13.02.2017 – Corso di base per il personale proveniente dal Corpo Forestale.
13.02.2017 – Vigili del Fuoco
Completato il confronto sulla stesura dei decreti 139 e 217 e confermato il giudizio complessivamente positivo sulle soluzioni concordate per le lavoratrici e i lavoratori del Corpo
Il confronto con il Ministro Minniti di mercoledì, proseguito con due giornate di negoziato con i vertici del Dipartimento e concluso oggi con l’incontro con il Sottosegretario Bocci, ha fatto registrare registrato importanti progressi sulla strada del riconoscimento del lavoro delle lavoratrici e lavoratori del Corpo, a partire naturalmente dai Vigili del Fuoco.
In particolare vorremmo mettere in rilievo che:
Sono confermate risorse sufficienti (50 mln € per il 2017 e altri 50 mln per il 2018) per il riconoscimento a tutto il personale, compreso il quello amministrativo-tecnico-informatico, di una indennità specifica, da attivare con una specifica contrattazione integrativa.
E’ ormai certo, e ribadito dalla parte politica, che sarà ripristinato il bonus degli 80 euro per tutto il 2017. Torneremo a sostenere la richiesta di stabilizzazione del bonus, da realizzare in sede di rinnovo contrattale che continuiamo, testardamente, a richiedere quasi da soli.
Le modifiche al 217/05 ed al 139/06 assumono, nel nuovo testo, (che ci sarà presentato nei prossimi giorni dopo il confronto odierno con il Ministero della Funzione Pubblica) una configurazione “minima” intervenendo soltanto:
Per il 217/05
– sull’organizzazione dei nuovi servizi derivanti dal passaggio delle funzioni dal Corpo Forestale;
– sulla stabilizzazione delle norme per i passaggi di qualifica a Capo Squadra e Capo Reparto;
– sulla norma interpretativa sulla decorrenza giuridica di tali passaggi;
– sull’innalzamento della riserva dei posti per il personale discontinuo da 25% al 35%;
– sull’inserimento di una riserva del 10% per il personale discontinuo VVF nei concorsi della Pubblica Amministrazione;
– sulla possibilità di mobilità verso il Corpo nazionale VVF per i Vigili del Fuoco in servizio presso i Corpi di Trento, Bolzano e della Valle d’Aosta;
– su una modifica dell’art. 134 migliorativa per il personale parzialmente idoneo;
– sull’istituzione del Fondo con i 50 + 50 milioni che verranno stanziati.
Per il 139/06
– sull’adeguamento delle norme di Prevenzione Incendi;
– sulla revisione del Comitato Tecnico Scientifico e dei Comitati Tecnici Regionali;
– sulle modifiche all’art. 24 (interventi di soccorso pubblico);
– sulle modifiche all’art. 26 bis (formazione interna ed esterna).
Sempre sul 139, sventato il tentativo di subordinare il Corpo Vvf e “prefettizzarne” il Capo, non possiamo purtroppo registrare, nella sua riscrittura, ulteriori avanzamenti verso una maggiore autonomia e più rilevanti responsabilità per il Capo del Corpo dei Vvf che abbiamo, comunque, continuato a richiedere.
Resta naturalmente ferma la nostra determinazione per l’unificazione del vertice a cura di un dirigente di provenienza del Corpo stesso.
Per il resto, quindi anche tutta la parte ordinamentale, abbiamo registrato e apprezzato la disponibilità del Governo, rappresentato dal Sottosegretario Bocci, ad aprire nei prossimi giorni una nuove fase di confronto sindacale per porre mano a criticità e necessità che noi stessi da tempo abbiamo segnalato.
Le soluzioni possibili e concordate verrebbero tradotte di precisi atti del Ministro.
Il Sottosegretario si è impegnato a definire con le organizzazioni sindacali una precisa agenda per rendere agile e concreto il percorso anche su una questione per noi centrale come quella legata al piano di reclutamento dei Vigili del Fuoco, che dovrà intanto utilizzare le graduatorie ancora valide e utili.
Saremo naturalmente attenti alla formulazione dei nuovi testi, che ci verranno presentati prima che vengano assunti dal Governo, per l’attuazione della delega Madia in tema di riordino e razionalizzazione del Corpo dei Vigili del Fuoco.
Alla luce di questi esiti – e in conclusione – non possiamo che ribadire l’opportunità e utilità della mobilitazione che la FP CGIL ha realizzato in tutti i territori, della nostra pressione per rimettere al centro il valore del lavoro degli appartenenti al Corpo dei Vigili del Fuoco che si avviano verso importanti riconoscimenti non solo formale della loro straordinaria opera di questi difficili mesi e non solo.
Alla fine sono arrivati importanti frutti, nell’interesse dei lavoratori del Corpo dei Vvf e dei cittadini.
Nei prossimi giorni, quando disporremo dei testi, daremo a tutte e tutti l’informazione adeguata.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL VV.F. Il Segretario Nazionale FP CGIL
Danilo ZULIANI Salvatore CHIARAMONTE
Per chiudere l’ultimo manicomio giudiziario: dopo il viaggio di stopOPG in Sicilia
ll comitato nazionale di stopOPG, accompagnato da quello regionale, è
stato impegnato per due giorni con una mobilitazione in Sicilia, venerdì
10 e sabato 11 febbraio, per visitare e soprattutto rivendicare
l’immediata chiusura dell’ultimo Ospedale Psichiatrico Giudiziario
ancora aperto, quello di Barcellona Pozzo di Gotto, dove sono ancora
internate 13 persone. Nell’occasione, stopOPG ha anche visitato le due
REMS siciliane, di Naso e di Caltagirone, incontrando gli operatori e i
pazienti che vi sono detenuti.L’iniziativa, come speravamo, si è rivelata decisiva per sbloccare la situazione.
C’è stata infatti una brusca accelerazione: il direttore dell’OPG e il
responsabile per la Regione Sicilia del superamento degli OPG (delegato
dall’Assessore regionale alla Salute) – con cui ci siamo confrontati in
riunione e poi anche in un affollato dibattito pubblico a Caltagirone –
hanno dichiarato che, grazie ad un accordo con la magistratura di
sorveglianza, entro questa settimana nove persone con misura di
sicurezza definitiva saranno dimesse e accolte in strutture
assistenziali. Restano così solo quattro persone da dimettere, con
misura di sicurezza provvisoria, per le quali è stata presentata, dai
sanitari alla magistratura, richiesta di autorizzare l’accoglienza in
comunità terapeutiche. Sappiamo che il commissario ad acta Franco
Corleone continua il suo impegno per la definitiva chiusura anche di
questo OPG.
Ci aspettiamo dunque in queste ore scelte coerenti da parte di Regione Sicilia e magistratura.
Con la chiusura di Barcellona Pozzo di Gotto, finisce la storia dei sei
OPG italiani, l’ultimo baluardo manicomiale rimasto attivo anche dopo
la riforma Basaglia. Ora possiamo aprire una nuova fase, assegnando alle
Rems un ruolo utile ma residuale, e puntando decisamente al
potenziamento dei servizi di salute mentale e del welfare locale,
costruendo così concrete alternative alla logica manicomiale, per
affermare il diritto alla salute mentale e alla piena e responsabile
cittadinanza per tutte le persone, senza distinzione, come vuole la
nostra Costituzione.
p. stopOPG nazionale
Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Maria Grazia Giannichedda
Sig. Ministro,
è passato quasi un mese dall’incontro avuto e, ad oggi,
non è pervenuto alcun riscontro alle scriventi OO.SS. rispetto agli impegni
assunti in quella data. Ci permettiamo pertanto di sollecitare la S.V. ad
avviare il confronto sul piano occupazionale che si considera una priorità
assoluta, stante la gravissima situazione di carenza accertata.
Contestualmente si chiede alla parte amministrativa la
convocazione della prevista riunione sulla mobilità volontaria interna del
personale, nonché l’avvio del confronto sul FUA 2016, propedeutico e necessario
al fine di avviare il confronto sul pre accordo sulle progressioni economiche
2017 sottoscritto a dicembre u.s..
Con l’occasione infine si sollecita riscontro alle note
riguardanti la situazione delle relazioni sindacali sia presso la DG Campania
che presso la DG Veneto, dove ancora permangono gravi problemi relazionali tra
le parti che sono state oggetto di puntuale denuncia da parte delle OO.SS:
Territoriali.
Nel rimanere in attesa di formale riscontro si porgono
distinti saluti
Roma, 13 febbraio 2017
FP CGIL CISL FP UILPA
Claudio Meloni Maurizio Petriccioli Mimma Ripani
A.S. n. 2068-A “Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile”
(collegamento al Senato)
In allegato breve nota del Centro Studi del Senato
Roma,
10 febbraio 2017
Alla dr.ssa
Maria Barilà
Dipartimento
della Funzione Pubblica
Ufficio per
l’Organizzazione e il Lavoro Pubblico
Oggetto: richiesta
convocazione urgente cabina di regia – comma 5 – d.lgs. n. 178/2012 – Mobilità
Ente Strumentale alla CRI.
Gentile
dottoressa,
con
riferimento all’argomento in oggetto e a conclusione anche della seconda fase
del processo di mobilità del personale della CRI, con la presente siamo a
chiederLe la convocazione urgente della cabina di regia di cui sopra.
La nostra
richiesta è motivata dalla necessità di avere piena contezza della situazione
definitiva a seguito della definizione delle prime due fasi della procedura del
portale e conseguentemente dell’avvio della terza fase per la ricollocazione
del personale ancora in eccedenza.
Inoltre, ci
giungono segnalazioni di difficoltà relative all’inquadramento giuridico ed
economico del personale già trasferito, per la qual cosa riteniamo necessario
un chiarimento per assicurare a tutti i lavoratori un trattamento adeguato alla
loro professionalità.
È, quindi,
necessario incontrarsi con l’obiettivo di discutere e risolvere problematiche
ancora aperte e quelle che potrebbero eventualmente crearsi e giungere ad un completo
assorbimento dei lavoratori della CRI presso altre amministrazioni.
Quanto sopra
premesso si resta in attesa di urgente convocazione e si porgono distinti
saluti.
FP CGIL CISL
FP UIL PA
(Grieco) (Petriccioli) (Romano)
Chiude
l’OPG di Montelupo Fiorentino
dopo
le dimissioni, questa settimana, degli ultimi tre internati
…
leggi comunicato stopOPG
10
e 11 febbraio in
Sicilia
per chiudere l’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto
(visita
all’ OPG e alle Rems di Naso e Caltagirone, dibattito pubblico con il
Sottosegretario alla Salute Faraone) … leggi tutto
– VEDI IL
PROGRAMMA
16
febbraio a Roma Senato sala Caduti di Nassiriya
ore 11:30:
“Dopo
il superamento degli OPG. Quali criticità e quali
prospettive”.
Evento
organizzato dalla Commissione
Igiene e Sanità del Senato.
Chi intende partecipare
con stopOPG è pregato di comunicarlo subito via e-mail a s.cecconi@cgil.it
per l’accredito all’ingresso ...il programma
(bozza)
Il
successo della due giorni triestina:
“Si conclude a Trieste la storia degli OPG” … leggi tutto
p. Il Comitato nazionale stopOPGStefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Vito D’Anza, Denise Amerini, Patrizio Gonnella
Viaggio attraverso le Rems (Presentato in occasione dell’anniversario della chiusura degli OPG, 27-28 gennaio 2017 – Trieste)
Roma,
20 gennaio – “Continua la violenta emorragia di forza lavoro nei
servizi pubblici rivolti alla tutela e ai servizi per i cittadini” ed “è
tempo di aprire quanto prima la stagione contrattuale e di riforma”.
Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commenta i
dati del Conto annuale pubblicati dalla Ragioneria generale dello
Stato. Nel dettaglio, osserva la dirigente sindacale, “il solo dato
relativo alle oltre 237 mila unità in meno nel periodo tra il 2007 e il
2015, corrispondenti al 6,9% di riduzione del totale, non rende appieno
la dimensione di un fenomeno che, se analizzato più nel dettaglio, ci
parla per lo stesso periodo di 130 mila occupati ‘stabili’ in meno a
causa del blocco del turn over e di oltre 100 mila posti di lavoro
precari in meno, pari a un terzo del valore ad inizio del periodo. Dati
che se sommati alle preesistenti carenze nelle dotazioni organiche della
Amministrazioni definiscono un ‘buco’ superiore alle 300 mila unità di
personale”.
In questo contesto, precisa Sorrentino, “spiccano i
dati relativi alla riduzione di oltre un quarto del personale in
servizio negli Enti Pubblici non Economici, ad esempio l’Inps, del
-16,9% del personale in servizio nei Ministeri, del -10,7% nel sistema
delle Autonomie Locali pari a -3,9% solo nel 2015. Particolarmente
significativa del trend in atto è la situazione degli Enti del Servizio
Sanitario Nazionale che, a fronte di una contrazione di oltre 28.000
lavoratori di cui 10.444 solo nel 2015 (-4,2%) vede crescere negli otto
anni presi a riferimento del 45% il numero delle unità di lavoro
somministrate attraverso le agenzie interinali con un +20% nel 2015 e un
incremento della spesa relativa a questa voce del 17%”.
Per la
segretaria generale della Fp Cgil, quindi, “all’impossibilità di
rimpiazzare i professionisti della sanità pubblica che cessano dal
lavoro si supplisce, sempre di più, affittandone da agenzie private. Una
situazione complessiva che la stessa Rgs definisce ‘suscettibile di
porre problemi di sostenibilità dei servizi erogati’. A questo, per chi è
rimasto facendosi carico di un inconfutabile incremento dei carichi di
lavoro e di un peggioramento delle condizioni in cui operare
quotidianamente, va aggiunta la riduzione delle retribuzioni derivante
dal blocco della contrattazione nazionale e di secondo livello in nome
di un contenimento della spesa pubblica evidentemente inefficace in
queste forme; un impoverimento certificato dal fatto che le retribuzioni
sono cresciute, in otto anni, del 7,9% a fronte del 13,5% di incremento
registrato dal costo della vita”.
Nel frattempo, aggiunge, “la
Pa è ulteriormente invecchiata, arrivando, oggi, ad avere un’età media
superiore ai cinquant’anni in quasi tutti i settori del lavoro pubblico
con una proiezione di consistente avvicinamento ai sessant’anni nel
2020. Da tempo poniamo il tema dell’invecchiamento delle lavoratrici e
dei lavoratori che operano nei servizi come un’emergenza da affrontare:
la Pubblica Amministrazione deve essere il campo in cui avviare una
straordinaria operazione di occupazione giovanile qualificata, legata
all’innovazione e al miglioramento dei servizi, prevedendo al tempo
stesso le giuste tutele previdenziali per i lavoratori pubblici che
operano in situazioni gravose o pericolose. C’è bisogno – osserva la
segretaria generale della Fp Cgil -, subito, di dare concretamente vita
ad una stagione nuova sulla base dei contenuti dell’accordo sottoscritto
da Cgil Cisl Uil e Governo lo scorso 30 Novembre che costituisce un
primo significativo passo nella direzione giusta a cui va dato
rapidamente seguito. Nuova e mirata occupazione, salario e risorse certe
per contratti nazionali e decentrati, nuovi diritti e contrattazione
dedicata al miglioramento dei servizi ai cittadini sono i riferimenti
con cui affronteremo la stagione contrattuale e di riforma che vogliamo
si apra quanto prima”, conclude Sorrentino.
Lo stato di immobilismo e il silenzio assordante che
continua ormai da troppo tempo a contraddistinguere l’azione politica e
l’atteggiamento oltremodo dilatorio dei vertici politici della difesa verso le istanze
avanzate dai lavoratori civili del Ministero della difesa e i ripetuti allarmi
lanciati dalle scriventi rappresentanze sindacali confederali, non è più
ulteriormente accettabile.
Come non lo sono l’attuale pessima condizione
lavorativa e, soprattutto, la gravissima contrazione economica che si è
abbattuta sulla congruità dei salari del personale civile della difesa. Un
preoccupante quadro di criticità di cui devono parimenti ritenersi responsabili
la Ministra Roberta Pinotti, per non aver dato seguito alle promesse a suo
tempo avanzate, e in seguito anche ufficializzate, con l’aggravante di non aver
mai neanche inteso raccogliere i ripetuti inviti all’applicazione fin qui
lanciati dalle scriventi OO.SS. e, più in generale, il Governo, di cui la medesima
fa ancora parte.
Una politica che, come di consueto, è più
parlata e abusata che praticata. Come pure le illusioni indotte e gli impegni
disattesi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. Il classico metodo
del non fare, pur garantendo di fare, che rappresenta il peggio di
quella politica di matrice essenzialmente italica ormai nota ai più, purtroppo
anche oltre i confini del nostro Paese.
Eppure la Ministra della difesa deve sapere che
i quasi 27.000 lavoratori suoi dipendenti, forse solo un tantino adirati nei
suoi confronti, non si rassegnano affatto all’ineluttabilità della propria
compromessa condizione lavorativa/sociale e, anzi, proprio con l’avvio della
lotta sindacale intendono rivendicare con estrema determinazione il proprio
sacrosanto diritto a conseguire quanto prima:
Continua a leggere scaricando il pdf allegato
Roma, 6 agosto 2015
A seguito
della nostra nota di ieri 5 agosto, dove evidenziavamo che
nel Ruolo 2015 per le colleghe donne veniva apportato,
senza consenso, il cognome del coniuge o del defunto
coniuge, (in allegato) l’Amministrazione è disponibile alla
cancellazione del dato previa comunicazione alla seguente
mail:
servizio.accessi.mobilita.dotazioniorganiche@corteconti.it
Pertanto,
tutte coloro che
non intendano far apparire sul Ruolo 2015 il proprio
cognome da coniugata o vedova sono pregate di inviare una
e-mail al citato account.
FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di
Folco
Comunicato stampa Fp Cgil Medici
8 marzo – donne medico: dai nuovi dati ancora troppe diseguaglianze
Roma 7 marzo 2015
Circa il 40% dei medici dipendenti del servizio sanitario nazionale è donna. Un dato positivo che si frantuma di fronte a una serie di ingiustizie ben più eclatanti: ribaltato il dato sui precari, con il 60% di donne medico senza un contratto a tempo indeterminato, mentre solo il 14% dei direttori di struttura complessa (ex primari) è donna. Rosa è invece il part-time, utilizzato per il 92% da donne.
“Le donne medico – afferma Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici – sono ancora oggi discriminate nel raggiungimento dei ruoli gestionali apicali, costrette al part-time e più precarie. Nel mondo medico vanno superate le diseguaglianze tra uomini e donne, eliminando gli ostacoli, a partire dall’organizzazione del lavoro, con una maggiore conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita. Lo abbiamo chiesto e continueremo, con la campagna #giustOrario: orario europeo, almeno 11 ore di riposo giornaliero, un orario di lavoro massimo di 48 ore settimanale e un giorno di riposo settimanale”.
“Le donne medico portano nel sistema un valore aggiunto, la medicina di genere – aggiunge Anna Baldi, segretaria regionale Fp Medici Toscana – che tiene conto non solo delle differenze anatomiche ma anche di quelle biologiche, funzionali, psicologiche e culturali. In sanità esistono infatti pregiudizi di genere nello studio dell’eziologia, dei fattori di rischio, nelle diagnosi e nei trattamenti, influenzati da una prospettiva maschile. Si sottovalutano delle peculiarità femminili che riguardano in particolare i sistemi cardiovascolare, nervoso e immunitario”.
Di seguito la Tabella “Le diseguaglianze per le donne medico nel Ssn”