pubblichiamo la nota di convocazione in merito il procedimento negoziale per il triennio 2019-2021

PIANO DELLA FORMAZIONE 2021\2023
Siamo appena all’inizio

Riunione del 22 marzo dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI) ove si è parlato del Piano triennale 2021\2023 della Formazione per il personale dell’INPS. Il Piano vuole attuare le indicazioni contenute nella delibera n. 10 del 20 maggio 2020 del CIV da titolo “Relazione Programmatica per gli anni 2021-2023” e nella delibera n. 86 del 25 novembre 2020 del Cda dal titolo “Individuazione delle linee guida gestionali dell’INPS per l’anno 2021”. Abbiamo apprezzato lo sforzo di tutta la struttura centrale per la predisposizione del Piano triennale in tempi apprezzabilmente rapidi e poter avviare il confronto già nel mese di marzo, certamente un passo in avanti.
In sintesi le finalità del piano formativo per il triennio riguarderanno prioritariamente:
l’implementazione della cultura digitale (l’INPS ha aderito al progetto della funzione pubblica), la piena operatività del lavoro agile, lo sviluppo delle competenze manageriali, l’aggiornamento delle competenze individuali (reskilling) allo scopo di
favorire l’attribuzione di nuovi compiti, sia con riferimento alle esigenze della rotazione dei titolari di P.O. sia con riferimento allo svolgimento di attività smartabili per coloro che “attualmente” svolgono esclusivamente attività in presenza, il sostegno alle politiche di deflazione del contenzioso amministrativo, con particolare riferimento alla gestione dei comitati centrali e periferici dell’Istituto, implementazione della formazione continua come strumento di sviluppo delle competenze specialistiche e consolidamento del patrimonio di conoscenze come già evidenziato nella circolare 154.
In relazione alla previsione di interventi formativi per il personale della vigilanza ispettiva, l’Amministrazione, dando ragione a quanto sostenuto da anni da queste OO.SS., ci ha confermato l’intenzione di abolire il ruolo ad esaurimento per gli ispettori,
con l’obiettivo di riappropriarsi della gestione della relativa attività in seno all’Istituto, addirittura prevedendo future procedure concorsuali per acquisire nuovo personale in quel profilo. Ovviamente previo un intervento normativo necessario per modificare la legislazione vigente.
Ma la domanda principale su questo condivisibile progetto di formazione è: quanto l’amministrazione, il CIV ed il CdA hanno veramente a cuore la formazione del personale INPS?
La risposta si trova in un passaggio del documento fornitoci:
“…….Nell’individuazione dei fabbisogni e nella pianificazione delle attività formative si è tenuto conto della circostanza che, con determinazione dell’Organo munito dei Poteri del Consiglio di Amministrazione n. 32 del 4 marzo 2020, nell’aggiornare il sistema di misurazione e valutazione della performance è stato previsto un tetto (5% delle risorse FTE) del personale neutralizzabile nel calcolo del livello di produttività delle strutture per assenze connesse alla partecipazione a corsi di formazione.”
Su questo tema riteniamo sia necessario un approfondimento.
È evidente che per il C.d.A. la formazione non è considerata una buona prassi e l’amministrazione dovrà adeguarsi. Dove vanno a finire, quindi, tutte le buone intenzioni?
È evidente che la formazione accresce non solo le competenze e (come si fa a definire a priori) il tetto del 5% puo’ certamente essere superato, dando concretezza così al diritto soggettivo alla formazione di tutti i dipendenti della pubblica amministrazione.
Abbiamo evidenziato come la formazione professionale sia un diritto di tutti i dipendenti e deve essere garantita a tutti con pari opportunità di partecipazione, anche a riguardo dei programmi di Alta Formazione, della quale abbiamo chiesto la conferma
della volontarietà alla partecipazione e trasparenza dei criteri di scelta del personale.
Confortanti sono state le rassicurazioni dell’Amministrazione, in ordine alle nostre perplessità riguardanti l’eventuale somministrazione al personale di – questionari di verifica tesi alla verifica del raggiunto incremento di conoscenze ed abilità. Qualora sidecidesse di procedere su questa linea, gli stessi verranno utilizzati al solo fine di misurare l’efficienza del momento formativo, senza generare eventuali ricadute sui discendi.
Abbiamo, invece, stigmatizzato l’asserto di fondo che muove le Innovative Linee strategiche IS.28 – improntate ad uno sviluppo delle competenze trasversali sicché possa concretizzarsi la rotazione del personale e prevenire la corruzione degli agenti. A nostro parere, le succitate competenze vanno potenziate laddove si vogliano sfruttare le capacità del personale che intende cimentarsi in nuove attività. Invero, la prevenzione alla corruzione deve trovare la base nel miglioramento dei processi di lavorazione, rendendo possibile eventuali verifiche da remoto, magari prevedendo alert di sistema.
Abbiamo inoltre sottolineato come sia fondamentale che il sistema di valutazione della performance individuale che l’Amministrazione intende adottare, e che noi abbiamo già fortemente criticato, non vada ad ostacolare l’esigenza di motivare il personale, facilitare l’integrazione e la collaborazione tra colleghi, il coinvolgimento e la condivisione della responsabilità ai vari livelli, nonché il senso di appartenenza e la disponibilità al cambiamento.
Siamo sulla buona strada, ma ancora dobbiamo percorrerne tanta, prima di vedere pienamente realizzato il piano di formazione. Sicuramente il 2021 sarà dedicato ad accertare le competenze/i talenti di ogni dipendente per poi favorirne lo sviluppo e coprire le carenze; a formare adeguatamente il personale dirigente anche per comprendere appieno che un dipendente che si sta formando non può contemporaneamente “fare produzione”.
Abbiamo espresso, e condiviso, la necessità di programmare incontri periodici dell’OPI per verificare l’attuazione del Piano della Formazione, anche perché abbiamo l’esigenza di conoscere in dettaglio il sistema di rilevazione delle competenze, conoscere quali sono le competenze rilevanti per l’Amministrazione, conoscere quantitativamente e qualitativamente il fenomeno della rotazione degli incarichi di P.O., verificare la funzionalità della piattaforma informatica per la formazione a distanza (LMS), come vero e proprio portale di una parte della formazione, che consenta una gestione unitaria e flessibile dalla programmazione alla rendicontazione delle attività, e infine verificare, come annunciato dal Dr. Conte, la predisposizione entro l’anno, del curriculum individuale dove siano tracciati tutti gli interventi formativi che hanno coinvolto il singolo dipendente e la sua connessione con la rilevazione delle competenze di cui al progetto “DisCo” in fase avanzata di sperimentazione una sorta di libretto che certifichi le competenze.
Il previsto esame dell’andamento della produttività per l’anno 2020, previsto nella convocazione, è stato rinviato ad altra apposita riunione dell’OPI, ma fin da subito confermiamo come debba essere certificato per tutte le sedi il pieno raggiungimento degli obiettivi, in coerenza con quanto riconosciuto dal Presidente e da tutti gli Organi dell’Istituto a tutto il personale, eccezionalmente impegnato a sostenere il Paese travolto dall’ondata pandemica nel corso dell’anno appena passato.

Roma, 24 marzo 2021

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo
Paolo Bettinelli

UIL PA
Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA
Catia Pini
Piergiuseppe Ciaraldi

Pubblichiamo la nota di convocazione in videconferenza a seguito della proclamazione dello stato di agitazione unitario delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF

Ministero della Transizione Ecologica – Ministero dello Sviluppo Economico

COMUNICATO AL PERSONALE

Il 22 marzo 2021 si è tenuta la riunione in videoconferenza tra i Direttori del Personale del MITE e del MISE, Dott.ssa Maria Carmela Giarratano e Dott. Gianfrancesco Romeo, e tutte le OO.SS. rappresentative delle due Amministrazioni sia delle aree che dei dirigenti.
L’incontro era stato sollecitato da FP CGIL CISL FP e UIL PA del MISE e del MITE per l’apertura di un confronto che, in conseguenza della acquisizione da parte del MITE delle risorse umane e strumentali delle direzioni dell’energia finora in capo al MISE, affrontasse i temi dell’armonizzazione dei vari istituti contrattuali e della logistica, nonché per sollecitare un percorso legislativo che, già in in sede di conversione del decreto di istituzione del MITE implementasse le risorse per equiparare i trattamenti economici del personale dei due Ministeri coinvolti.
Dopo l’illustrazione delle varie problematiche in campo da parte delle OO.SS. i due direttori hanno assicurato la condivisione delle preoccupazioni espresse e illustrato le azioni finora messe in campo:
• individuazione dell’ammontare delle risorse necessarie per l’equiparazione dei trattamenti economici delle due Amministrazioni (indennità di Amministrazione, Fondo per l’indennità di posizione e di risultato dei Dirigenti e Fondo Risorse decentrate delle aree) e invio di specifica relazione ai capi di Gabinetto al fine di proporre emendamenti in sede di conversione del Decreto Legge atti a reperire risorse aggiuntive non previste nel testo attuale del Decreto.
• per quanto riguarda le questioni più propriamente contrattuali (tra cui passaggi economici e progressioni tra le aree, entrambi in atto o previsti nel 2021 per entrambe le Amministrazioni) valutazione della possibilità di prevedere un congruo periodo in cui le due contrattazioni possano separatamente esplicare i loro effetti, anche tramite interventi nel DPCM sul transito del personale al MITE in corso di scrittura mantenere le graduatorie degli idonei delle progressioni economiche di entrambe le Amministrazioni a prescindere dall’eventuale transito del personale dal Mise al Mite.
• Ricerca di una soluzione sul tema della sede del Ministero a Roma, problema al momento abbastanza complesso in quanto l’immobile di Viale Boston, che dovrebbe essere quello di destinazione per il MITE, è attualmente occupato da una Direzione
Generale del MISE e vede coinvolto anche il MAECI, che lì occupa alcuni uffici. Ad ogni modo, nei mesi prossimi, nell’attesa della sistemazione definitiva,con ogni probabilità saranno conservate le attuali sedi in via Colombo (per il personale ex MATTM) e viaMolise (per il personale delle Direzioni dell’energia).Abbiamo poi chiesto che venga rivisto il Piano della Performance, incluso il POLA e rivisitato anche anche il sistema di misurazione e valutazione della performance alla luce delle nuove funzioni e competenze attribuite al MITE. Come è stato ribadito da più parti, infatti, non si tratta semplicemente del trasferimento di personale ex Mise nell’ex MATTM ma di gestire il complesso delle risorse umane ed economiche del Nuovo Ministero della Transizione Ecologica.
Abbiamo inoltre sottolineato come si debba prevedere un deciso adeguamento del personale, oltre alle selezioni in corso per 251 unità già programmate dall’ex MATTM, per mettere l’amministrazione in condizioni di giocare il ruolo strategico che deriva dalle risorse previste dal PNRR del NEXT GENERATION UE.
L’amministrazione ha poi convenuto sulla nostra richiesta di affrontare in sede di contrattazione integrativa le modalità per armonizzare tutti quegli istituti presenti in modalità differenziate nelle contrattazioni dei due Ministeri: posizioni organizzative, telelavoro, part time, fondi europei, buoni pasto e dichiarato il massimo impegnocomunque la disponibilità alla massima flessibilità nella fase transitoria affinché non si porti nessun nocumento al personale.
La riunione si è conclusa con la previsione a breve di tavoli tematici sulle varie questioni evidenziate al tavolo e per aggiornamenti.
Vi terremo costantemente aggiornati sugli sviluppi.

Roma, 22 marzo 2021

FP CGIL
Anna Andreoli
Roberto Giangreco
Roberto Copioli

CISL FP
Marcello De Vivo
Daniele Barilà
Carlo Filacchioni

UIL PA
Adele Silvestri
Federico Trastulli
Stefano Fricano
Antonio Graziano

Ora necessario sblocco rinnovo personale del comparto

Firmato il rinnovo del contratto della dirigenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri relativo al triennio 2016-2018. A darne notizia è la Fp Cgil all’atto della sottoscrizione dell’intesa con l’Aran relativa al rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro di consiglieri, referendari della Presidenza del consiglio dei ministri, dei dirigenti di I e II fascia del ruolo speciale, tecnico, amministrativo della Protezione Civile, relativo alla vigenza 2016 – 2018.

Il testo, riporta la Fp Cgil, risulta essere “coerente con i rinnovi contrattuali già stipulati per tutti gli altri comparti e aree del lavoro pubblico, ridefinisce il sistema di relazioni sindacali attivando gli istituti della partecipazione (informazione, confronto, organismo paritetico per l’innovazione) e la contrattazione integrativa; aggiorna la parte normativa alle innovazioni introdotte con norme di legge e anche allineandola ai contratti delle altre aree pubbliche, peraltro migliorandone i contenuti significativamente al fine di permetterne maggiormente la fruizione congedi dei genitori, per le donne vittime di violenza di genere, per i soggetti delle unioni civili, le assenze per malattia e in caso di terapia per gravi patologie”.

Relativamente al trattamento economico fisso questi gli aumenti previsti: Consiglieri e Dirigenti di prima Fasci 160 euro mentre Referendari e Dirigenti di seconda fascia 125 euro. Inoltre, previsto l’incremento del Fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione e risultato rispettivamente del 2,28 % per i Consiglieri e i Dirigenti di I Fascia e dell’1,75% per i Referendari e Dirigenti di II Fascia. Infine, sono stati rivalutati i valori annui lordi della retribuzione di posizione nei valori minimi e massimi rispettivamente di 12.849,81 euro e 48.903, 67 euro per referendari e dirigenti di II fascia preposti a uffici dirigenziali non generali. Mentre si sblocca, quindi, “finalmente questa trattativa rimane ancora da rinnovare il Contratto del personale del comparto”. Su questo punto la Fp Cgil chiede “un atto di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, un ulteriore ritardo sarebbe davvero incomprensibile”.

Un ottimo risultato…

Prendiamo atto della nota del 22 marzo scorso, che alleghiamo, con la quale il Capo di Gabinetto chiede al Ministero della Salute che il personale del MIMS che svolge servizi essenziali che, pertanto, richiede obbligatoriamente contatto con il pubblico, possa accedere con priorità al piano vaccinale.
Ovviamente non possiamo che ritenerci soddisfatti: la questione che avevamo posto con la nota del 24 febbraio scorso era giustificata in relazione al servizio che viene reso, ogni giorno, dai lavoratori. Nel contempo auspichiamo che il Ministero della Salute dia attuazione a quanto richiesto dal MIMS e disponga di conseguenza. Per conto nostro non possiamo che ribadire che questi lavoratori svolgono un servizio pubblico essenziale e che per questo devono, prioritariamente, essere messi
in sicurezza.

 

La Coordinatrice Fp Cgil Mit                                           p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella                                                             Paolo Camardella

COMUNICATO

Oggi s’è tenuta una riunione on line tra OO.SS. e Amm.ne, per discutere le ipotesi di Accordo per l’Art.7 del 2019 e la ripartizione del Fondo Risorse decentrate (ex FUA) 2019.
Il dott. Milonis ha illustrato le due bozze d’accordo proposte che, per sua stessa ammissione, appaiono deludenti per gli scarsi stanziamenti economici.
Per il quarto anno consecutivo (2016-2019) lo stanziamento dell’Art.7 è rimasto lo stesso, nonostante nella seconda metà del 2019 ci siano state nuove assunzioni nei ruoli e sino state completate le Progressioni economiche per il 95% dei colleghi, che dovrebbero vedersi riconoscere un avanzamento di fascia economica anche per i pagamenti degli accessori.
Per FRD 2019 si riscontra una diminuzione dei fondi, rispetto l’anno precedente, di circa 800.000 euro, solo in parte spiegabili con le progressioni economiche fatte per il 2018.
Di questa ennesima diminuzione l’Amm.ne non ha saputo fornire spiegazione, se non facendo riferimento a dei fondi “grigi” del MEF, non meglio definiti.
Pensando forse di “bilanciare” queste proposte insufficienti, l’Amm.ne ha comunicato che verranno pagati a breve gli straordinari relativi alle Ordinanze della Protezione civile 2020 (per i pochi che vi ha partecipato).
Ci è stato comunicato che dopo l’incontro con il Capo di Gabinetto del 17 marzo l’Amm.ne si sarebbe è convita della bontà della proposta unitaria FPCGIL, CISL FP e UILPA a proposito del rifinanziamento del fondo dei lavoratori delle aree funzionali.
Il Capo di Gabinetto avrebbe dato disposizioni di predisporre uno schema di norma specifica, che preveda un aumento di finanziamento di 6.000.000 di euro, utilizzando il capitolo dei fondi perenti per il periodo 2021/2026.
FPCGIL, CISL FP e UILPA non si sono resi disponibili a sottoscrivere gli ennesimi accordi “a perdere” presentati dall’amministrazione, che soltanto nello scorso mese di ottobre si era resa disponibile a spostare la cifra, sia pure esigua, di 200.000 euro del fondo Art.7 alla parte delle aree funzionali: ora si tira indietro !
Ha usato anche quel minimo residuo per gli accordi della dirigenza.
E’ mortificante dover partecipare a trattative senza adeguato stanziamento economico, che dia al salario accessorio dei lavoratori la dignità, che in questi termini viene negata.
Con le proposte dell’Amm.ne, per il terzo anno, i lavoratori non vedranno adeguato il loro corrispettivo Art.7 alle progressioni economiche. Se tutto rimarrà così, per il terzo anno si prenderà lo stesso importo del 2016, come se nessuno avesse mai fatto le progressioni, senza un euro di adeguamento al livello superiore. Tutto questo è inaccettabile !
Restiamo in attesa del nuovo incontro con il Capo di Gabinetto il 30 marzo; valuteremo se gli sviluppi promessi dall’amministrazione arriveranno ad essere atti concreti e definitivi.
Altrimenti si assisterà all’ennesimo voltafaccia dell’amministrazione. Se le indicazioni fornite a nome del Capo di Gabinetto verranno attuate, la situazione potrebbe avere una diversa visione complessiva del salario accessorio delle aree funzionali.
In quella sede ribadiremo richieste fatte da anni: rifinanziamento fondo FRD, adeguamento Indennità di amministrazione e rifinanziamento fondo per l’Articolo 7 .

I rappresentanti FPCGIL, CISL FP e UILPA si sono resi disponibili FIN DA SUBITO all’apertura di un tavolo tecnico per la revisione dei criteri e delle modalità che si utilizzano per la ripartizione dell’Art.7 e del FDR, per gli anni futuri e avendo sul tavolo i futuri soldi promessi, senza pregiudizi, né demagogia da quattro soldi .

 

VI TERREMO INFORMATI

Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarli

La grave carenza di personale che affligge gli Archivi Notarili e che si aggiunge all’altrettanto grave sottodimensionamento degli organici sta obbligando i lavoratori a svolgere la loro attività su più sedi giusta provvedimenti di applicazione adottati da codesta centrale amministrazione sovente anche contro la volontà degli interessati.
Senza entrare nel merito dei provvedimenti sino ad ora adottati, le scriventi organizzazioni sindacali ritengono necessario, anche nell’interesse della parte datoriale, definire criteri certi e condivisi per la disciplina della mobilità temporanea disposta per soddisfare le esigenze dell’amministrazione.
Sul punto si rappresenta che il vigente accordo di mobilità risale al lontano 1998, che lo stesso nulla dice in merito al predetto istituto della mobilità temporanea e che presso gli altri dipartimenti del ministero più volte si è proceduto ad aggiornare i criteri di mobilità attraverso la stipulati di nuovi accordi. Da ultimo sono stati siglati accordi di mobilità presso l’amministrazione giudiziari (15.7.2020) e presso l’amministrazione penitenziaria (10.12.2020).
Tanto premesso, CGIL CISL e UIL chiedono l’apertura del tavolo di confronto per la definizione di nuovi criteri di mobilità, anche temporanea, per i lavoratori degli Archivi Notarili.
Confidando in un positivo riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 23 marzo 2021

FP CGIL                CISL FP                 UIL PA
Antonacci               Marra                  Amoroso

Pubblichiamo la nota di rinvio dell’incontro in videoconferenza al 31.03.2021, sul tema assegnazioni temporanee di personale per esigenze di servizio ai sensi dell’art. 42 d.P.R. n.64 del 2012

Pubblichiamo la nota di rinvio incontro al 31.03.2021, in videoconferenza relativa agli schemi di provvedimenti concernenti l’aggiornamento del decreto del Ministro dell’Interno 10 febbraio 2012 in materia di distintivi di qualifica del personale del CNNVVF

Sindacati: “L’impegno e la responsabilità dei dipendenti ripagate con penalizzazioni su orario, flessibilità, contratto integrativo e indennità. Crescerà la mobilitazione”

Alla Cassa Geometri, ente che gestisce la previdenza e l’assistenza dei geometri, continua lo stato di agitazione dei lavoratori dipendenti in vigore oramai da circa tre mesi. E i sindacati rilanciano: “il grande impegno dei lavoratori durante la pandemia è stato ripagato con ingiuste penalizzazioni, la mobilitazione crescerà”.
“Le organizzazioni sindacali e i lavoratori tutti, con grande senso di responsabilità, hanno continuato a dimostrare attaccamento al lavoro e senso di appartenenza al fine di erogare i servizi ai geometri iscritti. A fronte di questo, però, da gennaio 2021 dall’amministrazione sono arrivati solo atti ostili e unilaterali. In particolare, è stato modificato unilateralmente l’orario di lavoro, non è stata prevista alcuna flessibilità di orario nonostante la pandemia in corso, non è stato sottoscritto il contratto integrativo e non si è data applicazione al Ccnl vigente in ordine all’indennità per gli apicali di area”, dichiarano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Ugl Terziario, Cisal Fialp, Confsal Unsa e Usb.
“Un atteggiamento che francamente ci risulta incomprensibile, immotivato e assolutamente inaccettabile, a maggior ragione alla luce della situazione emergenziale derivante dal Covid 19”, rimarcano le federazioni di categoria. “L’azione sindacale che ha portato alla procedura di raffreddamento presso il Ministero del Lavoro, risoltasi con un verbale negativo, non metterà in discussione il servizio erogato ai geometri iscritti, ma continuerà e crescerà in tutte le sedi istituzionali”.
“Ci mobiliteremo alla Direzione generale per le Politiche previdenziali e assicurative, alla Commissione bicamerale di vigilanza delle Casse previdenziali, al Ministero dell’Economia e Finanza e ala Corte dei Conti”, proseguono i sindacati. “E chiederemo una accurata analisi sulla gestione dell’Ente visti i preoccupanti dati riferiti con il bilancio preventivo che stima una flessione degli iscritti portando il numero degli stessi a 75.000 circa”.
“La nostra azione non penalizzerà i servizi, ma chiediamo chiarezza e rispetto per le persone”, concludono. “Vogliamo mettere in fila tutte criticità al fine di salvaguardare i geometri iscritti e i lavoratori della cassa”.
CGIL FP CISL FP UIL PA UGL TERZIARIO CISAL FIALP CONFSAL UNSA USB
Migliorini Ladogana Cervo Gismondi Petrillo Ciaraldi Ripa

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