Abbiamo siglato pochi minuti fa il verbale di intesa relativo alle progressioni orizzontali che si configura come accordo a stralcio rispetto al CCNI 2022 che dovrà “postare”, all’interno del Fondo risorse decentrate 2022, il relativo finanziamento.
L’accordo prevede, così come avevamo chiesto con la nostra nota dello scorso 25 ottobre, 9.348 progressioni che corrispondono ad una platea del 67% del bacino dei potenziali candidati e viene trasmesso ai Ministeri vigilanti, Dipartimento della Funzione Pubblica-Presidenza del Consiglio dei Ministri e MEF/RGS, per la relativa certificazione sulla quale l’Amministrazione dovrà, sin da adesso, impegnarsi ad esercitare, coinvolgendo gli Organi dell’Istituto, tutta la sua capacità persuasiva, stante una preannunciata o presunta volontà di Palazzo Vidoni, così è stato affermato dalla Delegazione di parte datoriale, di validare accordi che prevedono passaggi orizzontali per una soglia non superiore al 50% dei potenziali beneficiari.
Al verbale di intesa si accompagna un accordo di programma con il quale le parti si impegnano non solo ad individuare nel CCNI 2022 strumenti di valorizzazione economica per il personale apicale delle aree e per i colleghi che non conseguiranno le progressioni orizzontali nella prossima sessione, compresa l’attribuzione dei differenziali stipendiali con le successive riqualificazioni professionali, ma ad attivare anche, così come previsto dall’articolo 18 del CCNL 2019/2021, le progressioni verticali in deroga al titolo di studio, utilizzando le risorse collegate alle ordinarie capacità assunzionali dell’Ente (ad oggi quantificabili in 2.154 passaggi da B a C e 649 passaggi da A a B) e quelle straordinarie di cui al comma 8 dello stesso articolo 18 del CCNL 2019/2021 (lo 0,55% del monte salari dell’anno 2018 relativo al personale delle aree professionali A, B e C).
Roma, 27 ottobre 2022
FP CGIL Antonella Trevisani |
CISL FP Paolo Scilinguo |
UIL PA Sergio Cervo |
CONFSAL/UNSA Francesco Viola |
Alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali
Dott.ssa Marina Calderone
OGGETTO: PEREQUAZIONE INDENNITA’ DI AMMINISTRAZIONE
Gentilissima Ministra,
Le scriventi organizzazioni sindacali nel porgere i migliori auguri di buon lavoro per l’incarico ricevuto, evidenziano la necessità di affrontare una questione che riguarda il personale di INL e ANPAL, nei mesi scorsi non compreso nella perequazione dell’indennità di Amministrazione che ha riguardato il personale del comparto delle Funzioni Centrali.
A seguito di un’ampia mobilitazione, culminata con uno sciopero nazionale tenutosi lo scorso 18 marzo – con un’adesione media dell’86% – si era attivato un percorso comune presso il Ministero da Lei presieduto, per inserire una specifica norma nella legge di bilancio 2023 che preveda il riconoscimento della perequazione a far data dal 1° gennaio 2020, come accaduto per il personale di tutte le altre Amministrazioni.
Le chiediamo, quindi, un incontro urgente, per garantire che al personale di questi due Enti sia riconosciuto il medesimo trattamento economico previsto per i dipendenti del comparto.
In attesa di riscontro alla presente, si porgono cordiali saluti.
Roma, 27 ottobre 2022
FP CGIL |
CISL FP |
UILPA |
FLP |
CONFINTESA FP |
CONFSAL-UNSA |
USB P.I. |
M. ARIANO |
M. CAVO |
A.CASALI |
A. PICCOLI |
N. MORGIA |
V. DI BIASI |
G. DELL’ERBA V. SANTURELLI |
Carissimi, vi comunico che in sede di contrattazione decentrata, ieri 26 ottobre 2022 abbiamo firmato, unitamente a tutte le altre OO.SS firmatarie del CCNL Funzioni Centrali 2019-2021, l’ipotesi di accordo per l’individuazione delle Famiglie Professionali e delle relative competenze, l’intesa raggiunta prevede per ogni famiglia professionale una progressione verticale che interessa tutte le aree previste dal nuovo ordinamento.
L’individuazione delle famiglie professionali è il primo atto necessario ed indispensabile per dare realizzazione alle norme di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale ex art 18 CCNL (progressioni fra le aree in deroga).
A tal fine nel corso della trattativa abbiamo sottolineato la necessità di utilizzare congiuntamente sia le risorse finanziate dalla legge di bilancio 2022 (0,55% del monte salari 2018) che quelle relative alle facoltà assunzionali (piano triennale fabbisogno personale) sempreché nella misura massima, prevista dalla legge.
Infine, per quanto attiene alle elevate professionalità, abbiamo chiesto che vengono coperti e finanziate attraverso apposito aumento a bilancio analogamente a quanto fatto con i ruoli dirigenziali.
Roma 27.10.2022
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Avvocatura Stato
Vincenzo Malatesta
Il giorno 25 ottobre abbiamo sottoscritto la pre-intesa per la seconda procedura di progressioni economiche, così come previsto dall’accordo programmatico del 21 gennaio 2022; il totale complessivo dei posti per i passaggi orizzontali è pari a 1910.
La pre-intesa sottoscritta passa ora al vaglio degli organi di controllo (il Collegio dei revisori dei conti, la Funzione Pubblica e la Ragioneria Generale dello Stato), un iter che dovrebbe essere chiuso in tempi brevi in quanto la seconda procedura è stata impostata con gli stessi criteri previsti dal vecchio CCNL funzioni Centrali 2016/2018.
Se l’iter degli organi di controllo procederà speditamente le graduatorie saranno disponibili entro il 31/12/2022.
Il nostro obiettivo è quello di chiudere il passaggio per tutti con la terza procedura che dovrà essere effettuata nell’anno 2023 e seguirà i nuovi criteri previsti dal nuovo CCNL Funzioni Centrali 2019/2021 i quali non prevedono più le “fasce economiche”, ma i “differenziali stipendiali”.
Per quanto concerne il lavoro agile, l’amministrazione ha informato le OO.SS. che l’attuale regolamentazione verrà prorogata fino al 31/12/2022.
L’Agenzia ha, inoltre, illustrato la sua proposta sulle “famiglie professionali” sulle quali abbiamo richiesto di avere tutta la documentazione necessaria per poter fare una valutazione compiuta ed eventualmente una controproposta con l’intento di addivenire al più presto ad un Accordo che possa prevedere anche i passaggi tra le Aree in deroga come previsto dalle norme vigenti.
L’Accordo sul Fondo risorse decentrate anno 2021, a causa delle indisponibilità da parte delle OO.SS. Autonome dell’Area Dirigenza per la ripartizione prevista dall’art. 1 comma 7 del Decreto Legislativo nr. 157/2015 tra il fondo dei dirigenti e il fondo del personale non dirigenziale, sarà trattato nel prossimo incontro.
L’amministrazione si è impegnata a convocare il prossimo incontro per il 7 novembre p.v. per completare la discussione sugli argomenti rimasti in sospeso.
In ultimo è stato comunicato che nei primi giorni della prossima settimana saranno pubblicate le graduatorie dei passaggi di fascia in corso.
FPCGIL CISLFP UILPA
Iervolino De Caro Procopio
Il futuro della società 3-I, il lavoro agile in Istituto, il nuovo sistema di valutazione delle performance e le schede di valutazione. Sono tanti i temi che hanno caratterizzato il confronto tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali nelle ultime quarantotto ore. E nuovi incontri, ugualmente importanti, sono già in agenda: a cominciare dalla contrattazione, prevista per oggi pomeriggio, sulle progressioni orizzontali, argomento centrale nella vita dell’Istituto per il riconoscimento e la valorizzazione delle professionalità INPS.
Cerchiamo, allora, di fare ordine tra i tanti temi dibattuti finora.
Società 3-I. Il battesimo della SPA è stato rinviato. L’atto costitutivo, in tal senso, deve prima ottenere l’avallo da parte del nuovo Esecutivo, l’Amministrazione ha sottolineato che la nascita della società rappresenta nelle intenzioni dell’INPS, una “reinternalizzazione del servizio”, destinata a realizzare economie di scala. Attualmente INPS è legato a contratti Consip col meccanismo di ribasso: se si vuole operare su Intelligenza Artificiale e altri sviluppi digitali, è il ragionamento dell’Amministrazione, è necessario uscire da questa vincolante cornice di mercato.
Come FP Cgil abbiamo rimarcato l’importanza di avere trasparenza sull’intera operazione: il termine “reinternalizzazione” può esercitare un certo fascino solo se corrisponde alla volontà d’investire su INPS; non vorremmo diventasse uno specchietto per le allodole. Per questo abbiamo chiesto all’Amministrazione di approfondire il tema, fornendo alle rappresentanze dei lavoratori ogni elemento utile per avere un quadro d’insieme sulla strategia che INPS sta adottando. Senza il quadro complessivo, senza i numeri e il contesto, è difficile superare le nostre perplessità, già manifestate ai precedenti tavoli. Se i vertici dell’Istituto saranno chiamati a spiegare nel merito le ragioni per la costituzione della nuova SPA al Governo, chiediamo di conoscere i dati che verranno forniti in quell’occasione, affinché ci sia una piena comprensione – all’interno dell’Istituto – di questa operazione. In tal senso, l’Amministrazione si è impegnata ad approfondire a breve il tema.
Lavoro Agile. Come FP Cgil abbiamo ancora una volta evidenziato quanto l’individuazione di ampie fasce di contattabilità sia antitetica allo spirito dello smart-working e come questo costituisca, da ultimo, un grosso problema dirigenziale, un limite palese. Il lavoro agile è regolamentato dal contratto collettivo nazionale, al di là delle linee guida fornite dall’Istituto. Malgrado ciò si stanno rilevando degli aspetti in netto contrasto col dettato contrattuale. Il cuore del problema è che la principale caratteristica del lavoro agile è la possibilità di scollegare la presenza fisica dalla prestazione lavorativa; qui, invece, non si valutano gli obiettivi che l’Amministrazione vorrebbe raggiungere (e ci torniamo a breve) ma rigidamente gli orari, specie in alcune realtà territoriali dove – in forma scritta o, peggio, a livello verbale – sono state date le “linee guida delle linee guida”, ancorando l’Inps a un’organizzazione del lavoro che si riteneva superata già nella prassi. Questo indica, e lo constatiamo amaramente, l’incapacità di alcuni dirigenti d’individuare le attività “smartabili” nei processi lavorativi: di questa incapacità il conto non può essere presentato ai lavoratori. Anche su questo punto l’Amministrazione si è impegnata a un confronto coi dirigenti per avere uniformità. Nel frattempo i termini per l’inserimento in AULA delle preferenze delle lavoratrici e dei lavoratori sono stati ampliati: dal 31 ottobre al 25 novembre.
Valutazione delle performance. Nel primo confronto interlocutorio, l’Amministrazione ha presentato la riforma del Sistema di Misurazione e Valutazione delle Performance (SMVP) attualmente in vigore nell’Istituto. Il progetto di “riforma” passerebbe dalla valorizzazione di due elementi: l’indice di giacenza, che già nel 2023 dovrebbe assumere un peso consistente, e le operazioni sulla Work Area Integrata, che impatterebbero di più sul raggiungimento degli obiettivi. Tra le modifiche proposte, inoltre, rileviamo la volontà d’investire maggiormente sulla contrattazione decentrata e di rimodulare l’analisi delle performance individuali. Gli obiettivi di gruppo, a giudizio dell’Amministrazione, pesano troppo e attualmente depotenziano la valutazione individuale effettuata dal Dirigente, per questo si intende procedere per il coefficiente relativo all’accesso all’alta formazione e sui percorsi di carriera, ad abbassare il peso degli obiettivi di gruppo dal 60% al 40% ed aumentare il peso della valutazione del Dirigente dal 20% al 40%.
Come FP Cgil abbiamo rilevato che l’idea di variare il peso degli obiettivi di gruppo non è condivisibile: ciò inevitabilmente implicherebbe un incremento del peso della valutazione dei dirigenti, criterio estremamente aleatorio e discrezionale. Riteniamo, semmai, che l’obiettivo di gruppo debba riguardare il territorio di riferimento (inteso come Direzione Provinciale), questo per evitare l’insorgere di situazioni anomale e per non intaccare ulteriormente i meccanismi di solidarietà tra colleghe e colleghi, meccanismi su cui si regge l’Istituto.
Sulla valorizzazione della contrattazione decentrata, invece, abbiamo manifestato la nostra apertura, nel novero di quanto già siglato nel CCNL. Vanno però definiti i meccanismi di questo approccio, per non svuotare di significato l’iniziativa e per non rendere ancora più complesso il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti.
Il nostro sistema di valutazione della performance è complesso e articolato e ogni variazione muta l’equilibrio, specie quelle indicate: legare il 124 all’indice di giacenza non è con ogni evidenza un’operazione secondaria e, anzi, rischia di diventare l’ennesimo ostacolo al raggiungimento degli obiettivi che potrebbe penalizzare la platea dei lavoratori. La Work Area Integrata manca ancora di una esaustiva definizione, per cui è pressoché impossibile valutare quanto la sua valorizzazione possa incidere in futuro. Il vincolo che la FP CGIL pone è non aggravare ulteriormente il carico di una realtà, quella INPS, che da anni si muove su ogni territorio del Paese reggendo i colpi di un’evoluzione normativa senza precedenti e grazie allo spirito di abnegazione delle colleghe e dei colleghi. Il SMVP può sicuramente essere migliorato, a patto che ciò non complichi ulteriormente l’operato delle sedi, secondo un tradizionale approccio “sfidante” spesso scisso dall’analisi delle condizioni in cui versano sedi e territori.
Schede di valutazione. L’Amministrazione ha comunicato di aver trasmesso un totale di 28.110 schede, considerati anche i trasferimenti che si possono essere registrati nell’arco del 2021. A fronte di ciò, sarebbero pervenute 150 richieste di chiarimenti/colloquio. Su richiesta nostra e di altre sigle, l’Amministrazione ha accettato di prorogare i termini della valutazione 2021, comunicando altresì di voler intraprendere il percorso che porterà alla valutazione intermedia del 2022. L’Amministrazione ha quindi anticipato la trasmissione di un documento d’analisi sul reassessment, nonché il dettaglio dell’ordinamento delle funzioni.
Roma, 26 ottobre 2022
Coordinatrice nazionale FP CGIL – INPS |
Antonella Trevisani |
Pubblichiamo la nota dell’Ufficio per la Medicina del Lavoro e la Formazione Sanitaria in merito la procedura di attivazione del team Psicologico CRI per il supporto psicologico al personale operativo CNVVF
A seguito della richiesta unitaria F Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF di chiarimento riguardo la gestione banca ore, pubblichiamo la risposta del Dipartimento
Nella giornata del 25 ottobre è proseguita la discussione sulle famiglie professionali, sulla base dell’ulteriore documentazione inviataci da INL.
Da parte nostra abbiamo evidenziato in premessa che il lavoro inviatoci dà finalmente un’idea più chiara della direzione che questo Ente intende percorrere. Tuttavia, ci sembra che il sistema ipotizzato – per come appare declinato – non evidenzi spesso una differenza tra famiglie professionali e profili di ruolo, anzi per alcuni versi rischi di determinare una confusione tra il concetto di “famiglia” e quello di “profilo”.
La logica che, a nostro parere, dovrebbe indirizzarci e che ci viene consegnata dal CCNL dev’essere quella di avere poche famiglie professionali ben caratterizzate nei loro ambiti di competenze, al cui interno ricomprendere profili di ruolo più specifici.
Il nuovo sistema delle famiglie professionali, in sostanza, dovrebbe poter valorizzare adeguatamente le professionalità presenti, ma garantendo al tempo stesso: mobilità tra le aree (da qui la necessità di prevedere passaggi dalla prima alla seconda e dalla seconda alla terza, stanziando le risorse appositamente previste dal CCNL), mobilità tra famiglie e profili (su base esclusivamente volontaria e sulla base di un regolamento concordato al tavolo nazionale, per poter accrescere la propria professionalità), mobilità da/verso altri Enti. Tutto questo può avvenire se le famiglie sono costruite in modo intelligente e non come “prigioni” da cui non si può uscire ovvero “orticelli” in cui non si può entrare.
Per questo – pur considerando che la contrattazione e il confronto dovranno ancora proseguire -, in coerenza con l’impianto previsto per la seconda area nella proposta dell’Amministrazione, che individua le famiglie di assistente tecnico e assistente amministrativo abbiamo avanzato una prima proposta per la terza area, che prevede: una famiglia dei funzionari amministrativi, una dei funzionari tecnici, una degli ispettori del lavoro e una degli ispettori di salute e sicurezza sul lavoro.
All’interno di queste famiglie, si dovrebbero poi declinare specifici profili professionali: così ad esempio, noi riteniamo che la famiglia degli ispettori di salute e sicurezza debba a sua volta prevedere almeno due ulteriori profili di ruolo, non potendosi immaginare che anch’essi possano essere “tuttologi” del settore.
Riguardo ai possibili profili di ispettore di previdenza e ispettore assicurativo che l’Amministrazione ha ipotizzato di inserire insieme a quello di ispettore del lavoro, se da un lato comprendiamo la scelta di voler prevedere questi due profili e le sue ragioni, dall’altro dobbiamo ricordarci che, ad oggi, abbiamo del personale ispettivo che è stato scelto con i criteri più svariati per ricevere quel tipo di formazione. Andare a far confluire questi lavoratori, sic et simpliciter, in questi due ipotetici profili, potrebbe rischiare di alimentare inutilmente disparità di trattamento e conflittualità tra colleghi.
Nella famiglia dei funzionari amministrativi, inoltre, si potrebbero prevedere il profilo dei funzionari giuridico-amministrativi e quello dei funzionari del contenzioso.
Nella famiglia dei funzionari tecnici, infine, si potrebbero inserire il profilo professionale del funzionario informatico e quello del funzionario gestionale.
Riguardo all’area delle elevate professionalità, l’Amministrazione ha ribadito l’intenzione di prevederla ma, allo stesso tempo, ha confermato la necessità di accompagnare questa previsione da un parallelo ragionamento sulla riorganizzazione di INL, così da individuare in modo più preciso chi ne possa far parte, per evitare che quella previsione resti priva di applicazione o abbia criteri poco chiari di ingresso.
L’intera operazione che stiamo realizzando si deve accompagnare ad altri due elementi, per noi imprescindibili: la necessità di prevedere passaggi di area, come disposto dall’art. 18 del nuovo CCNL, partendo dal presupposto che ci sono colleghi attualmente in prima area che svolgono mansioni di seconda e colleghi di seconda area che svolgono da tempo mansioni di terza e vanno quindi reinquadrati nelle aree superiori, in base alle competenze sinora acquisite. E’ questo il momento storico per fare quest’operazione con un accordo specifico, usando le risorse disponibili previste dal CCNL. Per questo, abbiamo ribadito la richiesta di avere i conti delle somme disponibili per i passaggi verticali e capire i numeri delle progressioni verticali possibili.
Ulteriore elemento che va disciplinato è quello della mobilità volontaria tra famiglie/profili, così da garantire che un lavoratore possa scegliere periodicamente nel corso della sua vita lavorativa, sulla base anche della disponibilità di posti in organico, di mutare il proprio profilo, così da ampliare la propria professionalità, le proprie competenze e da favorire una mobilità interna professionale. Si rende quindi necessario un accordo che stabilisca che periodicamente – es. una volta all’anno – ci si incontri al tavolo nazionale per prevedere la disponibilità di posti nei vari profili, procedendo poi al reinquadramento del personale che abbia presentato domanda.
Prossimo incontro previsto per il 31 ottobre. Registriamo, intanto, che nella sua replica finale, l’Amministrazione si sia resa disponibile a prevedere due famiglie professionali ispettive (una degli ispettori del lavoro e una degli ispettori tecnici) e a fare i conti per quantificare i passaggi verticali in deroga, come disposto dal CCNL.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |
Ci pervengono, quotidianamente, segnalazioni relative alla mancata/parziale concessione del lavoro agile ai cd “lavoratori fragili”.
In merito si chiarisce che la normativa di riferimento è la Legge 142/2022, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 21 settembre, che proroga al 31 dicembre 2022 la disciplina di cui all’art. 26, comma 2-bis, del decreto-legge n.18/2020.
Pertanto, fino al 31 dicembre 2022, i lavoratori c.d. fragili, in possesso di adeguata certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della L. 104/92, di norma svolgono la propria attività lavorativa in modalità agile per l’intera settimana.
Quanto detto è stato precisato anche nella circolare del 3 ottobre scorso dal Direttore Generale del Personale, che si allega alla presente, e che, all’ultimo capoverso, chiarisce che: “…. nulla osta a che i soggetti fragili eseguano la prestazione lavorativa in modalità agile senza tener conto della maggior presenza in ufficio …. in quanto effettivamente non previsto dalla regolamentazione ministeriale generale”.
Nel caso si rilevino applicazioni difformi da quanto normativamente previsto, può essere contattata la sede Fp Cgil competente.
la Coordinatrice nazionale MIMS p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella
Pubblichiamo l’aggiornamento della Direzione Centrale per la formazione in merito il personale ammesso al corso di formazione per capo squadra decorrenza 2021
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e Conapo in merito le problematiche del servizio mensa presso la sede aeroportuale
Molte le risposte inevase sull’organizzazione e la gestione del Comando, pubblichiamo la richiesta di i incontro della strutture territoriale Fp Cgil VVF