Pubblichiamo la nota del Coordinamento regionale Fp Cgil VVF riguardo la selezione per formazione SAPR
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per l’ Emergenza, il Soccorso tecnico e l’Antincendio Boschivo riguardo la ricognizione disponibilità per mansioni operative presso il Servizio Centrale T.A.S. e presso il
C.O.N. rivolta al personale appartenente ai ruoli dei Vigili del Fuoco e dei Vigili del Fuoco AIB
Pubblichiamo la lettera delle strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF riguardo l’assenza della nomina del dirigente del Comando di Taranto
Si è svolto nella mattinata di oggi 1 Giugno 2022, l’atteso confronto sulla proposta della parte pubblica in materia di lavoro agile.
La delegazione di FPCGIL ha rappresentato una serie di punti di modifica al documento che di seguito elenchiamo.
In linea generale, dal nuovo C.C.N.L vanno colte tutte le opportunità che tale strumento prevede sul lavoro a distanza. Vanno quindi superate tutte le direttive precedentemente impartite e derivate dalla situazione emergenziale dovuta alla pandemia e quelle emanate successivamente dal Ministro della Pubblica Amministrazione, con la finalità di indirizzare l’utilizzo di questo tipo di organizzazione del lavoro fino all’entrata in vigore del contratto.
Va rivista l’organizzazione del lavoro a distanza come una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro, con la finalità di migliorare i servizi pubblici e l’innovazione organizzativa, migliorando l’equilibrio tra tempi di vita e di lavoro.
Abbiamo chiesto una evoluzione qualitativa di mentalità a tutti i Dirigenti / Direttori, affinché interpretino l’uso del lavoro agile nelle sue varie forme, non come uno strumento ostativo allo loro mission istituzionale, ma come un nuovo modello di gestione del lavoro e dei suoi flussi.
Abbiano chiesto che venga eliminato dall’accordo, qualsiasi riferimento al numero di giorni in cui possa essere svolta l’attività di lavoro agile, condizione che rischierebbe di limitare l’utilizzo dello strumento e soprattutto le finalità di miglioramento del servizio offerto. La strutturazione del numero delle giornate in presenza rispetto a quelle in smart working verrebbe rimandato alle singole esigenze degli Istituti e Uffici dell’Amministrazione e quindi alla contrattazione decentrata.
Abbiamo ribadito come la difficoltà nella fornitura di apparati digitali e tecnologici al dipendente, non può diventare ostativa alla concessione del lavoro agile, come non può esserlo la necessità che l’ufficio abbia definito un piano di smaltimento del lavoro arretrato, ove sia stato accumulato.
Inoltre, la previsione che il lavoratore sia tenuto ad elaborare un report delle attività svolte da remoto, a cadenza giornaliera, settimanale o mensile, secondo le disposizioni del direttore dell’ufficio, non è prevista dal contratto di lavoro e comporta un ulteriore carico di lavoro per il personale, soprattutto se prevista dal direttore in forma giornaliera.
Altro punto importante è stata la nostra richiesta che l’accordo dovrà prevedere che, in caso di diniego o revoca del provvedimento da parte del direttore, sia prevista la motivazione e, soprattutto, in caso di modifica delle date concordate per esigenze di servizio, vi sia la presenza di un giustificato motivo. Nella sottoscrizione dell’accordo individuale abbiamo chiesto che possa deve essere prevista l’assistenza al lavoratore di un rappresentante sindacale e che siano stabilite nello stesso accordo la fascia di contattabilità e di inoperabilità, come previsto dall’articolo 39 del C.C.N.L.
Infine, abbiamo chiesto che nella bozza di provvedimento venga aggiunto un riferimento al lavoro da remoto, come previsto dall’articolo 41 del contratto di lavoro.
La parte pubblica ha ribadito la propria volontà di valutare tutti i suggerimenti fatti da FPCGIL nella stesura del nuovo accordo. Ha informato i presenti che verranno confrontate tutte le bozze dei quattro Amministrazioni per raggiungere un accordo definitivo, che sia coerente ma che tenga conto delle differenti esigenze dei Dipartimenti.
Come sempre valuteremo sul merito le modifiche che saranno effettivamente introdotte per esprimere un giudizio definitivo, ribadendo comunque la necessità che entrambi gli strumenti messi a disposizione dal C.C.N.L., lavoro agile e lavoro da remoto, devono trovare effettiva applicazione per il personale del DAP.
Per la FP CGIL Nazionale
Il coordinatore Nazionale DAP FC
Roberto Mascagni
Agenzia delle entrate
Capo Divisione Risorse
Antonio Dorrello
div.risorse@agenziaentrate.it
Agenzia delle entrate
Direttore Centrale Risorse Umane Laura Caggegi
dc.risorseumane@agenziaentrate.it
e, p.c.
Agenzia delle entrate
Direzione centrale del Personale
Ufficio Relazioni Sindacali
dc.ru.relazionisindacali@agenziaentrate.it
Oggetto: Costituzione Organismo Paritetico per l’Innovazione – Lavoro a distanza
Il Contratto Collettivo Nazionale per le Funzioni Centrali recentemente sottoscritto in via definita conferma l’Organismo Paritetico per l’Innovazione la sede in cui si attivano stabilmente relazioni aperte e collaborative su progetti di organizzazione e innovazione, miglioramento dei servizi, promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo anche con riferimento alle politiche formative, al lavoro agile ed alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, al fine di formulare proposte all’amministrazione o alle parti negoziali della contrattazione integrativa.
Riteniamo opportuno, quindi, che l’Amministrazione avvii la costituzione di detto Organismo Paritetico per l’Innovazione anche al fine di accompagnare nella più coerente e corretta modalità relazionale –tra le altre– la trattazione delle modalità di lavoro a distanza (lavoro agile, telelavoro, co-working, lavoro da centri satellite) nell’ottica della normazione di queste modalità di lavoro rendendole inserite e fluide nel più ampio contesto organizzativo dell’Agenzia delle Entrate.
FP CGIL Nazionale Daniele Gamberini |
Agenzia delle entrate
Capo Divisione Risorse
Antonio Dorrello
div.risorse@agenziaentrate.it
Segue nostra Protocollo n.176/U- FP 2022 del 2 maggio 2022
Agenzia delle entrate
Direttore Centrale Risorse Umane
Laura Caggegi
dc.risorseumane@agenziaentrate.it
Segue nostra Protocollo n.176/U- FP 2022 del 2 maggio 2022
e, p.c.
Agenzia delle entrate
Direzione centrale del Personale
Ufficio Relazioni Sindacali
c.ru.relazionisindacali@agenziaentrate.it
Segue nostra Protocollo n.176/U- FP 2022 del 2 maggio 2022
Oggetto: Procedura di adesione al Lavoro Agile – Difformità applicative della Regolamentazione transitoria del Lavoro Agile trasmessa alle proprie articolazioni con nota n. prot. 104815, del 04/04/2022
Con la nota allegata la Scrivente è stata aggiornata dalla FP CGIL Roma e Lazio in merito al persistere di rilevanti criticità/difformità applicative rispetto alla procedura di adesione al Lavoro Agile in alcune sedi dell’Agenzia del territorio laziale.
Nel restare in attesa di riscontro e partendo da quanto rappresentato nella nota citata, sottolineiamo come l’incoerenza tra quanto disposto dagli uffici centrali e quanto applicato nelle articolazioni periferiche rappresenti l’ulteriore tassello di un contesto più ampio che determina la preoccupazione della FP CGIL in merito alle complessive condizioni di lavoro in Agenzia.
Più in generale, osservando la complessità dell’ambito nazionale, sono numerose le segnalazioni provenienti dagli ambiti territoriali di “criticità” nell’adozione puntuale della Regolamentazione transitoria del Lavoro Agile trasmessa alle proprie articolazioni con nota n. prot. 104815, del 04/04/2022, mediante la quale la Divisione Risorse dell’Agenzia ha inteso indicare criteri precisi per la presentazione e la redazione delle istanze di adesione e bozze di accordo ed un preciso iter procedurale per l’accoglimento ovvero per il rigetto motivato.
Stante quanto esposto si ritiene opportuno, anche al fine di scongiurare il rischio di compromissione delle relazioni sindacali su più livelli di interlocuzione, un puntuale intervento di verifica e, se necessario, re-indirizzo rispetto alle linee di condotta diramate da codesta Divisione.
Le modalità di lavoro a distanza dovranno essere inserite e fluide nel più ampio contesto lavorativo e organizzativo dell’Agenzia; l’atteggiamento ostativo rappresentato da una parte del management -anche qualora non rappresentasse l’interpretazione della reale “predisposizione d’animo” della Divisione- determina, di per sé, un tema rilevante nell’ottica della necessaria trattativa contrattualmente prevista su questi temi.
FP CGIL Nazionale Daniele Gamberini |
Pubblichiamo la convocazione che riguarda le OO.SS rappresentative del personale civile del Ministero della Difesa, prevista per il giorno 7 giugno p.v. .
O.d.g.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
p. la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Pubblichiamo la nota dell’Ufficio per la Medicina del Lavoro e la Formazione Sanitaria in merito l’iniziativa che si terrà presso l’ospedale San Pietro Fate Bene Fratelli di Roma il 18 giugno 2022 riguardo l’Open Day sulla prevenzione dermatologica
Pubblichiamo la nota di convocazione in merito la bozza di Circolare sulle modalità e procedure d’impiego delle specialità nautiche nell’ambito dell’organizzazione e della gestione del servizio antincendio nei porti e del soccorso in mare e la revisione della Circolare EM 11/2015 relativa all’organizzazione del servizio di elisoccorso
Il 31 maggio si è tenuto un nuovo incontro con l’Amministrazione, che si è concentrato unicamente sulla nuova bozza di Decreto Incentivi inviataci a seguito dello scorso incontro e di una serie di richieste di parte sindacale.
Tuttavia, con la speranza che finalmente qualcosa si sblocchi, sono stati già calendarizzati altri due incontri (il 9 e il 14 giugno) per discutere di mobilità territoriale, cambi di profilo, FRD 2021 e nuovo regolamento sul lavoro a distanza.
Relativamente all’impiego delle somme destinate all’acquisto di beni strumentali, ci è stato comunicato che nel 2021 queste non sono state usate e che è stata erogata agli uffici solo la somma relativa alla quota fissa – pari a 1 milione e mezzo di euro – su un totale di circa 5 milioni e mezzo. Rispetto a questo, abbiamo anzitutto chiesto di accelerare la distribuzione degli incentivi ancora mancanti del 2021; riguardo all’acquisto di beni strumentali, abbiamo evidenziato che finora gli uffici non ci sembra si siano mossi in modo coordinato, per cui abbiamo chiesto che d’ora in poi gli acquisti di beni strumentali per l’attività ispettiva siano effettuati dal centro, a seguito di una interlocuzione con i territori anche se comunque abbiamo chiesto di valutare la possibilità di destinare l’intero ammontare alla incentivazione delle attività, e la acquisizione della strumentazione informatica dai normali capitoli di bilancio dell’INL. Così, ad esempio, di certo sarà fondamentale procedere rapidamente all’acquisto di cellulari di servizio ed anche considerato che i laptop in dotazione sono equipaggiati con tecnologia LTE si preveda di dotare ogni ispettore di una di SIM dati, questo consentirebbe la possibilità di connessione per ogni necessità di consultazione di banche dati. Naturalmente anche se con risorse diverse si dovrebbe iniziare a provvedere a dotazioni analoghe da destinare anche al resto del personale. Su questo, nel concordare con la nostra richiesta, ci è stato risposto che si valuterà la possibilità del noleggio piuttosto che dell’acquisto, così da avere strumenti costantemente adeguati. Riteniamo sia altresì essenziale fornire il personale di un programma di elaborazione delle buste paga, necessario, ad es., per l’emanazione di diffide accertative e non solo. Sembra incredibile ma delle risorse spese a tal fine negli anni precedenti non siamo ancora riusciti a sapere quante, in che modo e chi le avrebbe utilizzate.
Quanto al merito del documento presentato, riteniamo si stia andando nella direzione giusta anche se ci sono ancora modifiche da fare. Gli obiettivi che vogliamo raggiungere sono sostanzialmente la valorizzazione della funzione ispettiva e la semplificazione degli adempimenti burocratici.
A seguito delle nostre richieste scompare la quota variabile, e resta una quota – pari al 50% – legata al mero esercizio dell’attività ispettiva. C’è poi un’altra quota – sempre pari al 50% – legata al numero di lavoratori tutelati complessivamente dall’INL nel 2022, suddivisa in tre fasce progressive: fino a 35.000 lavoratori tutelati verrebbe attribuito il 40% della quota, a 55.000 il 70%, a 75.000 il 100%.
Abbiamo apprezzato che, come avevamo richiesto, finalmente siano scomparsi i riferimenti alle voci variabili presenti in precedenza (es.: orari disagiati, uso del mezzo proprio, disponibilità al trasporto, etc.) così come – sempre su richiesta di parte sindacale – è scomparso il nesso con le presenze in servizio quale elemento di calcolo e viene anche meno il riferimento alla necessità di utilizzo del mezzo proprio, al fine di tutelare i lavoratori che non lo abbiano messo a disposizione nell’ambito della mobilitazione.
Ci sembra che finalmente si stia andando nella direzione di una somma legata all’esercizio della funzione; proprio per questo abbiamo chiesto di aumentare tale quota al 60-70% e di chiarire che tali importi spettino a tutto il personale che effettivamente svolge attività ispettiva. L’Amministrazione, peraltro, si è dimostrata scettica sulla modifica delle percentuali delle quote, evidenziando la natura sperimentale di questo provvedimento. Proprio partendo dalla natura sperimentale abbiamo ribattuto che sarà necessario rivedersi tra pochi mesi, per verificare quali saranno le ricadute concrete sui lavoratori: su tale aspetto l’Amministrazione ha concordato.
Riguardo alla platea dei lavoratori tutelati, ci è stato chiarito che si tratta di obiettivo su base nazionale, che non considera lo “storico” dei lavoratori tutelati che, ad esempio, nel 2021 si era attestato su 151.000 lavoratori. L’obiettivo che ci si prefigge, infatti, è quello di inserire una logica di gruppo, superando quella individualistica. Su nostra richiesta è stato anche precisato che per “lavoratori tutelati” s’intende coloro cui si riferiscono le irregolarità più gravi, risultanti da ASIL, cui si aggiungono quelli oggetto di diffida accertativa, disposizione o rispetto ai quali siano stati adottati provvedimenti in materia di autotrasporto. Similmente, si è chiarito che i tre lavoratori tutelati per ogni vigilanza tecnica irregolare che rientrano tra quelli tutelati, vanno considerati per singola azienda, così come risulta da ASIL.
Il riferimento agli applicativi servirebbe a ridurre gli adempimenti a carico degli uffici, visto che questi ultimi già li comunicano periodicamente. A questo proposito, abbiamo nuovamente rimarcato l’urgenza di avere finalmente applicativi degni di questo nome, che sgravino di lavoro i territori in tutti i processi e possano consentire anche una valutazione qualitativa dell’attività ispettiva. Al momento sul punto, ci sembra si continui a navigare a vista e riteniamo sia un lusso che non ci si può permettere.
L’attribuzione di queste quote avverrebbe in modo pieno per il personale adibito all’attività ispettiva dal 75% in poi, mentre sarebbe riproporzionato per coloro adibiti all’attività ispettiva dal 74% in giù. Si è posto, quindi, il tema dell’incompatibilità di tali quote con altre forme di incentivazione, per evitare eccessive differenziazioni economiche tra lavoratori che potrebbero scatenare inutili conflitti interni agli uffici.
La bozza, inoltre, prevede che l’erogazione delle risorse relative al numero di lavoratori tutelati avvenga proporzionalmente ai risultati conseguiti in ambito interregionale. Questo significa che ogni ambito interregionale riceverà la seconda quota in proporzione a quanto ha contribuito al raggiungimento del numero globale di lavoratori tutelati. Tale aspetto non ci trova d’accordo, in quanto ci sembra in controtendenza con l’elemento indennitario e su questo chiediamo un ripensamento all’Amministrazione, così da garantire un’omogenea distribuzione delle quote su tutto il territorio.
Allo stesso modo, siamo perplessi dall’inclusione sic et simpliciter del personale che svolge attività di coordinamento della vigilanza. Intendiamoci: siamo d’accordo sulla necessità di garantire un riconoscimento non puramente simbolico a chi svolge quest’attività, in particolare per chi la svolge sul territorio rinunciando ovvero limitando fortemente l’attività ispettiva. Tuttavia, dobbiamo tener presente che questa discussione non può prescindere dall’altra – che dobbiamo riprendere al più presto e che chiediamo di calendarizzare a breve – relativa alla selezione e al pagamento dei titolari di Posizioni Organizzative. Solo trattando in modo organico quest’aspetto, potremo garantire che ci sia un adeguato riconoscimento a chi svolge quest’attività, evitando contrapposizioni.
FP CGIL Matteo Ariano |
CISL FP
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UIL PA |
Il Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF ha proclamato lo stato di agitazione, mancate relazioni sindacali e gestione organizzativa posticcia nella nota che pubblichiamo
Il 9 maggio scorso, presso l’ARAN, abbiamo sottoscritto il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale del comparto Funzioni Centrali. Tra le principali novità del menzionato CCNL vi è la previsione di un innovativo sistema di classificazione del personale definito dalle parti con una triplice finalità:
fornire alle amministrazioni del comparto uno strumento più efficace di gestione del personale; offrire ai lavoratori un percorso agevole ed incentivante di sviluppo professionale; “rendere omogenei i diversi modelli presenti nei CCNL dei precedenti comparti confluiti nel comparto Funzioni Centrali anche al fine di facilitare il riconoscimento delle competenze delle risorse umane nei diversi settori della Pubblica Amministrazione” (art. 12 n. 2).
Secondo l’art. 18 del CCNL, che contiene la disciplina di prima applicazione, il predetto sistema di classificazione del personale entra in vigore nel termine dilatorio di cinque mesi previsto al fine di consentire alle amministrazioni di definire al tavolo negoziale le famiglie professionali del nuovo ordinamento all’interno delle quali confluiscono i profili professionali definiti sulla base del precedente sistema ordinamentale. Entro tale termine la medesima norma prevede che siano “portate a termine e concluse” le procedure di progressione economica e di progressione giuridica disciplinate sulla base del previgente ordinamento professionale. Con rifermento a tale ultimo aspetto nel Ministero della Giustizia risultano inevase la procedura di progressione economica con somme a carico del Fondo Risorse Decentrate relativo all’anno 2021 (questa trattativa è aperta da mesi ed è auspicabile una sua positiva definizione nel breve termine) nonché, per l’Organizzazione Giudiziaria, la procedura di progressione giuridica tra le aree (transito degli ausiliari in area seconda,
passaggio dei contabili, degli assistenti informatici e linguistici in area terza, scorrimento integrale delle graduatorie formate ex art. 21 quater L. 132/15 per funzionari giudiziari e per funzionari NEP e ricomposizione in area terza del profilo professionale dell’ufficiale giudiziario ex art. 21 quater cit.) e la procedura di progressione giuridica nelle aree attraverso l’istituto della flessibilità (cambio di profilo: da conducente di automezzi ad operatore giudiziario; da operatore giudiziario ad assistente giudiziario; da assistente giudiziario a cancelliere esperto; da funzionario giudiziario a direttore), entrambe previste dall’accordo del 26 aprile 2017; per l’Amministrazione Penitenziaria e per l’Amministrazione per la Giustizia Minorile e di Comunità la procedura di progressione tra le aree ex art. 22 comma 15 decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 75 ed eventuale scorrimento delle relative graduatorie.
Considerata la esiguità del termine concesso per definire al tavolo negoziale il nuovo ordinamento professione del personale del Ministero della Giustizia e per portare a termine e concludere le procedure di progressione economica e giuridica pendenti, CGIL CISL e UIL chiedono l’apertura in tempi rapidi del tavolo negoziale al fine di procedere agli adempimenti previsti, in sede di prima applicazione, dal CCNL 2019/2021 del comparto Funzioni Centrali. CGIL CISL e UIL chiedono altresì la costituzione dell’Organismo paritetico per l’innovazione, previsto dall’art. 6 del menzionato CCNL, nell’ambito del quale si attivano stabilmente relazioni aperte e collaborative su progetti di organizzazione e innovazione, miglioramento dei servizi, promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo, anche con riferimento alle politiche formative, al lavoro agile ed alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, e si formulano proposte all’amministrazione o alle parti negoziali della contrattazione integrativa.
CGIL CISL e UIL confidano in un positivo riscontro e porgono distinti saluti.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo / Prestini Marra Amoroso