26.06.2013 – In allegato documento su apertura distaccamenti stagionali
La ferma presa di posizione assunta ieri al tavolo negoziale dalle scriventi OO.SS. ha immediatamente prodotto l’effetto auspicato.
L’Amministrazione ha infatti convocato per domani, 26 giugno 2013, alle ore 16:00, un primo incontro della conferenza per l’analisi del bilancio dell’Istituto.
Vi terremo costantemente aggiornati sullo sviluppo della discussione.
Roma, 25 giugno 2013
F.P.CGIL/INPS(Ciarrocchi)
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CISL–FP/INPS (Nardella)
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UILPA/INPS (Cervo)
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FIALP-CISAL/INPS (Giambelli)
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COMUNICATO
La canea mediatica che si è scatenata a seguito di una assemblea del personale del Colosseo, propedeutica alle iniziative di mobilitazione nazionale che si stanno svolgendo in questi giorni, lascia spazio a riflessioni amare sia sulla qualità della nostra informazione che sulla conoscenza da parte di molti delle problematiche che affliggono il MIBAC e il lavoro pubblico in generale.
Una assemblea dei lavoratori scambiata per uno sciopero, dichiarazioni allucinanti da parte di Federalberghi e Confcommercio, media assedianti in cerca di sapere unicamente se le nostre iniziative di mobilitazione chiudano o meno i siti. Uno spettacolo assai indecoroso, ove l’unica preoccupazione sarebbe quella di aprire ad ogni costo (l’invocazione della forza pubblica per aprire i cancelli del Colosseo è la chicca del Codacons: ma lo sanno che il personale di vigilanza non apre solo i cancelli ma mantiene la sicurezza, sulla base di protocolli specifici, su un sito che fa decine di migliaia di visitatori al giorno?). Solo sprazzi di corretta informazione, ove vengono riportate le legittime ragioni della mobilitazione, per il resto attacchi indecenti ai diritti fondamentali dei lavoratori.
Ci chiediamo e chiediamo a lor signori: i lavoratori del Colosseo, e degli altri siti, hanno il diritto di riunirsi in assemblea per discutere i loro problemi per 12 ore l’anno o questi diritti vengono sospesi? E se vengono sospesi, sulla base di quale principio?
Dobbiamo dire che qualche nostro collega sindacalista, in cerca di visibilità, ha concretamente prodotto un aiutino a lor signori, inserendo in mezzo alle mobilitazione nazionale una assemblea su motivi estranei alla vertenza nazionale. Ma questo fa parte del gioco, pur esulando dai principi di correttezza nei rapporti tra i sindacati. Noi prendiamo atto e ci regoliamo, nei rapporti con la FILP, di conseguenza. Ma questo non può certo comportare che si accettino attacchi barbari ai lavoratori del Colosseo, ai quali va tutta la nostra solidarietà. E se i vari esponenti di categorie produttive nonché i presunti rappresentanti dei consumatori si chiedessero quanto può durare questa situazione in rapporto alla gravità dei problemi che denunciamo, forse dovrebbero essere al nostro fianco per una battaglia che rilanci i servizi e assicuri la ricettività nei suoi livelli potenziali nella fruizione di tutto lo straordinario patrimonio culturale romano e non solo del Colosseo.
Così come il Sindaco che invoca la Protezione Civile, che pure non ha portato bene al suo predecessore, ha oggi l’occasione di avviare finalmente un programma di integrazione funzionale tra i beni gestiti dal Comune e quelli di competenza dello stato, per garantire quanto meno una fruizione integrata, oggi inesistente.
Infine gli annunci del Ministro: va bene l’impegno a retribuire gli arretrati sul salario accessorio entro luglio, impegno che, viste le scadenze sul cedolino unico, verificheremo già nei prossimi giorni.
L’altro annuncio è la convocazione dell’incontro con lo stesso Ministro, previsto per l’otto luglio, accompagnato dall’invito a sospendere lo stato di agitazione per evitare disagi all’utenza.
Noi vogliamo ricordare al sig. Ministro che c’è una richiesta di incontro inviata unitariamente dai Segretari Generali delle categorie del pubblico impiego che è datata otto maggio. Alla quale sarebbe stato opportuno dare il riscontro dovuto e non far apparire l’incontro come una concessione generosa. E che le vertenze comprendenti iniziative di mobilitazione si sospendono solo dopo aver verificato impegni precisi e puntuali su tutti i punti che noi abbiamo posto a base della vertenza unitaria. E che i punti di vertenza unitaria non si esauriscono solo nella previsione di un incontro, ma sulla base dell’avvio di un confronto costruttivo che abbia al centro la riorganizzazione dei servizi ed il riconoscimento dei diritti contrattuali dei lavoratori.
Pertanto noi, unitariamente, abbiamo confermato le iniziative previste per venerdì prossimo ed invitiamo tutti i lavoratori dei musei e delle aree archeologiche a far sentire la propria voce, a difendere la propria dignità ed i propri diritti.
Agli altri semplicemente l’invito ad un maggior rispetto per i lavoratori, a documentarsi meglio sulle cause dei problemi che denunciamo, ad avere la giusta attenzione per i diritti democratici dei lavoratori, a non seguire la politica degli annunci, che tanti guasti ha causato a questo disgraziato paese.
Roma, 25 giugno 2013
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
Il 14 giugno scorso, a Roma, è stato firmato un Nuovo Accordo Quadro tra il Gruppo Enel, azienda multinazionale per l’energia e il gas, con sede in Italia, e IndustriALL Global Union, PSI (Public Services International) e i sindacati italiani.
Il nuovo accordo definisce una serie di linee guida finalizzate a stabilire un dialogo sociale a livello globale, considerato come l’approccio prioritario per poter trattare di questioni che riguardano sia gli imprenditori che i dipendenti.
Secondo il Nuovo Accordo Quadro, il Gruppo si assume la responsabilità di rispettare una serie di principi fondamentali contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU, nei Principi Guida su Imprese e Diritti Umani dell’ONU, nelle Convenzioni fondamentali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), nella Dichiarazione Tripartita dei Principi sulle Aziende Multinazionali e la Politica Sociale e nel Patto Globale dell’ONU, nonché nelle Linee Guida sulle Imprese Multinazionali dell’OCSE.
Le parti hanno convenuto che i principi contenuti nei documenti citati sopra siano
considerati parte dell’accordo.
Con il Nuovo Accordo Quadro, “l’Enel resterà neutrale (si asterrà, cioè, da qualsiasi interferenza) e consentirà l’accesso dei sindacati nei posti di lavoro durante l’organizzazione di campagne dirette a comunicare con i dipendenti, in conformità con la legislazione e i sistemi di relazioni industriali di ciascun paese”. Riconoscendo l’importanza di un’occupazione stabile e sicura, l’Enel adotta e promuove la definizione dell’OIL di “Lavoro Dignitoso”.
Tra gli altri atti, l’accordo prevede la creazione di un Global Works Council (Consiglio Aziendale Globale) e di tre Comitati Multilaterali su salute e sicurezza, formazione professionale e pari opportunità, che contribuiranno ad un adeguato sistema di dialogo sociale in rappresentanza di tutti i paesi nei quali il Gruppo opera.
Il Nuovo Accordo Quadro dimostra che “una politica di relazioni industriali basata sul dialogo sociale offre robuste fondamenta sulle quali costruire e realizzare un sistema che incorpori i valori del Gruppo e la cultura internazionale, che consente a tutti i dipendenti di sentirsi cittadini dei paesi nei quali esso opera, accettati e integrati nelle comunità locali, mantenendo il pieno rispetto nei confronti delle specifiche condizioni di ogni paese”.
Rosa Pavanelli, Segretario Generale di PSI, si è dichiarata soddisfatta dell’importanza dell’accordo ed ha sottolineato il valore dei suoi principi fondanti e degli obiettivi del nuovo sistema partecipativo, dichiarando che, ora, la vera sfida sarà rappresentata dall’applicazione coerente di tali principi.
Parlando dell’accordo, Jyrki Raina, Segretario Generale di IndustriALL Global Unions, ha affermato che “IndustriALL ha accolto con soddisfazione il fatto che l’Enel si sia impegnata a sviluppare a livello globale il dialogo con i lavoratori e i loro sindacati, con particolare attenzione per i diritti dei lavoratori, la salute e la sicurezza, la formazione professionale e l’uguaglianza”.
Il Gruppo Enel ha circa 74.000 dipendenti in tutto il mondo e gestisce una vasta gamma di impianti: idroelettrici, termoelettrici, nucleari, geotermici, eolici, solari e riguardanti altre energie rinnovabili, operanti soprattutto in Europa e in America Latina.
Il Gruppo detiene il 92 percento delle quote del Gruppo spagnolo Endesa, con il quale l’ICEM, una delle Global Union confluite in IndustriALL, aveva firmato un accordo globale
Leopoldo Tartaglia
Per la CGIL è indispensabile esercitare una ‘contrattazione sociale’ confederale che metta al centro le esigenze dei cittadini, garantendo la continuità dell’assistenza orizzontale, nel tempo per 24h e per 7 giorni a settimana, e verticale nei vari bisogni assistenziali, dalla prevenzione alla riabilitazione
25.06.2013 – Concorso Capo Reparto decorrenza 1.1.2007
COMUNICATO
In data 19 Giugno u.s. si è tenuta una riunione con la CONI Servizi SpA avente come ordine del giorno la riorganizzazione territoriale.
Nel corso della riunione la CONI Servizi ha informato che due componenti della G. N. hanno ricevuto l’incarico di condurre una ricognizione su tutto il territorio nazionale per il varo del nuovo modello organizzativo.
Il Dott. Sturani ed il Dott. Talento hanno presentato una prima relazione nella quale viene ribadito il ruolo centrale dei Comitati Regionali la sua funzione di sintesi dell’attività del Coni sul territorio; la programmazione annuale delle attività, le funzioni amministrative contabili, il registro delle imprese a livello regionale, la modernizzazione del servizio, l’omologazione dell’informazione e la gestione del personale.
Ai nascenti Coni Point (“le Case dello Sport”) viene delegata la funzione di raccordo con tutte le autorità provinciali e con le altre organizzazioni sportive locali, la promozione delle attività sportive, e la collaborazione per l’organizzazione di manifestazioni sportive.
Verranno ripristinate sedi idonee (la maggior parte dei locali cessati risulta ancora disponibile) con rispondenza delle stesse alle nuove esigenze di accoglienza di tutte le FSN sul territorio. Sarà data priorità, ovviamente, alle sedi provinciali chiuse fin da dicembre 2012.
La dotazione organica dei nuovi Coni Point non è stata ancora stabilita, ma orientativamente, a secondo delle esigenze, sarà di uno/due unità oltre al Delegato provinciale; le scriventi OO.SS. hanno fortemente sottolineato – in tale contesto – che il rapporto gerarchico dei dipendenti resta quello istituzionale con il segretario regionale che, a sua volta, ha un rapporto diretto con la Divisione Territorio. È comunque opportuno che il Delegato Provinciale, dovendo organizzare l’attività sul territorio, possa concordare una certa flessibilità operativa ed il rispetto delle tempistiche previste dai ogni singolo evento sportivo.
È anche possibile che in alcune regioni con carenza di personale, l’attività di registro delle società e l’attività di contabilità vengano affidate anche ad uno o più Coni Point.
In alcune regioni, dove risulta una maggior numero di dipendenti rispetto alle esigenze, sarà possibile una migrazione verso altre regioni o provincie; inoltre sono da verificare altre due possibilità:
· mobilità verso altre pubbliche amministrazioni
· possibilità di un bando aperto a tutti i dipendenti CONI Servizi per ricercare personale disposto a trasferirsi nel territorio ove risultassero carenze di personale.
Infine rispetto alla nomina dei segretari regionali sono stati individuati 90 candidati, scelti prioritariamente fra i precedenti segretari regionali e provinciali (anche se incaricati per brevi periodi), ovvero tra dipendenti che hanno, sulla base dei questionari inviati, un profilo idoneo a tale funzione.
La scelta verrà quindi conclusa sulla base di un colloquio con i rappresentanti della Direzione delle Risorse Umane e della Direzione del Territorio.
Tutte queste attività andranno concordate e regolamentate anche con le scriventi OO.SS.
Al riguardo si fa riserva di fornire al più presto ulteriori notizie.
Roma, 24 giugno 2013
FP CGIL CONI UILPA CONI CISAL FIALP CONI
C. Arnone G.Romano A. Ponci G. Parisi F. Tiddi
UNITI CONTRO QUALSIASI IPOTESI DI TAGLIO ALLE RETRIBUZIONI DEI LAVORATORI
Nel corso dell’odierno incontro, prima ancora che la discussione prendesse il via, CGIL CISL UIL e CISAL hanno abbandonato il tavolo.
Una scelta difficile, ma che il permanere delle incertezze sulle risorse 2013 ha reso necessaria.
Nonostante la formale disponibilità dell’Amministrazione ad aprire, come richiesto dalle scriventi Organizzazioni Sindacali, un Tavolo di confronto sui risparmi imposti all’Istituto dalla Legge di Stabilità 2013, ad oggi nessuna convocazione è ancora pervenuta.
Pertanto, prima di convocare qualsiasi altro incontro sui pur importanti temi in discussione, l’Amministrazione apra immediatamente la Conferenza sul bilancio e riveda alcune scelte unilaterali su argomenti, come le posizioni organizzative, ancora oggetto di confronto.
Roma, 24 giugno 2013
F.P.CGIL/INPS(Ciarrocchi)
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CISL–FP/INPS (Nardella)
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UILPA/INPS (Cervo)
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FIALP-CISAL/INPS (Velardi)
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La Spagna è scesa in piazza il 23 giugno 2013, una ‘marea blanca‘ (dal colore predominante, quello dei camici di chi lavora in sanità, contro i tagli alla sanità pubblica programmati dal governo Rajoy nel contesto delle misure di austerity sollecitate dalle istituzioni internazionali.
Decine di migliaia di persone hanno sfilato a Madrid e in altre città spagnole (Cuenca, Albacete, Murcia, La Rioja, Zaragoza, Gran Canaria e Tenerife) per protestare contro la riforma che dovrebbe far risparmiare allo stato 7 miliardi di euro all’anno. Tra l’altro, il governo ha escluso dalle cure gratuite gli immigrati irregolari. Inoltre, il governo regionale di Madrid, guidato dal Partito popolare del premier, ha deciso di privatizzare la gestione degli ospedali della capitale.
Sono otto mesi oramai che la protesta cresce ed avanza. Le manifestazioni sono state organizzate dalla piattaforma PATUSALUD che vede oltre ai maggiori sindacati CCOO e UGT, il movimento degni indignados 15MJ, la Asociación de Facultativos Especialistas de Madrid (AFEM); la Asociación Madrileña de Enfermería (AME); la Coordinadora de Hospitales y Centros de Salud (CHYCS); la Federación Regional de Asociaciones de Vecinos di Madrid (FRAVM).
PATUSALUD ha denunciato che molti governi regionali vogliono trasformare il sistema santario nazionale in un sistema puramente commerciale a disposizione di imprese private a puro scopo di lucro, tra cui i gruppi Ribera Salud, Sanitas e HIMA San Pablo, di Puerto Rico (che arriva per la prima volta in Europa), che dovrebbero prendere in carica i sei ospedali pubblici di Madrid (Sureste, Infanta Leonor, Henares, Infanta Sofía, Infanta Cristina e Tajo).
In più, nella prima fase di privatizzazione, sono finiti sotto inchiesta giudiziaria, per corruzione, molti funzionari della regione di Madrid impegnati in questo processo. da cui gli slogan “sanidad privada, sanidad imputada” e “Nada nada nada, nada por la privada”
Decine di migliaia le persone scese in piazza, sotto lo striscione “Per un milione di ragioni. No alla privatizzazione della sanità pubblica.” facendo riferimento al milione di firme raccolte, in una settimana di maggio, per dire no al progetto del governo spagnolo.
“Priviamoci dei privatizzatori”, “Salvano le banche, chiudono gli ospedali”, questi gli slogan più frequenti nella manifestazione di Madrid.
Le riforme sanitarie decise dal governo spagnolo mettono a serio rischio la salute dei cittadini spagnoli, secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, lo scorso 13 giugno.
I tagli al bilancio nazionale del 13,65% (circa 365 milioni di euro) ed i tagli lineari di oltre il 10% deo governi regionali nel 2012 hanno coinciso con aumento delle richieste di intervento sanitario, in particolare delle figure più deboli (anziani, disabili, ecc) e con un aumento delle patologie legale alla crisi (depressione, alcoolismo, suicidi).
In particolare hanno influito decisioni quali l’esclusione degli immigrati irregolari dalle cure gratuite, l’incremento dei ticket ad esempio sui farmaci e sui servizi di ambulanza.
La nostra analisi – dicono gli autori – è la prima a esaminare l’impatto complessivo delle misure di austerità in Spagna sul sistema sanitario ed i risultati sono di grande preoccupazione. Molte delle misure adottate per risparmiare denario non hanno una base scientifica. Stiamo assistendo ad effetti negativi sulla salute del popolo spagnolo e, se non vengono implementate misure correttive, questa potrebbe peggiorare con il rischio di aumenti di HIV e tubercolosi, come abbiamo visto in Grecia, dove i servizi sanitari hanno avuto gravi tagli che hanno prodotto l’aumento del rischio di resistenza ai farmaci e di diffusione delle malattie “.
24.06.2013 – Comunicato Stampa
24.06.2013 – Comunicato Stampa Unitario