RIFORMA, ADDIO O ARRIVEDERCI? RESTANO SOLO I TAGLI
Con un comunicato stampa il Ministro ha informato ieri che viene sostanzialmente ritirato il DPCM di organizzazione. In sostanza il DPCM viene mantenuto per assolvere gli obblighi della spending review, quindi la riduzione di costo del lavoro e degli Uffici, ma viene a cadere tutta l’impalcatura della riorganizzazione, il cui iter viene affidato allo strumento ordinario, il DPR, e quindi si riparte, naturalmente aspettando lumi dalla crisi politica che ormai avvolge questo paese in una nebbia fitta. Sappiamo che questo atto viene accompagnato da grossi sospironi di sollievo, e riteniamo la decisione del Ministro saggia, visto la molteplicità delle criticità presenti nella schema ormai tramontato. E allo stato non sono ipotizzabili i tempi. Davvero un’occasione perduta. Ma certo la situazione non è tale da consentirci ottimismo. In sostanza si santificano tagli inutili e senza alcun risparmio significativo per il bilancio dello stato. Semplicemente ci ritroviamo cassati duemila posti di lavoro che avrebbero potuto formare un serbatoio occupazionale per i giovani e consentire lo scorrimento del personale idoneo interno. Ai giovani ed ai precari sotto i 35 anni resta l’iter di un paraconcorso che non assume, ai lavoratori vengono ridotte le prospettive di crescita professionale. Questo è il magnifico risultato della spending review, una manovra basata su calcoli ragionieristici astratti che producono risparmi virtuali. Naturalmente ci riserviamo sulla vicenda un commento più articolato all’esito della riunione odierna con il Capo di Gabinetto.
CIRCOLARI SULLE PROGRESSIONI: ALCUNI CHIARIMENTI
È stata emanata una ulteriore Circolare, a seguito delle nostre osservazioni (ma non solo nostre) sulla Circolare 56/2014.
Prendiamo atto che alcune nostre richieste sono state accolte, in particolare quelle riferite alla possibilità di accesso, da parte dei candidati, a tutta la graduatoria che li riguarda e la concessione di un congruo periodo di tempo, prima di procedere alla registrazione definitiva della graduatoria, per dar modo di verificare tutte le incongruenze che si ritiene di rilevare prima di attivare il contenzioso eventuale previsto dalla legge. Così come prendiamo atto dell’impegno di controllo capillare di tutti i titoli presentati. Restano due questioni che vogliamo sottolineare, ambedue riferite alla dichiarazione contenuta nella Circolare relativamente al fatto che la procedura non prevede idonei.
La prima è riferita al fatto delle circa 350 posizioni ancora da assegnare nell’ambito dei numeri previsti dall’accordo. Sarebbe stato opportuno specificarlo, nella Circolare. E, per dare ancora di più massima trasparenza all’intero processo, mettendo a tacere qualche voce malevola, noi riteniamo indispensabile che il previsto confronto sui criteri di distribuzione dei residui 350 posti avvenga prima della pubblicazione delle graduatorie.
Inoltre, noi troviamo singolare il ragionamento secondo il quale, poiché la graduatoria non prevederebbe idonei, si pubblicano solo i vincitori e la procedura si esaurisce con questo.
Noi sommessamente ricordiamo che, essendo una procedura selettiva, l’esito non può essere che la messa in chiaro di tutta la procedura e che anche i non vincitori fanno parte di una graduatoria formata sulla base della valutazione dei titoli da parte della Commissione competente. E che noi abbiamo un accordo, ricompreso nella circolare 170/2007, che prevede la durata della validità delle graduatorie selettive fino all’emanazione di bandi successivi, analogamente a quanto avvenuto per le graduatorie relative alle vecchie riqualificazioni. Pertanto, prima di definire queste modalità, è opportuno che la questione venga affrontata e discussa sul tavolo nazionale.
CIRCOLARE 66/2014: A GAMBA TESA SULLE LIBERTA’ SINDACALI?
Fresca fresca è stata emanata una Circolare interpretativa nientepopodimenochè delle liberta sindacali. Al di là delle valutazioni di merito, quali il riferimento ai part time sindacali il cui trattamento è già chiaramente definito nell’accordo quadro e quindi non si comprende la finalità di questa tatuologica quanto parziale copiatura di norme, e la decisione di non pagare più alcuna forma di salario accessorio ai cattivi sindacalisti, sull’onda di una interpretazione dell’ARAN riferita al periodo di splendore brunettiano e del tutto ignorando quanto specificatamente scritto all’art.17 dello stesso accordo quadro cui fanno riferimento. Pertanto al personale in distacco o permesso sindacale si applicano, ai fini della retribuzione accessoria, le fattispecie previste da una tabella specifica (Tabella 1 dall’allegato B al CCNL 94/97). Inoltre, visto che ci risulta che l’amministrazione ai suoi distaccati paga solo il buono pasto a seguito di un accordo interno evidentemente dimenticato dai nostri o ritenuto, a torto o a ragione, illegittimo, bastava una semplice disposizione di ufficio finalizzata a negare i buoni pasto al personale in distacco e a confermarlo al personale in permesso sindacale.
Al di là di queste prime valutazioni ci preme in questo caso sottolineare come questa Circolare rischi di far saltare tutto il confronto appena iniziato sulle relazioni sindacali. È del tutto noto, infatti, che nel momento in cui si avvia un confronto le parti non intervengono sulle materie oggetto dello stesso, e l’esercizio delle libertà sindacali è stato chiaramente indicato dal Capo di Gabinetto come uno dei temi della discussione. Altro aspetto che ci preme rilevare è quello riferito alla disinvoltura con la quale la dirigenza amministrativa del MIBACT interviene su materie la cui regolamentazione ed interpretazione è demandata ai tavoli nazionali di comparto e non alle singole amministrazioni. Questo atteggiamento è del tutto rivelatore delle intenzioni che la nostra controparte ha nella regolazione dei rapporti con noi e la terremo bene da conto in riferimento agli attacchi continui al sistema di contrattazione integrativa, ampliando il campo delle responsabilità connesse, responsabilità da collegare alle dirette conseguenze di questo atteggiamento.
Roma, 13 febbraio 2014
FP CGIL MIBACT
Claudio Meloni
(ANSA) – ROMA, 13 FEB – “E’ del tutto inaccettabile che la Ministra Cancellieri, ancora in questi giorni sulle pagine dei
giornali per presunti scandali relativi al piano carceri, si adoperi per licenziare frettolosamente un regolamento di
organizzazione del Ministero della Giustizia che prevede tagli al personale, in applicazione della spending review”. Lo
sostiene la Funzione Pubblica Cgil, secondo cui se il regolamento entrasse in vigore “sarebbe un colpo di grazia alla
giustizia ordinaria ed al mondo penitenziario tutto, in cui le condizioni di lavoro degli operatori e di vita dei detenuti sono
inumane”.
Secondo il sindacato il merito del regolamento e’ “irricevibile” :invece di “un vero ‘decentramento’ si attuano di fatto dei tagli lineari e degli accorpamenti impraticabili che non potranno che rallentare il funzionamento delle strutture”.
Per questo ieri ha chiesto al ministro in un incontro di ritirare “immediatamente” il provvedimento e di aprire “una vera discussione” con le organizzazioni sindacali.
“Per fortuna – rilevano tra l’altro Salvatore Chiaramonte e Fabrizio Fratini Segretari Nazionali Fp-Cgil – ieri e’ intervenuto in soccorso del mondo del carcere il pronunciamento della Consulta sulla inconstituzionalita’ della Fini Giovanardi, una delle leggi carcerogene contro la quale lo scorso anno la Fp-Cgil, insieme ad altre Associazioni, ha raccolto le firme della societa’ civile”.
Il documento elaborato dalla fp cgil e consegnato durante la riunione di oggi sullo schema di Dpcm sul regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia.
12.02.2014 – Colonne Mobili, micro e macro emergenze – Interrogazione parlamentare
12.02.2014 – Rettifica data trasfermento CC.SS.
12.02.2014 – Comunicato visita sottosegretario Bocci
12.02.2014 – Avvicendamento aeroportuale – Nota al Comandante
2014″LE COMUNITÀ STRANIERE E IL CONTESTO SOCIO SANITARIO“
(codice ECM FAD 87446, per tutte le professioni; 14 crediti).
attivo dal 10 marzo al 31 maggio 2014.
La quota di iscrizione è di euro 15 per gli iscritti Cgil (euro 50 per i non iscritti).
Presentazione del corso
On. Cecilie Kyenge (Ministro dell’Integrazione)
Lezione 1. La medicina delle migrazioni in Italia: Un percorso di conoscenza e di diritti.
Docente: dott. Salvatore Geraci (Area Sanitaria Caritas Roma)
Lezione 2. Assimilazionismo, multicuralisimo e integrazione
Docente: dott. Francesco Mazzucotelli (Sociologia dei processi migratori – Università di Pavia)
Lezione 3. La figura del rifugiato come rivelatore delle contraddizioni della società di accoglienza
Docente: dott. Andrea Pendezzini (Medico Associazione OIKOS)
Lezione 4. Il ruolo delle associazioni di volontariato nel campo della salute dei migranti.
Docenti: (Chiara Boninsegna e Gabriella Cavagna. Volontarie Associazione OIKOS)
Lezione 5. I diritti sanitari dello straniero
Docente (dott.ssa Gilda Marchesi. Ufficio Migranti Cgil Bergamo)
Lezione 6. Globalizzazione, disuguaglianze e salute: la sanità in una prospettiva planetaria
Docente: dott. Roberto Alfieri (Università di Bergamo)
Lezione 7. L’accesso alle cure. Le politiche nazionali e locali: fruibilità per tutti o disuguaglianze per gli immigrati
Docente: dott. Salvatore Geraci (Area Sanitaria Caritas Roma)
Lezione 8. Il contributo degli stranieri all’offerta infermieristica italiana
Docente: Dott. Ennio Fortunato (Ricercatore ISTAT)
Lezione 9. Medicina transculturale e società multietnica: La medicina transculturale sarà la medicina. Nuovi percorsi interculturali in sanità
Docenti: dott.ssa Bianca Maisano (responsabile del poliambulatorio della Caritas alla stazione Termini di Roma),
dott.ssa Carovillano Serena (Medico Specializzando in Igiene e Medicina Preventiva presso L’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.) e dott.ssa Liddo Marica.( collaboratore della Direzione Sanitaria presso il Poliambulatorio per migranti della Caritas di Roma).
Per iscriversi si accede alla pagina web http://proteo.cgil.bergamo.it una volta inseriti i propri dati (già presenti se si sono frequentati altri corsi FAD di CGIL Proteo) si riceve immediatamente una mail con le credenziali di accesso alla piattaforma on line con i materiali didattici (http://www.proteoformazione2.it/dokeos).
Tutte le istruzioni necessarie sono presenti sulla piattaforma. L’accesso ai materiali didattici sarà attivo dal 10 marzo, le iscrizioni possono essere inserite da subito.
Il documento elaborato dalla fp cgil e consegnato durante la riunione di oggi sullo schema di Dpcm sul regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia.
A seguito del vuoto istituzionale venutosi in questi giorni a determinate, anche la politica e il sistema dell’informazione sembrano essersi accorti che il più grande Ente previdenziale del Paese continua ad avere moltissimi problemi da risolvere.
CGIL, CISL e UIL di categoria evidenziano la necessità di un cambiamento radicale nelle strategie di Ente sin dal dicembre del 2011, ovvero da quando il legislatore ha deciso la soppressione e l’incorporazione di INPDAP ed ENPALS in INPS.
Abbiamo chiesto, sin dall’inizio, di poterci confrontare su un concreto Piano Industriale che delineasse il nuovo assetto dei servizi ai cittadini e alle imprese, i conseguenti obiettivi strategici e le misure organizzative per attuarli, un piano straordinario di valorizzazione del ruolo e della professionalità dei lavoratori che tali obiettivi e servizi devono assicurare.
Le risposte dell’Ente sono spesso state insoddisfacenti e tra loro contraddittorie. Infatti, mentre, da un lato, non si è ancora pervenuti alla definizione di un progetto organico di sviluppo dell’Ente, dall’altro, si è dato avvio, in attuazione della spending review, a decisi interventi di taglio lineare alle risorse economiche e funzionali.
Il Governo prenda finalmente atto della grave situazione che nel tempo si è venuta a determinare e individui subito un commissario cui affidare il compito di guidare l’INPS verso un nuovo modello di governance in grado, fra l’altro, di assicurare maggiori livelli di partecipazione a lavoratori e imprese e di rendere più brevi i tempi di perfezionamento dei processi decisionali.
Il più grande Ente del Welfare del Paese non può restare senza il pieno funzionamento dei suoi organi.
Pensionati, lavoratori e imprese si aspettano che l’INPS continui ad assicurare loro risposte adeguate e non hanno di certo bisogno che si diffondano voci su presunti nuovi tagli alle retribuzioni o su nuove riduzioni del personale dell’Istituto.
CGIL CISL UIL che, nel recente passato, hanno già chiamato i lavoratori dell’INPS alla mobilitazione per contrastare i ripetuti attacchi alle loro condizioni professionali e retributive, ribadiscono sin d’ora al Governo la loro volontà di continuare a diciamo sin d’ora difenderne, con tutta la necessaria determinazione, dignità e impegno.
Al Governo chiediamo l’immediata assunzione di atti adeguati alla gravità dei problemi, un vero coinvolgimento delle OO.SS sul futuro dell’INPS, un investimento sui servizi e sui lavoratori che ne hanno sinora reso possibile l’erogazione, con qualità ed efficacia da tutti riconosciute.
Roma, 10 febbraio 2014
FP CGIL
S. Chiaramonte |
CISL FP
D. Volpato |
UIL PA
E.M. Ponti |