La misura è colma per gli uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e in assenza di risposte politiche Fp-Cgil, Fns-Cisl e Uil-Pa chiamano alla mobilitazione. Le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione e il 30 maggio esporranno in una conferenza stampa le ragioni della protesta, che culminerà il 18 giugno nello sciopero nazionale unitario della categoria.
“Il Corpo aspetta risposte da troppo tempo. Il mancati aumenti salariali, fermi al 2008, le carenze di organico, la precarizzazione, i tagli ai finanziamenti e il modello di governance del sistema di soccorso hanno reso il lavoro dei Vigili sempre più difficile e pericoloso. Dopo gli encomi pubblici la politica ha sempre ignorato i problemi – afferma Adriano Sgrò, Segretario Nazionale della Fp-Cgil – ma con la riforma delle pensioni si è davvero andati oltre. È inaccettabile che, nonostante le promesse dello stesso Presidente Del Consiglio Mario Monti, la specificità del lavoro dei Vigili del Fuoco non venga riconosciuta, che il loro non sia ritenuto un lavoro usurante”.
“Quanto alla spending review – aggiunge Mario Mozzetta, Coordinatore Nazionale Vvf Fp-Cgil – non crediamo che il Corpo possa essere sottoposto a ulteriori tagli, che ne causerebbero la paralisi. Va invece colmato il deficit di personale, affrontando il problema della stabilizzazione dei discontinui e dell’assunzione dei vincitori di concorso per il rispetto del turn over. L’attuale modello organizzativo del Dipartimento è troppo burocratico. Va snellito a livello centrale per garantire una migliore operatività sul territorio e una maggiore autonomia gestionale al Capo del Corpo, che dovrebbe poter agire senza filtri, in diretto contatto con i vertici politici”.
Roma, 23 maggio 2012
Croce Rossa Italiana, proclamato lo stato di agitazione contro il decreto di riordino “No alla privatizzazione, difendiamo i 4.000 posti di lavoro a rischio”
Presidi in tutta Italia. I sindacati non escludono lo sciopero: “Impensabile ridimensionare l’ente in piena emergenza terremoto”
Il giudizio sul decreto di riordino della Croce Rossa Italiana resta decisamente negativo e i sindacati proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale.
Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa alzano il livello della mobilitazione e chiedono modifiche sostanziali ad un provvedimento che oltre a comportare la privatizzazione dell’ente, che dal 1° gennaio 2014 diventerebbe un’associazione privata, mette a rischio i servizi alla collettività e 4.000 posti di lavoro.
“E’ impensabile ridimensionare la Cri proprio nel momento in cui sta dimostrando di essere insostituibile. Siamo in piena emergenza terremoto, il personale della Croce rossa è sul territorio e sta dando il massimo per portare soccorso alle popolazioni colpite dal sisma. E a cosa pensa il governo? A mettere in atto una finta razionalizzazione dell’ente che ne indebolisce la capacità di azione e ne riduce ruolo e consistenza” attaccano Cgil Cisl e Uil.
“La Cri è insostituibile” rimarcano i sindacati. “Non c’è in Italia una struttura che abbia le stesse competenze, lo stesso radicamento, la stessa capacità operativa. La Cri è fatta di tanti operatori altamente qualificati che svolgono una funzione essenziale per le comunità e per il Paese. Persone che hanno tutto il diritto a vedersi riconosciute tutte le tutele occupazionali e di lavoro”.
“Per questo nei prossimi giorni partiranno presidi e iniziative di mobilitazione in tutta Italia: davanti al Ministero della salute, alle Prefetture, alle sedi delle Regioni. Un crescendo che per Cgil Cisl e Uil “in assenza di risposte concrete, potrà arrivare fino allo sciopero”.
“Diciamo no a questa privatizzazione. E chiediamo subito un incontro al Presidente del Consiglio dei ministri, alle Regioni e alle Province autonome. E poi vogliamo essere ascoltati dalle Commissioni parlamentari che dovranno esprimere il parere sul decreto” rilanciano le tre organizzazioni di categoria.
“Pretendiamo una riorganizzazione vera dell’ente. Vale a dire una struttura più efficiente, ma anche un piano di riordino che scommetta sulla professionalità dei lavoratori e sul miglioramento delle capacità di risposta rispetto ai bisogni, e alle urgenze, dei cittadini”.
FP CGIL
Salvatore Chiaramonte |
CISL FP
Paolo Bonomo |
UIL PA
Enrico Matteo Ponti |
Roma, 31 maggio 2012
Continuano a giungere indiscrezioni dalla stampa sulla prossima emissione del provvedimento che chiuderebbe alcuni Tribunali e tutte le sezioni distaccate. Il lavoro della Commissione tecnica ministeriale, come abbiamo più volte denunciato, si basa su parametri obsoleti e astratti e non tiene conto di importanti questioni come il tasso di criminalità, i mezzi di trasporto o la orografia territoriale, e si configura dunque come l’ennesimo taglio lineare le cui conseguenze saranno la sparizione del servizio giustizia da alcuni territori.
Ma dalle voci che circolano si apprende che il provvedimento in questione è in continuo cambiamento in quanto al Ministero vengono ricevute ogni giorno processioni di parlamentari, sindaci e altre istituzioni, a sostegno della propria causa campanilistica. Non c’è che dire, una riformetta all’italiana che si tradurrà in un ulteriore peggioramento della macchina della giustizia.
Alla Ministra diciamo che se non vuole passare alla storia come colei che ha portato a compimento il completamento dell’azione distruttiva della giustizia avviato dal Governo Berlusconi farebbe bene a fermarsi e ad ascoltare le proposte messe in campo dalla Fp-Cgil. La nostra proposta di spending review garantisce risparmi da reinvestire nell’efficienza, prevede una seria revisione delle circoscrizioni giudiziarie, un moderno progetto di riorganizzazione ispirato ai modelli europei e tagli alle spese inutili.
Roma, 12 giugno 2012
La Funzione Pubblica – Cgil aderisce all’appello “La meglio gioventù del nostro tempo” promosso dal Comitato Il nostro tempo è adesso.
Crediamo che, mai come oggi, sia necessario investire su una nostra risorsa fondamentale: le migliaia di giovani che vivono nel nostro paese. Abbiamo bisogno delle loro competenze e che esse vengano riconosciute e valorizzate nel mercato del lavoro sia pubblico che privato.
Abbiamo bisogno che si combatta veramente la precarietà, perchè solo eliminandola si possono creare le condizioni per dare la possibilità ai nostri giovani di costruire il proprio futuro ed il nostro. Siamo convinti che il nostro paese proprio in questo momento di crisi abbia bisogno di tutte le sue risorse e non si possa più permettere di mandare all’estero i propri figli.
Vogliamo che i giovani di questo paese diventino risorsa strutturata e utilizzata per questo paese per il nostro presente ed il nostro futuro. Siamo anche noi convinti che non affrontare realmente il problema della precarietà nel nostro paese si tramuti in un attacco alla democrazia e si aggiunge all’attacco portato avanti attraverso lo svilimento del ruolo del lavoro pubblico.
Quando si attacca la democrazia c’è bisogno di una risposta che veda insieme i padri ed i figli, le madri e le figlie, due generazioni nella difesa dei diritti e nella lotta contro la precarietà.
Roma 12 Giugno 2012
Il Coordinamento Regionale del Comparto Sicurezza e Pubblico Soccorso – FP CGIL Piemonte e SILP CGIL Piemonte, con il documento allegato ha avvertito la necessità di esprimere una serie di considerazioni rispetto al processo di trasformazione/contrazione delle Forze di Polizia in atto in questo momento nel nostro Paese, affinchè costituiscano un contributo utile per le future discussioni che coinvolgeranno il Comparto ed in generale la sicurezza dei cittadini.
Si comunica che sul sito di Persociv sono state pubblicate le seguenti circolari:
– 14 giugno 2012
Rinnovo della Convenzione tra il Ministero della Difesa Direzione Generale per il personale civile e l’Università degli Studi Guglielmo Marconi.
– 14 giugno 2012
Nota ARAN dell’11 giugno 2012 – Chiusura rilevazione RSU – Modalità di correzione dei dati.
Destinata esclusivamente agli Enti sede di elezioni RSU.
– 5 giugno 2012
AVVISO – Modifica alla graduatoria relativa ai conservatori, anno scolastico 2010-2011.
– 4 giugno 2012
Graduatorie relative a borse di studio e conservatori di musica, anno scolastico 2010-2011.
– 1 giugno 2012
Fondo Unico di Amministrazione 2011: liquidazione del Fondo Unico di Sede 2011.
Si allega per informazione la circolare dell’INPS relativa agli assegni familiari.
Roma, 19.6.2012
FPCGIL DIFESA
Noemi MANCA
Cari Colleghi,
che la rabbia potesse limitare la lucidità di ragionamento è scontato, che però tale irrazionale sentire spingesse anche all’offesa gratuita, questo non è assolutamente accettabile.
Infatti, dopo il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso in cui è stato approvato il decreto legge in risposta ai problemi urgenti dei VVF; con un proprio volantino, diffuso in queste ore, la CONFSAL-VVF non ha perso tempo nel manifestare un profondo nervosismo, attaccando frontalmente CGIL–CISL–UIL VVF.
Ma veniamo ai fatti.
La CONFSAL VVF, attraverso un inedito cartello sindacale dell’ultima ora, costituito con un altro sindacato autonomo minoritario, ha proclamato ed effettuato uno sciopero nazionale dei Vigili del Fuoco il 28 maggio scorso, senza produrre di fatto nessun risultato concreto. Dopo il loro sciopero infatti, nulla era cambiato nel panorama dei problemi della categoria. La politica e l’Amministrazione non si era assolutamente curata del fatto che nemmeno il 17% dei Vigili del Fuoco avevano seguito sul terreno della protesta le sigle sindacali autonome.
Invece, quando la maggioranza del personale rappresentata da CGIL–CISL–UIL VVF ( unitamente in questo caso con l’UGL– VVF ed alcune rappresentanze sindacali dei Dirigenti VVF) ha minacciato lo sciopero nazionale, il Governo e in particolare il Ministero dell’Interno, hanno compreso la determinazione di CGIL–CISL–UIL VVF nel voler affrontare le questioni e di non fermarsi fino al completo raggiungimento dell’obiettivo, si sono impegnati a dare quelle risposte che da tempo la categoria attendeva.
Pertanto i fatti sono evidenti a tutti e ancora una volta il Sindacato Confederale CGIL CISL UIL VVF, attraverso l’intelligenza della proposta e con la scelta del momento opportuno dell’iniziativa sindacale, ha saputo dimostrare come raggiungere i risultati in favore dei Vigili del Fuoco.
Soddisfatti del traguardo ottenuto, grazie soprattutto al supporto dei lavoratori del Corpo e consapevoli che dobbiamo mettere in campo ulteriori energie per risolvere gli altri problemi aperti nel CNVVF, vorremmo evitare per il futuro, di intervenire in sterili polemiche che non sono utili a nessuno.
Roma 19 giugno 2012
F.P. CGIL VVF NAZIONALE
Mario Mozzetta |
FED. NAZ. CISL SICUREZZA
Pompeo Mannone |
UIL NAZ. VVF
Alessandro Lupo |
SALA CONSILIARE COMUNE LA MADDALENA
“LA RIDUZIONE DELLO STRUMENTO MILITARE IN SARDEGNA: QUALE FUTURO PER IL PERSONALE CIVILE.
Dalla Maddalena al territorio regionale, proposte ed idee per il recupero delle professionalità”
La Maddalena: scelta da molti strateghi militari l’isola maggiore dell’Arcipelago La Maddalena ha un impatto visivo di stupefacente meraviglia.
Colori e odori avvolgono chi approda nell’isola e ne rimane abbagliato. Così come prima di noi, ne fu chi la scelse come sito e pregio della Marina Militare Italiana. Posizione strategica nel Mediterraneo, capacità naturali per attracchi navali, postazione di vedetta difensiva, nel corso degli anni, la popolazione, le attività lavorative divennero un unico corpo con la Marina Militare italiana e nel più recente passato con l’organismo internazionale Nato.
Mutate le condizioni geopolitiche, le decisioni di riduzione, riorganizzazione, soppressione di siti ed attività militare hanno avuto conseguenze contraddittorie.
Da una parte, si è tentato di restituire ai cittadini un territorio militarizzato, dall’altra, il degrado e l’abbandono del territorio privo di progettualità futura, hanno interrotto quel sodalizio che aveva contribuito allo sviluppo dell’isola decretando una crisi economica senza precedenti..
Il Ministro della Difesa ha con il disegno di legge delega presentato al Parlamento la proposta di attuare la più grande riforma che, a nostro avviso, una Amministrazione pubblica abbia mai fatto.
La definiamo Riforma, perchè l’attribuzione al governo della facoltà di revisionare lo strumento militare al fine di raggiungere un’operatività efficace e tecnologicamente avanzata, più che revisione, RIFORMA L’INTERO SISTEMA DIFESA ITALIANO.
Le linee essenziali di questo progetto governativo, che pone come premessa la revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale ed organizzativo del Ministero della Difesa sono:
a) la stabilità delle risorse finanziarie;
b) la stabilità del bilancio della Difesa.
Il raggiungimento di questi obiettivi, con contestuale rivisitazione delle strutture/infrastrutture/ funzioni e dotazioni organiche, consentirà all’Italia, secondo quanto indicato dal Ministro, di avere un apparato Difesa in grado di integrarsi a livello europeo ed internazionale.
Tale progetto da noi definito Riforma, individua in un aumento degli investimenti (sistemi d’arma) e in una riduzione del personale, l’efficacia e l’efficienza dello strumento militare.
Seppur da noi ritenuta necessaria una Riforma della Difesa, non riteniamo congruo il costo che dovrà pagare il personale tutto (militare e civile) che si vedrà ridotto numericamente nel corso dei prossimi anni.
Con differenziazioni per quanto concerne gli strumenti che si adotteranno per la riduzione del personale, fortemente risarcitorio per il personale militare e non per quello civile.
Come si inserisce la Maddalena in questa Riforma?
Nell’ultimo decennio, scelte politiche hanno determinato il declassamento dell’isola da parte della Marina Militare, passando da vanto e pregio, ad isola consona a sede di rappresentanza.
Le riduzioni delle attività lavorative, delle funzioni, degli Enti presenti alla Maddalena, hanno lentamente ridimensionato le attività proprie della Difesa e quelle correlate.
La scelta di aver individuato l’isola come sede del G8, la soppressione dell’ex Arsenale, l’inizio di opere infrastrutturali mega galattiche e la mancata bonifica delle aree ex militari e il mancato sviluppo economico dell’isola a seguito della decisione, ampiamente giustificabile di spostare la sede del G8 ad altro territorio, sono sotto gli occhi di chi con sguardo attento visita l’isola.
La presenza militare, i lavoratori civili della Difesa hanno rappresentato per anni un eccellenza di professionalità che lentamente si sono disperse, per le diverse scelte politiche.
Oggi occorre ripensare il ruolo della Difesa, prospettando un rilancio dell’attività economica, mediante un progetto frutto di iniziative comuni.
Tale progetto dovrà essere in grado di coniugare le mutate esigenze politiche con un equo riconoscimento alla popolazione della Maddalena che tanto ha contribuito al prestigio della Forza Armata.
Quello che si propone con questo Convegno è quindi l’unione delle forze rappresentative di diverse istanze che vanno dalle istituzioni locali, ai rappresentati parlamentari, alle organizzazioni sindacali, ai cittadini.
A fronte della forte riduzione dei livelli occupazionali operati dalla Marina, la proposta di un sistema economico integrato (militare e civile) si potrebbe attuare sviluppando uno dei cardini della stessa Riforma della Difesa:
LA FORMAZIONE.
Una formazione che veda la possibilità di utilizzare strutture e personale, non più per la sola formazione del personale militare ma disponibilità di apertura al pubblico con impiego delle diverse forze presenti.
Un progetto che veda il recupero del territorio della Maddalena con contestuale mantenimento dei livelli occupazionali e l’attivazione di iniziative comuni, da parte dell’Amministrazione Locale, Regionale, Amministrazione Difesa, il sindacato tutto.
Il convegno, dopo gli interventi dei diversi partecipanti ha visto l’impegno dei diversi soggetti all’attivazione di un percorso che promuova il rilancio del lavoro pubblico in un territorio che presenta una crisi occupazionale ed economica non di poco conto.
I partecipanti al Convegno hanno esposto nel dibattito le loro considerazioni, in particolare il Senatore Scanu, ha dichiarato la propria disponibilità a discutere di un progetto per La Maddalena da inserire nel più ampio dibattito del disegno di legge delega sulla revisione dello strumento militare.
Il Segretario Nazionale FPCGIL Salvatore Chiaramonte, nelle sue conclusioni condividendo le diverse relazioni dei convenuti, nel ringraziare le istituzioni locali e i presenti, ha rilanciato una proposta di una conferenza dei servizi, mediante la quale si potrebbe procedere alla realizzazione, nel territorio della Maddalena, di un progetto produttivo di beni e servizi, che pur rimanendo in un contesto di contenimento della spesa pubblica, sia in grado di garantire la permanenza della FORMAZIONE sia militare che civile, con il recupero di professionalità presenti alla Difesa e restituendo al lavoro pubblico quella dignità che da troppo tempo ci stanno facendo perdere.
Conferenza di servizi come strumento di coordinamento teso ad aggregare la pluralità di interessi che sono presenti alla Maddalena.
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca