Aumento quota contribuzione E.A.P. – Modifiche ai criteri elargizione sussidi per spese decesso congiunti

In allegato la circolare 0049851 del 10.02.2017 su “aumento della quota di partecipazione alla contribuzione volontaria in favore dell’Ente di assistenza” e la circolare 0049869 su “modifiche ai criteri di elargizione dei sussidi al personale dell’amministrazione penitenziaria per spese sostenute in occasione del decesso di congiunti”.

Nota ai Ministri competenti su funzioni AIB e investigazione

 
 

15.02.2017 – L’abolizione del Corpo Forestale e il successivo transito del personale DOS al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ci avrebbe consentito di potenziare il servizio reso alla collettività rispetto i bisogni legati all’antincendio boschivo ma anche alle attività di investigazione post evento.
Ebbene, la manovra subdola che sta avvenendo oggi è completamente opposta, il Corpo dei Carabinieri rivendica il diritto di entrare nel merito in entrambe le attività avvalendosi del personale DOS entrato a tutti gli effetti nel loro organico anziché transitare nei vigili del fuoco, mezzi inclusi.
La Fp Cgil ha quindi ritenuto indispensabile intervenire immediatamente chiedendo spiegazioni al Ministro Madia a quello della Difesa Pinotti, a quello dell’Interno Minniti.
Una simile reazione è necessaria anche da parte del Dipartimento che deve assolutamente rivendicare la totale responsabilità del Corpo nazionale VVF in tali ambiti di intervento.
Riteniamo, pertanto, necessaria una forte presa di posizione formale da parte del vertice dipartimentale per ricondurre nell’ambito di legge la vicenda degli incendi boschivi che, fino a prova contraria, sono di competenza dei Vigili del Fuoco, e di nessun altro.
Ci sono state scippate le unità DOS ed i mezzi antincendio boschivi. Non vogliamo che ci vengano sottratte anche le nostre legittime competenze.

 

 

Soccorso pubblico o Ordine pubblico?

 
 
 

16.02.2017 – Facendo seguito alla nota della Fp Cgil inviata ieri ai Ministri di riferimento, abbiamo inteso sostenere la posizione espressa attraverso un comunicato nazionale.
  
LA DIFFERENZA TRA ORDINE PUBBLICO E SOCCORSO PUBBLICO E’ VERAMENTE TANTA  

 

 

Decreti legislativi, l'ennesima bozza

 
 

16.02.2017 – Tanto
si potrebbe dire su come l’Amministrazione ha portato avanti questa
vicenda. Quasi un anno e mezzo senza aver consentito alle
organizzazioni sindacali un confronto aperto e costruttivo, fino ad arrivare alla
proposta del primo febbraio
, un tentativo subdolo della componente
prefettizia
mirato a togliere l’autonomia al Corpo e
a peggiorare l’intero
impianto dell’ordinamento professionale.

Grazie
alla mobilitazione messa in campo dalla Cgil, l’operazione dell’Amministrazione non è
stata possibile, ora stiamo parlando di altro, le
bozze presentate lo dimostrano. Qualcuno penserà che il risultato
ottenuto è minimo rispetto a quello che ci
ponevamo come obiettivo finale! Credeteci, con il pochissimo tempo messo a disposizione per affrontare la discussione, abbiamo ottenuto un grande risultato.
Quello che, meschinamente, è stato tentato di fare avrebbe cancellato in un sol colpo il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco 

 

 

Locandina Fp Cgil – Uila Pa Assemblea quadri e delegati Ministero della Difesa 23.02.2017

Lo stato di immobilismo e il silenzio
assordante che continua ormai da troppo tempo a contraddistinguere l’azione
politica e l’atteggiamento oltremodo dilatorio dei vertici politici della
difesa verso le istanze avanzate dai lavoratori civili del Ministero della
difesa e i ripetuti allarmi lanciati dalle scriventi rappresentanze sindacali
confederali, non è più ulteriormente accettabile.

          
Come
non lo sono l’attuale pessima condizione lavorativa e, soprattutto, la
gravissima contrazione economica che si è abbattuta sulla congruità dei salari
del personale civile della difesa. Un preoccupante quadro di criticità di cui
devono parimenti ritenersi responsabili la Ministra Roberta Pinotti, per non
aver dato seguito alle promesse a suo tempo avanzate, e in seguito anche
ufficializzate, con l’aggravante di non aver mai neanche inteso raccogliere i
ripetuti inviti all’applicazione fin qui lanciati dalle scriventi OO.SS. e, più
in generale, il Governo, di cui la medesima fa ancora parte.
Una
politica che, come di consueto, è più parlata e abusata che praticata. Come
pure le illusioni indotte e gli impegni disattesi nei confronti delle
lavoratrici e dei lavoratori. Il classico metodo del non fare, pur
garantendo di fare, che rappresenta il peggio di quella politica di matrice
essenzialmente italica ormai nota ai più, purtroppo anche oltre i confini del
nostro Paese.
Eppure
la Ministra della difesa deve sapere che i quasi 27.000 lavoratori suoi
dipendenti, forse solo un tantino adirati nei suoi confronti, non si rassegnano
affatto all’ineluttabilità della propria compromessa condizione
lavorativa/sociale e, anzi, proprio con l’avvio della lotta sindacale intendono
rivendicare con estrema determinazione il proprio sacrosanto diritto a conseguire
quanto prima:

·        
L’omogeneizzazione dei loro attuali trattamenti
economici con quelli del restante pubblico impiego
, da ottenere mediante
l’istituzione del “fondo integrativo del trattamento economico del personale
civile del Ministero della Difesa appartenente alle aree funzionali”, a norma
del d.lgs n. 66/2010, “Misure integrative del trattamento economico per il
personale civile appartenente alle aree funzionali del Ministero della difesa”;

·        
Le progressioni tra le aree funzionali, con
particolare riferimento al transito del personale dalla 1^ alla 2^ area con
modalità progressive
, da ottenere mediante  la proposizione della bozza di norma che reca
” Misure per la riqualificazione professionale del personale
dell’Amministrazione difesa”;


 ·        La tabella di equiparazione tra gradi militari e
qualifiche funzionali civili;

·        
La quota parte dei risparmi derivanti dalla
progressiva riduzione del personale civile
– accertata secondo quanto
previsto dall’articolo 4, comma 1, lettera d) della legge 31 dicembre 2012 n.
244 – destinata ad alimentare i fondi per la retribuzione della produttività
del citato personale, che doveva essere “aumentata nella misura dal 4% al 10%,
e anticipata la disponibilità a decorrere dal 2017”;

·        
L’avvio di una discussione seria in sede politica
sulla circolare di Persociv “Benefici pensionistici derivanti da
supervalutazione di periodi di servizio in lavori insalubri, polverifici, e
imbarchi”;

·        
Un tavolo di confronto in sede politica sul “Sistema
di misurazione e valutazione della performance individuale”,
la cui direttiva ci risulta
sia stata pubblicato di recente anche per l’anno 2017 senza alcun preventivo
confronto con le OO.SS;

·        
L’apertura di un tavolo di confronto in sede
politica sull’attuale modalità di convocazione delle riunioni sindacali tenute
a livello territoriale;

·        
La sessione informativa riferita al “Libro Bianco
per la sicurezza internazionale e la difesa”,
indispensabile per avviare
un confronto sull’area tecnico-industriale, e cominciare finalmente anche a
ragionare della possibilità di utilizzare il modello assunzionale da noi
proposto a suo tempo alla Ministra solo per la difesa – che da tempo sta ormai
continuando a perdere importanti professionalità civili, rimaste purtroppo
senza sostituzione – in quanto perfettamente coniugabile alla possibile
riapertura delle ex scuole operai e, per giunta, attuabile in deroga al Turn
over in atto per tutta la P.A.  

 

          
Questi
essenzialmente sono i temi e gli argomenti che abbiamo scelto di avanzare
all’attenzione del Ministro della difesa con la nota unitaria dello scorso 1°
febbraio, ad oggi rimasta ancora senza riscontro, nell’ambito della quale
abbiamo come noto comunicato lo stato di agitazione nazionale di tutto il
personale civile della difesa e la conseguente sospensione di tutte le attività/contrattazioni
sull’intero territorio.

          
Gli
stessi che poniamo oggi al centro della discussione con i quadri e delegati
della difesa per il prossimo 23 Febbraio a Roma, con l’auspicio di concludere
l’iniziativa avendo chiaro e condiviso il percorso di mobilitazione e lotta che
dovremo necessariamente mettere in campo a sostegno delle nostre
rivendicazioni, per la  salvaguardia e la
tutela dell’occupazione e delle condizioni lavorative ed economiche delle
migliaia di lavoratrici e  lavoratori
coinvolti.

Vi
invitiamo, quindi, a garantire per quella data dal territorio la partecipazione
numerosa delle compagne e dei compagni quadri e delegati del Ministero della
difesa.

          
Nelle more, inoltre, vi chiediamo anche di avviare le
necessarie assemblee unitarie a tema sul tutto il territorio nazionale, al fine
di spiegare alle lavoratrici e ai lavoratori interessati la posizione assunta
dalle scriventi OO.SS. nazionali nell’occasione. 

                           

                  FP CGIL                                                             UIL PA

             
         F.to Francesco Quinti                                    F.to Sandro Colombi

 
 

Comunicato sul riordino delle carriere delle Forze di Polizia

Comunicato
Riordino delle carriere delle Forze di Polizia. 

Dopo la riunione al DAP sul riordino
delle carriere, in cui la FP CGIL ha respinto la proposta

avanzata dall’amministrazione per il
personale di Polizia Penitenziaria, proseguono gli

incontri tra le amministrazioni
interessate per definire il testo finale.

Come abbiamo ribadito ai vertici del
DAP, questo metodo di lavoro non ci piace. Si ha

sempre di più la sensazione di un
riordino calato dall’alto e, come tale, incapace di

garantire adeguate progressioni in
carriera a tutto il personale.

Sembra che la nostra amministrazione,
per trovare un accordo con le altre parti pubbliche

interessate, abbia rinunciato a
recepire le indicazioni fornite dalle organizzazioni sindacali.

Ne abbiamo avuto la riprova
nell’ultimo incontro al DAP, dove ci è stato fatto capire che la

bozza presentata non poteva subire
particolari modifiche, pena il rischio di non esercitare

la delega e perdere tutto.

Questa aberrante idea del confronto
che si sta insinuando nelle relazioni sindacali ci

preoccupa e non può essere tollerata.

Per questo abbiamo deciso di rispedire
la proposta al mittente e di chiedere l’intervento

della parte politica con una richiesta
unitaria di convocazione indirizzata al Ministro della

Giustizia.

Vi terremo
costantemente informati sui futuri sviluppi della vicenda.

Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Polizia Penitenziaria
Massimiliano Prestini

Giustizia DOG: spese di missione

Roma, 16
febbraio 2017 

      
                                                                            
Come tutti sapete, sono state pubblicate le date per
l’espletamento delle prove previste ai sensi dell’art. 21 quater della L.
132/2015, che si terranno a Roma nel mese di marzo .
La FP CGIL si è attivata
immediatamente per avere informazioni certe sulle spese di missione  e i vertici dell’Amministrazione ci hanno
confermato la corresponsione di tale trattamento. Nei prossimi giorni verranno
comunicate le modalità di erogazione.

Restando sempre a disposizione per qualunque delucidazione.

 

 

FP CGIL Nazionale 
La coordinatrice naz.le Giustizia
Amina D’Orazio

Ministero Difesa – lettera unitaria su base Augusta

Al Sottosegretario di Stato alla Difesa

On. Domenico Rossi

 

Al Capo di Stato Maggiore Difesa

Gen. Corpo d’Armata Claudio Graziano
Al vice Capo di Gabinetto Difesa

Dr.ssa Antonietta Fava

 

Al Capo di Stato Maggiore Marina

Amm. di squadra Valter Girardelli

 

 

Al Capo del Dipartimento della Funzione
pubblica

Cons. Pia Marconi

 

Al Direttore Generale di Persociv

Dr.ssa Anita Corrado

  

OGGETTO: Segnalazione di problematiche sul
sistema di misurazione e valutazione performance individuale lavoratori civili
Ministero difesa – richiesta tempestivo intervento.

Egregi,

 

          
pervengono alle scriventi OO.SS. Nazionali
numerose segnalazioni relative ad una  discutibile gestione del sistema di
misurazione e valutazione della performance individuale del personale civile
della difesa impiegato presso la base navale di Augusta.

        
Nello specifico, con
riferimento a quanto rappresentatoci dalle nostre strutture territoriali, ci
viene segnalato che:

        
A Marinarsen –
Augusta, il dirigente del Reparto Manutenzioni ha consegnato le schede di
valutazione ai propri dipendenti civili anche ben oltre la scadenza fissata per
il 20 febbraio 2016 e ha deciso di chiuderle alla metà circa dello scorso mese
di ottobre 2016 non preoccupandosi affatto della incompleta valutazione
attribuita ai lavoratori coinvolti per l’anno 2016, con possibili gravi danni
ai loro percorsi di carriera ed economici.  E’ appena il caso di ricordare che, se
veritiera, tale procedura potrà essere inficiata per vizio di forma. 

        
Il Dirigente
incaricato subentrante ha, in questi giorni, convocato tutti i dipendenti del
medesimo Reparto, comunicando loro che non sarà in grado di redigere la
valutazione finale –  sono circa 90 quei
dipendenti – in quanto, a suo dire, non sarebbero trascorsi i 90 giorni
stabiliti dall’assunzione dell’incarico attribuito, così come previsto dalla
stessa direttiva, e che per loro sarà quindi ritenuta valida, come valutazione
finale, la scheda consegnata dal precedente Dirigente alla metà di ottobre!

          
In proposito, seppure prevista dal punto 1.7
della menzionata direttiva, la prassi attuata nell’occasione desta molte
perplessità in seno alle scriventi, perché determina una chiara ed
inaccettabile lesione dei diritti del personale dipendente. Sia per quanto
attiene l’avanzamento di carriera, che per i conseguenti aspetti di natura
economica che rischiano di perdere – criteri attribuzione FUA/FUS 2016 e
progressioni economiche all’interno delle aree funzionali del ministero della
difesa. riteniamo intollerabile la differenza di trattamento prodotta tra i
lavoratori dell’Arsenale, tra chi è stato valutato per 12 mesi e chi solo per 9
nell’anno appena trascorso.

        

        
A Maristanav, si
sono rispettati tutti i termini e gli adempimenti previsti dalla citata
direttiva, ivi compreso il colloquio intermedio. Ai dipendenti civili colà
impiegati pare sia stato rilasciato un verbale in cui si legge l’andamento dei
compiti assegnati e i risultati ottenuti, che invero avrebbero poi dovuti
essere eccellenti nel punteggio finale attribuito per la stragrande maggioranza
dei lavoratori, ma che invece si sono rivelati nella scheda finale molto bassi.

Eppure, il personale impiegato nell’Ufficio servizi portuali,
dipendente da Maristanav, lavora sui pontoni dalla mattina alla sera senza
soluzione di continuità, incurante delle avverse condizione meteo, del
possibile mancato rispetto delle più elementari norme sulla sicurezza e
costretto in maniera assolutamente inaccettabile per queste OO.SS. a
presenziare alle assemblee del personale militare svolte tutte le mattine nei
piazzali antistanti gli uffici, pena l’immediata richiesta di produzione di
giustificazione nel caso sia stato impossibilitato a parteciparvi.

 Ma vi è  di più: una volta al mese quei dipendenti
civili sono di fatto pure costretti, come i militari, a fare un’assemblea
generale di Maristanav nella caserma Venuti durante il proprio orario di
lavoro, spostandosi da una sede all’altra e in comprensori diversi con utilizzo
di mezzi privati e/o della marina.

          

        
Premesso quanto
sopra, le scriventi OO.SS. invitano codeste autorità, ognuna per la propria
parte di responsabilità, a verificare ed intervenire con estrema sollecitudine
nel merito delle questioni avanzate dalle scriventi.

        
Si resta in attesa
di cortese urgente riscontro

 

 

 

          

          FP CGIL                                            UIL
PA

           
 F.to Francesco Quinti                      F.to Sandro Colombi

          

 

Giustizia – date prove di riqualificazione e pubblicazione database

Mibact – Comunicato 15 febbraio 2017

Roma 15 Febbraio 2017

Ieri al MIBACT giornata intensa con due riunioni importanti:
una della Commissione di  monitoraggio
sull’attuazione della riforma e la seconda del tavolo nazionale.

La prima riunione ha mantenuto un carattere prettamente
interlocutorio e ancora una volta sono emerse le difficoltà di governance di
questa complicatissima fase di attuazione delle riforme in serie prodotte a piè
sospinto dal Ministro. Le difficoltà sono evidenti ed in parte prevedibili: la
situazione di caos organizzativo nella periferia è la testimonianza più
acclarata. A questo si aggiunge il solito problema di gestioni, da parte dei
dirigenti, autoreferenziali, conflittuali e con tentativi di vere e proprie
fughe in avanti, spesso improvvide e del tutto fantasiose.   E’ vero, come ci viene ricordato
immancabilmente, che molti problemi derivano da sedimentazioni del passato e
che la condizione di declino dell’organico e dell’organizzazione è  antecedente alla venuta dell’attuale
direzione politica,  ma per quello che
sta succedendo in fase di applicazione delle cosiddette riforme appare più come
un comodo alibi che come vera motivazione.

La
riforma prevede scomposizioni e ricomposizioni di Uffici con moltiplicazione di
centri di spesa, di dirigenze museali, di impianti organizzativi complessi, il
tutto a costo zero. Quindi ad esempio la riorganizzazione sul territorio romano
si fa essenzialmente con l’organico della ex Soprintendenza Archeologica, che
dovrebbe bastare a formare l’organico di 4 nuovi musei autonomi e una nuova
Soprintendenza autonoma. Esempio del tutto replicabile negli altri territori e
quindi si fanno le classiche nozze con i fichi secchi, mentre noi tutti della
parte sindacale abbiamo rappresentato una situazione che ormai ha oltrepassato
il limite della sostenibilità. Pertanto abbiamo riproposto i temi e il metodo
per poter andare avanti nel confronto, ovvero l’esame di alcune problematiche
macro, come la questione degli organici (distribuzione territoriale, fabbisogni
e riallocazione nelle nuove strutture), del governo delle esternalizzazioni,
compresa la questione ALES, e  della
riorganizzazione logistica, un vero e proprio buco nero, in particolare nei
territori a più alto tasso di criticità nell’impatto, dove allo stato alcuni
Uffici stanno solo sulla carta. E, al riguardo, abbiamo pure segnalato che la
questione logistica non si può risolvere a colpi di sfratto immediato verso
coloro che non hanno sede, da parte dei dirigenti subentranti, altro grazioso
comportamento che stiamo registrando dopo l’ultima tornata di nomine. E inoltre
occorre procedere all’esame, regione per regione, partendo da quelle che
presentano maggiori complessità, delle problematiche e delle criticità che si
riscontrano. Infine abbiamo di nuovo posto la questione della governabilità
dell’organizzazione e della necessità di intervento immediato laddove si
riscontrano anomalie nei comportamenti dirigenziali. Punto che giudichiamo
dirimente anche ai fini della nostra disponibilità al confronto sui temi sopra
elencati.
Continua a leggere scaricando il pdf allegato         

News

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Richiesta incontro urgente

In questa fase di grande trasformazione alla quale è stato sottoposto il
nostro Ministero  dall’esecutivo, appare
ormai di tutta evidenza la  mancanza di
relazioni sindacali e anche soltanto di minima comunicazione da parte
dell’Amministrazione.

          

In questo panorama di totale silenzio si assiste, a nostro avviso, anche
ad una assenza di programmazione ed organizzazione da parte del vertice
politico-amministrativo, dando l’impressione che tutto si svolga con
improvvisazione senza coordinamento ed indicazioni chiare a tutto il personale.
Per esempio siamo arrivati all’assurda situazione che per i lavoratori già
assegnati alle Agenzie e da queste retribuiti, ma ancora presenti  nelle Direzioni Generali del Ministero per
mere questioni logistiche, si chieda ai Dirigenti di stilare un piano di lavoro
che nulla ha a che vedere con l’attività che già dovrebbero svolgere se
avessero una postazione assegnata presso l’Amministrazione di appartenenza.

         

Pertanto la FP CGIL chiede un incontro o in alternativa una celere
calendarizzazione di incontri, così come previsto dal CCNL e norme vigenti, sui
seguenti argomenti:

 

– DPR di riorganizzazione e nuovi assetti organizzativi;

– Ripartizione delle risorse FUA tra Ministero e le due Agenzie;

– Verifica ed eventuale integrazione dell’accordo sull’orario di
lavoro;

– Verifica ed eventuale integrazione del piano di emergenza ed
evacuazione;

 

Certi di un sollecito riscontro, si porgono
distinti saluti

 

 

 

                                                                   
                    

Il
Coordinatore nazionale FP CGIL

 
Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Giuseppe
Palumbo

              

Difesa: Cgil e Uil, stato di agitazione di tutto il personale civile

Mobilitazione dura per la salvaguardia e la tutela dei 27 mila tra lavoratrici e lavoratori

Roma,
01 febbraio 2017 –
Stato di agitazione di tutto il personale civile della
difesa. È quanto si legge in una lettera della Funzione Pubblica Cgil e
della Uil Pa indirizzata in data odierna alla titolare del Ministero
della Difesa, Roberta Pinotti. “Al centro della mobilitazione, che
prenderà le mosse nei prossimi giorni su tutto il territorio nazionale,
la salvaguardia e la tutela delle posizioni delle lavoratrici e dei
lavoratori coinvolti”, scrivono i sindacati.
A
partire dalle pessime e tuttora irrisolte condizioni economiche e
lavorative di una platea di lavoratori pari a circa 27 mila unità
appartenenti al personale civile delle aree funzionali della Difesa,
“diversi sono gli obiettivi mancati di cui si ritiene responsabile la
Ministra Pinotti, poiché sulla soluzione di questi si era impegnata in
prima persona al termine di una riunione appositamente convocata con le
rappresentanze sindacali confederali nel mese dicembre del 2015 –
proseguono i sindacati – come poi successivamente confermato per
iscritto con nota del Suo Gabinetto”. 
Le
questioni ritenute “davvero rilevanti per le sorti dei lavoratori
civili della difesa rimaste ancora purtroppo in sospeso sono davvero
troppe – continuano le sigle sindacali nella lettera – alle quali la
Ministra Pinotti è chiamata ora a rispondere senza indugiare o
dilazionare ulteriormente i tempi di risposta”. 
Preoccupano
non poco, aggiungono le sigle sindacali, “soprattutto per gli attuali e
futuri livelli occupazionali, le politiche industriali concepite con il
“Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa” messe in
campo in particolare sugli arsenali militari, che allo stato attuale
rafforzano la nostra convinzione circa la reale intenzione della difesa
di privatizzare l’intera area tecnico-industriale”.
Una
situazione esplosiva a dir poco “inaccettabile – conclude la denuncia
della Fp Cgil e della Uil Pa -, aggravata dall’attuale stato di assoluta
inerzia e dall’ingiustificabile immobilismo dell’azione politica, oltre
che dal silenzio assordante manifestato dalla titolare del dicastero
della difesa. 
Per queste
ragioni, chiudono i sindacati, “proclamiamo lo stato di agitazione
nazionale di tutto il personale civile della difesa, e la conseguente
sospensione di tutte le attività e contrattazioni, dando avvio a una
dura mobilitazione su tutto il territorio nazionale per la tutela e la
difesa delle posizioni di tutte le lavoratrici e i lavoratori civili
della difesa”.

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