi le scriventi
Organizzazioni Sindacali hanno chiesto alla S.V. un
urgente incontro in considerazione
dell’imminente riorganizzazione dell’Agenzia
delle Entrate a seguito della
trasformazione di Equitalia e della preannunciata
riforma per adeguare la struttura
organizzativa dell’Agenzia alle raccomandazioni
del FMI e dell’OCSE.
Tale incontro si rende ancora più
necessario alla luce dell’imminente stipula della
Convenzione 2017 che, in
applicazione del Decreto Legislativo n.157/2015, deve
riscrivere tutto il sistema
incentivante, superando le norme pregresse, ormai
abrogate, adeguandolo sia in
termini di tempestività di erogazione che di natura e
consistenza delle risorse.
Considerato che presso l’Agenzia
delle Entrate è in corso ormai da mesi un difficile
negoziato sulle progressioni
economiche 2017 e che tale accordo riveste
un’importanza notevole in termini
di investimento e di sviluppo professionale del
personale, è necessario che il
quadro di riferimento complessivo, in special modo
sull’entità e sulla certezza delle
somme disponibili per il 2017 e il 2018, sia il più
garante possibile.
Il personale dell’Agenzia in questi
anni, pur in uno scenario di estrema difficoltà, ha
conseguito risultati importanti ed
ha sempre raggiunto, brillantemente, gli obiettivi
posti. A fronte di quest’impegno,
che non è mancato nonostante il blocco dei
contratti e delle progressioni
economiche, ora è necessario dare una risposta
concreta che serva a ridare fiducia
e prospettiva alle donne e agli uomini
dell’Agenzia.
Per questi motivi con la presente
le rinnoviamo l’invito a voler prevedere, al più
presto, un incontro con le OO.SS.
per affrontare le tematiche poste.
Si resta in attesa di un urgente
riscontro.
Roma, 22 marzo 2017
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/SALFi FLP
Chiaramonte Petriccioli Colombi Callipo Cefalo
Patricelli
Nei giorni scorsi le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno chiesto all’Autorità politica un urgente incontro per confrontarsi in merito alla preannunciata riforma delle Agenzie fiscali e di Equitalia.Tale incontro assume ulteriore importanza alla luce delle modifiche al sistema convenzionale già adottate con il noto Decreto delegato che modifica la normativa rispetto all’erogazione del comma 165 e della quota incentivante già a partire dal 2017.Argomento questo strettamente collegato alle richieste che le scriventi negli anni hanno formulato per modificare la natura, la quantità ed i tempi di erogazione delle somme attualmente disponibili a titolo di produttività e di raggiungimento degli obiettivi.La trattativa in corso all’Agenzia delle Entrate per una nuova stagione di progressioni economiche ha dimostrato la necessità non solo di implementare le risorse esistenti, all’attualità insufficienti per una procedura pluriennale, ma anche di modificarne la natura, oggi legata a fattori contingenti e non stabili (cosiddette somme variabili), nonostante l’impegno profuso dai lavoratori e dalle lavoratrici per il raggiungimento degli obiettivi, per renderle invece certe.Ad oggi nonostante le ripetute sollecitazioni nessuna risposta è giunta dall’Autorità politica e dalla stessa Agenzia delle Entrate, mentre risulta invece avviata l’istruttoria e il confronto per altri settori dell’Amministrazione economico-finanziaria.Considerata l’importanza strategica di tale rivendicazione per dare certezza e continuità all’operazione di reinquadramento professionale del personale e alla concreta fattibilità dell’accordo sulle progressioni che vogliamo sottoscrivere con l’Agenzia, comunichiamo di aver sollecitato l’Autorità politica ed il vertice dell’Agenzia ad attivare un urgente incontro sulla questione, che sia propedeutico alla ripresa del confronto con l’Agenzia sulle progressioni economiche.
Roma, 17 marzo 2017
CGIL FP CISL FP UIL PA CONFSAL/SALFi FLP
Boldorini Silveri Cavallaro Callipo Cefalo
Patricelli
22.03.2017 – La dotazione organica reale dei Vigili del Fuoco è carente di circa 3000 unità. La Fp Cgil, in completa solitudine allora, oggi fortunatamente sostenuta anche dalle altre organizzazioni sindacali, rivendica da tempo l’assunzione immediata di tutti gli idonei al concorso 814 del 2008. E’ necessario un piano assunzionale che vada in questa direzione, per ottenerlo è importante l’impegno del Ministro e della politica.
Pubblichiamo la nota inviata al Ministro Minniti
Al Sig. Ministro dell’Interno
On. Marco MINNITI
e, p.c.
Al Sottosegretario di Stato per l’Interno
On. Gianpiero BOCCI
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Bruno FRATTASI
Al Vice Capo Dipartimento VicarioCapo del CNVVF
Dott. Ing. Gioacchino GIOMI
Al Responsabile dell’Ufficio III: Relazioni Sindacali
Dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI
Oggetto: piano assunzionale Vigili del fuoco
Egregio Sig. Ministro, nell’incontro tenuto nei primi giorni del mese di febbraio, Lei assicurò che nel corso del 2017 ci sarebbero state circa 1.700 assunzioni nel Corpo nazionale vvf.
Facendo riferimento a questo Suo impegno abbiamo più volte richiesto la definizione di un preciso piano di assunzioni, contenente l’indicazione delle risorse necessarie e attivabili nell’arco del biennio, il numero dei posti da ricoprire e la conferma dell’utilizzo degli idonei in graduatoria del concorso del 2008, con relativa definizione della cadenza con cui procedere.
Vorremmo sollecitare la formalizzazione di tale piano e l’integrazione dello stesso con un aumento dei posti da ricoprire.
Considerato, infatti, che la differenza tra la dotazione organica teorica del Corpo e quella reale è di circa 3.000 unità, delle quali almeno due terzi sarebbero immediatamente disponibili dalla graduatoria suddetta, e ancora valida,del concorso a 814 posti, pensiamo che tale integrazione, che riteniamo indispensabile alla piena funzionalità del Corpo dei VVF, sia necessaria e concretamente fattibile.
Ci attendiamo che il prossimo confronto su riorganizzazione e riordino del Corpo possa essere l’occasione per concretizzare il Suo impegno.
Attuare, inoltre, un potenziamento delle dotazioni organiche dei Vigili del fuoco consentirebbe, oltre alla soluzione di alcune criticità nell’attuale dispositivo, anche l’apertura di nuove sedi in quelle località che, attualmente,risultano carenti sotto il profilo della copertura territoriale.
In attesa di un sollecito riscontro si porgono distinti saluti.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF Il Segretario Nazionale FP CGIL Danilo ZULIANI Salvatore CHIARAMONTE
Incontro con una pluralità di argomenti all’ordine del giorno quello
che si è svolto ieri tra l’Amministrazione e le Organizzazioni sindacali.
Si è partiti con le problematiche
relative alla vigilanza ed al personale ispettivo dell’Istituto per poi
affrontare, nel corso della discussione, altri temi quali le modalità applicative della circolare
n.59/2017 relativa all’operatività delle Direzioni di coordinamento
metropolitano, i cambi di profilo e
la tassazione dei rimborsi per
prestazioni socio-assistenziali erogati al personale.
Sul primo punto, quello della
vigilanza, abbiamo chiesto all’Amministrazione di definire, in tempi
ragionevoli, linee di indirizzo chiare ed univoche rivolte non solo alle competenti
strutture territoriali Inps, caratterizzate spesso dall’adozione di
comportamenti non omogenei sul piano operativo, ma soprattutto al personale
ispettivo oggi costretto a confrontarsi sul territorio con interlocutori
istituzionali “schizofrenici”: in tale ottica diventa necessario approntare un
vademecum che metta i colleghi ispettori al riparo da possibili contestazioni e
nello stesso tempo crei le condizioni per restituire un minimo di serenità
lavorativa. Chiudendo la discussione sul tema, abbiamo chiesto che venga
ripristinata in ambito Inps la Commissione paritetica nazionale sulla
vigilanza, quale sede di confronto tra l’Istituto e le Organizzazioni sindacali
interne, e che l’Istituto si faccia parte attiva di un programma di formazione rispetto
ai profili (vedi per esempio l’assunzione della qualifica di ufficiale di
polizia giudiziaria da parte dei nostri ispettori) di competenze e di status
generati dalla operatività del nuovo soggetto istituzionale.
Sui cambi di
profilo, in considerazione della proposta, per il momento solo annunciata, ma
non ancora declinata in un testo articolato, dalla Delegazione di parte
pubblica di voler rivedere la disciplina attuale, abbiamo chiesto ed ottenuto
che le domande giacenti vengano istruite e riesaminate alla luce dei nuovi
criteri che si andranno a definire in tempi brevi.
In ordine alla
circolare n.59/2017, emanata lo scorso 15 marzo per definire, nella fase
sperimentale, l’operatività delle Direzioni di coordinamento metropolitano e
delle Direzioni regionali coinvolte, abbiamo richiamato l’attenzione
dell’Amministrazione sull’esigenza di esplicitare con maggiore chiarezza i
criteri che presiederanno alla procedura di interpello da attivare per reperire
il personale necessario alle nuove Strutture di coordinamento metropolitano.
Sull’ultimo
argomento, quello del prelievo fiscale e contributivo applicati ai rimborsi per
prestazioni socio-assistenziali erogati nel corso del 2016 ai colleghi,
premessa la scarsa trasparenza dimostrata dall’Amministrazione in un’operazione
che non ha coinvolto preventivamente le Organizzazioni sindacali, dopo una
breve esposizione tecnica delle ragioni che hanno condotto alla soluzione
seguita ed imposta dall’Agenzia delle Entrate, abbiamo chiesto una “spalmatura”
su 24 mesi del debito maturato dal quale saranno espunti a titolo di
imponibile, secondo quanto chiarito dalla stessa Delegazione di parte
datoriale, i rimborsi legati ai sussidi per malattie riconducibili a soggetti
in regime di 104.
In chiusura di riunione abbiamo chiesto all’Amministrazione che con le
competenze retributive del mese di aprile sia erogato, in attesa
dell’approvazione della relazione sulla performance 2016, un pre-saldo pari
all’80% dell’incentivo speciale.
FP
CGIL/INPS CISL FP/INPS UIL
PA/INPS
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO
ieri è proseguito il confronto con Anffas, per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro. Abbiamo proseguito il lavoro, già avviato nei precedenti incontri, di lettura del testo vigente, per valutare quanto sia da modificare rispetto alla piattaforma presentata, e quali siano le effettive richieste di Anffas. Sono emersi alcuni nodi, che dovremo affrontare nel quadro complessivo dei costi contrattuali, relativi alle indennità notturna e festiva, nonché alla richiesta, avanzata dalla parte datoriale, di intervenire sull’integrazione di maternità.Noi abbiamo, per parte nostra, evidenziato la necessità di portare a coerenza con le richieste avanzate in piattaforma il trattamento economico di malattia.Il confronto non è però entrato nel merito, ci siamo aggiornati per un ulteriore incontro il 21 aprile prossimo, durante il quale affrontare anche il tema delle richieste economiche, sia per quanto riguarda gli aumenti sul tabellare, che le altre voci a rilevanza economica.
Denise Amerini Francesca De Rugeriis
Responsabile FP CGIL SSAEP Capo Area FPCGIL Sanità e SSAEP