care compagne, cari compagni,
come potrete vedere dagli allegati e dalle risposte che stanno venendo alle nostre sollecitazioni da parte dei Presidenti dei Tribunali e delle Corti di Appello l’operazione interpello nazionale all’Organizzazione Giudiziaria si sta rivelando una truffa ai danni dei lavoratori e un danno per la futura efficienza del servizio.
Vi inviamo una nota che abbiamo redatto e alcune risposte dei capi degli Uffici nella speranza che possano essere utili anche a sostegno dell’eventuale contenzioso.
Buon lavoro,
Nicoletta Grieco
Roma, 19 marzo 2013
Al Capo di Gabinetto dell’On. Ministro
Pres. Filippo Grisolia
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Pres. Luigi Birritteri
Su nostra sollecitazione alcuni Presidenti di Corte di Appello e di Tribunale hanno confermato che l’operazione legata ai pochissimi posti messi ad interpello è da attribuirsi alla totale responsabilità della Amministrazione centrale. Molti si dicono “meravigliati” per essere stati esclusi, altri rimandano direttamente la nostra richiesta al Ministero, e altri ancora dicono che ‘inspiegabilmente” hanno rilevato che i loro uffici non sono stati inseriti.
Ciò testimonia quanto da noi sostenuto in sede di trattativa e confermato dalle azioni di codesta amministrazione. L’interpello è stato fatto in maniera superficiale, senza tener conto delle effettive esigenze dei lavoratori e non servirà ad accontentare i perdenti posto che sono rimasti esclusi dal primo interpello distrettuale. Un’operazione fatta evidentemente per altri motivi, da noi già denunciati durante la trattativa e che andrà senz’altro ad alimentare il contenzioso tra i lavoratori e l’Amministrazione.
Vi alleghiamo tre delle risposte che ci sono arrivate a conferma di quanto da noi asserito e della giustezza della nostra posizione.
Un bel modo di farsi ricordare, per l’Amministrazione uscente, dai lavoratori della giustizia.
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Roma 19. 03. 2013
Al Capo del DAP
Pres. G. Tamburino
Ai Vice Capo DAP
D.ssa S. Matone
Dott. L. Pagano
Al Direttore della
Direzione Generale del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini
Alla Direzione Generale E.P.E.
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
D.ssa P. Conte
Oggetto: Problematiche U.E.P.E. – Progetto “MASTER”
Recentemente si è concluso il progetto “MASTER” che, proposto dalla direzione generale EPE e finanziato dalla cassa delle ammende, ha in qualche modo apportato nel corso del 2012, un contributo ( 100 consulenti ex art.80 L.354/75 esperti di servizio sociale) in termini di risorse professionali agli uffici e sedi UEPE del territorio nazionale che da tempo ne sono fortemente carenti.
La conclusione del progetto, finanziato per un anno, sta determinando non poche problematiche negli Uffici di esecuzione penale esterna interessati , riconducibili al venir meno del contributo e ausilio operativo ivi apportato dagli esperti di servizio sociale ex art. 80.
Infatti, benché limitato nel tempo, il loro contributo lavorativo e professionale è risultato un valido supporto in ausilio alle lavoratrici ed ai lavoratori di servizio sociale nell’espletamento del loro compito istituzionale.
Considerando le già ben note criticità che da tempo gravano negli UEPE e la scarsa attenzione dell’amministrazione alle stesse, benché più volte rappresentate da questa O.S., a cominciare dal fatto che da oltre sette mesi la direzione generale EPE risulta vacante del direttore generale responsabile fino alla ottusa e miope gestione delle politiche organizzative e gestionali nonché alla gravissima carenza di personale (dirigenziale e non) divenuta endemica, crediamo sia importante che il progetto “MASTER” venga prorogato.
Ovviamente riteniamo necessario e fondamentale che a ciò faccia seguito un concreto, serio e determinante intervento dei vertici di codesta amministrazione finalizzato al reale potenziamento e rilancio del settore dell’esecuzione penale esterna, in primis attraverso nuove assunzioni . E’ un impegno che chiediamo formalmente e con forza in linea ed in ottemperanza al dettato costituzionale.
In attesa di sollecito riscontro si porgono cordiali saluti .
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
In allegato il testo del decreto ministeriale relativo ai proventi dell’art. 3, comma 165, legge 350/03, attualmente in via di registrazione alla Corte dei Conti, secondo le notizie ad oggi diramate dall’Amministrazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Siamo ora in attesa di una convocazione da parte delle Relazioni sindacali per il relativo Accordo, previa registrazione della Corte,
a conclusione di un iter che non ci sembra di poter definire esamplare, per quanto riguarda l’Amministrazione, ma che finalmente si conclude grazie sicuramente all’impegno di tutti i lavoratori interessati di tutte le sedi MEF e delle loro rappresentanze.
Come si ricorderà la vicenda è iniziata nella seconda metà del 2012 e ha conosciuto la sua fase ultimativa dopo un ultimo incontro di ieri sera
tra le OOSS, la RSU di sede centrale e gli ufffici del Ministro .
FP CGIL Naz. Mef
Daniele Nola
A seguito della nota di protesta della FP CGIL, il Ministro della Giustizia firma il D.M. sugli assegli una tantum.
Dopo un ampio e approfondito dibattito, che ha coinvolto tantissimi lavoratori, la CGIL FP ritiene di non sottoscrivere il “protocollo d’intesa sull’orario di sportello degli uffici territoriali delle aree metropolitane “. Nel corso delle numerose e affollate assemblee i lavoratori hanno manifestato una forte preoccupazione per le inevitabili modifiche all’orario di lavoro che il protocollo determinerà, in particolare le lavoratrici temono che la limitazione della flessibilità sia un peggioramento delle loro condizioni di vita, già gravate dai tagli alla spesa sociale che rendono sempre più difficoltoso se non impossibile coniugare il tempo di lavoro con le attività di cura e assistenza familiare.
Di seguito le ulteriori motivazioni che hanno portato la CGIL FP a non sottoscrivere il protocollo:
L’accordo pone dei limiti alla contrattazione locale difficilmente superabili, in quanto è stato stabilito a livello nazionale l’orario di sportello degli uffici territoriali. Il principio della volontarietà, come previsto dal precedente accordo, viene superato e di fatto si renderà obbligatorio per i lavoratori garantire l’apertura alle 8 e la chiusura alle 17 degli sportelli, organizzando il servizio su due turni.
Per quanto riguarda la scelta dei turni, il ventilato riferimento alla volontarietà non tutela i lavoratori, considerato che al punto 6 il protocollo prevede” l’esclusione del personale dal servizio di rotazione agli sportelli solo per gravi e comprovate esigenze familiari e personali “: considerato che la scelta dei criteri è demandata a livello locale ( DP o DRE ?) riteniamo che il rischio di discriminazioni sia più che certo.
Ricordiamo che “per armonizzare l’espletamento dei servizi con le esigenze complessive e generali dei cittadini”, l’art 50 del d.lgs. 267/00 assegna al sindaco, d’intesa con le amministrazioni pubbliche, il coordinamento degli orari di apertura al pubblico degli uffici localizzati nel territorio.
Lo stesso “piano triennale di azioni positive” approvato dal Direttore dell’Agenzia il 6 febbraio 2013, ritiene necessario “favorire l’attuazione di politiche di conciliazione ed equilibrio fra tempi di vita e di lavoro“.
I dati, forniti dall’Amministrazione, obbligano tutti i soggetti ad una attenta riflessione:
a) le lavoratrici costituiscono il 53% del totale, di cui il 55% è inquadrato nella seconda area professionale, quella più presente negli uffici territoriali;
b) su 3250 dipendenti che nel triennio 2009/2011 hanno fruito dei congedi parentali, circa il 63% è costituito da donne;
c) su 2272 dipendenti in part time le donne sono l’88,04%;
L’ampliamento dell’orario di apertura al pubblico renderà necessario spostare maggiori risorse dalle attività di back office alle attività di front office, con il rischio di determinare difficoltà alle azioni di controllo degli uffici territoriali (rimborsi, 41 bis, 36 ter, accertamento registro, accessi brevi).
L ‘ampliamento degli orari di sportello delle aree metropolitane è finanziato con la chiusura degli uffici territoriali di minori dimensioni, peggiorando su base nazionale l’assistenza ai contribuenti: la programmata chiusura di ulteriori 11 uffici comporterà complessivamenta circa 250 mila ore in meno di apertura degli sportelli.
In considerazione di ciò si auspica l’avvio di un confronto con l’Amministrazione volto ad affrontare il piano complessivo di riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate.
Roma 4 marzo 2013
CGIL FP Nazionale
Comparto Agenzie Fiscali
Luciano Boldorini
COMUNICATO
Senza un progetto di riorganizzazione condiviso dai lavoratori ovvero da coloro che quotidianamente si confrontano con le esigenze e le richieste dei cittadini il nuovo INPS è destinato a fallire.
I primi approcci alla fase sperimentale non sono dei migliori.
In alcune delle sedi scelte per la sperimentazione ancora non sono stati approntati i locali o, se è stato fatto, non ne è stata data comunicazione alle RSU unificate. Non si sa ancora se le procedure informatiche della gestione pubblica sono trasferibili e immediatamente funzionanti nelle sedi INPS e in alcuni casi non si sa come verrà data risposta all’utenza della gestione pubblica e dello spettacolo e di come “fisicamente” verranno predisposti gli sportelli.
Tutto questo mentre da una parte le nostre sedi sono sotto assedio da pensionati, giustamente inferociti per via dei CUD e dall’altra, nelle sedi sperimentali, si stanno attribuendo per la gestione pubblica, creando un pastrocchio incredibile, le posizioni organizzative previste dal modello di sede sperimentale.
Il numero delle posizioni organizzative non è scaturito da nessun confronto circa il modello organizzativo, ne ignoriamo quindi la funzionalità rispetto al servizio da dare.
I criteri di attribuzione restano quelli INPS. Criteri che non abbiamo mai condiviso come FP CGIL e che l’amministrazione stessa si è impegnata a rivedere nella bozza di protocollo d’intesa sull’integrazione e ancora prima nei contratti integrativi degli ultimi anni (intento mai mantenuto).
Gli importi si differenziano: Una posizione organizzativa affidata ad una lavoratrice o lavoratore della gestione pubblica, nonostante assuma ora la responsabilità del provvedimento e del procedimento, viene pagata in maniera diversa rispetto alle p.o. della gestione privata.
Chi perde, senza alcuna condivisione del sistema previsto dalla circolare 31, la posizione organizzativa continua a mantenere l’indennità con tanti saluti a quanto normato dal CCNL .
Se l’Amministrazione vuole veramente omogeneizzare cominci con il concordare con le OO.SS. i metodi di omogeneizzazione, non può imporre “l’uguale per tutti” solo quando gli pare o gli fa comodo(vedi orario di lavoro) e lasciare tutto invariato, anche qui, quando gli pare o gli fa comodo (vedi p.o.)
Si apra subito un confronto sulle sedi sperimentali e sulla riorganizzazione, non limitandolo ai soli osservatori, che partendo dal progetto complessivo affronti e risolva le ricadute, economiche e non solo, del nuovo modello organizzativo sulle lavoratrici e i lavoratori.
La riorganizzazione deve essere occasione di rilancio dell’ENTE e di crescita professionale per i lavoratori non il colpo di grazia allo stato sociale del Paese!
Roma, 19 marzo 2013
il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Pubblichiamo il documento predisposto da cgil cisl uil della provincia di Torino per l’assemblea convocata in seguito alla modifica del regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi, senza confronto con RSU e OOSS, che non solo applica, ma peggiora la Brunetta;dopo la convocazione dell’assemblea la modifica del regolamento è stata sospesa.
Rettifica del decreto costitutivo del CUG – 18 marzo 2013
Pubblichiamo il comunicato sindacale CGIL CFS, relativo agli esiti della riunione della Commissione nazionale vestiario, tenutasi in data 14/03/2013, alla quale ha partecipato per la nostra Sigla il compagno Ezio Di Cintio, componente effettivo in Commissione per la FP CGIL CFS.
Eventuali suggerimenti possono essere inviati direttamente alla mail dicintio.ezio@gmail.com
Corrado Bortoli
Esecutivo Nazionale FP CGIL CFS