On. Prof. Renato Brunetta
Ministro per la Pubblica Amministrazione
Onorevole Ministro,
Come a Lei noto, tenuto conto dei dati diffusi dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, nel periodo 2010-2019, il Comparto delle Funzioni Centrali ha perso 52.394 addetti, pari al 18,6% della sua consistenza iniziale.
Le politiche di blocco del turn-over e, più in generale, di limitazione delle assunzioni finalizzate al contenimento della spesa perseguite in questi anni hanno generato nel Comparto un significativo incremento dell’età media dei dipendenti (passata dai 50,4 anni del 2010 ai 54,1 anni del 2019) che sta progressivamente facendo venir meno il necessario processo di trasmissione delle esperienze e delle conoscenze tra dipendenti in servizio e neo-assunti.
Il superamento del meccanismo dei tetti di reintegrazione dei cessati intervenuto per le Funzioni Centrali a novembre del 2019 non ha sinora prodotto significativi effetti in termini di immissioni di nuovo personale e non ha pertanto permesso di invertire il trend di costante riduzione della forza
lavoro registratosi nell’ultimo decennio.
Ciò premesso, le scriventi chiedono che il tema degli andamenti occupazionali e delle assunzioni nelle amministrazioni e negli enti che afferiscono al Comparto sia messo al centro di uno specifico incontro con la S.V. In linea con i contenuti del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale del 10 marzo 2021, obiettivo delle scriventi è quello di fornire un contributo rivolto alla definizione di un piano di interventi che, da un lato, consenta di cogliere a pieno le opportunità offerte dal “decreto reclutamento” e dal nuovo CCNL delle Funzioni Centrali sul versante della valorizzazione del personale già in servizio e, dall’altro, di mettere a disposizione delle diverse amministrazioni centrali, ad es. attraverso lo scorrimento delle graduatorie degli idonei in particolare dei concorsi unici, le professionalità di cui necessitano per concorrere sempre più efficacemente all’azione di rilancio del Paese dopo la grave crisi pandemica.
Cordiali saluti
Fp Cgil Cisl Fp Uil Pa
F. Oliverio A. Marinelli/A. Nardella A. Bordini
Pubblichiamo la nota di sollecito delle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito le modalità in lavoro agile e da remoto
Pubblichiamo la nota della struttura Fp Cgil VVF con la quale chiede chiarimenti in merito il particolare trattamento previdenziale ai sensi del DPR n.1092/73
Pubblichiamo la nota del coordinamento provinciale Fp Cgil VVF in merito la richiesta di incontro per la campagna AIB 2022
HERMES 1409: BRUNETTA, ESCI DA QUESTO CORPO!
Questa mattina avevamo segnalato l’interpretazione brunettiana che molti dirigenti stanno dando del concetto di presenza in servizio.
Questa sera, con il Messaggio Hermes 1409 l’Istituto chiarisce che la prevalenza della presenza in servizio (concetto, come spiegavamo, che è farina del sacco del Ministro della PA) va considerata “al netto delle assenze autorizzate a qualsiasi titolo”, quindi ricomprendendo implicitamente ferie, assenze per L. 104, giornate di congedo parentale e chi più ne ha più ne metta.
Si avalla passivamente e acriticamente, in questo modo, l’orientamento del Ministro della PA per il quale i lavoratori pubblici in lavoro agile (quelli “chiusi a casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart-working”) devono stare di fronte alla scrivania dell’ufficio, senza se e senza ma.
Con un solo colpo di spugna sono stati cancellati in un attimo gli elogi ai lavoratori dell’Istituto per il lavoro svolto in questi due anni, mentre erano connessi da casa, ad ogni ora e ogni giorno, per rendere servizi alla cittadinanza.
Ci si dimentica, peraltro, che il CCNL delle Funzioni Centrali che tra poco diventerà definitivo non solo non prevede questo concetto brunettiano della “prevalenza”, ma non prevede affatto che le giornate di ferie o altro debbano essere scomputate dalla presenza in servizio strettamente intesa.
E’ quindi così che l’INPS si prepara ad applicare il nuovo CCNL e il lavoro agile?
Nel frattempo, non sono arrivate risposte rispetto ai lavoratori fragili – sui quali ci era stato garantito che, anche a prescindere dalla proroga della normativa, ci si sarebbe avvalsi della propria autonomia organizzativa, per garantire forme di tutela. Segnaliamo, intanto, che è stata prorogata l’efficacia della norma relativa alla sorveglianza sanitaria per i lavoratori più a rischio. Rispetto a questo, l’Istituto che intende fare? Riportare tutti dentro, a prescindere?
E attendiamo risposte anche riguardo alle assegnazioni temporanee ancora sospese.
Rispetto a tutto questo noi non ci stiamo e chiediamo un incontro urgente.
Roma, 29 marzo 2022
FP CGIL INPS
Antonella Trevisani
Aperture gratuite del 4 aprile: una scelta improvvida.
Abbiamo inviato oggi una nota unitaria ai vertici ministeriali con la quale abbiamo espresso tutte le nostre perplessità in relazione alla decisione improvvida di avviare le aperture gratuite dei Musei già a partire dal 4 aprile prossimo. Apertura annunciata dalla Circolare 24 del Direttore Generale dei Musei, che, come pare essere diventata sua abitudine, se ne è guardato bene da informare preventivamente le OO.SS., come sarebbe suo preciso dovere contrattuale, considerati i rischi per la tutela della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini che una cattiva organizzazione potrebbe determinare. Al prof. Osanna diciamo che non gradiamo affatto questa ansia da prestazione e questa superficialità con cui si affrontano situazioni complesse, con organici ridotti all’osso, in una situazione perdurante di epidemia diffusa. Lo diciamo pubblicamente perché non abbiamo mai avuto il piacere di un confronto con lo stesso sin dalla data, ormai lontana, del suo insediamento tra i vertici ministeriali, malgrado le numerose richieste avanzate in tal senso.
Per quanto riguarda l’organizzazione delle aperture che, fatto salvo un opportuno ripensamento, allo stato permangono, vogliamo ricordare che, al di là della disposizioni ministeriali, la responsabilità della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori permane tutta in capo ai dirigenti datori di lavoro e pertanto invitiamo i nostri delegati, i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza, a svolgere una opportuna azione di puntuale vigilanza in relazione alle probabili situazioni di rischio diffuso che si dovessero determinare. Fermo restando che, a nostro avviso, deve essere mantenuta e tutelata la condizione di fragilità riconosciuta dei lavoratori, che non possono essere esposti a rischi derivanti da contatti con il pubblico.
Ripristino del lavoro agile ordinario: istruzioni per l’uso della Circolare 10 del Segretario Generale.
Per quanto riguarda invece il ripristino del lavoro agile ordinario, dettato dalla Circolare n.10 del Segretario Generale, non possiamo che esprimere le nostre perplessità in ordine allo schema di accordo individuale in essa allegato, ed in particolare su due punti sui quali la sottoscrizione dell’accordo è a nostro avviso incompatibile con le clausole contenute nel nuovo CCNL i cui tempi di entrata in vigore sono ormai imminenti. Ci riferiamo al divieto di fruire dei permessi che è superato dall’art. 39, comma 2, del nuovo CCNL ed alla percentualizzazione della prestazione individuale al 30%, che il nuovo CCNL non prevede da nessuna parte. Pur essendo la Circolare stata emanata in assenza di efficacia delle nuove norme contrattuali, la durata degli accordi individuali che si sottoscrivono rischiano di vincolare queste clausole anche oltre l’entrata effettiva in vigore del nuovo CCNL, determinando un vulnus difficilmente giustificabile alla luce della nuova regolamentazione in esso prevista. Per questo anche in questo caso sarebbe stato del tutto opportuno un confronto preventivo sulla organizzazione della nuova fase post emergenziale, ma nel Ministero sembra sempre più accreditarsi una accentuata unilateralità decisionale. In ogni caso ai lavoratori che sottoscrivono gli accordi individuali sulla base dello schema trasmesso con la Circolare 10 consigliamo di firmare con esplicita riserva di revisione delle clausole in contrasto con quanto previsto dal nuovo CCNL, in particolare per gli accordi la cui durata è superiore ad un mese.
Sarà infine nostra cura, immediatamente dopo la scadenza elettorale, avviare un confronto teso a definire una regolamentazione nazionale coerente con le nuove previsioni contrattuali.
Saluti fraterni e…VOTATECI!
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIC
Pubblichiamo la nota n.0120244.U del 28.3.2022 di cui all’oggetto
In questi giorni di graduale (e speriamo definitivo!) ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia, non mancano interpretazioni creative e puramente formalistiche del concetto di “presenza in servizio”.
Così, ci risulta che alcuni dirigenti sul territorio e perfino alcuni Direttori Centrali sostengano che le ferie, le assenze ex L. 104 siano giorni da dover recuperare, ai fini del calcolo della prevalenza della presenza in servizio.
Ricordiamo che il concetto di “prevalenza della presenza” è stato inventato di sana pianta dal Ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta nei mesi scorsi e tradisce il solito pregiudizio culturale verso il lavoro agile: se non sei in ufficio, allora non stai lavorando e quindi dovrai recuperare questi giorni di non lavoro.
Questo ragionamento diviene ancora più inaccettabile se rivolto alle ferie (che sono un diritto del lavoratore) e alle giornate di permesso prese per assistere un familiare bisognoso di cure.
Chiediamo che simili interpretazioni creative cessino e che la Direzione Risorse Umane intervenga per chiarire in modo definitivo che l’esercizio di un diritto non possa essere considerato come un privilegio da recuperare.
Chiediamo inoltre di chiarire la situazione del personale con assegnazioni temporanee(ex art. 42 bis e L. 104)ancora sospese, per arrivare finalmente ad una uniformità all’interno dell’istituto anche in merito all’accesso allo smart-working che qualche direttore inizia a negare, e alla gestione dei lavoratori fragili onde evitare interpretazioni creative e diversificate sul territorio.
Roma, 29 marzo 2022
FP CGIL INPS
Antonella Trevisani
A seguito della cessazione dello stato di emergenza legato all’emergenza sanitaria COVID 19 pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito la riammissione in servizio del personale sospeso dall’attività lavorativa