FESI anno 2013: riunione ipotesi di accordo decentrato DAP.

Trattativa FESI 2014: rinvio riunione.

Ministri e Ministre del Governo Renzi

I Segretari Generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa scrivono ai neo Ministri: riorganizzazioni e confronto sono i tratti rivendicativi comuni.

 

 
 
 

CGIL MIUR INFORMA

 

 
  

In allegato la lettera con cui i Segretari Generali di CGIL CISL e UIL della nostra categoria chiedono un incontro alla Ministra Giannini.
 

L’amministrazione è in forte difficoltà, dovuta al blocco delle assunzioni, alla forte carenza di personale e alla mancanza di una efficace organizzazione del lavoro che, in vista delle ormai imminenti attività propedeutiche all’avvio del prossimo anno scolastico, non fanno certo prevedere nulla di buono.
 

Regolamento di organizzazione bloccato da due anni, piante organiche non corrispondenti alla realtà (per non parlare della totale mancanza di esse per le Direzioni Regionali), carenza di fondi per gli acquisti necessari ad un funzionamento degli uffici almeno decente, posti di Direttore Generale scoperti, dirigenti di seconda fascia “a scavalco” anche su tre uffici territoriali diversi, uffici che, nonostante i tagli succedutisi negli anni, continuano ad avere scoperture notevoli.
 

Con tali presupposti facciamo convintamente nostra la frase della lettera dei Segretari Nazionali che dice “Appare improrogabile assumere decisioni certe e stabili anche per ridare dignità e certezze ai lavoratori del MIUR, presupposto necessario affinché l’Amministrazione operi all’altezza delle richieste provenienti dal mondo della scuola e dai cittadini.”
 

Su questa linea lavoreremo sin dall’incontro col nuovo Ministro che speriamo si faccia in tempi rapidi.
 

Vi daremo tempestiva informazione sugli sviluppi.
 

Roma, 11 marzo 2014 
 

      
FP CGIL MIUR 
Angelo Boccuni
  

 
 
 
 

La Grecia non si arrende

Sciopero grecia

Sciopero nei settori pubblici il 12 e il 19-20 marzo 2014

La Grecia non si arrende. Il settore pubblico, devastato dalle politiche di austerity della Troika, trova la forza, ancora, di ribellarsi e indice, per il mese di marzo 2014, tre giornate di sciopero. La prima mercoledì 12 marzo e altre 48 ore il 19 e 20 marzo.

Sono previste due manifestazioni, la prima davanti il Parlamento che il 12 dovrebbe approvare la legge che prevede la stabilizzazione del meccanismo di licenziamento dei dipendenti pubblici previsto dal Memorandum con la Troika. In particolare la legge prevede la privatizzazione degli enti pubblici economici che rende possibile il licenziamento dei dipendenti, se no vietato dalla Costituzione.

La seconda manifestazione si terrà il 19 davanti al Ministero della Pubblica Amministrazione, per protestare contro i licenziamenti, che diventeranno operativi in questo mese, per coloro che fino ad oggi erano nelle liste di mobilità, create ad hoc per i dipendenti pubblici, statali e locali, e per i quali non si è trovata una nuova occupazione. Si tratta di oltre 2mila insegnanti, 3500 vigili urbani e 1600 dipendenti degli 8 ospedali di Atene e Salonicco chiusi lo scorso agosto (si prevede la riduzione degli ospedali in Grecia da 132 a 80). Il governo greco deve ridurre, entro il mese, il suo personale di 12.500 unità.

 

Una nuova legge per licenziare meglio: Brunetta in salsa greca

Lo sciopero è contro il disegno di legge di riforma amministrativa che sta per essere approvato in Parlamento. Il disegno di legge introduce misure che tagliano ulteriori posti di lavoro del settore pubblico e permette di chiudere o privatizzare 23 enti pubblici. Significherà il licenziamento di migliaia di lavoratori del settore pubblico , molti dei quali sono già stati sospesi dal lavoro per diversi mesi .

Tra il 2008 e il terzo trimestre del 2013 oltre 100.000 posti di lavoro ( 12 % ) sono stati tagliati dalla pubblica amministrazione, nella sanità e nell’ istruzione in Grecia e quelli che lasciano i loro posti di lavoro non sono stati sostituiti. Coloro che hanno mantenuto i loro posti di lavoro , e che dovranno fornire i servizi pubblici, hanno visto tagliare il loro salario di oltre il 40 % .

Questa nuova normativa comporterà un ulteriore, massiccio taglio di posti di lavoro . Allo stesso tempo , come sottolinea ADEDY , la disoccupazione resta la più alta in Europa, al 27,5 %, con la disoccupazione giovanile al 59 % . Sarà anche un duro colpo per l’economia greca che deve ancora a registrare i primi segni di segni di crescita , con un Pil in contrazione di quasi il 4 % nel 2013 .

Il progetto di legge introdurrà un sistema di valutazione del personale che , sostiene ADEDY , fornirà una base per ulteriori licenziamenti . Il sistema significherà che il personale sarà classificato come “eccellente” , “buono” o ” cattivo” e che ci saranno quote predefinite per ciascuna categoria – rispettivamente 25 %, il 60 % e il 15 % . Questi ultimi saranno candidati al licenziamento.

Nessuna di queste misure è stata oggetto di trattativa o di consultazione con i sindacati .

ADEDY ha evidenziato il ruolo importante che i servizi pubblici svolgono in tutti i settori dell’economia ed ha chiamato i cittadini e i lavoratori di altri settori a sostenere lo sciopero e la manifestazione prevista nella piazza Klathmonos ad Atene .

Le lavoratrici ed i lavoratori dei servizi pubblici in molti paesi europei si trovano ad affrontare tagli severi dei posti di lavoro e delle loro condizioni salariali . Il taglio dei bilanci porterà ad ulteriore deterioramento dei servizi. Lo sciopero dei nostri compagni greci è un simbolo per la resistenza continua dei lavoratori e dei cittadini contro le politiche di austerità dell’UE .

Orario di lavoro medici – FP CGIL Medici: Corte Ue ha ragione. Vi fareste operare da un chirurgo stanco?

Comunicato stampa Fp-Cgil Medici

Roma, 20 febbraio 2014

“Imbarazzante dover aspettare che sia la Corte di Giustizia Europea a difendere il diritto anche per i medici italiani al limite di 48 ore per l’orario lavorativo settimanale medio e a periodi minimi giornalieri di riposo di 11 ore consecutive. Sostenere che i nostri medici, in quanto formalmente inquadrati come dirigenti, non abbiano gli stessi diritti dei loro colleghi europei, è sbagliato e risibile. Un medico del pronto soccorso, in quanto dirigente, non ha diritto ai riposi? E non ne hanno diritto anche i suoi pazienti? Bisognava intervenire prima, come chiediamo da anni inascoltati”. Con queste parole Massimo Cozza, Segretario nazionale Fp-Cgil Medici, commenta la notizia del deferimento da parte della Commissione Europea dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea. Deferimento giunto dopo un primo richiamo, del maggio 2013, con cui la Corte chiese al nostro Paese di adottare le misure necessarie ad assicurare che la legislazione nazionale ottemperasse agli obblighi derivanti dalla direttiva europea sull’orario di lavoro dei medici del servizio sanitario pubblico.

“E’ impensabile – continua il sindacalista – che siano i turni massacranti di medici e operatori sanitari a sopperire alle mancanze del sistema, al blocco del turn over che riduce il personale ed ai pesanti tagli per oltre 30miliardi di euro, con servizi essenziali spesso resi possibili solo grazie al lavoro degli oltre 10mila medici precari”.

“Al prossimo Governo chiediamo un immediato confronto per modificare le norme vigenti e sbloccare il turn over, per consentire l’assunzione del personale necessario a garantire il rispetto delle norme europee. Da una parte va tutelato il diritto dei medici e degli operatori sanitari a orari di lavoro appropriati. Dall’altra va salvaguardata la qualità del servizio offerto. La domanda che poniamo ai cittadini – conclude Cozza – è la seguente: vi fareste operare da un chirurgo stanco?”.
 

Decreto Enti locali, sindacati pronti alla mobilitazione. Cgil, Cisl, Uil: "Servizi a rischio e danno ai lavoratori. Subito una soluzione"

Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil- Fpl

Roma, 21 febbraio 2014

“Un’ingiustizia per i lavoratori e un grave rischio di bloccare i servizi alle comunità locali”. Così Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio, segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, sulla decisione della Presidenza del Senato di congelare l’emendamento al decreto legge 151/2013, in fase di conversione in Legge e già approvato dalla V Commissione Bilancio, che avrebbe dato una prima risposta ai problemi sulla contrattazione integrativa nel comparto Regioni ed Enti locali, alla luce dell’attività ispettiva del Ministero dell’Economia.

“Mai come in questo caso c’è una questione di necessità e urgenza”, proseguono i segretari di categoria, che considerano la decisione “incomprensibile sia rispetto all’oggetto del decreto che, soprattutto, rispetto ai pesanti risvolti di cui la politica non sembra rendersi conto”.

Effetti fortemente negativi – attaccano Dettori, Faverin e Torluccio – “per il personale, verso il quale alcune Amministrazioni hanno già disposto il blocco del salario accessorio e, ancor più grave, hanno addirittura avviato le procedure per il recupero di parte delle somme percepite dai lavoratori sulla base di contratti sottoscritti con gli Enti. Effetti altrettanto pesanti per il funzionamento delle amministrazioni locali che,   grazie all’impegno e alla professionalità dei lavoratori, nonostante la carenza di organico dovuta al blocco del turn-over e i modesti salari erosi dal prolungato fermo della contrattazione, continuano a garantire i servizi essenziali ai cittadini e alle imprese”.

“Occorre subito una soluzione per evitare che a pagare il prezzo delle formalità istituzionali siano i lavoratori e gli stessi cittadini” rimarcano i segretari. “Bisogna intervenire immediatamente per sostenere il sistema delle autonomie locali in attesa del necessario riordino istituzionale in discussione al Senato. E siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per salvaguardare lavoratori e livelli dei servizi”.

Rimini: Dichiarazione stato di agitazione.

11.03.2014 – Rimini: Dichiarazione stato di agitazione.

 

 

news

FESI 2014: convocazione giorno 14.3.2014 presso il DAP..

news

CC Velletri: nota Fp Cgil al Capo del Personale.

news

La Rassegna Penitenziaria n. 8 – Marzo 2014.

Lettera al Segretario Generale del Ministero – Dr. Pennesi

 

 
Coordinamenti Nazionali
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  

Roma, 10 marzo 2014                                                                  
 

                                  Al Segretario Generale del Ministero del
                                  Lavoro e delle Politiche Sociali    
                                  Dr. Paolo Pennesi 
 

 

 

ATTIVITA’ ISPETTIVA: L’ACCESSO BREVE
 

Nel leggere la circolare N. 6/2014 ci siamo accorti che le preoccupazioni espresse nell’aprile del 2011 sono ancora attuali.
La situazione socio economica e la caccia alle streghe che si è scatenata nei confronti degli ispettori del lavoro aggrava, a nostro avviso, i pericoli di una tale modalità operativa.
Una circolare, ed in precedenza una sintetica nota, non possono modificare le responsabilità che derivano dalla legge.
Nell’ultima circolare si “definisce”  la modalità operativa dell'”accesso breve” come l’accesso finalizzato all’accertamento del lavoro “in nero”.
Gli ispettori dovranno: esclusivamente acquisire le dichiarazioni del personale presente con esclusivo riferimento alla data effettiva di costituzione del rapporto di lavoro e, qualora non emergano incongruenze in ordine a tali aspetti, il personale ispettivo potrà dichiarare concluso l’accertamento.
Esula dall’accesso breve, secondo la circolare, qualunque altra indagine riferita a profili diversi da quello sopra indicato.
Ci chiediamo, alla luce della normativa vigente sull’esercizio della vigilanza in materia di lavoro,  se  l’Ispettore del Lavoro,  pur in presenza di una circolare ministeriale  o di una  programmazione specifica da parte dell’Ufficio, possa  limitare la propria attività di controllo, acquisendo  informazioni  da parte dei lavoratori con  riferimento  esclusivo alla  data di costituzione del rapporto di lavoro, limitando così la dichiarazione “liberamente resa dal lavoratore”.
Vorremmo anche sapere, per esempio, come deve essere valutata la richiesta del lavoratore trovato “in regola” in fase di accesso breve che sovente dopo qualche giorno si presenta alla DTL per riempire di contenuti la scarna dichiarazione acquisita durante l’accesso.  Inoltre vorremmo sapere se l’accesso breve ha precedenza sulle Richieste di Intervento anche se trattabili in Conciliazione Monocratica.
Del resto è evidente che qualora si presentasse una ipotesi di reato, (ad esempio lavoratori minorenni  o extracee non regolari), l’Ispettore quale Ufficiale di P.G., sarebbe  comunque tenuto a darne comunicazione  all’A.G., a prescindere dalla tipologia programmata di attività,  e quindi  necessariamente sarebbe tenuto a  raccogliere tutti gli elementi utili, e non solo la data di costituzione del rapporto di lavoro, per una completa esposizione dei fatti oggetto della notizia di reato stessa.
In conclusione,   considerato il contesto socio economico attuale, e  i gravi episodi avvenuti nei giorni scorsi,  che hanno prodotto  una forte esposizione mediatica della figura dell’Ispettore e del proprio ruolo ,  pur nella consapevolezza che i  compiti di Istituto debbano essere assolti,   riteniamo che   programmare 50.000 “accessi brevi”, proprio per la loro “particolare” tipologia,  potrebbe  esporre gli ispettori del lavoro a gravi pericoli  anche per l’incolumità personale.
 

Un’ultima domanda: l’accesso breve è utile ai lavoratori e alle aziende o serve solo per organizzare qualche bella conferenza  stampa?
 

Ci auguriamo di avere, al più presto, qualche risposta convincente.
                                    
 

FP CGIL
Giuseppe Palumbo
CISL FP
Paolo Bonomo
UIL PA
Angelo Vignocchi
 
 
 
 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto