Gli impegni da noi assunti in questi anni nella lotta al precariato e ribaditi in occasione dell’iniziativa del 30 marzo scorso “Superare il precariato costruire il futuro” hanno prodotto un primo risultato per la vertenza dei precari, assunti a tempo determinato presso Comuni, Province, Regioni ed altri enti locali del Meridione per il supporto alle politiche di coesione: la Commissione bilancio del Senato ha approvato ieri un emendamento presentato da senatori di minoranza e di maggioranza e riformulato dal governo, che prevede la possibilità per gli enti di stabilizzare quanti maturino 24 mesi di servizio, previo colloquio selettivo e all’esito della valutazione positiva dell’attività svolta. I 24 mesi possono essere computati sommando periodi svolti anche presso amministrazioni diverse da quella che procede alla stabilizzazione. Si tratta di un importante passo avanti che colma la distanza tra queste procedure di stabilizzazione e quelle previste per le amministrazioni centrali.
Così Funzione Pubblica Cgil.
Continueremo ad agire e a mobilitarci sia a livello nazionale che sui territori perché le amministrazioni diano seguito a questa norma e perché vengano superate le criticità che dovessero emergere. Reputiamo infatti un errore non aver previsto risorse destinate al pagamento del salario accessorio anche per questi lavoratori, come da noi proposto.
Adesso – conclude Fp Cgil – bisogna attendere il completamento dell’iter di conversione in legge del decreto in Parlamento che è previsto entro il 25 aprile.
Intervenire per risolvere le criticità che attanagliano il terzo settore socio-sanitario assistenziale educativo dove alle difficoltà strutturali connesse alla carenza di manodopera e all’elevato turnover si affianca lo stallo in cui versano le trattative di rinnovo dei contratti nazionali, connotate dall’atteggiamento dilatorio di alcune associazioni datoriali, mentre si assiste in misura crescente a fenomeni di dumping sociale, salariale e contrattuale.
È quanto ribadito dalle organizzazioni sindacali di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uiltucs ricevute dal Senatore Francesco Zaffini, Presidente della Commissione Affari Sociali e Sanità, presente al flash mob organizzato durante il Convegno sul DDL Anziani svoltosi il 16 marzo scorso presso la Sala Capitolare del Senato.
Nel corso dell’incontro i rappresentanti sindacali hanno riferito quanto avvenuto durante la trattativa per il rinnovo del Ccnl Anaste, che ha sottoscritto un contratto al ribasso con organizzazioni sindacali non rappresentative, di fatto interrompendo una trattativa che durava da 18 mesi.
Tra i principali punti per i quali le organizzazioni sindacali confederali non hanno sottoscritto il rinnovo contrattuale: il trattamento di malattia, decurtato per i primi tre giorni; la facoltà di licenziare il lavoratore essendo previsto un periodo di comporto di soli 140 giorni in 3 anni; sulla parte economica tabellari disallineati con gli altri Ccnl di settore 2020/2022 rinnovati o in fase di rinnovo, determinando un notevole dumping salariale.
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fisascat Cisl e Uiltucs continueranno la loro azione di mobilitazione e metteranno in campo tutte le iniziative per tutelare la dignità del lavoro e la valorizzazione economica e professionale di chi opera nel settore socio-sanitario-assistenziale.
Oggi presso la sede di Via Fornovo, alla presenza del Dr. De Camillis, dirigente del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e della Dr.ssa V. Savastano per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, abbiamo firmato il rinnovo per il triennio 2023 – 2025 delle Linee guida per la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle Ambasciate, Consolati etc.
Un grande lavoro di squadra di CGIL, CISL e UIL, che tradizionalmente da anni seguono la disciplina, e una proficua interlocuzione con il Ministero del lavoro ha portato ad un risultato estremamente positivo.
Sono stati rivisti gli importi del tabellare con un aumento che sfiora il 6%, stabilizzate le indennità e aumentati gli scatti, il tutto per cercare di far fronte alla crisi economica ed all’inflazione.
Per quanto riguarda la parte normativa sono state rese ancora più chiare le parti relative al sostituto di imposta, quelle relative ai diritti, ed è stato implementato l’articolo sul lavoro agile rendendo la disciplina affine ai Contratti Nazionali del pubblico impiego, con una regolamentazione accurata dello strumento organizzativo del lavoro agile.
CGIL, CISL e UIL non hanno dimenticato il trattamento persecutorio subito dalle lavoratrici e dai lavoratori delle legazioni consolari in relazione alle cartelle esattoriali pregresse: con queste linee guida ed il combinato disposto dell’aumento dei tabellari e delle indennità si è cercato di dare una prima risposta alla condizione economica difficile delle lavoratrici e dei lavoratori, ma resta fermo il nostro impegno a cercare di riparare a quell’ingiustizia in tutte le sedi opportune.
Importante la parte sulle relazioni sindacali e la contrattazione integrativa che viene confermata ed integrata e che darà modo alle rsa ed alle oo.ss. territoriali di fare accordi che migliorino ancor di più la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori.
In sede di firma abbiamo rinnovato al Ministero degli Esteri la richiesta di divulgare la Disciplina e di promuovere la sua applicazione nella maggior parte delle legazioni consolari ed ambasciate.
Un passo avanti insieme nella direzione giusta.
CGIL – FP CGIL, Grieco, Ciavaglia, Agostinello
CISL FP Ladogana
UILPA Narcisi
Un’altra giornata nera per le procedure Inail. Nonostante le tante rassicurazioni forniteci, che in verità non hanno mai rassicurato nessuno, anche oggi arrivano dal territorio segnalazioni in merito al malfunzionamento delle procedure. Questa volta è toccato al Documentale in Gra: quasi impossibile effettuare per ore qualsiasi operazione che presupponesse l’utilizzo di un documento. Per il nostro Direttore Centrale O.D. – la cui empatia nel trattare il tema richiama simbologie egizie – ultimamente preso a giustificare il blocco delle procedure esclusivamente all’interno delle sue meravigliose slide con le quali vorrebbe spiegare a noi quello che noi spieghiamo a lui, si tratterà dell’ennesimo “picco di caduta delle attività”; per i lavoratori e le lavoratrici dell’Istituto l’ennesimo blocco lavorativo, l’ennesima frustrazione, l’ennesima constatazione che poi si dovrà, con affanno, recuperare il tempo perduto. Il tutto, come sempre, nel più assordante silenzio di un Direttore Generale che probabilmente non ritiene ancora necessario intervenire per porre rimedio ad una situazione drammatica che espone quotidianamente l’Ente ad attacchi esterni. La soluzione del problema delle procedure è quindi ancora lontana e sicuramente non percepibile. E questo mentre l’Ente si appresta ad ampliare il campo delle tutele, estendendole anche a milioni di lavoratori/lavoratrici e di studenti ad oggi non rientranti nella tutela INAIL. In questo contesto la necessità dello sciopero indetto per le ultime 3 ore del 21 aprile, proclamato quasi all’unanimità dalle sigle sindacali presenti in Inail, è sempre più evidente. Senza personale sufficiente, con procedure che se funzionano, se…, funzionano a singhiozzo, che futuro ha questo Ente? Quali prestazioni potrà continuare a garantire? Qual è la sorte che spetta al suo personale? Non ci resta che piangere era il titolo di un film del grande Troisi. Noi non vogliamo piangere, né tantomeno piangerci addosso. Per noi il titolo è: NON CI RESTA CHE SCIOPERARE!
FP CGIL CISL FP UILPA CONFSAL USB PI DIRSTAT ANMI FLP
Mercanti Molinari Paglia Savarese Mencarelli P.Romano Norcia D’Ippoliti
Pubblichiamo la nota della Direzione centrale per l’Emergenza il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo riguardo la selezione del personale operativo per la spedizione Antartide
Tempo fa chiedemmo all’Amministrazione di aprire una discussione sulla possibilità di utilizzare le risorse del PON, per poter incrementare il salario accessorio di lavoratrici e lavoratori del Ministero.
Difatti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali invece di ricorrere a personale di società esterne – molto spesso precario – per lo svolgimento di attività relative al PON, ha preferito avvalersi dei propri dipendenti, così potendo anche prevedere l’impiego di queste risorse anche in favore del proprio personale.
Non è una novità assoluta nel panorama della PA, in quanto già altri Enti del comparto si sono avvalsi e si avvalgono di tale possibilità, con accordi che prevedono la ripartizione di queste somme anzitutto tra tutti coloro che sono stati impiegati in prima persona per la riuscita della programmazione, ma anche considerando tutto il resto del personale che ha comunque contribuito alla realizzazione degli obiettivi. È però una novità importante per il Ministero, che può in questo modo valorizzare il proprio personale.
Nell’incontro del 4 aprile abbiamo colto l’occasione per chiedere nuovamente all’Amministrazione a che punto si fosse con la possibilità di distribuire questi ulteriori fondi ai lavoratori.
L’Amministrazione, nel confermare la propria volontà di arrivare a un accordo sul punto, ha altresì aggiunto che sono in corso calcoli e simulazioni per garantire una distribuzione equa – che premi innanzitutto i lavoratori direttamente impegnati, ma non soltanto loro – e che si sta lavorando per presentare al più presto una proposta di accordo al tavolo sindacale.
Speriamo davvero si riesca a garantire una distribuzione equa, così che l’accordo in questione possa anche essere un precedente da poter usare per un’ulteriore valorizzazione del personale del Ministero del Lavoro nei prossimi anni.
FP CGIL
Matteo Ariano – Francesca Valentini
Pubblichiamo la nota delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF riguardo la mancata condivisione dell’organizzazione del lavoro
Pubblichiamo la nota delle Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil PA VVF,Confsal VVF e Conapo in merito il riconoscimento della sede disagiata di Menaggio
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil PA VVF, Confsal VVF, Usb VVF e Conapo riguardo il mancato pagamento delle prestazioni delle ore per sostituzioni
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil PA VVF, Confsal VVF, Usb VVF, Conapo e Federdistat in merito le mancate relazioni sindacali
Pubblichiamo gli accordi sulla formazione professionale sottoscritti ieri dalla Fp Cgil per le lavoratrici e i lavoratori di Sport e Salute.
Il primo piano formativo consente, per tutti i dipendenti di Sport e Salute, l’accesso a 35 percorsi strutturati su 14 aree tematiche (con il rilascio di Open Badge,) utili a costruire e arricchire il proprio curriculum formativo personalizzato, attraverso il portale di formazione messo a disposizione dalla Società di Formazione.
Il secondo accordo costituisce invece la prosecuzione di una formazione più specialistica, già svolta nel corso del 2021 e 2022, e già oggetto di precedente accordo sindacale, finalizzata al conseguimento della certificazione internazionale CAPM.
p.la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
La Commissione tecnica licenzia l’ipotesi di accordo sulle nuove famiglie professionali – adesso parte la fase 2 di riscrittura dei profili di ruolo.
Avviato il confronto in sede tecnica per le progressioni economiche 2023 – la proposta dell’amministrazione una buona base di partenza.
La Commissione tecnica paritetica ha ieri licenziato un testo concordato dalla quasi totalità delle sigle sindacali che propone il nuovo assetto delle famiglie professionali del MIC ed i profili di ruolo che le compongono. L’ipotesi contiene anche un allegato con la descrizione generale delle competenze e dei titoli di accesso dall’esterno. In tal modo si ottempera al dettato contrattuale ma, come specificato nel titolo, il lavoro non si ferma qui ma prosegue con un confronto finalizzato alla riscrittura dei mansionari. L’ipotesi definisce un insieme di cinque famiglie professionali: Amministrativa e Gestionale – Sistemi statistico-informatici – Tecnico-scientifica per la tutela del patrimonio culturale – Tecnico-specialistica per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale – Promozione e gestione dei servizi culturali ed educazione al patrimonio. All’interno di queste famiglie professionali vengono inseriti i profili di ruolo sulla base dei percorsi professionali individuati che riguardano sia quelli provenienti dal vecchio apparato professionale che tramite l’individuazione di nuove posizioni di lavoro. Una operazione particolarmente complessa perché ha riguardato un contesto professionale molto variegato e molto caratterizzato dal principio di competenza professionale che deve essere salvaguardato e valorizzato. Una operazione che non è stato possibile concludere complessivamente in quanto l’accordo rimane vincolato ai paletti imposti dagli organi di controllo ed alla sua condizione propedeutica alla stipula degli accordo integrativi. Per tale motivo è risultato opportuno procedere in due fasi: rimane in piedi il percorso di confronto sulla revisione o scrittura dei mansionari specifici, passaggio quanto mai necessario ai fini della concretizzazione dei criteri di opportunità di crescita professionale e di riconoscimento delle competenze dei lavoratori. L’Amministrazione ha dato la possibilità di proseguire nel confronto su questa delicata materia con la finalità di giungere ad un successivo protocollo di intesa e noi, apprezzando la disponibilità, siamo assolutamente disponibili.
L’ipotesi di accordo sarà siglata nella riunione prevista il 12 aprile prossimo, successivamente procederemo alla sua diffusione e, nelle more del suo recepimento da parte degli organi di controllo, restiamo disponibili ad ogni utile approfondimento e verifica con le lavoratrici ed i lavoratori.
Se 500 progressioni in meno vi sembran poche.
Sempre ieri c’è stata la prima riunione della Commissione tecnica sulle progressioni economiche, nella quale l’Amministrazione ci ha presentato una proposta di accordo con l’individuazione di una platea pari a poco meno del 50% degli aventi diritto. 4611 progressioni di cui 111 sui 227 aventi diritto in Prima Area, 3082 sui 6289 aventi diritto in Seconda Area e 1418 sui 2893 aventi diritto in Terza Area. Senza voler fare ulteriore polemica, se avessimo seguito la linea indicata dalle OO.SS. critiche su questa impostazione, avremmo avuto circa 500 progressioni in meno.
Accanto a questo ci è stata presentata una proposta di ripartizione dei punteggi con una tabella distinta per ciascuna area. Proposta che in parte recepisce le nostre prime osservazioni individuando un punteggio preferenziale sulla base dell’anzianità di permanenza nella fascia economica di appartenenza ed aggiungendo a questo un differenziale del 3%, a valere sui punteggi relativi ai titoli culturali ed alla esperienza professionale, che andrà a premiare i lavoratori che da più tempo non hanno avuto la progressione. La tabella propone un peso del 40% nella ripartizione dei punteggi.
Il punto più controverso riguarda il meccanismo della valutazione, che pesa per il 40% sull’intero punteggio, ma anche in questo caso dobbiamo dire che il restringimento della forbice ad una differenza di 4 punti tra il punteggio massimo e quello minimo rappresenta un segnale che noi giudichiamo positivamente. Resta da verificare il meccanismo di certificazione della valutazione, che comunque rimane rapportabile unicamente alle valutazioni ottenute nello svolgimento dei progetti locali, il quale deve essere tarato in modo da risultare il più oggettivo possibile. Resta inoltre la necessità, a parere nostro, di attribuire un punteggio minimo a coloro i quali, per oggettivo impedimento, non hanno potuto partecipare ai progetti, ad esempio chi era in maternità obbligatoria o in un’altra fattispecie di assenza tutelata dalla legge.
La terza gamba sono i titoli culturali, noi abbiamo espresso perplessità sulla proliferazione di titoli non richiesti nella Prima e Seconda area, ma certo non ci pare un problema insormontabile. Mentre francamente non abbiamo compreso l’impostazione darwiniana dell’UNSA, secondo cui è possibile rivendicare solo i titoli di studio superiori a quelli validi per l’accesso dall’esterno e bisognerebbe fare una prova selettiva, sul modello dei quiz delle passate tornate, col rischio, in questo caso reale, di andare lunghi con i tempi. Una conversione alla meritocrazia estrema francamente sorprendente, conoscendo le pregresse posizioni di questa O.S..
In questo mese ci apprestiamo a chiudere tre accordi fondamentali per i lavoratori: il 12 aprile sigleremo l’accordo sulle famiglie professionali e quello sulla ripartizione del Fondo 2023, entro il mese abbiamo ragionevoli speranze di concludere l’accordo sulle progressioni economiche. Con buona pace dei detrattori il tavolo nazionale ha dimostrato una funzionalità sconosciuta alla stragrande maggioranza degli altri Enti delle Funzioni Centrali. Questo consente peraltro di avviare in tempi celeri il confronto sui passaggi d’area finanziati dal CCNL.
Resta ancora insoluto il problema relativo alla conclusione dell’accordo di mobilità volontaria, e ieri ci è stato riferito che l’Amministrazione intende sospendere poiché la nuova Direzione politica starebbe per avviare un nuovo (l’ennesimo) processo di riorganizzazione delle strutture ministeriali, di cui in verità arrivano preoccupanti sussurri, ma che viene tenuto gelosamente segreto persino verso l’apparato interno, figuriamoci verso le sigle sindacali.
Per noi, lo abbiamo ribadito ieri, l’accordo sulla mobilità va fatto nel più breve tempo possibile, quanto ai programmi della nuova Direzione politica non possiamo far altro che sottolineare come le promesse di dialogo siano allo stato rimaste del tutto inevase, così come le richieste che inviamo periodicamente alla loro attenzione. Per cui attendiamo fiduciosi di conoscere e capire se veramente interessa il dialogo sociale oppure si è trattato di un mero scambio di cortesie. Nelle more ci organizziamo la mobilitazione.
Infine una comunicazione di servizio che riguarda le prossime assunzioni AFAV: ci è stato detto che stanno attendendo la comunicazione, da parte di inPA, dell’esito della procedura di scelta sede conclusesi il 30 marzo scorso e successivamente daranno i trenta giorni per l’assegnazione delle sedi di servizio e la conseguente presa servizio.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIC