Roma,
8 giugno 2016
Serena Sorrentino neo eletta segretaria generale della
Funzione Pubblica Cgil. Oggi, al termine di una due giorni di Assemblea
generale, la categoria dei servizi pubblici della Cgil l’ha eletta
segretaria generale. Sorrentino subentra a Rossana Dettori che ha
lasciato ieri l’incarico dopo sei anni alla guida della Fp Cgil.
Già
segretaria confederale nazionale della Cgil, Serena Sorrentino,
napoletana, è nata nel luglio del 1978. Dopo alcune prime esperienze a
Napoli – entra nella segreteria della Camera del lavoro a soli 23 anni –
arriva in Cgil nazionale nel gennaio del 2010 per occuparsi delle
politiche di pari opportunità. A giugno dello stesso anno viene eletta
in segreteria nazionale, ruolo che le viene confermato nel giugno del
2014.
Il lavoro, insieme al suo complesso portato di diritti, da
difendere e conquistare, è stato il centro del suo impegno. Per stare
solo alle cose più recenti, il contrasto al Jobs Act e la ‘Sfida per i
Diritti’ della Cgil, la Carta dei diritti universali del lavoro, sono i
punti sui quali ha lavorato con dedizione e costanza. Oggi subentra
Rossana Dettori, in qualità di numero uno della Funzione Pubblica Cgil. È
la più giovane segretaria generale della Fp Cgil nella storia e, al
momento, nel panorama della Cgil, la più giovane tra tutte le categorie
nazionali.
In allegato la biografia, la dichiarazione programmatica e una foto di Serena Sorrentino
Roma, 6 luglio
Per rilanciare l’esecuzione penale esterna insieme al
rispetto dell’articolo 27 della Costituzione, che mette al centro la
rieducazione del reo, la Funzione Pubblica Cgil aderisce alla campagna
20×20 lanciata dall’associazione Antigone. Una campagna che si propone
di spendere almeno il 20% del bilancio della Amministrazione
penitenziaria, entro il 2020, per il sistema delle misure alternative.
“C’è un bisogno urgente di ridefinire e reimpostare il sistema
dell’esecuzione penale, ora troppo centrato sull’aspetto detentivo e
carcerario. Una situazione che ha finito per relegare quasi in una
dimensione secondaria il sistema dell’esecuzione penale esterna”, motiva
la Funzione Pubblica Cgil la sua adesione alla campagna di Antigone.
Secondo la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil
però, “i grandi processi riformatori non possono essere fatti senza
adeguate risorse e senza il numero adeguato di operatori. Il rapporto
tra assistenti sociali e casi da seguire è oramai quasi di 1 a 200,
mentre nei paesi europei lo stesso rapporto è di 1 a 20, le condizioni
di lavoro sono insopportabili ed è giunto il momento di investire per
nuove assunzioni ed adeguata formazione del personale”. Per queste
ragioni la Fp Cgil aderisce e sostiene la campagna di Antigone 20×20,
per sostenere misure alternative al carcere e rilanciare l’esecuzione
penale esterna.
#InsiemePiùForti per garantire più trasparenza, più competenza, più partecipazione, più democrazia, più futuro. Dietro queste parole si caratterizza la lista unitaria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa per l’elezione dell’Assemblea dei delegati del Fondo Perseo Sirio, il fondo di previdenza complementare per le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego. I prossimi 21, 22 e 23 novembre si voterà, infatti, on line per eleggere i 30 membri dell’Assemblea dei delegati del Fondo: un momento cruciale per la costituzione dell’organo statutario che si occuperà della gestione di Perseo Sirio.
Cgil, Cisl e Uil di categoria sono in campo con una lista unitaria e hanno dato il via alla campagna elettorale con tutte le informazioni necessarie che si può seguire sul sito http://perseosirio-cgilcisluil.it/ e sui social media:
Facebook (https://www.facebook.com/InsiemePiuForti)
e Twitter (https://twitter.com/InsiemePiuForti).
Una lista unitaria, quella Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, formata da 60 nome di lavoratrici e lavoratori, rappresentativa dei comparti del pubblico impiego, puntando sui valori quali la trasparenza dei processi, la competenza nel settore, la partecipazione come metodo, l’esercizio della democrazia. Un insieme che guarda al futuro, attraverso l’impegno unitario, quello di ‘Insieme più forti’.
Dietro questi elementi si caratterizza il programma di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa che mette in campo una squadra di candidati di grande competenza e professionalità, rappresentativi di tutto il territorio nazionali e di tutti i segmenti della pubblica amministrazione, perché arrivi al Fondo la voce di tutto il vasto mondo del pubblico impiego. Per queste ragioni le categorie dei servizi pubblici di Cgil, Cisl e Uil sono in campo per questa campagna elettorale, che si caratterizza anche come uno stimolo alla conoscenza e all’adesione per i dipendenti pubblici ad un fondo di previdenza complementare sicuro e redditizio che offre grandi vantaggi e che, soprattutto, rappresenta uno strumento di sostegno insostituibile per la tua futura pensione.
Il tema del futuro del fondo e il bisogno che questo ha di avvalersi di competenze precise sono punti fondamentali della lista unitaria Cgil Cisl Uil e che diventano imprescindibili per gli importanti compiti che dovrà svolgere la prossima Assemblea dei delegati del Fondo Perseo Sirio. Tra questi, infatti, ci sono l’elezione del Consiglio di amministrazione del Collegio sindacale, l’approvazione del bilancio ed, eventualmente, la promozione di azioni di responsabilità e revoca dei componenti del Cda e del Collegio. Votare diventa così fondamentale, così come iscriversi al fondo è una scelta non più rinviabile se sei un dipendente pubblico. E col voto puoi fare la differenza, premiando la lista di Cgil Cisl e Uil ‘Insieme Più Forti’, i valori che professa, gli obbiettivi che si pone, le competenza che mette in campo.
02.02.2017 – Pubblichiamo il documento della Toscana condividendone appieno i contenuti.
La riforma non è niente altro che la prosecuzione di un processo partito nel lontano 2004 con l’allora pref. Morcone e che troverà il suo compimento, salvo colpi di mano che speriamo a questo punto ci siano, con il pref. Frattasi. Complici, una parte di organizzazioni sindacali conniventi e subalterne al potere dei prefetti.
Tutto era già scritto tutto, era già stato annunciato dalla Cgil. E’ importante quindi che il personale prenda coscienza di ciò che sta avvenendo. Gran parte dei dirigenti del Corpo sostiene la posizione di contrarietà al documento proposto, già questo dovrebbe mettere in allarme tutto il personale.
02.02.2017 – Pubblichiamo lo stato d’agitazione unitario del personale di Lucca
01.02.2017 – Vigili del Fuoco, fine dell’autonomia: sotto i Prefetti.
Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco viene
consegnato al potere prefettizio.
Questo è quanto trapela dalla bozza che il
Dipartimento sta elaborando e che ci dovrebbe essere illustrata nella riunione
dell’8 febbraio p.v..
Il Palazzo sta manovrando per togliere
definitivamente l’autonomia ai Vigili del Fuoco mentre, nelle emergenze e
quotidianamente con il soccorso tecnico urgente, le lavoratrici ed i lavoratori
del Corpo garantiscono assistenza alla collettività su tutto il territorio
nazionale.
Se si dovesse realizzare questo scellerato, vergognoso
progetto si passerebbe alla completa e definitiva militarizzazione del Corpo.
La CGIL rigetta completamente l’intero impianto
del Decreto che, oltre a relegare le lavoratrici ed i lavoratori, tutti, quale bassa
manovalanza nelle mani dei Prefetti, pone gli operatori del soccorso in una
posizione di subalternità intollerabile.
Tutto l’ordinamento è un’accozzaglia di norme
che nulla hanno a che vedere con il fine ultimo del nostro lavoro, che è, e
rimane, il soccorso alle popolazioni in un sistema di protezione civile
integrato e all’avanguardia.
L’intero articolato non rispetta minimamente il
personale del Corpo, ridisegna una struttura ingessata nella quale i ruoli e le
qualifiche non offrono adeguati percorsi di carriera e soluzioni alternative
all’attuale disastro provocato dal D.Lgs. 217/05, anzi, se possibile, ne
peggiora l’impianto.
Per questo crediamo che diventi indispensabile
unire gli intenti, quelli dei Dirigenti, depauperati di ogni tipo di potere, con
quelli del personale, relegato a diventare manovalanza senza alcun
riconoscimento professionale, con ulteriori restringimenti di tutele e diritti.
Tutti uniti contro questa ulteriore pseudo-riforma,
prosieguo del progetto partito nel 2002 e sinonimo di default del Corpo.
E’ sotto gli occhi di tutti lo sfacelo prodotto
in questi 10 anni dal precedente ordinamento, pensavamo e speravamo che, sia
l’Amministrazione che le altre Organizzazioni Sindacali, se fossero rese conto
ma, evidentemente, non è così.
Rigettare la proposta dell’Amministrazione e,
se del caso, se i tempi lo permetteranno, discutere seriamente del nostro
futuro.
La CGIL si dissocia dicendo NO a questo progetto
e metterà in campo ogni iniziativa per contrastare questo vergognoso disegno.
Il Coordinatore nazionale
Danilo ZULIANI
01.02.2017 – Il Ministero taglia la testa ai Vigili del Fuoco – Un Palazzo malato di burocrazia.
Avevamo ragione !!!
Alla luce di quanto inviato nella mattinata odierna dal Dipartimento, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco viene consegnato al potere prefettizio.
Questo è quanto scritto nella bozza che il Dipartimento ha, nelle segrete stanze, elaborando e intende chiudere nei prossimi giorni, confidando nella collaborazione dei soliti noti, intenti ancora una volta a guadagnare posizioni personali anziché interessarsi dei bisogni dei lavoratori e dei cittadini.
Si ripete così la triste storia che ha contraddistinto, in questi anni, il rapporto fra Prefetti e Pompieri: nei giorni in cui le emergenze impongono un impegno straordinario ai Vigili del Fuoco, il Palazzo manovra per togliere la loro autonomia.
Questa è la dicotomia esistente dentro al Viminale: mentre nelle emergenze, così come quotidianamente con il soccorso tecnico urgente, le lavoratrici ed i lavoratori del Corpo garantiscono assistenza alla collettività su tutto il territorio nazionale, la struttura burocratica pensa a se stessa, incurante dei bisogni di chi lavora.
La CGIL si dissocia dicendo NO a questo progetto e metterà in campo ogni iniziativa per contrastare questo vergognoso disegno.
Rigettiamo l’intero impianto del Decreto che, oltre a relegare i Vigili del Fuoco al ruolo di bassa manovalanza nelle mani dei Prefetti, pone gli operatori del soccorso in una posizione di subalternità intollerabile.
Tutto l’ordinamento è un’accozzaglia di norme che nulla hanno a che vedere con la mission affidata al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che è, e rimane, la prevenzione e il soccorso alle popolazioni in un sistema integrato e all’avanguardia.
Per questo diventa indispensabile unire gli intenti sotto un obiettivo unico: rigettare la proposta elaborata in gran segreto dai burocrati dell’Amministrazione e discutere seriamente e democraticamente di una riforma che possa assegnare alle strutture tecniche dei Vigili del Fuoco un ruolo centrale, per le fondamentali fasi di prevenzione e soccorso, nel sistema integrato, creando così un perfetto raccordo con fra Stato e Regioni.
La nostra proposta, “Quattro passi con i Vigili del Fuoco”:
1) Dotare i Vigili del Fuoco di un contratto di lavoro che ricomprenda doveri, diritti e voci retributive, annullando tutti quegli orpelli che sono contenuti negli infiniti decreti ministeriali. Con questa operazione, garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori del Corpo una retribuzione idonea al lavoro svolto ed un trattamento previdenziale ed assicurativo adeguato alle condizioni di lavoro ed i rischi dell’attività.
2) Responsabilizzare la Dirigenza Tecnica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, eliminando la sovrapposizione della struttura prefettizia e snellendo così la configurazione centrale. I risparmi dovrebbero essere impiegati per i bisogni dei territori.
3) Assegnare ai Vigili del Fuoco il ruolo di coordinamento, nelle fasi di prevenzione e soccorso, del sistema integrato di Protezione Civile, garantendo così un forte raccordo fra struttura nazionale (Vigili del Fuoco) e strutture regionali e territoriali (Protezione Civile). Così facendo, si creerebbero risparmi e si riconoscerebbe il ruolo esercitato dai Vigili del Fuoco, che quotidianamente h24 svolgono una insostituibile attività multidisciplinare di prevenzione, protezione e soccorso a favore delle popolazioni.
4) Provvedere all’immediata assunzione, dalle graduatorie ancora aperte, di un numero di unità pari alla carenza rispetto alle dotazioni organiche, nonché investire risorse per il potenziamento del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Chiamiamo i lavoratori alla mobilitazione.
Invitiamo le forze politiche a farsi interpreti di questa straordinaria opportunità di crescita del nostro Paese.
Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Danilo ZULIANI
Con l’approssimarsi dell’avvio delle prove selettive in attuazione
delle porocedure previste dall’art. 21 quater Lg. 132/15, ed al fine di evitare
ulteriori disagi ai partecipanti, già fortemente penalizzati nello svolgimento
del corso, avvenuto tra mille difficoltà, garantendo tra l’altro, nei propri
uffici i servizi urgenti e delicati loro assegnati, le scriventi OO.SS.
rappresentano la necessità di far effettuare le predette prove a livello distrettuale
anziché a Roma.
Tale richiesta è motivata da
ragioni di praticità, efficienza ed economicità, evidenziando che tra i
candidati sono presenti anche colleghi con disabilità e senza dimenticare gli
elevati costi che l’Amministrazione dovrebbe sostenere per i rimborsi se fatti
nella Capitale invece che nei rispettivi distretti.
Le scriventi OO.SS. certe di un
positivo riscontro, considerata la giustezza della richiesta, porgono distinti
saluti.
FPCGIL CISL FP UILPA
D’Orazio Marra Amoroso
AGGIORNAMENTO SUI PROGETTI DI RIORDINO ENTI AERONAUTICA MILITARE
Roma,
23 gennaio – “Il Governo sia coerente con quanto più volte dichiarato e
assicuri l’assunzione dei circa 4.000 idonei che, da tempo, sono
bloccati sia a causa dei vergognosi tagli lineari praticati sul risicato
bilancio dei Vigili del Fuoco, sia per uno scorrimento delle
graduatorie che ha danneggiato i ‘civili’ a favore di riserve di posti
che abbiamo spesso cercato di mettere in discussione”. Ad affermarlo in
una nota è il responsabile nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco,
Danilo Zuliani, contestando la proposta dell’onorevole Emanuele Fiano,
definita “una scelta che rischia di vanificare le giuste aspettative di
tanti giovani che hanno superato un regolare concorso”.
Secondo
il dirigente sindacale della Fp Cgil “le professionalità del Corpo hanno
bisogno di essere salvaguardate e per questo ci vuole una selezione
concorsuale e formazione continua, mentre la proposta attuale sembra più
orientata al numero che alla specializzazione di uno dei corpi più
importanti nel soccorso. Per questo – aggiunge – abbiamo più volte
sollecitato un intervento mirato ad eliminare dai concorsi le
inconcepibili riserve destinate all’esercito, per sostituirle con una
riserva che riguardasse i volontari dei Vigili del Fuoco, incassando il
diniego proprio dell’onorevole Fiano”.
Per Zuliani “è innegabile
l’importante supporto del volontariato nei momenti difficili e di
emergenza, quindi, è necessario che il Corpo nazionale Vigili del Fuoco
sia messo nelle condizioni di coordinare quel mondo all’interno del
sistema di Protezione Civile. Ora – osserva – per motivi indefiniti, la
posizione del Pd cambia, promettendo addirittura posti di lavoro senza
un regolare e trasparente concorso, definendo precarie persone che, come
noto a tutti, svolgono un servizio su base volontaria e, non ultimo,
creando una vergognosa differenziazione fra volontari, escludendo i
volontari dei distaccamenti e i nuovi volontari”. La precarietà,
prosegue, “diffusa anche nel Pubblico Impiego deve essere eliminata con
progetti seri, concreti e realizzabili, passando attraverso selezioni
altrettanto serie e trasparenti. Sappia il Governo che noi ci spenderemo
fino in fondo affinché siano assunti gli idonei del concorso 814 e
venga riconosciuta la necessità di assumere persone con una età che
permetta di abbassare la media del Corpo Nazionale, ormai proiettata
verso i 50 anni”, conclude Zuliani.
Egregia Ministra,
stante l’attuale stato di assoluta
inerzia e ingiustificabile immobilismo che continua ormai da tempo a
caratterizzare – irresponsabilmente, a nostro giudizio – l’azione politica e
l’atteggiamento oltremodo dilatorio vieppiù manifestato da codesto Dicastero
nei confronti delle scriventi rappresentanze sindacali confederali e, più in
generale, del personale civile della difesa,
riteniamo corretto e necessario – prima di giungere alla declinazione di
quelle che nei prossimi giorni saranno le modalità di mobilitazione unitaria
prescelte – delineare con chiarezza il quadro di una situazione divenuta
francamente critica e non più ulteriormente sopportabile.
Per farlo in maniera compiuta, però, anche
considerata la conferma dei vertici politici del Ministero della difesa ad
opera dell’attuale capo del Governo, occorrerà prima di tutto spostare indietro
le lancette del tempo, riportandole alla memoria di circa 13 mesi fa –
precisamente al 14 dicembre 2015 – quando, invitati nel Suo ufficio, i
responsabili nazionali delle scriventi organizzazioni sindacali ebbero modo di
sollecitarle la risoluzione di talune importanti questioni afferenti la
condizione lavorativa/economica del personale civile dipendente rappresentato.
Problematiche che continuavano a permanere irrisolte ormai da troppi anni,
generando forte malcontento e grande demotivazione tra i lavoratori civili
della difesa.
Nell’occasione, certo
rammenterà, comprese appieno il
fondamento e l’importanza delle richieste da noi avanzate nella circostanza,
partecipando fin da subito le soluzioni individuate, ritenute comunemente necessarie
a ristorare la pessima condizione economica e lavorativa dei Suoi dipendenti.
Impegni formalmente espressi, poi anche ripresi e confermati nella nota
ufficiale trasmessa nelle ore immediatamente successive alla riunione –
allegata alla presente -.
Ecco, rispetto a quelle
garanzie, oggi siamo in grado di
affermare senza tema di smentita che dei sei obiettivi che Lei a suo
tempo si era con noi formalmente impegnata a raggiungere, seppure a step, solo
due di questi sono stati quelli fin qui portati quasi a compimento:
a)
Il Protocollo d’intesa sulle funzioni del personale civile della difesa, che
peraltro non è ancora stato possibile attuare in quanto, dopo i mesi di
discussione con SMD che ci hanno condotto ben oltre la scadenza fissata nel
medesimo, e anche per le evidenti colpe di Segredifesa, che ad oggi non ci
risulta abbia ancora fatto pervenire il proprio contributo, si è in attesa di
definire compiutamente la direttiva attuativa;
b)
Le progressioni economiche all’interno delle aree funzionali della difesa, che
abbiamo appena terminato di completare nell’ambito del confronto avviato con la
direzione generale del personale civile – anche qui, non senza difficoltà e
colpevole ritardo dell’amministrazione – nell’ambito dell’accordo F.U.A. 2016.
A ben vedere un disastro, un
fallimento politico-istituzionale dell’azione del Dicastero da Lei
guidato di cui i circa 27.000 lavoratori civili della difesa Le attribuiscono
piena responsabilità, signora Ministra. Sia, per quanto attiene al perdurare
della loro scadente condizione economica e lavorativa, di cui ha sempre detto di esserne pienamente a
conoscenza, almeno fin dai tempi in cui era Sottosegretario al medesimo
Ministero (parole Sue), e che continua purtroppo ad essere tale anche
per effetto delle Sue mancate promesse di impegno; sia, per aver forse
anche mancato di adempiere e/o comunque di aver abdicato al dovere di controllo
sulla attuale dirigenza di un’amministrazione del personale e di Segredifesa,
le cui rispettive azioni sono state fin qui per lo più improntate alla
reiterata espressione di una irrazionale, immotivata ed incomprensibile
rigidità di fondo, sovente agita forse anche con ostinata consapevolezza,
nell’ambito delle relazioni sindacali. Vissute più come un fastidiosa appendice
da contrapporre ad una idea di azione amministrativa dominante, piuttosto che
considerarle come una risorsa democratica cui attingere a piene mani per
garantire l’indispensabile partecipazione dei lavoratori interessati ai
processi decisionali che li riguardano…
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Alle Lavoratrici e ai Lavoratori del
CNEL
Nel
primo incontro del 2017 con l’Amministrazione, svoltosi ieri 17
gennaio, la delegazione sindacale ha analizzato attentamente le
numerose voci che costituiscono il FUA 2016, registrando con
disappunto un consistente taglio di risorse, nonostante le
rassicurazioni ricevute dal vertice politico.
Detto
taglio è stato principalmente determinato da una variazione in
decremento operata in corso d’anno 2016 sul capitolo dello
straordinario, i cui residui accertati a consuntivo sarebbero dovuti
confluire nel FUA, come dispone il CCNL, e come operato nei
precedenti anni.
Nella
nostra costante azione di “vigilanza” abbiamo inoltre rilevato
altre possibili risorse residue – dedicate a remunerare e ad
incentivare il personale – stanziate in bilancio da fare confluire
nel FUA (ad es. i risparmi sulle indennità a seguito di assenze per
malattia del personale non dirigente), le quali saranno oggetto di
verifica da parte dell’Amministrazione, con riferimento al FUA
2017.
Ottenute
le informazioni richieste sull’utilizzo dello straordinario, abbiamo
ribadito la urgente necessità di ripristinare l’operatività della
struttura, anche con riguardo all’orario di servizio e all’orario di
lavoro, ricevendone la rassicurazione che nel prossimo incontro
potremo esaminare proposte in tal senso. Auspichiamo peraltro che sui
predetti argomenti sia coinvolto anche il CUG.
In
sintesi, l’Amministrazione ha proposto un accordo sul FUA 2016
sostanzialmente ricalcato su quello dell’anno scorso; alla luce del
taglio di risorse operato, la delegazione sindacale ha chiesto
garanzie sul mantenimento del livello salariale medio pro capite, che
non dovrebbe subire decrementi stante la diminuzione in corso d’anno
del numero dei lavoratori in servizio.
Abbiamo
rappresentato anche l’esigenza di suggellare in un’intesa l’avvio
della riqualificazione nel 2017, ma l’Amministrazione ha manifestato
un atteggiamento prudente ed espresso perplessità ad addivenire a un
accordo in materia contestualmente alla firma del FUA.
In
queste ore stiamo valutando se considerare la firma dell’intesa (o
almeno di una dichiarazione congiunta) come pregiudiziale alla
stipula dell’accordo sul FUA.
In
definitiva, nonostante la trattativa non si preannunci facile,
auspichiamo che possa concludersi in tempi rapidi e, comunque, la
delegazione sindacale attende di essere riconvocata entro la fine di
gennaio.
Roma,
18 gennaio 2017
Le
OO.SS. FP CGIL, CISL FP, UIL PA e le RSU del personale non dirigente
del CNEL