Al Dott. Raffaele Piccirillo

Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia

e, p.c.

Alla Dott.ssa Gemma Tuccillo

Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

Al Dott. Giuseppe Cacciapuoti

Direttore Generale del personale, delle risorse

e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Oggetto: Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante modifiche al Regolamento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 giugno 2015, n. 84.

Il decreto in oggetto è stato approvato, su proposta della ministra Cartabia, per potenziare gli uffici di esecuzione penale esterna, la cui attività è destinata ad aumentare in modo significativo in vista dell’entrata in vigore della riforma della giustizia che, modificando il sistema sanzionatorio penale, valorizza le pene sostitutive alle pene brevi, compreso il lavoro di pubblica utilità, oltre ad aumentare la pena editale fino a sei anni per i casi per i quali è possibile richiedere la misura della messa alla prova ed il potenziamento della giustizia riparativa.

Nel merito ricordiamo che la FP CGIL è da sempre impegnata perché l’area dell’esecuzione penale esterna veda riconosciuto il suo ruolo strategico nella corretta realizzazione del mandato costituzionale dell’intero sistema penitenziario. Riconoscimento che passa sicuramente dall’incremento degli organici, come da tempo chiediamo, e dalla effettiva valorizzazione delle professionalità presenti in tutte le articolazioni dell’amministrazione.

La costituzione del Dipartimento della Giustizia minorile e di Comunità, istituito nel 2015 con l’intento di valorizzare l’esecuzione penale esterna a fronte del sovraffollamento delle carceri, in un’ ottica di contaminazione con gli uffici minorili, non ha visto negli anni un’assegnazione adeguata delle risorse umane e strumentali per far fronte al forte incremento del carico di lavoro, dovuto anche alla grave carenza di Funzionari di Servizio sociale, assistenti amministrativi e funzionari contabili. Negli anni abbiamo assistito infatti ad un aumento della gestione delle misure alternative e della Messa alla prova, ma anche delle numerose attività in capo agli Uepe, svolte per progetti con gli enti pubblici e del privato sociale, progetti cassa delle ammende, giustizia riparativa, gestione degli sportelli di prossimità presso tribunali e comuni, funzione delle antenne operative presso gli istituti penitenziari.

Si evidenzia inoltre che la realizzazione dell’area di coordinamento all’interno degli Uffici interdistrettuali è stata realizzata attingendo il personale dagli uffici di esecuzione penale.

L’ultimo concorso dei F.S.S. del 2018, indetto dopo circa 20 anni dall’ultimo bando, ha ricoperto soltanto in parte la scopertura del personale e la riformulazione della dotazione del 2020 non ha tenuto conto del personale in quiescenza o transitato ai servizi minorili e dell’impatto prodotto sul carico di lavoro dall’introduzione della Messa alla prova. Frequentemente i F.S.S., poiché debbono sopperire alla carenza sempre più pesante degli assistenti amministrativi, vengono distolti dal loro ruolo professionale. Inoltre l’introduzione del sistema di protocollazione e gestione della documentazione “Calliope”, a cui si sta aggiungendo in questi giorni l’introduzione del sistema “Siepe”, ha determinato un ulteriore aggravio dei carichi di lavoro.

Dai dati pubblicati dal DGMC si rileva che attualmente i soggetti in carico al 15.05.2022 sono 119.734. La situazione lavorativa è divenuta insostenibile, con ricadute notevoli sul benessere organizzativo e non consente un adeguato perseguimento della mission. Gli uffici rischiano di non poter garantire i propri compiti istituzionali, non riuscendo a rispondere nei tempi previsti alle richieste dei committenti istituzionali (Magistratura, Ordinaria, Di Sorveglianza, II.PP).

Per valorizzare gli uffici dell’esecuzione penale esterna in qualità di promotori del cambiamento sociale, al fine di sostenere il percorso di reinserimento e d’inclusione sociale delle persone sottoposte alle misure alternative e alla messa alla prova, con la finalità di prevenire il fenomeno della recidiva, occorre realizzare un grande investimento in termini di risorse umane (FSS, Assistenti amministrativi, Funzionari contabili), strumentazione e sedi adeguate.

Sicuramente la revisione della dotazione organica contenuta nello schema di decreto con la previsione dell’incremento di 11 unità dei dirigenti penitenziari del ruolo di esecuzione penale esterna e di 1092 unità di personale del comparto funzioni centrali, comporterà l’assunzione di personale che andrà a ricoprire le situazioni di più grave carenza di organico; nel contempo, però, occorrerà monitorare le ricadute operative prodotte dall’attuazione della riforma della giustizia al fine di misurare il reale fabbisogno del personale e prevedere per tempo l’assunzione di altro personale.

Di conseguenza sarà importante conoscere di quali profili professionali afferenti all’Area III e II, l’Amministrazione intenda procedere all’assunzione, al fine di garantire la piena operatività degli uffici territoriali, tenuto conto del mandato istituzionale.

Al fine di rafforzare la costituzione del dipartimento della giustizia minorile e di comunità, si auspica inoltre il completo scorrimento delle graduatorie vigenti dei concorsi per dirigenti penitenziari (dell’Esecuzione penale esterna e degli IPM), al fine di superare il fenomeno delle molteplici reggenze in capo ad un unico Direttore.

Infine, ribadiamo la necessità di avviare un percorso legislativo utile al definitivo riconoscimento e alla valorizzazione delle competenze già maturate all’interno delle strutture di esecuzione penale esterna che vedono da anni coinvolte diverse unità di personale anche in attività di programmazione e gestione delle risorse umane, strumentali, economiche finanziarie degli Uffici Locali dell’Esecuzione Penale Esterna pur essendo ancora inquadrate nell’ambito del comparto anziché in quello della dirigenza delle Funzioni Centrali, determinando una insostenibile ed eccessiva disparità di trattamento con colleghi che assolvono alla stessa funzione in altre unità.

Distinti saluti.

Per la Segreteria Nazionale FP CGIL

Florindo Oliverio

Nella giornata di ieri è stato trasmesso alle organizzazioni sindacali il P.D.G. sul lavoro agile per il personale del Comparto Funzioni Centrali del D.G.M.C..Come tutti ricorderete, dopo l’intervento della FP CGIL sulla necessità di recepire quanto previsto dal nuovo CCNL delle Funzioni Centrali in materia e di effettuare il confronto con le organizzazioni sindacali, era stata preparata dalla parte pubblica una bozza di provvedimento, sulla quale avevamo avanzato una serie di richieste di modifica.

Malgrado si trattasse di una materia oggetto solo di confronto e non di contrattazione, dopo l’incontro molte delle proposte di modifica presentate dalla FP CGIL sono state recepite dall’amministrazione. In particolare ci preme evidenziare come dalla proposta iniziale sia scomparso il riferimento sul limite massimo di un giorno a settimana per lo svolgimento del lavoro agile e non sia assolutamente previsto un limite massimo, come sia stata recepita anche la proposta sulla possibilità che il lavoro agile sia in certi casi prevalente sul lavoro in presenza, come sia stato previsto l’obbligo di fornire adeguata motivazione in caso di diniego alla richiesta del dipendente, come sia stata modificata la parte in cui si prevedeva che la mancanza di apparati digitali e tecnologici, forniti dall’amministrazione, sarebbe stata ostativa alla concessione della nuova modalità operativa, previsione che avrebbe bloccato la concessione del lavoro agile nel DGMC.

Malgrado non ci siano ancora direttive sul lavoro da remoto, su cui continueremo a far sentire la nostra voce, riteniamo che il confronto abbia dato i suoi frutti e, a seguito della nostra costante pressione, vi sia stato un cambio di prospettiva da parte dell’amministrazione su un tema che sembrava voler essere accantonato ed oggi, invece, diventa una modalità di lavoro a tutti gli effetti. Non possiamo dirci comunque pienamente soddisfatti poiché alcune nostre proposte non sono state recepite, tra tutte ricordiamo quella di far assistere il lavoratore da un rappresentante sindacale durante la sottoscrizione dell’accordo individuale.

Per la FP CGIL Nazionale

Fuselli/Prestini

Pubblichiamo la nota unitaria con la quale le strutture territoriali Fp Cgil VVF Fns Cisl Uil PA VVF, Confsal VVF e Conapo proclamano lo stato di agitazione

Pubblichiamo la nota delle strutture Fp Cgil VVF e Confsal VVF, con la quale chiedono il ripristino delle sedi previste per i partecipanti al concorso interno per 27 posti di Nautici di Macchina  e di dar seguito alla mobilità del personale spettante

Pubblichiamo il P.D.G. del 9 giugno 2022 recante le modalità attuative del lavoro agile per il personale del Comparto Funzioni Centrali del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

 

 

Pubblichiamo la nota delle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF riguardo i criteri di attribuzione e di assegnazione delle onorificenze

Pubblichiamo la richiesta delle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, in merito la richiesta di incontro di chiarimenti delle circolari per la formazione settore SAPR.

Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane, riguardo le assunzioni e l’inizio corsi per i  ruoli Ispettori Antincendi, Vice Dirigente Operativi e Sanitari provenienti dai concorsi pubblici

Le affermazioni attribuite al Presidente Tridico riportate in un comunicato sindacale, se corrispondenti al vero, sono di una falsità e gravità tali che rischiano di determinare una frattura molto importante nelle relazioni sindacali di questo Istituto, per quanto ci riguarda.

Sarebbe inaccettabile che il Presidente dell’Istituto attribuisca alle OO.SS. atti organizzativi dell’Amministrazione – che la norma sottrae alla contrattazione non da oggi – e che portano esclusivamente la sua firma.

Così come sarebbe un problema politico per lo stesso Istituto avere un Presidente che non conosce gli ambiti di competenza definiti dalla norma in merito alle prerogative dell’Amministrazione.

La distorsione portata dal nuovo SVMP è frutto dell’Amministrazione, di un’Amministrazione che è stata sorda rispetto a qualsiasi proposta costruttiva e propositiva da parte delle OO.SS. e di cui il Presidente è il massimo rappresentante politico. Infatti, le criticità fondamentali sono tutte legate all’ambito di azione che l’Amministrazione ha attribuito al valutatore.

Chiarito ciò, contestiamo con forza le affermazioni che risultano attribuite al Presidente Tridico da un comunicato sindacale, in quanto la FP CGIL non ha affatto accettato il nuovo SVMP voluto dall’Amministrazione, tant’è che con il CCNI siamo intervenuti per tutelare i lavoratori dagli effetti di questo sistema in relazione al salario accessorio.

Sia chiaro che la FP CGIL non consente a nessuno di infangare la nostra organizzazione sindacale con affermazioni false e non esiterà ad agire ogni forma di tutela nel rispetto della verità se tali affermazioni risulteranno effettivamente espresse.

Per questa ragione, chiediamo che il Presidente Tridico venga a chiarire ufficialmente al tavolo sindacale nell’incontro calendarizzato per il 14 giugno; ci auguriamo che in quell’occasione smentisca le affermazioni che gli sono attribuite.

Roma, 13 giugno 2022

FP CGIL INPS

Antonella Trevisani

Il 10 giugno si è tenuto il programmato incontro con i vertici politici del Ministero del Lavoro sulla questione della perequazione dell’indennità di Amministrazione.

Dopo aver preso l’impegno di far sottoscrivere dal Ministro Orlando il verbale d’intesa del 13 maggio (richiesta reiterata dalla delegazione sindacale a riprova del peso politico che una firma può avere), Il Capo di gabinetto ci ha comunicato – nel rispetto di quanto contenuto nell’accordo sottoscritto il 13 maggio scorso – che nelle scorse settimane è stato presentato un emendamento sia alla Legge di conversione del D.L. cd. “PNRR2” (scadenza 29 giugno) che alla Legge di conversione del D.L. cd. “Aiuti” (scadenza 16 luglio). 

Tale emendamento è stato “segnalato” in entrambi i Decreti, ossia messo in evidenza rispetto agli altri che normalmente sono presentati, per essere votato in aula. 

L’emendamento prevede il riconoscimento al personale INL e ANPAL di un’indennità, nella misura pari a quella riconosciuta ai colleghi del Ministero del Lavoro, da corrispondere per il periodo da maggio a dicembre 2022. In particolare, se l’emendamento verrà approvato in sede di conversione di uno dei Decreti-Legge (sono stanziati € 11,5 milioni a valere sul bilancio INL e altri € 200.000 per ANPAL) si procederà alla liquidazione mensile dell’indennità perequata a partire dal mese di maggio 2022 e fino al dicembre di quest’anno.

Contemporaneamente, ci è stato ribadito l’impegno a presentare una norma nella prossima legge di bilancio, che stabilizzi gli aumenti a regime dal 2023 e riconosca la differenza degli arretrati dall’1/1/2020 fino ad aprile 2022, esattamente com’è stato per tutte le altre Amministrazioni; rispetto a questo, ci è stato anche comunicato che la Ragioneria Generale dello Stato starebbe preparando un fondo per i relativi stanziamenti.

L’emendamento prevede, inoltre, il potenziamento dei fondi di produttività per il personale dell’INL, con elevazione dei tetti previsti dalla legge per il Fondo Risorse Decentrate (fino a 25 milioni annui), per il fondo di incentivazione al personale ispettivo (fino a 30 milioni annui) con incremento, in quest’ultimo caso, sul prelievo dalle sanzioni incassate (dal 30% al 40%) e con incremento anche del fondo di spese di lite fino a 1 milione e cinquecentomila euro annui.

Nel confermare la nostra disponibilità a sostenere questo emendamento e il nostro impegno a verificare gli esiti dell’approvazione della prossima legge di bilancio, abbiamo evidenziato la necessità di mantenere un tavolo di confronto permanente sulle altre carenze strutturali al fine di superare la logica fallimentare del costo zero e per garantire un rilancio pieno e definitivo dell’INL.

Molti i problemi cui porre rimedio a partire dalla necessità di una struttura informatica robusta ed efficiente, dalla grave carenza di personale ispettivo e amministrativo di area II che, soprattutto nelle sedi del Centro-Nord, sta mettendo a rischio la funzionalità stessa degli uffici, dalla necessità di trovare un accordo sulle figure professionali e di agganciare un’adeguata retribuzione all’ampliamento delle funzioni ed alle maggiori responsabilità previste dal D.L. 146/2021.

Il Direttore dell’INL – presente all’incontro – ha ribadito la rilevanza dell’emendamento in ordine alla soluzione della questione perequazione, ritenendo che nel caso di approvazione dello stesso e con l’immissione nei ruoli dei nuovi assunti (circa 2.000 ispettori ordinari e tecnici entro l’anno) si realizzerà in concreto l’aumento delle forme incentivanti variabili per il personale dell’INL. Lo stesso ha riferito, infine, che proprio stamane sono stati comunicati nomi e sedi di assegnazione dei 123 funzionari amministrativi che, a seguito dello scorrimento di graduatoria, prenderanno servizio presumibilmente a luglio.

Il tavolo sarà aggiornato entro la metà di luglio per fare il punto della situazione sia sull’approvazione degli emendamenti sia sugli altri temi oggetto di discussione.

 

 

FP CGIL

CISL FP

UILPA

CONFINTESA FP

CONFSAL-UNSA

USB P.I.
M. ARIANO

M. CAVO

B. DI CUIA

N. MORGIA

V. DI BIASI

G. DELL’ERBA V. SANTURELLI

 

Pubblichiamo lo stato di agitazione unitario delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Uil PA VVF, Confsal VVF,Usb VVF e Conapo riguardo le mancate relazioni sindacali

Pubblichiamo l’informativa Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF a seguito della convocazione  in merito la bozza di Circolare sulle modalità e procedure d’impiego delle specialità nautiche nell’ambito dell’organizzazione e della gestione del servizio antincendio nei porti e del soccorso in mare e   la revisione della Circolare EM 11/2015 relativa all’organizzazione del servizio di elisoccorso

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