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La FPCGIL Medici su Monti e tagli alla sanità ripresa da Pubblico e Manifesto

 

 
 

Aperta la contrattazione integrativa…..

 

 
COMUNICATO
 

Dopo la firma dei contratti delle lavoratrici e dei lavoratori che dal 1° ottobre hanno scelto di passare dalle ferrovie dello stato all’Agenzia, ieri si è svolto il primo incontro di contrattazione integrativa.
 
L’Agenzia è ora composta da 97 unità di cui 84 provenienti dalle FS, 4 dal Ministero infrastrutture e trasporti, 3 in comando e 6 dirigenti.
 
L’incontro, da noi richiesto, ha aperto la contrattazione sul FUA 2012.

L’Amministrazione, nonostante manchi ormai solo un mese alla fine dell’anno, non ha fornito al tavolo la costituzione dei Fondi Unici ma ha illustrato delle cifre informali e non certificate (Fondo Aree :111.862 – Fondo Professionisti: 206.201 Fondo Dirigenti:97.415), alle quali va sottratta l’Indennità professionale.
 
E’ evidente che stante così la situazione l’ incontro non ha portato a nessun accordo ma è stato soltanto interlocutorio. 
 
Abbiamo chiesto che per il prossimo incontro, già fissato per il 14 dicembre, l’amministrazione fornisca l’effettiva costituzione dei fondi, i dati relativi allo straordinario effettuato in questi due mesi e l’organigramma con la distribuzione dei lavoratori in tutte le sedi e settori,  così da consentire la sottoscrizione dell’ipotesi di accordo integrativo nel più breve tempo possibile.
 
Tutte le OO.SS. sindacali presenti al tavolo hanno condiviso la necessità di chiudere velocemente la trattativa sul FUA 2012 per poi aprire, già dai primi mesi del 2013, la contrattazione integrativa più complessivamente intesa.
 
L’Amministrazione ci ha chiesto di comunicare al più presto i nominativi dei rappresentanti sindacali per la costituzione del Comitato Unico di Garanzia.

Vi terremo informati sugli sviluppi della trattativa,

Roma, 30/11/2012

         FP CGIL                                        UIL PA
Francesca De Rugeriis                          Enrico Ponti
 

 
 
 

Lettera al Capo del DAP sull'USPEV

 Roma,  30 Novembre 2012
 

Al Capo del Dipartimento A.P.
Pres. Giovanni Tamburino
 
Al vice Capo vicario del Dipartimento A.P.
Dr.ssa Simonetta Matone
e, per conoscenza
Al Direttore Generale
del Personale e della formazione
Dr. Riccardo Turrni Vita
                                                                                                         
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Dr.ssa Pierina Conte
 

Alla Segreteria regionale FP Lazio
 

Allo studio legale Mazzola
via Tacito n. 50
 

R  o  m  a
 

Ai Delegati ed iscritti FP CGIL
Polizia Penitenziaria – USPEV

 

Oggetto: Polo logistico di Rebibbia – USPEV.-
 

           
            Egregi Presidente e vice Capo vicario,
 

            circolano nell’ambiente voci ormai incontrollate secondo le quali codesto Dipartimento avrebbe intenzione di spostare l’esecuzione penale esterna al Polo logistico di Rebibbia, destinando il personale dell’USPEV – ben 480 unità di Polizia Penitenziaria – al Ministero della Giustizia e in altre non meglio specificate sedi di Roma.
            Stando alla notizie riferite, sembra che un decina di unità di Polizia Penitenziaria siano già state trasferite al predetto dicastero, peraltro non si capisce sulla base di quali criteri e modalità, e altre siano ormai in procinto di farlo.  
 

            Insomma, a giudicare da quanto appreso, e considerata l’assenza di comunicazioni ufficiali al riguardo, una fitta coltre di nebbia e silenzi sembra sia stata fatta incomprensibilmente calare sull’attività posta in essere nell’occasione da codesta amministrazione centrale. Come se questa non chiamasse affatto in causa gli interessi e le professionalità del personale di Polizia Penitenziaria che opera presso quel Polo e nell’USPEV, ovvero coinvolgesse a pieno titolo anche le rappresentanze sindacali deputate a tutelarne i diritti.    
            Premesso quanto sopra, e anche considerato lo stato di disagio e comprensibile disorientamento in cui si è venuto suo malgrado a trovare il personale coinvolto nella vicenda, a cui riteniamo vadano date quanto prima le opportune risposte, la scrivente O.S. Vi chiede di confermare o smentire in maniera ufficiale la veridicità dell’intento appreso e, laddove si ritenesse necessario confermarne l’attendibilità, di disporre l’immediato blocco di ogni ulteriore mobilitazione di personale sia stata preventivata, rimandone l’eventuale proseguio all’esito della discussione tra le parti in sede nazionale che, come previsto dalla normativa contrattuale e sindacale vigente, la Fp Cgil se del caso richiede sin d’ora.
            Si resta in attesa di cortese urgentissimo riscontro.
           
            Con viva cordialità                        
            
                                                          Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
                                                                    Polizia Penitenziaria
                                                                       Francesco Quinti
 


 

 
 

UFFICI TERRITORIALI DEL GOVERNO OVVERO COME FAR ARRETRARE LO STATO DAL TERRITORIO

 

COMUNICATO
 

Solo qualche giorno fa abbiamo verificato, leggendo il testo dello schema di regolamento del MIUR (che dovrebbe essere definitivo), il ripristino degli ambiti territoriale per i nostri uffici periferici.
 
Certo, il percorso sembra comunque accidentato in quanto per utilizzare lo strumento del DPCM c’è tempo solo fino al 31 dicembre, altrimenti si torna al DPR e quindi si riaprono i “giochi”.
E l’aver istituito gli uffici scolastici interregionali, cosa che per noi non è un problema purché si salvaguardi il personale, problemi ne potrà creare sul piano normativo e da parte degli enti locali.
30 giorni per  venirne a capo ci sembrano pochi, visti in generale i tempi di Funzione Pubblica e MEF e il preannunciato passaggio al Consiglio di Stato. Ma speriamo di essere smentiti dai fatti.
 
Apprezziamo, comunque, il recupero degli ambiti territoriali che ripristina il ruolo dei nostri uffici per l’erogazione ai cittadini del servizio pubblico all’istruzione.   
Seguiremo l’iter del provvedimento e ve ne daremo notizie.

 
 Ora, però, apprendiamo dell’esistenza di una bozza di schema di D.P.R. sul regolamento in materia di RIORGANIZZAZIONE DELLA PRESENZA DELLO STATO SUL TERRITORIO previsto dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, predisposto dal Ministero dell’Interno, in cui sostanzialmente si prevede l’accorpamento di buona parte degli uffici STATALI periferici in Uffici Territoriali del Governo.
E gli uffici del MIUR sono tra questi.  

Il testo prevede forme di coordinamento sul territorio da parte del Prefetto di funzioni specifiche delle amministrazioni territoriali e l’accorpamento di una serie di funzioni di gestione delle risorse, direttamente in capo al prefetto stesso.
Di fatto: controllo sulla azione delle altre Amministrazioni da parte del Ministero dell’Interno (esautorando i sistemi di controllo interno attualmente esistenti?), maggiore difficoltà nella fruizione dei servizi erogati ai cittadini; incertezze sul destino dei lavoratori (e tra questi anche quelli del MIUR) investiti dai processi di riordino che ne scaturiranno.
 
Riteniamo che una tale iniziativa che indebolisce e fa arretrare paurosamente lo Stato dal territorio e investe funzioni di diverse Amministrazioni centrali, abbia bisogno di un confronto ampio che coinvolga il Governo e le Organizzazioni Sindacali e  vi alleghiamo la nota che FP CGIL Nazionale ha inviato al Ministro della Funzione Pubblica.
 
Intanto, come FP CGIL MIUR vorremmo sapere dal Ministro Profumo se sia stato coinvolto nella decisione di includere il MIUR nel novero dei Ministeri interessati all’accorpamento e cosa pensi di questo provvedimento che, attuato così come è, mette a rischio sul territorio la presenza e l’autonomia degli uffici del suo dicastero.
 

Roma,  30 novembre 2012

 
                                                FP CGIL MIUR
                                               Angelo Boccuni

 

Igiene ambientale: Sciopero Nazionale Aimeri Ambiente s.r.l. 14 dicembre 2012

 
Lunedì 27 novembre  incontro a Milano con Aimeri Ambiente s.r.l. nell’ambito della vertenza avviata dalla stessa azienda per il licenziamento collettivo di 219 lavoratori e dalle Segreterie Nazionali come risposta agli intenti di riduzione del personale.

Il confronto si è svolto in una situazione di palese difficoltà determinata non solo dalla minaccia da parte dell’impresa di procedere ai licenziamenti ma anche dal peso dei gravi disagi che quotidianamente i lavoratori vivono in mancanza delle varie spettanze economiche e normative dovute e per le precarie condizioni lavorative.

Come Segreterie Nazionali, in rappresentanza di tutti i territori anche non direttamente coinvolti dalla procedura, abbiamo ribadito che l’ambito della vertenza per il licenziamento collettivo di 219 lavoratori – ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 223/91 – è caratterizzato da un’iniziativa per noi non ammissibile sia sul piano giuridico sia sul piano politico e che i contenuti dell’incontro di Milano sono riconducibili alla procedura di raffreddamento e conciliazione avviata dalle Organizzazioni sindacali, lo scorso 7 novembre a Bologna.

Aimeri Ambiente s.r.l., nel corso del confronto, confermando la legittimità della sua azione “determinata dai ritardi dei pagamenti di alcuni enti locali”, ha proposto – per ricondurre la vertenza in un ambito più ragionevole – una serie di misure di contenimento del costo del lavoro in alternativa ai licenziamenti programmati. Nel dettaglio, nelle ipotesi esplicitate dall’impresa, è stato elencato un sommario piano di ristrutturazione di Aimeri Ambiente s.r.l. – per efficientare e contenere la spesa complessiva di gestione – e un quadro di misure per il contenimento del costo per il personale, in parte in forma strutturale e in parte in forma temporanea.

Tra le misure da adottare ci è stato prospettato:

– L’adozione di un patto di solidarietà difensiva che prevede la riduzione dell’orario di lavoro settimanale con una decurtazione della retribuzione a carico del dipendente;
– La trasformazione, in riposi compensativi, delle quattro festività coincidenti con la domenica;
– Il contenimento delle maggiorazioni del lavoro straordinario e del lavoro notturno;
– L’adozione totale della banca ore per annullare ogni effetto retributivo dello straordinario.

Stando così le cose, oltre a ribadire che il diritto all’occupazione e alla giusta retribuzione in questo settore sono stati determinati da leggi e da clausole del contratto nazionale, e pur annotando le misure alternative alla procedura di mobilità, abbiamo confermato che le soluzioni idonee al rilancio dell’azienda – compatibili con la tenuta occupazionale e nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro – debbano essere trovate esclusivamente nell’ambito del quadro economico e dell’efficientamento dell’impresa stessa.

Inoltre, evidentemente, abbiamo fatto presente che il perdurare della procedura di mobilita è un elemento di forte criticità che sta condizionando negativamente ogni tipo di confronto.

Conseguentemente, vista la presenza ampia delle delegazioni territoriale, si è deciso di interrompere l’incontro per la mancanza di certezze e di rassicurazioni sia in termini occupazionali sia per quanto riguarda il taglio del costo del lavoro che l’azienda intende esercitare.

È inaccettabile pensare che questa crisi aziendale, determinata anche dalla poca lungimiranza e da un cattivo modello gestionale e relazionale con i lavoratori da parte di Aimeri Ambiente s.r.l., possa essere tutta scaricata sempre sui soliti noti.

Pertanto, nel respingere la procedura di mobilità e le misure proposte, negli intenti convenuti dall’attivo nazionale di Bologna, abbiamo dichiarato lo sciopero nazionale nei confronti di Aimeri Ambiente s.r.l. in ogni appalto o consorzio in cui la stessa opera.

Determinata dai ritardi dei pagamenti di alcuni enti locali”, ha proposto – per ricondurre la vertenza in un ambito più ragionevole – una serie di misure di contenimento del costo del lavoro in alternativa ai licenziamenti programmati. Nel dettaglio, nelle ipotesi esplicitate dall’impresa, è stato elencato un sommario piano di ristrutturazione di Aimeri Ambiente s.r.l. – per efficientare e contenere la spesa complessiva di gestione – e un quadro di misure per il contenimento del costo per il personale, in parte in forma strutturale e in parte in forma temporanea.

Tra le misure da adottare ci è stato prospettato:
– L’adozione di un patto di solidarietà difensiva che prevede la riduzione dell’orario di lavoro settimanale con una decurtazione della retribuzione a carico del dipendente;
– La trasformazione, in riposi compensativi, delle quattro festività coincidenti con la domenica;
– Il contenimento delle maggiorazioni del lavoro straordinario e del lavoro notturno;
– L’adozione totale della banca ore per annullare ogni effetto retributivo dello straordinario.

Stando così le cose, oltre a ribadire che il diritto all’occupazione e alla giusta retribuzione in questo settore sono stati determinati da leggi e da clausole del contratto nazionale, e pur annotando le misure alternative alla procedura di mobilità, abbiamo confermato che le soluzioni idonee al rilancio dell’azienda – compatibili con la tenuta occupazionale e nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro – debbano essere trovate esclusivamente nell’ambito del quadro economico e dell’efficientamento dell’impresa stessa.

Inoltre, evidentemente, abbiamo fatto presente che il perdurare della procedura di mobilita è un elemento di forte criticità che sta condizionando negativamente ogni tipo di confronto.

Conseguentemente, vista la presenza ampia delle delegazioni territoriale, si è deciso di interrompere l’incontro per la mancanza di certezze e di rassicurazioni sia in termini occupazionali sia per quanto riguarda il taglio del costo del lavoro che l’azienda intende esercitare.
 
È inaccettabile pensare che questa crisi aziendale, determinata anche dalla poca lungimiranza e da un cattivo modello gestionale e relazionale con i lavoratori da parte di Aimeri Ambiente s.r.l., possa essere tutta scaricata sempre sui soliti noti.

Pertanto, nel respingere la procedura di mobilità e le misure proposte, negli intenti convenuti dall’attivo nazionale di Bologna, abbiamo dichiarato lo sciopero nazionale nei confronti di Aimeri Ambiente s.r.l. in ogni appalto o consorzio in cui la stessa opera.

Il blocco dal lavoro ordinario è per ogni turno di lavoro di venerdì 14 dicembre 2012.

Contestualmente, occorre portare avanti con decisione il dialogo con tutte le Amministrazioni locali coinvolte per rappresentare – in maniera aggiornata – le criticità che stanno caratterizzando quest’insolita crisi aziendale nel nostro settore. Le Amministrazioni locali non possano essere estranee a tutto ciò. I sindaci hanno una responsabilità politica e in solido nei confronti dei cittadini e dei lavoratori interessati e il conseguente diritto/dovere di intervenire.
 
Occorre, però, contemporaneamente, spiegare ai cittadini le ragioni di questa vertenza non solo legata alla difesa del posto di lavoro ma anche alle gravi conseguenze che avranno in termini qualitativi e quantitativi sui servizi che quotidianamente rendiamo.

Le Amministrazioni locali non possano essere estranee a tutto ciò. I sindaci hanno una responsabilità politica e in solido nei confronti dei cittadini e dei lavoratori interessati e il conseguente diritto/dovere di intervenire.

Occorre, però, contemporaneamente, spiegare ai cittadini le ragioni di questa vertenza non solo legata alla difesa del posto di lavoro ma anche alle gravi conseguenze che avranno in termini qualitativi e quantitativi sui servizi che quotidianamente rendiamo.

In questo sciopero nazionale del 14 dicembre 2012 passa tanto del nostro futuro, e non solo in Aimeri Ambiente.

Roma lì, 29 novembre 2012

 
 
 

Brindisi – Richiesta di revoca O.D.G. e dichiarazione stato di agitazione.

29.11.2012 –  Brindisi – Richiesta di revoca O.D.G. e dichiarazione stato di agitazione.

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166° Corso di formazione per allievi agenti.

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Mobilità a domanda del personale di Polizia Penitenziaria.

Il nuovo P.C.D. in data 5 novembre 2012 recante nuove norme e criteri sulla mobilità a domanda del personale di Polizia Penitenziaria.

Taranto – Gestione emergenza zona ILVA – Richiesta di incontro.

29.11.2012 – Taranto – Gestione emergenza zona ILVA – Richiesta di incontro.

Foggia – Nota unitaria al Comandante sull'utilizzo dei mezzi di servizio e DPI.

29.11.2012 – Foggia – Nota unitaria al Comandante sull’utilizzo dei mezzi di servizio e DPI.

 

Precari: incontro Palazzo Vidoni.

 
 

29.11.2012 –  Durante gli incontri che si sono tenuti a Palazzo Vidoni relativamente alle questioni sul precariato, in ragione propria delle differenze esistenti tra la nostra Amministrazione e le altre, la CGIL ha evidenziato anche le problematiche che affliggono il personale discontinuo VVF.
Di seguito, in estrema sintesi, pubblichiamo il testo dell’intervento.

“L’organizzazione del soccorso pubblico ricorre in modo costante a forme di lavoro discontinuo/precario.
 
Nel tempo si è giunti ad un utilizzo di questa particolare tipologia di lavoro per la copertura delle reali carenze di personale tanto che oggi il Vigile Discontinuo sostituisce nella quotidianità il personale permanente, introducendo così anche all’interno del Corpo Nazionale il rapporto di lavoro “precario”.
 
Tale personale, quindi, non viene più impiegato a supporto della componente permanente, bensì in modo sostitutivo. Il Dipartimento impegna circa 100 milioni di euro all’anno per la copertura di questa tipologia di assunzioni (Contratti della durata di 20 gg).
 
Per tale ragione riteniamo non più prorogabile l’utilizzo di parte di quelle risorse per l’assunzione di personale dalla graduatoria della cosiddetta stabilizzazione (prorogata fino al 31.12.2013 e comprendente attualmente circa 3.143 unità) riducendo da un lato il precariato all’interno dell’organizzazione lavorativa, dall’altro garantire maggiore qualità al servizio attraverso una soluzione che comporta anche un  risparmio per le casse dello Stato.”


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Fondo 2011: incontro con l'Amministrazione.

 
 

29.11.2012 – Nell’incontro che si è tenuto ieri mattina, presso la sala riunioni del Dipartimento, sulla distribuzione delle risorse relative al Fondo di Amministrazione 2011, che ammontano ad oltre 14 ml di euro, di cui circa 2.5 ml risultano essere economie certe e stabili, il Direttore Centrale per le Risorse Finanziarie ha chiesto, alle OO.SS. presenti, le proprie osservazioni in merito alle modalità di ripartizione dei fondi in discussione.
 
Al riguardo, la CGIL ha proposto di mantenere le attribuzioni economiche già fissate per il personale individuato con i recenti accordi sul Fondo di Amministrazione, allo scopo di fornire una risposta concreta sia al personale operativo, sia al personale non beneficiario dell’indennità di turno e amministrativo.  
 
Per quanto ci riguarda, si dovranno altresì definire le assunzioni di responsabilità, prese a margine dell’accordo sull’incentivo alla formazione, per valorizzare le figure professionali che ricoprono responsabilità particolari nell’organizzazione del lavoro. 

 
Pertanto, innanzitutto, si ritiene necessario prevedere un incentivo per il personale istruttore che svolge la propria attività formativa anche nella sede di residenza ed adeguare le tariffe relative all’attività del personale facente parte dello staff didattico, ferme da troppo tempo a cifre risibili. 

 
Per ciò che concerne la remunerazione delle particolari responsabilità, si propone di individuare, in base a criteri ben definiti, le seguenti funzioni: istruttore, capo sede, capo turno, responsabile dei vari nuclei, capo partenza, autisti, oltre alle mansioni svolte dal personale SATI quali, ad esempio, consegnatario, cassiere, ufficiale rogante, responsabile del personale, responsabile del TEP, responsabile dell’ufficio contratti, incaricato del riscontro contabile, responsabile ced, ecc.. 


Infine, per la corresponsione dei succitati compensi la nostra Organizzazione Sindacale ha chiesto l’utilizzo delle risorse aventi carattere di certezza e stabilità, disponibili nell’ambito delle dotazioni del Fondo di Amministrazione del personale non direttivo e non dirigente, anche per l’incremento del compenso al personale amministrativo e al personale operativo non beneficiario dell’indennità di turno.
 
Come sempre, vi terremo puntualmente informati sugli sviluppi dell’argomento.

 

Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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