APPLICAZIONE SMART WORKING

Pubblichiamo tutte le circolari ufficiali relative alle modalità applicative che regoleranno lo svolgimento del lavoro agile nei prossimi mesi.
Per rispondere alle molte richieste di chiarimento pervenute, come avuto modo di precisare, il presente accordo rappresenta una soluzione transitoria, la cui durata è prevista almeno fin al 31.01.2022 in attesa delle Linee Guida del Ministro della Funzione Pubblica, e del nuovo contratto di lavoro in discussione all’Aran.
Inoltre il lavoro agile torna ad essere disciplinato dalla legge 81/2017, che prevede la stipula di contratti individuali secondo precise condizionalità, superata la fase emergenziale dell’attività lavorativa in smart working dovuta alla pandemia.
L’attività in presenza dovrà essere prevalente, ma nel corso del confronto, siamo comunque riusciti ad ottenere 8 e non 5 giorni di smart come proposto dall’amministrazione nella bozza presentata.
La soluzione individuata ci consente di arrivare, con più tranquillità, alla pubblicazione delle linee guida, e del CCNL che regolerà in maniera compiuta e strutturale lo smart working e di attendere la definizione dei Piani integrati di attività e organizzazione (PIAO) di cui le Amministrazioni dovranno dotarsi entro il 31/01/2022 .
Pertanto in questa fase di passaggio regoliamo l’attività con gli accordi individuali che l’amministrazione dovrà predisporre, e che rispondono a precise condizionalità, a cui vi chiediamo da dare massima attenzione, pur nella valutazione positiva per il risultato raggiunto, che ha di fatto rimesso in discussione le decisioni prese da molti dirigenti di rientro in presenza generalizzato da subito di tutti i lavoratori.
Dalla prossima settimana anche per i dirigenti inizia una fase di maggiore consapevolezza, in cui dovranno responsabilmente individuare le condizioni per la definizione degli accordi individuali, identificando soluzioni per eventuali carenze organizzative e funzionali dell’ufficio di cui sono responsabili.
Si apre una fase nuova, tutta da costruire, ma che siamo certi contribuirà al miglioramento del benessere organizzativo e ad una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di tutti i lavoratori.
Come sempre vigileremo sull’attuazione delle indicazioni date, consapevoli che tutti i nuovi processi organizzativi hanno bisogno di tempo per adeguarsi alle realtà lavorative, ma certi che indietro non torneremo e che lo smart working è una nuova modalità lavorativa che non cancelleremo.

Adelaide Benvenuto
Coordinatrice Nazionale
Fp CGIL Ministero Interno

Al Vice Ministro dell’Economia e Finanze
On.le Laura Castelli

e, p.c. Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini

Gentile Vice Ministro Castelli,
le Scriventi OO.SS. ritengono che le sfide future che il Paese si appresta ad affrontare rappresentino anche un’opportunità di sviluppo per tutto il sistema Paese e che, in questo contesto, un ruolo molto importante sarà ricoperto anche dalle lavoratrici e dai lavoratori delle Agenzie fiscali.
Per questo sarà fondamentale prevedere e condividere percorsi di valorizzazione del personale dell’Agenzia delle Entrate.
È con questa prospettiva propositiva che le Scriventi, in piena sinergia con il massimo vertice dell’Agenzia, Le chiedono l’apertura di un confronto atto a individuare possibili percorsi di potenziamento dell’Agenzia e di incentivazione dell’importante “capitale” professionale costituito dal personale dipendente.
L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Roma, 29 ottobre 2021

FP CGIL                                 CISL FP                        UILPA
Oliverio                                 Marinelli                        Romano
Gamberini                        De Caro-De Rosa               Cavallaro

Al Capo Dipartimento
Dott.ssa Barbara Fabbrini

Al Direttore Generale Direzione organizzazione Giudiziaria
Dott. Alessandro Leopizzi

Egregi,
il 15 luglio 2020 codesta Amministrazione ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali un
accordo che disciplina la mobilità delle lavoratrici e dei lavoratori di questo Ministero.
Purtroppo, ancora una volta, ci tocca denunciare il ritardo con cui l’Amministrazione sta
procedendo alla sua applicazione. Infatti, ad eccezione di tre interpelli di assestamento (ovvero
quelli riservati alle figure professionali per le quali sono previste nuove assunzioni), non sono stati
ancora pubblicati i rimanenti interpelli di cui all’accordo, quello ordinario nazionale (la
pubblicazione era prevista entro il 15 dicembre 2020), e quello di sede (la pubblicazione era
prevista entro il 31 luglio 2021), né quello finalizzato alla stabilizzazione dei distaccati (la
pubblicazione era prevista entro il 1 giugno 2021).
Apprezziamo l’impegno organizzativo messo in campo per ultimare l’importante piano
assunzionale, per permettere di coprire in parte la grave carenza di personale in cui versano da
decenni gli uffici giudiziari, in particolare quelli del Nord. Le ultime assunzioni sono state fatte in
questi giorni.
Un piano assunzionale importante che assicura la funzionalità degli uffici. Adesso non ci sono più
scuse, si deve procedere altrettanto celermente con gli interpelli e consentire alle lavoratrici e ai
lavoratori, che aspettano da almeno 20 anni, di spostarsi, di avvicinarsi alle proprie famiglie.
La Fp Cgil chiede di mettere in campo lo stesso impegno e sforzo organizzativo per recuperare il
ritardo accumulato, chiede di mantenere gli impegni con i dipendenti di questo Ministero attraverso
i loro rappresentanti sindacali.
Sig. Direttore Generale, solo qualche giorno fa, nel corso di un’intervista, ha detto che sarà
pubblicato a breve l’interpello per cancellieri e a seguire quello dei funzionari: non si smentisca.
Le lavoratrici e i lavoratori di questo Ministero danno il massimo per garantire il servizio giustizia ai
cittadini, nonostante le carenze, i pochi mezzi a disposizione, e in un periodo così difficile, a causa
dell’emergenza sanitaria. Ora è tempo di ricevere e tocca a Voi soddisfare la legittima
aspettativa di chi chiede di potersi spostare in un’altra sede o città, visto che ci sono tutte
le condizioni.
LA MOBILITAZIONE CONTINUA NON ACCETTEREMO ULTERIORI RITARDI, ORA BASTA .

La Coordinatrice nazionale Fp Cgil
Felicia Russo

Sempre più casi di esternalizzazione servizio educativo scolastico 0-6, oggi giornata raccolta firme su nostra petizione

Esplode l’esternalizzazione degli asili nido, con sempre più amministrazioni che scelgono di dismettere la gestione diretta dei nidi e delle scuole dell’infanzia. Si moltiplicano, infatti, in tutto il territorio nazionale, i casi di comuni che privatizzano parte dell’offerta del servizio educativo scolastico integrato 0-6, principalmente per aggirare i vincoli alla spesa del personale, ma anche per “sopperire” alla carenza di personale. A lanciare l’allarme è la Fp Cgil Nazionale nel lanciare la campagna Servizi educativi beni in comune: Stop alle esternalizzazioni, che vedrà oggi (venerdì 29 ottobre) una giornata di mobilitazione nazionale, con raccolta di firme a sostegno di una petizione promossa per bloccare le sempre più frequenti esternalizzazioni, davanti a nidi e scuole dell’infanzia su tutto il territorio nazionale. Petizione che ha registrato anche il sostegno di Psi, la Federazione Internazionale dei Sindacati dei Servizi Pubblici.

La categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici della Cgil denuncia infatti come i servizi educativi e scolastici vengano sempre di più esternalizzati da parte delle amministrazioni. “Sono decine i casi – fa sapere il sindacato – che si annoverano lungo il territorio nazionale. Procedure di esternalizzazione degli asili nido comunali si sono registrate in città come Biella, Cagliari, Chieti, Livorno, Modena, in provincia di Novara, Pavia, Scandicci, Siena, Sondrio, Taranto, Venezia e tante altre ancora”. Una pratica, osserva la Fp Cgil, “che ha riflessi di bilancio per le casse dei comuni: esternalizzando infatti cambia natura la voce ‘costi del personale’ che, di fatto, non vengono più qualificati come spesa diretta per il personale ma come spesa del servizio in concessione”.

Una scelta che non solo mette a rischio la gestione comunale del sistema integrato 0-6 ma che, senza una inversione di tendenza, peggiorerà alla luce degli investimenti previsti dal Pnrr che destinano 4,6 miliardi al Piano asili nidi, servizi integrati e scuole di infanzia. Quelli del Pnrr, infatti, spiega la Funzione Pubblica Cgil, “sono investimenti volti all’implementazione dell’offerta non all’incremento dell’occupazione. Ci sarà quindi bisogno, perché nidi e finanzia non siano esternalizzati dai comuni, di un piano straordinario di assunzioni nei servizi 0-6 di almeno 20 mila unità. Di fatti, senza ingenti novi ingressi le esternalizzazioni saranno destinate a crescere data l’età media molto alta del personale comunale. Senza contare poi gli effetti negativi che questo processo di progressiva esternalizzazione ha sullo sviluppo dei bambini, minando in molti casi la continuità di relazione tra scuola, bambino e famiglia”.

C’è poi un ulteriore elemento da considerare, denuncia la Fp Cgil, legato alla qualità del lavoro. “Nei bandi di gara – spiega il sindacato – per la concessione del servizio educativo, fatti al massimo ribasso, c’è una inevitabile compressione del trattamento economico personale: chi subentra nel servizio, infatti, spesso applica contratti meno remunerativi, rispetto a quello delle Funzioni Locali, con lavoratrici e lavoratori pagati di meno rispetto agli educatori di asilo comunali. Determinando, infine, un paradosso per le casse dei comuni, non per quelle dei lavoratori, perché a conti fatti raramente il costo della concessione è più vantaggioso della gestione diretta”.

Focus su alcuni dei casi di esternalizzazione:

Cagliari ha visto azzerarsi l’offerta pubblica di asili nido nel giro di pochi mesi, passati da tre lo scorso anno a zero di quest’anno. “A fronte di personale che usciva per andare in pensione, la scelta del comune, per evitare nuove assunzioni, è stato quello di integrare il servizio dandolo in appalto, attraverso la totale estenralizzazione”, racconta Euguenio Meloni, della Fp Cgil al comune di Cagliari, che aggiunge: “A luglio l’amministrazione ha di fatti scelto e perseguito la totale esternalizzazione, ricollocando le 16 dipendenti comunali adibite al servizio in altre mansioni”. L’esternalizzazione, attraverso servizio in appalto, ha poi determinato problemi di natura contrattuale: “Da trattamenti economici peggiorativi, per effetti di contratti meno remunerativi, che arrivano a pesare anche a tremila euro lordi in meno all’anno, nonché di non corretta applicazione della clausola sociale”, denuncia ancora Meloni.

A Scandicci ‘con coraggio si va verso l’ignoto’, come ci ha detto il sindaco, presentandoci la scelta fatta di privatizzare il sistema educativo comunale attraverso appalti alle cooperative”, racconta Marco Rizzi della Fp Cgil del comune alle porte di Firenze. “A novembre dello scorso anno – prosegue Rizzi – ci hanno comunicato la chiusura in due anni della scuola d’infanzia Makarenko. E già da quest’anno una sezione della scuola è stata esternalizzata alla scuola annessa, la Girandola, con il risultato che adesso abbiamo una struttura in parte pubblica e in parte privata, che sta generando diversi problem: ai lavoratori, a partire dalle differenze contrattuali, e agli utenti. Al momento, infatti, abbiamo 152 famiglie in lista di attesa e la giunta è stata costretta ad approvare una richiesta di finanziamento ai privati perché l’offerta pubblica non è, ovviamente, adeguata”.

A Modena si tentò agli inizi del duemila di aggirare il blocco assunzionale attraverso la costituzione della Fondazione Cresci@mo, una realtà privata anche se partecipata interamente dal Comune di Modena. Nel corso degli anni i passaggi dalla gestione diretta del servizio educativo alla Fondazione sono cresciuti, per arrivare a giugno dove ben due scuole dell’infanzia sono transitate in questa gestione. “Siamo una realtà che può contare ancora una forte gestione diretta del servizio ma è bene che si interrompa questo processo che vede transitare strutture pubbliche verso la fondazione”, denuncia Monica Castaldi, Rsu Fp Cgil al comune di Modena.

A Venezia si sono vissuti a giugno giorni di forte tensione. La giunta del comune lagunare il primo giugno deliberava infatti la privatizzazione dell’asilo nido comunale ‘Millecolori’. Una struttura, situata a Mestre, che accoglie quasi 60 bambini e bambine, di età compresa tra i tre mesi e i tre anni, e che dà lavoro a dieci educatrici, cinque ausiliarie e due cuochi. “Una scelta che ha visto la netta contrarietà dei sindacati tutti, nonché dei genitori, e una petizione che ha raccolto migliaia di firme. Ma l’amministrazione guidata dal sindaco Brugnaro ha eretto un muro contro le richieste di confronto da parte del sindacato. Il processo di esternalizzazione del servizio va avanti, un primo passo per privatizzare il servizio”, racconta Sabina Anesin della Fp Cgil Venezia Servizi Educativi.

A Taranto si registra una progressiva diminuzione delle strutture pubbliche: i nidi si sono ristretti, in anni recenti, da 9 a 6, con una progressiva diminuzione del personale, che peggiorerà per effetto dei pensionamenti. “Siamo in una bolla di confusione con l’assessora e il dirigente che da oltre un anno e mezzo si rifiutano di aprire un confronto serio”, denuncia Anna Marra, segretaria aziendale Fp Cgil Taranto, che aggiunge: “Abbiamo circa 45 dipendenti e due sole coordinatrici, abbiamo problemi di gestione e le assunzioni previste, cinque in totale, non sono sufficienti. L’amministrazione nega la volontà di procedere verso esternalizzazioni ma il rischio può esserci”.

Roma, 28 ottobre 2021
Alla c.a.
Segretario Generale del MiC
Dott. Salvatore Nastasi

Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano

A tutti gli Uffici dell’Amministrazione
centrale e periferica

E, p.c.

al Capo di Gabinetto
Prof. Lorenzo Casini

Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Egregio Segretario Generale,
con la Circolare 53 del 2021 sono state date indicazioni agli istituti periferici in merito
all’applicazione del lavoro agile nel Ministero della Cultura a seguito delle recenti
determinazioni in materia.
La circolare richiama in maniera precisa quanto già da Lei disposto in data 6 maggio 2021:
la Circolare 25, nell’indicare le modalità organizzative per il rientro in presenza e per la
definizione nel lavoro agile, evidenziava la necessità di garantire un adeguato rispetto delle
misure di sicurezza.
Allo stato attuale, nonostante le Circolari 25 e 53 e nonostante la disponibilità da Lei
espressa nell’ultima riunione di definire un accordo ponte per regolamentare il lavoro agile
all’esito della definizione delle linee guida da parte della Funzione pubblica e nelle more
della sottoscrizione del CCNL, assistiamo ad atti unilaterali dei direttori centrali e periferici
che disattendono le indicazioni date e prevedono un rientro massivo in servizio.
Tanto si segnala affinché si chiariscano ai dirigenti i contenuti delle citate circolari ovvero
che è intendimento delle OO.SS e dell’Amministrazione definire un accordo ponte per
regolamentare il lavoro agile all’esito della definizione delle linee guida da parte della
Funzione pubblica e nelle more della sottoscrizione del CCNL. In attesa di ciò è inopportuno,
oltre che avventato per ovvi motivi di sicurezza, prevedere un rientro totale del personale in
presenza.
In attesa di un suo riscontro si porgono cordiali saluti.

FP CGIL                  CISL FP               UIL PA                         FLP          CONFSAL UNSA
Meloni                       Nolè                   Trastulli                       Satolli                    Urbino
Di Stefano

“Apprendiamo che la manovra presentata dal Governo conterrebbe parte delle richieste che avevamo avanzato in merito alla specificità delle Forze di Polizia. In particolare si supererebbero le sperequazioni presenti nel comparto Sicurezza e Difesa in materia di trattamenti previdenziali e pensionistici e si estenderebbero anche alle Forze di Polizia le modalità di calcolo previste dall’articolo 54 del Dpr 1092/73 per i trattamenti pensionistici. Si tratta solo del primo passo di un cammino ancora lungo”. Questo il commento della Fp Cgil dopo che il CdM di ieri ha licenziato il testo della prossima legge di stabilità.

“In questo difficile momento – prosegue la Fp Cgil – ognuno deve fare la sua parte e quindi ci aspettiamo che il Governo, di cui apprezziamo lo sforzo fatto fino ad ora per permettere l’avvio dei rinnovi contrattuali 2019/2021, durante il confronto Parlamentare per la definitiva approvazione della legge di bilancio, possa accogliere le nostre proposte su assunzioni, realizzazione del primo contratto di lavoro per la Dirigenza Penitenziaria e istituzione della previdenza complementare anche per il personale della Polizia Penitenziaria e dei Vigili del Fuoco. Noi, per la nostra parte, abbiamo già presentato le nostre proposte su queste materie, compresa quella per l’attivazione della previdenza complementare, ferme restando le condizioni specifiche, già a partire dall’entrata in  vigore del nuovo contratto di lavoro dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Ci aspettiamo che il governo faccia altrettanto per garantire una pensione dignitosa soprattutto per i giovani di questi comparti”, conclude.

Pubblichiamo la nota n.0399812.U del 28.10.2021 di cui all’oggetto.

“Il confronto sulla parte economica del contratto prosegue a rilento e, per quel poco che ci è stato prospettato oggi, le risorse che sono state messe a disposizione per l’aumento del salario accessorio della Polizia Penitenziaria non sono sufficienti a consentire un aumento adeguato delle indennità previste dal contratto di lavoro”. Lo afferma la Fp Cgil al termine della riunione di oggi sul rinnovo del contratto del personale del comparto Sicurezza e Difesa.

“Ci è stato proposto – prosegue il sindacato – di aumentare esclusivamente l’indennità di missione e le spese documentate dalla stessa, l’indennità di compensazione e quella notturna, festiva e superfestiva. Aumenti che avevamo chiesto nella piattaforma presentata alla parte pubblica ma che trascurano una serie di indennità che sono bloccate da quasi 20 anni, tra cui, vogliamo ricordare, quella per servizi esterni. Continuiamo a ritenere fondamentale prevedere una indennità specifica per il personale che presta servizio nelle sezioni detentive e aspettiamo la proposta sull’aumento della retribuzione del lavoro straordinario. Altrettanto fondamentale è imprimere un’accelerazione al confronto che ad oggi tarda ad arrivare”, conclude la Fp Cgil.

Roma 28 ottobre 2021

Alla Cortese ed Urgente attenzione del Signor

Presidente e ai Signori componenti della Commissione ex art 14 D.Leg. 13 febbraio 2006 n. 63

Al Segretario della Commissione

Dottoressa Antonella Rasola

SEDE

Al Signor Direttore Generale della Direzione Generale personale e risorse

Dott Massimo Parisi

All’ Ufficio delle Relazioni sindacali

Direzione generale del personale e delle risorse

DAP

Oggetto: Convocazione presso la Commissione di valutazione.

Lo scorso 18 ottobre 2021, con nota n. 401/U di questa O.S. indirizzata all’attenzione di codesta Commissione di valutazione per gli incarichi superiori ex art. 14 del D. Lgs. 63/2006, si rappresentava che la reiterazione della audizione di dirigenti che avevano già partecipato alle procedure di selezione per il conferimento dell’incarico di direttore penitenziario della Casa Circondariale di Frosinone non poteva essere espletata per le ragioni ivi contenute (Cfr. nota allegata).

Il giorno successivo avemmo modo di apprendere dai dirigenti convocati che era stato loro comunicato che la programmata audizione era stata rinviata a data da destinarsi. Successivamente, per le vie brevi, questo coordinamento veniva informato che detta convocazione era stata annullata.

In data 27 ottobre u.s. apprendiamo che codesta Commissione ha deliberato di convocare ad audizione, per la seconda volta, i dirigenti penitenziari che hanno partecipato all’interpello per il posto di funzione, incarico superiore, di direttore dell’Ufficio I presso il Provveditorato Regionale del Piemonte, Liguria e Val D’Aosta.

Per quanto sopra esposto, facendo riferimento a quanto già rappresentato da questa OS per analoga situazione lo scorso 18 ottobre (cfr. nota allegata)ed il cui contenuto viene ribadito fermamente anche in tale circostanza, dobbiamo denunciare l’utilizzazione impropria di tale secondo colloquio, per finalità diverse da quelle per le quali il colloquio è previsto, oltre che per introdurre senza alcuna giustificazione, indici di valutazione non previsti normativamente.

Siamo costretti a ribadire, non disponendo di alcun elemento che consenta di comprendere e giustificare “la legittimità della scelta” che, unitamente alle ragioni alla stessa sottesa – a fronte della singolarità e gravità della determinazione conseguenziale – andava quanto meno partecipata alle OOSS.

La procedura selettiva continua ad essere impiegata da questa Amministrazione nonostante la sua sopravvenuta inefficacia: infatti, come più volte ricordato, il DM del 28 settembre 2016 definiva sin dalla sua emanazione la sua durata temporale in tre anni.

Quindi, oltre ad avere proceduto in questi mesi nella selezione dei dirigenti per il conferimento degli incarichi utilizzando una normativa non più vigente , e per ciò stesso priva di alcuna efficacia, codesta Amministrazione e quindi codesta Commissione aggiungono, in un contesto già privo di alcuna valevole disciplina, se non quella di rango legislativo, una nuova modalità procedimentale che non appare rispondere a nessun criterio di legittimità, contro ogni trasparenza ed imparzialità, considerato che tale riconvocazione è decisione dell’ultim’ora, postuma rispetto all’indizione dell’interpello, che produce un impatto negativo sulla sfera di tutela dei dirigenti penitenziari.

Questa OS aveva con nota dello scorso novembre 2020 ( allegato 2) già invitato il Dipartimento a fornire chiarimenti in merito alle procedure che intendeva adottare per il conferimento degli incarichi ai dirigenti che progressivamente erano in scadenza di mandato.

In quella circostanza ci era stato comunicato che era in programma l’emanazione di un nuovo DM. Fatto questo che non si è mai realizzato, prova ne è che l’Amministrazione ha proceduto con la pubblicazione dei bandi continuando a fare riferimento alla procedura già cessata di efficacia!!

Pertanto, se l’Amministrazione continua a considerare, all’evidenza dei fatti, quel DM “ancora vigente”, se cioè a tale DM l’Amministrazione ha ritenuto di auto vincolarsi, allora è inevitabilmente illegittima la determinazione di alterare e modificare le regole del gioco in corso di selezione. Vale la pena rammentare che è proprio quel DM a prevedere un solo colloquio di valutazione al quale il dirigente è convocato al fine di valutare l’attitudine professionale a ricoprire l’incarico per il quale si candida, anche con aggancio al proprio percorso formativo (art. 7).

Per tutto quanto sopra esposto e senza elementi che possano confortare e quindi modificare le gravi considerazioni fin qui rappresentate in aggiunta a quelle che per analoga vicenda abbiamo comunicato nella nota allegata(all.to1 ), questa OS non può che denunciare una chiara violazione dei diritti dei dirigenti penitenziari.

Senza una comunicazione motivata circa le ragioni che legittimano una seconda convocazione e quindi una seconda valutazione con criteri che saranno diversi, aggiuntivi e che ovviamente altereranno le valutazioni già verbalizzate nel corso della precedente audizione, questa O.S. rinnova la richiesta di annullare anche questa seconda audizione disposta per la posizione di dirigente direttore dell’Ufficio I del Provveditorato Regionale del Piemonte e Liguria.

In caso contrario, sosterremo le doglianze di tutti i dirigenti (non solo di quelli che hanno applicato per l’incarico de quo) che per qualunque motivo avranno visto mortificate le loro aspettative legittime non ottenendo l’incarico auspicato e che avvieranno ricorsi giurisdizionali. Ci riserviamo anche di avviare azioni sindacali, anche mediante comunicazione alla Corte dei Conti ed agli organismi di vigilanza preposti per valutare le determinazioni assunte.

E’ bene ricordare sempre che i dirigenti penitenziari per l’ignavia reiterata di questa Amministrazione (dopo 20 anni) sono ancora senza un contratto che ne tuteli e ne disciplini i diritti e i doveri.

Una classe dirigente quella dei direttori penitenziari che ha assunto con oneri morali e personali (anche di salute fisica e psicologica) una responsabilità professionale che nessun altro dirigente pubblico assolve ! Tutto questo viene ricompensato con una reiterata umiliazione agita da questa Amministrazione che vuole sempre e solo assegnare al dirigente penitenziario il ruolo di “capro espiatorio”.

NON pagheremo per gli errori degli altri.

Di tal che, non poche perplessità suscita la determinazione ultima dell’Amministrazione la quale, più che finalizzata alla corretta valutazione di dirigenti già valutati, sembra perfettamente rientrare nel solco di quella attività amministrativa, che da ultimo spesso si registra, la quale attraverso ispezioni e provvedimenti emanati “inaudita altera parte”, spesso oscuri nelle motivazioni e di dubbio contenuto, finisce per scaricare sui dirigenti direttori degli istituti penitenziari la responsabilità di tutte le inadempienze ed  assenze gestionali che l’amministrazione del DAP, in particolare, e della Giustizia in generale non è stata in grado di fronteggiare in questi ultimi 20 anni, omettendo l’adozione di tutte le necessarie iniziative di programmazione, dotazione di mezzi personale e risorse, volte a garantire l’efficacia della gestione operata dal Dirigente il quale, è bene ricordarlo, ancora oggi opera senza contratto, destinatario di incombenze e responsabilità che non trovano corrispondenza in alcun paradigma contrattuale frutto della interlocuzione con la categoria.

Non può consentirsi ulteriormente che i lavoratori della Giustizia, dirigenti compresi, continuino a pagare per colpe che non sono a loro attribuibili!

Alla luce di quanto precede,

Si invitano pertanto le SSLL a sospendere tale abnorme procedura, revocare la convocazione in oggetto procedendo all’ultimazione del procedimento con i dati già disponibili, così individuando il dirigente idoneo e più meritevole a ricoprire l’incarico.

Anche al fine di prevenire la proposizione di ricorsi giurisdizionali potenzialmente abili a compromettere la procedura e altre azioni anche sindacali che saranno proposte da questa OS, anche mediante comunicazione alla Corte dei conti ed agli organismi di vigilanza preposti delle determinazioni assunte.

Con viva cordialità

La coordinatrice nazionale Fp Cgil
Dirigenza penitenziaria
Carla Ciavarella

Pubblichiamo la nota territoriale Fp Cgil VVF in merito la richiesta utilizzo di risorse straordinarie per attività di mantenimento e di re-training

A seguito della nota territoriale Fp Cgil VVF  del 20.10.2021 e il successivo sollecito del 27.10.2021  pubblichiamo la risposta  della Direzione Centrale per la Formazione con la quale dispone che i tamponi (TAR)  per lo screening siano effettuati al personale solamente su base volontaria

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto