14.02.2013
Il 25% delle delle risorse recuperate a seguito di una prima riorganizzazione della Difesa, non in applicazione del disegno di legge delega che vedrà i decreti legislativi attuativi con la prossima legislatura così come da impegno del Ministro Di Paola.Il Ministro e le parti sociali tutte, hanno attribuito a questo accordo un significativo valore politico alla fine di un mandato governativo tecnico.
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
13.02.2013 – Emergenza neve 2012 – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie.
Comunicato stampa di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil
e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici
Roma, 13 febbraio 2013
Una guerra tra medici e infermieri per contendersi le competenze è una strada sbagliata che rischia di indebolire ulteriormente il servizio sanitario e danneggiare tutti, a partire dai cittadini. La bozza di accordo sulle professioni infermieristiche, nell’ultima stesura, non prevede più una elencazione di specifiche competenze ma giustamente stabilisce i percorsi per lo sviluppo lavorativo e formativo nei quali sono sempre previsti momenti di condivisione (nazionali, regionali e territoriali) con organizzazioni sindacali e rappresentanze professionali.
L’evoluzione della sanità assegna al medico e alle altre professioni sanitarie ruoli, funzioni e competenze sempre più specialistiche e complesse, ma mantenendo l’asse diretto del rapporto con il paziente, non più oggetto di cura ma soggetto con il quale condividere le scelte. L’affidamento condiviso a diverse figure professionali sanitarie di specifici atti nell’ambito della diagnosi e della cura, con protocolli operativi concordati, non può che migliorare l’appropriatezza e rappresenta un’opportunità.
Si devono implementare le competenze e valorizzare le diverse professionalità nella chiarezza delle responsabilità, sia delle funzioni assistenziali (infermiere) sia dei singoli atti diagnostici e terapeutici (le diverse professionalità sanitarie), nell’ambito dell’unitarietà del percorso clinico diagnostico-terapeutico (medico), avendo come stella polare la salute dei cittadini, non il risparmio.
COMUNICATO
Nei giorni del 5 e del 7 febbraio si è concluso il tavolo tecnico sul Sistema di Valutazione istituito dall’Amministrazione e, presieduto dall’Ing. Esposito.
All’apertura della prima riunione l’OIV ha comunicato alle OO.SS. l’intendimento del Capo di Gabinetto di chiudere il nuovo Manuale del Sistema di valutazione prima delle elezioni e quindi ritirare la sospensione.
A memoria di come nasce la sospensione abbiamo ripreso le motivazioni addotte dal Pres. Mario Torsello …sono state riscontrate numerose difficoltà interpretative applicative che allo stato rendono di complessa attuazione il sistema delineato…………Ciò anche con riferimento alle peculiarità della nostra Amministrazione, che è caratterizzata dall’esistenza di strutture difficilmente riconducibili ad unità.
L’unica interlocuzione costante che è stata “concessa” alle OO.SS. è relativa all’applicazione del Sistema di valutazione e come condizione necessaria per un proficuo confronto, abbiamo posto la necessità di un’apertura contestuale di un tavolo sull’organizzazione del lavoro.
Forse troppo impegnativo anche il solo rispondere!
Mentre accorpavamo l’istituto di vigilanza sulle concessionarie autostradali, mentre il Dipartimento di funzione pubblica emanava la circolare n. 10 con tagli evidenti alla nostra dotazione organica, mentre si parla di razionalizzazione delle sedi periferiche, mentre gli ex terzi livello attendono l’effettivo riconoscimento della loro professionalità, mentre si aspetta ANCORA la conclusione delle procedure relative alle progressioni economiche, mentre il personale ex IVCA aspetta ancora di conoscere il proprio futuro lavorativo, mentre le Capitanerie di Porto restano ancora fantasmi…….l’amministrazione riesce a parlare solo di valutazione.
Con estrema attenzione l’Ing. Esposito ha ascoltato le richieste sindacali, provando a dare senso alla parola confronto; è stato tolto il coefficiente di presenza e gli indicatori dei comportamenti assumono caratteristiche diversificate a secondo le aree di appartenenza del personale, peccato che non sempre i lavoratori svolgano le funzioni proprie dell’area cui appartengono.
L’OIV ha avanzato la proposta di implementare la valutazione dei dirigenti con l’inserimento di una valutazione dal basso (dipendente – dirigente), nell’apprezzare lo spirito democratico abbiamo ricordato che tanti sono i lavoratori distaccati da anni e che, fino a che non saranno stabilizzati è difficile chiedere loro un giudizio obiettivo sul loro dirigente.
Per il manuale della dirigenza, rifacendosi al tenore letterale della norma abbiamo è chiesto che la diversificazione dovesse interessare solo i giudizi e non la valutazione che, in quanto parametro numerico, può assumere lo stesso valore pur in presenza di una discriminazione dei singoli indicatori.
Abbiamo contestato il contenuto delle circolari dell’OIV laddove, intervenendo in modo ultroneo, fa divieto di attribuire il punteggio massimo ai Direttori Generali che non abbiano differenziato in misura apprezzabile i giudizi dei dirigenti di seconda fascia.
Una riunione specifica è stata dedicata alle strutture periferiche dell’ex Marina Mercantile: le Capitanerie di Porto.
Abbiamo ritenuto doveroso iniziare il confronto ricordando la storia di questi uffici che non compaiono nel Regolamento di primo livello del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e per le quali da anni si cerca un confronto politico con il Comando e con l’Amministrazione che, ovviamente non ha mai dato seguito alle nostre richieste.
Per parlare di valutazione in un Ufficio la premessa necessaria è che esso debba esistere giuridicamente, inoltre la peculiarità delle CP è la compresenza di personale civile e militare lo svolgimento de facto di compiti organizzativi esclusivamente da parte di questi ultimi.
La prevista condivisione degli obiettivi non è avvenuta da parte dei Comandanti e, gli stessi obiettivi sono stati “calati dall’alto” da parte del Comando.
La mancanza della necessaria organizzazione delle sezioni, implica che non è certo che al raggiungimento degli obiettivi lavori il personale civile, ma le funzioni potrebbero essere svolte dal personale militare; quindi valutiamo uffici fantasma nel quale è impiegato personale civile nel raggiungimento di obiettivi sui quali non è detto sia applicato!
Ma la forma è salva!
Viene inoltre da considerare che nella maggioranza dei casi il Comandante preposto all’Ufficio non ha il grado equipollente a quello del Dirigente, inoltre lo stesso Comandante non è soggetto al medesimo meccanismo di valutazione.
Perplessità, altresì, sorgono nella valutazione di seconda istanza, prevista presso il Direttore Generale poiché pare difficile credere che l’affidabilità riconosciuta ad un membro del “Corpo” sia la medesima di quella riconosciuta ad un lavoratore.
Ancora una volta si cerca di piegare la realtà alla necessità tutta politica di presentare un modello di valutazione formalmente perfetto.
Non siamo disposti a fornire un alibi all’Amministrazione.
Nella incomprensibile urgenza di riprendere la valutazione, considerando i problemi specifici degli uffici marittimi, abbiamo chiesto che fino a che non si arrivi ad una soluzione istituzionale questi ne siano esclusi.
Abbiamo partecipato a tutti gli incontri, pur non condividendo le premesse da cui nasce la valutazione, nel tentativo di portare avanti le istanze dei lavoratori al diritto ad una giusta valutazione che nasca da un organizzazione del lavoro in cui il dipendente sia partecipe.
Nell’attuale contesto di riforma del settore pubblico e con le enormi difficoltà cui ci stiamo misurando in questi mesi, il sistema di valutazione non sarà strumento di misurazione della produttività ma rappresenterà il grimaldello destabilizzatore del necessario spirito di collaborazione proprio di ogni struttura lavorativa.
CGIL FP MIT
La Coordinatrice Nazionale
Alessandra Allegrucci
Programmazione 2013 ex INPDAP
Si è tenuto ieri, nell’ambito dell’osservatorio della produttività, l’incontro relativo alla programmazione 2013 per le linee di attività ex INPDAP.
L’Amministrazione ha anticipato che sta per uscire una nuova versione del piano budget che, prendendo in considerazione solo il personale legato alla produzione, dovrebbe consentire un “tranquillo” raggiungimento degli obiettivi.
A noi questa soluzione non piace.
Non piace perché non siamo stati coinvolti nella costruzione del nuovo sistema di misurazione e non piace perché il vero problema non è quanti lavorano i prodotti, ma quali prodotti sono stati considerati e che peso gli è stato dato.
Per quanto ci riguarda, un’omogeneizzazione dei sistemi di misurazione va fatta solo dopo la fase sperimentale d’integrazione e una volta verificato come la nuova organizzazione va a impattare sui processi produttivi ex Inpdap.
Invitiamo le RSU delle SEDI EX INPDAP a chiedere incontri immediati con le proprie direzioni e programmare incontri periodici al fine di monitorare l’andamento produttivo.
Raggiungimento obiettivi INPS 2012 (sedi all’80%)
Nel corso dell’incontro odierno abbiamo chiesto all’Amministrazione di attivarsi presso le sedi di Trento, Roma Casilino, Potenza, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria al fine di una verifica del perché non si è raggiunto l’obiettivo.
L’Amministrazione si è resa disponibile e nei prossimi incontri verificheremo l’intenzione a risolvere la questione.
Una cosa deve essere chiara: sia per l’ex INPDAP che per le sedi INPS all’80% non posso i lavoratori pagare scelte organizzative che non li hanno visti coinvolti.
Roma 12 febbraio 2013
il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
MINISTERO DIFESA
12 FEBBRAIO 2013
INCONTRO CON IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA
A.S. GIUSEPPE DE GIORGI
In data odierna si è svolto un incontro con il nuovo Capo di Stato Maggiore della Marina, che nel presentarsi alle OO.SS. ha illustrato con estrema sintesi e chiarezza il progetto di riordino della Forza Armata, in adesione a quanto previsto nella Legge delega di revisione dello strumento militare, recentemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Favorevolmente colpiti dall’approccio mostrato dall’Ammiraglio, abbiamo ascoltato con interesse la sua illustrazione di cui indichiamo i punti salienti:
· rivalutazione dell’attività svolta all’interno degli Arsenali con particolare attenzione alle professionalità civili, definite “nicchie di eccellenza professionali”;
· reinternalizzazione dei servizi, in considerazione delle specifiche attività produttive svolte presso gli stabilimenti industriali;
· razionale uso di strumenti normativi che consentono di utilizzare risorse stanziate per il rilancio e rifacimento delle infrastrutture presenti nelle aree degli Arsenali (permute);
· razionalizzazione dei Comandi di vertice che avranno come già evidenziato nei precedenti comunicati di riordino delle diverse Forze Armate tre direttive: Area Operativa, Area Logistica, Area Formativa.
Dopo aver accolto la particolare attenzione che l’Ammiraglio ha rivolto all’attività svolta dal personale civile, le OO.SS. hanno fatto presente quanto segue:
· nell’ambito del riordino, così come illustrato, abbiamo chiesto di quantificare l’ammontare delle risorse risparmiate e che tali risorse vengano impiegate all’incremento del FUA;
· che tutte le eventuali procedure di reimpiego del personale dovranno essere effettuate secondo la procedura prevista dal CCNI;
· un controllo sull’utilizzo delle permute con particolare riguardo al servizio che potrebbe essere effettuato relativamente alla formazione del personale;
· una condivisione di intenti relativamente all’internalizzazione di servizi;
· una informazione puntuale rispetto alle dotazioni organiche per aree e profili professionali;
· una riattivazione di quanto previsto dalla precedente deroga per le assunzioni presso gli Arsenali, che potrebbe realizzare quel cambio generazionale necessario all’efficientamento di tali stabilimenti mediante la trasmissione del know how.
In conclusione, abbiamo chiesto che si mantenga un costante confronto con le OO.SS. sull’intero processo di riorganizzazione in atto.
Lo Stato Maggiore si è dichiarato disponibile a proseguire nel senso indicato dalle scriventi.
Vi terremo informati degli sviluppi.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Noemi Manca Paolo Bonomo Sandro Colombi
Le OO.SS. del personale della carriera dirigenziale penitenziaria (dirigenti di istituto penitenziario e di esecuzione penale esterna), avendo appreso nella riunione odierna con l’Amministrazione Penitenziaria che:
· sono stati firmati dal Ministro della Giustizia i DD.MM. relativi alla valutazione e all’attribuzione degli incarichi dei dirigenti penitenziari, nonostante dopo anni dalla riforma essi siano ancora privi del primo contratto di categoria né abbia trovato applicazione nei loro confronti la ricostruzione di carriera prevista dall’art.28 del D.Lgs. 63/2006 (ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria);
· è in procinto di essere varato un D.P.C.M. relativo alla riorganizzazione del Ministero della Giustizia che prevede la riduzione di dirigenti penitenziari, anche generali, nonostante essi siano esclusi dalla spending review;
· che l’IGOP ha ritenuto illegittimamente e irragionevolmente di escludere la dirigenza penitenziaria dalla corresponsione dell’indennità una tantum prevista per il comparto sicurezza al quale pure essa appartiene;
PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE
che culminerà nell’indizione di ulteriori e incisive forme di protesta qualora il il Ministro della Giustizia non dia un concreto segnale di attenzione alle gravi problematiche della categoria e, nello specifico,
CHIEDONO
1. che siano immediatamente emanati dall’Amministrazione Penitenziaria i decreti di inquadramento per la ricostruzione di carriera prevista dall’art.28 del D.Lgs. 63/2006 (ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria;
2. che con il D.P.C.M. di riorganizzazione del Ministero della Giustizia, in corso di emanazione, non vengano ridotti i posti di dirigenza, anche generale, del personale della carriera dirigenziale penitenziaria;
3. che siano regolarmente corrisposti ai dirigenti penitenziari gli assegni una tantum previsti per il comparto sicurezza, come già avvenuto lo scorso anno;
4. che il Ministro della Giustizia, con gli atti che riterrà opportuni, definisca inequivocabilmente che al personale della carriera dirigenziale penitenziaria si applica il trattamento economico e giuridico del personale dirigente della polizia di Stato con funzioni di polizia fino alla stipula
del primo contratto di diritto pubblico.
Roma, 11 febbraio 2013
SIDIPE DPS FPCGIL CISL-FNS Codipe UIL Confsal-UNSA
Tortorella Galati Lamonica Mannone Andreozzi Martinelli
Roma, 12 febbraio 2013
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Vice Capo Dipartimento Vicario
Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Direttore Centrale per le Risorse Finanziarie
Dott. Fabio ITALIA
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Bozza di circolare sull’indennità di trasferimento del personale del Corpo Nazionale VV.F..
Con nota del 20 agosto 2012 la scrivente O.S. aveva già sollecitato l’Amministrazione riguardo alla convocazione di un incontro specifico per definire le problematiche relative alla mobilità del personale.
Tale materia, come è noto, è oggetto di contrattazione integrativa tra l’Amministrazione e le OO.SS. firmatarie, ai sensi dell’art. 32 del D.P.R. 7 maggio 2008, per quanto attiene i criteri di trasferimento a domanda.
Inoltre, l’art. 42 del D.P.R. 20 febbraio 2012 n° 64 (Regolamento di servizio del Corpo Nazionale VV.F.), dispone che i criteri e i limiti delle assegnazioni per esigenze di servizio del personale non dirigente, vengano fissati previo accordo negoziale nazionale decentrato.
Dal momento che, dunque, la circolare in oggetto interviene nella definizione di quanto sopra esposto, si chiede la convocazione di uno specifico incontro al fine di valutare le eventuali modifiche da apportare al provvedimento prima della definitiva emanazione.
Coordinatore Nazionale
FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
12.02.2013 – Ancona – Pausa mensa degli amministrativi e quesito del Comandante in merito allo specifico problema.