Richiesta incontro Ministro Alfano

23.05.2013 – Richiesta incontro Ministro Alfano

 

 

Roma: drammatica situazione degli automezzi – Comunicato stampa.

23.05.2013VVF – Roma: drammatica situazione degli automezzi – Comunicato stampa.

 

 

news

Nota Fp Cgil al Capo del DAP sull'istituto penitenziario di Parma.

Opg: finalmente si chiudano, che nessuno pensi a piccoli manicomi regionali

E’ stato approvato in via definitiva il Decreto Legge 24/2013, che proroga al 31 marzo 204 i termini per il definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici giudiziari. Si può finalmente mettere la parola fine alla storia dei manicomi criminali, vero e proprio oltraggio alla coscienza civile del nostro Paese. Ma forte è il rischio che si aprano, al loro posto, nuovi manicomi regionali, i cosiddetti “mini OPG”, in cui trasferire e rinchiudere gli internati, affidando così la responsabilità detentiva ai Dipartimenti di Salute mentale e facendo di fatto saltare i principi su cui si basa la Legge 180.
Non vogliamo strutture chiuse e mini OPG, non vogliamo che curare diventi di nuovo custodire. Lavorare bene per la salute mentale significa rivendicare la centralità del servizio pubblico, di luoghi dove si cura e non si contiene.
Chiudere gli OPG significa fare buona assistenza sul territorio, per questo abbiamo legato la loro chiusura all’apertura dei Centri di Salute Mentale 24 ore al giorno tutti i giorni. I DSM non devono avere funzioni di custodia, pena la definitiva cancellazione della 180, di tutte le buone pratiche di presa in carico, di percorsi individualizzati, di promozione sociale, che la chiusura dei manicomi ha reso possibili. Le persone che hanno commesso crimini gravi vanno detenute, in condizioni dignitose, e curate in spazi adeguati nelle carceri. Sappiamo che è necessaria la modifica del Codice Penale, laddove prevede la non imputabilità del reo folle, e per questo rivendichiamo percorsi di cura differenziati, che mettano al centro il bisogno della persona e le professionalità degli operatori e, pertanto, possano prevedere anche, ma non obbligatoriamente, percorsi in strutture residenziali, pubbliche, finalizzate al reinserimento sociale.
Sappiamo quanto una buona presa in carico sul territorio prevenga comportamenti “devianti”. Chiediamo di restituire forza, centralità e dignità ai servizi pubblici di salute mentale, attraverso l’attribuzione di risorse certe, che la legge già prevede come finalizzate ai percorsi terapeutici individualizzati, e dotazioni di personale adeguato, come previsto dai Lea. Per questo la chiusura degli OPG non può che andare di pari passo con la salvaguardia dei livelli occupazionali e con il potenziamento delle dotazioni organiche dei DSM, che più di altri hanno risentito dei tagli scellerati al sistema sanitario nazionale.
 
Roma, 23 maggio 2013

 

SSAEP – CCNL Uneba e Materiali consultazione


Informazione ai lavoratori linee programmatiche

 Il nuovo Ministro della Difesa Sen. Mario Mauri ha esposto alle Commissioni Difesa di Camera e Senato, le sue linee programmatiche, dichiarando di ottemperare a quanto già delineato dal Presidente del Consiglio in questo governo di “coesione”.
Nella sua relazione, il Ministro rinnova l’impegno ad una politica estera e di difesa, necessario  al consolidamento dell’ordine internazionale.
Viene ribadita un’interazione tra governo e parlamento, cita un “modello di Difesa“, che attua i principi costituzionali, enucleandone gli articoli.
Prendiamo atto che nelle pagine della sua relazione, il Ministro esprime la constatazione, che questo Ministero è quello che ha intrapreso una “riduzione” della spesa pubblica, più di quanto previsto dalla spending review.
Fa un’analisi dettagliata e puntigliosa dell’andamento delle spese difesa e l’andamento dei consumi intermedi della P.A., dichiara la continuità di quanto previsto dalla legge 244, richiamando la necessità di emanare in breve tempo i decreti legislativi attuativi.
Enfatizza il ruolo del personale militare, citando una “maggiore integrità tra civili e militari” e la “valorizzazione dei civili per le peculiari professionalità”.
Nota di attenzione, è l’accenno ad una prudenza, mediante una lunga riflessione , visti gli effetti della Riforma che si avranno a medio termine.
Un lungo inciso sul settore industriale della Difesa, da chiarire in vista dell’incontro che dovrebbe tenersi, a seguito delle richieste inoltrate a tutti i Ministri di questo governo, da parte delle segreterie generali di CGILCISL e UIL.
Per la prima volta, abbiamo letto che la Difesa è un “SERVIZIO PUBBLICO”, che interagisce con gli altri ministeri e le istituzioni locali, e che ci sarà rispetto per la salute dei cittadini e rispetto per l’ambiente, riducendo la presenza sul territorio e mantenendo il patrimonio pubblico militare per le effettive esigenze.
Una riduzione delle infrastrutture, recupero delle risorse, mediante la riassegnazione in bilancio, trasparenza con la presentazione del documento di programmazione pluriennale della Difesa, condivisione delle linee politiche in parlamento.
INSOMMA, TUTTO SEMBRA PRESAGIRE UN RISPETTO DEL DETTAME COSTITUZIONALE, DEI RUOLI ISTITUZIONALI, GOVERNO E PARLAMENTO.
Non abbiamo letto nella lunga relazione, un accenno al personale civile operante in quel settore industriale, richiamato più volte, dove come ben esposto dalla nostra organizzazione, rischia un naturale declino se non si opererà, chiedendo una deroga allo sblocco delle assunzioni. E nel citare, la valorizzazione del personale da noi rappresentato, ci riserviamo di fare le nostre proposte nell’incontro richiesto.
Gli intenti, sembrano incoraggianti, ma noi siamo coscienti che la legge delega è chiara nel delineare una riforma in senso  riduttivo, che verrà pagata principalmente dal personale.
Continuiamo a sostenere che qualsiasi Riforma di questo Ministero, dovrebbe contenere una riduzione delle spese ridondanti e di quelle per gli armamenti, seppur nel rispetto degli impegni internazionali e non, che i diversi governi hanno assunto nel corso degli anni, analizzando non il solo bilancio della Difesa, ma tutte le spese spalmate nei bilanci di altri dicasteri.
Ecco perché il nostro giudizio è cauto, alle dichiarazioni di principio, vorremmo seguissero degli atti, soprattutto per quella valorizzazione del personale civile, che rimane una dichiarazione dal 1998. (Riforma Saragozza)
Ieri, 22 maggio in parlamento nelle Commissioni di Camera e Senato della Difesa, c’è stata l’audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il quale  ha proseguito sulla stessa linea d’onda, di quanto riferito dal Ministro nelle linee programmatiche.
Alcuni interventi degli Onorevoli presenti, hanno posto l’accento anche su diverse problematiche relative alla spesa del Dicastero e alle riduzioni di personale militare e civile, chiedendo uno sblocco del turn over per i siti dove il mancato ricambio generazionale rischia di anemizzare, naturalmente, le attività lavorative..
Le spese per armamenti, in particolare l’acquisto degli F35, viene ritenuto fondamentale per le Forze Armate,in particolare per colmare “il gap dell’Aeronautica nei prossimi 30 anni”.e ribadito oggi, dal Ministro in una intervista sul quotidiano il Messaggero.
Il parlamento così come stabilito nella legge delega 244, dovrà assumersi la responsabilità delle scelte in merito alle spese per armamenti ed effettuare quel dovuto controllo su una spesa pubblica che attualmente, con la revisione dello strumento militare è stata fatta pagare per la maggior parte solo mediante la riduzione del personale.
Per questo attendiamo l’incontro politico per verificare, l’approccio che questo governo avrà con le organizzazioni sindacali in merito all’attuazione della legge di “revisione dello strumento militare”
Si prega di voler dare diffusione ai delegati per l’opportuna informazione ai lavoratori tutti.
Si allegano le linee programmatiche del Ministro.
Cari saluti.
 
                           FPCGIL DIFESA
                            Noemi Manca
 


 

Sentenza di Venezia contro il C.I. della giustizia


news

Interpello Nazionale anno 2012 – Riapertura termini di presentazione delle istanze.

Risposta della Direzione generale EPE alla nota della FpCgil riguardante la proroga del progetto MASTER

Informazione Decreto Ministeriale 16.1.2013

Pubblichiamo, in allegato, la risposta che il Segretariato ci ha fornito e le indicazioni che ha dato agli Enti dipendenti, in relazione alle diverse richieste di informazioni sulle dotazioni organiche sperimentali delle R.S.U. e delle OO.SS. territoriali, a seguito del Decreto Ministeriale del 16 gennaio 2013.
Tale decreto riguarda “Struttura del Segretariato Generale della Difesa – Direzione Nazionale Armamenti -DD.GG. – Uffici Centrali- Ministero Difesa TOO sperimentali”.
Si prega di voler dare diffusione ai delegati per l’opportuna informazione ai lavoratori tutti.
Si ringrazia della collaborazione                                                                                  
 

                              FPCGIL DIFESA
                               Noemi Manca


 

Sanità privata: Fondazione Don Gnocchi – Documento unitario incontro 28 maggio e accordo sulla detassazione

 

Roma, 29 maggio 2013

COMUNICATO

FP CGILCISL FPUIL FPL

 INCONTRO FDG 28-05-2013

L’incontro avvenuto il 28 maggio scorso ha segnato un momento importante nel confronto avviato con la Fondazione Don Gnocchi in merito alla disdetta del CCNL.

La Fondazione ha infatti concordato sulla nostra proposta di affrontare in modo distinto – seppure oggettivamente collegato – gli interventi finalizzati a superare la contingente fase di crisi che la Fondazione sta attraversando e quelli relativi al rinnovo contrattuale.

Per quanto riguarda il primo punto, quindi, gli interventi sui quali si cercherà l’accordo avranno una caratteristica di temporaneità chiara e predefinita

In questa ottica la FDG ci ha dato una indicazione di massima sugli obiettivi che ritiene necessario raggiungere per bypassare il momento di difficoltà e per avviare il rilancio della Fondazione stessa, consegnandoci la documentazione richiesta nel precedente incontro, relativa alla situazione economico-finanziaria e del personale sulla quale dovremo ora procedere alla verifica e approfondimento.

Nel corso dell’incontro sono state avanzate prime ipotesi di una diversa articolazione di alcuni istituti contrattuali, e dei conseguenti effetti, senza però prefigurare precise soluzioni né stringere il campo alle ulteriori ipotesi e valutazioni sulle quali dobbiamo ora avanzare le nostre proposte, con la consapevolezza che ai lavoratori sarà chiesto un sacrificio ma anche che il sacrificio dovrà essere strettamente commisurato alla reale situazione e non dovrà, comunque, gravare tutto sulle loro spalle.

A questo proposito abbiamo ribadito sia che una parte integrante dell’accordo che si sta cercando di raggiungere deve essere il preciso impegno della Fondazione a garantire gli attuali livelli occupazionali, sia che gli elementi di maggiore produttività e redditività che deriveranno dall’accordo dovranno servire anche alla valorizzazione degli istituti contrattuali finalizzati a riconoscere l’impegno ed il disagio lavorativo degli operatori.

Abbiamo infine acquisito la disponibilità a prorogare i termini della disdetta del CCNL per poter affrontare, in sequenza, il confronto sul rinnovo contrattuale.

La data per il prossimo incontro è stata fissata al prossimo 21 giugno, con un margine necessario all’analisi degli elementi che ci sono stati forniti ed alla conseguente delineazione di interventi che siano efficaci e al tempo stesso sostenibili.

In margine all’incontro abbiamo concordato – come già fatto negli anni precedenti – un modello per l’accordo da stipulare in sede decentrata al fine di ottenere la tassazione agevolata del salario accessorio 2013, che tiene conto delle novità introdotte dalla normativa più recente.

Ve lo inviamo, unitamente al verbale di incontro, invitandovi a prendere urgentemente contatto con i livelli regionali della Fondazione.

Con l’impegno ad un costante aggiornamento sugli ulteriori sviluppi del confronto, inviamo fraterni saluti.
Roma, 29 maggio 2013

FP CGIL
CISL FP
UIL FPL
Cecilia Taranto
Daniela Volpato
Giovanni Torluccio

NEWS

Lettera dell'intersindacale ai partiti sul blocco dei contratti

ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL MEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL SPTA – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – UGL MEDICI – FEDERSPECIALIZZANDI 

On. Guglielmo Epifani SEGRETARIO NAZIONALE PD
On. Angelino Alfano
SEGRETARIO POLITICO PDL
On. Roberta Lombardi
On. Vito Crimi
PORTAVOCE MOVIMENTO 5 STELLE
Dott. Roberto Maroni
SEGRETARIO FEDERALE LEGA NORD
On. Nichi Vendola
PRESIDENTE SEL
On. Lorenzo Cesa
SEGRETARIO NAZIONALE UDC
Sen. Mario Monti
PRESIDENTE SCELTA CIVICA
 
Roma 22 maggio 2013
Prot. n. 106/2013/Snrm

Il Governo ha chiesto alle Commissioni parlamentari di approvare la proroga del blocco dei contratti del pubblico impiego, compresi quelli dei medici, veterinari, dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed amministrativi del SSN, fino alla fine del 2014, disposta da un DPR che riproduce integralmente il testo del dispositivo del DL 78/2010 (Tremonti) e della Legge 122/2012 (Monti). Cambiano i Governi, ma restano invariate le disposizioni di legge, specialmente se dirette contro i soliti noti.
I dipendenti pubblici hanno il contratto bloccato dal 2009, hanno perso, come nessun altro soggetto, potere d’acquisto, sopportando l’incremento fiscale, hanno visto una riduzione drastica del personale ed il conseguente peggioramento delle condizioni di lavoro, nonché numerose “leggi speciali” sul piano previdenziale (oggi in numerosi casi i dipendenti pubblici accedono alla pensione successivamente ai dipendenti privati) e perfino fiscale (fino all’intervento della Corte Costituzionale). Il provvedimento in questione blocca fino alla fine del 2014 anche tutte le retribuzioni individuali non permettendo l’utilizzo dei fondi per la contrattazione integrativa aziendale (che non derivano dal bilancio dello Stato!) ai fini della valorizzazione professionale e, perfino, illegittimamente, l’indennità di vacanza contrattuale. In pratica prosegue l’erosione delle retribuzioni conseguenti ai contratti sottoscritti precedentemente al 2009.
Recentemente il Governo ha ridotto la tassazione e la contribuzione legata al salario di produttività dei lavoratori escludendo dal beneficio i dipendenti pubblici ed ora si accinge, incomprensibilmente, ad un ulteriore contrazione della massa salariale di dirigenti e dipendenti della pubblica amministrazione.
In particolare, i Medici, i Veterinari e i Dirigenti del Ssn, sempre di meno per il blocco del turnover, vivono uno stato di profondo disagio a causa della svalutazione progressiva di una professione che richiede competenza continua, assunzione di responsabilità, anche penale e patrimoniale, dedizione al malato, adeguata considerazione professionale, umana, sociale, economica. Ciò mentre i ripetuti e abusati tagli lineari alla sanità, invece di incidere in modo chirurgico per estirpare sprechi e corruzione stanno portando alla riduzione e/o scomparsa di servizi e prestazioni restringendo nello stesso tempo l’accesso alle cure pubbliche da parte dei cittadini ed il diritto a curare.

Cambiano i Governi, ma restano invariate le disposizioni di legge, specialmente se dirette contro i soliti noti.
I dipendenti pubblici hanno il contratto bloccato dal 2009, hanno perso, come nessun altro soggetto, potere d’acquisto, sopportando l’incremento fiscale, hanno visto una riduzione drastica del personale ed il conseguente peggioramento delle condizioni di lavoro, nonché numerose “leggi speciali” sul piano previdenziale (oggi in numerosi casi i dipendenti pubblici accedono alla pensione successivamente ai dipendenti privati) e perfino fiscale (fino all’intervento della Corte Costituzionale). Il provvedimento in questione blocca fino alla fine del 2014 anche tutte le retribuzioni individuali non permettendo l’utilizzo dei fondi per la contrattazione integrativa aziendale (che non derivano dal bilancio dello Stato!) ai fini della valorizzazione professionale e, perfino, illegittimamente, l’indennità di vacanza contrattuale. In pratica prosegue l’erosione delle retribuzioni conseguenti ai contratti sottoscritti precedentemente al 2009.
Recentemente il Governo ha ridotto la tassazione e la contribuzione legata al salario di produttività dei lavoratori escludendo dal beneficio i dipendenti pubblici ed ora si accinge, incomprensibilmente, ad un ulteriore contrazione della massa salariale di dirigenti e dipendenti della pubblica amministrazione.
In particolare, i Medici, i Veterinari e i Dirigenti del Ssn, sempre di meno per il blocco del turnover, vivono uno stato di profondo disagio a causa della svalutazione progressiva di una professione che richiede competenza continua, assunzione di responsabilità, anche penale e patrimoniale, dedizione al malato, adeguata considerazione professionale, umana, sociale, economica. Ciò mentre i ripetuti e abusati tagli lineari alla sanità, invece di incidere in modo chirurgico per estirpare sprechi e corruzione stanno portando alla riduzione e/o scomparsa di servizi e prestazioni restringendo nello stesso tempo l’accesso alle cure pubbliche da parte dei cittadini ed il diritto a curare.
Lo strumento principe per migliorare la funzionalità dei servizi e valorizzare la professione non può che essere il contratto, bloccato ormai dal 2009. Un ulteriore blocco dei contratti dei Medici e Dirigenti sanitari dipendenti fino al 2014 sarebbe inaccettabile per le categorie professionali e dannoso per una corretta ed efficace gestione del SSN pubblico, anche in considerazione della asimmetria che verrebbe a crearsi con il prossimo rinnovo della convenzione di medicina generale e specialistica.
Non viene nemmeno chiarito quando finirà il blocco contrattuale: si afferma che sono sospese le procedure contrattuali e che i contratti futuri non potranno recuperare le somme di competenza non erogate. Parallelamente non si è proceduto neppure agli adempimenti preliminari per l’avvio del contratto di lavoro 2013-2015 (identificazione delle aree negoziali ed atti di indirizzo). Si tratta di una sospensione a tempo indeterminato del principale diritto sindacale: il rinnovo in tempi certi del contratto di lavoro, con un insopportabile invasione legislativa su materie negoziali.
Tanto accanimento, uniforme negli anni, lascia il sospetto che si vogliano eliminare i servizi pubblici umiliando sistematicamente chi vi lavora. Mentre si afferma di voler attenuare il rigore sulle retribuzioni per rilanciare i consumi sconcerta la recrudescenza del taglio dei salari nel lavoro pubblico.
E’ in gioco l’imparzialità e la credibilità del Governo. Con queste iniziative si toglie il futuro ai servizi essenziali. Se il Governo intende smantellare il servizio pubblico colpendo i dipendenti pubblici, cancellando i contratti di lavoro, mantenendo la vergognosa condizione di migliaia di precari e bloccando il turn over, dovrà assumersi le responsabilità pratiche e le reazioni conseguenti.
Per la gravità della proposta, senza compensazioni, riteniamo che questo provvedimento costituirebbe un atto di ostilità pregiudiziale che non potrà che essere ricordato nel tempo in modo indelebile, segnando una profonda rottura tra Governo e pubblica amministrazione, compresi i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Chiediamo al Parlamento di fermare l’iter del decreto del ministero dell’Economia all’esame delle Commissioni, ed alle SSLL di adoperarsi affinchè sia restituito ai lavoratori pubblici il diritto di contrattare le condizioni del loro lavoro.
In attesa di un cortese riscontro, porgiamo distinti saluti.
 
Costantino Troise ANAAO ASSOMED
Riccardo Cassi CIMO ASMD
Vincenzo Carpino AAROI-EMAC
Massimo Cozza FP CGIL MEDICI
Aldo Grasselli FVM
Francesco Lucà FASSID
Biagio Papotto CISL MEDICI
Carmine Gigli FESMED
Raffaele Perrone Donnorso ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI
Armando Masucci UIL FPL MEDICI
Alberto Spanò SDS SNABI
Mario Sellini AUPI
Lorena Splendori FP CGIL SPTA
Antonio Castorina SINAFO
Antonio Travia FEDIR SANITA’
Franco Socci SIDIRSS
Ruggero Di Biagi UGL MEDICI
Cristiano Alicino FEDERSPECIALIZZANDI

 

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