Mobilità del personale appartenente al ruolo di Vigile del Fuoco – specialista sommozzatore

16.12.2013 – Mobilità del personale appartenente al ruolo di Vigile del Fuoco – specialista sommozzatore

 

 

 
 

RIORGANIZZAZIONE: QUALCHE TIMIDO SEGNALE FRA TANTE CRITICITA'

       
                                                               
 

Si è svolto nella serata di martedì scorso l’incontro tra la Delegazione di parte pubblica e le OO.SS per l’informativa relativa alla riorganizzazione del Ministero Infrastrutture e Trasporti.
Alla presenza dei Capi Dipartimento, il Capo di Gabinetto , dott. Aiello, ha illustrato le linee portanti del documento soffermandosi su alcuni punti di particolare rilievo.
In primo luogo ha affrontato la problematica riguardante le funzioni trasversali tra i rami del Ministero dove, ripartendo dalle ipotesi formulate nel corso del precedente e unico incontro del mese di ottobre, ha spiegato i motivi per i quali non può essere percorsa né la strada del Segretariato, in quanto l’attivazione presuppone una modifica normativa né l’ipotesi della creazione di un terzo Dipartimento poiché tale soluzione avrebbe comportato penalizzazioni sulle posizioni dirigenziali di prima e seconda fascia delle altre strutture nell’ottica dei numeri previsti dalla “spending review”. Per questi motivi, secondo il Capo di Gabinetto, si è scelto di razionalizzare e accorpare nel Dipartimento Trasporti la direzione del personale lasciando e valorizzando le competenze più strettamente tecniche al Dipartimento Infrastrutture.
Per quanto riguarda le Strutture Periferiche, le scelte effettuate sono ispirate dalla considerazione che alcune novità normative hanno sottratto competenze e funzioni alle Infrastrutture tali da poter sopportare la riduzione di due Provveditorati Interregionali, mentre per le Direzioni Generali Territoriali del Dipartimento Trasporti sono frutto di un processo di ottimizzazione delle risorse.
Alla fine dell’esposizione il dott. Aiello ha comunicato che è intenzione dell’Amministrazione portare la bozza di regolamento della riorganizzazione del Ministero  per l’ultimo Consiglio dei Ministri, prima della pausa natalizia, in tempo utile per l’approvazione entro il 31.12.2013.
A seguire sono intervenuti i rappresentanti di tutte le Organizzazioni sindacali presenti.
Nel corso del nostro intervento abbiamo segnalato i punti di particolare criticità nel documento proposto.
Per quanto attiene le funzioni trasversali abbiamo sottolineato che, pur prendendo atto delle motivazioni addotte, non concordavamo sull’ipotesi prospettata. Se l’idea di riunire e accorpare le funzioni trasversali doveva, secondo noi,  rispondere all’esigenza di iniziare concretamente un percorso di unitarietà e integrazione fra le varie “anime” del Ministero, la scelta individuata della Direzione del Personale nel Dipartimento Trasporti rischia, invece paradossalmente, di continuare ad alimentare conflitti e incomprensioni con inevitabili riflessi sull’operatività.
Se non sono possibili le soluzioni legate al Segretariato piuttosto che ad un terzo Dipartimento sarebbe auspicabile comunque trovare una soluzione innovativa che vada nella direzione di una maggiore integrazione.
Abbiamo criticato, con decisione, il riassetto territoriale delle Strutture Periferiche, che come sta avvenendo in tutte le Amministrazioni soggette a riorganizzazione, mantengono sostanzialmente intatta la struttura centrale rispetto a quelle periferiche che sono invece oggetto di pesanti riduzioni. Strutture periferiche articolate nel modo previsto nel documento non possono fornire un reale governo del territorio viste sia le dimensioni geografiche che le oggettive difficoltà logistiche nello svolgere compiutamente le funzioni assegnate. Come è pensabile di poter gestire una Direzione dei Trasporti che mette insieme sei regioni (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) ovvero un Provveditorato che spazia dalla Sicilia alla Basilicata?  La realtà italiana, specialmente nel sud, non offre collegamenti agevoli pur nell’accorpamento di regioni limitrofe, ma spesso eguale difficoltà si incontrano nella direttrice est-ovest del Paese.
Queste difficoltà rendono problematica una reale presenza dello Stato sul territorio, che per quanto ci riguarda, invece  va salvaguardata anche in termini di presidio di legalità.
Inoltre, abbiamo chiesto chiarimenti sulle funzioni svolte dall’attuale SVCA e sul corretto incardinamento della struttura e delle sue articolazioni territoriali, così come abbiamo evidenziato che venisse esplicitata la dipendenza organizzativa/funzionale della struttura RIPAM e del personale assegnato a l’Aquila per la ricostruzione. Altre considerazioni critiche le abbiamo espresse sia sul ruolo della struttura tecnica di missione che per la mancata individuazione di un ufficio sulla trasparenza e l’anticorruzione così come previsto  dalla Legge Severino. Non ultimo, ci è parso coerente segnalare l’inopportunità della previsione di tre Consiglieri Ministeriali in un contesto di continui tagli alle dotazioni organiche.
In conclusione dell’intervento abbiamo posto con decisione il problema delle strutture periferiche delle Capitanerie di Porto alle dipendenze, così come appare nel documento, del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Un problema annoso, più volte segnalato dalla FP CGIL, che neppur in questo documento trova adeguata e corretta soluzione. Abbiamo suggerito di riportare al rispetto delle norme vigenti la dipendenza funzionale degli uffici periferici delle Capitanerie di Porto in quanto articolazioni funzionali del Ministero Infrastrutture e Trasporti.
Al termine degli interventi il Capo di Gabinetto ha fornito alcune risposte e chiarimenti dando atto alle OO.SS. di aver posto alcune considerazioni critiche che toccano problemi reali e condivisibili.
Rispetto alle funzioni trasversali ha ipotizzato la previsione di un Consiglio di Amministrazione dove potranno essere presenti ovviamente il Ministro oltre il Capo di Gabinetto, i Capi Dipartimento, il Capo del Personale e dei Servizi Informatici e statistici che avrà funzioni di coordinamento tra le varie anime del Ministero. Una soluzione che non comporta spese e va, a suo dire, nella direzione indicata da noi e dalla maggioranza delle Organizzazioni sindacali presenti.
In merito alla ripartizione territoriale si è impegnato ad approfondire le osservazioni emerse dal confronto e a valutare la possibilità di rivedere la ripartizione geografica senza però indicare l’eventuale possibilità di ridurre il numero dei tagli delle Strutture periferiche. Un passaggio è stato anche dedicato alla possibilità di intervenire con processi di maggiore razionalizzazione in alcune Direzioni Centrali, in particolare rispetto all’entrata in vigore dell’Autority.
Sulla Struttura Tecnica di Missione si ritiene di non dover modificare le scelte fatte chiarendo, però, che tale Organismo non può essere sovraordinato rispetto alla Struttura Centrale.
Per SVCA ha chiarito che la Struttura non può essere diluita dentro una Direzione generale ma deve mantenere la sua specificità sul controllo e vigilanza sui contratti con i concessionari delle autostrade, mentre per la struttura RIPAM (L’Aquila) e il relativo personale ha dichiarato che è attualmente presso la Direzione Generale del Personale fino alla conclusione dell'”emergenza Abruzzo” per poi confluire con ogni probabilità nel Provveditorato del Lazio.
Sulle osservazioni rispetto alla necessità di prevedere i tre Consiglieri Ministeriali ha ribadito la rilevanza delle funzioni a loro ascritte e che non intende al momento né privarsene né ridurne il numero.
Per quanto riguarda invece le problematiche collegate al personale civile delle Capitanerie di Porto la risposta è stata insoddisfacente. Si prevede di affrontare tutta la questione in un apposito confronto collegato ai prevedibili prossimi interventi di “spending review” del nuovo Commissario Cottarelli; a fronte di una nostra precisa richiesta almeno di incardinare correttamente, fin da subito, gli Uffici marittimi periferici, il Capo di Gabinetto e la delegazione hanno preso tempo manifestando l’impossibilità e a noi sembra anche l’incapacità di fornire una risposta al riguardo.
Come FP CGIL, tenuto conto dei vincoli previsti dal decreto legislativo 150 in tema di contrattazione, abbiamo ritenuto utile il confronto dove, pur nella consapevolezza di una riorganizzazione logica conseguenza di tagli non più accettabili su cui non può venir meno il nostro giudizio estremamente critico, qualche piccolo segnale positivo ci è sembrato di poter cogliere, nella replica del dott. Aiello, rispetto alle criticità espresse dalle OO.SS. Vedremo se questi timidi segnali di apertura si concretizzeranno  in qualche reale modifica al documento presentato.
Abbiamo lasciato, per ultima, non certo per importanza una comunicazione fornita dal dott. Aiello sulla predisposizione di un emendamento, da inserire alla prima occasione utile in un prossimo provvedimento normativo, per una soluzione definitiva del personale dell’area prima. Abbiamo apprezzato e colto con estremo favore e interesse l’iniziativa che, auspicabilmente,  pone le condizioni  per andare incontro alle aspettative e ai diritti dei lavoratori. Seguiremo con attenzione tutto l’iter del provvedimento e vi terremo informati sui successivi sviluppi.
 

Roma, 12 dicembre 2013

                                     IL COORDINATORE NAZIONALE
                                                 FP CGIL MIT
                                               Roberto Morelli
 


 
 
 

 
 

Nota unitaria comandati

  


 
 
 

Il WTO non è in grado di riconciliare commercio e sviluppo

WTO Bali

Il giudizio dei sindacati su Bali

WTO, Bali. Per i sindacati “il WTO non è in grado di riconciliare commercio e sviluppo”.
L’approvazione del Pacchetto di Bali alla riunione ministeriale della OMC-WTO in Indonesia     (3 – 7 dicembre) ha rappresentato un cambio di passo nella gestione dei negoziati multilaterali di liberalizzazione dei commerci. Il consenso, raggiunto grazie alla mediazione attiva del nuovo Direttore Generale, il brasiliano Roberto Azevedo, porta con sé una serie di conseguenze legate allo sblocco non solo di alcuni specifici capitoli negoziali, ma probabilmente dell’intero Doha Development Round, iniziato più di dodici anni e in stallo dal 2005. (Vedi, in allegato, traduzione della dichiarazione finale dei ministri).

Critica la posizione dell’ITUC – CSI, Confederazione Internazionale dei Sindacati, che, in un documento (vedi allegato) firmato anche da EI (Education International) e PSI (Public Services International), le federazioni mondiali dell’educazione e dei servizi pubblici, ricorda come “la WTO sia incapace di conciliare commercio e sviluppo”.

Nello specifico del Trade Facilitation, i sindacati avvertono come “il ridimensionamento della capacità dei Governi nazionali nel determinare le proprie politiche” sia un elemento negativo “per i lavoratori, i servizi pubblici e lo sviluppo” e che “gli impegni vincolanti” dell’accordo sulle dogane “richiederanno ai Paesi più poveri del mondo di investire in progetti costosi come porti, procedure doganali e strutture per facilitare le importazioni dal mondo sviluppato”.

Critiche che concordano con quelle espresse dai movimenti sociali, raccolti in network come EndWTO e Our World Is Not For Sale (vedi allegato), dove si ricorda come il Trade Facilitation Agreement sia in verità un favore fatto alle grandi multinazionali della logistica e agli interessi espansivi delle economie avanzate.

Rispetto agli altri capitoli sul tavolo, come quello sulla sicurezza alimentare e sul “caso indiano”, le critiche di sindacati e società civile appaiono ancor più inconciliabili con il “trionfalismo” dei governi e di molte imprese.

Se il quotidiano di Nuova Delhi “The Hindu” titola, il 6 dicembre, “La posizione dell’India si impone a Bali”, e se Deep Kapuria, leader della Confederation of Indian Industry ricorda come “i risultati sulla sicurezza alimentare siano una grande vittoria per il sistema commerciale multilaterale ed un risultato storico per tutti i Paesi membri”, non dello stesso avviso sono le realtà della società civile. Biraj Patnaik della rete indiana “Right to Food Campaign” etichetta il compromesso come inadeguato, sottolineando che la decisione di limitare le agevolazioni sui sussidi alla sola India sia una “dichiarazione di bancarotta del libero mercato”.

Una posizione ancor più critica quella di Focus on the global South e di realtà come Social Movements for an Alternative Asia (SMAA), Gerak Lawan e La Via Campesina che evidenziano come l’opzione del Peace Clause, la clausola di pacificazione, si applichi su programmi di sicurezza alimentare già in atto, salvaguardando l’India ma non permettendo l’approvazione nel futuro di programmi simili da parte di altri Paesi in via di sviluppo. E come l’accordo approvato all’ultimo a Bali sia in verità un regalo a grandi multinazionali e Paesi sviluppati.

D’Altra parte, questa realtà è stata ben riassunta da diversi commenti dal mondo delle imprese multinazionali.

Scott Davis, presidente e direttore esecutivo di UPS, leader dei corrieri espresso, ha sottolineato come l’accordo, in particolare sul capitolo del Trade Facilitation, sia stato “un passo avanti enorme per le imprese piccole e grandi nel velocizzare la movimentazione di beni a livello globale, riducendo una burocrazia non necessaria”.

Una posizione condivisa da Walmart, una delle più importanti catene distributive statunitensi, che ricorda come il pacchetto approvato ridurrà in modo significativo “i costi doganali, della logistica, delle operazioni di confine ed altre inefficienze, migliorando la nostra capacità di consegnare il prodotto adatto al giusto prezzo nel momento giusto”.

Lo stesso Christian Verschueren, direttore generale di Euro-Commerce, in rappresentanza delle imprese europee della distribuzione organizzata e dell’ingrosso, ritiene che grazie al Pacchetto di Bali si assisterà a “procedure al confine più veloci e semplificate, che saranno catalizzatori per il commercio, la crescita e l’occupazione. Il Trade Facilitation Agreement è un accordo win-win”.

Alcuni studi, però, ridimensionano l’enorme valore, in termini di PIL globale, che il WTO assegna all’accordo e sottolineano, invece, i costi di adeguamento per i paesi in via di sviluppo.

Leopoldo Tartaglia (CGIL Politiche globali)

 
 

 
 

Volantino unitario precari in sanità

Assegnazione alle sedi neo specialisti sommozzatori

16.12.2013 – Assegnazione alle sedi neo specialisti sommozzatori

 

 

Legge di Stabilità: CGIL CISL UIL di nuovo in piazza il 14 dicembre

Prosegue la mobilitazione di CGIL CISL e UIL per cambiare la Legge di Stabilità. Dopo lo sciopero nazionale unitario che si è articolato nelle prime settimane di novembre, le tre Confederazioni hanno annunciato questa mattina, nel corso della riunione degli esecutivi nazionali, una giornata di mobilitazione nazionale per sabato 14 dicembre con manifestazioni regionali. Già dai prossimi giorni, hanno fatto sapere i sindacati, inizierà una capillare campagna informativa nelle piazze e nei luoghi di lavoro attraverso la massiccia distribuzione di  volantini e affissione di manifesti, il Paese, hanno annunciato “sarà letteralmente tappezzato”. In programma, inoltre, un fitto calendario di assemblee tra le lavoratrici e i lavoratori.

“E’ il momento di dar vita ad una grande mobilitazione” ha dichiarato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, intervenendo nel corso della riunione che si è tenuta all’Auditorium di via Rieti, a Roma, una straordinaria mobilitazione che “provi a raggiungere quel mondo che forse non crede più che è possibile cambiare le cose”.

“Bisogna riaprire il confronto con il Parlamento e il Governo” ha proseguito il Segretario Generale della CGIL. “L’obiettivo da raggiungere – ha spiegato la leader della CGIL – è aumentare la domanda e ridurre la tassazione sul lavoro. Se questi obiettivi non saranno raggiunti nella legge di stabilità resteranno comunque un nostro obiettivo”. Oltre al tema centrale della riduzione della pressione fiscale sul lavoro, Camusso ha ricordato altri due temi temi a cuore del sindacato, due “emergenze”: gli esodati, definito un “problema di giustizia” e gli ammortizzatori sociali: “serviranno sempre più ammortizzatori in deroga e bisognerà fare ricorso ai contratti di solidarietà, non si può pensare solo a licenziare”. “Noi non smobilitiamo. Non ne possiamo più di infiniti annunci” ha conlcuso Camusso. 

 

13.12.2013 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo la nota inviata al Capo Dipartimento in merito al Concorso 334 IA e la risposta dell’Amministrazione, seppur parziale, poiché non solo la FPCGIL VVF ha chiesto la modifica del bando, considerata anche una prima errata corrige già emanata, in modo che tutto il personale in possesso dei requisiti richiesti possa partecipare al concorso, ma non vengono neppure chiarite quali sono le qualificazioni a cui viene attribuito il punteggio previsto al comma c, punto 4, dell’art. 5.

 

 

NEWS

FP CGIL CFS – Nota sindacale

Segnalazione criticità sui concorsi vice ispettore forestale

 

Si allega la nota sindacale FP CGIL CFS del 15/12/2013, inerente le criticità riscontrate nelle procedure relative ai seguenti concorsi:
 
– concorso interno per 199 posti da vice ispettore forestale
 
– concorso pubblico per 400 posti da vice ispettore forestale (prove orali)

 

 

NEWS

Legge di Stabilità

Manifestazione del 14 Dicembre 2013

 
 

LEGGE DI STABILITA’: CGILCISLUIL DI NUOVO IN PIAZZA IL 14/12/2013    
Prosegue la mobilitazione di CGIL CISL e UIL per cambiare la Legge di Stabilità. Dopo lo sciopero nazionale unitario che si è articolato nelle prime settimane di novembre, le tre Confederazioni hanno annunciato questa mattina, nel corso della riunione degli esecutivi nazionali, una giornata di mobilitazione nazionale per sabato 14 dicembre con manifestazioni regionali. Già dai prossimi giorni, hanno fatto sapere i sindacati, inizierà una capillare campagna informativa nelle piazze e nei luoghi di lavoro attraverso la massiccia distribuzione di  volantini e affissione di manifesti, il Paese, hanno annunciato “sarà letteralmente tappezzato”. In programma, inoltre, un fitto calendario di assemblee tra le lavoratrici e i lavoratori.  
“E’ il momento di dar vita ad una grande mobilitazione” ha dichiarato il Segretario Generale della CGIL , Susanna Camusso, intervenendo nel corso della riunione che si è tenuta all’Auditorium di via Rieti, a Roma, una straordinaria mobilitazione che “provi a raggiungere quel mondo che forse non crede più che è possibile cambiare le cose”.  
“Bisogna riaprire il confronto con il Parlamento e il Governo” ha proseguito il Segretario Generale della CGIL.
“L’obiettivo da raggiungere – ha spiegato la leader della CGIL – è aumentare la domanda e ridurre la tassazione sul lavoro. Se questi obiettivi non saranno raggiunti nella legge di stabilità resteranno comunque un nostro obiettivo”. Oltre al tema centrale della riduzione della pressione fiscale sul lavoro, Camusso ha ricordato altri due temi temi a cuore del sindacato, due “emergenze”: gli esodati, definito un “problema di giustizia” e gli ammortizzatori sociali: “serviranno sempre più ammortizzatori in deroga e bisognerà fare ricorso ai contratti di solidarietà, non si può pensare solo a licenziare”. “Noi non smobilitiamo. Non ne possiamo più di infiniti annunci” ha concluso Camusso.
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FP CGIL Comparto Sicurezza e SILP CGIL aderiscono alla manifestazione, come da volantino in allegato.

 
 
 

NEWS

Legge di Stabilità

Informazioni

 
 

LEGGE DI STABILITÀ: EMENDAMENTO PER CFS     
Allo stato attuale non abbiamo ancora notizie certe sullo stato dell’emendamento alla Legge di Stabilità, che prevederebbe il trasferimento del Corpo Forestale dello Stato alle dipendenze del Ministero dell’Interno.    
Al di là dei contenuti dell’emendamento (le cui conseguenze andrebbero analizzate nel dettaglio prima di poter esprimere una valutazione seria), riteniamo tuttavia che sia da stigmatizzare il metodo con il quale alcuni esponenti politici lanciano proposte di tale genere in assoluta solitudine, in assenza di un ragionamento complessivo che interessi tutto il Comparto (e non solo un settore), come previsto dalla direttiva europea, e soprattutto senza alcun confronto preventivo con le rappresentanze del personale delle forze di polizia.
Inaccettabile come metodo, che evidenzia in particolare uno scarso rispetto per i lavoratori del CFS. 
Seguirà comunicato.
 

LEGGE DI STABILITÀ: PD, MILITARI – FORZE POLIZIA – VVFF FUORI DALLA FORNERO    
Il personale delle Forze di polizia anche ad ordinamento militare, delle Forze armate e del corpo nazionale dei vigili del fuoco, compresi i dirigenti, saranno inseriti nelle categorie di lavoratori alle quali non vengono applicate le disposizioni in materia di pensionamento introdotte dalla manovra Monti del dicembre del 2011. E’ questo l’obiettivo di un emendamento al ddl Stabilità “segnalato” dal gruppo del Pd alla Commissione Bilancio della Camera e sottoscritto da 23 deputati democratici tra cui il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano e la neo responsabile delle politiche del lavoro del Pd, Marianna Madia.  
La copertura dei maggiori oneri in bilancio del provvedimento viene assicurata con una serie di misure fiscali e di tassazione sui giochi.  
Fonte: AGI
 

Compensi per lavoro straordinario mese di dicembre 2013

13.12.2013 – Compensi per lavoro straordinario mese di dicembre 2013

 

 
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