Umbria – Bilancio di un'estate rovente.

27.08.2012 –  Vigili del fuoco: bilancio di un’estate rovente  Appello della Cgil alle istituzioni: salviamo il corpo dei VVF dal collasso

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La FPCGIL Medici sul DL Balduzzi oggi su Il Messaggero, La Stampa, Avvenire, La Gazzetta del Sud e altri 16 quotidiani

Il comunicato di ieri della FpCgil e della FpCgil Medici sul DL Balduzzi è stato ripreso da 20 quotidiani (Il Messaggero, La Stampa, Avvenire, La Gazzetta del Sud , Il Centro, Il Tirreno, La Gazzetta di Mantova, La Città di Salerno, Il Messaggero Veneto, La Tribuna di Treviso, La Provincia Pavese, La Gazzetta di Modena, Il Trentino, La Nuova Sardegna, La Nuova Ferrara, Corriere delle Alpi, La Nuova Venezia, Alto Adige, Gazzetta di Reggio, Il Piccolo di Trieste).
 

Sanità: con decreto Balduzzi anche mobilità e prepensionamenti in sanità pubblica. Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale, Fp-Cgil medici

 
Il testo del decreto sulla Sanità, discusso in preconsiglio dei Ministri e pubblicato oggi da quotidianosanita.it con le ultime modifiche, introdurrebbe nel sistema sanitario pubblico i percorsi di mobilità e prepensionamento già previsti per i Ministeri. I percorsi di mobilità, con spostamenti di personale da parte della Regione in aziende sanitarie anche al di fuori dell’ambito provinciale, scatterebbero infatti a causa dei tagli in sanità previsti del decreto di agosto sulla spending review. Questa la denuncia di Fp-Cgil ed Fp-Cgil Medici, che in una nota congiunta giudicano negativamente alcuni dei contenuti del cosiddetto “decreto Balduzzi”.

“Indeboliscono il sistema sanitario nazionale per fare largo ai privati – afferma Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale dell’Fp-Cgil – e lo fanno riducendo i servizi e tagliando il personale. Attaccare in modo ragionieristico l’ospedalizzazione senza rafforzare i servizi di prossimità è una follia. Di questo passo sarà impossibile mantenere i livelli essenziali di assistenza”.

“Si colpiscono ancora una volta medici e gli operatori della sanità pubblica – continua Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici – che quotidianamente garantiscono l’assistenza ai cittadini in condizioni gravose. Siamo già affanno e utilizziamo troppo personale precario”.
 
Roma, 29 luglio 2012 

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La CGIL ricorda Basaglia a trentadue anni dalla sua morte

 

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Sanità: con decreto Balduzzi anche mobilità e prepensionamenti in sanità pubblica

Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale, Fp-Cgil medici  

Roma, 29 luglio 2012
Il testo del decreto sulla Sanità, discusso in preconsiglio dei Ministri e pubblicato oggi da quotidianosanita.it con le ultime modifiche, introdurrebbe nel sistema sanitario pubblico i percorsi di mobilità e prepensionamento già previsti per i Ministeri. I percorsi di mobilità, con spostamenti di personale da parte della Regione in aziende sanitarie anche al di fuori dell’ambito provinciale, scatterebbero infatti a causa dei tagli in sanità previsti del decreto di agosto sulla spending review. Questa la denuncia di Fp-Cgil ed Fp-Cgil Medici, che in una nota congiunta giudicano negativamente alcuni dei contenuti del cosiddetto “decreto Balduzzi”.

Indeboliscono il sistema sanitario nazionale per fare largo ai privati – afferma Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale dell’Fp-Cgil – e lo fanno riducendo i servizi e tagliando il personale. Attaccare in modo ragionieristico l’ospedalizzazione senza rafforzare i servizi di prossimità è una follia. Di questo passo sarà impossibile mantenere i livelli essenziali di assistenza“.

Si colpiscono ancora una volta medici e gli operatori della sanità pubblica – continua Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici – che quotidianamente garantiscono l’assistenza ai cittadini in condizioni gravose. Siamo già affanno e utilizziamo troppo personale precario”.
 
 

Proposta "tempo tecnico di chiusura"

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CGIL, Deludente il decreto legge per la sanità proposto dal ministro Balduzzi

Spiace dirlo, ma il testo è deludente, e persino negativo, proprio nelle norme più “attese”: cure primarie h24, libera professione, non autosufficienza, edilizia sanitaria. Sulle cure primarie non c’è nessuna garanzia che i cittadini, finalmente, possano rivolgersi ai medici di base nelle 24 ore e per tutti i giorni della settimana. Sfuma così la possibilità di aprire centri socio sanitari diffusi nel territorio, utili anche per prevenire ricoveri inutili e sovraffollamenti in pronto soccorso. Sulla libera professione si attua una “sanatoria” per chi non si è messo in regola con le leggi, permettendo di svolgere a medici pubblici l’attività intramoenia negli studi privati. Sulla non autosufficienza – vera emergenza nazionale – non si stanziano risorse aggiuntive, anzi si interviene in modo confuso e preoccupante, persino sull’indennità di accompagnamento per i disabili. Sull’edilizia sanitaria si prevede un allargamento degli spazi ai privati, fino alla cessione di ospedali pubblici in cambio di lavori di ristrutturazione. Dopo le ultime manovre, compresa la spending review, ci si aspettava dal Ministro un intervento limpido per riqualificare il servizio sanitario nazionale pubblico, duramente provato dai tagli. Invece ci troviamo di fronte a proposte confuse e contradittorie, presentate ancora una volta con decreto legge, senza un confronto trasparente con il sindacato e le associazioni di rappresentanza.
 
p. CGIL nazionale
La Segretaria confederale – il responsabile Politiche della Salute
 Vera Lamonica                            Stefano Cecconi

Roma, 28 agosto 2012

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La rivoluzione delle cure primarie, come il paradiso, può attendere

 Dichiarazione stampa
di Nicola Preiti, coordinatore nazionale FPCGIL Medici medicina convenzionata

 
Roma, 28 agosto 2012
Il testo che il Consiglio dei Ministri si appresta a varare sulle cure primarie è velleitario e confuso.
Non affronta uno, che sia uno, dei problemi delle cure primarie. Non ricalibra le cure primarie sulla base delle moderne necessità assistenziali. Non indica alcuna prospettiva di sviluppo della assistenza territoriale in un riequilibrio con gli altri servizi  del SSN.  Non modifica ruoli e funzioni dei medici per consentire alle Regioni di strutturare ed organizzare più proficuamente l’assistenza e i servizi territoriali. A cosa serve allora (stante il titolo V) un intervento normativo nazionale?
Da un lato si ribadiscono norme già in vigore, come l’adesione obbligatoria alle aggregazioni funzionali (AF)  e alle Unità complesse di cure primarie (UCCP), ma che non hanno dato finora risultati.  Dall’altro lato  si  aumentano  burocrazia e confusione  lasciando i medici in balia di soluzioni variegate senza coerenza nazionale. Le uniche certezze rimangono: contrazione delle risorse del settore, nuove incombenze per i medici, e la destrutturazione del loro compenso.
I tanto propagandati poliambulatori h24 rimangono in sostanza l’auspicio indefinito e confuso presente in tutti i contratti e le norme degli ultimi 15 anni.  Le Regioni potevano e potranno farli al di la di questa norma. Non diventano, come da noi auspicato, il livello territoriale di coordinamento ed erogazione delle cure primarie. Insomma fumo mediatico.
Sparisce inoltre il Distretto, sicuro riferimento previsto dalla 502/92 per la organizzazione delle cure primarie, tutto diventa vago e indefinito nelle caratteristiche fondanti di un sistema. 
Con l’assegnazione di budget sembrerebbe profilarsi invece una privatizzazione delle cure primarie nel modello, per noi negativo, del CREG lombardi.
Una cosa positiva si può vedere nel ruolo unico per i medici di medicina generale che dovrebbe indicare la cancellazione della guardia medica da noi richiesta da molti anni. Passaggio necessario, visto che non esiste la specialità di medico di guardia medica. Ma è un riferimento talmente generico che può significare tutto e niente.
Neanche la problematica normativa del 118 viene risolta ed anzi si complica. Siamo d’accordissimo a far diventare tutti questi medici dipendenti. Ma vietando nuovi convenzionamenti, si può sapere come si accede nel territorio italiano a questa professione? Direttamente dipendenti? Solo i rarissimi specialisti?  E i titoli acquisiti?
Come altri Governi,  anche questo aveva fatto pomposi proclami di cambiamento dell’assistenza territoriale, ma neanche l’essere ‘tecnico’ è servito. Tutto è sublimato in una nube mediatica.   
Purtroppo però i pesantissimi tagli subiti dalle Regioni sul fondo sanitario, associati alla deospedalizzazione  della spending review, con il mancato sviluppo delle cure territoriali di quest’ultimo provvedimento, costituiscono un combinato disposto che renderà il diritto alla salute dei cittadini un bel ricordo dei tempi andati.

 

 
 

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DL Balduzzi, più ombre che luci. La FPCGIL Medici su Quotidiano Sanità

 

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Il testo della bozza del Decretone Sanità presentata alle Regioni il 24 agosto

Di seguito il testo della bozza del Decretone Sanità presentata da Balduzzi il 24 agosto alle Regioni, pubblicato oggi da Quotidiano Sanità. Una volta acquisito il loro parere il testo, che comunque dovrebbe essere rivisto, dovrebbe essere approvato da un prossimo Consiglio dei Ministri con Decreto Legge, modificabile in Parlamento prima della probabile fiducia.
 

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La FPCGIL Medici sull'intramoenia nel Decretone Sanità su Corriere della Sera e su La Repubblica

 

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Errori sanitari e proposta Authority. La FPCGIL Medici su Il Messaggero e la Gazzetta del Sud

 
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