La Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo ha inviato i nominativi del personale servizi Excon, Sala Crisi, Sala Emergenze CON interessato durante l’ esercitazioni nazionali relative all’attuazione dei piani di colonna mobile regionale..
Pubblichiamo la nota informativa emanata dalla Direzione Centrale per la Formazione, riguardo la variazione sedi disponibili, in merito la riapertura della selezione per aspiranti Smzt, riservata al solo personale proveniente dall’89° corso per AA.VV.F.
IPOTESI CCNI 2020/2021 AREE A B C: LE RAGIONI DELLA FIRMA E
LE CONTRADDIZIONI ALTRUI!
Come abbiamo anticipato con la nostra nota flash dello scorso 6 luglio, nel corso della riunione svoltasi lo stesso giorno abbiamo manifestato la nostra disponibilità alla sottoscrizione dell’Ipotesi di CCNI 2020/2021 per il personale delle aree A, B e C.
Tralasciamo in questa sede, perché ci sarà tempo ed occasione per replicare, le falsità pronunciate in qualche assemblea sindacale nei nostri confronti in questi giorni, “collaborazionisti”, “conniventi”, “venduti”, “m…” ed altre amenità del genere, per denigrare l’Ipotesi di CCNI 2020/2021 e andiamo sui contenuti dell’accordo raggiunto.
In premessa difendiamo la scelta, da altri non condivisa, del contratto biennale 2020/2021 che permette di raggiungere un triplice obiettivo:
• allineare la vigenza del contratto con l’anno in corso;
• far partire le progressioni orizzontali, a decorrere dalle aree A e B, per le quali si individuano specifiche risorse (1.300.640,90 €) all’interno del Fondo a ciò destinate (se fosse stato sottoscritto un CCNI 2020 quelle progressioni orizzontali non si sarebbero potute mettere in campo essendo l’anno 2020 già ampiamente trascorso);
• consentire l’utilizzo delle risorse, destinate a remunerare le prestazioni di lavoro straordinario nonché i risparmi derivanti dalla mancata erogazione dei buoni pasto nel corso del 2020, che in base alla Legge di Bilancio 2021 (art.1, comma 870, Legge n.178/2020) possono finanziare nell’anno successivo, ossia nel 2021, i trattamenti economici accessori legati alla performance (utilizzo precluso se fosse stato discusso e sottoscritto un CCNI 2020).
Nel merito l’Ipotesi di CCNI 2020/2021 prevede rispetto al CCNI 2019:
1. l’attivazione nel corso dell’anno corrente delle progressioni orizzontali ad iniziare dalle aree A e B per le posizioni A2, A3, B2 e B3 senza la somministrazione di quiz e riconoscendo il peso prevalente, max 40/80mi, all’anzianità lavorativa ( per l’area C, stante l’impegno finanziario a carico del Fondo che ammonta a circa 23 milioni di euro, è prevista una dichiarazione congiunta, sulla falsariga di quella del CCNI 2019 per le aree A e B, con la quale si stabilisce che le risorse aggiuntive derivanti dal superamento del tetto alla costituzione dei fondi ex art.23, comma 2, D.lgs. n.75/2017, saranno destinate anche “alla valorizzazione di tutto il personale mediante la realizzazione delle procedure selettive per i passaggi alle posizioni economiche all’interno dell’Area C …” );
2. la destinazione al personale delle aree delle risorse non utilizzate nel corso del 2020 per buoni pasto e straordinari, parliamo di circa 10 milioni di euro, finalizzazione non automatica, ma tale da richiedere la sottoscrizione di un accordo senza il quale quelle risorse sarebbero state incamerate dall’INPS come risparmi di gestione e rese indisponibili per il personale (non a caso il legislatore nella Legge di Bilancio 2021 usa l’espressione “possono finanziare”) anche nell’ipotesi di destinazione al finanziamento del welfare integrativo per il quale necessita sempre l’accordo tra le parti. La distribuzione dei 9.962.898,15 € avverrà per circa i 2/3 sotto forma di indennità una tantum e per 1/3 sotto forma di maggiorazione dell’incentivo ordinario 2021;
3. la rivisitazione del sistema indennitario relativo ai compensi per lo svolgimento di particolari compiti, contemplando un incremento per il personale del profilo informatico, per il personale del profilo sanitario e per quello del profilo geometra-perito industriale unitamente al personale di area B che svolge attività di supporto ai GAI o che svolge attività informatiche presso la DCTII ed al personale addetto in forma prevalente all’attività del contenzioso in materia di invalidità civile. Confermata la maggiorazione oraria del 20% per il personale che svolge attività di front-office a prescindere dall’area di inquadramento. Uno specifico compenso viene introdotto, su richiesta della delegazione di parte datoriale, per il personale addetto al presidio dei rapporti con i mass-media a condizione che vi sia una specifica attestazione di attività svolta in forma prevalente e che sia iscritto all’Ordine dei Giornalisti come professionista o pubblicista: analoga tipologia di compenso è prevista per il personale che svolge attività di supporto tecnico alle riunioni degli Organi dell’Istituto. In tema di revisione del sistema indennitario l’accordo prevede una clausola di riapertura del CCNI nel caso di ulteriori risorse per effetto della rimozione del tetto di spesa al trattamento economico accessorio stabilendo, tra le diverse forme di utilizzo di tali risorse aggiuntive, anche la riparametrazione degli importi delle indennità per le posizioni organizzative;
4. il mantenimento del livello pregresso dell’indennità di posizione organizzativa che viene estesa a tutti i responsabili delle Strutture Sociali cui è estesa anche l’indennità di responsabilità specifica (il CCNI 2019 riconosceva tali compensi solo al responsabile della Casa di Riposo di Camogli ed al Coordinatore delle attività educativo-didattiche del Liceo San Bartolomeo di San Sepolcro) riconoscendo pari dignità a tutte le Strutture Sociali che l’INPS ha ereditato dagli Enti confluiti nel nostro Istituto. È incrementata l’indennità di responsabilità specifica per i titolari di L.P.S. e U.O. e quella di responsabilità esterna per i titolari di Agenzia (agenzia flussi, agenzia prestazioni e servizi individuali, agenzia territoriale con produzione omogeneizzata annua pari o superiore a 8.000 punti) a decorrere dal 1° ottobre 2021 o dalla data di applicazione della rivisitazione del modello di servizio, rivisitazione, lo ricordiamo a qualche smemorato, da noi contestata a suo tempo sia nella tempistica sia nei contenuti, forieri di non pochi problemi nelle sedi protagoniste della sperimentazione di tale modello deciso unilateralmente dall’Amministrazione. In tema di finanziamento del sistema indennitario è bene precisare, contrariamente a quanto sostenuto da chi, evidentemente, ignora l’esistenza di un quadro di regole legislative e contrattuali da cui non si può assolutamente prescindere, pena la bocciatura del CCNI da parte dei Ministeri vigilanti, che la fonte di finanziamento di tale sistema è rappresentata dal Fondo così come previsto dal T.U. del Pubblico Impiego e dal vigente CCNL firmato da tutte le organizzazioni sindacali non beneficiando l’INPS di deroghe normative al riguardo;
5. l’incremento da 90,00 € a 110,00 € dell’anticipazione mensile dell’incentivo speciale parametrata sull’andamento della performance organizzativa;
6. l’eliminazione dal 1° gennaio 2021 del riferimento agli obiettivi della struttura diretta quale parametro per liquidare il 10% dell’incentivo legato alla performance organizzativa per i responsabili di agenzia.
In ordine al TEP, contrariamente a quanto viene detto da chi, ignorando i contenuti dell’accordo, “vaneggia” di un collegamento del TEP alla performance individuale, il trattamento economico di professionalità mantiene, come nel passato, il collegamento con i coefficienti di merito, così come avviene dal lontano CCNI 2002/2005 e così com’è scritto nell’Ipotesi di CCNI 2020/2021 che richiama il paragrafo 23.7.2. della delibera del CdA INPS n.30 del 24 marzo 2021. La sottoscrizione dell’Ipotesi di CCNI 2020/2021 consentirà, una volta avviata la procedura di certificazione dell’accordo e firmato in via definitiva il CCNI 2020/2021, di erogare, con effetto retroattivo, il TEP ai colleghi assunti nel 2019 come ha dovuto riconoscere un autorevole dirigente nazionale di una sigla sindacale, non firmataria dell’accordo, che nel corso di una pubblica assemblea la scorsa settimana ha dichiarato testualmente “ … è chiaro che bisogna avere un contratto integrativo per pagare il Tep ai neoassunti …”.
Sulla performance individuale, oggetto della famosa delibera n.30 del 24/03/2021 adottata dal CdA INPS, prevista non solo dagli articoli 7, 9 e 19 del D.lgs. n.150/2009, ma anche dal CCNL vigente (quello firmato da tutte le sigle sindacali compresi gli “antagonisti” che dichiarano di aver firmato il CCNL 2016/2018 per poterlo combattere!), siamo riusciti ad ottenere la riduzione a 6.500.000 € dello stanziamento relativo, originariamente previsto dall’Amministrazione per un ammontare pari a 9.500.000 €, che impatta per l’1,35% sul valore globale del Fondo. Tali risorse, sulla base di un meccanismo che è parte integrante della citata delibera del CdA INPS, sono distribuite valorizzando, fatto 100 il valore finale, per l’80% i risultati della struttura di appartenenza e solo per il 20% la valutazione del contributo individuale al raggiungimento dei relativi obiettivi (per i titolari di p. o. il rapporto è rispettivamente 70% e 20% destinando il restando 10% alla valutazione delle competenze e delle abilità professionali e organizzative) in un quadro nel quale, anche a fronte di un’eventuale valutazione individuale negativa e di una struttura di appartenenza che raggiunge il risultato pieno, si ottiene una liquidazione pari a 100 del trattamento economico di performance individuale.
Altro che pagelline come ha sostenuto sempre il “novello Bill Gates” dirigente nazionale dell’organizzazione sindacale non firmataria dell’Ipotesi di CCNI 2020/2021 che ha dichiarato in pubblica assemblea (trascrizione integrale per cui non rispondiamo della forma espressiva utilizzata dall’oratore) “… è chiaro che il contratto integrativo va siglato prima o poi perché se no rimaniamo appesi e quindi gli istituti che vogliamo che siano pagati dall’interno del contratto integrativo un accordo bisogna raggiungerlo … è chiaro che se non si raggiunge un’intesa tutto resta fermo però forse è meglio che resta fermo tutto per altre settimane tre, quattro o cinque settimane (sic!) così i lavoratori capiscono che è importante opporsi a quello che sta succedendo … se no altrimenti è chiaro che non si va da nessuna parte…”.Ogni commento a queste frasi è del tutto superfluo!
Quanto all’accusa, ripetuta in questi giorni, che l’accordo sottoscritto non prevede nulla per i colleghi di area A e B, ricordiamo le progressioni orizzontali previste nell’Ipotesi di CCNI 2020/2021 e lo ricordiamo soprattutto a chi, sempre il “novello Bill Gates”, nella famosa riunione del 20 aprile scorso avallò il Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale 2021/2023 che non solo non prevede l’assunzione di diplomati dall’esterno, ma soprattutto “condanna” di riflesso, per la mancata applicazione dell’aliquota del 30% sulle capacità assunzionali da riversare sulle progressioni verticali da A a B, 267 colleghi di area A a rimanere inquadrati nell’attuale area pur avendo tutti i requisiti per l’accesso all’area superiore.
Questi colleghi sanno chi devono ringraziare! Noi (vedi comunicato del 21 aprile 2021 “Le quinte colonne che non ti aspetti”) quel Piano lo abbiamo, sotto questo profilo, censurato, mentre altri ha pensato bene, per captatio benevolentiae, di piegare la testa.
Roma, 12 luglio 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola
“Un primo importante passo per portare a compimento il percorso di riconoscimento del ruolo socio sanitario per operatori socio-sanitari, assistenti sociali e sociologi. Ora il Parlamento licenzi il testo approvato”. Così la Fp Cgil in merito all’emendamento al decreto Sostegni bis approvato all’unanimità in commissione Bilancio della Camera.
“Un passaggio cruciale – prosegue – che finalmente riconosce il lavoro di operatori socio-sanitari, assistenti sociali e sociologi, rispondendo così alle nostre richieste, che stiamo sostenendo in modo convinto, al fine di valorizzare adeguatamente queste figure per il loro reale contributo professionale e di equipe. Ci aspettiamo che adesso il Parlamento licenzi il testo recependo quanto già approvato in commissione. Dopo anni di battaglie sarebbe un atto dovuto a queste lavoratrici e questi lavoratori”, conclude la Fp Cgil.
Pubblichiamo il volantino e l’ipotesi di accordo CCNI 2021/2023 sottoscritta ieri con gli sviluppi economici destinati alle lavoratrici e ai lavoratori delle tre aree funzionali della difesa, e la nota a verbale.
Abbiamo avuto una riunione con all’ordine del giorno l’illustrazione del Piano di Formazione dei lavoratori da parte della DG Educazione e Ricerca. Un catalogo ampio e trasversale nell’offerta formativa su cui abbiamo avuto poco da dire. Anzi abbiamo espresso apprezzamento rispetto allo sforzo della DG di ampliare gli interventi formativi rispetto a materie specialistiche, alla suddivisione degli stessi interventi rispetto alle aree di attività, allo sforzo di ricomprendere l’insieme delle professionalità presenti nel Ministero ed infine alla sinergia avviata con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione.
Il problema sta nei numeri sia per quel che riguarda il tasso di partecipazione dei lavoratori che per le risorse messe a disposizione.
Pur avendo numeri apprezzabili in termini assoluti: oltre 12.000 sono stati i partecipanti nelle fasi pregresse non è dato desumere quanto è stato l’indice di partecipazione effettivo poiché l’Amministrazione al momento non è in grado di monitorare questo dato, per esempio per comprendere quante di queste 12000 adesioni abbiano riguardato la frequentazione di un singolo o di una pluralità di corsi. Questo riguarda anche la mancata trasparenza che troppo spesso riscontriamo rispetto alle opportunità che si offrono, per cui non tutti vengono messi in condizione di poter aderire o meno e la scelta diventa un mero esercizio discrezionale della dirigenza. Vale la pena di ricordare al riguardo che l’erogazione dei crediti formativi può comportare una valutazione nell’ambito delle progressioni economiche solo a condizione che tutti i lavoratori abbiano l’opportunità di partecipare ai corsi. Di conseguenza appare necessario che l’amministrazione si doti di strumenti di monitoraggio più efficaci come peraltro riconosciuto dalla stessa nel corso della riunione. Accanto a questo vanno richiamate, nella Circolare relativa, quali sono gli obblighi del dirigente nella gestione della attività formativa, ovvero l’obbligo di informazione preventiva e successiva alle RSU ed alle OO.SS. territoriali e la garanzia di puntuale applicazione del criterio di rotazione tra i lavoratori.
Gli altri numeri che ci interessano sono quelli relativi alle risorse che il bilancio dello stato destina alla formazione MIC: la bellezza di 24.415 euro. Solo per fare un paragone, il CCNL prevede che alla formazione venga destinato uno stanziamento pari all’1% del monte salari. Tradotto in cifre sarebbero più di 6 milioni di euro. Invece ci troviamo una cifra ridicola, di molto inferiore alle somme che ordinariamente vengono stanziate in Ministeri più piccoli del MIC. In queste condizioni appare oggettivamente complicato pensare ad una funzione strategica della formazione, che dovrebbe essere il motore dell’innovazione organizzativa. Per questo ormai da molto tempo e inutilmente sollecitiamo una riflessione e iniziative conseguenti volte a rafforzare le poste in bilancio dedicate ed anche in questa occasione lo abbiamo fatto, aggiungendo come proposta una valutazione sull’utilizzo delle risorse messe specificatamente a disposizione nel PNRR. È un ragionamento principalmente rivolto alla Direzione politica, che però non ci pare molto interessata agli investimenti sul personale, impegnata com’è nell’operazione di proliferazione dei musei autonomi (l’ultimo che si aggiunge è la Pinacoteca nazionale di Siena, aggiunta all’ultimo momento allo schema di DPCM di riorganizzazione in via di certificazione).
Biblioteche annesse ai Monumenti Nazionali.
Sempre nella stessa giornata ci è stata fornita una informativa su un decreto emanando che riguarda le Biblioteche annesse ai monumenti che erano sedi RSU nella precedente tornata. Come ricorderete questi Uffici non sono stati più ricompresi nei decreto di riorganizzazione in quanto non considerate strutture interne al Ministero. Al di là delle interpretazioni formalistiche, difficilmente comprensibili nel senso comune, secondo cui uffici in cui operano prevalentemente dipendenti del ministero siano strutture estranee allo stesso, a noi interessava capire quali strumenti di tutela rispetto ad eventuali tentativi di sottrazione del personale da parte degli Uffici assegnatari. In questo senso il decreto, pur assegnando la Biblioteca di Santa Giustina alla Biblioteca Universitaria di Padova e le Biblioteche di Badia di Cava e Montevergine alla Biblioteca Universitaria di Napoli, precisa che il personale assegnato resta nel proprio luogo di lavoro in posizione di distacco e non può essere spostato. Per analogia la stessa regola vale anche per le altre Biblioteche che non sono sedi RSU.
FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni
“Finalmente un fatto concreto di cui siamo molto soddisfatti”. Così Il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, commenta la sottoscrizione del decreto con cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, di concerto con quello dell’Università e Ricerca dell’Economia e delle Finanze, rispettivamente Maria Cristina Messa e Daniele Franco, che finanzia 17.400 contratti di formazione specialistica dei medici per l’anno 2021- 2022.
“Finalmente – prosegue – viene data una spallata importante, anche se non definitiva, all’imbuto formativo che per anni ha afflitto migliaia di medici laureati con le loro famiglie e che dà ossigeno vero al Servizio sanitario nazionale soffocato da anni di tagli. Ora, dopo questo sforzo straordinario, mai visto prima, è necessario adeguare definitivamente i fabbisogni formativi a quelli di personale e agli stardard assistenziali. Serve un piano assuzionale straordinario, ad iniziare dallo sblocco del tetto di spesa per il personale, impegno che il Ministro Speranza ha già assunto in diversi contesti”, conclude Filippi.
È proseguita l’8 luglio la trattativa per il rinnovo del CCNL 2019/2021 del Comparto delle Funzioni Centrali.
LAran ha inviato il 7 luglio un nuovo testo, aggiuntivo a quelli inviati precedentemente, con alcune nuove proposte specifiche sulla parte normativa. In particolare: sui congedi dei genitori, per specificare che i congedi parentali previsti dall’articolo 32, comma 1, del decreto legislativo n. 151/2001 si intendono “per ciascun figlio”; per inserire tra le materie del confronto “i criteri generali di priorità per l’accesso al lavoro agile”; per escludere i permessi previsti dalla legge n. 104/1992 e i permessi e congedi parentali dal divieto di cumulabilità con i permessi per l’espletamento di viste, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici.
Nel nuovo testo di Aran sono venute alcune prime risposte, ancora parziali, ad alcune richieste sindacali. In particolare: per cancellare il limite di quattro mesi l’anno per i giorni di assenza, senza riduzione del trattamento economico e del periodo di comporto, dovuti agli effetti collaterali delle terapie salvavita; per ridurre da 15 a 10 giorni lavorativi la soglia al di sotto della quale, in caso di assenza per malattia, interviene la riduzione del trattamento economico accessorio.
Come abbiamo già valutato più dettagliatamente nel comunicato unitario di CGIL CISL UIL, la discussione si è approfondita maggiormente sul tema del lavoro agile. Rispetto al quale unitariamente abbiamo presentato una proposta organica e complessiva con l’obiettivo di normare tutte le modalità di erogazione delle prestazioni lavorative in modalità diverse da quelle in presenza (telelavoro, smart working, co-working, con vincolo di spazio e di tempo, senza vincolo di spazio e/o di tempo, in forma mista tra lavoro in presenza e da remoto), sia per la parte giuridica sia economica come nella definizione di un sistema di relazioni sindacali e un sistema indennitario dedicato.
Il presidente di Aran ha chiarito che nei prossimi incontri renderà conto delle proprie valutazioni sulle proposte ricevute al fine di fare significativi passi avanti nella trattativa, che continuerà possibilmente a ritmo settimanale entrando anche nel merito dell’altro tema centrale di quesito rinnovo contrattuale, l’ordinamento professionale.
Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture Fp Cgil VVF e Confsal VVF sugli incontri con l’Amministrazione riguardo il settore della formazione e quello sulle leggi speciali. In allegato il materiale inviato successivamente dalla Direzione Centrale per la Formazione
Pubblichiamo la circolare e i moduli di partecipazione emanati dall’Ufficio Attività Sportive in merito al 18° Campionato Italiano di calcio a 5 Memorial Fernando Montefusco che si terrà dal 04 al 09 ottobre 2021 a Gallipoli
Pubblichiamo la nuova convocazione del tavolo tecnico per la formazione a seguito dell’annullamento per l’incontro del 8 luglio per impegni della Direzione Centrale per la Formazione
Pubblichiamo la Circolare del Dipartimento Protezione Civile e la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito le Benemerenze eventi meteo Emilia Romagna maggio 2019