Al Sig. Ministro della Cultura

Dott. Gennaro Sangiuliano

Al Sig. Capo di Gabinetto

Cons. Francesco Gilioli

Egregio Ministro, egregio Consigliere

a seguito della pubblicazione definitiva dei decreti sulla riorganizzazione del Ministero della Cultura riteniamo di dover ribadire il proprio dissenso circa una scelta organizzativa inefficace, nel metodo e nel merito.

Nel merito perché consolida una tradizione di accentramento gestionale a fronte di una Amministrazione diffusa capillarmente sul territorio al pari di poche altre, anche con conseguenze rilevanti quali l’azzeramento dei Segretariati regionali.

Nel metodo laddove alcune soluzioni organizzative sono state appena accennate ed altre addirittura omesse. È il caso, ad esempio, dello spostamento del Museo romano degli Strumenti Musicali in zona Eur, di cui siamo venuti a conoscenza, ancora una volta, soltanto attraverso la stampa.

Non può considerarsi, infatti, in alcun modo esaustivo il confronto con le Organizzazioni Sindacali tenutosi lo scorso 27 novembre in cui l’Amministrazione ha soltanto sommariamente annunciato alcuni degli aspetti della riorganizzazione, ricevendo peraltro l’appunto dal Consiglio di Stato in merito alla mancanza dei verbali, che certificano l’avvenuto confronto con le OO.SS.

Soprattutto se si considera che – ferma restando la prerogativa datoriale di procedere a una riorganizzazione – gli Uffici sono popolati da persone, lavoratrici e lavoratori che hanno nelle Organizzazioni Sindacali la loro rappresentanza diretta. Anche solo per questo ci saremmo aspettati, ancora una volta, maggiore considerazione.

Secondo quanto avevamo avuto modo di scrivere al Capo di Gabinetto soltanto pochi giorni prima del completamento dell’iter legislativo della riforma, esprimevamo le nostre perplessità sull’accentuato disallineamento funzionale e organizzativo fra la tutela del patrimonio culturale, da un lato, e la sua conservazione e gestione dall’altro (cioè fra Soprintendenze e Musei), già contestato da alcune OO.SS. e dagli operatori della cultura nel precedente assetto, separandole ora fra dipartimenti diversi.

Poco ci aveva convinto la riperimetrazione del sistema museale, realizzato tramite una doppia operazione: l’aumento dei Musei elevati a livello dirigenziale generale e l’ulteriore proliferazione di Musei autonomi di seconda fascia andando ad accrescere il numero di quelli dotati di autonomia. Schema questo che, comunemente alla precedente riforma, oggi come allora ci convince poco, perché sostanzialmente rende residuali le Direzioni Regionali Museali, che in taluni casi ne escono eccessivamente ridimensionate, al punto che ci si chiede se valga effettivamente la pena mantenerle in vita. Continuano a risultare assenti, seppur fortemente sollecitate da chi scrive, le forme di coordinamento delle competenze separate e che sarebbero necessarie nei nuovi dipartimenti; resta il disallineamento fra esigenze di competenza specifica/specializzazione e le soluzioni adottate di genericità e fungibilità funzionale e organizzativa.

L’individuazione dell’Archivio Centrale dello Stato – cui viene meno “l’autonomia tecnico scientifica” – come Ufficio Dirigenziale non generale, posto in subordine alla Direzione Generale Archivi subalterno al Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale è per noi una “ferita aperta”, anche a voler considerare il fatto che per l’Istituto Centrale per la Grafica l’Amministrazione è – giustamente e gliene diamo atto – corsa ai ripari ristabilendone la corretta dipendenza funzionale che in prima battuta era stata erroneamente imputata ad altro Dipartimento.

Solo per citare alcuni esempi meglio noti a chi scrive, sfugge la ratio dell’accorpamento fra Galleria Spada e Galleria Borghese, se non in funzione di un’origine fedecommissaria; o di quello fra il Museo Manzù (in provincia di Roma) e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (a Roma) se non in ragione del comune riferimento temporale al contemporaneo, seppur vale forse la pena ricordare che la GNAM ha anche un considerevole numero di opere del XIX secolo mentre il Manzù è un museo monografico.

Per non dire del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, unico nel suo genere, che verrebbe traslato nel complesso dell’EUR dopo ingenti somme di denaro pubblico investite nel suo ammodernamento nell’attuale sede espositiva.

Oltre a un maggior controllo sulle strutture periferiche, abbiamo notato che difficilmente si assiste a un potenziamento di quelle centrali, che pure sostengono un considerevole carico di lavoro, soprattutto presso la Direzione Generale Organizzazione. Riteniamo, per esempio, che si sarebbe potuto/dovuto implementare il numero dei Servizi di una unità, separando le attività di gestione del personale e delle carriere da quella delle relazioni sindacali e benessere organizzativo.

Come più volte abbiamo avuto modo di sottolineare, i provvedimenti intervengono, ancora una volta, sull’apparato organizzativo ministeriale in maniera inappropriata per una struttura che presenta specificità non assimilabili a tutte le altre Amministrazioni.

Pur consapevoli che il processo di riorganizzazione è in divenire, sentiamo la necessità di rinnovare la richiesta di confronto con le Organizzazioni Sindacali al fine di puntualizzare con maggior livello di dettaglio le conseguenze di tale progetto. Tra gli argomenti che rivestono maggiore urgenza, siamo qui a rappresentare la priorità di comprendere come si intenda procedere verso la mobilità del personale degli Istituti coinvolti nel nuovo impianto complessivo.

Distinti saluti

FP CGIL          UIL PA

   V. Giunta       F. Trastulli

Nella giornata di ieri si è svolta riunione sindacale in cui sono stati affrontati diversi argomenti.
In apertura l’Amministrazione ha dichiarato che il MEF avrebbe comunicato che gli
arretrati della perequazione verranno pagati in busta paga aprile. Invece, in busta paga maggio dovrebbe essere pagato il primo semestre 2023 del Decreto Poletti, così come i benefici assistenziali.


Riguardo alla procedura per i
differenziali stipendiali ci è stato comunicato che si stanno ultimando i test dell’applicativo informatico ed entro la metà di aprile dovrebbe uscire il bando. Due osservazioni in proposito: non si può continuare a spostare il termine di avvio della procedura (si era detto che a marzo si sarebbe partiti ora andiamo ad aprile), anche considerando che riteniamo si debba fare presto un’ulteriore accordo per differenziali stipendiali con decorrenza gennaio 2024. Inoltre, l’avvio di questa procedura può essere un modo per implementare una banca dati del personale dell’INL (ad esempio individuandone titoli di studio, anzianità, etc.) così da accelerare molte altre future procedure (si pensi alle progressioni verticali in deroga, ai percorsi formativi e a molto altro). Si colga, quindi, l’occasione per farlo.


A seguito dell’emanazione del DL 19/24 sono state
avviate le procedure per il nuovo concorso per ispettori tecnici, che potrebbe essere bandito in estate. A tal riguardo, visto che si tratterà di un concorso su base regionale, abbiamo evidenziato come sia necessario avere un prospetto della carenza dei singoli territori e non solo su base nazionale, per poter verificare le effettive carenze di personale a livello locale.

Sempre riguardo al DL 19, abbiamo nuovamente evidenziato come sia assolutamente insufficiente la previsione relativa al Decreto incentivi, che ha previsto un tetto individuale per ispettori. Se si vuole trattenere personale, occorre anche remunerarlo adeguatamente e, in questo senso, il tetto del 15% del trattamento economico lordo rischia di essere del tutto inadeguato. Considerato che il DL è in fase di conversione occorrerebbe pensare almeno a un aumento importante della percentuale, così da rendere appetibile il salario accessorio di questa parte del personale. In tal senso, prevedere che sia almeno il 25 o il 30 per cento del trattamento economico potrebbe essere una leva maggiormente incentivante.


Si è poi avviata la discussione sui
cambi di profilo professionale, un altro dei tasselli derivanti dal nuovo ordinamento professionale disegnato nei mesi scorsi. In attesa di ricevere una bozza su cui aprire la discussione e il confronto, abbiamo anticipato all’amministrazione che diventa essenziale ricevere quel prospetto relativo alle carenze di personale nelle singole sedi, altrimenti non si potranno calare le proposte all’interno degli uffici. Accanto a questo, occorre anche immaginare dei percorsi formativi che accompagnino chi cambia il profilo.

Il prospetto relativo alle carenze di personale diventa essenziale anche per poter procedere in maniera adeguata alla mobilità territoriale. In merito a questo argomento, riteniamo che si debbano garantire le attività in tutti gli uffici del territorio nazionale, non potendo immaginare operazioni che si limitino a “travasare” personale, incuranti delle successive conseguenze per la tenuta dei servizi sui territori.

L’Amministrazione ha anticipato che dopo Pasqua si aprirà la contrattazione per l’FRD 2023: in attesa di ricevere una prima bozza per poter presentare le nostre proposte, ribadiamo la necessità di avviare nuovi differenziali stipendiali e chiediamo il ripristino di “buone abitudini” che, anche in occasione dell’ultimo accordo, si sono perse. In particolare, ci riferiamo al prospetto che veniva inviato, dopo la stipula dell’accordo definitivo nazionale e prima dell’avvio della contrattazione di sede, nel quale erano indicate le somme destinate alle singole sedi. L’invio di quel prospetto consentiva alle parti di calibrare le proposte da presentare al tavolo territoriale e non fare una contrattazione al buio. Chiediamo che questo prospetto sia nuovamente inviato agli uffici e alle OO.SS.

Inoltre, una volta concluse le trattative di sede è importante sapere, nel rispetto della privacy dei lavoratori, la ripartizione delle somme, perché questo consente alle OO.SS. e alla RSU di capire se vi siano stati squilibri nella contrattazione, ad esempio, e se occorra intervenire su alcuni criteri. Invece, consegnare alle OO.SS. e alla RSU un prospetto – non concordato con la parte sindacale – come quello trasmesso in seguito all’ultima contrattazione decentrata non ha alcuna utilità e ad alcuni è perfino apparsa come una beffa. Chiediamo, quindi, che si torni a dare un prospetto, anonimizzato, che indichi le somme distribuite fra i lavoratori della singola sede a seguito della contrattazione decentrata, con l’indicazione delle singole voci che ognuno ha ricevuto.

Infine, versante assunzioni: in questi giorni sono state convocate diverse decine di vincitori del concorso per assistenti amministrativi e l’Amministrazione ha comunicato che intende procedere a nuovi scorrimenti, considerata la gravissima carenza di personale di seconda area. Rispetto alla graduatoria degli ispettori del lavoro, ci è stato riaffermato che si intende procedere allo scorrimento integrale della graduatoria prima della sua perdita di efficacia, che si avvicina sempre più.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

La Direzione Centrale per le Risorse Umane emana le sedi di prima assegnazione per gli Allievi Vigili del Fuoco in prova del 96° corso di formazione teorico-pratico.

Pubblichiamo la nota del Coordinamento regionale Fp Cgil VVF riguardo il chiarimento di trattamento di trasferta

“Ogni giorno centinaia di specializzandi e specializzande dell’area sanitaria popolano le strutture del nostro Servizio Sanitario Nazionale, contribuendo col loro lavoro a dare risposte ai bisogni di salute della popolazione, eppure non sono tutelati dal punto di vista previdenziale né retributivo. Anzi, al contrario devono pagare con proprie risorse la formazione specialistica. È una discriminazione grave presente nel sistema che va assolutamente sanata”. Lo scrive in una nota Fp Cgil Medici e dirigenti Sanitari, in occasione della mobilitazione annunciata per il 23 marzo a Roma.

“È infatti inaudito che lo Stato nel vincolare, giustamente, l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale al possesso di un titolo di specializzazione, non finanzi la formazione di alcune categorie di professionisti”, prosegue la nota. “È una battaglia di equità che Fp Cgil sostiene da sempre, che rappresentiamo e continueremo a rappresentare ad ogni livello istituzionale: così come già avviene per i medici, è necessario che si istituiscano contratti di formazione in relazione al fabbisogno nazionale anche per specializzazioni di biologi, chimici, fisici, farmacisti, psicologi, veterinari, ingegneri biomedici. Siamo tutti nello stesso contratto, nella stesso SSN, pretendiamo anche l’equiparazione formativa, come chiede anche l’Europa”.

In data 19 marzo u.s. è stato sottoscritto l’Accordo sulle Posizioni Organizzative.

Un Accordo innovativo che porta il numero delle posizioni da 1960 a 2870 con un aumento anche delle indennità su 4 fasce pari a € 9000 – 8000 – 6000 – 5500.

La selezione prevede un mix di riconoscimento dell’esperienza professionale e dei titoli di studio e ulteriori titoli con una prova di selezione che consiste in una prova scritta e in un colloquio volta a misurare:

– Preparazione e capacità di presidio tecnico delle funzioni da ricoprire – conoscenza pratica delle attività, delle responsabilità e degli aspetti gestionali legati al tipo di incarico – competenze organizzative Per ciascuna tipologia di incarico sarà formato e pubblicato un elenco di candidati in ordine alfabetico, suddiviso in tre fasce, fermo restando la ratio per cui un punteggio più alto equivale ad al possesso di una maggiore copertura delle caratteristiche richieste dal ruolo:

– I fascia 30 – 42

II fascia 14 – 26,5

– III fascia fino a 13,5

Nelle more di applicazione dell’Accordo le attuali PO saranno prorogate fino al 30/11/2024.

Come FP CGIL riteniamo questo Accordo positivo, se non esaustivo rispetto a tutte le nostre richieste, in quanto è un passo avanti rispetto alla prima ipotesi presentata dall’Amministrazione recependo molte delle proposte che noi abbiamo fatto sul tavolo prevedendo un aumento dei posti e delle indennità, una selezione più chiara e trasparente con contestuale valorizzazione anche delle esperienze pregresse, una reale possibilità di carriera per i colleghi l’Area dei Funzionari.

Come FPCGIL inoltre, a seguito della nostra specifica nota inviata venerdì scorso, abbiamo anche ottenuto la sottoscrizione di un verbale di intesa programmatica per l’attuazione dell’art 54 del CCNL che prevede il riconoscimento di specifiche responsabilità per l’Area degli Assistenti. In tale Accordo è prevista l’attivazione della contrattazione entro il mese di Settembre 2024.

In coda alla riunione l’Amministrazione ha anche informato che entro lunedì pubblicherà le graduatorie del concorso dei Funzionari Tributari con una previsione di assunzione a metà Maggio prossimo che sarà ampliata fino al 20% degli idonei Anche per la mobilità intercompartimentale ha comunicato che la procedura degli Assistenti è stata conclusa e sono state attivate le incombenze volte a conoscere la disponibilità dei partecipanti e i pareri delle Amministrazioni di provenienza. Tale procedura sarà anche presa in considerazione per uno scorrimento della graduatoria volto all’assunzione di altre 200 unità di seconda Area come previsto dal PIAO.

Per la mobilità dei Funzionari è stato comunicato che sono ancora in corso i colloqui.

Il Coordinatore Nazionale FPCGIL

Agenzia delle Entrate

Iervolino Florindo

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF riguardo la richiesta di chiarimenti per l’accesso nelle sedi di servizio

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito la mobilità del personale appartenente al ruolo dei Direttivi logistico gestionali

Sanità: Fp Cgil e Cgil, servono più risorse sul Contratto
Roma, 20 mar – “Oggi si è insediato il tavolo sul rinnovo del CCNL 22/24 della sanità pubblica e comincia in salita vista la scarsezza di risorse”: così la segretaria generale Fp Cgil Serena Sorrentino e la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David, in una nota post incontro.
“Il tema delle risorse è cruciale per noi. E’ condivisibile ragionare di valorizzazione professionale, condizioni di lavoro e revisione delle indennità, ma per noi rimane cruciale il tema degli incrementi salariali. Leggiamo di cifre sui giornali che non solo non sono soddisfacenti ma che non tengono conto che toccare anche solo una delle questioni poste da noi, e in gran parte contenute anche nell’atto di indirizzo delle Regioni, a partire dal necessario aumento del valore degli incarichi all’estensione degli stessi, alla valorizzazione di nuovi profili professionali, alla maggiorazione di tutte le indennità a partire da quella di specificità infermieristica, che va aumentata e equiparata anche per le ostetriche, e quella di tutela della salute e del malato, significa spendere parte di quel 5,78 su altri capitoli abbassando il valore degli incrementi salariali. Inoltre, vanno incrementati e sbloccati i fondi della contrattazione decentrata, e va soprattutto garantito un orario di lavoro adeguato e che consenta di conciliare vita e lavoro, il diritto alle ferie e l’aumento dei congedi. Per fare tutte queste cose quel 5,78 diventa sempre meno, quindi ci sarà sempre meno incremento del salario. Il datore di lavoro pubblico, a differenza del privato, ha deciso di stanziare risorse che coprono solo un terzo dell’inflazione cumulata nel triennio 22/24: come si può pensare di rinnovare il CCNL della sanità pubblica senza ulteriori interventi?”, proseguono Sorrentino e Re David.
“Lo dobbiamo alle lavoratrici e lavoratori della sanità pubblica, ma anche per garantire che sempre di più ci siano elementi di miglioramento organizzativo dei servizi che possano garantire maggiore qualità di salute per i cittadini. Il governo ha fatto molti proclami ma ora i nodi vengono al pettine: dica se vuole dare risposte ai lavoratori pubblici o no. Non basta partire dalla sanità nell’apertura dei tavoli per dare il giusto riconoscimento ai professionisti e operatori sanitari, bisogna dargli salario e miglioramento delle condizioni di lavoro, per questo continueremo la mobilitazione visto che non ci rassegniamo alla risposta dell’Aran che bisogna accontentarsi di quello che il Governo ha deciso unilateralmente”, concludono.

il perdurare delle mancate relazioni sindacali da parte dell’Amministrazione hanno indotto la Segreteria Fp Cgil Territoriale e il Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF a proclamare o stato di agitazione

Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito le modifiche al regolamento recante modalità di svolgimento delle selezioni interne per l’accesso ai ruoli delle specialità dei nautici di coperta, dei nautici di macchina e dei sommozzatori

Nell’ottica della più ampia collaborazione con l’ Amministrazione e allo scopo di contribuire al lavoro del Gruppo istituito in seno all’OPI sul lavoro da remoto, la FP CGIL inoltra all’attenzione dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI) ENAC e pubblica di seguito il report di sintesi dei principali risultati del questionario sottoposto alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Ente nel periodo 22 febbraio – 4 marzo u.s..

Il Coordinamento FP CGIL Enac

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