Venerdì 8 marzo ore 10,30
Sala riunioni Comando provinciale dei vigili del fuoco di Nuoro
introduzione:
Gianfranco Pischedda, Coordinatore Vigili del Fuoco FP CGIL Nuoro
Roberta Gessa, Segretario Regionale FP CGIL Sardegna
Roberto Muceli, Coordinatore Regionale FP CGIL Sardegna
Mauro Rubanu, Coordinatore Vigili del Fuoco USB
Sebastiano Piga, Coordinatore Vigili del Fuoco CONAPO
La parola ai lavoratori
Conclusioni:
Mario Mozzetta, Coordinatore Nazionale FP CGIL Vigili del Fuoco
07.03.2013 – Emilia Romagna – Richiesta accelerazione burocrazia per pagamento straordinari
07.03.2013 – In allegato Nota al Comandante Provinciale
Comunicato stampa di
Guglielmo Lanza, coordinatore nazionale veterinari FPCGIL Medici
Roma,7 marzo2013
La recente nota del 27 febbraio 2013 del Ministero della Salute sulla normativa introdotta con la Legge Balduzzi sui Dipartimenti di Prevenzione, inviata ai Presidenti delle Regioni, interviene in maniera finalmente chiara, in modo particolare definendo precisi requisiti organizzativi nel settore della Sicurezza Alimentare.
Viene attribuita una volta per tutte in maniera inequivocabile il ruolo di autorità competente all’Area di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, collocata all’interno dei Dipartimenti di Prevenzione, a fronte di modelli quanto mai disomogenei adottati sul territorio nazionale, rispondenti talvolta a logiche lontane dalla coerenza organizzativa con la normativa comunitaria e nazionale.
Ci piace ricordare quanto avevamo scritto nel documento nazionale del lontano novembre 2007 “Sanità pubblica veterinaria da rilanciare nel SSN” quando proponemmo l’istituzione dell’Area di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare nei Dipartimenti di Prevenzione come “modello organizzativo coerente di programmi o progetti sulla sicurezza alimentare, che definiscano in maniera chiara i livelli di integrazione tra le varie discipline ed i compiti del personale afferente”.
Già allora vedevamo le criticità rappresentate dalla disomogeneità organizzativa sul territorio nazionale e dall’incoerenza con la normativa europea e nazionale. Ma la ragione principale che ci spinse verso la proposta dell’Area di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare fu quella di abbattere gli steccati culturali e corporativi che ancora oggi ostacolano una discussione seria e aperta sul futuro della prevenzione nel nostro Paese.
Adesso siamo solo a un primo passo, ma è un passo importante. La FP CGIL Medici e Veterinari è pronta a fare la sua parte, con la forza della propria proposta, impegnandosi nei territori affinché venga finalmente data applicazione alla norma nella sua corretta interpretazione.
Scrutinio per merito comparativo promozione alla qualifica di ispettore superiore- 52 posti decorrenza 1.1.2013.
La FP CGIL è riuscita a far accogliere le proprie richieste:
1) per quanto riguarda la necessità di aumentare la percentuale delle ore di lavoro straordinario festivo e notturno festivo, verranno effettuate operazioni di riequilibrio mensili in ogni Provveditorato, variando le percentuali sulla base delle necessità;
2) per quanto riguarda le ore di straordinario espletato nel 2012, verrà emanata a breve una circolare in cui verrà individuato un canale alternativo per inserire sul sistema S.I.G.P. le spettanze dovute al personale, evitando così di decurtare le somme stanziate per l’anno 2013.
6.03.2013 – Pubblichiamo, di seguito, la nota inviata all’Amministrazione con la quale chiediamo la verifica dei dati del tesseramento in quanto abbiamo rilevato la mancanza di 88 deleghe, presentate nei tempi previsti, che ci consentono di chiudere l’anno trascorso con un dato positivo.
Pertanto, per evitare ulteriori disguidi come quelli finora rilevati, le strutture territoriali sono invitate a proseguire il lavoro di verifica già attivato.
06.03.2013 – Direttivi Dirigenti Fondo di rischio, posizione e risultato 2010.
Oggi si è svolto un incontro Aran–OO.SS. per affrontare il tema della revisione del sistema di relazioni sindacali nel settore pubblico, sulla scorta dell’Atto di indirizzo in materia predisposto dal Governo.
In apertura l’Aran ha brevemente illustrato i contenuti dell’Atto di Indirizzo, che era stato preventivamente consegnato alle OO.SS. e i cui contenuti erano noti, sottolineando la necessità di concludere un Accordo Quadro sulla materia; uniformando le regole in tutti i comparti, e rilevando come l’introduzione dell’istituto dell’esame congiunto, recepita in norma nella L.95/2012, rappresenti un “positivo” passo avanti rispetto al quadro normativo delineato dalla Legge Brunetta, proprio ad esito dell’attuazione dell’intesa del 3/5/2012.
Nel suo intervento la Cgil ha rilevato che nel metodo:
l’Atto di indirizzo costituisce certamente un vincolo per l’Aran, ma non lo è altrettanto per le OO.SS., che devono liberamente elaborare una materia così delicata e complessa;
le regole delle relazioni sindacali, diverse da comparto a comparto, sono l’espressione di specificità e differenze oggettive, che non possono agevolmente essere ricondotte ad uno schema unico per tutti; la Scuola, la Sanità, gli Enti Locali, i Ministeri sono realtà differenziate dal punto di vista strutturale, in cui le relazioni sindacali devono esplicarsi con le opportune articolazioni;
l’Accordo Quadro, nello schema dell’Atto di Indirizzo, si sostituirebbe ai CCNL di comparto, firmati dalle categorie di riferimento non presenti al tavolo dell’Accordo Quadro Interconfederale, realizzando per questa via una espropriazione di potestà contrattuale delle categorie;
Nel merito la Cgil ha dichiarato che:
l’Atto di Indirizzo non è neppure coerente con i contenuti dell’Accordo del 3/5/2012, laddove prevede che oltre ad informazione ed esame congiunto possano vivere ulteriori “istituti ove previsti nel CCNL“; deve essere la contrattazione di categoria, nella sede propria del CCNL ad individuare tali istituti e le loro regole applicative;
rispetto all’intesa del 3/5/2012, le modifiche introdotte agli istituti delle Relazioni Sindacali come definiti dalla Legge Brunetta sono del tutto insufficienti; il punto centrale sul tema non è l’introduzione di un esame congiunto che non è assolutamente vincolante per le Amministrazioni, ma il recupero del ruolo e della centralità della contrattazione. L’Atto di Indirizzo si limita sostanzialmente a fotografare e confermare il quadro normativo della Legge Brunetta; per la Cgil, che ha costantemente criticato alla radice e avversato quel provvedimento, la sottoscrizione di un’intesa che si muove sul medesimo terreno sarebbe incoerente e incomprensibile.
è invece necessario riconquistare un terreno di discussione che liberi il campo dalle ipoteche delle norme vigenti, e sia al tempo stesso in grado di affrontare temi delicati ed urgenti che stanno emergendo con forza, come il tema delle regole della mobilità del personale ad esito dei processi di riorganizzazione, o quanto sta avvenendo in tema di contrattazione integrativa in attuazione della Legge Brunetta. In questo quadro, la Cgil rivendica l’apertura dei tavoli contrattuali di comparto, che devono consentire di affrontare compiutamente i temi aperti, e chiede che l’Aran operi in tal senso nei confronti del Governo, ponendo il problema di un mandato ad ampio raggio, tale da poter provvedere anche alle necessarie modifiche legislative e al superamento delle norme della Legge Brunetta.
Quasi tutte le OO.SS. hanno assunto posizioni analoghe, in sostanza dichiarando impercorribile l’ipotesi dell’Accordo Quadro nelle condizioni date, con argomentazioni più o meno simili a quelle da noi avanzate. Solo due interventi hanno sollecitato l’Aran a non dichiarare immediatamente concluso il confronto, auspicando che, all’eventuale modifica del quadro di indirizzo politico, si creino le condizioni per rendere utile ed operativo il tavolo. La discussione si è ulteriormente dilungata su questo punto, con ripetute dichiarazioni di indisponibilità a proseguire il confronto in assenza di modifiche di sostanza. La Cgil ha ribadito che il punto non è se il confronto possa o no proseguire, ma semmai se esso sia utile alla luce degli intenti politici assunti con l’Accordo del 3/5/2012: un mutamento radicale delle regole vigenti sulle relazioni sindacali.
L’Aran ha concluso la riunione prendendo atto della diffusa contrarietà all’Atto di Indirizzo, impegnandosi a riferire ai propri Organi e al Governo, e dichiarando che si verificheranno i tempi e le condizioni per una prosecuzione del tavolo.
Comunicato stampa Fp Cgil Medici
Roma, 6 marzo 2013
Le linee di indirizzo per la riorganizzazione del sistema di emergenza urgenza in rapporto alla continuità assistenziale, approvate a febbraio 2013 dalla Conferenza Stato Regioni, rappresentano un atto confuso e contraddittorio che non affronta le tante criticità del sistema.
Il documento non è stato neanche discusso con le OO.SS. rappresentative e non si comprende a quale esigenza risponda.
Invece di affrontare i problemi dell’emergenza sanitaria, interviene impropriamente sulle cure primarie mentre si attende il rinnovo della Convenzione nazionale su questo specifico punto.
Confonde e modifica compiti e funzioni assistenziali della assistenza primaria (AP) e pediatria (PLS) con la fantomatica centralizzazione delle normali chiamate anche diurne e con la indicazione di percorsi diagnostici ed assistenziali agevolati. Così trovare il proprio medico di fiducia sarà una bella impresa. E i percorsi agevolati per chi servono? Chi li decide? In base a cosa? E’ un modo per superare le liste d’attesa?
Per non parlare poi della soluzione prospettata di percorsi interni ai Pronto Soccorso e ai DEA per i codici bianchi e verdi e farli gestire in sostanza ai medici della continuità assistenziale: ma così tutti i cittadini saranno costretti a recarsi sempre al PS, per qualunque motivo. Altro che sviluppo del territorio. Così si cancella il territorio. E si intasano i PS impedendone il loro normale funzionamento.
Naturalmente non si prevede neanche un euro di risorse e le problematiche vere dei servizi, in particolare dell’emergenza – dotazione organica, protocolli operativi, standard organizzativi, carenza posti letto, integrazione fra i sistemi (e non surroga di un sistema su un altro) con il potenziamento del Dipartimento Integrato dell’Emergenza – rimangono dov’erano.
La crisi del sistema sanitario non dipende solo dai tagli. Una buona mano deriva anche dall’improvvisazione con la quale si affrontano problemi essenziali come questi.
06.03.2013 – In allegato Retribuzioni personale volontario – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie.