Centri per l’impego: in Campania mancano 1.500 operatori, 900 nel Lazio e in Sicilia.
Realizzato solo un terzo delle nuove assunzioni programmate per potenziare i servizi

A poche ore dalla denuncia di Cgil e Fp Cgil sulle carenze di organico nei servizi che si trovano a fronteggiare l’emergenza generata dalla scelta sbagliata del governo di interrompere l’erogazione del Rdc a migliaia di famiglie, la categoria dei servizi pubblici della Cgil diffonde ulteriori aggiornamenti che indicano la dimensione emergenziale con la quale occorre intervenire sul fronte delle assunzioni nei servizi collegato a politiche attive, lotta alla povertà e inclusione sociale.

Nelle prime 10 città per numero di sospensioni del reddito di cittadinanza si toccano punte di scoperture di organico degli assistenti sociali, rispetto all’obiettivo di servizio ottimale di 1 ogni 4.000 abitanti, superiori all’80%, come a Caserta e a Cosenza. Nelle altre città si registrano scoperture importanti: Roma del 52% (pari a 363 assistenti sociali), a Napoli del 23% (53), Palermo del 41% (75)”. Lo scrive in una nota la Funzione pubblica Cgil.

“169mila famiglie sono rimaste senza mezzi per sostenersi dal 1° agosto e complessivamente 800mila persone dovrebbero riversarsi sui Centri per l’impiego da qui al 1° gennaio 2024 secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio. Centri per l’impiego, però – scrive Fp Cgil – che sono fermi a un terzo delle assunzioni programmate (4.327 su 11.535) per potenziare i servizi, secondo gli ultimi dati del ministero del Lavoro (aggiornati al 31/12/2022). Secondo le nostre stime in Campania mancano all’appello oltre 1.500 operatori dei Centri per l’impiego, nel Lazio oltre 900, gli stessi che mancano in Sicilia”.

“Tutto questo accade mentre il Governo si appresta a modificare il Pnrr prevedendo esplicitamente il coinvolgimento delle agenzie per il lavoro nel potenziamento delle politiche attive del lavoro, come già fatto nel decreto-legge n. 48 che ha istituito il ‘supporto alla formazione e lavoro’, una misura del tutto insufficiente e inadeguata per garantire un sostegno economico ai cosiddetti ‘occupabili’. Chiediamo che il Governo faccia subito marcia indietro per dare continuità al sostegno al reddito delle persone in difficoltà, per rafforzare e mettere in sicurezza i servizi pubblici territoriali anche con un piano straordinario di assunzioni, per non lasciare sole le persone”, conclude Fp Cgil.

Questa mattina, a seguito delle reiterate richieste di parte sindacale e, da ultimo, delle criticità rappresentate da queste OO.SS. con note del 2 agosto u.s. in merito alle tempistiche ed alle istruzioni operative fornite per l’espletamento delle procedure di reclutamento, siamo stati convocati dal capo di gabinetto prof. Giuseppe Recinto alla presenza dei capi dipartimento istruzione e risorse umane.

I rappresentanti dell’amministrazione relativamente alle nostre segnalazioni ci hanno rappresentato di aver chiarito, con una nota del 2 agosto, alcuni aspetti legati alla tempistica ed in particolare che è possibile operare contestualmente sia sulle procedure su call veloce su posto comune e su GPS prima fascia a sostegno ampliando di fatto i tempi inizialmente comunicati che sono già operative e possono essere utilizzate fino a tutta la giornata del 7 agosto.

Nel corso dei nostri interventi abbiamo ricordato come da anni denunciamo inascoltati la situazione degli ambiti territoriali che nonostante le recenti assunzioni, l’impegno ed il sacrificio dei lavoratori, stentano ad assolvere i compiti istituzionali.

Abbiamo formalmente chiesto al Capo di Gabinetto, di coinvolgere le OO.SS. del ministero in tutte le riunioni relative alla definizione del cronoprogramma e di aprire un tavolo tecnico con il Dipartimento competente in cui poter congiuntamente analizzare possibili soluzioni e proposte, anche in riferimento alle implementazioni delle procedure, che possano quantomeno alleggerire i carichi di lavoro e determinare un miglioramento delle condizioni lavorative dei colleghi.

Condizioni di lavoro che ad oggi, soprattutto in determinati periodi dell’anno, obbligano i dipendenti del MIM ad orari impossibili, a rinunciare alle ferie nel periodo estivo e, di fatto, a saltare i giorni di riposo in netto contrasto con le disposizioni normative e contrattuali attualmente in vigore.

Relativamente alla questione straordinari, di cui siamo ancora in attesa del DPCM che assegna le risorse, abbiamo chiesto un intervento politico per aumentare lo stanziamento generale e parallelamente di individuare meccanismi di redistribuzione delle eventuali economie.

Finalmente, anche se con colpevole ritardo, sembra che il vertice politico di questa amministrazione abbia realmente compreso la gravità della situazione e ha manifestato la sua disponibilità a verificare la possibilità di anticipare quanto possibile tutte le attività ed aprire ad un maggiore coinvolgimento dei lavoratori nei processi di avvio dell’anno scolastico.

Siamo convinti che la strada del confronto sia l’unica che possa consentire di trovare le risposte per rispondere al meglio ai bisogni della collettività senza gravare sulle spalle dei lavoratori ed evitare, in futuro, il ripetersi di tali incresciose situazioni.

FP CGIL

FP CISL

Anna Andreoli/ Davide Perrelli

Michele Cavo

A seguito delle interpetrazioni dell’amministrazione sull’organizzazione degli uffici, le Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Confsal VVF,Usb VVF e Conapo chiedono unitariamente chiarimenti in merito le scelte intraprese unilateralmente

 Carenza di organici, mancanza di DPI, mancanza di apporti alimentari questi i punti salienti della richiesta del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF a tutela delle donne e degli uomini che da giorni fronteggiano l’incendio “ECO 2000”

Al Sottosegretario alla Difesa On.le Matteo Perego di Cremnago

Oggetto: Mancata erogazione della pensione ai dipendenti della Difesa in quiescenza

Le scriventi OO.SS. segnalano la grave condizione di centinaia di pensionati che, a seguito dei ritardi del Mef (Noi Pa) nella comunicazione all’Inps delle DMA (denunce mensili analitiche) ferme al 31.12.2022, sono senza pensione e rischiano di rimanerci a lungo. Tanto premesso, Fp Cgil Cisl Fp Uil Pa invitano ad assumere con urgenza ogni possibile iniziativa nella consapevolezza che non sia accettabile lasciare intere famiglie senza i più elementari mezzi di sostentamento a causa di inadempienze amministrative e l’assenza, consueta, di interlocuzione autorevole con il Mef/Sistema Noi Pa. Si rimane in attesa di urgente riscontro

FP CGIL CISL FP UIL PA

Massimiliano Prestini Massimo Ferri Carmela Cilento

Marco Campochiaro Franco Volpi 

Il cambiamento climatico e le sue cause

La FP CGIL del Ministero dell’Ambiente si dissocia dalle dichiarazioni del Ministro

Questo il testo della nota indirizzata oggi dai rappresentanti della FP CGIL al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Prof. Gilberto Pichetto Fratin a seguito di una intervista rilasciata a Sky TG24.

Gentile Ministro,

mentre la comunità scientifica è unanime nell’attribuire all’uomo la causa del riscaldamento globale, il Ministro del MASE, durante un’intervista a Sky TG24, ha messo in dubbio l’origine antropogenica dei cambiamenti climatici, i cui effetti abbiamo tristemente sperimentato sul territorio italiano. Solo tra il 2022 e i primi cinque mesi del 2023 in Italia si sono registrati 432 eventi climatici estremi di elevata gravità, che portano a oltre 100 miliardi di euro la stima dei danni economici subiti dal nostro Paese negli ultimi 43 anni, e più di 22 mila morti complessivi. La sola alluvione dell’Emilia-Romagna dello scorso maggio ha provocato 17 vittime e danni per circa 10 miliardi di euro.

Come FP CGIL MASE, riteniamo che le sue affermazioni siano gravi e lesive dell’immagine del Ministero e dei suoi lavoratori che rappresentano professionalità, competenze e conoscenze che su questi temi si impegnano ogni giorno. Sarebbe dunque opportuno che il Ministro, in funzione del suo ruolo e a salvaguardia dell’immagine dell’Amministrazione che rappresenta e di tutti i lavoratori che ne fanno parte, assumesse pubblicamente posizioni ferme e prive di ambiguità che siano coerenti con le attuali evidenze scientifiche e all’altezza delle sfide che, come dicastero e collettività, abbiamo di fronte.

Rinnovando il nostro impegno quotidiano come lavoratori del MASE e come cittadini, la FPCGIL sostiene che l’Amministrazione dovrebbe invece promuovere, con maggiore forza, occasioni di informazione scientifica sul tema utilizzando e valorizzando le tante competenze interne di cui dispone.

Roma, 2 agosto 2023

p. la FPCGIL del MASE

Simone Franceschini

Roberto Giangreco

Lorenzo Milano

Roma, 2 ago – “Gli Stati Maggiori continuano ad ostacolare le informazioni dovute al sindacato in materia di organici del personale civile, adducendo le responsabilità dello Stato Maggiore Difesa ed impedendo, di fatto, l’applicazione degli istituti contrattuali in materia di progressioni verticali”.
Lo denunciano, in una nota stampa Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa Difesa, che specificano come siano stati “ignorati gli interventi chiarificatori degli ultimi tre Ministri della Difesa, disattesi gli impegni assunti per anni dai Sottosegretari alla Difesa con delega al personale civile ed inascoltate le richieste dell’Ufficio di Gabinetto rivolte allo Stato Maggiore”.
“Sembra che la componente militare non solo non riconosca gli obblighi previsti dalla legge ma, ancora più grave, non riconosca il ruolo e l’autorità del vertice politico”, proseguono, chiarendo che “lo Stato Maggiore della Marina ha comunicato gli organici ma riferiti ormai a un anno fa e dunque da aggiornare, mentre lo Stato Maggiore Esercito e lo Stato Maggiore Aeronautica continuano a tenere nascosti i dati nonostante le innumerevoli sollecitazioni”.
“Se tale veto dello Stato Maggiore Difesa non cadrà immediatamente e continueranno ad essere ignorati le disposizioni del vertice politico della Difesa – concludono i sindacati – chiederemo l’intervento delle Commissioni Difesa per fare luce su questa oscura vicenda”.

Arriva l’accordo definitivo sul Fondo Risorse Decentrate 2023

Con la solita tagliola degli organi di controllo

Per la prima volta dopo molti anni siamo riusciti a raggiungere la firma definitiva all’accordo sul Fondo Risorse Decentrate con una tempistica congrua rispetto all’importanza che questo accordo riveste in relazione ad alcuni importantissimi contenuti economici, quali quelli da destinare alle progressioni economiche e quelli che finanziano i progetti locali, quest’anno con una dotazione particolarmente consistente, pari a circa 3500 euro pro capite, oltre all’aumento degli importi sulle posizioni organizzative e sulle indennità di direzione, alla definizione dei minimi tariffari da garantire sulla retribuzione delle turnazioni.

Un accordo estremamente importante che chiude una fase negoziale particolarmente intensa e ricca di risultati. E ne apre un’altra, che riguarda sia l’applicazione concreta degli accordi che le partite ancora aperte, a partire dalla definizione dei criteri per l’applicazione dell’accordo sui passaggi di area, che sarà materia di confronto a partire dalla ripresa dopo le vacanze.

In tutto questo contesto favorevole abbiamo dovuto registrare l’ennesimo intervento a gamba tesa degli organi di controllo che ha imposto come condizione per la sottoscrizione definitiva dell’accordo il taglio del finanziamento previsto per remunerare le posizioni di specifica responsabilità di Seconda Area, motivando tale taglio con la necessità di definire a monte i criteri di attribuzione. Una posizione in aperta contraddizione con il rilievo che giusto un anno fa ci fecero sullo stesso tema, con il quale imposero di non applicare questo istituto in assenza del nuovo ordinamento professionale. Il cui accordo è sopraggiunto giusto un mese fa e quindi eravamo perfettamente in grado di definire un accordo per i criteri di erogazione che invece non è più possibile fare perché hanno tagliato il finanziamento previsto nel Fondo. Insomma roba da pronto soccorso psichiatrico. Purtroppo non era possibile, per evidenti motivi, accedere alle richieste di qualche collega di rinviare la sottoscrizione definitiva, perché questo avrebbe messo a serio rischio il risultato lungamente rincorso di arrivare ad una definizione in tempo utile a garantire la piena applicazione degli istituti contrattuali. Per tale motivo abbiamo proposto una nota a verbale, che al momento ha l’adesione della quasi totalità delle sigle sindacali, che, oltre a protestare vivacemente per tale comportamento, chiede un intervento della direzione politica presso gli organi di controllo per garantire il rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori del MIC e chiede la definizione dei criteri in modo da garantire l’applicazione a regime di questo istituto contrattuale a partire dal 1 gennaio 2024.

A parte questo spiacevolissimo episodio, che dimostra da solo quanto sia complicato conseguire obiettivi contrattuali in un contesto in cui dobbiamo continuamente registrare incursioni degli organi di controllo che travalicano le proprie competenze imponendo linee di condotta che ledono l’autonomia della stessa controparte, non possiamo che esprimere soddisfazione rispetto agli obiettivi raggiunti che ci consentono di affrontare con maggiore serenità almeno gli scenari della contrattazione che si apriranno dopo la pausa estiva.

In allegato il testo dell’accordo e la scheda tecnica.

Siglato l’accordo sul Fondo Dirigenti 2022

Sempre in mattinata abbiamo siglato l’accordo di ripartizione del Fondo Dirigenti per l’anno 2022. L’accordo riflette in massima parte quello definito per il 2021, con una piccola modifica nella parte che riguarda l’attribuzione del premio di eccellenza che amplia l’opportunità di partecipazione estendendola ai dirigenti di seconda fascia. Noi abbiamo siglato l’accordo ma abbiamo rilevato come ancora una volta non si affrontano tutte le questioni che il CCNL demanda alla contrattazione integrativa, costringendo il tavolo a soluzioni pasticciate quali quello della definizione del premio di eccellenza in un contesto dove non esiste un serio sistema di valutazione. Per questo abbiamo proposto, e ottenuta, una dichiarazione congiunta con cui le parti si impegnano, a partire dal mese di ottobre prossimo, ad avviare il confronto finalizzato alla stipula del contratto integrativo dei dirigenti del MIC.

Claudio Meloni

FP CGIL Nazionale

MIM – L’insistenza finalmente paga?

Il capo di Gabinetto risponde alle nostre sollecitazioni

A seguito delle ripetute comunicazioni sulle improbabili e inattuabili tempistiche indicate agli uffici periferici per le attività propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico (l’ultima inviata questa mattina e precedentemente il 19 luglio), il Capo di Gabinetto, con una stringatissima nota ci ha comunicato di aver interessato i Capi Dipartimentoper le rispettive valutazioni e proposte di soluzione”.

Questo non vuol dire, ovviamente, che la questione sia risolta. Dati i tempi strettissimi le proposte dovranno arrivare nell’immediato ma registriamo con soddisfazione il fatto che finalmente le nostre richieste sono riuscite a scalfire quella sorta di “muro di gomma” contro il quale da tempo ci siamo trovati ad imbatterci.

Nei giorni restanti di questa settimana vedremo se le indicazioni del Capo di Gabinetto porteranno a qualche effettivo risultato, fermo restando che insisteremo per un incontro sul tema specifico in modo da prevenire il ripetersi di tali situazioni.

FP CGIL

FP CGIL Nazionale

Il coordinatore nazionale del MIM

Comparto Funzioni Centrali

Davide Perrelli

Anna Andreoli

Al Direttore Generale

Dott. Vincenzo Caridi

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: Richiesta modifica Messaggio Hermes n.2850/2023

In riferimento al messaggio in oggetto, concernente la proroga dei termini per l’attivazione della procedura di conciliazione in relazione alla valutazione finale 2022, la scrivente organizzazione richiede un’estensione della deadline fissata almeno al 30 settembre.

L’individuazione del termine al 22 agosto, infatti, non può essere considerata quale elemento di garanzia per il personale in ferie, viepiù considerato che le schede di valutazione non risultano ancora visibili.

Essendo certi che l’Amministrazione non voglia utilizzare un escamotage per arginare il rischio di procedure conciliative, anche in vista del più ampio confronto sulla valutazione individuale anticipato dal Direttore Generale nelle scorse settimane, si chiede – pertanto – la succitata estensione della proroga.

FP CGIL

Antonella Trevisani

Lettera aperta

Sviluppi economici 2023: ricomprendere tutti gli esclusi degli anni 2021 e 2022, compresi i lavoratori della prima area!

Alla Delegazione trattante del Personale civile della Difesa

OGGETTO: Sviluppi economici 2023. Accordo stralcio CCNI Parte economica

In riferimento al CCNI parte economica dell’anno 2023, Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa sottolineano la necessità di ricomprendere tra i destinatari tutti coloro che risultano esclusi dalle progressioni degli anni 2021 e 2022, compresi i 1.120 lavoratori della prima area.

Tenuto, altresì, conto che la delegazione ha inviato oggi una ulteriore e diversa proposta, sia della parte giuridica che economica, che non recepisce le richieste del sindacato confederale e penalizza i dipendenti, considerata la necessità di non dilatare i termini per corrispondere ai lavoratori le risorse attese, le scriventi OO.SS. chiedono di concludere con urgenza un accordo stralcio relativo alla parte economica.

Distinti saluti

FP CGIL                     CISL FP             UIL PA

Massimiliano Prestini Massimo Ferri   Carmela Cilento

                                   Franco Volpi

Roma, 2 ago – “Al momento possiamo decisamente affermare che la nostra delegazione ha lavorato e continuerà a lavorare per raggiungere risultati che rispondano alle aspettative di chi rappresentiamo, medici e dirigenti del SSN”: lo dichiara Andrea Filippi Segretario Nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN. “Ma andiamo per gradi: sulle risorse economiche, che ricordiamo sono state definite dalla leggi di bilancio 2018/2020, abbiamo ottenuto di destinarle per l’80% sullo stipendio fondamentale, abbiamo introdotto finalmente un’indennità di specificità anche per i Dirigenti sanitari e delle professioni sanitarie, e la quota accessoria del finanziamento è destinata quasi tutta alle carriere ed agli incarichi. Abbiamo migliorato le relazioni sindacali, soprattutto sul capitolo del confronto, cosi come abbiamo inserito criteri più stringenti sull’utilizzo inappropriato delle sostituzioni”, continua Filippi.
“L’argomento di maggiore attenzione è quello relativo agli incarichi: come Fp Cgil abbiamo proposto ed ottenuto che le aziende ‘dovranno’ assegnare gli incarichi entro tempi definiti dal contratto nazionale, un risultato raggiunto a beneficio dei tanti professionisti che ancora non hanno l’incarico, e dei giovani che avranno certezza dei passaggi di carriera. E ancora, abbiamo definito meglio l’esonero del periodo di prova e sulla formazione abbiamo chiarito l’utilizzo delle 4 ore di aggiornamento”.
“Sull’orario di lavoro, guardie e pronta disponibilità, dopo mesi di una trattativa resa complicata dalle gravi carenze di personale in essere, ad oggi stiamo discutendo di mettere un limite chiaro all’utilizzo dell’eccedenza oraria che ci consentirebbe di non azzerarla, come invece avviene oggi nelle aziende, ma sul tema ci sono ancora dei punti da definire con più precisione, fermo restando i limiti imposti alle assunzioni di personale che il contratto non può risolvere e che per la Fp Cgil rappresenta il motivo principale della mobilitazione di questi anni con la proposta di Piano straordinario di assunzioni. Infine possiamo affermare che il contratto va nella direzione di migliorare la conciliazione dei tempi di vita-lavoro e delle carriere soprattutto nei termini delle pari opportunità”.
“Allo stato mancano da definire i capitoli: del patrocinio legale, del part time e dell’indennità di esclusività per i dirigenti delle professioni sanitarie. Noi continueremo a lavorare per ottenere i migliori risultati, utilizzeremo questo tempo che intercorre fino alla prossima convocazione per informare e far partecipare le lavoratrici ed i lavoratori, affinché sia noto lo stato di avanzamento sul CCNL 19/21 e per avviare la mobilitazione sul 2022/24. Non sfugge a nessuno infatti che la chiusura di questo contratto non esaurisce le nostre rivendicazioni per le quali con la Cgil siamo pronti nei prossimi mesi alla mobilitazione”.

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