Roma, 1 agosto 2013
Al Ministro della Salute
On.le Beatrice Lorenzin
OGGETTO: Riorganizzazione CRI- DDL Lorenzin (Capo III Art. 9) approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 26 luglio – delega al Governo per l’adozione di un testo unico della normativa vigente sugli enti vigilati.
Onorevole Signor Ministro,
le scriventi federazioni nazionali hanno più volte rappresentato come il Decreto 178/2012, relativo alla riorganizzazione della Croce Rossa Italiana, non recependo l’art.70 della legge 833/78, pregiudica la garanzia e la qualità del servizio pubblico in settori delicati come l’assistenza e il soccorso, determinando oltretutto un serio pericolo per centinaia di lavoratori che vedono a rischio il loro posto di lavoro e la loro altissima professionalità.
Dal DDL in oggetto apprendiamo la volontà Sua e del Governo di adottare sia un testo unico della normativa vigente sugli enti vigilati dal Ministero della Salute, sia un decreto legislativo limitatamente alle norme concernenti la Croce Rossa Italiana.
Non possiamo che coglier positivamente quanto da Lei previsto nel DDL ritenendo che questa dovrà essere l’occasione per arrivare finalmente ad una vera riforma della CRI. L’obiettivo dovrà essere l’innalzamento dell’efficienza dei servizi, garantendo i livelli occupazionali per tutti i lavoratori, valorizzando le professionalità e mettendo fine all’annosa questione del precariato CRI stabilizzando i rapporti di lavoro.
Come è noto gli effetti negativi del Decreto 178 sono già in atto e ancor di più si concretizzeranno a partire dal prossimo dicembre. E’ necessario quindi un suo intervento urgentissimo per sospendere tali effetti e consentire l’avvio dell’iter previsto per il testo unico e per il successivo decreto legislativo, relativo alla CRI, da Lei previsto nel DDL.
Le chiediamo, per quanto rappresentato, un incontro nel quale poterLe esporre le nostre proposte e favorire l’avvio di un percorso condiviso con tutti i soggetti coinvolti.
Cordiali saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Salvatore Chiaramonte Paolo Bonomo Gerardo Romano
Vi comunichiamo che l’emendamento al DL n.78 del 1 luglio 2013 (vedi comunicato del 22 luglio u.s.), finalizzato a tutelare gli organici del personale dell’amministrazione penitenziaria, proposto da questa OS e presentato al Senato dove il DL era in discussione , per motivi tecnici non è andato a buon fine.
Il mancato raggiungimento dell’obiettivo sperato non ostacolerà di certo il percorso da noi intrapreso, infatti con il sostegno di alcune forze politiche l’emendamento sarà riproposto quando a settembre sarà in discussione la Legge di stabilità .
Fraterni saluti
Roma,31 luglio 2013
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
Agenzia delle Entrate: Verbale dell’assemblea dei lavoratori dell’Ufficio Taranto 2, con lo stato di agitazione in atto
I Lavoratori dell’Ufficio delle Dogane di Perugia riuniti in assemblea, oggi 23 luglio 2008, unanimemente manifestano il profondo dissenso sugli effetti economici e giuridici prodotti dal Decreto Legge n. 112/08
Allarme Sicurezza
La pagina acquistata da tutti i sindacati della polizia di stato, della polizia penitenziaria, forestale e Cocer pubblicata giovedì 31 luglio su:
Il Tempo, La Stampa e L’Unità.
Al Dirigente la Sede INPS di Asti
al Presidente del Comitato Provinciale di Asti
e, p. c. alle OO.SS. CIGIL, CISL, UIL, CISAL e RdB-CUB
agli Organi di Stampa e Informazione del territorio provinciale
La RSU della Sede di Asti e della sua agenzia di Nizza Monferrato, esprime profondo sdegno per quanto contenuto nel D.L. 112/2008 che di fatto porta allo smantellamento della Pubblica Amministrazione e, di conseguenza, di tutto lo Stato Sociale che, in tanti anni di lotte e sacrificio, i lavoratori italiani sono riusciti a costruire.
I lavoratori INPS non accettano di essere considerati “FANNULLONI”: rivendicano con orgoglio i crescenti successi cui sono pervenuti nei vari propri compiti istituzionali nel corso degli ultimi anni. Nonostante le pesanti carenze di organico, l’I.N.P.S. è grado di gestire, solo in Italia, più di 16.000.000 pensioni, garantire il sostegno al reddito in caso di disoccupazione, malattia, mobilità e cassa integrazione, maternità e supplire alle carenze di uno Stato sempre più assente verso le primarie necessità dei suoi cittadini per assicurare ancora un minimo di civiltà in questo Paese.
Depreca il (vergognoso e) COLPEVOLE SILENZIO dei vertici dell’Istituto che non hanno voluto smentire le palesi menzogne del Ministro BRUNETTA circa le esternalizzazioni dei servizi di liquidazione delle pensioni, anche perché, nel caso dell’I.N.P.S. questo vorrebbe dire cedere a terzi l’enorme patrimonio di dati sensibili di cui è depositaria.
L’Istituto non ha MAI affidato la gestione delle pensioni ad estranei, anche perché se così fosse, il costo di tali prestazioni salirebbe alle stelle, colpendo, ancora una volta e sempre di più la parte più debole del Paese
Rivendica con forza che la Sede di Asti lavora in TEMPO REALE, così come stabilito dalla CARTA DEI SERVIZI AL CITTADINO.
Chiede di spiegare quali siano i privilegi dei lavoratori pubblici che tanto vengono sbandierati, dal momento che, ormai da parecchi anni:
1) il rapporto di lavoro è di tipo privatistico;
2) il licenziamento è regolato come nel settore privato
3) gli stipendi non aumentano che di poche decine di Euro (quando va bene)
4) i rinnovi contrattuali, sebbene in presenza dei tempi stabiliti dalla legge, vengono rinviati continuamente e definiti quando ormai sono già scaduti da tempo
5) e non ultimo questo D.L. peggiora le tutele in caso di malattia.
I nostri stipendi come quelli di TUTTI I LAVORATORI DIPENDENTI, sono stati gravemente decurtati del loro potere di acquisto e del nostro salario accessorio, possiamo essere licenziati, veniamo utilizzati per lavori di mansioni superiori senza poter rivendicare né la qualifica adeguata, né, tantomeno, un aumento salariale anche momentaneo(art. 57 del D.Lgs. 29/93), come, invece succede per i dipendenti del privato
Il Pubblico Impiego costa troppo?
O costano troppo le consulenze, le esternalizzazioni, gli affitti che gli Enti sono spesso costretti a pagare perché qualche Governo li ha indotti a dismettere il proprio patrimonio immobiliare con la scusa che “privato è bello” – vedi Poste e Ferrovie, Telecom ed Enel:
– MINORI SERVIZI – AUMENTO DEI COSTI –
Si tratta di quel patrimonio, costruito con il denaro di NOI TUTTI e che avrebbero dovuto salvaguardare le pensioni dei cittadini!
NO! I LAVORATORI PUBBLICI NON CI STANNO!!!!!
Rivendicano la dignità e l’indispensabilità del proprio lavoro e chiedono a TUTTE le OO.SS. di impegnarsi in una battaglia che i lavoratori vogliono forte e determinata perché questa volta non possiamo perdere, PER NOI, PER IL FUTURO DELLE NUOVE GENERAZIONI, PER IL RISPETTO DOVUTO ALLE CONQUISTE DEI NOSTRI PADRI E PER TUTTO IL PAESE
Sollecitiamo, inoltre, un coordinamento di tutte le RSU della Provincia perché il ruolo delle rappresentanze unitarie possa contribuire, in modo decisivo, a determinare una linea condivisa e vincente
Per tutti questi motivi la Sede I.N.P.S. di Asti
PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE!!!
LA RSU I.N.P.S. – ASTI
I.N.P.D.A.P. ASTI
L’Assemblea del personale della Sede INPDAP di Asti riunitasi il 24 luglio 2008 dopo aver discusso sui contenuti del D.L. 112/’08, esprime la propria contrarietà e rifiuta gli interventi previsti da quest’ultimo.
Concordiamo e confermiamo quanto già scaturito in tutte le Sedi sulla strumentalizzazione della propaganda “STATALI/FANNULLONI” in atto.
1. Dell’inaccettabile politica dell’attuale Governo che mira unicamente alla privatizzazione del Settore Pubblico a favore delle loro tasche colpendoci con provvedimenti che umiliano la nostra dignità, impoveriscono i nostri già esigui salari e incidono negativamente sulle norme che garantiscono ai cittadini pari servizi.
Da oggi 25 luglio dichiariamo lo stato di agitazione e pertanto:
– Sarà strettamente rispettato l’orario di lavoro.
– Blocco degli eventuali straordinari.
– Pedissequa applicazione della normativa e degli applicativi.
– Sensibilizzazione dell’utenza.
– Informazione ai giornali sullo stato di agitazione di tutto il personale.
I Lavoratori e le R.S.U. della Sede INPDAP di Asti