Di seguito il link per poter rivedere la trasmissione televisiva con l’intervista odierna di Francesco Quinti
http://www.la7.it/tgla7/rivedila7/tg-la7-cronache-26-02-2014-127442
Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale
Roma, 26 febbraio 2014
La Fp-Cgil Nazionale giudica positivamente l’avvio immediato del confronto con le organizzazioni sindacali voluto per oggi, a soli 3 giorni di distanza dalla sua nomina ufficiale, dal nuovo Ministro della Giustizia Andrea Orlando. Un bel segnale di attenzione verso gli operatori che rappresentiamo e, più in generale, verso i temi centrali per i settori della Giustizia e penitenziario, che abbiamo sottolineato al Ministro in modo chiaro: politiche sul carcere per il contrasto al sovraffollamento; superamento di leggi dannose come Bossi-Fini e soprattutto ex Cirielli; politiche sul personale, che sconta gravi carenze di organico (9000 unità nel settore giudiziario, 8000 in Polizia Penitenziaria, oltre a 1500 tra assistenti sociali ed educatori). Senza una soluzione sul fronte degli organici nessun percorso alternativo alla carcerazione, come previsto dal recente “svuota carceri”, è possibile.
Entro il mese di marzo sarà a disposizione una piattaforma sindacale unitaria di riorganizzazione e modernizzazione di tutto il sistema giustizia.
Servono interventi urgenti. Il Ministro Orlando ha dimostrato di conoscere bene quali siano le criticità del sistema, di avere attenzione per il disagio delle lavoratrici e dei lavoratori. Adesso il nuovo Governo di cui fa parte ha la possibilità di uscire dalla retorica e dare il via una vera riforma, così come annunciato dal Presidente del Consiglio Renzi. Su questo diamo la nostra disponibilità e mettiamo in campo le nostre proposte.
E’ stata siglata ipotesi di CCNI personale dirigente – professionisti I qualifica e le relative ipotesi di riparto dei fondi anno 2013.
Ieri si è tenuto il programmato incontro con lo Stato Maggiore Esercito relativo a provvedimenti di riorganizzazione della Forza Armata non discendenti dalla legge 244 del 31 dicembre 2012 “Revisione dello Strumento Militare”.
I provvedimenti illustrati, alcuni già oggetto di informazione nel corso del 2013, interessano l’area di vertice, operativa, formazione, logistica, territoriale e non hanno particolari ricadute sul personale civile (in allegato la scheda informativa inviata da Stato Maggiore Esercito).
La tematica riguardante l’area territoriale è stata occasione per proporre uno studio di fattibilità per una valorizzazione degli Enti e strutture della sanità, con particolare riferimento ad un ampliamento delle attività diagnostiche dei Poliambulatori. La nostra proposta ha avuto riscontro positivo da parte dell’Amministrazione.
Per quanto attiene l’area industriale la stessa sarà oggetto dell’incontro con il Capo di Stato maggiore del 18 marzo p.v.
Roma, 26 febbraio 2014
FP CGIL CISL FP UIL PA
Noemi Manca Paolo Bonomo Sandro Colombi
I salvataggi dei paesi della zona euro sono legati a delle condizioni rigorose imposte dai rappresentanti dei creditori internazionali – Commissione europea, BCE e FMI – la cosiddetta Troika. Poiché sono stati espressi dei dubbi in merito ai metodi di lavoro della Troika, il Parlamento europeo ha avviato un’indagine sulla questione. Dopo una serie di visite nei paesi interessati, la relazione è stata votata dalla commissione agli Affari economici il 24 febbraio e passerà alla plenaria in marzo.
L’analisi del lavoro della Troika è portato avanti dalla commissione per i Problemi economici e monetari (ECON). Due relatori sono a capo dell’iniziativa: il socialista francese, Liem Hoang Ngoc, e l’europarlamentare austriaco del centro-destra, Othmar Karas.
La relazione è stata approvata dalla commissione agli Affari economici e mette in evidenza le conseguenze i problemi interni conseguenti all’azione della Troika. Le tre istituzioni in questione – Commissione europea, BCE e FMI – non hanno responsabilità uguali e il loro processo decisionale ha diversi livelli di trasparenza.
Il sistema messo in atto è stato anche criticato poiché non è stato capace di adattarsi alle diverse circostanze di ogni Stato membro.
Durante la prima e seconda settimana di gennaio una delegazione della commissione ECON ha visitato Cipro e il Portogallo. Sempre a gennaio, la stessa delegazione si è recata in Irlanda e in Grecia. Durante le visite si sono tenuti degli incontri di alto livello con ministri e rappresentanti della società civile.
Il vicepresidente del Parlamento Karas ha insistito sulla legittimità democratica delle decisioni prese nel quadro dei programmi di aiuto. “Il Parlamento europeo deve co-decidere sulle decisioni comuni europee. Non è sufficiente dire, i governi nazionali sono democraticamente legittimati ed è per questo che non abbiamo bisogno più bisogno del Parlamento europeo. Ciò significherebbe mettere gli orologi indietro di decenni”, ha aggiunto Karas.
“Questa inchiesta è stata istituita per fornire risposte a tutti coloro la cui vita è stata influenzata dalla Troika. Da quando la Troika è intervenuta la prima volta in Grecia, vi è la necessità di valutare in modo trasparente e democratico se esso sia stato il metodo d’azione migliore”, ha detto Hoang Ngoc.
Durante la terza settimana di gennaio ECON ha organizzato varie audizioni parlamentari in cui sono intervenuti vari politici attuali ed ex della Troika. Tra gli altri hanno partecipato alle audizioni: Olli Rehn, commissario agli affari economici e monetari, Jean-Claude Trichet, ex presidente della BCE, Klaus Regling, il direttore del Meccanismo europeo di stabilità.
La votazione in plenaria della relazione finale è prevista per marzo (24.2.2014)
Comunicato stampa di Fabrizio Fratini, Segretario Nazionale Fp-Cgil e Daniele Tissone, Segretario generale Silp per la Cgil
Roma, 25 febbraio 2014
Il comparto sicurezza nel suo insieme ha perso circa 32 mila lavoratori negli ultimi 3 anni: gli operatori della Polizia di Stato sono passati dai 103 mila dell’anno 2003 ai circa 94 mila del 2013, quelli della Polizia Penitenziaria da 45.000 a circa 36.000 e gli organici degli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato sono stati ridotti di più di un migliaio di unità. I tagli lineari operati ai Corpi di Polizia ammontano solo negli ultimi 5 anni a più di 4 miliardi di euro, circa il 50% in termini reali. Una scelta scellerata che non tiene in in considerazione gli effetti negativi prodotti sul sistema di protezione sociale e sul contrasto alla criminalità organizzata. Il rinnovo del contratto collettivo nazionale degli operatori è bloccato dal 1° gennaio 2010, come le indennità accessorie. Una situazione che si protrarrà per tutto 2014, alimentando la perdita secca del potere di acquisto delle retribuzioni fino ad oggi quantificabile in circa 120 euro mensili medie per stipendi già esigui (in media circa 1300 euro netti mensili). Una situazione fortemente demotivante. La beffa del riordino delle carriere del personale del Comparto, poi, garantita dagli ex ministri dell’Interno e della Difesa e stroncata dalla Ragioneria dello Stato per insufficienza dei fondi necessari – dopo che la finanza cosiddetta creativa ne aveva prosciugata una grande parte, circa 850 milioni – si è rivelata per quella che era fin dall’inizio: una intollerabile presa per i fondelli del personale. In queste ultime ore, peraltro, si sono aggiunti due ulteriori elementi critici: l’annuncio di chiusura di centinaia di uffici di Polizia e l’annuncio che i vertici di Augusta (Finmeccanica) sono sotto inchiesta per la presenza di amianto sugli elicotteri della Polizia di Stato e delle forze militari. Serve altro? Fp-Cgil Nazionale, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato, e Silp per la Cgil della Polizia di Stato terranno domani 26 febbraio, a partire dalle ore 9.30, un sit-in in Piazza Montecitorio (Roma) a difesa delle retribuzioni, delle funzione, delle prerogative del mondo del lavoro in divisa, e affinché le istituzioni, Parlamento in testa, diano risposte adeguate.
26.02.2014 – Nota sulle problematiche logistiche del distaccamento aeroportuale
26.02.2014 – Organizzazione uffici Comando – Nota al Comandante
26.02.2014 – Servizio mensa – Utilizzo distributore bevande – Nota unitaria
di Fabrizio Fratini, Segretario Nazionale Fp-Cgil e Daniele Tissone, Segretario Generale Silp per la Cgil
Roma, 25 febbraio 2014
Il comparto sicurezza nel suo insieme ha perso circa 32 mila lavoratori negli ultimi 3 anni: gli operatori della Polizia di Stato sono passati dai 103 mila dell’anno 2003 ai circa 94 mila del 2013, quelli della Polizia Penitenziaria da 45.000 a circa 36.000 e gli organici degli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato sono stati ridotti di più di un migliaio di unità.
I tagli lineari operati ai Corpi di Polizia ammontano solo negli ultimi 5 anni a più di 4 miliardi di euro, circa il 50% in termini reali. Una scelta scellerata che non tiene in in considerazione gli effetti negativi prodotti sul sistema di protezione sociale e sul contrasto alla criminalità organizzata.
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale degli operatori è bloccato dal 1° gennaio 2010, come le indennità accessorie. Una situazione che si protrarrà per tutto 2014, alimentando la perdita secca del potere di acquisto delle retribuzioni fino ad oggi quantificabile in circa 120 euro mensili medie per stipendi già esigui (in media circa 1300 euro netti mensili). Una situazione fortemente demotivante.
La beffa del riordino delle carriere del personale del Comparto, poi, garantita dagli ex ministri dell’Interno e della Difesa e stroncata dalla Ragioneria dello Stato per insufficienza dei fondi necessari – dopo che la finanza cosiddetta creativa ne aveva prosciugata una grande parte, circa 850 milioni – si è rivelata per quella che era fin dall’inizio: una intollerabile presa per i fondelli del personale.
In queste ultime ore, peraltro, si sono aggiunti due ulteriori elementi critici: l’annuncio di chiusura di centinaia di uffici di Polizia e l’annuncio che i vertici di Augusta (Finmeccanica) sono sotto inchiesta per la presenza di amianto sugli elicotteri della Polizia di Stato e delle forze militari.
Serve altro? Fp-Cgil Nazionale, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato, e Silp per la Cgil della Polizia di Stato terranno domani 26 febbraio, a partire dalle ore 9.30, un sit-in in Piazza Montecitorio (Roma) a difesa delle retribuzioni, delle funzione, delle prerogative del mondo del lavoro in divisa, e affinché le istituzioni, Parlamento in testa, diano risposte adeguate.
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