Risposta interrogazione Polmanteo

 
 
 

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CGIL CFS – Incontro tra Governo e OO.SS. Comparto Sicurezza

Comunicato Stampa e nota FP CGIL

 

Incontro tra Governo e OO.SS. sull’esame delle problematiche riguardanti il Comparto Sicurezza e Difesa. Giovedì 1 Agosto 2013  

Trasmettiamo, in allegato, il comunicato stampa e la nota FP CGIL a seguito dell’incontro di giovedì scorso. 
 
Esito della discussione  
Si è sostanzialmente trattato di una riunione interlocutoria voluta dal Ministro della Funzione pubblica per conoscere gli orientamenti delle rappresentanze sindacali del personale del Comparto Sicurezza sulle diverse priorità segnalate al Governo – anche dalla FP CGIL – come urgenti e da affrontare quanto prima nell’interesse del personale rappresentato.

Nel proprio intervento il Segretario nazionale della Funzione Pubblica CGIL con delega al comparto sicurezza – Fabrizio Fratini – ha ben evidenziato i temi che più di altro vogliamo cominciare a discutere con la delegazione del Governo alla ripresa dei lavori e che consideriamo come priorità: 

– avvio della discussione per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da ben 4 anni, sia per la parte economica che per quella giuridica.
 
– compensazione delle somme dovute al personale del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Penitenziaria per retribuire integralmente le indennità accessorie e gli automatismi stipendiali maturati negli anni 2012/2013 dai colleghi coinvolti e relativi alle progressioni di carriera, senza causare discriminazioni tra il personale, chiedendo inoltre di individuare quanto prima gli stanziamenti necessari a compensare anche quelli che verranno maturati per il prossimo triennio, 2013/2015. 
 
– avvio quanto prima del riordino delle carriere – facendolo precedere dal necessario riallineamento delle posizioni tuttora discirminate di taluni ruoli del C.F.S. e della Polizia Penitenziaria rispetto ai colleghi degli altri corpi di polizia -, e la previdenza complementare per il Comparto Sicurezza, unico comparto nel settore del pubblico impiego ancora privo.
 
Il Ministro ha chiuso la riunione comunicando l’intenzione di conmvocare il tavolo il prossimo 4 settembre con all’ordine del giorno almeno due punti:

1. l’armonizzazione del trattamento pensionistico del personale del comparto sicurezza;
 
2. l’avvio della discussione su tutte le altre questioni sottoposte nella riunione odierna, tra queste il rinnovo del contratto ma solo per la parte giuridica.
 
Due punti che non ci hanno affatto soddisfatto e che abbiamo avuto modo subito di contestare mediante il comunicato stampa in allegato, diramato subito dopo la chiusura dei lavori dal segretario nazionale Fp Cgil Fabrizio Fratini. Una posizione che contrasteremo con forza nella riunione che si terrà nella giornata indicata dal Ministro alla ripresa dei lavori il 4 settembre.

 
 
 

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Comunicato CGIL CFS riunione 25 Luglio 2013

(Chiusura sedi CFS – Regolamento di servizio)

 

Alleghiamo il comunicato sindacale relativo agli esiti della riunione sindacale del 25 Luglio 2013, tenutasi presso l’Ispettorato Generale, riguardante:

– circolare per la mobilità di personale in uffici e strutture CFS in chiusura

– esame bozza regolamento di servizio – Titoli III. IV, V

Rimandiamo, altresì, la nota 1304 del 29/04/2013 relativa ai criteri di mobilità che si applicheranno al personale in servizio nelle sedi in previsione di chiusura. 

 
 
 

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FP CGIL Medici: "Norme su specializzandi non vanno. Così si favorisce sfruttamento"

 

 
 

COMUNUNICATO UNITARIO

 

  FP CGILCISL FPUIL PA – FLP

INCONTRO SULLA RIORGANIZZAZIONE
(A SORPRESA SI PRESENTA IL MINISTRO)
 

Il 31 luglio, in occasione dell’incontro sulla riorganizzazione del MLPS, si è presentato a sorpresa il Ministro, tale presenza è stata apprezzata dalle Organizzazioni Sindacali, anche perché nella premessa il Ministro ha affermato che è sua volontà rafforzare il ruolo del Ministero sul territorio.
Peccato che poi tutto ciò sia stato smentito dalle schede (che troverete allegate) ove di fatto si procede allo svilimento delle funzioni degli uffici territoriali con la trasformazione di 12 Direzioni Territoriali in Uffici Presidio di livello non dirigenziale. Nel contempo, però, si rafforzano le competenze a livello centrale creando ad hoc una Direzione Generale per  l’Ufficio di Gabinetto e aumentando di 2 uffici il  Segretariato Generale trasformando quest’ultimo  da mero ruolo di coordinamento ad un ruolo operativo.
Approfittando della presenza del Ministro queste Organizzazioni Sindacali hanno rimarcato che i contratti delle Pubbliche Amministrazioni non vengono rinnovati da anni e che, il mancato superamento del dettato del D.Lgs 150/09 continua a creare enormi difficoltà ad una reale contrattazione,
La documentazione che vi alleghiamo, che è stata oggetto di una prima e parziale discussione nel corso della riunione, ci è stata consegnata all’apertura del tavolo, nonostante queste Organizzazioni Sindacali ne avessero fatto richiesta non appena ricevuta la convocazione. Tale richiesta era motivata ai fini di analizzare in maniera ponderata e propositiva la nuova proposta di riorganizzazione.
Nel precisare, inoltre, che nel corso della riunione abbiamo chiesto all’Amministrazione copia dello schema di decreto, al fine di poter avviare il confronto sulla materia, senza entrare dettagliatamente nel merito, come prima valutazione a caldo queste Organizzazioni Sindacali sono assolutamente contrarie all’ipotesi presentata, in quanto:
–         non è accettabile che vengano maggiormente “tagliate” le funzioni dirigenziali  sul territorio, svilendo così il ruolo delle Direzioni Regionali e Territoriali del Lavoro, a vantaggio degli uffici dell’amministrazione centrale. Non è pensabile, infatti, che su un totale di 56 posti di funzioni dirigenziali di seconda fascia vengano ridotte ben 38 posizioni a carico degli uffici del territorio e soltanto 18 negli uffici centrali;
–         l’accorpamento nei capoluoghi di regione delle aree metropolitane delle Direzioni Regionali del Lavoro con le Direzioni Territoriali del Lavoro porterebbe ad una situazione di assoluta ingestibilità soprattutto in quei casi dove, oltre all’accorpamento dei due uffici, è prevista anche la responsabilità di un altro ufficio che diventerà Ufficio presidio.
 

Per questi ed altri motivi abbiamo chiesto un ulteriore incontro sulla materia alla presenza del Ministro.
 
Roma, 2 agosto 2013
 

         FP CGIL                  CISL FP                    UIL PA                      FLP
Giuseppe Palumbo      Paolo Bonomo         Angelo Vignocchi       Angelo Piccoli   
 

 
 

Diffida pagamento arretrati contrattuali: nota al ministro Alfano.

02.08.2013 – Diffida pagamento arretrati contrattuali: nota al ministro Alfano.

 

 

Il ministro Alfano riceve le Organizzazioni Sindacali: relazione incontro.

30.07.2013 – Il ministro Alfano riceve le Organizzazioni Sindacali: relazione incontro.

 

 

Incontro con il Sottosegretario Bocci: ottimo l'inizio, si attendono i fatti.

01.08.2013 – Incontro con il Sottosegretario Bocci: la FP CGIL VVF condivide il metodo – ottimo l’inizio ma si attendono i fatti.

 

 

 
 

Riorganizzazione Ministero

 

Osservazioni concernenti la nuova bozza di regolamento presentata il 1 agosto 2013

 

COMUNICATO AI LAVORATORI DELLA DIFESA

 

 
COSA VOGLIAMO E PROPONIAMO OGGI COME IERI, AD UN GOVERNO DI “LARGHE INTESE” CHE DOVRA’ EMANARE DECRETI LEGISLATIVI ATTUATIVI DI UNA LEGGE DELEGA, DI REVISIONE DELLO STRUMENTO MILITARE, APPROVATA DA UNA MAGGIORANZA PARLAMENTARE DI “LARGHE INTESE” CHE IMPONE RIDUZIONI DI PERSONALE MILITARE E CIVILE PER RISANAMENTO SPESA PUBBLICA??????
PRIMA COSA:  LAVORO -LAVORO E ANCORA LAVORO!!!!!

 

La legge delega, così come la Riforma Andreatta, a suo tempo, ha l’obiettivo, in un momento di estrema crisi politica-economica, di rendere efficace ed efficiente lo strumento militare.
Strumento militare che dovrebbe, una volta per tutte essere definito nella sua più larga accezione:FUNZIONE DELLA DIFESA, ai sensi di quanto previsto dalla Costituzione, per la difesa e sicurezza dello Stato italiano.
Il sistema Difesa, ha nel corso degli anni, subito delle modifiche a seguito dei mutati scenari politici internazionali e degli impegni che il nostro stato ha assunto nell’ambito degli organismi internazionali (O.N.U.- N.A.T.O.).
Sgombrando il campo, da demagogiche posizioni, nel realismo che contraddistingue la nostra organizzazione sindacale, possiamo affermare che nel mutato concetto di “guerra difensiva” che l’Italia ha adottato, questa Amministrazione necessita di un ammodernamento delle sue strutture, infrastrutture mezzi e personale,  in funzione anche di tutte le operazioni che il parlamento ha autorizzato denominate.PEACE OPERATION.
OPERAZIONI CHE A NOSTRO AVVISO HANNO AUMENTATO DI FATTO GLI INTERVENTI DELLE NOSTRE FFAA ALL’ESTERO, FACENDO LIEVITARE LA SPESA PUBBLICA ED IN PARTICOLARE LE SPESE PER ARMAMENTI, PER LE QUALI LA FPCGIL CHIEDE DA SEMPRE UNA RIDUZIONE IN TERMINI QUANTITATIVI E QUALITATIVI.
Nell’ambito di questa premessa, la nostra organizzazione non si è mai rifiutata di avere un confronto POLITICO su COME dovesse essere riformata la Difesa.
In questa Amministrazione convivono due componenti di personale, che sottostanno a regimi giuridici diversi (militari e civili), ma che spesso interagiscono o svolgono pari attività lavorative.
Prima e dopo l’approvazione della legge delega, abbiamo tentato in tutti i modi di sostenere le nostre proposte rispetto ad una necessaria riorganizzazione della Difesa.
Preso atto che i precedenti governi nel riformare la Pubblica Amministrazione, non hanno tenuto conto della evidente specificità di questo settore dell’Amministrazione pubblica, se non per le Forze Armate in quanto tali , ma non della componente civile; oggi ribadiamo nel confronto politico sulle BOZZE DEI DECRETI LEGISLATIVI ATTUATIVI alcune rivendicazioni che nel corso degli anni più volte abbiamo rappresentato alle diverse compagini governative e nel corso delle audizioni parlamentari, alle competenti commissioni difesa di Camera e Senato.
OGGI CHIEDIAMO UN IMPEGNO POLITICO GOVERNATIVO CHE COINVOLGA LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE CHE INTERAGISCONO E NON, CON LA DIFESA.
Considerato che dobbiamo affrontare una riduzione di personale non scelta da noi, ma imposta da tagli lineari che nel caso specifico della Difesa, non valutano le funzioni del personale civile nell’ambito della Pubblica Amministrazione e che 30.000 DIPENDENTI VEDRANNO RIDOTTA LA LORO PRESENZA ALL’INTERNO DELLA DIFESA DI 10.000 UNITA’ nel corso della programmazione pluriennale di revisione delle dotazioni organiche.
 

PROPONIAMO:
 
a) UN PIANO UNICO INDUSTRIALE nell’ottica interforze (Poli di Mantenimento- Arsenali – C.I.M.A. -C.S.S.N. -C.I.S.A.) che rilanci REALMENTE l’attività lavorativa. COME? MEDIANTE:
–   reinternalizzazione dei servizi;
–   utilizzo degli strumenti normativi vigenti per recupero risorse (permute- riorganizzazioni -ristrutturazioni) da utilizzare in INVESTIMENTI STRUTTURATI E MIRATI;
–   sblocco del turn over, forme di apprendistato, trasformabili in contratti a tempo indeterminato, in collegamento con scuole professionali, per l’introduzione di giovani nell’ambito delle strutture sopra citate;
–   progettualita’ future – funzioni- risorse -obiettivi a garanzia dei livelli occupazionali nelle regioni interessate;
–   sinergie con le autonomie locali e industrie private per sviluppi formativi e trasmissione di know how da parte del personale civile, che nel corso della sua attività lavorativa ha acquisito professionalità uniche,  NON PRESENTI IN ALCUNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA;
–   affidamento alla Dirigenza civile al fine di garantire continuità dell’azione amministrativa e managerialità, non consoni al personale militare soggetto ad un regime giuridico particolare;
–   sistema di relazione sindacali che consentanto un confronto continuo con i rappresentanti dei lavoratori.
       
b)previsione all’interno dei decreti legislativi attuativi nella parte in cui si prevedono riduzione delle dotazioni organiche di personale civile di:
 
–  stesso sistema di tutele e garanzie previste all’interno delle bozze per il personale militare al personale civile;
–  specificazione nell’articolato, che il transito del personale militare nei ruoli civili delle P.A. avverrà solo in presenza di vacanze organiche;
–  modifica della tabella di equiparazione per il transito del personale militare idoneo e non, con criteri concordati con le OO.SS., e medesime regole che sono previste per l’accesso dall’esterno nella P.A.(titolo di studio);
–  incremento del FUA di Amministrazione ad OGNI transito di personale militare nei ruoli civili (incremento=quota media pro-capite del F.E.S.I., fissa e variabile);
–  mobilità del personale mediante Accordi specifici con la Funzione Pubblica;
–  utilizzo della normativa vigente, pre Riforma Fornero, per i dipendenti che abbiano maturato i requisiti previsti,  per tutta la durata della riduzione pluriennale delle dotazioni organiche (2024);
–  possibilità di concordare con la Funzione Pubblica l’estensione della formula dell’esonero dal servizio, previsto per il personale militare al personale civile;
          
c)previsione all’interno dei decreti legislativi attuativi , nella parte in cui si prevede la revisione strutturale e organizzativa della Difesa di:
–  affidamento nell’ambito del riassetto ordinamentale di quanto previsto nella legge delega: compiti operativi al personale militare e tecnico-amministrativi al personale civile;
–  quantificazione delle risorse recuperate da soppressioni/riorganizzazioni e assegnazione a consuntivo di quota parte, ad incremento del FUA;
–  utilizzo nell’ambito della dismissione di immobili non più utili alle esigenze di FF.AA., tolta la quota appartenente al Demanio, di quota parte delle risorse recuperate nella voce investimenti del bilancio della Difesa;
–  in caso di riorganizzazioni, che coinvolge il personale civile, applicazione delle procedure di reimpiego previste dal CCNI DIFESA;
         
d)previsione nei decreti legislativi in applicazione della legge delega nella parte relativa agli aspetti contabili-finanziari di:
–   calendarizzazione di incontri periodici con le OO.SS. al fine di monitorare la tempistica e le modalità di utilizzo dei risparmi conseguiti;
–   analisi e contrazione di costi superflui e sprechi che in questa Amministrazione continuano a perpetuarsi;
–   trasparenza nell’attribuzione di incarichi e riduzione di consulenze esterne;
–  utilizzo della normativa che prevede la vigilanza della Difesa su alcuni Enti, mediante controllo effettivo sulle commesse affidate (COSTI/RICAVI);
–  analisi e revisione dell’attività di DIFESA SPA, per l’acquisizione di beni e servizi per sovrapposizione di norme di contabilità statale che prevedono un’unica gestine per tutte le PP.AA. (CONSIP).
 
QUESTE LE MOTIVAZIONI E PROPOSTE CHE DA TEMPO LA FPCGIL HA ESPRESSO IN SEDE POLITICA E PARLAMENTARE, E PER LE QUALI SI RICHIEDE UN CONGRUO TEMPO DI DISCUSSIONE DEI DECRETI LEGISLATIVI ATTUATIVI DI UNA REVISIONE PROFONDA DEL SISTEMA DIFESA.
 

Roma, 31 luglio 2013           
 
 
                                                     FPCGIL DIFESA
                                                      Noemi Manca

 
 

Province: Cgil e Fp, servono garanzie su servizi e occupazione

 
Nota congiunta del segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, e della segretaria generale della Fp Cgil, Rossana Dettori.
 
 

“Aspettiamo di leggere il testo definitivo del provvedimento varato dal Consiglio dei ministri in materia di Comuni, Province e Città metropolitane. Quello che girava nei giorni scorsi continuava a mancare di garanzie sui servizi così come sull’occupazione per i tanti lavoratori delle province e dei comuni coinvolti in questo processo”. E’ quanto affermano in una nota il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, e il segretario generale della Fp Cgil, Rossana Dettori.

“Continuiamo a ritenere necessario – proseguono i due dirigenti sindacali – il riordino del sistema delle autonomie locali e della amministrazione centrale, non con interventi estemporanei, ma con un disegno organico che realizzi un sistema integrato di livelli istituzionali, in cui siano chiaramente definite competenze e funzioni, al fine di determinare efficacia ed efficienza, e dove siano garantiti adeguati servizi ai cittadini, regole e occupazione stabile per il lavoro alle dipendenze delle stesse amministrazioni. Senza di ciò si tratterebbe non di un intervento di riforma, ma di restrizione dello spazio pubblico. Verificheremo se questi obiettivi sono contenuti nel testo approvato ed in ogni caso faremo sentire la nostra voce nelle istituzioni e nel paese”.

In tema di garanzie occupazionali, aggiungono Barbi e Dettori, “dopo le rassicurazioni verbali del Presidente Letta e del Ministro Delrio, ci aspettiamo puntuali garanzie normative. Così come ci aspettiamo che  con la stessa sollecitudine il Governo in carica dia corso alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità di alcuni articoli del decreto Salva Italia varato dal Governo Monti. Si garantisca il funzionamento e l’ordinario finanziamento dei servizi che le attuali Province svolgono, superando il regime commissariale previsto dagli articoli censurati dalla Consulta. La pubblica amministrazione – concludono – andrebbe riformata dal centro alla periferia, misurandosi con la gravità della crisi delle autonomie locali. Il Parlamento può e deve farlo. Nessuna riforma è possibile con l’attuale livello di impoverimento delle casse delle autonomie locali, ormai allo stremo”.
 
Roma, 26 luglio 2013

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Incontro al Dap sulle Linee Guida sulla sorveglianza dinamica.

Comunicato Fp Cgil.

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