Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF Fns Cisl e Uil Pa VVF e Conapo con la quale chiedono un intervento per risolvere le problematiche riguardo la salute e sicurezza del personale
Nessuna spaccatura tra lavoratori questa la posizione della Fp Cgil , della Cisl e della Confsal VVF
MINISTERO ISTRUZIONE FRD 2019 – ANCORA!!!!!
Come segnalato nel precedente comunicato nel corso dell’incontro avuto con l’amministrazione del 14 gennaio avevamo sollevato le criticità riscontrate su alcuni territori relativamente alla mancata comunicazione di alcune schede di valutazione per l’anno 2019 da parte di alcuni dirigenti e delle conseguenti ricadute sulla distribuzione
del FRD e chiesto un’apposita riunione del tavolo nazionale.
Questa mattina, durante l’incontro convocato sul tema siamo stati informati rispetto al numero delle schede di valutazione mancanti e degli uffici interessati.
Nello specifico le schede mancanti rilevate dall’amministrazione sarebbero:
– Liguria 2
– Sardegna 4
– Emilia Romagna 3
– Friuli 4
– Basilicata 1
– Calabria 15
Per un totale di 29 lavoratori a cui (forse) va aggiunto un lavoratore delle Marche che è stato segnalato da una delle OO.SS. presenti al tavolo.
La proposta dell’Amministrazione è stata quella di calcolare l’ammontare delle quote mancanti per ciascun ufficio e recuperarle con specifica assegnazione ai rispettivi uffici tramite le risorse del FRD 2020. L’unica altra alternativa poteva essere quella di sottoscrivere un nuovo accordo sul FRD 2019.
Per quello che ci riguarda abbiamo stigmatizzato il comportamento inqualificabile dei dirigenti interessati che dimostrano ancora una volta di non tenere nella dovuta considerazione il proprio personale e che a nostro avviso dovrebbero essere sanzionati quantomeno nella valutazione dei risultati.
Rispetto alla proposta dell’amministrazione abbiamo ritenuto di accantonare l’ipotesi della sottoscrizione di un nuovo contratto che comporterebbe un ulteriore ritardo nella corresponsione del fondo a tutti i lavoratori, che si
aggiungerebbe a quello già intollerabile con il quale è prevista la corresponsione del FRD 2019.
Tuttavia, per quanto riguarda la proposta dell’Amministrazione, abbiamo preteso che la soluzione sia recepita in un accordo che vincoli in maniera inequivocabile l’amministrazione rispetto a quanto dovuto ad ogni dipendente. Abbiamo inoltre chiesto che vengano accertate le responsabilità su questa incresciosa vicenda e siano presi i conseguenti provvedimenti anche in relazione a quanto previsto nel sistema di valutazione in riferimento a mancati adempimenti da parte dei dirigenti.
Si tratta di una soluzione che, nonostante l’evidente totale responsabilità dell’amministrazione in questa inqualificabile vicenda tiene in considerazione il fatto che in alcuni territori sono già state avviate le trattative decentrate e la necessità di evitare di procrastinare ulteriormente il pagamento dei trattamenti accessori che i lavoratori attendono da oltre due anni.
Altre OO.SS. hanno chiesto, al contrario, di riaprire la trattativa sul FRD apportando i necessari correttivi alle quote di riparto erroneamente assegnate soluzione su cui, come detto, abbiamo forti perplessità.
L’amministrazione, alla fine della riunione ha convocato una ulteriore riunione per il prossimo mercoledì 26 gennaio alle ore 15.00.
Vi terremo informati puntualmente e nel frattempo vi chiediamo di verificare che i numeri forniti dall’amministrazione siano coerenti con la realtà dei rispettivi uffici.
Roma 20/01/2022
FP CGIL FP CISL
Anna Andreoli/Davide Perrelli Michele Cavo
Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF hanno confermato quanto sempre sostenuto, serve una revisione del Dlgs nel rispetto dell’unicità e della professionalità delle donne e degli uomini del Corpo
La Politica faccia la sua parte abbandonando definitivamente quella idea, sbagliata, che le lavoratrici e i lavoratori del Corpo siano uguali a quelli della Polizia di Stato.
SUPERARE CERTE RIGIDITÀ È POSSIBILE
In questi giorni tutte le Amministrazioni del comparto delle Funzioni Centrali si stanno attivando per ampliare la flessibilità del lavoro agile, in relazione con l’andamento dei contagi.
Nel ribadire che la scelta fatta dall’Istituto contiene degli elementi apprezzabili (in particolare riconoscimento del lavoro agile ai cosiddetti caregiver e ampio arco temporale di programmazione), evidenziamo però delle rigidità che altre Amministrazioni hanno scelto di superare.
Ci riferiamo, ad esempio, alla nota del Ministero del Lavoro (organo vigilante dell’Istituto) con cui si ribadisce il riconoscimento dei buoni pasto al personale in lavoro agile – già avvenuto da mesi – e si prevede anche nelle giornate in cui la prestazione lavorativa viene svolta da remoto, la possibilità di fruire, qualora ne ricorrano i presupposti, di riposi, pause e permessi orari previsti dai contratti collettivi o dalle norme di legge, nonché degli istituti della flessibilità dell’orario di lavoro e di effettuare lavoro straordinario, a seguito dell’autorizzazione del Dirigente di riferimento, utilizzando i sistemi digitali in uso.
Tutto questo avviene anche alla luce della recente sottoscrizione dell’ipotesi di CCNL delle Funzioni Centrali, secondo cui “il dipendente conserva i medesimi diritti e gli obblighi nascenti dal rapporto di lavoro in presenza, ivi incluso il diritto ad un trattamento economico non inferiore a quello complessivamente applicato nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’amministrazione”.
Non capiamo perché l’INPS – che ha la possibilità di fare altrettanto – non scelga di farlo.
C’è poi un’altra questione molto spinosa che sta emergendo, su cui chiediamo all’Istituto di intervenire: molti genitori si trovano sempre più frequentemente i propri figli minori (negativi o positivi) in quarantena, senza la possibilità di farli accudire. In questi casi, esiste la possibilità del congedo parentale (perdendo il 50% della retribuzione) ovvero di svolgere la propria prestazione in lavoro agile, ma con l’obbligo successivo di recuperare tali giornate, a causa del principio della prevalenza della presenza in sede. In questo modo, tuttavia, si finisce per equiparare e trattare allo stesso modo situazioni diverse, costringendo a recuperare il lavoro agile sia a chi intenda farlo per propria scelta sia a coloro i quali siano costretti a farlo. Questo non soltanto appare iniquo, ma potrebbe essere foriero di discriminazioni indirette.
Proprio per questo chiediamo all’INPS di adoperarsi per superare questa rigidità, considerando che non esistono norme che vietino la possibilità di una tutela ulteriore nei confronti della genitorialità.
Roma, 20 gennaio 2022
FP CGIL
Antonella Trevisani
Matteo Ariano
Pubblichiamo la nota della struttura territoriale Fp Cgil VVF con la quale chiede chiarimenti in merito l’interpretazione della gestione delle quarantene per il personale e gli allievi presenti nel compendio delle SCA
La rubrica n° 27 della Fp Cgil VVF riparte con un tema fondamentale per il rispetto della salute e della Sicurezza, la DECONTAMINAZIONE, a cui farà seguito l’evento DECON #i5
Pubblichiamo il comunicato del coordinamento Regionale Fp Cgil VVF a seguito della conciliazione…
Modi di Dire e Modi di Fare
Pubblichiamo il Decreto emanato dal Dipartimento del decreto regolamento concorso pubblico per vice direttore tecnico scientifico.
Pubblichiamo la nota del Dipartimento a seguito della circolare del Ministero della salute e il Ministero delle Politiche Sociali in merito l’organizzazione del lavoro agile, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria
Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per la Formazione in merito la variazione di programma per i discenti del 92° corso per AA.VV.F.