Bari – Distaccamento VV.F. Putignano: riunione giunta comunale.

10.09.2012 – In allegato, un comunicato unitario e un articolo di stampa sul distaccamento VV.F. Putignano a seguito della riunione della giunta comunale.

Brindisi: Richiamo personale libero per soccorso.

10.09.2012 – In allegato, la lettera del coordinatore Prov.le FPCGIL VVF Brindisi, Mino Tasso, sul richiamo del personale libero per il servizio di soccorso nel Comando Provinciale.


Milano: Trasferimenti personale sati ed operativo.

06.09.2012 – In allegato, la lettera del coordinatore Prov.le FPCGIL VVF Milano, Renato Motta, sul trasferimento del personale sati ed operativo nel Comando Provinciale di Milano.


NEWS

Intervista su La Stampa sul Decreto Balduzzi al segretario nazionale FPCGIL Medici

 

NEWS

Balduzzi, cure primarie: un decreto illusionistico

Comunicato stampa di Nicola Preiti, Coord. Naz. Fp-Cgil Medici medicina convenzionata

Roma, 7 Settembre 2012
Ci dispiace, ma non c’è niente di nuovo sulle cure primarie nel decreto Balduzzi. La bolla mediatica, con tanto di fantasiose e accalorate ricostruzioni, si sgonfierà al contatto con la realtà. I cittadini questi centri aperti tutto il giorno, almeno per i prossimi anni, non li vedranno.
Nel Decreto non c’è nulla che possa favorire la realizzazione di questi centri. Anzi si torna perfino indietro rispetto alla convenzione nazionale, relativamente all’adesione dei medici alle aggregazioni monoprofessionali e multiprofessionali. Non c’è un euro di investimento per implementare questo progetto e i tempi sono rinviati al rinnovo delle convenzioni, bloccate per ora fino al 2015, e a futuri accordi regionali. Con buona pace anche per la decretazione d’urgenza.
Non c’è nulla che modifichi ruoli e funzioni dei medici convenzionati, anzi si continua a parlare di integrazione della guardia medica come se fosse una specialità a se stante, mentre chi offre quel servizio è a tutti gli effetti un medico di medicina generale. Neanche il problema del 118 viene affrontato, tenendo in piedi il doppio binario dei medici convenzionati e di quelli dipendenti. Manca poi la ristrutturazione del compenso dei medici, che dovrebbe essere presupposto per consentire la diversa attività e organizzazione professionale dei servizi.
Insomma con questo decreto le Regioni hanno le stesse possibilità normative ma con risorse gravemente ridotte. I medici non cambiano il loro profilo e quindi non c’è nessuna garanzia sul fatto che l’assetto assistenziale territoriale si possa modificare. Rimane solo il rischio che tutto si scarichi sui medici, costretti a fare fronte a nuove indefinite incombenze e alla conflittualità di cittadini che non trovano i servizi promessi.

 

 

NUOVO MODELLO SANITARIO

   

Nella proposta, che ridisegna la nuova funzione sanitaria per i prossimi anni, si possono evidenziare importanti elementi di novità che vanno apprezzati ma che necessitano, ovviamente, di ulteriore sviluppo e approfondimento nel corso della sua costruzione operativa.
I punti di maggiore significatività possono riassumersi:
·  Superamento della visione medico-centrica dell’attuale Sovrintendenza Medica Generale, che nel nuovo assetto assumerà la denominazione di Sovrintendenza Sanitaria Generale (che può essere avviata da subito e conseguentemente anche nelle sue articolazioni territoriali) e  dovrà  inglobare al suo interno, in maniera strutturale, anche referenti di tutte le figure sanitarie non mediche;
·  Sviluppo di nuove funzioni nell’ottica della tutela globale con maggiore propensione agli aspetti preventivi, curativi e riabilitativi;
·  Modello  flessibile in rapporto ai livelli sanitari regionali;
·  Introduzione di un settore ricerca;
·  Governo integrato delle competenze in tema di prevenzione;
·  Adeguamento delle dotazioni strumentali e accreditamento delle nostre strutture sanitarie con i Servizi Sanitari Regionali;
·  Introduzione di sistemi di controllo di qualità, governo clinico e risk management;
·  Estensione la più ampia possibile della Fisiokinesiterapia non ospedaliera, sia in forma diretta che indiretta;
·  Una formazione più strutturata.
 
La costruzione di tale nuova organizzazione dei servizi sanitari INAIL impone la individuazione di un contestuale piano operativo, all’interno del quale individuare le priorità, i tempi di attuazione, i piani di investimento,  e che vada correlato con le scelte politiche più complessive dell’Ente anche in tema di organici.
Appare, a nostro avviso, prioritario e di grande significato nell’attuale contesto normativo di cui alla legge 148/2011  la previsione di mantenimento complessivo della forza del personale dell’area sanitaria senza dar luogo a qualsiasi previsione di esuberi nonché, in prospettiva superare l’attuale impostazione del fabbisogno del personale non medico basato sul rapporto con il numero della dirigenza medica verso una definizione legata piuttosto alle funzioni ad essi attribuite.
Soltanto nella discussione di tale piano operativo può trovare spazio un vero e proprio tavolo contrattuale che entri nello specifico delle questioni. Inoltre, poiché  renderebbe vana una discussione approfondita sui singoli aspetti.
Questo non significa che non si possano indicare sin da ora, e sui vari punti, alcuni aspetti che possano contribuire alla definizione del modello  e del suo  piano operativo.
 

 Prevenzione-Sicurezza-Ricerca 
 
  Certamente la costruzione del Polo Salute e Sicurezza impone anche la individuazione di una nuova organizzazione sanitaria. Non pare allo stato che tale costruzione sia in fase avanzata, in quanto vanno riviste, a livello legislativo, le competenze in materia oggi  frammentate, soprattutto al fine di evitare inutili conflitti con i SSR. Anche all’interno dell’Istituto si registra qualche ritardo nella conclusione del processo di incorporazione strutturale dell’ISPESL. Infatti non risultano definite ancora le competenze del Dipartimento di Medicina del Lavoro, Igiene e Tutela ambientale, e per questo motivo appare molto complicato definire nel modello sanitario  soprattutto i flussi operativi da mettere in atto con la SSG, e le strutture sanitarie periferiche. Un passo importante comunque risulta aver inserito la funzione ricerca tra le competenze della istituendo SSC e la  figura del referente  medico regionale per la prevenzione. Quest’ultima figura non può che essere prevista in tutte le regioni, data la specificità territoriale delle materie da seguire.
Si è del parere che, data la complessità delle funzioni prevenzione-sicurezza-ricerca, e che vanno mantenute in forma integrata, ed una volta acquisite nel modello le rispettive competenze anche nella funzione sanitaria,  si debba procedere a stralcio nella ulteriore definizione delle competenze a livello di SSC.
 

 Diagnosi e cura
 
  Nella consapevolezza, anche legislativa (D.lvo 81/2008), che la tutela privilegiata dei lavoratori infortunati e tecnopatici ha subito negli anni un forte arretramento, appare prioritario riequilibrare i livelli di prestazioni  assistenziali e curative integrando da parte dell’Istituto quelle che oggi risultano essere impropriamente a carico degli assistiti.
Questo comporta una forte integrazione con i SSR che individui le prestazioni che dovranno continuare ad essere erogate dalla sanità pubblica gestita dal SSR, e quelle che dovranno essere erogate dalla ‘INAIL.
Questa integrazione , come anche stabilito dal recente accordo quadro Stato-Regioni- INAIL, dovrà essere attuata attraverso regole comportamentali omogenee, e per questo motivo trova la nostra condivisione la previsione contenuta nel nuovo modello sanitario dell’accreditamento, a cui va aggiunto il controllo di qualità certificata. In questo contesto si inserisce la problematica, non semplice,  della  “Direzione Sanitaria”, oggi già presente in alcune strutture dell’Ente, e che dovrà essere affrontata ed eventualmente  inserita qualora  prevista dalle procedure di accreditamento e di controllo della qualità.
E’ opportuno, inoltre, prevedere nella costituzione del Gruppo di lavoro sul Risk Management la presenza di ulteriori professionalità che operano sul territorio nonché del personale dell’area sanitaria non medica.
Su tutti questi aspetti  il piano operativo dovrà chiaramente indicare i tempi di attuazione e gli investimenti da mettere in campo, data la inadeguatezza attuale di gran parte delle strutture sanitarie INAIL soprattutto in termini di accertamenti diagnostici e strumentale, e con particolare riguardo alla diagnostica per immagini (TAC e RM).
Riteniamo, a questo proposito,  che alcune cose possano essere fatte da subito, con poca spesa e rapidamente ammortizzabili in termini di rapidità delle cure e di un rapido reinserimento lavorativo.
Ad esempio  è possibile dotarsi da subito, e diffusamente, di apparecchiature ecografiche , che oggi costano poco e con tempi rapidi di formazione  non necessariamente legate alla specialistica radiologica. La liberazione di spazi, dovuti ai numerosi pensionamenti, consente inoltre di ampliare quelli a disposizione dei servizi sanitari.
In questo nuovo contesto appare inderogabile anche una migliore definizione del ruolo della collaborazione sanitaria, che tenga conto dei nuovi percorsi formativi, prevedendo  anche lo spostamento di competenze fino ad oggi appannaggio soltanto delle figure mediche.
 

 Protesi- Riabilitazione e Reinserimento Lavorativo

 La riabilitazione rappresenta oggi la maggiore criticità nel rapporto con gli infortunati.
 Soltanto in pochissime regioni essa viene garantita dal SSN, mentre in molte altre risulta a totale carico dei  nostri assistiti che sono costretti a rivolgersi al privato.  C’è da considerare poi  il fatto che  quasi tutte le regioni si affidano al privato convenzionato.
Fatta questa premessa, anche in questo campo appare prioritario individuare un piano di investimenti che porti nel breve-medio termine ad una ampia diffusione nelle sedi dei servizi di riabilitazione non ospedaliera. Questo è reso attuabile dalla liberazione degli spazi, dalla applicazione del contratto SUMAI, ed dalla presenza sul mercato di fisioterapisti.
Nel modello sanitario occorre però inserire meglio il concetto della competenza alla individuazione del progetto riabilitativo,  che non può che essere dell’Istituto, pena il pagamento a piè di lista di prestazioni individuate da altri.
 

 Medicina legale
 
 Occorre costruire un modello organizzativo che superi quello attuale costruito quasi tutto sulle competenze medico-legali. Questo non vuol dire relegare tali competenze in ruoli secondari, ma al contrario attribuirgli un valore aggiunto perché inserite in un contesto dove la funzione sanitaria trova la sua completezza ed integrazione.
Significa costruire un modello dove tutte le sue articolazioni concorrono ai processi di ricerca nella materia assicurativa, previdenziale e non, e che sia pronto ad inserirsi negli spazi che le revisioni legislative aprono.
In questo contesto deve inserirsi la formazione professionale, la cui base di partenza non può che essere l’organizzazione del lavoro ed il controllo di qualità. Occorre rendere obbligatorie, inserendole nel modello, le riunioni periodiche del personale sanitario nel suo complesso, e per profili professionali, a tutti i livelli.
 

 Nuovo assetto organizzativo
 
 Finalmente nel modello proposto si prende atto della complessità delle strutture sanitarie dell’INAIL, destinate ad arricchirsi ulteriormente. Per questo motivo si condivide la impostazione strutturale dei servizi e le denominazioni proposte ai vari livelli.
Va inoltre chiarita l’esatta connotazione della Struttura denominata   ” Unità Socio-Sanitaria Territoriale” che, in ogni caso , a nostro avviso, dovrà prevedere la presenza o quantomeno una maggiore integrazione con la figura dell’assistente sociale.
Il nuovo assetto organizzativo impone la individuazione, e la declinazione, di nuovi livelli di responsabilità in analogia con  quelle del SSN con il quale si dovrà lavorare in maniera integrata.
Pertanto, nei tempi previsti dal piano operativo, ed in quelli legislativi e contrattuali, si dovrà procedere alla individuazione di specifici profili di competenza e responsabilità per tutte le figure previste dal Sistema di Accreditamento e Controllo di Qualità .
 

Ribadiamo, infine, la necessità e l’auspicio che si possa concordare, così come richiesto nel corso della riunione tecnica del 30 luglio scorso, un incontro di carattere politico per affrontare e individuare le strategie e le scelte operative correlate, nel breve e nel medio periodo, più idonee nell’ambito dell’area sanitaria, per la piena ed efficace realizzazione del Polo Salute e Sicurezza.
 
Roma, 6 agosto 2012
 
                                                        IL COORDINATORE NAZIONALE                
                                                                     FP CGIL INAIL 
                                                                    Roberto Morelli

 

 
 

Osservazioni sulla proposta di rideterminazione delle dotazioni organiche dell'INAIL

 

                  ALLA  DCPOC
                  ALLA DCRU
 

Così come concordato nel corso della riunione tecnica del 20 luglio scorso la scrivente Organizzazione sindacale intende fornire il proprio contributo di proposte e osservazioni sul documento presentato dall’Amministrazione.
Relativamente alla rideterminazione delle dotazioni organiche dell’Istituto ai sensi della legge 148/2011 appare importante fornire una premessa di carattere metodologico su quale scenario di riferimento si intendono applicare le riduzioni previste.
A nostro avviso, prioritariamente, vanno individuate quante risorse, a prescindere dal rispetto del modello organizzativo, matureranno i requisiti per la cessazione dal servizio poiché è da scongiurare al massimo qualsiasi ipotesi di creazione di “esuberi” e successivo ricorso a percorsi di mobilità.
Superata questa fase che, comunque deve salvaguardare il livello dei servizi erogati dall’Istituto, si potrà lavorare sul modello modificando, con una previsione “a tendere” le dotazioni organiche coerentemente con le scelte organizzative previste nell’ottica della costituzione dell’Ente quale pilastro del ” Polo Salute e Sicurezza”. Inoltre, così facendo, saremo in grado di avere anche contezza dell’impatto derivante dalla recente approvazione della legge 95/2012 (spending review).

Entrando nel merito del documento riteniamo di dover sottolineare alcune criticità:
– Riteniamo assolutamente non condivisibile l’ipotesi di aumento delle Direzioni Centrali; se alcune di quelle previste (Direzione Centrale Acquisti, Direzione Centrale Ispettorato e Audit) possono avere una qualche necessità funzionale ed organizzativa queste possono essere attivate razionalizzando le altre Direzioni così da non aumentarne il numero; per esempio non si capisce la necessità di costituire la Direzione Centrale Navigazione quando le funzioni lì previste sono facilmente trasferibili alle attuali DCRischi e DCPrestazioni, perché non accorpare DCPrestazioni e DCRiabilitazione e Protesi così come altre soluzioni che potrebbero essere approfondite;
–  Per quanto riguarda la collocazione in staff nella DCSIT della Consulenza per l’Innovazione Tecnologica, la proposta appare del tutto inopportuna in quanto la stessa CIT dovrebbe essere assolutamente valorizzata ed, inoltre, è al momento una strada non percorribile tenuto conto dei vincoli contrattuali che regolano il rapporto di lavoro dei Professionisti. Ciò non toglie, ma è una riflessione di carattere generale che riguarda tutte le Consulenze, la necessità di una maggiore interrelazione con le Strutture Centrali di riferimento. Rispetto alla DCSIT siamo assolutamente contrari alla scelta effettuata di stipulare un contratto, della durata di tre anni attraverso la CONSIP, di Professionisti esterni in un momento in cui si chiedono tagli e sacrifici alla Pubblica Amministrazione e ai lavoratori dell’Istituto: una scelta incomprensibile, contraddittoria su cui far luce e riflettere;
– I criteri che supportano la scelta del declassamento delle strutture territoriali sono ancora legati ad una visione strettamente numerica del portafoglio quando invece occorrerebbe un diverso ed innovativo approccio sulla presenza dell’Istituto sul territorio;
–  Sulla previsione di una diminuzione di 20 posizioni dirigenziali di II livello ci permettiamo di fare alcune osservazioni di merito; in linea generale sarebbe auspicabile una particolare attenzione al territorio prevedendo un maggior contributo dalle Strutture Centrali. Alcune previsioni di aumento di Uffici nelle Strutture Centrali non sono condivisibili, così come non sostenibili sono i tagli nelle Direzioni Istituzionali (DCRischi) alle prese anche con un notevole incremento del carico di lavoro legato alla realizzazione del progetto “Inail Ente telematico”. Per quanto riguarda le Strutture territoriali si potrebbero razionalizzare le posizioni dirigenziali delle Aree Metropolitane evitando ulteriori tagli nelle altre Strutture. Andrebbero poi salvaguardate le posizioni dirigenziali delle Sedi di Pescara e Ferrara alle prese con le problematiche causate dagli eventi sismici avvenuti in Abruzzo e Emilia che, per una questione politica e di rispetto delle difficoltà in cui si troveranno ad operare anche nel periodo della ricostruzione mal si concilierebbero con le penalizzazioni derivanti dai tagli proposti.
–  Sulle posizioni fisse, a nostro avviso, non si condivide la necessità di istituire ulteriori posizioni nelle Direzioni Centrali così come nella Segreteria tecnica del Presidente;
–  Va fatto un ulteriore sforzo per difendere tutte le posizioni organizzative di II livello in Direzione Generale alla luce della riorganizzazione imposta dalla riduzione delle posizioni apicali.
–  Per quanto riguarda le posizioni fisse nelle sedi locali, dove la figura del Vicario dovrebbe assorbire la titolarità di un processo, occorre fare, secondo la FP CGIL Inail,   una distinzione relativamente alla dimensione della struttura. Ovvero andrebbero salvaguardate le figure del Vicario nelle sedi di grandi dimensioni evitando il rischio di un appesantimento dei carichi di lavoro su una sola risorsa con evidenti riflessi negativi sulla funzionalità, efficienza e del conseguimento di risultati quali-quantitativi  del processo così accorpato.
 
Altri contributi potranno pervenire da questa Organizzazione sindacale in sede tecnica dopo ulteriori riflessioni ed approfondimenti così come segnaliamo la necessità di alcuni “passaggi politici” sulle difficili scelte da effettuare per salvaguardare il ruolo e le funzioni dell’Istituto.
 
Roma, 9 agosto 2012  
 

                                                                    IL COORDINATORE NAZIONALE
                                                                                FP CGIL INAIL
                                                                               Roberto Morelli
 

 
               


 

Puglia: Verbale della riunione del 4 settembre

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DAP: Master di I° livello in "Etica, Sostenibilità e Sicurezza Ambientale" – Circolare istitutiva A.A. 2012-2013.

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FP CGIL Cagliari: Comunicato Stampa su aggressione IPM Quartucciu.

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Ministro Severino: Avremo 11.573 nuovi posti con risparmio di 228 milioni – Spending review non tocca agenti penitenziari..

 

Riordino della Croce Rossa

  
 
Nell’ambito dell’iter di approvazione dello schema di decreto legislativo per il riordino della Croce Rossa Italiana, si è svolta ieri l’audizione informale alla Camera dei Deputati.
La seduta ci ha dato l’opportunità di esplicitare la nostra posizione, che, in sostanza,  può essere riassunta in poche parole: bene il riordino per riallineare giuridicamente l’associazione di volontariato alla Croce Rossa internazionale; male la sorte riservata al servizio oggi reso all’utenza e ai  lavoratori precari o a tempo indeterminato.
Abbiamo fatto notare le ambiguità del testo proposto dal governo e di come ci sia il bisogno di staccare i servizi propriamente tipici del servizio sanitario nazionale da quelli originari della Croce Rossa. Abbiamo a questo proposito sostenuto la tesi dell’inveramento dell’art. 70 della 833/78 come soluzione ordinata e risolutiva. Ci è sembrato che i commissari abbiano avuto argomenti per riflettere e che non siano rimasti insensibili alle posizioni che, con qualche sfumatura, sono state comuni a tutte le OO.SS.
Martedì 11 alle ore 14,30 è prevista un’ altra audizione al Senato della Repubblica, nel frattempo stiamo cercando di stringere la discussione con le forze politiche allo scopo di ottenere l’appoggio necessario alle nostre proposte e le conseguenti modifiche alla bozza licenziata dal governo.
In allegato il documento che abbiamo consegnato alla commissione Affari Sociali della Camera.
 
Roma, 7 settembre 2012

                                        per FP CGIL funzioni centrali
                                                   Cosimo Arnone   

 
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